Per capire cos'e il massimo consumo di ossigeno si consideri un soggetto che inizia a correre. Se parte da una condizione di riposo, si mettono in moto meccanismi energetici piu rapidi di quelli aerobici (cioe quelli che utilizzano l'ossigeno) per sopperire all'iniziale carenza energetica, vista la lentezza dei meccanismi aerobici. Vengono usati meccanismi ATP-CP (creatinfosfati) e glicolisi (cioe carboidrati bruciati senza l'uso dell'ossigeno); dopo qualche minuto (da due a quattro a seconda dell'allenamento del soggetto) i meccanismi aerobici si sono adeguati alla richiesta energetica e inizia lo stato d'equilibrio. Durante questo stato l'atleta consuma ossigeno e tale consumo e costante. Se lo sforzo aumenta (come si puo rilevare facendo correre il soggetto su un tapis roulant con inclinazioni crescenti della pendenza) aumenta anche il consumo d'ossigeno. A un certo punto il meccanismo aerobico non sara in grado di fornire l'energia richiesta e iniziera la produzione di acido lattico. Il consumo d'ossigeno dell'atleta aumentera comunque ancora finche a un aumento della richiesta energetica non ci sara piu incremento: l'atleta ha raggiunto il massimo consumo d'ossigeno (VO2max). Si verifica (Peronnet) che l'atleta e in grado di prolungare lo sforzo in condizioni di VO2max per circa 7' e che la situazione corrisponde a concentrazioni di lattato nel sangue che vanno da 5 a 8 mmol (convenzionalmente 6,5). In termini piu pratici: il massimo consumo d'ossigeno corrisponde alla massima potenza aerobica. Poiche il meccanismo lattacido (l'accumulo di acido lattico, non la produzione) inizia a una percentuale ben definita del massimo consumo d'ossigeno e chiaro che: per aumentare le prestazioni di un fondista si puo innalzare il massimo consumo d'ossigeno e/o la percentuale di esso alla quale si inizia ad accumulare acido lattico. In alcuni casi atleti ben allenati sono in grado di rimanere in soglia anaerobica per sforzi che superano il 90% del massimo consumo d'ossigeno. C'e spesso confusione fra massimo consumo d'ossigeno e sua percentuale di utilizzazione: dire che un atleta d'elite ha valori di VO2max che arrivano fino all'85% e errato perche il VO2max non e una percentuale (si esprime in ml/kg/min millilitri per kg di peso al minuto). In realta si vuole dire che per questi atleti la percentuale di utilizzazione, per esempio sulla maratona, arriva all'85%. VO2max e gare di fondo - L'esempio tipico e rappresentato dalla maratona. Si ha produzione di lattato dalla glicolisi, ma la concentrazione (circa 2 mmol/l) del lattato rimane costante perche il lattato prodotto e uguale a quello smaltito. L'atleta sta lavorando a circa il 70% del massimo consumo di ossigeno (soglia aerobica). VO2max e gare di mezzofondo prolungato - A seconda dell'allenamento dell'atleta e una gara che puo durare da qualche decina di minuti a un'ora. L'atleta usa il meccanismo glicolitico e il contributo dei lipidi e trascurabile. Il lattato aumenta la sua concentrazione fino a 4 mmol/l, poi, pur proseguendo lo sforzo, non aumenta. L'atleta sta lavorando a circa l'80% del massimo consumo d'ossigeno (soglia anaerobica) VO2max e gare di mezzofondo - Quando la velocita aumenta ancora (come nei 10000 m o nei 5000 m) e si supera l'80% del massimo consumo d'ossigeno il meccanismo glicolitico non e in grado di smaltire completamente il lattato prodotto che sale sopra al livello della soglia anaerobica e tocca il massimo all'arrivo nei muscoli e qualche minuto dopo nel sangue (ovviamente se l'atleta ha corso ad andatura uniforme a livelli da record personale). VO2max e allenamento - L'allenamento permette di aumentare la percentuale del massimo volume di ossigeno (cioe l'intensita dello sforzo) alla quale si forma l'acido lattico: per un soggetto non allenato e circa il 55%, mentre per un soggetto allenato e il 75-80%. Si deve inoltre rilevare che i valori di 2 e 4 mmol/l sono del tutto convenzionali, potendo variare da atleta ad atleta: cio che e importante e comprendere il concetto che portano con se, cioe l'esistenza di un intervallo dove, mantenendo lo sforzo costante, la concentrazione di lattato non varia. VO2max e scarpe - In generale 100 g di peso sulle scarpe aumentano il massimo consumo di ossigeno dell'1%; tradotto in secondi, se l'atleta sta andando all'80% del proprio massimo consumo d'ossigeno, si puo stimare una perdita di 1-2”/km a seconda della velocita tenuta; a prescindere da questi calcoli, che per essere precisi dovrebbero tener conto del caso individuale (atleta e scarpa usata), e fuor di dubbio che convenga sempre scegliere la scarpa piu leggera che in gara e nel post-gara dia i minori problemi. VO2max e sistema respiratorio - Contrariamente a quanto pensa la maggior parte dei runner, non esiste una differenza significativa negli indici funzionali respiratori fra atleti di fondo e soggetti normali. Per amor di precisione devo osservare che alcuni studi hanno messo in evidenza che in atleti molto allenati per sforzi vicini al massimo consumo d'ossigeno (cioe molto intensi) non c'e una completa arterializzazione del sangue venoso, cioe la ventilazione polmonare limita la massima potenza aerobica. Cio pero sembra piu una conseguenza dell'allenamento dei sistemi cardiovascolare e muscolare, spinti alle massime prestazioni, piuttosto che un cattivo adattamento di quello respiratorio che sostanzialmente con l'allenamento "resta quello che e". VO2max e cuore - Poiche come visto la funzione respiratoria non ha incidenza sulle prestazioni, il massimo consumo d'ossigeno (che dipende dal fabbisogno energetico e quindi dal flusso di sangue nei tessuti interessati allo sforzo) dipende dalla gittata cardiaca (che esprime la massima capacita di trasporto dell'ossigeno ai tessuti). Poiche pero il consumo d'ossigeno nel passare dalla condizione di riposo a quella massima aumenta di 10 volte, mentre la gittata cardiaca aumenta di 4 volte (da 5 a 20 in un sedentario) deve esistere un altro fattore legato al massimo consumo d'ossigeno. Tale fattore e la differenza arterovenosa, cioe la differenza di ossigeno contenuta nel sangue arterioso e in quello venoso che rappresenta l'ossigeno ceduto ai tessuti. In 100 ml di sangue arterioso sono contenuti 20 ml di ossigeno, mentre in quello venoso 15, cioe in condizioni di riposo 5 ml vengono ceduti ai tessuti. All'aumentare dello sforzo e quindi del consumo d'ossigeno aumenta la differenza e si arriva a circa 17 ml in condizioni di massimo consumo d'ossigeno e in soggetti allenati. Tale dato e medio e potrebbe essere superiore riuscendo a interessare principalmente i muscoli coinvolti nello sforzo. Si deve comunque notare che non c'e differenza fra campioni e soggetti semplicemente allenati. Ricapitolando: il massimo consumo d'ossigeno dipende dalla gittata cardiaca massima e dalla massima differenza arterovenosa. E noto a tutti i runner che l'allenamento produce modificazioni al sistema cardiovascolare. In particolare l'allenamento aerobico aumenta la capillarizzazione dei muscoli allenati (con aumento della differenza arterovenosa di circa il 15%); aumenta anche la gittata cardiaca perche, pur diminuendo la frequenza cardiaca a riposo, aumenta di molto la gittata sistolica. Tale aumento e ottenuto con l'aumento del volume del cuore in seguito all'allenamento (anche del 25%); e da notare che il massimo consumo d'ossigeno in genere aumenta prima per effetto della maggior capillarizzazione e di altri fattori (maggior capacita ossidativa dei muscoli) rispetto all'aumento dovuto alla maggior gittata sistolica. Infatti nell'atleta l'ipertrofia cardiaca non e immediata, anche perche in genere non e permanente (riducendo cioe gli allenamenti tende a scomparire). E fondamentale sottolineare che esistono due tipi di ipertrofia: quella eccentrica in cui aumentano le dimensioni delle cavita cardiache e quella concentrica in cui aumentano le dimensioni delle pareti. La prima e indotta da allenamenti di resistenza (dovendo fornire a lungo un gittata cardiaca elevata), mentre la seconda da allenamenti di forza (dovendo fronteggiare un aumento della pressione); quest'ultima non aumenta significativamente la gittata sistolica. L'allenatore di giovani atleti deve pertanto valutare se dirigerli verso il mezzofondo (800 e 1500 m) o verso il fondo perche gli allenamenti tipici dei mezzofondisti veloci (ripetute brevi, ripetute su salite corte ecc.) possono indurre un'ipertrofia concentrica che ovviamente non e utile nell'ottica di competere su lunghe distanze. VO2max e deallenamento - In particolare si e visto che in soggetti allenati, mantenendo invariata la frequenza d'allenamento: a) con la riduzione della durata dell'allenamento non si riduce il massimo consumo d'ossigeno; b) con la riduzione dell'intensita si riduce il massimo consumo d'ossigeno. VO2max ed eta - Molti studi effettuati prima del 1990 arrivavano a conclusioni piuttosto pessimistiche circa la diminuzione della capacita aerobica con l'eta (massimo consumo d'ossigeno) e dell'efficienza cardiaca (ricordo la vecchia e superata formula della FCmax = 220 – eta). In realta tali studi sono in via di correzione poiche non tenevano nel giusto conto il fatto che: gli effetti dell'invecchiamento sono meno sensibili con l'attivita sportiva e con l'alimentazione corretta. LA MAIL Sebastiano mi chiede se e possibile superare in alcuni casi la velocita corrispondente al 100% del massimo consumo di ossigeno. Prima di rispondere, ho lasciato tre giorni ai visitatori piu assidui per pensare alla risposta. E possibile? Se no, perche? La risposta Ho usato la domanda di Sebastiano (che era un po' piu articolata) per verificare se non fossi spesso troppo ripetitivo nella proposta dei concetti di base di alimentazione, corsa, psicologia ecc. Le risposte pervenute (34) mi hanno convinto di no. Esiste una fondamentale differenza fra conoscere e sapere. Conoscere tante informazioni puo non essere utile se poi non si "sanno" legare le une alle altre e da quelle conosciute non si "sanno" dedurne delle nuove. Conoscere e cioe un concetto statico mentre sapere e dinamico, piu consapevole. Il test e anche una dimostrazione di come si possa facilmente confondere chi ascolta. Il trucco per confondere (e quindi far credere cio che si vuole) e di distrarre chi conosce (ma non sa) dalla vera e unica domanda; e il vecchio trucco del prestigiatore che distrae il pubblico dalla sua manipolazione con parole, gesti, effetti scenici. Nel test si incominciava con una distrazione che e implicita in un termine usato: se il consumo di ossigeno e "massimo", come si puo superare? Questo e alla base del ragionamento di molte mail. Queste mail si basavano anche sul fatto che molto spesso si parla del 75%, dell'80% del VO2Max. Nessuno ha mai sentito parlare del 110% di VO2Max. Questo e il sunto di una mail "sperimentale" ("se nessuno ne parla vuol dire che non e possibile"). Quindi la seconda distrazione e rappresentata dal fatto che si propone qualcosa che e "inconsciamente" al di fuori della nostra esperienza. La terza distrazione e nel titolo: "oltre il 100% del massimo consumo di ossigeno". Notate come "oltre" sia del tutto generico e fuorviante: ognuno puo interpretarlo come gli sembra piu logico. Infatti una buona parte delle mail si e bloccata qui e ha stabilito che "oltre il 100% non si puo andare" perche e gia nella definizione (?): come posso superare il 100% di una grandezza fisiologica? Quindi l'oltre e di troppo e la risposta e NO! Delle 34 mail giunte la stragrande maggioranza (tranne Vincenzo, Simo71, Gio, Silvio -che sia lui???- che mi hanno salvato dal suicidio) non sono arrivate alla domanda di Sebastiano!!! Si sono fermate prima e si sono confuse... Bastava focalizzare la domanda: e possibile superare in alcuni casi la velocita corrispondente al 100% del massimo consumo di ossigeno? La risposta e SI. Il massimo consumo di ossigeno esprime la massima potenza aerobica del soggetto; esistono pero altri meccanismi energetici che consentono di produrre energia non aerobicamente (senza l'uso dell'ossigeno). Tali contributi si sommano a quello aerobico per cui per brevi tratti e possibile sostenere velocita maggiori di quelle che si sostengono con il SOLO uso del meccanismo aerobico. Comunemente non si parla mai di velocita eccedenti il 100% del massimo consumo di ossigeno perche si parla di corsa di resistenza dove e importante mantenere la velocita per un periodo sufficientemente lungo. Con un'analogia cara ai fisiologi dello sport, lo sforzo aerobico e come lo stipendio mensile, mentre quello anaerobico (lattaticido e alattacido) e come una piccola somma in banca, fissa. Se corro a lungo posso usare solo il mio stipendio per sostenermi e posso bruciare la piccola somma in banca nella volata finale o nell'allungo dell'ultimo km. Ma se faccio un breve tratto, con una follia posso spendere tutto e sommare al mio stipendio di quel mese la somma che ho in banca. Uno dei test piu usati per determinare il massimo consumo di ossigeno e il test dei 7': il massimo consumo di ossigeno si raggiunge in una prova massimale che dura circa 7'. Quindi per tratti piu brevi io sono in grado di tenere una velocita superiore al 100% del massimo consumo di ossigeno (proprio perche uso il contributo dei meccanismi anaerobici). Un'altra via per la risposta e questa. Se un maratoneta top riesce a correre una maratona all'85% del VO2max a circa 3'10"/km, vuol dire che la velocita corrispondete al 100% e circa 2'25"/km. Se si considera che un tale maratoneta vale almeno 12" sui cento metri (ricordiamoci che gente come Gebresilasie sui cento vale meno di 11"), significa che e in grado di andare a 2'/km e si stabilisce immediatamente che e possibile superare la velocita corrispondente al 100% del massimo consumo di ossigeno. Sintetizzando i benefici dello sport e tralasciando quelli di ricaduta (per esempio controllando il sovrappeso lo sport riduce il rischio di tumori), possiamo dire che sono cinque le aree d'intervento: a) protezione ed efficienza cardiovascolare (colesterolo HDL, ipertensione, aumento della funzionalita cardiaca ecc.); b) controllo del peso corporeo; c) efficienza muscolo-scheletrica; d) stimolazione e regolazione ormonale (controllo della glicemia, stimolazione dell'ormone della crescita ecc.); e) azione psichica (controllo dello stress, aumento della forza di volonta e dell'autostima ecc.). I vari sport non sono ovviamente equivalenti ai fini della salute poiche hanno una diversa efficacia nelle varie aree di intervento. La durata e l'intensita dell'azione sportiva determinano il livello di protezione dello sport considerato. Salute: quale sport?Ovviamente ogni sport ha altri aspetti positivi, oltre a quelli di protezione: il divertimento, i contatti sociali, il coinvolgimento emotivo che porta l'individuo in uno stato di benessere ecc. In questo articolo pero si considerano solo i vantaggi salutistici della pratica sportiva. In quest'ottica sono proprio la durata e l'intensita dell'attivita che ne determinano i benefici, naturalmente considerando che l'attivita non sia saltuaria, ma continua e programmata. Metto ancora una volta in guardia da un'attivita sportiva casuale, disordinata e, a volte esagerata: i benefici si hanno solo se si e allenati. La durata e un parametro fondamentale: se la pratica sportiva si esaurisce troppo brevemente, il corpo non ha tempo per mettere in moto tutte quelle trasformazioni che portano poi a una condizione migliore. Del resto lo studio di Harvard parla chiaro: 6-8 ore di attivita alla settimana per avere i massimi effetti. Certo anche con tre o quattro si hanno risultati significativi, ma con dieci minuti al giorno scordatevi di usare lo sport per prolungare la vostra vita. Anche l'intensita e importante, pur se in misura minore rispetto alla durata. Mentre in alcune aree e fondamentale (per esempio per la stimolazione dell'ormone della crescita o per l'efficienza muscolare), per altre (come il controllo del peso) puo non esserlo; la mia esperienza personale e che un basso livello d'intensita spesso porta l'individuo a una progressiva riduzione dell'attivita con conseguenti problemi sulla durata. Per conoscere i meccanismi energetici che regolano il gesto sportivo Nella tabella che segue e espressa la correlazione (in scala da 1 a 5) fra sport e aree di intervento. Sono stati inclusi gli sport che possono essere praticati con una certa continuita; sono stati inseriti anche il body building e il gymnasyum training con le definizioni da noi proposte. Come si puo notare gli sport che meglio preservano la nostra salute sono la corsa prolungata, il ciclismo, il nuoto (fondo) e lo sci da fondo. Legenda: Cuore - Si valuta la protezione cardiovascolare. Peso - Si valuta l'importanza del controllo del peso corporeo e di un'alimentazione equilibrata. Muscoli e scheletro - Si valuta l'importanza della muscolatura, ma anche i traumatismi introdotti dallo sport considerato. Ormoni - Si valuta la sollecitazione ormonale prodotta dallo sport in se. Psiche - Si valuta la resistenza alla fatica. Sono inseriti solo gli sport che possono essere praticati da un amatore, facilmente e con continuita. Sport Cuore Peso Musc.-schel. Ormoni Psiche Globale Aerobica 3 4 4 4 2 4 Atletica (fondo) 5 5 3 5 5 5 Atletica (lanci) 1 0 5 2 1 2 Atletica (salti) 1 4 4 2 1 3 Atletica (velocita) 2 2 5 5 3 4 Baseball 2 2 3 4 2 3 Basket 2 2 5 4 3 4 Body building 1 3 5 3 2 3 Calcio 3 3 3 4 2 4 Canottaggio 4 3 5 5 4 4 Ciclismo 5 5 4 5 5 5 Equitazione 0 0 1 0 1 1 Ginnastica 2 4 5 4 3 4 Golf 1 1 2 1 1 2 Gymnasyum training 2 3 4 2 2 3 Judo 3 4 4 4 3 4 Karate 3 4 4 4 3 4 Nuoto (velocita) 3 3 5 5 3 4 Nuoto (fondo) 5 4 5 5 5 5 Pallanuoto 3 3 5 5 4 4 Pallavolo 1 1 4 2 2 2 Rugby 3 0 2 4 3 3 Scherma 2 3 4 4 2 3 Sci (discesa) 3 2 5 5 4 4 Sci (fondo) 5 5 3 5 5 5 Sollevamento pesi 1 0 5 3 1 2 Squash 3 3 4 4 4 4 Tennis 3 3 3 4 4 3 Windsurf I meccanismi energetici - Per capire come i vari sport agiscono nelle aree di protezione occorre capire quali sono i meccanismi energetici che sono alla base del gesto atletico. Il corpo umano possiede diversi processi per produrre energia e i vari sport si distinguono anche in base al meccanismo di produzione di energia privilegiato. Il tipo di benzina impiegato caratterizza la durata e l'intensita dello sforzo sostenibili e quindi determina quali fattori di prevenzione vengono attivati. Contrariamente a quanto avviene in una casa dove per il riscaldamento si puo usare energia elettrica o termica, il nostro corpo impiega una forma meno visibile di energia, quella chimica. Nell'organismo avvengono centinaia di reazioni, alcune delle quali possono cedere energia mentre altre l'assorbono. L'energia introdotta con gli alimenti non viene usata direttamente, ma impiegata per sintetizzare una sostanza immagazzinatrice di energia, l'ATP (o adenosintrifosfato). Tale energia viene poi ceduta quando l'ATP si lega con l'acqua e viene trasferita per l'utilizzo biologico (per esempio la contrazione di un muscolo). I processi energetici possono essere aerobici o anaerobici. Un processo e aerobico quando la presenza dell'ossigeno e indispensabile perche esso abbia luogo, e anaerobico quando puo avvenire in assenza di ossigeno. Per esempio la scissione dell'ATP puo avvenire anche in presenza di ossigeno, ma tale presenza non e indispensabile: si parla pertanto di reazione anaerobica. Un processo energetico e inoltre caratterizzato dalla velocita con cui avviene. I processi che portano alla produzione di ATP derivano dalla conversione dei macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine) e ogni processo arriva al suo scopo (la produzione di ATP) con una sua velocita, parametro di estrema importanza nella fisiologia dello sport, in particolare della corsa. Esiste un altro meccanismo energetico molto rapido, quello del creatinfosfato (CP). Il CP puo produrre energia in assenza di ossigeno quando il gruppo fosfato si stacca dalla creatina. Il processo e molto rapido e tipicamente viene usato dalle cellule quando si passa da una bassa a un'elevata richiesta energetica; esempio classico sono le gare di sprint o gli scatti dei calciatori. Per ogni sport e, come nel caso della corsa, per ogni disciplina, cambia la percentuale del processo di produzione dell'energia privilegiato. Per esempio, nel calcio circa il 10% dell'energia spesa in una partita deriva dal meccanismo CP. Nella corsa invece, per distanze superiori a 1500 m, il meccanismo CP e praticamente nullo. Un altro concetto che e bene ricordare subito e che le varie fonti energetiche lavorano in parallelo, non in serie. Cio significa che quando diciamo che sono coinvolti carboidrati, grassi e proteine nella produzione di energia per una corsa a una certa velocita i meccanismi sono contemporanei, non successivi: nella maratona il 20% di consumo di lipidi non inizia quando termina il contributo dei carboidrati, ma nell'atleta allenato alla distanza gia dai primi chilometri un 20% dell'energia proviene dai grassi. E per questo che un soggetto che corre i 10000 m che vuole correre una maratona deve allenarsi a bruciare i grassi; con il suo allenamento da specialista dei 10000 m brucera probabilmente il 5% di grassi e il 95% di carboidrati, con il risultato che arrivato al 30-35 km finira le scorte di glicogeno e si blocchera vittima di una paurosa crisi. Schematicamente sono cinque i principali meccanismi energetici: a) meccanismo anaerobico alattacido (del creatinfosfato) in cui si produce energia in assenza di ossigeno, utilizzando processi molto rapidi, ma che non possono durare a lungo (tipicamente una decina di secondi). Viene usato per scatti, salti, attivita di potenza come il sollevamento pesi. b) meccanismo anaerobico lattacido in cui si produce energia in assenza di ossigeno. Viene usato negli sforzi brevi, ma sufficientemente lunghi da produrre un affanno nella respirazione, per esempio una corsa di un chilometro. Si arriva a una situazione di crisi (dovuta all'accumulo di lattato nel sangue) che costringe il soggetto a diminuire la velocita per ritornare in equilibrio. c) meccanismo aerobico glicidico in cui in presenza di ossigeno si bruciano prevalentemente carboidrati. E usato negli sforzi intensi in cui comunque si raggiunge un certo equilibrio, per esempio la corsa di una decina di chilometri. d) meccanismo aerobico lipidico in cui in presenza di ossigeno si bruciano prevalentemente lipidi (grassi). E usato in sforzi di modesta intensita (come il jogging parlando tranquillamente) o in sforzi prolungati, dove affianca il meccanismo precedente (come nella maratona) e) meccanismo proteico in cui si bruciano le proteine per ottenere energia. Come il precedente e un meccanismo che viene usato per ottenere energia quando i carboidrati scarseggiano e diventa tanto piu importante quanto lo sforzo e prolungato (per esempio diverse ore). In questo caso si puo dire che i muscoli vengono "smontati" per produrre energia. Ognuno di noi puo sfruttare i cinque meccanismi in maniera diversa, a seconda dell'allenamento e delle caratteristiche individuali congenite o acquisite. E importante pero notare che ogni meccanismo comporta un'azione diversa nelle varie aree di intervento. Per esempio se e prevalente il meccanismo CP (come nel saltatore in lungo) sara massima l'azione dell'efficienza muscolo-scheletrica, ma sara pressoche nulla la protezione cardiovascolare perche le durate sono troppo brevi per innescare i processi. Il meccanismo anaerobico lattacido puo esplicare un'utile azione ormonale, ma una modesta azione sul controllo del peso: gli sforzi e gli allenamenti sono tali da bruciare una quantita tutto sommato modesta di calorie (per esempio non certo paragonabili a quelle di un triathleta). Per fortuna ogni soggetto, nel suo gesto atletico o negli allenamenti che sono finalizzati al miglioramento, non usa un solo meccanismo energetico; ne consegue un beneficio globale che, pur essendo differente da sport a sport, fa preferire dal punto di vista salutistico chi fa sport al sedentario. Attualmente in Italia da parte della classe medica non esiste una cultura della qualita della vita. C'e piuttosto un atteggiamento da terzo mondo in cui l'aspetto piu importante della professione medica resta il salvare delle vite umane. Purtroppo molti professionisti (anche validi e affermati da tempo) non comprendono che il medico in un paese evoluto non serve solo per curare chi sta male, ma anche per far vivere meglio chi sta bene. Questa situazione diventa eclatante quando si parla di sport: capita sovente di trovare medici (anche specialisti) che sconsigliano caldamente la pratica dell'attivita sportiva a chi ha superato i quaranta, dal neurochirurgo che sostiene che correre fa male alla schiena (solo perche ha fra i suoi pazienti un runner con ernia del disco: piccolo particolare il runner e dieci chili sovrappeso e corre scriteriatamente svariate maratone all'anno) al cardiologo che invita un runner senza nessuna patologia cardiaca a non superare comunque la frequenza cardiaca di 145 battiti al minuto, frequenza calcolata con la preistorica formula dell'80% di (220-eta), al medico della mutua che consiglia di non fare piu di tre o quattro chilometri a chi corre da "solo" un anno. Il quadro si aggrava ulteriormente quando si tratta di medici sportivi: troppi atleti over 40 sono stati disincentivati a continuare nella pratica dello sport da medici sportivi che non sanno prendersi le proprie responsabilita. Ogni volta che incontrano in un over 40 un'extrasistole (fenomeno di per se non patologico), un soffio cardiaco, tracce di sangue nelle urine, anziche andare a fondo della cosa, preferiscono la soluzione piu facile: "lei e una persona perfettamente normale, ma e meglio che non faccia sport o perlomeno non quello agonistico". E chiaro che di fronte a un atleta di vent'anni, magari con notevoli prospettive, non ragionerebbero cosi e andrebbero a fondo della situazione, salvo scoprire nella stragrande maggioranza dei casi che non c'e nulla di patologico. La colpa di questi medici e duplice perche disincentivando allo sport non fanno altro che dirigere il soggetto verso fattori veri di rischio come l'obesita, l'aumento del colesterolo e dei trigliceridi. La morale deve essere dunque questa: e vero che, come diceva Don Abbondio, se uno il coraggio non ce l'ha non puo darselo, ma se uno fa il medico sportivo e non ha coraggio, beh, forse sarebbe stato meglio se avesse scelto un'altra professione. Per concludere (come emerge dall'articolo La morte da sport) il messaggio e che in un atleta sano il rischio da sport e indipendente dall'eta; ovviamente non si deve considerare sano un atleta i cui trigliceridi sono a 300 o il cui fattore di rischio del colesterolo e 6!, ma questo molti medici sportivi non lo considerano Un muscolo e costituito da fibre (cellule) unite da tessuto connettivo. Ogni fibra e formata da una membrana con piu nuclei e da migliaia di filamenti interni, le miofibrille (il citoplasma della cellula) che hanno la stessa lunghezza della fibra. La lunghezza delle fibre varia da 0,05 mm a 30 cm. Il movimento del muscolo avviene grazie ai motoneuroni che vanno dal midollo spinale a un gruppo di fibre formando l'unita motoria. Un motoneurone controlla da una a migliaia di fibre, a seconda della funzione del muscolo interessato. Le miofibrille ricevono gli impulsi motori grazie alle unita contrattili che le compongono, i sarcomeri, costituiti a loro volta da due proteine filamentose, actina (fine) e miosina (spessa), coinvolte nella contrazione. In realta e presente un altro filamento connettivo, la titina. Come funziona - Il funzionamento del muscolo puo essere descritto dalla teoria di Huxley, secondo la quale: a) le fibre ricevono un impulso che genera la liberazione di ioni calcio presenti nel muscolo; b) in presenza di ATP (il "carburante") gli ioni calcio si attaccano ai filamenti di actina e di miosina formando un legame elettrostatico; c) le fibre muscolari si accorciano perche le due proteine scivolano l'una sull'altra telescopicamente; d) quando l'impulso cessa, il movimento s'inverte e la fibra torna alla lunghezza iniziale. muscoloLe fibre muscolari sono differenziate da un componente (la catena pesante) della molecola di miosina in tre varieta isomorfe: le fibre di tipo I (o ST, slow twitch, o fibre rosse, o fibre resistenti, o fibre a contrazione lenta), le fibre di tipo IIa e IIx (o FT, fast twitch, o fibre pallide, o fibre veloci, o fibre a contrazione veloce). La velocita di contrazione delle fibre I e un decimo di quelle di tipo IIx; quella delle fibre IIa e intermedia. Tale velocita deriva dal meccanismo di scomposizione dell'ADP nella catena pesante della miosina per ricavarne energia. Le fibre lente sono aerobiche, mentre quelle veloci sono anaerobiche. Un sedentario ha una ripartizione in fibre del tipo 40-30-30 (40% di tipo I, 30% di tipo IIa, 30% di tipo IIx), uno sprinter 20-45-25, una persona che pratica regolarmente jogging 50-40-10, un mezzofondista 55-40-5, un maratoneta 80-20-0, un ultramaratoneta 95-5-0. Si puo cioe notare che le fibre IIx sono trascurabili in persone che praticano allenamenti di resistenza. Diversi esperimenti hanno confermato la possibilita di trasformazione di fibre IIx in IIa (del resto e impensabile che un maratoneta nasca senza fibre IIx) e che tale trasformazione e reversibile (anzi e possibile stimolare la trasformazione da IIa a IIx). La conversione fra i tipo I e II non e ancora chiara: esistono prove sperimentali di atleti mezzofondisti (in cui era sicuramente presente una componente di tipo II) passati alle ultramaratone che manifestano assenza di fibre di tipo II (quindi deve esserci stata una trasformazione da tipo II a tipo I) e parallelamente un nettissimo peggioramento sulle velocita tipiche del mezzofondo: praticamente corrono un 5000 m alla stessa velocita di una 100 km! Probabilmente non esistono ricerche che dimostrino queste trasformazioni perche la trasformazione si verifica solo dopo anni (a volte anche cinque o dieci) e allenamenti sempre orientati alla resistenza prolungata. L'ipertrofia muscolare - Le fibre muscolari non si dividono, rendendo impossibile la generazione di nuove fibre (non c'e cioe iperplasia, come si verifica invece negli animali); questa affermazione e in parte smentita da rari rilievi autoptici di giovani maschi morti accidentalmente in cui una gamba presenta un 10% in piu di fibre rispetto all'altra. Sembra comunque estremamente ragionevole affermare che l'aumento di volume muscolare debba essere ricondotto principalmente all'ipertrofia muscolare. Infatti il modo piu immediato per aumentare il volume del muscolo e di ingrandire le fibre gia presenti, aumentando il numero di miofibrille. Il processo parte dallo stimolo dell'allenamento sulle strutture miotendinee che provoca la sintesi di proteine messaggere che attivano i geni responsabili della produzione di proteine contrattili (actina e miosina). E necessario creare anche nuovi nuclei che vengono donati dalle cellule staminali presenti sulla superficie della fibra. Le fibre veloci di sollevatori di pesi sono di circa il 45% piu grandi rispetto a quelli di atleti di corse di resistenza. Conseguenze dell'ipertrofia muscolare - L'ipertrofia muscolare comporta un aumento della concentrazione di ATP, CP e glicogeno, consentendo una disponibilita di energia maggiore per via anaerobica; parallelamente non c'e un analogo aumento della capillarizzazione e del volume dei mitocondri, il che equivale a ridurre la potenza aerobica del soggetto. Inoltre le fibre di tipo II crescono con velocita doppia rispetto a quelle di tipo I. Questi risultati sono in netta controtendenza con la scelta di molti allenatori di fondisti o maratoneti di impostare programmi di potenziamento muscolare in atleti senza deficit muscolari al fine di migliorare la prestazione. Tempo fa comparve su Libero (a firma di Nico Petrelli) un articolo dal titolo: Attenti atleti, lo sport fa male alla salute. Cattiva informazione o reale pericolo? L'articolo si riferisce a un comunicato riportato dall'agenzia EurekAlert che a sua volta cita studi norvegesi che sembrerebbero confermare che maratoneti, sciatori di fondo e nuotatori soffrono in percentuale maggiore (tre volte) rispetto ai sedentari di problemi ai polmoni. Non so dove stia l'errore (se nella fonte originaria o nell'interpretazione di Libero): gli studi norvegesi sono corretti, ma vanno letti in tutt'altro modo. Vediamo gli errori logici di lettura. Il campione di confronto - Innanzitutto negli studi originari vengono comparati campioni omogenei e differenziati solo nell'aspetto vita sportiva-vita sedentaria. Praticamente dal confronto vengono esclusi tutti coloro che sono gia a rischio per le affezioni polmonari (fumatori, lavoratori di polveri ecc.). E ovvio che un fumatore e decisamente piu a rischio di un maratoneta che si allena al Polo nord. Questo e ovvio, ma dall'articolo non e affatto chiaro. Quando si fa una seria comparazione scientifica fra due campioni perche il tutto sia significativo deve variare un solo parametro e quindi spesso non si tratta di A contro (tutto il mondo)-A, ma di A e di (tutto il mondo che differisce da A solo per B): il secondo campione puo essere tanto ridotto da rendere molto meno interessanti i risultati dell'analisi. E il nostro caso perche il campione di confronto e composto da persone sedentarie che vivono una vita veramente molto sana eccezion fatta per la pratica sportiva. Il campione di partenza - Anche in questo caso l'articolo ha mancato di spiegare (almeno nel caso dei maratoneti) che lo scopo dello studio non era di dimostrare che lo sport fa male ai polmoni, ma che fare sport in condizioni disagevoli per la salute crea problemi: non occorre essere dei premi Nobel per arrivare a dire che non e salutare sciare a -20 °C, nuotare per ore nell'acqua clorata o allenarsi in centro a Milano o nella tundra polare; lo studio norvegese vuole quantificare quanto e dannoso. In altri termini: lavorare in miniera puo provocare guai ai polmoni (silicosi), ma non posso titolare: Attenti cittadini, il lavoro fa male ai polmoni! Il sangue e un liquido viscoso costituito da cellule (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) disperse in un fluido, il plasma. Per uno sportivo praticante non basta certo questa semplice definizione per capire l'importanza del sangue nella pratica di discipline di resistenza come la corsa, il ciclismo o lo sci di fondo. Per evitare di prendere cantonate, e importante che ogni atleta conosca le informazioni principali in modo chiaro e corretto: ricordo un runner, informatore medico, che era convinto che il doping con eritropoietina si attuasse con un'iniezione intramuscolare appena prima della gara! Un po' di informazioni - Fuori dai vasi, il sangue coagula separando il siero, liquido trasparente di color paglierino, dal coagulo costituito da una serie di filamenti di fibrina, nelle cui maglie vengono trattenuti gli emociti. Il plasma e formato da acqua, sali minerali, proteine colloidali, mentre gli elementi cellulari del sangue si differenziano in globuli rossi, contenenti un cromoprotide, l'emoglobina, e in globuli bianchi o leucociti, individuabili anche nella linfa; nei Mammiferi sono presenti anche le piastrine. Il volume nell'uomo adulto e di circa cinque litri; piu pesante dell'acqua, ha un peso specifico di 1,055. Il numero dei globuli rossi e maggiore rispetto a quello dei globuli bianchi; sono discoidali, dal diametro piccolissimo e non presentano il nucleo. La formazione dei globuli rossi (eritropoiesi) segue un ciclo della durata di sette giorni circa. L'emoglobina costituisce, insieme all'ossigeno, l'ossiemoglobina, un componente labile che puo rilasciare ossigeno alle cellule dei tessuti e, quindi, il sangue svolge una funzione respiratoria. I leucociti, di forma variabile, sono difensori dell'organismo; le piastrine, molto piccole, incolori e prive di nucleo, partecipano alla coagulazione del sangue. Per conoscere i valori corretti si consulti Le analisi del sangue. L'ematocrito - E il volume percentuale di sangue che e costituito da cellule; un ematocrito di 44, significa che il 44% del volume del sangue e costituito da cellule. Di norma il valore di ematocrito e abbastanza stabile; tuttavia i valori possono subire variazioni considerevoli. Ovviamente all'aumentare dell'ematocrito aumenta la viscosita del sangue perche il sangue diventa "piu solido e meno liquido". Durante lo sforzo fisico la richiesta di ossigeno aumenta fino a 20 volte, determinando aumenti del flusso ematico sino a quasi 25 volte. Quanta piu emoglobina e disponibile tanto piu ossigeno puo essere trasportato, ritardando la crisi del sistema atletico. Piu emoglobina significa piu globuli rossi e in definitiva un valore di ematocrito piu alto: questo nella stragrande maggioranza dei casi. Alti valori di ematocrito (oltre che dannosi alla salute) possono anche essere negativi per la performance sportiva perche se il sangue e troppo denso non scorre facilmente nei piccolissimi capillari che irrorano i muscoli. I gruppi sanguigni - Nell'uomo e definibile un gruppo sanguigno, cioe un tipo di sangue che viene definito e contraddistinto in base al numero di antigeni presenti nei globuli rossi; ne esistono vari sistemi, il piu noto dei quali e il sistema A B 0. I globuli rossi possono contenere antigeni A, B, AB, o non averne alcuno (gruppo 0). La trasfusione del sangue puo avvenire solo tra gruppi sanguigni compatibili. L'eredita dai gruppi sanguigni avviene in base alla legge di Mendel; altri fattori di isoimmunizzazione sono dati dal fattore Rh, molto interessante per lo studio dei fenomeni di incompatibilita tra madre e feto. L'85% degli individui e Rh positivo (Rh+), i rimanenti individui sono Rh negativi (Rh-). Se una donna Rh- ha un figlio da un Rh+, nel suo sangue si creeranno degli anticorpi per il fattore Rh che possono distruggere il sangue del feto, passando attraverso il filtro placentare (eritroblastosi fetale); esso e tipico della seconda gravidanza e delle successive. Nel 1920 l'austriaco Karl Landsteiner distinse i quattro gruppi sanguigni, provando l'esistenza del fattore Rh nei globuli rossi. Ereditarieta del gruppo sanguigno - Nell'individuo la coppia dei cromosomi e formata da uno di origine paterna e da uno di origine materna. Su ciascuna coppia esiste un gene (nella stessa posizione) che svolge la stessa funzione, per esempio determina il gruppo sanguigno. Se i geni sono uguali l'individuo si chiama omozigote, mentre se i due geni sono diversi si dice eterozigote; se il carattere espresso dal gene si impone sull'altro e detto dominante, se invece e sottoposto all'altro e detto recessivo. Nel caso del gruppo sanguigno, i geni che codificano il gruppo possono essere A, B e 0 (sistema AB0), A e B sono dominanti mentre 0 e recessivo. Quindi sono possibili le seguenti combinazioni: Soggetto di gruppo A: A,0 (soggetto eterozigote che ha ereditato A da uno dei genitori e 0 dall'altro) oppure A, A (omozigote) Soggetto di gruppo B: B,0 (soggetto eterozigote che ha ereditato B da uno dei genitori e 0 dall'altro) oppure B,B (omozigote) Soggetto di gruppo AB: A,B (soggetto eterozigote) Soggetto di gruppo 0: 0,0 (soggetto omozigote; non puo essere altrimenti perche il gruppo 0 e recessivo). Per capire l'ereditarieta occorre considerare i geni di partenza. Se un individuo di gruppo A si unisce a uno di gruppo B, occorre sapere come e formata la coppia: per esempio da un A,0 e da un B,0 potranno uscire: AB, A0, B0, 00 Cioe ogni genitore fornisce un cromosoma, poi il gruppo del figlio dipende dal concetto di dominanza. Potra essere AB, A, B o 0; ogni possibilita con il 25% dei casi. L'ormai celeberrimo test di Conconi si esegue percorrendo a velocita crescente tratti fissi. In genere viene eseguito in pista, utilizzando un cardiofrequenzimetro per registrare la frequenza cardiaca. Il tratto di riferimento puo essere di 200 o meglio di 100 m, mentre gli incrementi di velocita dovrebbero essere di circa 10"/km in modo da scalare banalmente di un secondo ogni cento metri. A ogni punto di riferimento si registrano velocita e frequenza cardiaca. Si costruisce poi un grafico dove in ascissa c'e la velocita e in ordinata la frequenza cardiaca (FC). Si nota che per velocita basse c'e linearita (una retta), poi a un certo punto c'e una deflessione con un brusco cambio di pendenza. La velocita alla quale cessa la linearita e quella della soglia anaerobica (SAN). Test di Conconi - Soglia anaerobica Interpretazione - L'interpretazione del fenomeno e semplice: quando cessa la linearita incomincia l'accumulo di acido lattico (si esce cioe dall'intervallo 2-4 mmoli in cui lo sforzo puo avvenire in condizioni in cui la concentrazione di lattato e in equilibrio). Tanto piu alta e la soglia tanto maggiore sara la velocita a cui l'atleta riuscira a correre senza accumulare acido lattico. Importanza scientifica - Per dare a Cesare quel che e di Cesare, occorre precisare che il concetto di soglia anaerobica (e la relativa curva sigmoide) fu introdotto per la prima volta dalle ricerche di Wasserman (1964). L'importanza di tali ricerche e ovviamente enorme in quanto e un'evidenza sperimentale dei meccanismi con cui avvengono attivita aerobiche e attivita anaerobiche. In altre parole la curva e la descrizione sperimentale di un modello energetico che si applica per sforzi tipici del mezzofondo. Il test di Conconi e una versione piu semplice delle esperienze di Wasserman (che richiedevano una strumentazione di laboratorio). Importanza nell'allenamento - Molti allenatori (e purtroppo anche scienziati) si sono invaghiti della curva di Conconi e hanno creduto di aver trovato un parametro (la SAN, appunto) che potesse descrivere l'atleta e sul quale fosse possibile tarare l'allenamento. Questo e un errore madornale, almeno concettualmente. Infatti esistono diverse limitazioni all'uso della SAN: a) il limite pratico di calcolo. Mentre un test di corsa da risultati molto precisi (i tempi), il calcolo della SAN e affetto da una serie di possibili errori (l'atleta non sa correre in maniera uniformemente progressiva; i risultati dipendono dalla strumentazione usata; i risultati dipendono dalla motivazione dell'atleta a eseguire il test; ecc.). b) Il valore di un atleta su una distanza e dato dalla combinazione di almeno sei grandezze; a seconda delle distanze, alcune sono trascurabili, ma pretendere di descrivere un atleta (e di impostare il suo programma di allenamento) con una sola grandezza e veramente semplicistico. Siamo nel caso analogo all'uso del cardiofrequenzimetro: l'importanza di un parametro porta erroneamente a credere che sia l'unico significativo e quello da cui dipendono tutti gli altri. Per esempio e importante anche la capacita aerobica (CAE), cioe la capacita di mantenere il piu a lungo possibile il ritmo della SAN, massima nel campione e scarsa nel runner meno evoluto. c) Il concetto di soglia anaerobica non e un parametro INDIPENDENTE, nel senso che non aggiunge informazioni a un vero allenatore; e un altro modo di descrivere alcune (non tutte!) caratteristiche dell'atleta. Poiche, come ormai ammettono anche coloro che vivevano eseguendo i test Conconi, la soglia puo essere calcolata facendo correre una certa distanza, per un allenatore che deve stilare un piano di allenamento sapere che un atleta corre l'ora a 3'45"/km o che ha una soglia di 16 km e ESATTAMENTE LA STESSA COSA (i puristi direbbero che ci possono essere piccole differenze, ma tali differenze sono ampiamente compensate dagli errori di misurazione della soglia; d'altra parte sapere di avere una soglia di 16 km o di 16,045 cosa cambia?). Solo che ragionare in termini di tempi al chilometro e molto piu semplice perche sia gli allenatori sia gli atleti guardano il cronometro: un atleta che passa al primo chilometro di una gara in 3'30" sa se il ritmo e troppo veloce. Figuriamoci se mentre gareggia deve calcolare a che velocita all'ora corrisponde per poi confrontarla con la propria soglia I metodi di calcolo - A prescindere dall'esecuzione del test di Conconi in modo classico, esistono altri metodi empirici di calcolo della SAN. Uno ancora molto noto e il test di Cooper (la distanza percorsa in 12 minuti); i motivi che abbiamo citato per evidenziare i limiti della SAN valgono a maggior ragione per il test di Cooper (che fra l'altro nella sua formulazione originaria voleva misurare il massimo consumo d'ossigeno) poiche prende in esame un intervallo temporale in cui le altre grandezze fisiologiche non sono trascurabili. Sicuramente migliori sono i risultati ottenuti dalle tre scuole di pensiero che calcolano la SAN considerando: a) la velocita che si tiene in un'ora di corsa b) la velocita di una gara di 14 km c) la velocita di una gara di 10 km Le differenze tengono conto dell'allenamento del soggetto: la a) e valida per atleti a livello mondiale, la b) per atleti con SAN di circa 17 km/h, la c) per atleti con SAN di circa 14 km/h. Come si puo vedere chi e piu allenato e ha un motore migliore riesce a correre piu a lungo al ritmo della soglia anaerobica (ha una CAE migliore): il campione per un'ora, l'atleta con SAN a 17 km/h per circa 50' e l'atleta con SAN a 14 km/h per circa 42'. Nessuna delle tre definizioni puo comunque essere accettata scientificamente; perche uniscono il concetto di SAN a quello di CAE. Se si calcola la SAN solo a scopi statistici, la cosa piu semplice da fare e mediare le tre definizioni: si prende in esame il tempo sui 10000 m e si effettua una piccola correzione. Il calcolo - Si calcola il tempo sui 10000, si calcola il tempo al km (si divide per 10 la distanza) e si aggiunge un numero di secondi pari al tempo sui 10000 in minuti diviso per sei. Questo e il tempo teorico di corrispondenza sull'ora (cioe il tempo che chi non e allenato sull'ora farebbe con allenamento per lo meno buono). Dividendo 3600 (i secondi che ci sono in un'ora) per il tempo teorico trovato, si trova la soglia. E piu facile se si lavora in secondi. Pertanto se si corre il diecimila in M minuti e S secondi si avra: Soglia = 3600/((M*60+S)/10 + (M+S/60)/6) Gli amanti della matematica si possono divertire a semplificare l'equivalenza. Con una piccola approssimazione si trova: SOGLIA= 35000/(60*M+S) Vediamo un esempio. L'atleta corre i 10000 m in 40'30". La sua soglia e 14,414 km. Con la formula approssimata si trova 14,403 km. Un altro esempio. I 10000 m sono corsi in 50'42". La soglia e 11,514 km e con la formula approssimata 11,505 km. Come ultimo esempio scegliamo un top runner: 10000 m in 28'. La sua soglia e 20,850 km. Con la formula approssimata si ottiene 20,833. CHI DOPA UN CAVALLO, AVVELENA L'IPPICA ! se vieni a conoscenza di talune pratiche dopanti DENUNCIALO ! In questa pagina pubblichiamo degli stralci di alcuni articoli estratti dai Regolamento ENCAT e JOCKEY. LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE DAL REGOLAMENTO ENCAT PER LE CORSE AL TROTTO A. LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE * Sostanze agenti sul sistema nervoso * Sostanze agenti sul sistema cardio-vascolare * Sostanze agenti sul sistema respiratorio * Sostanze agenti sul sistema digestivo * Sostanze agenti sul sistema urinario * Sostanze agenti sul sistema riproduttivo * Sostanze agenti sul sistema muscolare scheletrico * Sostanze agenti sul sangue * Sostanze agenti sul sistema immunitario * Sostanze agenti sul sistema endocrino, secrezioni endocrine e loro omologhi sintetici. Per una migliore comprensione vengono elencate alcune classi farmacologiche che debbono ritenersi incluse nella "LISTA" di cui sopra: * Antipiretici, analgesici e sostanze antinfiammatorie * Sostanze citotossiche * Antistaminici * Diuretici * Anestetici locali * Rilassanti muscolari * Stimolanti respiratori * Ormoni sessuali, sostanza anabolizzanti e corticosteroidi * Sostanze che modificano la coagulazione del sangue B. METODICHE ANALISI ANTIDOPING Le indagini quali-quantitative vengono svolte con le seguenti modalita: * Estrazione e purificazione su colonna * Identificazione per via cromatografica (cromatografia su strato sottile, gas-cromatografia, cromatografia liquida ad alta pressione) e spettrometria di massa * Conferme in gas-cromatografia/spettrometri di massa e/o cromatografia ad alta pressione (H.P.L.C.) C. LISTA DELLE SOSTANZE NON PROIBITE, CON LIMITE DI TOLLERANZA * Arsenico * Acido salicilico * Nandrolone (19 nor-testosterone) * Teobromina * Idrocortisone * Acido salicilico * Dimetil solfosside (DMSO) * Dimetil solfosside (DMSO) * Bicarbonato di sodio * Testosterone (castroni) * Testosterone (femmine) * 0.3 microgrammi/ml nell?urina * 750 microgrammi/ml nell?urina * rapporto=1 (forma libera e coniugata) tra 5a-estrane-3?, 17a-diol e 5(10)-estrene-3?, 17a-diol nell?urina * 2 microgrammi/ml nell?urina * 1 microgrammo/ml nell?urina * 6.5 microgrammi/ml nel plasma * 15 microgrammi/ml nell?urina * 1 microgrammo/ml nel plasma * 35 microgrammi/ml nel plasma * 0.02 microgrammo/ml (forma libera e coniugata) nell?urina * testosterone : epitestoterone = 12 (forma libera e coniugata) nell?urina Non costituisce doping la somministrazione a scopo terapeutico di minimi quantitativi di prodotti a base di promazina, (non inferiore a nanogrammi 2 e non superiori a nanogrammi 30 rilevabili nel sangue) al fine di contenere eccezionali stati del cavallo ripristinandone le condizioni naturali. LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE DAL REGOLAMENTO JOCKEY PER LE CORSE AL GALOPPO A. LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE * Sostanze agenti sul sistema nervoso * Sostanze agenti sul sistema cardio-vascolare * Sostanze agenti sul sistema respiratorio * Sostanze agenti sul sistema digestivo * Sostanze agenti sul sistema urinario * Sostanze agenti sul sistema riproduttivo * Sostanze agenti sul sistema muscolare scheletrico * Sostanze agenti sul sangue * Sostanze agenti sul sistema immunitario, escluse quelle presenti nei vaccini autorizzati * Sostanze agenti sul sistema endocrino, secrezioni endocrine e loro omologhi sintetici. Per una migliore comprensione vengono elencate alcune classi farmacologiche che debbono ritenersi incluse nella "LISTA" di cui sopra: * Antipiretici, analgesici e sostanze antinfiammatorie * Sostanze citotossiche * Antistaminici * Diuretici * Anestetici locali * Rilassanti muscolari * Stimolanti respiratori * Ormoni sessuali, sostanza anabolizzanti e corticosteroidi * Sostanze che modificano la coagulazione del sangue B. METODICHE ANALISI ANTIDOPING Le analisi quali-quantitative vengono eseguite con: 1. Tecniche di estrazione liquido-liquido 2. Tecniche di estrazione liquido-solido 3. Analisi immuno-enzimatiche 4. Analisi cromatografiche (cromatografia su strato sottile, gas-cromatografia, cromatografia liquida ad alta pressione) 5. Spettrometria di massa (G.C./M.S., HPLC/M.S., M.S/M.S.) 6. Tecniche di misurazione della TCO2 diretta e indiretta C. LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE, LA CUI PRESENZA NEI LIMITI (PROPORZIONI) SOTTOINDICATA NON E? CONSIDERATA DOPING * Arsenico * Acido salicilico * Nandrolone (19 nor-testosterone) * Teobromina * Idrocortisone * Acido salicilico * Dimetil solfosside (DMSO) * Dimetil solfosside (DMSO) * Bicarbonato di sodio * Testosterone (castroni) * Testosterone (puledre e femmine) * Diossido di carbonio * 0.3 microgrammi/ml nell?urina * 750 microgrammi/ml nell?urina * rapporto=1 (forma libera e coniugata) tra 5a-estrane-3?, 17a-diol e 5(10)-estrene-3?, 17a-diol nell?urina * 2 microgrammi/ml nell?urina * 1 microgrammo/ml nell?urina * 6.5 microgrammi/ml nel plasma * 15 microgrammi/ml nell?urina * 1 microgrammo/ml nel plasma * 35 microgrammi/ml nel plasma * 0.02 microgrammo/ml (forma libera e coniugata) nell?urina * testosterone : epitestoterone = 12 (forma libera e coniugata) nell?urina * 37 millimole per litro nel plasma TITOLO VI Capo I DOPING CAVALLI Art. 229 ? Definizione ? Divieto ? Eccezioni E? considerata "doping" la presenza nell?organismo di un cavallo, nel giorno della corsa in cui sia stato dichiarato partente, di una qualsiasi quantita di una sostanza o metabolita di essa appartenente ad una delle categorie comprese nella "lista delle sostanze proibite" di cui all?allegato 1 al presente Regolamento. La predetta "lista delle sostanze proibite", come pure l?elenco di cui al 6? comma del presente articolo, possono essere modificati o integrati con delibera del Consiglio di Amministrazione dell?Ente da pubblicarsi nel Bollettino Ufficiale almeno 15 giorni prima della sua entrata in vigore. Ogni pratica, anche terapeutica, che determini doping come sopra definito, e assolutamente vietata. E? vietato, pena l?esclusione del cavallo dalla corsa e l?applicazione di sanzioni disciplinari a carico dell?allenatore e dei responsabili, introdurre, senza prescrizione del veterinario di servizio o di veterinari autorizzati dall?Ente, nei boxes dislocati nelle zone di isolamento precorsa (escluse le infermerie delle scuderie) e nei boxes di insellaggio prodotti vietati da norme di legge e di regolamento, nonche siringhe, aghi ipodermici e ogni altro mezzo di somministrazione di tali prodotti. Tali prodotti e mezzi di somministrazione possono essere detenuti nei luoghi suddetti esclusivamente dai Veterinari di Servizio che, in caso di loro utilizzazione, devono darne immediata notizia ai Commissari di Riunione. In deroga alla norma stabilita al 1? comma del presente articolo, non e considerata doping la presenza nell?organismo del cavallo delle sole sostanze endogene o che possono provenire dalla sua alimentazione naturale elencate nell?allegato 3 al presente Regolamento, purche al di sotto dei limiti di soglia per ciascuna di esse stabiliti e riportati in tale allegato. Per la normativa e la definizione di doping relative ai cavalli dichiarati in allenamento o risultanti in allenamento si rinvia all?art. 238. Art. 230 ? Scelta dei cavalli da esaminare prima e/o dopo la corsa I commissari possono, il giorno della corsa nella quale il cavallo sia stato dichiarato partente, prima e/o dopo l?effettuazione della corsa stessa, ordinare gli opportuni prelievi di sangue e/o urina sui cavalli da loro scelti; devono, inoltre, disporre prelievi di campioni biologici di sangue e/o urina su tutti i cavalli vincitori delle corse. I prelievi possono essere disposti anche sui cavalli ritirati dopo la dichiarazione dei partenti. Tali prelievi sono di sangue e/o urina. I prelievi sui cavalli ritirati dopo la dichiarazione dei partenti possono essere eseguiti anche presso la scuderia nella quale sono alloggiati. Nelle corse di Gruppo e nelle corse Listed i prelievi devono essere eseguiti sui cavalli arrivati 1? e 2? e almeno su altri due scelti dai Commissari. Nelle corse Tris dovranno essere eseguiti prelievi sui primi cinque cavalli arrivati e su eventuali altri cavalli scelti dai Commissari. Negli Handicaps Principali, Limitati, nelle corse condizionate di elevata dotazione e in quelle riservate, con premio superiore a quello fissato dall?Ente anche con circolare, dovranno essere eseguiti prelievi sui cavalli arrivati 1? e 2? e su almeno un terzo cavallo, scelto dai Commissari. Quando i Commissari ordinano l?effettuazione di prelievi su un cavallo, ne deve essere dato avviso al proprietario e/o all?allenatore, ovvero, in loro assenza, al personale di scuderia al quale il cavallo e stato lasciato in consegna. In caso di assenza di tutte le persone di cui sopra, se ne da atto nel verbale di cui all?art 234 e si procede ugualmente ai prelievi. Il cavallo che deve essere sottoposto ai prelievi ? accompagnato da uno dei Funzionari o Ispettori nominati dall?Ente, presenti nella giornata ? deve esser condotto direttamente nell?apposito locale destinato ed attrezzato alle operazioni di prelievo. ELENCO SOSTANZE DOPANTI Quello che segue non costituisce un elenco esaustivo delle sostanze proibite. Molte sostanze che non risultano incluse sono da considerarsi, comunque,vietate, in quanto rientranti nella definizione “…e sostanze affini”. Gli atleti sono tenuti ad accertarsi che tutti i farmaci, i prodotti di supplementazione e le preparazioni vendute liberamente, nonche tutte le altre sostanze utilizzate, non contengano alcuna sostanza compresa fra quelle vietate. CODICE ANTIDOPING DEL MOVIMENTO OLIMPICO Appendice A - Lista delle classi di sostanze vietate e dei metodi proibiti 1° SETTEMBRE 2001 - 31 DICEMBRE 2002 I - CLASSI DI SOSTANZE VIETATE A. Stimolanti Le sostanze vietate della classe (A) includono i seguenti esempi: amineptina , amifenazolo, amfetamina, bromantan, caffeina*, carfedon, cocaina, efedrina**, formoterolo *** , fencamfamina, mesocarbo, pentetrazolo, pipradolo, salbutamolo***, salmeterolo***, terbutalina ***, .... e sostanze affini * Per quanto attiene alla caffeina, un campione viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore ai 12 microgrammi per millilitro. ** Per quanto riguarda la catina, un campione viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore a 5 microgrammi per millilitro. Per l'efedrina e la metilefedrina, un campione viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore a 10 microgrammi per millilitro. Per quanto riguarda fenilpropanolamina e pseudoefedrina, un campione viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore a 25 microgrammi per millilitro. ***Consentiti soltanto se somministrati per inalazione allo scopo di prevenire e/o curare l'asma e l'asma indotta da esercizio. Il medico di squadra o uno specialista in malattie respiratorie dovranno comunicare per iscritto, secondo le modalita stabilite da ciascuna Federazione e nel rispetto della normativa sulla riservatezza dei dati personali, alla autorita federale competente la presenza di asma e/o di asma indotta da esercizio. NOTA: Tutti i preparati a base di imidazolo sono consentiti per uso topico I vasocostrittori possono essere somministrati assieme ad anestetici locali. I preparati per uso topico (ad es. per via nasale, oftalmologica e rettale) contenenti adrenalina e fenilefrina sono consentiti. B. Narcotici Le sostanze vietate della classe (B) includono i seguenti esempi: Le sostanze vietate della classe (B) includono i seguenti esempi: buprenorfina, destromoramide, diamorfina (eroina), metadone, morfina, pentazocina, petidina ..... e sostanze affini NOTA: E' consentito l'impiego di codeina, destrometorfano, destropropossifene, diidrocodeina, difenossilato, etilmorfina, folcodina , propossifene e tramadolo. C. Agenti anabolizzanti Le sostanze vietate della classe (C) includono i seguenti esempi: 1. Steroidi anabolizzanti androgeni a) clostebol, fluossimesterone, metandienone, metenolone, nandrolone, 19-norandrostenediolo, 19-norandrostenedione, ossandrolone, stanozololo …. e sostanze affini b) androstenediolo, androstenedione, deidroepiandrosterone (DHEA), diidrotestosterone, testosterone* …. e sostanze affini Le informazioni risultanti dall'esecuzione di profili metabolici e/o le misurazioni dei rapporti isotopici possono essere utilizzate per pervenire a conclusioni definitive. La presenza di un rapporto Testosterone (T)/Epitestosterone (E) superiore a sei (6) a uno (1), nel campione di urina di un atleta costituisce violazione, salvo nel caso in cui esistano le prove che tale rapporto sia dovuto a condizioni fisiologiche o patologiche, quali la bassa escrezione di epitestosterone, la presenza di tumori producenti androgeni, deficit enzimatici. Qualora il rapporto T/E risulti superiore a 6, le autorita competenti hanno l'obbligo di condurre degli accertamenti prima che il campione venga dichiarato positivo. A tale proposito verra redatta una relazione scritta completa che comprenda un'analisi dei tests precedenti, di quelli successivi ed eventuali risultati di indagini endocrine. Nel caso in cui non siano disponibili i risultati dei tests precedenti, l'atleta interessato sara sottoposto ad un esame senza preavviso almeno una volta al mese per un periodo di tre mesi. I risultati di questi esami svolti dovranno essere inseriti nella relazione. In assenza di collaborazione all'esecuzione di tali accertamenti, il risultato verra considerato positivo. 2. Beta-2 agonisti Bambuterolo, clenbuterolo, fenoterolo, formoterolo*, reproterolo, salbutamolo*, salmeterolo , terbutalina* ....... e sostanze affini * Uso consentito per via inalatoria, come descritto al punto (I.A) Per quanto riguarda il salbutamolo, considerato nella categoria degli agenti anabolizzanti, un campione viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore a 1000 nanogrammi per millilitro. D. Diuretici Le sostanze vietate della classe (D) includono i seguenti esempi: acetazolamide, acido etacrinico, bumetanide, clortalidone, furosemide, idroclorotiazide, mannitolo *, mersalil, spironolattone, triamterene ....... e sostanze affini * Uso vietato per iniezione endovenosa. E. Ormoni peptidici, sostanze ad azione mimetica e analoghi Le sostanze vietate della classe (E) includono gli esempi seguenti ed i relativi analoghi, nonche le sostanze ad azione mimetica: 1. Gonadotropina corionica (hCG ) esclusivamente per gli uomini; 2. Gonadotropine ipofisarie e di sintesi esclusivamente per gli uomini; 3. Corticotropine (ACTH, tetracosactide) 4. Ormone della crescita (hGH) 5. Fattore di crescita insulino-simile (IGF-1) e tutti i rispettivi "fattori di rilascio" e loro analoghi 6. Eritropoietina (EPO) 7. Insulina: uso consentito soltanto per il trattamento di atleti affetti da forme, dichiarate, di diabete insulino-dipendente. E' necessaria la comunicazione scritta rilasciata da un endocrinologo o da un medico di squadra attestante la condizione di diabete insulino-dipendente da trasmettere secondo le modalita stabilite da ciascuna Federazione e nel rispetto della normativa sulla riservatezza dei dati personali alla autorita federale competente. La presenza di una concentrazione anomala di ormone endogeno appartenente alla classe (E) o dei suoi marcatori diagnostici nelle urine di un atleta costituisce un'infrazione, a meno che non sia stato comprovato in via definitiva che il fenomeno e dovuto esclusivamente ad una condizione fisiologica o patologica. II - PRATICHE VIETATE I seguenti metodi sono proibiti: 1. Doping ematico: consiste nella somministrazione di sangue, globuli rossi e/o emoderivati all'atleta, procedura che puo essere preceduta da un prelievo di sangue sull'atleta che continua l'allenamento in uno stato di insufficienza ematica. 2. Somministrazione di trasportatori artificiali di ossigeno o di sostituti del plasma. 3. Manipolazioni farmacologiche, chimiche e fisiche. III. CLASSI DI SOSTANZE VIETATE IN DETERMINATE CONDIZIONI A. Alcool Le Federazioni Sportive indicheranno nella Convenzione da stipulare con la FMSI la richiesta eventuale di condurre analisi per l'individuazione dell'etanolo. Le analisi per l'individuazione dell'etanolo dovranno essere obbligatoriamente condotte se cosi previsto dalla Federazione Sportiva Internazionale di appartenenza. B. Cannabinoidi Saranno condotte analisi per l'individuazione di cannabinoidi (ad es. Marijuana, Hashish). In occasione dei Giochi Olimpici, saranno svolti controlli per il rilevamento di cannabinoidi. La concentrazione nelle urine di 11-nor-delta-9-tetraidrocannabinolo-9-acido carbossilico (carbossi-THC), in misura maggiore di 15 nanogrammi per millilitro, configura un caso di doping. C. Anestetici locali L'uso di anestetici locali tramite iniezione e consentito nel rispetto delle seguenti condizioni: a) possibilita di somministrare bupivacaina, lidocaina, mepivacaina, procaina, e sostanze affini ma non cocaina. Gli agenti vasocostrittori (ad es. adrenalina) potranno essere utilizzati unitamente ad anestetici locali; b) possibilita di effettuare soltanto iniezioni locali od intra-articolari; c) soltanto quando esista una giustificazione medica. Ove la Federazione non sancisca l'obbligo di deposito della notifica preventiva, copia della idonea giustificazione medica dovra essere consegnata all'ispettore medico incaricato del prelievo perche sia inserita nella busta contenente il verbale di prelievo, in conformita alle vigenti disposizioni regolamentari. In mancanza, gli accertamenti del caso saranno svolti dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI. D. Glicocorticoidi L'uso sistemico dei glicocorticoidi e vietato nei casi in cui questi ultimi vengano somministrati per via orale, rettale o attraverso iniezione endovenosa o intramuscolare. In caso di necessita medica, sono consentite iniezioni locali ed intra-articolari di glicocorticoidi. Ove la Federazione non sancisca l'obbligo di deposito della notifica preventiva, copia della idonea giustificazione medica dovra essere consegnata all'ispettore medico incaricato del prelievo perche sia inserita nella busta contenente il verbale di prelievo, in conformita alle vigenti disposizioni regolamentari. In mancanza, gli accertamenti del caso saranno svolti dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI. E. Beta-bloccanti Le sostanze vietate della classe (E) includono i seguenti esempi: acebutololo, alprenololo, atenololo, labetalolo, metoprololo, nadololo, oxprenololo, propranololo, sotalolo ....... e sostanze affini Le Federazioni Sportive indicheranno nella Convenzione da stipulare con la FMSI la richiesta eventuale di condurre analisi per l'individuazione di Beta-bloccanti. Le analisi per l'individuazione dei Beta-bloccanti dovranno essere obbligatoriamente condotte se cosi previsto dalla Federazione Sportiva Internazionale di appartenenza. Concentrazioni urinarie al di sopra delle quali i laboratori accreditati dal CIO sono tenuti a comunicare i riscontri relativi a specifiche sostanze CAFFEINA > 12 microgrammi/millilitro CARBOSSI-THC > 15 nanogrammi/millilitro CATINA > 5 microgrammi/millilitro EFEDRINA > 10 microgrammi/millilitro EPITESTOSTERONE > 200 nanogrammi/millilitro METILEFEDRINA > 10 microgrammi/millilitro MORFINA > 1 microgrammi/millilitro 19-NORANDROSTERONE > 2 nanogrammi/millilitro per gli uomini 19-NORANDROSTERONE > 5 nanogrammi/millilitro per le donne FENILPROPANOLAMINA > 25 microgrammi/millilitro PSEUDOEFEDRINA > 25 microgrammi/millilitro SALBUTAMOLO (come stimolante) (come agente anabolizzante) > 100 nanogrammi/millilitro > 1000 nanogrammi/millilitro RAPPORTO T/E > 6 IV. CONTROLLI AL DI FUORI DELLE COMPETIZIONI I controlli effettuati al di fuori delle competizioni hanno come unico obiettivo quello di svelare le sostanze proibite appartenenti alla classe I.C (agenti anabolizzanti), I.D (diuretici), I.E (ormoni peptidici, sostanze ad azione mimetica ed analoghi) ed alla classe II (metodi proibiti). ELENCO DEGLI ESEMPI DI SOSTANZE VIETATE STIMOLANTI amfepramone, amfetamina, amifenazolo, amineptina, bambuterolo, bromantan, bupropione, caffeina, carfedon, catina, cocaina, cropropamide, crotetamide, efedrina, eptaminolo, etamivan, etilamfetamina, etilefrina, fencamfamina, fenetillina, fenfluramina, fendimetrazina, fentermina, fenilefrina, fenilpropanolamina, foledrina, formoterolo, mefenorex, mefentermina, mesocarbo, metamfetamina, metilenediossiamfetamina, metilefedrina, metilfenidato, metossifenamina, niketamide, norfenfluramina, paraidrossiamfetamina, pemolina, pentetrazolo, pipradolo, prolintano, propilesedrina, pseudoefedrina, reproterolo, salbutamolo, salmeterolo, selegilina, stricnina, terbutalina. NARCOTICI buprenorfina, destromoramide, diamorfina (eroina), idrocodone, metadone, morfina, pentazocina, petidina.. AGENTI ANABOLIZZANTI androstenediolo, androstenedione, bambuterolo, boldenone, clenbuterolo, clostebol, danazolo, deidroclormetiltestosterone, deidroepiandrosterone (DHEA), diidrotestosterone, drostanolone, fenoterolo, fluossimesterone, formebolone, formoterolo, gestrinone, mesterolone, metandienone, metenolone, metandriolo, metiltestosterone, mibolerone, nandrolone, 19-norandrostenediolo, 19-norandrostenedione, noretandrolone, ossandrolone, ossimetolone, ossimesterone, reproterolo, salbutamolo, salmeterolo, stanozololo, terbutalina, testosterone, trenbolone. DIURETICI acetazolamide, acido etacrinico, bendroflumetiazide, bumetamide, canrenone, clortalidone, furosemide, idroclorotiazide, indapamide, mannitolo (per iniezione endovenosa), mersalile, spironolattone, triamterene. AGENTI MASCHERANTI bromantan, diuretici (vedi sopra), epitestosterone, probenecid. ORMONI PEPTIDICI, SOSTANZE AD AZIONE MIMETICA E ANALOGHI eeritropoietina (EPO), ACTH, hCG*, hGH, insulina, LH*, clomifene*, ciclofenil*, tamoxifene* , inibitori dell'aromatasi * * sostanze vietate esclusivamente negli uomini BETA-BLOCCANTI acebutololo, alprenololo, atenololo, betassololo, bisoprololo, bunololo, carteololo, celiprololo, esmololo, labetalolo, levobunololo, metipranololo, metoprololo, nadololo, oxprenololo, pindololo, propranololo, sotalolo, timololo.
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