|
|
|
|
SPIAGGE DI POSITANO
|
|
|
|
|
Positano non è solamente alberghi, Moda Positano, montagna e gastronomia ma anche una costa ricca di meravigliose spiagge e spiaggette (partendo da ovest troviamo la spiaggia di Remmese, raggiungibile solo da via mare, poi la Spiaggetta Clavel, via mare,
Spiaggia di Fornillo raggiungibile viascale dal quartieredi Fornillo o dalla spiaggia grande di Positano, LaMarinella, Spiaggia Grande, La Porta, Fiumicello,
Spiaggia di Arienzo, Spiaggetta di San Pietro, raggiungibile via mare, Laurito) che sono la delizia di numerosi turisti. Vale la pena di ricordare quì queste spiagge, partendo da ovest. Innanzitutto Remmese, spiaggia vicinissimo agli Scogli Piani i quali, sebbene siti in altro tenimento, negli anni a cavallo
tra il Cinquanta e il Sessanta, rappresentavano la sede ideale dei giovano "leoncini" locali desiderosi di avere una propria privacty. |
|
|
|
Poi la spiaggia sotto la Torre di Clavel che prende nome dal suo ex proprietario,
il conte scrittore svizzero Gilbert Clavel, il quale comprò e restaurò la torre nei
primi decenni del novecento. Gilbert Clavel, amico dei futuristi Fersen, Marinetti.
Questa spiaggetta si trova vicino ai due pinnacoli denominati "Mamma e Figlio" e che
un sommergibile inglese, il 3 febbraio 1943 silurò ed
abbattè. Subito dopo la Spiaggia di Fornillo che negli anni Quaranta era stata dedicata alla Principessa di Piemonte, Maria Josè si Savoia, che su questa spiaggia veniva a fare i bagni.
In seguito è stata chiamata sempre col nome originario di Fornillo, nome proveniente
dai piccoli forni un tempo dislocati nella zona. Attaccata a questa spiaggia, divisa da
un pinnacolo di roccia sul mare, troviamo La Marinella, incastonata appunto tra
la Spiaggia di Fornillo e Torre La Trasita. |
|
|
|
Ecco, poi, la Spiaggia Grande che come si intuisce dal nome è appunto la più grande come estensione e facente parte della zona centrale del paese.
Su di essa si trovano negozi, ristoranti ed alcuni alberghi, oltre alla Chiesa Madre dell'Assunta. Quì è iniziato, trionfando, il turismo locale passando dalla
"bohèmienne"
artistica dei primi anni del Novecento alla compassata èlite inglese, fino a diventare
nazional - popolare, tanto per dirla con un termine tanto usato quanto abusato.
Proseguendo verso est troviamo la spiaggia La Porta (il nome deriva quasi certamente dal
fatto che era la porta d'ingresso ad est di Positano). Nella parte alta di questa spiaggia, nella grotta omonima, sul finire degli anni Cinquanta, furono trovati utensili, conchiglie, segni di un focolare con resti di ossa di cervo, cinghiale ed altro, segno evidente che nei millenni passati era abitata. Poi la Spiaggia di Fiumicello, nome derivato dal piccolo torrente "Fiumicello" appunto, che scende dalla Conca di Montepertuso; e Spiaggia di Arienzo dove d'estate si trova uno stabilimento balneare, codesta spiaggia
da anni, è stata la spiaggia prediletta di celebri
personaggi che rispondono al nome
di Misha Semenov, Serghei Diaghilev, Andrea Lorini, Bob Hulmann e, da ultimo, Franco
Zeffirelli.
Questaspiaggia prenderebbe nome dal liberto dell'Imperatore Tiberio, Arienzo appunto, abitatore
del mulino che è stato, poi, di proprietà di Misha Semenov. Qui Arienzo macinava nel suo mulino
(era anche la sua abitazione) sia la farina che gli altri cereali che Tiberio gli mandava
quotidianamente da Capri perchè, dopo essersi trasferito da Roma, dove era
odiatissimo,
si fidava solo di questo suo liberto. |
|
|
|
Subito dopo viene la Spiaggia di San Pietro, sottostante
l'omonima chiesetta nonchè l'omonimo "Hotel San Pietro", poi ancora, la Spiaggia di Laurito
con un albergo, due ristoranti e rispettivi stabilimenti balneari. Nelle vicinanze di quest'ultima spiaggia c'è una fessura nella roccia, poco visibile dove sgorga un freddissimo flusso d'acqua dolce dal carattere un po' ferruginoso. La Spiaggia di
Laurito,
nome derivante dall'omonima frazione anticamente molto abitata cui prende nome dal latino "Illa
Laurus", pianta che nel posto cresce rigogliosa sin dall'antichità. Gli abitanti di Laurito in tempo remotissimo erano dediti alla pirateria sfruttando la velocità dei loro legni che venivano costruiti nella stessa insenatura a ridosso della spiaggia. |
|
|
|
|
|
|
|
|
| |