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GIONA - MICHEA - NAHUM - ABACUC - SOFONIA - AGGEO - ZACCARIA - MALACHIA

Giona - Capitolo 1
Giona ribelle alla sua missione
[1]Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore:
[2]«Alzati, và a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro
malizia è salita fino a me». [3]Giona però si mise in cammino per fuggire a
Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a
Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis,
lontano dal Signore.
[4]Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una
tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. [5]I marinai impauriti
invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla
nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della
nave, si era coricato e dormiva profondamente. [6]Gli si avvicinò il capo
dell'equipaggio e gli disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzati, invoca
il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». [7]Quindi
dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di chi
ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona.
[8]Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa
sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A
quale popolo appartieni?». [9]Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore
Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». [10]Quegli uomini
furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?».
Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signore,
perché lo aveva loro raccontato. [11]Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo
fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare
infuriava sempre più. [12]Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e
si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande
tempesta vi ha colto per causa mia». [13]Quegli uomini cercavano a forza di
remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava
sempre più crescendo contro di loro. [14]Allora implorarono il Signore e
dissero: «Signore, fà che noi non periamo a causa della vita di questo uomo
e non imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il
tuo volere». [15]Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua
furia. [16]Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono
sacrifici al Signore e fecero voti.
Giona - Capitolo 2
Giona salvato
[1]Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò
nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. [2]Dal ventre del pesce Giona
pregò il Signore suo Dio [3]e disse:
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
[4]Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sono passati sopra di me.
[5]Io dicevo: Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.
[6]Le acque mi hanno sommerso fino alla gola,
l'abisso mi ha avvolto,
l'alga si è avvinta al mio capo.
[7]Sono sceso alle radici dei monti,
la terra ha chiuso le sue spranghe
dietro a me per sempre.
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita,
Signore mio Dio.
[8]Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino alla tua santa dimora.
[9]Quelli che onorano vane nullità
abbandonano il loro amore.
[10]Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio
e adempirò il voto che ho fatto;
la salvezza viene dal Signore».
[11]E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto.
Giona - Capitolo 3
Conversione di Ninive e perdono divino
[1]Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore:
[2]«Alzati, và a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò».
[3]Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era
una città molto grande, di tre giornate di cammino. [4]Giona cominciò a
percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta
giorni e Ninive sarà distrutta». [5]I cittadini di Ninive credettero a Dio e
bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo.
[6]Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse
il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. [7]Poi fu
proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi:
«Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non
bevano acqua. [8]Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con
tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla
violenza che è nelle sue mani. [9]Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca,
deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». [10]Dio vide le loro
opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si
impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Giona - Capitolo 4
Disappunto del profeta e risposta divina
[1]Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito. [2]Pregò il
Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese?
Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio
misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci
impietosire riguardo al male minacciato. [3]Or dunque, Signore, toglimi la
vita, perché meglio è per me morire che vivere!». [4]Ma il Signore gli
rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
[5]Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un
riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe
avvenuto nella città. [6]Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di
ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal
suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
[7]Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il
ricino e questo si seccò. [8]Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare
un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì
venir meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
[9]Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta
di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da
invocare la morte!». [10]Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per
quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non
hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita:
[11]e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale
sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano
destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».
Michea - Capitolo 1
[1]Parola del Signore, rivolta a Michea di Morèset, al tempo di Iotam, di
Acaz e di Ezechia, re di Giuda. Visione che egli ebbe riguardo a Samaria e a
Gerusalemme.
I. IL PROCESSO DI ISRAELE
MINACCE E CONDANNE
Il giudizio di Samaria
[2]Udite, popoli tutti!
Fà attenzione, o terra,
con quanto contieni!
Il Signore Dio sia testimone contro di voi,
il Signore dal suo santo tempio.
[3]Poiché ecco, il Signore esce dalla sua dimora
e scende e cammina
sulle alture del paese;
[4]si sciolgono i monti sotto di lui
e le valli si squarciano
come cera davanti al fuoco,
come acque versate su un pendio.
[5]Tutto ciò per l'infedeltà di Giacobbe
e per i peccati della casa di Israele.
Qual è l'infedeltà di Giacobbe?
Non è forse Samaria?
Qual è il peccato di Giuda?
Non è forse Gerusalemme?
[6]Ridurrò Samaria a un mucchio di rovine in un campo,
a un luogo per piantarvi la vigna.
Rotolerò le sue pietre nella valle,
scoprirò le sue fondamenta.
[7]Tutte le sue statue saranno frantumate,
tutti i suoi doni andranno bruciati,
di tutti i suoi idoli farò scempio
perchè messi insieme a prezzo di prostituzione
e in prezzo di prostituzione torneranno.
Lamento sulle città del sud del paese
[8]Perciò farò lamenti e griderò,
me ne andrò scalzo e nudo,
manderò ululati come gli sciacalli,
urli lamentosi come gli struzzi,
[9]perché la sua piaga è incurabile
ed è giunta fino a Giuda,
si estende fino alle soglie del mio popolo,
fino a Gerusalemme.
[10]Non l'annunziate in Gat,
non piangete in Acri,
a Bet-le-Afrà avvoltolatevi nella polvere.
[11]Emigra, popolazione di Safìr,
nuda, nella vergogna;
non è uscita la popolazione di Zaanàn.
In lutto è Bet-Esel;
egli vi ha tolto la sua difesa.
[12]Si attendeva il benessere
la popolazione di Maròt,
invece è scesa la sciagura
da parte del Signore
fino alle porte di Gerusalemme.
[13]Attacca i destrieri al carro,
o abitante di Lachis!
Essa fu l'inizio del peccato
per la figlia di Sion,
poichè in te sono state trovate
le infedeltà d'Israele.
[14]Perciò sarai data in dote a Morèset-Gat,
le case di Aczìb saranno una delusione
per i re d'Israele.
[15]Ti farò ancora giungere un conquistatore,
o abitante di Maresà,
egli giungerà fino a Adullàm,
gloria d'Israele.
[16]Tagliati i capelli, rasati la testa
per via dei tuoi figli, tue delizie;
renditi calva come un avvoltoio,
perchè vanno in esilio
lontano da te.
Michea - Capitolo 2
Contro gli accaparratori
[1]Guai a coloro che meditano l'iniquità
e tramano il male sui loro giacigli;
alla luce dell'alba lo compiono,
perchè in mano loro è il potere.
[2]Sono avidi di campi e li usurpano,
di case, e se le prendono.
Così opprimono l'uomo e la sua casa,
il proprietario e la sua eredità.
[3]Perciò così dice il Signore:
«Ecco, io medito contro questa genìa
una sciagura da cui non potran sottrarre il collo
e non andranno più a testa alta,
perchè sarà quello tempo di calamità.
[4]In quel tempo
si comporrà su di voi un proverbio
e si canterà una lamentazione: «E' finita!»,
e si dirà: «Siamo del tutto rovinati!
Ad altri egli passa l'eredità del mio popolo;
- Ah, come mi è stata sottratta! -
al nemico egli spartisce i nostri campi».
[5]Perciò non ci sarà nessuno
che tiri la corda per te,
per il sorteggio nell'adunanza del Signore.
Il profeta di sventura
[6]«Non profetizzate!» - «Ma devono profetizzare».
«Non profetizzate riguardo a queste cose!»
- «Ma non si terrà lontano l'obbrobrio».
[7]E' forse gia cosa detta, o casa di Giacobbe?
E' forse stanca la pazienza del Signore,
o questo è il suo modo di agire?
Non sono forse benefiche le sue parole
per chi cammina con rettitudine?
[8]Ma voi come nemici
insorgete contro il mio popolo.
Da chi è senza mantello
esigete una veste,
dai passanti tranquilli,
un bottino di guerra.
[9]Cacciate le donne del mio popolo
fuori dalla casa delle loro delizie,
e togliete ai loro bambini il mio onore per sempre.
[10]Su, andatevene,
perchè questo non è più luogo di riposo.
Per una inezia esigete un pegno insopportabile.
[11]Se uno che insegue il vento
e spaccia menzogne dicesse:
«Ti profetizzo in virtù del vino e di bevanda inebriante»,
questo sarebbe un profeta
per questo popolo.
Promesse di restaurazione
[12]Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe,
certo ti raccoglierò, resto di Israele.
Li metterò insieme come pecore in un sicuro recinto,
come una mandria in mezzo al pascolo,
dove muggisca lontano dagli uomini.
[13]Chi ha aperto la breccia li precederà;
forzeranno e varcheranno la porta
e usciranno per essa;
marcerà il loro re innanzi a loro
e il Signore sarà alla loro testa.
Michea - Capitolo 3
Contro i capi che opprimono il popolo
[1]Io dissi:
«Ascoltate, capi di Giacobbe,
voi governanti della casa d'Israele:
Non spetta forse a voi conoscere la giustizia?
[2]Nemici del bene e amanti del male,
voi strappate loro la pelle di dosso
e la carne dalle ossa».
[3]Divorano la carne del mio popolo
e gli strappano la pelle di dosso,
ne rompono le ossa e lo fanno a pezzi
come carne in una pentola, come lesso in una caldaia.
[4]Allora grideranno al Signore,
ma egli non risponderà;
nasconderà loro la faccia, in quel tempo,
perchè hanno compiuto cattive azioni.
Contro i profeti mercenari
[5]Così dice il Signore
contro i profeti che fanno traviare il mio popolo,
che annunziano la pace
se hanno qualcosa tra i denti da mordere,
ma a chi non mette loro niente in bocca
dichiarano la guerra.
[6]Quindi per voi sarà notte
invece di visioni,
tenebre per voi invece di responsi.
Il sole tramonterà su questi profeti
e oscuro si farà il giorno su di essi.
[7]I veggenti saranno ricoperti di vergogna
e gli indovini arrossiranno;
si copriranno tutti il labbro,
perchè non hanno risposta da Dio.
[8]Mentre io son pieno di forza
con lo spirito del Signore,
di giustizia e di coraggio,
per annunziare a Giacobbe le sue colpe,
a Israele il suo peccato.
Ai responsabili: annuncio della sventura di Sion
[9]Udite questo, dunque,
capi della casa di Giacobbe,
governanti della casa d'Israele,
che aborrite la giustizia e storcete quanto è retto,
[10]che costruite Sion sul sangue
e Gerusalemme con il sopruso;
[11]i suoi capi giudicano in vista dei regali,
i suoi sacerdoti insegnano per lucro,
i suoi profeti danno oracoli per denaro.
Osano appoggiarsi al Signore dicendo:
«Non è forse il Signore in mezzo a noi?
Non ci coglierà alcun male».
[12]Perciò, per causa vostra,
Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine,
il monte del tempio un'altura selvosa.
Michea - Capitolo 4
II. PROMESSE A SION
Il regno futuro del Signore a Sion
[1]Alla fine dei giorni
il monte del tempio del Signore
resterà saldo sulla cima dei monti
e s'innalzerà sopra i colli
e affluiranno ad esso i popoli;
[2]verranno molte genti e diranno:
«Venite, saliamo al monte del Signore
e al tempio del Dio di Giacobbe;
egli ci indicherà le sue vie
e noi cammineremo sui suoi sentieri»,
poichè da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
[3]Egli sarà arbitro tra molti popoli
e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni;
dalle loro spade forgeranno vomeri,
dalle loro lame, falci.
Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione
e non impareranno più l'arte della guerra.
[4]Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite
e sotto il fico
e più nessuno li spaventerà,
poichè la bocca del Signore degli eserciti ha parlato!
[5]Tutti gli altri popoli
camminino pure ognuno nel nome del suo dio,
noi cammineremo nel nome del Signore Dio nostro,
in eterno, sempre.
Il raduno a Sion del gregge disperso
[6]«In quel giorno - dice il Signore -
radunerò gli zoppi,
raccoglierò gli sbandati
e coloro che ho trattato duramente.
[7]Degli zoppi io farò un resto,
degli sbandati una nazione forte.
E il Signore regnerà su di loro
sul monte Sion,
da allora e per sempre.
[8]E a te, Torre del gregge,
colle della figlia di Sion, a te verrà,
ritornerà a te la sovranità di prima,
il regno della figlia di Gerusalemme».
Assedio, esilio e liberazione a Sion
[9]Ora perché gridi così forte?
Non c'è forse nelle tue mura alcun re?
I tuoi consiglieri sono forse periti,
perchè ti prendono i dolori come di partoriente?
[10]Spasima e gemi, figlia di Sion, come una partoriente,
perchè presto uscirai dalla città
e dimorerai per la campagna
e andrai fino a Babilonia.
Là sarai liberata,
là il Signore ti riscatterà
dalla mano dei tuoi nemici.
Le nazioni stritolate sull'aia
[11]Ora si sono adunate contro di te
molte nazioni
che dicono: «Sia profanata
e godano i nostri occhi
alla vista di Sion».
[12]Ma esse non conoscono
i pensieri del Signore
e non comprendono il suo consiglio,
poichè le ha radunate
come covoni sull'aia.
[13]Alzati e trebbia, figlia di Sion,
perchè renderò di ferro il tuo corno
e di bronzo le tue unghie
e tu stritolerai molti popoli:
consacrerai al Signore i loro guadagni
e le loro ricchezze al padrone di tutta la terra.
Miseria e gloria della dinastia di Davide
[14]Ora fatti incisioni, o figlia dell'orda,
han posto l'assedio intorno a noi,
con la verga percuotono sulla guancia
il giudice d'Israele.
Michea - Capitolo 5
[1]E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
[2]Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele.
[3]Egli starà là e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore suo Dio.
Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra
Il vincitore futuro di Assur
[4]e tale sarà la pace:
se Assur entrerà nella nostra terra
e metterà il piede sul nostro suolo,
noi schiereremo contro di lui
sette pastori e otto capi di uomini,
[5]che governeranno la terra di Assur con la spada,
il paese di Nimròd con il suo stesso pugnale.
Ci libereranno da Assur,
se entrerà nella nostra terra
e metterà piede entro i nostri confini.
Ruolo futuro del resto tra le nazioni
[6]Il resto di Giacobbe
sarà, in mezzo a molti popoli,
come rugiada mandata dal Signore
e come pioggia che cade sull'erba,
che non attende nulla dall'uomo
e nulla spera dai figli dell'uomo.
[7]Allora il resto di Giacobbe sarà,
in mezzo a popoli numerosi,
come un leone tra le belve della foresta,
come un leoncello tra greggi di pecore,
il quale, se entra, calpesta e sbrana
e non c'è scampo.
Il Signore sopprimerà tutte le tentazioni
[8]La tua mano si alzerà
contro tutti i tuoi nemici,
e tutti i tuoi avversari
saranno sterminati.
[9]In quel giorno - dice il Signore -
distruggerò i tuoi cavalli in mezzo a te
e manderò in rovina i tuoi carri;
[10]distruggerò le città della tua terra
e demolirò tutte le tue fortezze.
[11]Ti strapperò di mano i sortilegi
e non avrai più indovini.
[12]Distruggerò in mezzo a te
le tue sculture e le tue stele,
nè più ti prostrerai
davanti a un'opera delle tue mani.
[13]Estirperò da te i tuoi pali sacri,
distruggerò i tuoi idoli.
[14]Con ira e furore,
farò vendetta delle genti,
che non hanno voluto obbedire.
Michea - Capitolo 6
III. NUOVO PROCESSO DI ISRAELE
RIMPROVERI E MINACCE
Il Signore fa il processo del suo popolo
[1]Ascoltate dunque ciò che dice il Signore:
«Su, fà lite con i monti
e i colli ascoltino la tua voce!
[2]Ascoltate, o monti, il processo del Signore
e porgete l'orecchio, o perenni fondamenta della terra,
perchè il Signore è in lite con il suo popolo,
intenta causa con Israele.
[3]Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
[4]Forse perché ti ho fatto uscire dall'Egitto,
ti ho ridi schiavitù
e ho mandato davanti a te
Mosè, Aronne e Maria?
[5]Popolo mio, ricorda le trame
di Balàk re di Moab,
e quello che gli rispose
Bàlaam, figlio di Beor.
Ricordati di quello che è avvenuto
da Sittìm a Gàlgala,
per riconoscere
i benefici del Signore».
[6]Con che cosa mi presenterò
al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?
Mi presenterò a lui con olocausti,
con vitelli di un anno?
[7]Gradirà il Signore
le migliaia di montoni
e torrenti di olio a miriadi?
Gli offrirò forse il mio primogenito
per la mia colpa,
il frutto delle mie viscere
per il mio peccato?
[8]Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la giustizia,
amare la pietà,
camminare umilmente con il tuo Dio.
Contro i defraudatori nella città
[9]La voce del Signore grida alla città!
Ascoltate tribù
e convenuti della città:
[10]Ci sono ancora nella casa dell'empio
i tesori ingiustamente acquistati
e le misure scarse, detestabili?
[11]Potrò io giustificare
le false bilance
e il sacchetto di pesi falsi?
[12]I ricchi della città sono pieni di violenza
e i suoi abitanti dicono menzogna.
[13]Anch'io ho cominciato a colpirti,
a devastarti per i tuoi peccati.
[14]Mangerai, ma non ti sazierai,
e la tua fame rimarrà in te;
metterai da parte, ma nulla salverai
e se qualcuno salverai
io lo consegnerò alla spada.
[15]Seminerai, ma non mieterai,
frangerai le olive, ma non ti ungerai d'olio;
produrrai mosto, ma non berrai il vino.
L'esempio di Samaria
[16]Tu osservi gli statuti di Omri
e tutte le pratiche della casa di Acab,
e segui i loro propositi,
perciò io farò di te una desolazione,
i tuoi abitanti oggetto di scherno
e subirai l'obbrobrio dei popoli.
Michea - Capitolo 7
L'ingiustizia universale
[1]Ahimè! Sono diventato
come uno spigolatore d'estate,
come un racimolatore dopo la vendemmia!
Non un grappolo da mangiare,
non un fico per la mia voglia.
[2]L'uomo pio è scomparso dalla terra,
non c'è più un giusto fra gli uomini:
tutti stanno in agguato
per spargere sangue;
ognuno dà la caccia con la rete al fratello.
[3]Le loro mani son pronte per il male;
il principe avanza pretese,
il giudice si lascia comprare,
il grande manifesta la cupidigia
e così distorcono tutto.
[4]Il migliore di loro non è che un pruno,
il più retto una siepe di spine.
Il giorno predetto dalle tue sentinelle,
il giorno del castigo è giunto,
adesso è la loro rovina.
[5]Non credete all'amico,
non fidatevi del compagno.
Custodisci le porte della tua bocca
davanti a colei che riposa vicino a te.
[6]Il figlio insulta suo padre,
la figlia si rivolta contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici dell'uomo
sono quelli di casa sua.
[7]Ma io volgo lo sguardo al Signore,
spero nel Dio della mia salvezza,
il mio Dio m'esaudirà.
IV. LE SPERANZE
Sion sotto gli insulti della nemica
[8]Non gioire della mia sventura,
o mia nemica!
Se son caduta, mi rialzerò;
se siedo nelle tenebre,
il Signore sarà la mia luce.
[9]Sopporterò lo sdegno del Signore
perchè ho peccato contro di lui,
finchè egli tratti la mia causa
e mi renda ragione,
finchè mi faccia uscire alla luce
e io veda la sua giustizia.
[10]La mia nemica lo vedrà
e sarà coperta di vergogna,
lei che mi diceva:
«Dov'è il Signore tuo Dio?».
I miei occhi gioiranno nel vederla
calpestata come fango della strada.
Oracolo di restaurazione
[11]E' il giorno in cui le tue mura
saranno riedificate;
in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini;
[12]in quel giorno si verrà a te
dall'Assiria fino all'Egitto,
dall'Egitto fino all'Eufrate,
da mare a mare, da monte a monte.
[13]La terra diventerà un deserto
a causa dei suoi abitanti,
a motivo delle loro azioni.
Preghiera per la confusione delle nazioni
[14]Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
in mezzo ai giardini;
pascolino in Basàn e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
[15]Come quando sei uscito dall'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
[16]Vedranno le genti e resteranno deluse
di tutta la loro potenza.
Si porranno la mano sulla bocca,
i loro orecchi ne resteranno assorditi.
[17]Leccheranno la polvere come il serpente,
come i rettili della terra;
usciranno tremanti dai loro nascondigli,
trepideranno e di te avranno timore.
Invocazione del perdono divino
[18]Qual dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità;
che non serba per sempre l'ira,
ma si compiace d'usar misericordia?
[19]Egli tornerà ad aver pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
[20]Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo la tua benevolenza,
come hai giurato ai nostri padri
fino dai tempi antichi.
Nahum - Capitolo 1
[1]Oracolo su Ninive. Libro della visione di Naum da Elcos.
PRELUDIO
Salmo. La collera del Signore
[2]Un Dio geloso e vendicatore è il Signore,
vendicatore è il Signore, pieno di sdegno.
Il Signore si vendica degli avversari
e serba rancore verso i nemici.
[3]Il Signore è lento all'ira, ma grande in potenza
e nulla lascia impunito.
Nell'uragano e nella tempesta è il suo cammino
e le nubi sono la polvere dei suoi passi.
[4]Minaccia il mare e il mare si secca,
prosciuga tutti i ruscelli.
Basàn e il Carmelo inaridiscono,
anche il fiore del Libano languisce.
[5]Davanti a lui tremano i monti,
ondeggiano i colli;
si leva la terra davanti a lui,
il mondo e tutti i suoi abitanti.
[6]Davanti al suo sdegno chi può resistere
e affrontare il furore della sua ira?
La sua collera si spande come il fuoco
e alla sua presenza le rupi si spezzano.
[7]Buono è il Signore, un asilo sicuro
nel giorno dell'angoscia:
[8]conosce quelli che confidano in lui
quando l'inondazione avanza.
Stermina chi insorge contro di lui
e i suoi nemici insegue nelle tenebre.
Sentenze profetiche, a Giuda e a Ninive
(a Giuda)
[9]Che tramate voi contro il Signore?
Egli distrugge:
non sopravverrà due volte la sciagura,
[10]poiché come un mucchio di pruni
saranno consunti, come paglia secca.
(ad Assur)
[11]Da te è uscito colui che trama
il male contro il Signore, il consigliere malvagio.
(a Giuda: oracolo)
[12]Così dice il Signore:
Siano pure potenti, siano pure numerosi,
saranno falciati e spariranno.
Ma se ti ho afflitto, non ti affliggerò più.
[13]Ora, infrangerò il suo giogo che ti opprime,
spezzerò le tue catene.
(al re di Ninive: oracolo)
[14]Ma contro di te ecco il decreto del Signore:
Nessuna discendenza porterà il tuo nome,
dal tempio dei tuoi dei farò sparire
le statue scolpite e quelle fuse,
farò del tuo sepolcro un'ignominia.
Nahum - Capitolo 2
(a Giuda)
[1]Ecco sui monti i passi d'un messaggero,
un araldo di pace!
Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti,
poichè non ti attraverserà più il malvagio:
egli è del tutto annientato.
[2]Il Signore restaura la vigna di Giacobbe,
come la vigna d'Israele;
i briganti l'avevano depredata,
ne avevano strappato i tralci.
LA ROVINA DI NINIVE
L'assalto
[3]Contro di te avanza un distruttore:
montare la guardia alla fortezza,
sorvegliare le vie, cingerti i fianchi,
raccogliere tutte le forze.
[4]Lo scudo dei suoi prodi rosseggia,
i guerrieri sono vestiti di scarlatto,
come fuoco scintillano i carri di ferro
pronti all'attacco; le lance lampeggiano.
[5]Per le vie tumultuano i carri,
scorazzano per le piazze,
il loro aspetto è come di fiamma,
guizzano come saette.
[6]Si fa l'appello dei più coraggiosi
che accorrendo si urtano:
essi si slanciano verso le mura,
la copertura di scudi è formata.
[7]Le porte dei fiumi si aprono,
la reggia è in preda allo spavento.
[8]La regina è condotta in esilio,
le sue ancelle gemono come con voce di colombe
percuotendosi il petto.
[9]Ninive è come una vasca d'acqua agitata
da cui sfuggono le acque.
«Fermatevi! Fermatevi!» ma nessuno si volta.
[10]Saccheggiate l'argento, saccheggiate l'oro,
ci sono tesori infiniti, ammassi d'oggetti preziosi.
[11]Devastazione, spogliazione, desolazione;
cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti,
in tutti i cuori è lo spasimo
su tutti i volti il pallore.
Sentenza sul leone di Assur
[12]Dov'è la tana dei leoni,
la caverna dei leoncelli?
Là si rifugiavano il leone e i leoncelli
e nessuno li disturbava.
[13]Il leone rapiva per i suoi piccoli,
sbranava per le sue leonesse;
riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina.
[14]Eccomi a te, dice il Signore degli eserciti,
manderò in fumo i tuoi carri
e la spada divorerà i tuoi leoncelli.
Porrò fine alle tue rapine nel paese,
non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri.
Nahum - Capitolo 3
Sentenza su Ninive la prostituta
[1]Guai alla città sanguinaria,
piena di menzogne,
colma di rapine,
che non cessa di depredare!
[2]Sibilo di frusta, fracasso di ruote,
scalpitio di cavalli, cigolio di carri,
[3]cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade,
scintillare di lance, feriti in quantità,
cumuli di morti, cadaveri senza fine,
s'inciampa nei cadaveri.
[4]Per le tante seduzioni della prostituta,
della bella maliarda, della maestra d'incanti,
che faceva mercato dei popoli con le sue tresche
e delle nazioni con le sue malìe.
[5]Eccomi a te, oracolo del Signore degli eserciti.
Alzerò le tue vesti fin sulla faccia
e mostrerò alle genti la tua nudità,
ai regni le tue vergogne.
[6]Ti getterò addosso immondezze,
ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio.
[7]Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te
e dirà: «Ninive è distrutta!». Chi la compiangerà?
Dove cercherò chi la consoli?
L'esempio di Tebe
[8]Sei forse più forte di Tebe,
seduta fra i canali del Nilo,
circondata dalle acque?
Per baluardo aveva il mare
e per bastione le acque.
[9]L'Etiopia e l'Egitto erano la sua forza
che non aveva limiti.
Put e i Libi erano i suoi alleati.
[10]Eppure anch'essa fu deportata,
andò schiava in esilio.
Anche i suoi bambini furono sfracellati
ai crocicchi di tutte le strade.
Sopra i suoi nobili si gettarono le sorti
e tutti i suoi grandi furon messi in catene.
[11]Anche tu berrai fino alla feccia e verrai meno,
anche tu cercherai scampo dal nemico.
Inutilità dei preparativi di Ninive
[12]Tutte le tue fortezze sono come fichi
carichi di frutti primaticci:
appena scossi, cadono i fichi
in bocca a chi li vuol mangiare.
[13]Ecco il tuo popolo: in te vi sono solo donne,
spalancano la porta della tua terra ai nemici,
il fuoco divora le tue sbarre.
[14]Attingi acqua per l'assedio, rinforza le tue difese,
pesta l'argilla, impasta mattoni, prendi la forma.
[15]Eppure il fuoco ti divorerà,
ti sterminerà la spada,
L'invio delle cavallette
anche se ti moltiplicassi come le cavallette,
se diventassi numerosa come i bruchi,
[16]e moltiplicassi i tuoi mercenari
più che le stelle del cielo.
La locusta mette le ali e vola via!
[17]I tuoi prìncipi sono come le locuste,
i tuoi capi come sciami di cavallette,
che si annidano fra le siepi quand'è freddo,
ma quando spunta il sole si dileguano
e non si sa dove siano andate.
Lamento funebre
[18]Re d'Assur, i tuoi pastori dormono,
si riposano i tuoi eroi!
Il tuo popolo vaga sbandato per i monti
e nessuno lo raduna.
[19]Non c'è rimedio per la tua ferita,
incurabile è la tua piaga.
Chiunque sentirà tue notizie batterà le mani.
Perchè su chi non si è riversata
senza tregua la tua crudeltà?
Abacuc - Capitolo 1
Titolo
[1]Oracolo che ebbe in visione il profeta Abacuc.
I. DIALOGO FRA IL PROFETA E IL SUO DIO
Primo lamento del profeta: la disfatta della giustizia
[2]Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non soccorri?
[3]Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore dell'oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
[4]Non ha più forza la legge,
nè mai si afferma il diritto.
L'empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.
Primo oracolo. I Caldei flagello di Dio
[5]Guardate fra i popoli e osservate,
inorridite e ammutolite:
c'è chi compirà ai vostri giorni una cosa
che a raccontarla non sarebbe creduta.
[6]Ecco, io faccio sorgere i Caldei,
popolo feroce e impetuoso,
che percorre ampie regioni
per occupare sedi non sue.
[7]Egli è feroce e terribile,
da lui esce
il suo diritto e la sua grandezza.
[8]Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli,
più agili dei lupi della sera.
Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano,
volano come aquila che piomba per divorare.
[9]Tutti avanzano per la rapina.
La loro faccia è infuocata come il vento d'oriente,
ammassano i prigionieri come la sabbia.
[10]Egli dei re si fa beffe,
e dei capi si ride;
si fa gioco di ogni fortezza,
assale una città e la conquista.
[11]Poi muta corso il vento: passa e paga il fio.
Questa la potenza del mio Dio!
Secondo lamento del profeta: le esazioni dell'oppressore
[12]Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore.
Tu lo hai scelto per far giustizia,
l'hai reso forte, o Roccia, per castigare.
[13]Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l'iniquità,
perchè, vedendo i malvagi, taci
mentre l'empio ingoia il giusto?
[14]Tu tratti gli uomini come pesci del mare,
come un verme che non ha padrone.
[15]Egli li prende tutti all'amo,
li tira su con il giacchio,
li raccoglie nella rete,
e contento ne gode.
[16]Perciò offre sacrifici alla sua rete
e brucia incenso al suo giacchio,
perchè fanno grassa la sua parte
e succulente le sue vivande.
[17]Continuerà dunque a vuotare il giacchio
e a massacrare le genti senza pietà?
Abacuc - Capitolo 2
Secondo oracolo. Il giusto vivrà per la sua fedeltà
[1]Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
[2]Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perchè la si legga speditamente.
[3]E' una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchè certo verrà e non tarderà».
[4]Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede.
II. LE MALEDIZIONI CONTRO L'OPPRESSORE
Preludio
[5]La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
[6]Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
Le cinque imprecazioni
I
Guai a chi accumula ciò che non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
[7]Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno i tuoi esattori
e tu diverrai loro preda?
[8]Poiché tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno te,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e ai suoi abitanti.
II
[9]Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto,
e sfuggire alla stretta della sventura.
[10]Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai soppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te stesso.
[11]La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la trave.
III
[12]Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.
[13]Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli fatichino per il fuoco
e le nazioni si stanchino per un nulla?
[14]Poiché, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del Signore.
IV
[15]Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
[16]Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
[17]poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e a tutti i suoi abitanti.
[18]A che giova un idolo
perchè l'artista si dia pena di scolpirlo?
O una statua fusa o un oracolo falso,
perchè l'artista confidi in essi,
scolpendo idoli muti?
V
[19]Guai a chi dice al legno: «Svegliati»,
e alla pietra muta: «Alzati».
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio vitale.
[20]Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!
Abacuc - Capitolo 3
III. INVITO ALL'INTERVENTO DEL SIGNORE
[1]Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione.
Preludio Supplica
[2]Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della tua opera.
Nel corso degli anni manifestala
falla conoscere nel corso degli anni.
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.
Teofania. L'arrivo del Signore
[3]Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.
[4]Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
[5]Davanti a lui avanza la peste,
la febbre ardente segue i suoi passi.
[6]Si arresta e scuote la terra,
guarda e fa tremare le genti;
le montagne eterne s'infrangono,
e i colli antichi si abbassano:
i suoi sentieri nei secoli.
[7]Ho visto i padiglioni di Cusàn in preda a spavento,
sono agitate le tende di Madian.
Il combattimento del Signore
[8]Forse contro i fiumi, Signore,
contro i fiumi si accende la tua ira
o contro il mare è il tuo furore,
quando tu monti sopra i tuoi cavalli,
sopra i carri della tua vittoria?
[9]Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda.
Fai erompere la terra in torrenti;
[10]i monti ti vedono e tremano,
un uragano di acque si riversa,
l'abisso fa sentire la sua voce.
In alto il sole tralascia di mostrarsi,
[11]e la luna resta nella sua dimora,
fuggono al bagliore delle tue saette,
allo splendore folgorante della tua lancia.
[12]Sdegnato attraversi la terra,
adirato calpesti le genti.
[13]Sei uscito per salvare il tuo popolo,
per salvare il tuo consacrato.
Hai demolito la cima della casa dell'empio,
l'hai scalzata fino alle fondamenta.
[14]Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi guerrieri
che irrompevano per disperdermi
con la gioia di chi divora il povero di nascosto.
[15]Hai affogato nel mare i suoi cavalli
nella melma di grandi acque.
Conclusione: timore e fede in Dio
[16]Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.
[17]Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.
[18]Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.
[19]Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.
Per il maestro del coro. Su strumenti a corda.
Sofonia - Capitolo 1
[1]Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope, figlio di
Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di
Amon, re di Giuda.
I. IL GIORNO DEL SIGNORE IN GIUDA
Preludio cosmico
[2]Tutto farò sparire dalla terra.
Oracolo del Signore.
[3]Distruggerò uomini e bestie;
sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.
Contro il culto degli dei stranieri
[4]Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal
e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti;
[5]quelli che sui tetti si prostrano
davanti alla milizia celeste
e quelli che si prostrano davanti al Signore,
e poi giurano per Milcom;
[6]quelli che si allontanano dal seguire il Signore,
che non lo cercano, né si curano di lui.
[7]Silenzio, alla presenza del Signore Dio,
perchè il giorno del Signore è vicino,
perchè il Signore ha preparato un sacrificio,
ha mandato a chiamare i suoi invitati.
Contro gli alti dignitari della corte
[8]Nel giorno del sacrificio del Signore,
io punirò i prìncipi e i figli di re
e quanti vestono alla moda straniera;
[9]punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,
chi riempie di rapine e di frodi
il palazzo del suo padrone.
Contro i commercianti di Gerusalemme
[10]In quel giorno - parola del Signore -
grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci,
ululati dal quartiere nuovo
e grande fragore dai colli.
[11]Urlate, abitanti del Mortaio,
poichè tutta la turba dei trafficanti è finita,
tutti i pesatori d'argento sono sterminati.
Contro gli increduli
[12]In quel tempo
perlustrerò Gerusalemme con lanterne
e farò giustizia di quegli uomini
che riposando sulle loro fecce pensano:
«Il Signore non fa né bene né male».
[13]I loro beni saranno saccheggiati
e le loro case distrutte.
Hanno costruito case ma non le abiteranno,
hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino.
Il giorno del Signore
[14]E' vicino il gran giorno del Signore,
è vicino e avanza a grandi passi.
Una voce: Amaro è il giorno del Signore!
anche un prode lo grida.
[15]«Giorno d'ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
[16]giorno di squilli di tromba e d'allarme
sulle fortezze
e sulle torri d'angolo.
[17]Metterò gli uomini in angoscia
e cammineranno come ciechi,
perchè han peccato contro il Signore;
il loro sangue sarà sparso come polvere
e le loro viscere come escrementi.
[18]Neppure il loro argento, neppure il loro oro
potranno salvarli».
Nel giorno dell'ira del Signore
e al fuoco della sua gelosia
tutta la terra sarà consumata,
poichè farà improvvisa distruzione
di tutti gli abitanti della terra.
Sofonia - Capitolo 2
Conclusione: invito alla conversione
[1]Radunatevi, raccoglietevi,
o gente spudorata,
[2]prima di essere travolti
come pula che scompare in un giorno;
prima che piombi su di voi
la collera furiosa del Signore.
[3]Cercate il Signore
voi tutti, umili della terra,
che eseguite i suoi ordini;
cercate la giustizia,
cercate l'umiltà,
per trovarvi al riparo
nel giorno dell'ira del Signore.
II. CONTRO LE NAZIONI
Il nemico a occidente: i Filistei
[4]Gaza infatti sarà desolata
e Ascalòna ridotta a un deserto.
Asdòd in pieno giorno sarà deportata
ed Ekròn distrutta dalle fondamenta.
[5]Guai agli abitanti della costa del mare,
alla gente dei Cretei!
La parola del Signore è contro di te,
Canaan, paese dei Filistei:
«Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante.
[6]Diverrai pascoli di pastori
e recinti di greggi».
[7]La costa del mare
apparterrà al resto della casa di Giuda;
in quei luoghi pascoleranno e a sera
nelle case di Ascalòna prenderanno riposo,
quando il Signore loro Dio li avrà visitati
e avrà restaurato le loro sorti.
I nemici a oriente: Moab e Ammon
[8]«Ho udito l'insulto di Moab
e gli oltraggi degli Ammoniti,
con i quali hanno insultato il mio popolo
gloriandosi del loro territorio.
[9]Perciò, com'è vero ch'io vivo,
- parola del Signore degli eserciti Dio d'Israele -
Moab diventerà come Sòdoma
e gli Ammoniti come Gomorra:
un luogo invaso dai pruni, una cava di sale,
un deserto per sempre.
I rimasti del mio popolo li saccheggeranno
e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi».
[10]Questo accadrà ad essi per la loro superbia,
perchè hanno insultato, hanno disprezzato
il popolo del Signore.
[11]Terribile sarà il Signore con loro,
poichè annienterà tutti gli idoli della terra,
mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio suolo,
i popoli di tutti i continenti.
Il nemico a sud: l'Etiopia
[12]«Anche voi, Etiopi,
sarete trafitti dalla mia spada».
Il nemico a nord: Assur
[13]Stenderà la mano anche al settentrione
e distruggerà Assur,
farà di Ninive una desolazione,
arida come il deserto.
[14]Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi,
tutti gli animali della valle.
Anche il pellicano, anche il riccio
albergheranno nei suoi capitelli;
il gufo striderà sulle finestre
e il corvo sulle soglie.
[15]E' questa la città gaudente
che si sentiva sicura
e che pensava:
«Io e non altri all'infuori di me»?
Come mai è diventata un deserto,
un rifugio di animali?
Chiunque le passa vicino
fischia e agita la mano.
Sofonia - Capitolo 3
III. CONTRO GERUSALEMME
Contro i dirigenti della nazione
[1]Guai alla città ribelle e contaminata,
alla città prepotente!
[2]Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio.
[3]I suoi capi in mezzo ad essa
sono leoni ruggenti,
i suoi giudici sono lupi della sera,
che non hanno rosicchiato dal mattino.
[4]I suoi profeti sono boriosi,
uomini fraudolenti.
I suoi sacerdoti profanano le cose sacre,
violano la legge.
[5]In mezzo ad essa il Signore è giusto,
non commette iniquità;
ogni mattino dà il suo giudizio,
come la luce che non viene mai meno.
La lezione delle nazioni
[6]Ho sterminato le nazioni,
le loro torri d'angolo sono state distrutte;
ho reso deserte le loro strade
sì che non c'è alcun passante;
sono state depredate le loro città
e nessuno più le abita.
[7]Io pensavo: «Almeno ora mi temerà!
Accoglierà la correzione.
Non si cancelleranno dai suoi occhi
tutte le punizioni che le ho inflitte».
Ma invece si sono affrettati
a pervertire di nuovo ogni loro azione.
[8]Perciò aspettatemi - parola del Signore -
quando mi leverò per accusare,
perchè ho decretato di adunare le genti,
di convocare i regni,
per riversare su di essi la mia collera,
tutta la mia ira ardente:
poichè dal fuoco della mia gelosia
sarà consumata tutta la terra.
IV. PROMESSE
Conversione dei popoli
[9]Allora io darò ai popoli un labbro puro
perchè invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
[10]Da oltre i fiumi di Etiopia
fino all'estremo settentrione,
i miei supplicanti mi porteranno offerte.
L'umile resto di Israele
[11]In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perchè allora eliminerò da te
tutti i superbi millantatori
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
[12]Farò restare in mezzo a te
un popolo umile e povero;
confiderà nel nome del Signore
[13]il resto d'Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.
Salmi di gioia a Sion
[14]Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele,
e rallegrati con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
[15]Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non vedrai più la sventura.
[16]In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
[17]Il Signore tuo Dio in mezzo a te
è un salvatore potente.
Esulterà di gioia per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
si rallegrerà per te con grida di gioia,
[18]come nei giorni di festa».
Il ritorno dei dispersi
Ho allontanato da te il male,
perchè tu non abbia a subirne la vergogna.
[19]Ecco, in quel tempo io sterminerò
tutti i tuoi oppressori.
Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi,
li porrò in lode e fama
dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna.
[20]In quel tempo io vi guiderò,
in quel tempo vi radunerò
e vi darò fama e lode
fra tutti i popoli della terra,
quando, davanti ai vostri occhi,
ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore.
Aggeo - Capitolo 1
La ricostruzione del tempio
[1]L'anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa
parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele
figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè figlio di Iozedàk,
sommo sacerdote.
[2]Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: «Non è ancora
venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!». [3]Allora questa
parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: [4]«Vi sembra
questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre
questa casa è ancora in rovina? [5]Ora, così dice il Signore degli eserciti:
riflettete bene al vostro comportamento. [6]Avete seminato molto, ma avete
raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma
non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati;
l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato.
[7]Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene al vostro
comportamento! [8]Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia
casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria - dice il Signore -.
[9]Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate in
casa io lo disperdevo. E perché? - dice il Signore degli eserciti -. Perché
la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la propria
casa. [10]Perciò su di voi i cieli hanno chiuso la rugiada e anche la terra
ha diminuito il suo prodotto. [11]Ho chiamato la siccità sulla terra e sui
monti, sul grano e sul vino nuovo, sull'olio e su quanto la terra produce,
sugli uomini e sugli animali, su ogni prodotto delle mani».
[12]Zorobabele figlio di Sealtièl, e Giosuè figlio di Iozedàk, sommo
sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la parola del Signore
loro Dio e le parole del profeta Aggeo, secondo la volontà del Signore che
lo aveva loro inviato, e il popolo ebbe timore del Signore. [13]Aggeo,
messaggero del Signore, rivolto al popolo, disse secondo la missione del
Signore: «Io sono con voi, oracolo del Signore». [14]E il Signore destò lo
spirito di Zorobabele figlio di Sealtièl governatore della Giudea e di
Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto del popolo ed
essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore degli
eserciti. [15]Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell'anno
secondo del re Dario.
Aggeo - Capitolo 2
La gloria del tempio
[1]Il ventuno del settimo mese, questa parola del Signore fu rivelata per
mezzo del profeta Aggeo: [2]Su, parla a Zorobabele figlio di Sealtièl,
governatore della Giudea, a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e a
tutto il resto del popolo: [3]Chi di voi è ancora in vita che abbia visto
questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la
vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri
occhi? [4]Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore - coraggio, Giosuè
figlio di Iozedàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese, dice
il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del Signore degli
eserciti - [5]secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato con voi
quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
[6]Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un pò di tempo e io
scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. [7]Scuoterò tutte le
nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa
casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. [8]L'argento è mio e
mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. [9]La gloria futura di questa
casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti;
in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti -.
Consultazione dei sacerdoti
[10]Il ventiquattro del nono mese, secondo anno di Dario, questa parola del
Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: [11]Dice il Signore degli
eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla legge e chiedi loro: [12]Se uno
in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il
pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro cibo, questo verrà
santificato? No, risposero i sacerdoti. [13]Aggeo soggiunse: «Se uno che è
contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà
essa immonda?» «Sì», risposero i sacerdoti, «è immonda». [14]Ora riprese
Aggeo: «Tale è questo popolo, tale è questa nazione davanti a me - oracolo
del Signore - e tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui
mi offrono è immondo».
Promessa di prosperità agricola
[15]Ora, pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si cominciasse a porre
pietra sopra pietra nel tempio del Signore, [16]come andavano le vostre
cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e
ce n'erano dieci; si andava a un tino da cinquanta barili e ce n'erano
venti. [17]Io vi ho colpiti con la ruggine, con il carbonchio e con la
grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a
me - parola del Signore -. [18]Considerate bene da oggi in poi (dal
ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta
del tempio del Signore), [19]se il grano verrà a mancare nei granai, se la
vite, il fico, il melograno, l'olivo non daranno più i loro frutti. Da oggi
in poi io vi benedirò!
Promessa a Zorobabele
[20]Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una
seconda volta ad Aggeo: [21]«Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e
digli: Scuoterò il cielo e la terra, [22]abbatterò il trono dei regni e
distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro
equipaggi: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada
del proprio fratello. [23]In quel giorno - oracolo del Signore degli
eserciti - io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio servo, dice il
Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto, dice il Signore
degli eserciti».
Zaccaria - Capitolo 1
PRIMA PARTE
Esortazione alla conversione
[1]Nell'ottavo mese dell'anno secondo del regno di Dario, fu rivolta questa
parola del Signore al profeta Zaccaria figlio di Barachia, figlio di Iddò:
[2]«Il Signore si è molto sdegnato contro i vostri padri. [3]Tu dunque
riferirai loro: Così parla il Signore degli eserciti: Convertitevi a me -
oracolo del Signore degli eserciti - e io mi rivolgerò a voi, dice il
Signore degli eserciti. [4]Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti
di un tempo andavan gridando: Dice il Signore degli eserciti: Tornate
indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre opere malvage. Ma essi
non vollero ascoltare e non mi prestarono attenzione, dice il Signore.
[5]Dove sono i vostri padri? Iprofeti forse vivranno sempre? [6]Le parole e
i decreti che io avevo comunicato ai miei servi, i profeti, non si sono
forse adempiuti sui padri vostri? Essi si sono convertiti e hanno detto:
Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato a causa dei nostri
traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di noi».
Prima visione: i cavalieri
[7]Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di Sebàt, l'anno secondo
di Dario, questa parola del Signore si manifestò al profeta Zaccaria, figlio
di Iddò. [8]Io ebbi una visione di notte. Un uomo, in groppa a un cavallo
rosso, stava fra i mirti in una valle profonda; dietro a lui stavano altri
cavalli rossi, sauri e bianchi. [9]Io domandai: «Mio signore, che
significano queste cose?». L'angelo che parlava con me mi rispose: «Io
t'indicherò ciò che esse significano». [10]Allora l'uomo che stava fra i
mirti prese a dire: «Essi sono coloro che il Signore ha inviati a percorrere
la terra». [11]Si rivolsero infatti all'angelo del Signore che stava fra i
mirti e gli dissero: «Abbiamo percorso la terra: è tutta tranquilla».
[12]Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a
quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda,
contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». [13]E all'angelo
che parlava con me il Signore rivolse parole buone, piene di conforto.
[14]Poi l'angelo che parlava con me mi disse: «Fà sapere questo: Così dice
il Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per Sion di
gelosia grande; [15]ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe, poiché
mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. [16]Perciò
dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia
casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la corda
del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. [17]Fà sapere anche
questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno
sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed
eleggerà di nuovo Gerusalemme».
Zaccaria - Capitolo 2
Seconda visione: corna e operai
[1]Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. [2]Domandai all'angelo
che parlava con me: «Che cosa sono queste?». Ed egli: «Sono le corna che
hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme». [3]Poi il Signore mi fece
vedere quattro operai. [4]Domandai: «Che cosa vengono a fare costoro?». Mi
rispose: «Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno osa più
alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna delle
nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo».
Terza visione: il misuratore
[5]Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in mano per misurare.
[6]Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per
vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». [7]Allora
l'angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo [8]che gli
disse: «Corri, và a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva
di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere.
[9]Io stesso - parola del Signore - le farò da muro di fuoco all'intorno e
sarò una gloria in mezzo ad essa.
Due appelli agli esiliati
[10]Su, su, fuggite dal paese del settentrione - parola del Signore - voi
che ho dispersi ai quattro venti del cielo - parola del Signore. [11]A Sion
mettiti in salvo, tu che abiti ancora con la figlia di Babilonia! [12]Dice
il Signore degli eserciti alle nazioni che vi hanno spogliato: [13]Ecco, io
stendo la mano sopra di esse e diverranno preda dei loro schiavi e voi
saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato.
[14]Gioisci, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te
- oracolo del Signore -.
[15]Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te
e tu saprai che il Signore degli eserciti
mi ha inviato a te.
[16]Il Signore si terrà Giuda
come eredità nella terra santa,
Gerusalemme sarà di nuovo prescelta.
[17]Taccia ogni mortale davanti al Signore,
poiché egli si è destato dalla sua santa dimora».
Zaccaria - Capitolo 3
Quarta visione: le vesti di Giosuè
[1]Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto davanti all'angelo
del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo. [2]L'angelo del
Signore disse a satana: «Ti rimprovera il Signore, o satana! Ti rimprovera
il Signore che si è eletto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone s
costui un tizzone sottratto al fuoco?». [3]Giosuè infatti era rivestito di
vesti immonde e stava in piedi davanti all'angelo,[4]il quale prese a dire a
coloro che gli stavano intorno: «Toglietegli quelle vesti immonde». Poi
disse a Giosuè: «Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato; fatti rivestire di
abiti da festa». [5]Poi soggiunse: «Mettetegli sul capo un diadema mondo». E
gli misero un diadema mondo sul capo, lo rivestirono di candide vesti alla
presenza dell'angelo del Signore. [6]Poi l'angelo del Signore dichiarò a
Giosuè: [7]«Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e
osserverai le mie leggi, tu avrai il governo della mia casa, sarai il
custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno qui.
La venuta del "germoglio"
[8]Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono
davanti a te, poiché essi servono da presagio: ecco, io manderò il mio servo
Germoglio. [9]Ecco la pietra che io pongo davanti a Giosuè: sette occhi sono
su quest'unica pietra; io stesso inciderò la sua iscrizione - oracolo del
Signore degli eserciti - e rimuoverò in un sol giorno l'iniquità da questo
paese. [10]In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - ogni uomo
inviterà il suo vicino sotto la sua vite e sotto il suo fico».
Zaccaria - Capitolo 4
Quinta visione: il candelabro e gli olivi
[1]L'angelo che mi parlava venne a destarmi, come si desta uno dal sonno,
[2]e mi disse: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo un candelabro tutto d'oro;
in cima ha un recipiente con sette lucerne e sette beccucci per le lucerne.
[3]Due olivi gli stanno vicino, uno a destra e uno a sinistra». [4]Allora
domandai all'angelo che mi parlava: «Che cosa significano, signor mio,
queste cose?». [5]Egli mi rispose: «Non comprendi dunque il loro
significato?». E io: «No, signor mio».
Tre parole per Zorobabele
[6]Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la
potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli
eserciti! [7]Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa
pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni:
Quanto è bella!».
[8]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Le mani di Zorobabele hanno
fondato questa casa: le sue mani la compiranno e voi saprete che il Signore
degli eserciti mi ha inviato a voi. [10]Chi oserà disprezzare il giorno di
così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a piombo in mano a Zorobabele.
Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano tutta la
terra». [11]Quindi gli domandai: «Che significano quei due olivi a destra e
a sinistra del candelabro? [12]E quelle due ciocche d'olivo che stillano oro
dentro i due canaletti d'oro?». [13]Mi rispose: «Non comprendi dunque il
significato di queste cose?». E io: «No, signor mio». [14]«Questi,
soggiunse, sono i due consacrati che assistono il dominatore di tutta la
terra».
Zaccaria - Capitolo 5
Sesta visione: il libro che vola
[1]Poi alzai gli occhi e vidi un rotolo che volava. [2]L'angelo mi domandò:
«Che cosa vedi?». E io: «Vedo un rotolo che vola: è lungo venti cubiti e
largo dieci». [3]Egli soggiunse: «Questa è la maledizione che si diffonde su
tutta la terra: ogni ladro sarà scacciato via di qui come quel rotolo; ogni
spergiuro sarà scacciato via di qui come quel rotolo. [4]Io scatenerò la
maledizione, dice il Signore degli eserciti, in modo che essa penetri nella
casa del ladro e nella casa dello spergiuro riguardo al mio nome; rimarrà in
quella casa e la consumerà insieme con le sue travi e le sue pietre».
Settima visione: la donna nell'efa
[5]Poi l'angelo che parlava con me si avvicinò e mi disse: «Alza gli occhi e
osserva ciò che appare». [6]E io: «Che cosa è quella?». Mi rispose: «E'
un'efa che avanza». Poi soggiunse: «Questa è la loro corruzione in tutta la
terra». [7]Fu quindi alzato un coperchio di piombo; ecco dentro all'efa vi
era una donna. [8]Disse: «Questa è l'empietà!». Poi la ricacciò dentro l'efa
e ricoprì l'apertura con il coperchio di piombo. [9]Alzai di nuovo gli occhi
per osservare e vidi venire due donne: il vento agitava le loro ali, poiché
avevano ali come quelle delle cicogne, e sollevarono l'efa fra la terra e il
cielo. [10]Domandai all'angelo che parlava con me: «Dove portano l'efa
costoro?». [11]Mi rispose: «Vanno nella terra di Sènnaar per costruirle un
tempio. Appena costruito, l'efa sarà posta sopra il suo piedistallo».
Zaccaria - Capitolo 6
Ottava visione: i carri
[1]Alzai ancora gli occhi per osservare ed ecco quattro carri uscire in
mezzo a due montagne e le montagne erano di bronzo. [2]Il primo carro aveva
cavalli bai, il secondo cavalli neri, [3]il terzo cavalli bianchi e il
quarto cavalli pezzati. [4]Domandai all'angelo che parlava con me: «Che
significano quelli, signor mio?». [5]E l'angelo: «Sono i quattro venti del
cielo che partono dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra. [6]I
cavalli neri vanno verso la terra del settentrione, seguiti da quelli
bianchi; i pezzati invece si dirigono verso la terra del mezzogiorno.
[7]Essi fremono di percorrere la terra». Egli disse loro: «Andate,
percorrete la terra». Essi partirono per percorrere la terra; [8]Poi mi
chiamò e mi disse: «Ecco, quelli che muovono verso la terra del settentrione
hanno fatto calmare il mio spirito su quella terra».
La corona ex-voto
[9]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [10]«Prendi fra i deportati, fra
quelli di Cheldài, di Tobia e di Iedaià, oro e argento e và nel medesimo
giorno a casa di Giosia figlio di Sofonìa, che è ritornato da Babilonia.
[11]Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una corona che porrai sul
capo di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote. [12]Gli riferirai: Dice
il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio: spunterà da
sé e ricostruirà il tempio del Signore. [13]Sì, egli ricostruirà il tempio
del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà da sovrano sul suo trono.
Un sacerdote sarà alla sua destra e fra i due regnerà una pace perfetta.
[14]La corona per Cheldài, Tobia, Iedaià e Giosia, figlio di Sofonìa,
resterà di ricordo nel tempio del Signore. [15]Anche da lontano verranno a
riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che il Signore degli
eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la voce del
Signore vostro Dio».
Zaccaria - Capitolo 7
Domanda sul digiuno
[1]L'anno quarto di Dario, il quarto giorno del nono mese, detto Casleu, la
parola del Signore fu rivolta a Zaccaria. [2]Betel aveva inviato Sarèzer
alto ufficiale del re con i suoi uomini a supplicare il Signore [3]e a
domandare ai sacerdoti addetti al tempio del Signore degli eserciti e ai
profeti: «Devo io continuare a far lutto e astinenza nel quinto mese, come
ho fatto in questi anni passati?».
Ritorno sul passato nazionale
[4]Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: [5]«Parla a tutto il
popolo del paese e a tutti i sacerdoti e dì loro: Quando avete fatto digiuni
e lamenti nel quinto e nel settimo mese per questi settant'anni, lo facevate
forse per me? [6]Quando avete mangiato e bevuto non lo facevate forse per
voi? [7]Non è questa forse la parola che vi proclamava il Signore per mezzo
dei profeti del passato, quando Gerusalemme era ancora abitata e in pace ed
erano abitate le città vicine e il Negheb e la pianura?». [8]Questa parola
del Signore fu rivolta a Zaccaria: [9]«Ecco ciò che dice il Signore degli
eserciti: Praticate la giustizia e la fedeltà; esercitate la pietà e la
misericordia ciascuno verso il suo prossimo. [10]Non frodate la vedova,
l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro
il proprio fratello». [11]Ma essi hanno rifiutato di ascoltarmi, mi hanno
voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non sentire.
[12]Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le parole
che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo spirito, per
mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da parte del
Signore degli eserciti. [13]Come al suo chiamare essi non vollero dare
ascolto, così quand'essi grideranno, io non li ascolterò, dice il Signore
degli eserciti. [14]«Io li ho dispersi fra tutte quelle nazioni che essi non
conoscevano e il paese si è desolato dietro di loro, senza che alcuno lo
percorresse; la terra di delizie è stata ridotta a desolazione».
Zaccaria - Capitolo 8
Prospettive di salvezza messianica
[1]Questa parola del Signore degli eserciti mi fu rivolta: [2]«Così dice il
Signore degli eserciti:
Sono acceso di grande gelosia per Sion,
un grande ardore m'infiamma per lei.
[3]Dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò in Gerusalemme. Gerusalemme
sarà chiamata Città della fedeltà e il monte del Signore degli eserciti
Monte santo». [4]Dice il Signore degli eserciti: «Vecchi e vecchie
siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano
per la loro longevità. [5]Le piazze della città formicoleranno di fanciulli
e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze». [6]Dice il Signore degli
eserciti: «Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo
popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi?» - dice
il Signore degli eserciti -.
[7]Così dice il Signore degli eserciti:
«Ecco, io salvo il mio popolo
dalla terra d'oriente e d'occidente:
[8]li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme;
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio,
nella fedeltà e nella giustizia».
[9]Dice il Signore degli eserciti: «Riprendano forza le vostre mani. Voi in
questi giorni ascoltate queste parole dalla bocca dei profeti; oggi vien
fondata la casa del Signore degli eserciti con la ricostruzione del tempio.
[10]Ma prima di questi giorni
non c'era salario per l'uomo,
né salario per l'animale;
non c'era sicurezza alcuna
per chi andava e per chi veniva
a causa degli invasori:
io stesso mettevo gli uomini l'un contro l'altro.
[11]Ora invece verso il resto di questo popolo
io non sarò più come sono stato prima
- dice il Signore degli eserciti -.
[12]E' un seme di pace:
la vite produrrà il suo frutto,
la terra darà i suoi prodotti,
i cieli daranno la rugiada:
darò tutto ciò al resto di questo popolo.
[13]Come foste oggetto di maledizione fra le genti, o casa di Giuda e
d'Israele, così quando vi avrò salvati, diverrete una benedizione. Non
temete dunque: riprendano forza le vostre mani».
[14]Così dice il Signore degli eserciti: «Come decisi di affliggervi quando
i vostri padri mi provocarono all'ira - dice il Signore degli eserciti - e
non mi lasciai commuovere, [15]così invece mi darò premura in questi giorni
di fare del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda; non temete. [16]Ecco
ciò che voi dovrete fare: parlate con sincerità ciascuno con il suo
prossimo; veraci e sereni siano i giudizi che terrete alle porte delle
vostre città. [17]Nessuno trami nel cuore il male contro il proprio
fratello; non amate il giuramento falso, poiché io detesto tutto questo» -
oracolo del Signore -.
Risposta alla domanda del digiuno
[18]Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore degli eserciti: [19]«Così
dice il Signore degli eserciti: Il digiuno del quarto, quinto, settimo e
decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in gioia, in giubilo e in
giorni di festa, purché amiate la verità e la pace».
Prospettive di salvezza messianica
[20]Dice il Signore degli eserciti: «Anche popoli e abitanti di numerose
città si raduneranno [21]e si diranno l'un l'altro: Su, andiamo a supplicare
il Signore, a trovare il Signore degli eserciti; ci vado anch'io. [22]Così
popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a consultare il
Signore degli eserciti e a supplicare il Signore».
[23]Dice il Signore degli eserciti: «In quei giorni, dieci uomini di tutte
le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli
diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con
voi».
Zaccaria - Capitolo 9
SECONDA PARTE
[1]Oracolo.
La nuova terra
La parola del Signore è sulla terra di Cadràch
e si posa su Damasco,
poiché al Signore appartiene la perla di Aram
e tutte le tribù d'Israele;
[2]anche Amat sua confinante
e Sidòne, che è tanto saggia.
[3]Tiro si è costruita una fortezza
e vi ha accumulato argento come polvere
e oro come fango delle strade.
[4]Ecco, il Signore se ne impossesserà,
sprofonderà nel mare le sue ricchezze
ed essa sarà divorata dal fuoco.
[5]Ascalòna vedrà e ne sarà spaventata,
Gaza sarà in grandi dolori,
come anche Ekròn,
perché svanirà la sua fiducia;
scomparirà il re da Gaza
e Ascalòna rimarrà disabitata.
[6]Bastardi dimoreranno in Asdòd,
abbatterò l'orgoglio del Filisteo.
[7]Toglierò il sangue dalla sua bocca
e i suoi abomini dai suoi denti.
Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio,
sarà come una famiglia in Giuda
ed Ekròn sarà simile al Gebuseo.
[8]Mi porrò come sentinella per la mia casa
contro chi va e chi viene,
non vi passerà più l'oppressore,
perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi.
Il messia
[9]Esulta grandemente figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina.
[10]Farà sparire i carri da Efraim
e i cavalli da Gerusalemme,
l'arco di guerra sarà spezzato,
annunzierà la pace alle genti,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal fiume ai confini della terra.
Il ristabilimento di Israele
[11]Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te,
estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua.
[12]Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza!
Ve l'annunzio fino da oggi:
vi ripagherò due volte.
[13]Tendo Giuda come mio arco,
Efraim come un arco teso;
ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Grecia,
ti farò come spada di un eroe.
[14]Allora il Signore comparirà contro di loro,
come fulmine guizzeranno le sue frecce;
il Signore darà fiato alla tromba
e marcerà fra i turbini del mezzogiorno.
[15]Il Signore degli eserciti li proteggerà:
divoreranno e calpesteranno le pietre della fionda,
berranno il loro sangue come vino,
ne saranno pieni come bacini, come i corni dell'altare.
[16]Il Signore loro Dio
in quel giorno salverà come un gregge il suo popolo,
come gemme di un diadema
brilleranno sulla sua terra.
[17]Quali beni, quale bellezza!
Il grano darà vigore ai giovani
e il vino nuovo alle fanciulle.
Zaccaria - Capitolo 10
Essere fedeli al Signore
[1]Chiedete al Signore la pioggia tardiva di primavera;
è il Signore che forma i nembi,
egli riversa pioggia abbondante
dà il pane agli uomini,
a ognuno l'erba dei campi.
[2]Poiché gli strumenti divinatori dicono menzogne,
gli indovini vedono il falso,
raccontano sogni fallaci,
danno vane consolazioni:
per questo vanno vagando come pecore,
sono oppressi, perché senza pastore.
Liberazione e ritorno in Israele
[3]Contro i pastori divampa il mio sdegno
e contro i montoni dirigo lo sguardo,
poiché il Signore visiterà il suo gregge
e ne farà come un cavallo da parata.
[4]Da lui uscirà la pietra d'angolo,
da lui il chiodo, da lui l'arco di guerra,
da lui tutti quanti i condottieri.
[5]Saranno come prodi che calpestano
il fango delle strade in battaglia.
Combatteranno perché il Signore è con loro
e rimarranno confusi coloro che cavalcano i destrieri.
[6]Io rafforzerò la casa di Giuda
e renderò vittoriosa la casa di Giuseppe:
li ricondurrò in patria, poiché ne ho avuto pietà;
saranno come se non li avessi mai ripudiati,
poiché io sono il Signore loro Dio
e li esaudirò.
[7]Saranno come un eroe quelli di Efraim,
gioirà il loro cuore come inebriato dal vino,
vedranno i loro figli e gioiranno
e il loro cuore esulterà nel Signore.
[8]Con un fischio li chiamerò a raccolta
quando li avrò riscattati
e saranno numerosi come prima.
[9]Dopo essere stati dispersi fra i popoli,
nelle regioni remote, si ricorderanno di me,
alleveranno i figli e torneranno.
[10]Li farò ritornare dall'Egitto,
li raccoglierò dall'Assiria,
per ricondurli nella terra di Gàlaad e del Libano
e non basterà per loro lo spazio.
[11]Attraverseranno il mare verso Tiro,
percuoteranno le onde del mare,
saranno inariditi i gorghi del Nilo.
Sarà abbattuto l'orgoglio di Assur
e rimosso lo scettro d'Egitto.
[12]Li renderò forti nel Signore
e del suo nome si glorieranno.
Parola del Signore.
Zaccaria - Capitolo 11
[1]Apri, Libano, le tue porte,
e il fuoco divori i tuoi cedri.
[2]Urla, cipresso, perché il cedro è caduto,
gli splendidi alberi sono distrutti.
Urlate, querce di Basàn,
perché la foresta impenetrabile è abbattuta!
[3]Si ode il lamento dei pastori,
perché la loro gloria è distrutta!
Si ode il ruggito dei leoncelli,
perché è devastata la magnificenza del Giordano!
I due pastori
[4]Così parla il Signore mio Dio: «Pasci quelle pecore da macello [5]che i
compratori sgozzano impunemente, e i venditori dicono: Sia benedetto il
Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. [6]Neppur
io perdonerò agli abitanti del paese. Oracolo del Signore. Ecco, io
abbandonerò gli uomini l'uno in balìa dell'altro, in balìa del loro re,
perché devastino il paese - non mi curerò di liberarli dalle loro mani».
[7]Io dunque mi misi a pascolare le pecore da macello da parte dei mercanti
di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai Benevolenza e l'altro Unione e
condussi al pascolo le pecore. [8]Nel volgere d'un sol mese eliminai tre
pastori. Ma io mi irritai contro di esse, perché anch'esse si erano tediate
di me. [9]Perciò io dissi: «Non sarò più il vostro pastore. Chi vuol morire,
muoia; chi vuol perire, perisca; quelle che rimangono si divorino pure fra
di loro!». [10]Presi il bastone chiamato Benevolenza e lo spezzai: ruppi
così l'alleanza da me stabilita con tutti i popoli. [11]Lo ruppi in quel
medesimo giorno; i mercanti di pecore che mi osservavano, riconobbero che
quello era l'ordine del Signore. [12]Poi dissi loro: «Se vi pare giusto,
datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta
sicli d'argento come mia paga. [13]Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro
questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i trenta
sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. [14]Poi feci
a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per rompere così la fratellanza
fra Giuda e Israele. [15]Quindi il Signore mi disse: «Prenditi gli attrezzi
di un pastore insensato, [16]poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore,
che non avrà cura di quelle che si perdono, non cercherà le disperse, non
curerà le malate, non nutrirà le affamate; mangerà invece le carni delle più
grasse e strapperà loro perfino le unghie.
[17]Guai al pastore stolto che abbandona il gregge!
Una spada sta sopra il suo braccio
e sul suo occhio destro.
Tutto il suo braccio si inaridisca
e tutto il suo occhio destro resti accecato».
Zaccaria - Capitolo 12
Liberazione e rinnovamento di Gerusalemme
[1]Oracolo. Parola del Signore su Israele. Dice il Signore che ha steso i
cieli e fondato la terra, che ha formato lo spirito nell'intimo dell'uomo:
[2]«Ecco, io farò di Gerusalemme come una coppa che dà le vertigini a tutti
i popoli vicini e anche Giuda sarà in angoscia nell'assedio contro
Gerusalemme. [3]In quel giorno io farò di Gerusalemme come una pietra da
carico per tutti i popoli: quanti vorranno sollevarla ne resteranno
sgraffiati; contro di essa si raduneranno tutte le genti della terra. [4]In
quel giorno - parola del Signore - colpirò di terrore tutti i cavalli e i
loro cavalieri di pazzia; mentre sulla casa di Giuda terrò aperti i miei
occhi, colpirò di cecità tutti i cavalli delle genti. [5]Allora i capi di
Giuda penseranno: La forza dei cittadini di Gerusalemme sta nel Signore
degli eserciti, loro Dio. [6]In quel giorno farò dei capi di Giuda come un
braciere acceso in mezzo a una catasta di legna e come una torcia ardente
fra i covoni; essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli vicini.
Solo Gerusalemme resterà al suo posto. [7]Il Signore salverà in primo luogo
le tende di Giuda; perché la gloria della casa di Davide e la gloria degli
abitanti di Gerusalemme non cresca più di quella di Giuda. [8]In quel giorno
il Signore farà da scudo agli abitanti di Gerusalemme e chi tra di loro
vacilla diverrà come Davide e la casa di Davide come Dio, come l'angelo del
Signore davanti a loro. [9]In quel giorno io m'impegnerò a distruggere tutte
le genti che verranno contro Gerusalemme. [10]Riverserò sopra la casa di
Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di
consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto
come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il
primogenito. [11]In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme simile
al lamento di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghìddo. [12]Farà il lutto il
paese, famiglia per famiglia:
la famiglia della casa di Davide a parte
e le loro donne a parte;
la famiglia della casa di Natàn a parte
e le loro donne a parte;
[13]la famiglia della casa di Levi a parte
e le loro donne a parte;
la famiglia della casa di Simeì a parte
e le loro donne a parte;
[14]così tutte le altre famiglie a parte
e le loro donne a parte».
Zaccaria - Capitolo 13
[1]In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di
Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità.
[2]In quel giorno - dice il Signore degli eserciti - io estirperò dal paese
i nomi degli idoli, né più saranno ricordati: anche i profeti e lo spirito
immondo farò sparire dal paese. [3]Se qualcuno oserà ancora fare il profeta,
il padre e la madre che l'hanno generato, gli diranno: «Tu morirai, perché
proferisci menzogne nel nome del Signore», e il padre e la madre che l'hanno
generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. [4]In quel giorno ogni
profeta si vergognerà della visione che avrà annunziata, né indosserà più il
mantello di pelo per raccontare bugie. [5]Ma ognuno dirà: «Non sono un
profeta: sono un lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla
mia giovinezza». [6]E se gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle
tue mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici».
Personificazione della spada: il nuovo popolo
[7]Insorgi, spada, contro il mio pastore,
contro colui che è mio compagno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
Percuoti il pastore e sia disperso il gregge,
allora volgerò la mano sopra i deboli.
[8]In tutto il paese,
- oracolo del Signore -
due terzi saranno sterminati e periranno;
un terzo sarà conservato.
[9]Farò passare questo terzo per il fuoco
e lo purificherò come si purifica l'argento;
lo proverò come si prova l'oro.
Invocherà il mio nome e io l'ascolterò;
dirò: «Questo è il mio popolo».
Esso dirà: «Il Signore è il mio Dio».
Zaccaria - Capitolo 14
Il combattimento escatologico: splendore di Gerusalemme
[1]Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue spoglie saranno
spartite in mezzo a te. [2]Il Signore radunerà tutte le genti contro
Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case saccheggiate, le
donne violate, una metà della cittadinanza partirà per l'esilio, ma il resto
del popolo non sarà strappato dalla città. [3]Il Signore uscirà e combatterà
contro quelle nazioni, come quando combattè nel giorno della battaglia.
[4]In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che
sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte degli Ulivi si fenderà
in due, da oriente a occidente, formando una valle molto profonda; una metà
del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra verso mezzogiorno.
[5]Sarà ostruita la valle fra i monti, poiché la nuova valle fra i monti
giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita durante il terremoto,
avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora il Signore mio Dio e con
lui tutti i suoi santi. [6]In quel giorno, non vi sarà né luce né freddo, né
gelo: [7]sarà un unico giorno, il Signore lo conosce; non ci sarà né giorno
né notte; verso sera risplenderà la luce. [8]In quel giorno acque vive
sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare orientale,
parte verso il Mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. [9]Il Signore
sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo
nome. [10]Tutto il paese si trasformerà in pianura da Gàbaa fino a Rimmòn
nel Negheb; Gerusalemme si eleverà e sarà abitata nel luogo dov'è, dalla
porta di Beniamino fino al posto della prima porta, cioè fino alla porta
dell'Angolo, e dalla torre di Cananeèl fino ai torchi del re. [11]Ivi
abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà tranquilla e
sicura.
[12]Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà tutti i popoli che
avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro carni, mentre
saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno nelle orbite; la lingua
marcirà loro in bocca. [13]In quel giorno vi sarà per opera del Signore un
grande tumulto tra di loro: uno afferrerà la mano dell'altro e alzerà la
mano sopra la mano del suo amico. [14]Anche Giuda combatterà in Gerusalemme
e là si ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine: oro, argento e
vesti in grande quantità. [15]Di piaga simile saranno colpiti i cavalli, i
muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie degli accampamenti. [16]Allora
fra tutte le genti che avranno combattuto contro Gerusalemme, i superstiti
andranno ogni anno per adorare il re, il Signore degli eserciti, e per
celebrare la solennità delle capanne. [17]Se qualche stirpe della terra non
andrà a Gerusalemme per adorare il re, il Signore degli eserciti, su di essa
non ci sarà pioggia. [18]Se la stirpe d'Egitto non salirà e non vorrà
venire, sarà colpita dalla stessa pena che il Signore ha inflitta alle genti
che non sono salite a celebrare la festa delle capanne. [19]Questo sarà il
castigo per l'Egitto e per tutte le genti che non saliranno a celebrare la
festa delle capanne.
[20]In quel tempo anche sopra i sonagli dei cavalli si troverà scritto:
«Sacro al Signore», e le caldaie nel tempio del Signore saranno come i
bacini che sono davanti all'altare. [21]Anzi, tutte le caldaie di
Gerusalemme e di Giuda saranno sacre al Signore, re degli eserciti; quanti
vorranno sacrificare verranno e le adopereranno per cuocere le carni. In
quel giorno non vi sarà neppure un Cananeo nella casa del Signore degli
eserciti.
Malachia - Capitolo 1
L'amore del Signore per Israele
[1]Oracolo. Parola del Signore a Israele per mezzo di Malachia. [2]Vi ho amati, dice il Signore. E voi dite: «Come ci hai amati?». Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? - oracolo del Signore - Eppure ho amato Giacobbe [3]e ho odiato Esaù. Ho fatto dei suoi monti un deserto e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. [4]Se Edom dicesse: «Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre rovine!», il Signore degli eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io demolirò. Saranno chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è adirato per sempre. [5]I vostri occhi lo vedranno e voi direte: «Grande è il Signore anche al di là dei confini d'Israele».
Requisitoria contro i sacerdoti
[6]Il figlio onora suo padre e il servo rispetta il suo padrone. Se io sono padre, dov'è l'onore che mi spetta? Se sono il padrone, dov'è il timore di me? Dice il Signore degli eserciti a voi, sacerdoti, che disprezzate il mio nome. Voi domandate: «Come abbiamo disprezzato il tuo nome?». [7]Offrite sul mio altare un cibo contaminato e dite: «Come ti abbiamo contaminato?». Quando voi dite: «La tavola del Signore è spregevole» [8]e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? Offritelo pure al vostro governatore: pensate che l'accetterà o che vi sarà grato? Dice il Signore degli eserciti.
[9]Ora supplicate pure Dio perché abbia pietà di voi! Se fate tali cose, dovrebbe mostrarsi favorevole a voi? Dice il Signore degli eserciti. [10]Oh, ci fosse fra di voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi, dice il Signore degli eserciti, non accetto l'offerta delle vostre mani! [11]Poiché dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti, dice il Signore degli eserciti. [12]Ma voi lo profanate quando dite: «La tavola del Signore è contaminata e spregevole ciò che v'è sopra, il suo cibo». [13]Voi aggiungete: «Ah! che pena!». Voi mi disprezzate, dice il Signore degli eserciti, e offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io gradirla dalle vostre mani? Dice il Signore. [14]Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande, dice il Signore degli eserciti, e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Malachia - Capitolo 2
[1]Ora a voi questo monito, o sacerdoti. [2]Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho gia maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore.
[3]Ecco, io spezzerò il vostro braccio
e spanderò sulla vostra faccia escrementi,
gli escrementi delle vittime
immolate nelle vostre solennità,
perché siate spazzati via insieme con essi.
[4]Così saprete che io ho diretto a voi questo monito,
perché c'è anche un'alleanza fra me e Levi,
dice il Signore degli eserciti.
[5]La mia alleanza con lui
era alleanza di vita e di benessere
e io glieli concessi; alleanza di timore
ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome.
[6]Un insegnamento fedele era sulla sua bocca,
né c'era falsità sulle sue labbra;
con pace e rettitudine ha camminato davanti a me
e ha trattenuto molti dal male.
[7]Infatti le labbra del sacerdote
devono custodire la scienza
e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione,
perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.
[8]Voi invece vi siete allontanati dalla retta via
e siete stati d'inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete rotto l'alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
[9]Perciò anch'io vi ho reso spregevoli
e abbietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete osservato le mie disposizioni
e avete usato parzialità riguardo alla legge.
Matrimoni misti e divorzi
[10]Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l'uno contro l'altro profanando l'alleanza dei nostri padri? [11]Giuda è stato sleale e l'abominio è stato commesso in Israele e in Gerusalemme. Giuda infatti ha osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato le figlie d'un dio straniero! [12]Elimini il Signore chi ha agito così dalle tende di Giacobbe, il testimone e il mallevadore, e colui che offre l'offerta al Signore degli eserciti.
[13]Un'altra cosa fate ancora; voi coprite di lacrime, di pianti e di sospiri l'altare del Signore, perché egli non guarda all'offerta, né la gradisce con benevolenza dalle vostre mani. [14]E chiedete: Perché? Perché il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che ora perfidamente tradisci, mentr'essa è la tua consorte, la donna legata a te da un patto.
[15]Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. [16]Perché io detesto il ripudio, dice il Signore Dio d'Israele, e chi copre d'iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite la vostra vita dunque e non vogliate agire con perfidia.
Il giorno del Signore
[17]Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure chiedete: Come lo abbiamo stancato? Quando affermate: Chiunque fa il male è come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace; o quando esclamate: Dov'è il Dio della giustizia?
Malachia - Capitolo 3
[1]Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti. [2]Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. [3]Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia. [4]Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. [5]Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli eserciti.
Le decime per il tempio
[6]Io sono il Signore, non cambio;
voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine.
[7]Fin dai tempi dei vostri padri
vi siete allontanati dai miei precetti,
non li avete osservati.
Ritornate a me e io tornerò a voi,
dice il Signore degli eserciti.
Ma voi dite:
«Come dobbiamo tornare?».
[8]Può un uomo frodare Dio?
Eppure voi mi frodate
e andate dicendo:
«Come ti abbiamo frodato?».
Nelle decime e nelle primizie.
[9]Siete gia stati colpiti dalla maledizione
e andate ancora frodandomi,
voi, la nazione tutta!
[10]Portate le decime intere nel tesoro del tempio,
perché ci sia cibo nella mia casa;
poi mettetemi pure alla prova in questo,
- dice il Signore degli eserciti -
se io non vi aprirò le cateratte del cielo
e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti.
[11]Terrò indietro gli insetti divoratori
perché non vi distruggano i frutti della terra
e la vite non sia sterile nel campo,
dice il Signore degli eserciti.
[12]Felici vi diranno tutte le genti,
perché sarete una terra di delizie,
dice il Signore degli eserciti.
Trionfo dei giusti nel giorno del Signore
[13]Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il Signore - e voi andate dicendo: «Che abbiamo contro di te?». [14]Avete affermato: «Einutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? [15]Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti».
[16]Allora parlarono tra di loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. [17]Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - mia proprietà nel giorno che io preparo. Avrò compassione di loro come il padre ha compassione del figlio che lo serve. [18]Voi allora vi convertirete e vedrete la differenza fra il giusto e l'empio, fra chi serve Dio e chi non lo serve.
[19]Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. [20]Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla. [21]Calpesterete gli empi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti.
Appendici
[22]Tenete a mente la legge del mio servo Mosè,
al quale ordinai sull'Oreb,
statuti e norme per tutto Israele.
[23]Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga
il giorno grande e terribile del Signore,
[24]perché converta il cuore dei padri verso i figli
e il cuore dei figli verso i padri;
così che io venendo non colpisca
il paese con lo sterminio.

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