Il misterioso ominide del passato che ha reso il covid-19 letale

Il perchè il covid-19 è letale per europei ed asiatici e non per gli africani

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La sensazionale scoperta dei ricercatori sull'origine della letalità del covid-19

Un po’ dopo la diffusione di questa terribile pandemia è stato notato che mentre in Europa, Stati Uniti e tutti i paesi asiatici il covid-19 è letale, in Africa nonostante la larga diffusione e certamente la meno prevenzione, il covid-19 miete meno vittime del morbillo, ed è quasi paragonabile ad una normale influenza … perché? Prima di darci una risposta è bene sapere la ragione clinica della letalità del covid-19. I casi gravi ed i decessi da covid-19, sono dovuti non dal virus in se stesso ma dall’eccessiva reazione del sistema immunitario che attacca gli organi vitali, provoca trombi e danni in generale. Danneggiamenti che restano anche nei sopravvissuti alla malattia. Ma perché in alcune persone il sistema immunitario reagisce in modo così sproporzionato ed in altre no? Due ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology hanno scoperto che 13 varianti geniche localizzate porzione di genoma che riguarda il sistema immunitario siano le vere responsabili delle forme gravi della malattia. In particolare, chi le possiede ha circa il triplo delle probabilità di sviluppare forme gravi di Covid-19. Queste varianti sono strettamente legate tra loro, e chi ne possiede una in genere le possiede tutte. La cosa sorprendente è che queste varianti le abbiamo ereditate da un misterioso ominide vissuto nella notte dei tempi: il Neanderthal. Ma cosa c’entrano i Neanderthal (Homo neanderthalensis)? Queste varianti geniche, sostengono i ricercatori tra cui Svante Pääbo, già noto per aver sequenziato il genoma di diverse specie estinte del genere Homo, sono identiche a quelle individuate precedentemente nel genoma di un Neanderthal, un ominide che viveva in Europa e medio oriente da sempre prima che arrivassero i nostri veri antenati. Considerando la ben nota ibridazione tra la nostra specie e i Neanderthal, avvenuta più volte nel corso del tempo, è quindi quasi certo che questo cluster di geni sia un’eredità della nostra specie cugina. Il Neanderthal che viveva in un Europa all’epoca freddissima, che aveva un modo di cacciare affrontando “fisicamente” le prede (nelle ossa fossili di questo ominide si riscontrano spesso numerose fratture), per sopravvivere aveva certamente bisogno di un sistema immunitario eccezionale. Secondo le analisi, queste varianti ereditate dal Neanderthal e che riguardano il sistema immunitario, si ritrovano in una frequenza di circa il 50% delle popolazioni dell’Asia Meridionale e dell’16% in quelle europee, mentre sono molto meno comuni tra i nativi americani e in estremo oriente, e addirittura assenti tra i neri africani puri, i quali in passato non hanno avuto alcun contatto con i Neanderthal. Non è ancora chiaro per il momento in modo esatto in che modo questi geni possano peggiorare i sintomi del Covid-19, ma uno di essi è associato alla risposta immunitaria e un altro ai meccanismi che il virus utilizza per attaccare le cellule umane.

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Ma chi era il Neanderthal? Dai vari ritrovamenti delle sua ossa e crani fossili si può credere che fosse l’esclusivo abitante dell’Europa preistorica, era estremamente diverso da noi e da tutti gli attuali umani esistenti sulla Terra. Aveva un cranio allungato orizzontalmente e di una capacità cranica di gran lunga superiore alla nostra; la fronte quasi assente era una continuazione del cranio che terminava in grandi arcate sopracciliari sporgenti come a fare una visiera; un ossatura estremamente robusta e una muscolatura da far invidia ad un moderno culturista; seppelliva i morti; aveva un linguaggio articolato simile al nostro; costruiva strumenti musicali seppur rudimentali; aveva una dieta quasi esclusivamente a base di carne; un fisico possente e compatto adatto ai climi rigidi di allora; aveva capelli lisci (li abbiamo ereditati da lui); spesso capelli (o pelo) rossi. I nostri antenati “Homo Sapiens” arrivarono in Europa a partire dall’Africa o forse dall’est, dopo un periodo di stazionamento in Asia, circa 50mila erano già presenti in Europa e probabilmente sono arrivati prima (100mila anni fa?) ed hanno avuto contatti con il Neanderthal, ci sono stati degli incroci. Prima dell’avvento della genetica e delle scoperte del ricercatore e biologo svedese Svante Pääbo, si pensava che il Neanderthal era addirittura un'altra specie, non compatibile con la nostra, questo per l’enorme diversità fisica, poichè la differenza tra le ossa nostre, paragonate con quelle del Neanderthal, presentano più differenze che quelle tra un asino ed un cavallo, ed invece evidentemente gli incroci ci sono stati anche se i due tipi di umani molto probabilmente erano al bivio dallo scindersi in due specie diverse. E noi europei quindi, siamo il prodotto dell’incrocio tra queste due “razze” che dopo pochi millenni hanno dato luogo all’esplosione delle grandi civiltà del passato.

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