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PERSONAGGI
BIBBLICI
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GIONA - MICHEA - NAHUM
- ABACUC - SOFONIA - AGGEO - ZACCARIA - MALACHIA |
Giona - Capitolo 1 Giona ribelle alla sua missione [1]Fu rivolta a Giona
figlio di Amittai questa parola del Signore: [2]«Alzati, và a Ninive la
grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me».
[3]Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore.
Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del
trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. [4]Ma il
Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una tempesta tale
che la nave stava per sfasciarsi. [5]I marinai impauriti invocavano ciascuno
il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla.
Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e
dormiva profondamente. [6]Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli
disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio
si darà pensiero di noi e non periremo». [7]Quindi dissero fra di loro:
«Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata questa
sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. [8]Gli domandarono:
«Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo
mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?».
[9]Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha
fatto il mare e la terra». [10]Quegli uomini furono presi da grande timore e
gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a
sapere che egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato. [11]Essi
gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è
contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. [12]Egli disse loro:
«Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi,
perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».
[13]Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma
non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro.
[14]Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fà che noi non periamo
a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché
tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». [15]Presero Giona e lo gettarono
in mare e il mare placò la sua furia. [16]Quegli uomini ebbero un grande
timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti. Giona -
Capitolo 2 Giona salvato [1]Ma il Signore dispose che un grosso pesce
inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.
[2]Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio [3]e disse: «Nella
mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo
degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. [4]Mi hai gettato
nell'abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; tutti i
tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. [5]Io dicevo: Sono
scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo
tempio. [6]Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l'abisso mi ha
avvolto, l'alga si è avvinta al mio capo. [7]Sono sceso alle radici dei
monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu
hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore mio Dio. [8]Quando in
me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è
giunta fino a te, fino alla tua santa dimora. [9]Quelli che onorano vane
nullità abbandonano il loro amore. [10]Ma io con voce di lode offrirò a te
un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal
Signore». [11]E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona
sull'asciutto. Giona - Capitolo 3 Conversione di Ninive e perdono
divino [1]Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del
Signore: [2]«Alzati, và a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti
dirò». [3]Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive
era una città molto grande, di tre giornate di cammino. [4]Giona cominciò
a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora
quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». [5]I cittadini di Ninive credettero
a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più
piccolo. [6]Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono,
si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. [7]Poi
fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi
grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non
pascolino, non bevano acqua. [8]Uomini e bestie si coprano di sacco e si
invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta
malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. [9]Chi sa che Dio non cambi,
si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?».
[10]Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta
malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare
loro e non lo fece. Giona - Capitolo 4 Disappunto del profeta e risposta
divina [1]Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito. [2]Pregò
il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio
paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un
Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti
lasci impietosire riguardo al male minacciato. [3]Or dunque, Signore, toglimi
la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». [4]Ma il Signore
gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». [5]Giona allora
uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e
vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella
città. [6]Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di
sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona
provò una grande gioia per quel ricino. [7]Ma il giorno dopo, allo spuntar
dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. [8]Quando
il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole
colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo:
«Meglio per me morire che vivere». [9]Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto
essere così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto;
ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!». [10]Ma il Signore gli
rispose: «Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto
nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta
e in una notte è perita: [11]e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella
grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno
distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di
animali?». Michea - Capitolo 1 [1]Parola del Signore, rivolta a Michea di
Morèset, al tempo di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda. Visione che
egli ebbe riguardo a Samaria e a Gerusalemme. I. IL PROCESSO DI
ISRAELE MINACCE E CONDANNE Il giudizio di Samaria [2]Udite, popoli
tutti! Fà attenzione, o terra, con quanto contieni! Il Signore Dio sia
testimone contro di voi, il Signore dal suo santo tempio. [3]Poiché ecco,
il Signore esce dalla sua dimora e scende e cammina sulle alture del
paese; [4]si sciolgono i monti sotto di lui e le valli si
squarciano come cera davanti al fuoco, come acque versate su un
pendio. [5]Tutto ciò per l'infedeltà di Giacobbe e per i peccati della
casa di Israele. Qual è l'infedeltà di Giacobbe? Non è forse
Samaria? Qual è il peccato di Giuda? Non è forse
Gerusalemme? [6]Ridurrò Samaria a un mucchio di rovine in un campo, a un
luogo per piantarvi la vigna. Rotolerò le sue pietre nella valle, scoprirò
le sue fondamenta. [7]Tutte le sue statue saranno frantumate, tutti i suoi
doni andranno bruciati, di tutti i suoi idoli farò scempio perchè messi
insieme a prezzo di prostituzione e in prezzo di prostituzione
torneranno. Lamento sulle città del sud del paese [8]Perciò farò lamenti e
griderò, me ne andrò scalzo e nudo, manderò ululati come gli
sciacalli, urli lamentosi come gli struzzi, [9]perché la sua piaga è
incurabile ed è giunta fino a Giuda, si estende fino alle soglie del mio
popolo, fino a Gerusalemme. [10]Non l'annunziate in Gat, non piangete
in Acri, a Bet-le-Afrà avvoltolatevi nella polvere. [11]Emigra,
popolazione di Safìr, nuda, nella vergogna; non è uscita la popolazione di
Zaanàn. In lutto è Bet-Esel; egli vi ha tolto la sua difesa. [12]Si
attendeva il benessere la popolazione di Maròt, invece è scesa la
sciagura da parte del Signore fino alle porte di
Gerusalemme. [13]Attacca i destrieri al carro, o abitante di
Lachis! Essa fu l'inizio del peccato per la figlia di Sion, poichè in
te sono state trovate le infedeltà d'Israele. [14]Perciò sarai data in
dote a Morèset-Gat, le case di Aczìb saranno una delusione per i re
d'Israele. [15]Ti farò ancora giungere un conquistatore, o abitante di
Maresà, egli giungerà fino a Adullàm, gloria d'Israele. [16]Tagliati i
capelli, rasati la testa per via dei tuoi figli, tue delizie; renditi
calva come un avvoltoio, perchè vanno in esilio lontano da te. Michea -
Capitolo 2 Contro gli accaparratori [1]Guai a coloro che meditano
l'iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell'alba lo
compiono, perchè in mano loro è il potere. [2]Sono avidi di campi e li
usurpano, di case, e se le prendono. Così opprimono l'uomo e la sua
casa, il proprietario e la sua eredità. [3]Perciò così dice il
Signore: «Ecco, io medito contro questa genìa una sciagura da cui non
potran sottrarre il collo e non andranno più a testa alta, perchè sarà
quello tempo di calamità. [4]In quel tempo si comporrà su di voi un
proverbio e si canterà una lamentazione: «E' finita!», e si dirà: «Siamo
del tutto rovinati! Ad altri egli passa l'eredità del mio popolo; - Ah,
come mi è stata sottratta! - al nemico egli spartisce i nostri
campi». [5]Perciò non ci sarà nessuno che tiri la corda per te, per il
sorteggio nell'adunanza del Signore. Il profeta di sventura [6]«Non
profetizzate!» - «Ma devono profetizzare». «Non profetizzate riguardo a
queste cose!» - «Ma non si terrà lontano l'obbrobrio». [7]E' forse gia
cosa detta, o casa di Giacobbe? E' forse stanca la pazienza del Signore, o
questo è il suo modo di agire? Non sono forse benefiche le sue parole per
chi cammina con rettitudine? [8]Ma voi come nemici insorgete contro il mio
popolo. Da chi è senza mantello esigete una veste, dai passanti
tranquilli, un bottino di guerra. [9]Cacciate le donne del mio
popolo fuori dalla casa delle loro delizie, e togliete ai loro bambini il
mio onore per sempre. [10]Su, andatevene, perchè questo non è più luogo di
riposo. Per una inezia esigete un pegno insopportabile. [11]Se uno che
insegue il vento e spaccia menzogne dicesse: «Ti profetizzo in virtù del
vino e di bevanda inebriante», questo sarebbe un profeta per questo
popolo. Promesse di restaurazione [12]Certo ti radunerò tutto, o
Giacobbe, certo ti raccoglierò, resto di Israele. Li metterò insieme come
pecore in un sicuro recinto, come una mandria in mezzo al pascolo, dove
muggisca lontano dagli uomini. [13]Chi ha aperto la breccia li
precederà; forzeranno e varcheranno la porta e usciranno per
essa; marcerà il loro re innanzi a loro e il Signore sarà alla loro
testa. Michea - Capitolo 3 Contro i capi che opprimono il popolo [1]Io
dissi: «Ascoltate, capi di Giacobbe, voi governanti della casa
d'Israele: Non spetta forse a voi conoscere la giustizia? [2]Nemici del
bene e amanti del male, voi strappate loro la pelle di dosso e la carne
dalle ossa». [3]Divorano la carne del mio popolo e gli strappano la pelle
di dosso, ne rompono le ossa e lo fanno a pezzi come carne in una pentola,
come lesso in una caldaia. [4]Allora grideranno al Signore, ma egli non
risponderà; nasconderà loro la faccia, in quel tempo, perchè hanno
compiuto cattive azioni. Contro i profeti mercenari [5]Così dice il
Signore contro i profeti che fanno traviare il mio popolo, che annunziano
la pace se hanno qualcosa tra i denti da mordere, ma a chi non mette loro
niente in bocca dichiarano la guerra. [6]Quindi per voi sarà
notte invece di visioni, tenebre per voi invece di responsi. Il sole
tramonterà su questi profeti e oscuro si farà il giorno su di essi. [7]I
veggenti saranno ricoperti di vergogna e gli indovini arrossiranno; si
copriranno tutti il labbro, perchè non hanno risposta da Dio. [8]Mentre io
son pieno di forza con lo spirito del Signore, di giustizia e di
coraggio, per annunziare a Giacobbe le sue colpe, a Israele il suo
peccato. Ai responsabili: annuncio della sventura di Sion [9]Udite questo,
dunque, capi della casa di Giacobbe, governanti della casa
d'Israele, che aborrite la giustizia e storcete quanto è retto, [10]che
costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso; [11]i suoi capi
giudicano in vista dei regali, i suoi sacerdoti insegnano per lucro, i
suoi profeti danno oracoli per denaro. Osano appoggiarsi al Signore
dicendo: «Non è forse il Signore in mezzo a noi? Non ci coglierà alcun
male». [12]Perciò, per causa vostra, Sion sarà arata come un campo e
Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine, il monte del tempio un'altura
selvosa. Michea - Capitolo 4 II. PROMESSE A SION Il regno futuro del
Signore a Sion [1]Alla fine dei giorni il monte del tempio del
Signore resterà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i
colli e affluiranno ad esso i popoli; [2]verranno molte genti e
diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore e al tempio del Dio di
Giacobbe; egli ci indicherà le sue vie e noi cammineremo sui suoi
sentieri», poichè da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del
Signore. [3]Egli sarà arbitro tra molti popoli e pronunzierà sentenza fra
numerose nazioni; dalle loro spade forgeranno vomeri, dalle loro lame,
falci. Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione e non
impareranno più l'arte della guerra. [4]Siederanno ognuno tranquillo sotto la
vite e sotto il fico e più nessuno li spaventerà, poichè la bocca del
Signore degli eserciti ha parlato! [5]Tutti gli altri popoli camminino
pure ognuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome del Signore Dio
nostro, in eterno, sempre. Il raduno a Sion del gregge disperso [6]«In
quel giorno - dice il Signore - radunerò gli zoppi, raccoglierò gli
sbandati e coloro che ho trattato duramente. [7]Degli zoppi io farò un
resto, degli sbandati una nazione forte. E il Signore regnerà su di
loro sul monte Sion, da allora e per sempre. [8]E a te, Torre del
gregge, colle della figlia di Sion, a te verrà, ritornerà a te la
sovranità di prima, il regno della figlia di Gerusalemme». Assedio, esilio
e liberazione a Sion [9]Ora perché gridi così forte? Non c'è forse nelle
tue mura alcun re? I tuoi consiglieri sono forse periti, perchè ti
prendono i dolori come di partoriente? [10]Spasima e gemi, figlia di Sion,
come una partoriente, perchè presto uscirai dalla città e dimorerai per la
campagna e andrai fino a Babilonia. Là sarai liberata, là il Signore ti
riscatterà dalla mano dei tuoi nemici. Le nazioni stritolate
sull'aia [11]Ora si sono adunate contro di te molte nazioni che dicono:
«Sia profanata e godano i nostri occhi alla vista di Sion». [12]Ma esse
non conoscono i pensieri del Signore e non comprendono il suo
consiglio, poichè le ha radunate come covoni sull'aia. [13]Alzati e
trebbia, figlia di Sion, perchè renderò di ferro il tuo corno e di bronzo
le tue unghie e tu stritolerai molti popoli: consacrerai al Signore i loro
guadagni e le loro ricchezze al padrone di tutta la terra. Miseria e
gloria della dinastia di Davide [14]Ora fatti incisioni, o figlia
dell'orda, han posto l'assedio intorno a noi, con la verga percuotono
sulla guancia il giudice d'Israele. Michea - Capitolo 5 [1]E tu,
Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da
te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue
origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. [2]Perciò Dio li
metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire
partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di
Israele. [3]Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la
maestà del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perché egli allora
sarà grande fino agli estremi confini della terra Il vincitore futuro di
Assur [4]e tale sarà la pace: se Assur entrerà nella nostra terra e
metterà il piede sul nostro suolo, noi schiereremo contro di lui sette
pastori e otto capi di uomini, [5]che governeranno la terra di Assur con la
spada, il paese di Nimròd con il suo stesso pugnale. Ci libereranno da
Assur, se entrerà nella nostra terra e metterà piede entro i nostri
confini. Ruolo futuro del resto tra le nazioni [6]Il resto di
Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come rugiada mandata dal
Signore e come pioggia che cade sull'erba, che non attende nulla
dall'uomo e nulla spera dai figli dell'uomo. [7]Allora il resto di
Giacobbe sarà, in mezzo a popoli numerosi, come un leone tra le belve
della foresta, come un leoncello tra greggi di pecore, il quale, se entra,
calpesta e sbrana e non c'è scampo. Il Signore sopprimerà tutte le
tentazioni [8]La tua mano si alzerà contro tutti i tuoi nemici, e tutti
i tuoi avversari saranno sterminati. [9]In quel giorno - dice il Signore
- distruggerò i tuoi cavalli in mezzo a te e manderò in rovina i tuoi
carri; [10]distruggerò le città della tua terra e demolirò tutte le tue
fortezze. [11]Ti strapperò di mano i sortilegi e non avrai più
indovini. [12]Distruggerò in mezzo a te le tue sculture e le tue
stele, nè più ti prostrerai davanti a un'opera delle tue
mani. [13]Estirperò da te i tuoi pali sacri, distruggerò i tuoi
idoli. [14]Con ira e furore, farò vendetta delle genti, che non hanno
voluto obbedire. Michea - Capitolo 6 III. NUOVO PROCESSO DI
ISRAELE RIMPROVERI E MINACCE Il Signore fa il processo del suo
popolo [1]Ascoltate dunque ciò che dice il Signore: «Su, fà lite con i
monti e i colli ascoltino la tua voce! [2]Ascoltate, o monti, il processo
del Signore e porgete l'orecchio, o perenni fondamenta della terra, perchè
il Signore è in lite con il suo popolo, intenta causa con
Israele. [3]Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato?
Rispondimi. [4]Forse perché ti ho fatto uscire dall'Egitto, ti ho ridi
schiavitù e ho mandato davanti a te Mosè, Aronne e Maria? [5]Popolo
mio, ricorda le trame di Balàk re di Moab, e quello che gli
rispose Bàlaam, figlio di Beor. Ricordati di quello che è avvenuto da
Sittìm a Gàlgala, per riconoscere i benefici del Signore». [6]Con che
cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi
presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? [7]Gradirà il
Signore le migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli
offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie
viscere per il mio peccato? [8]Uomo, ti è stato insegnato ciò che è
buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la
giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio. Contro i
defraudatori nella città [9]La voce del Signore grida alla
città! Ascoltate tribù e convenuti della città: [10]Ci sono ancora
nella casa dell'empio i tesori ingiustamente acquistati e le misure
scarse, detestabili? [11]Potrò io giustificare le false bilance e il
sacchetto di pesi falsi? [12]I ricchi della città sono pieni di violenza e
i suoi abitanti dicono menzogna. [13]Anch'io ho cominciato a colpirti, a
devastarti per i tuoi peccati. [14]Mangerai, ma non ti sazierai, e la tua
fame rimarrà in te; metterai da parte, ma nulla salverai e se qualcuno
salverai io lo consegnerò alla spada. [15]Seminerai, ma non
mieterai, frangerai le olive, ma non ti ungerai d'olio; produrrai mosto,
ma non berrai il vino. L'esempio di Samaria [16]Tu osservi gli statuti di
Omri e tutte le pratiche della casa di Acab, e segui i loro
propositi, perciò io farò di te una desolazione, i tuoi abitanti oggetto
di scherno e subirai l'obbrobrio dei popoli. Michea - Capitolo
7 L'ingiustizia universale [1]Ahimè! Sono diventato come uno
spigolatore d'estate, come un racimolatore dopo la vendemmia! Non un
grappolo da mangiare, non un fico per la mia voglia. [2]L'uomo pio è
scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno
in agguato per spargere sangue; ognuno dà la caccia con la rete al
fratello. [3]Le loro mani son pronte per il male; il principe avanza
pretese, il giudice si lascia comprare, il grande manifesta la
cupidigia e così distorcono tutto. [4]Il migliore di loro non è che un
pruno, il più retto una siepe di spine. Il giorno predetto dalle tue
sentinelle, il giorno del castigo è giunto, adesso è la loro
rovina. [5]Non credete all'amico, non fidatevi del compagno. Custodisci
le porte della tua bocca davanti a colei che riposa vicino a te. [6]Il
figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora
contro la suocera e i nemici dell'uomo sono quelli di casa sua. [7]Ma
io volgo lo sguardo al Signore, spero nel Dio della mia salvezza, il mio
Dio m'esaudirà. IV. LE SPERANZE Sion sotto gli insulti della
nemica [8]Non gioire della mia sventura, o mia nemica! Se son caduta,
mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, il Signore sarà la mia
luce. [9]Sopporterò lo sdegno del Signore perchè ho peccato contro di
lui, finchè egli tratti la mia causa e mi renda ragione, finchè mi
faccia uscire alla luce e io veda la sua giustizia. [10]La mia nemica lo
vedrà e sarà coperta di vergogna, lei che mi diceva: «Dov'è il Signore
tuo Dio?». I miei occhi gioiranno nel vederla calpestata come fango della
strada. Oracolo di restaurazione [11]E' il giorno in cui le tue
mura saranno riedificate; in quel giorno più ampi saranno i tuoi
confini; [12]in quel giorno si verrà a te dall'Assiria fino
all'Egitto, dall'Egitto fino all'Eufrate, da mare a mare, da monte a
monte. [13]La terra diventerà un deserto a causa dei suoi abitanti, a
motivo delle loro azioni. Preghiera per la confusione delle
nazioni [14]Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua
eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo ai
giardini; pascolino in Basàn e in Gàlaad come nei tempi
antichi. [15]Come quando sei uscito dall'Egitto, mostraci cose
prodigiose. [16]Vedranno le genti e resteranno deluse di tutta la loro
potenza. Si porranno la mano sulla bocca, i loro orecchi ne resteranno
assorditi. [17]Leccheranno la polvere come il serpente, come i rettili
della terra; usciranno tremanti dai loro nascondigli, trepideranno e di te
avranno timore. Invocazione del perdono divino [18]Qual dio è come
te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua
eredità; che non serba per sempre l'ira, ma si compiace d'usar
misericordia? [19]Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre
colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri
peccati. [20]Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua
benevolenza, come hai giurato ai nostri padri fino dai tempi
antichi. Nahum - Capitolo 1 [1]Oracolo su Ninive. Libro della visione di
Naum da Elcos. PRELUDIO Salmo. La collera del Signore [2]Un Dio geloso
e vendicatore è il Signore, vendicatore è il Signore, pieno di sdegno. Il
Signore si vendica degli avversari e serba rancore verso i nemici. [3]Il
Signore è lento all'ira, ma grande in potenza e nulla lascia
impunito. Nell'uragano e nella tempesta è il suo cammino e le nubi sono la
polvere dei suoi passi. [4]Minaccia il mare e il mare si secca, prosciuga
tutti i ruscelli. Basàn e il Carmelo inaridiscono, anche il fiore del
Libano languisce. [5]Davanti a lui tremano i monti, ondeggiano i
colli; si leva la terra davanti a lui, il mondo e tutti i suoi
abitanti. [6]Davanti al suo sdegno chi può resistere e affrontare il
furore della sua ira? La sua collera si spande come il fuoco e alla sua
presenza le rupi si spezzano. [7]Buono è il Signore, un asilo sicuro nel
giorno dell'angoscia: [8]conosce quelli che confidano in lui quando
l'inondazione avanza. Stermina chi insorge contro di lui e i suoi nemici
insegue nelle tenebre. Sentenze profetiche, a Giuda e a Ninive (a
Giuda) [9]Che tramate voi contro il Signore? Egli distrugge: non
sopravverrà due volte la sciagura, [10]poiché come un mucchio di
pruni saranno consunti, come paglia secca. (ad Assur) [11]Da te è
uscito colui che trama il male contro il Signore, il consigliere
malvagio. (a Giuda: oracolo) [12]Così dice il Signore: Siano pure
potenti, siano pure numerosi, saranno falciati e spariranno. Ma se ti ho
afflitto, non ti affliggerò più. [13]Ora, infrangerò il suo giogo che ti
opprime, spezzerò le tue catene. (al re di Ninive: oracolo) [14]Ma
contro di te ecco il decreto del Signore: Nessuna discendenza porterà il tuo
nome, dal tempio dei tuoi dei farò sparire le statue scolpite e quelle
fuse, farò del tuo sepolcro un'ignominia. Nahum - Capitolo 2 (a
Giuda) [1]Ecco sui monti i passi d'un messaggero, un araldo di
pace! Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti, poichè non ti
attraverserà più il malvagio: egli è del tutto annientato. [2]Il Signore
restaura la vigna di Giacobbe, come la vigna d'Israele; i briganti
l'avevano depredata, ne avevano strappato i tralci. LA ROVINA DI
NINIVE L'assalto [3]Contro di te avanza un distruttore: montare la
guardia alla fortezza, sorvegliare le vie, cingerti i fianchi, raccogliere
tutte le forze. [4]Lo scudo dei suoi prodi rosseggia, i guerrieri sono
vestiti di scarlatto, come fuoco scintillano i carri di ferro pronti
all'attacco; le lance lampeggiano. [5]Per le vie tumultuano i
carri, scorazzano per le piazze, il loro aspetto è come di
fiamma, guizzano come saette. [6]Si fa l'appello dei più coraggiosi che
accorrendo si urtano: essi si slanciano verso le mura, la copertura di
scudi è formata. [7]Le porte dei fiumi si aprono, la reggia è in preda
allo spavento. [8]La regina è condotta in esilio, le sue ancelle gemono
come con voce di colombe percuotendosi il petto. [9]Ninive è come una
vasca d'acqua agitata da cui sfuggono le acque. «Fermatevi! Fermatevi!» ma
nessuno si volta. [10]Saccheggiate l'argento, saccheggiate l'oro, ci sono
tesori infiniti, ammassi d'oggetti preziosi. [11]Devastazione, spogliazione,
desolazione; cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti, in tutti i cuori è
lo spasimo su tutti i volti il pallore. Sentenza sul leone di
Assur [12]Dov'è la tana dei leoni, la caverna dei leoncelli? Là si
rifugiavano il leone e i leoncelli e nessuno li disturbava. [13]Il leone
rapiva per i suoi piccoli, sbranava per le sue leonesse; riempiva i suoi
covi di preda, le sue tane di rapina. [14]Eccomi a te, dice il Signore degli
eserciti, manderò in fumo i tuoi carri e la spada divorerà i tuoi
leoncelli. Porrò fine alle tue rapine nel paese, non si udrà più la voce
dei tuoi messaggeri. Nahum - Capitolo 3 Sentenza su Ninive la
prostituta [1]Guai alla città sanguinaria, piena di menzogne, colma di
rapine, che non cessa di depredare! [2]Sibilo di frusta, fracasso di
ruote, scalpitio di cavalli, cigolio di carri, [3]cavalieri incalzanti,
lampeggiare di spade, scintillare di lance, feriti in quantità, cumuli di
morti, cadaveri senza fine, s'inciampa nei cadaveri. [4]Per le tante
seduzioni della prostituta, della bella maliarda, della maestra
d'incanti, che faceva mercato dei popoli con le sue tresche e delle
nazioni con le sue malìe. [5]Eccomi a te, oracolo del Signore degli
eserciti. Alzerò le tue vesti fin sulla faccia e mostrerò alle genti la
tua nudità, ai regni le tue vergogne. [6]Ti getterò addosso
immondezze, ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio. [7]Allora chiunque ti
vedrà, fuggirà da te e dirà: «Ninive è distrutta!». Chi la
compiangerà? Dove cercherò chi la consoli? L'esempio di Tebe [8]Sei
forse più forte di Tebe, seduta fra i canali del Nilo, circondata dalle
acque? Per baluardo aveva il mare e per bastione le acque. [9]L'Etiopia
e l'Egitto erano la sua forza che non aveva limiti. Put e i Libi erano i
suoi alleati. [10]Eppure anch'essa fu deportata, andò schiava in
esilio. Anche i suoi bambini furono sfracellati ai crocicchi di tutte le
strade. Sopra i suoi nobili si gettarono le sorti e tutti i suoi grandi
furon messi in catene. [11]Anche tu berrai fino alla feccia e verrai
meno, anche tu cercherai scampo dal nemico. Inutilità dei preparativi di
Ninive [12]Tutte le tue fortezze sono come fichi carichi di frutti
primaticci: appena scossi, cadono i fichi in bocca a chi li vuol
mangiare. [13]Ecco il tuo popolo: in te vi sono solo donne, spalancano la
porta della tua terra ai nemici, il fuoco divora le tue
sbarre. [14]Attingi acqua per l'assedio, rinforza le tue difese, pesta
l'argilla, impasta mattoni, prendi la forma. [15]Eppure il fuoco ti
divorerà, ti sterminerà la spada, L'invio delle cavallette anche se ti
moltiplicassi come le cavallette, se diventassi numerosa come i
bruchi, [16]e moltiplicassi i tuoi mercenari più che le stelle del
cielo. La locusta mette le ali e vola via! [17]I tuoi prìncipi sono come
le locuste, i tuoi capi come sciami di cavallette, che si annidano fra le
siepi quand'è freddo, ma quando spunta il sole si dileguano e non si sa
dove siano andate. Lamento funebre [18]Re d'Assur, i tuoi pastori
dormono, si riposano i tuoi eroi! Il tuo popolo vaga sbandato per i
monti e nessuno lo raduna. [19]Non c'è rimedio per la tua
ferita, incurabile è la tua piaga. Chiunque sentirà tue notizie batterà le
mani. Perchè su chi non si è riversata senza tregua la tua
crudeltà? Abacuc - Capitolo 1 Titolo [1]Oracolo che ebbe in visione il
profeta Abacuc. I. DIALOGO FRA IL PROFETA E IL SUO DIO Primo lamento del
profeta: la disfatta della giustizia [2]Fino a quando, Signore,
implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e non
soccorri? [3]Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore
dell'oppressione? Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono
contese. [4]Non ha più forza la legge, nè mai si afferma il
diritto. L'empio infatti raggira il giusto e il giudizio ne esce
stravolto. Primo oracolo. I Caldei flagello di Dio [5]Guardate fra i
popoli e osservate, inorridite e ammutolite: c'è chi compirà ai vostri
giorni una cosa che a raccontarla non sarebbe creduta. [6]Ecco, io faccio
sorgere i Caldei, popolo feroce e impetuoso, che percorre ampie
regioni per occupare sedi non sue. [7]Egli è feroce e terribile, da lui
esce il suo diritto e la sua grandezza. [8]Più veloci dei leopardi sono i
suoi cavalli, più agili dei lupi della sera. Balzano i suoi destrieri,
venuti da lontano, volano come aquila che piomba per divorare. [9]Tutti
avanzano per la rapina. La loro faccia è infuocata come il vento
d'oriente, ammassano i prigionieri come la sabbia. [10]Egli dei re si fa
beffe, e dei capi si ride; si fa gioco di ogni fortezza, assale una
città e la conquista. [11]Poi muta corso il vento: passa e paga il
fio. Questa la potenza del mio Dio! Secondo lamento del profeta: le
esazioni dell'oppressore [12]Non sei tu fin da principio, Signore, il mio
Dio, il mio Santo? Noi non moriremo, Signore. Tu lo hai scelto per far
giustizia, l'hai reso forte, o Roccia, per castigare. [13]Tu dagli occhi
così puri che non puoi vedere il male e non puoi guardare
l'iniquità, perchè, vedendo i malvagi, taci mentre l'empio ingoia il
giusto? [14]Tu tratti gli uomini come pesci del mare, come un verme che
non ha padrone. [15]Egli li prende tutti all'amo, li tira su con il
giacchio, li raccoglie nella rete, e contento ne gode. [16]Perciò offre
sacrifici alla sua rete e brucia incenso al suo giacchio, perchè fanno
grassa la sua parte e succulente le sue vivande. [17]Continuerà dunque a
vuotare il giacchio e a massacrare le genti senza pietà? Abacuc - Capitolo
2 Secondo oracolo. Il giusto vivrà per la sua fedeltà [1]Mi metterò di
sentinella, in piedi sulla fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi
dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. [2]Il Signore rispose e mi
disse: «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette perchè la si
legga speditamente. [3]E' una visione che attesta un termine, parla di una
scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perchè certo verrà e non
tarderà». [4]Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, mentre il
giusto vivrà per la sua fede. II. LE MALEDIZIONI CONTRO
L'OPPRESSORE Preludio [5]La ricchezza rende malvagi; il superbo non
sussisterà; spalanca come gli inferi le sue fauci e, come la morte, non si
sazia, attira a sé tutti i popoli, raduna per sé tutte le
genti. [6]Forse che tutti non lo canzoneranno, non faranno motteggi per
lui? Diranno: Le cinque imprecazioni I Guai a chi accumula ciò che
non è suo, - e fino a quando? - e si carica di pegni! [7]Forse che non
sorgeranno a un tratto i tuoi creditori, non si sveglieranno i tuoi
esattori e tu diverrai loro preda? [8]Poiché tu hai spogliato molte
genti, gli altri popoli spoglieranno te, a causa del sangue umano
versato, della violenza fatta alla regione, alla città e ai suoi
abitanti. II [9]Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua
casa, per mettere il nido in luogo alto, e sfuggire alla stretta della
sventura. [10]Hai decretato il disonore alla tua casa; hai soppresso
popoli numerosi, hai fatto del male contro te stesso. [11]La pietra
infatti griderà dalla parete e dal tavolato risponderà la
trave. III [12]Guai a chi costruisce una città sul sangue e fonda un
castello sull'iniquità. [13]Non è forse volere del Signore degli
eserciti che i popoli fatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per
un nulla? [14]Poiché, come le acque colmano il mare, così la terra dovrà
riempirsi di conoscenza della gloria del Signore. IV [15]Guai a chi fa
bere i suoi vicini versando veleno per ubriacarli e scoprire le loro
nudità. [16]Ti sei saziato di vergogna, non di gloria. Bevi, e ti colga il
capogiro. Si riverserà su di te il calice della destra del Signore e la
vergogna sopra il tuo onore, [17]poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su
di te e il massacro degli animali ti colmerà di spavento, a causa del
sangue umano versato, della violenza fatta alla regione, alla città e a
tutti i suoi abitanti. [18]A che giova un idolo perchè l'artista si dia
pena di scolpirlo? O una statua fusa o un oracolo falso, perchè l'artista
confidi in essi, scolpendo idoli muti? V [19]Guai a chi dice al legno:
«Svegliati», e alla pietra muta: «Alzati». Ecco, è ricoperta d'oro e
d'argento ma dentro non c'è soffio vitale. [20]Il Signore risiede nel suo
santo tempio. Taccia, davanti a lui, tutta la terra! Abacuc - Capitolo
3 III. INVITO ALL'INTERVENTO DEL SIGNORE [1]Preghiera del profeta Abacuc,
in tono di lamentazione. Preludio Supplica [2]Signore, ho ascoltato il tuo
annunzio, Signore, ho avuto timore della tua opera. Nel corso degli anni
manifestala falla conoscere nel corso degli anni. Nello sdegno ricordati
di avere clemenza. Teofania. L'arrivo del Signore [3]Dio viene da Teman,
il Santo dal monte Paràn. La sua maestà ricopre i cieli, delle sue lodi è
piena la terra. [4]Il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore
escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza. [5]Davanti a lui avanza
la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. [6]Si arresta e scuote la
terra, guarda e fa tremare le genti; le montagne eterne s'infrangono, e
i colli antichi si abbassano: i suoi sentieri nei secoli. [7]Ho visto i
padiglioni di Cusàn in preda a spavento, sono agitate le tende di
Madian. Il combattimento del Signore [8]Forse contro i fiumi,
Signore, contro i fiumi si accende la tua ira o contro il mare è il tuo
furore, quando tu monti sopra i tuoi cavalli, sopra i carri della tua
vittoria? [9]Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda. Fai
erompere la terra in torrenti; [10]i monti ti vedono e tremano, un uragano
di acque si riversa, l'abisso fa sentire la sua voce. In alto il sole
tralascia di mostrarsi, [11]e la luna resta nella sua dimora, fuggono al
bagliore delle tue saette, allo splendore folgorante della tua
lancia. [12]Sdegnato attraversi la terra, adirato calpesti le
genti. [13]Sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo
consacrato. Hai demolito la cima della casa dell'empio, l'hai scalzata
fino alle fondamenta. [14]Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi
guerrieri che irrompevano per disperdermi con la gioia di chi divora il
povero di nascosto. [15]Hai affogato nel mare i suoi cavalli nella melma
di grandi acque. Conclusione: timore e fede in Dio [16]Ho udito e fremette
il mio cuore, a tal voce tremò il mio labbro, la carie entra nelle mie
ossa e sotto di me tremano i miei passi. Sospiro al giorno
dell'angoscia che verrà contro il popolo che ci opprime. [17]Il fico
infatti non germoglierà, nessun prodotto daranno le viti, cesserà il
raccolto dell'olivo, i campi non daranno più cibo, i greggi spariranno
dagli ovili e le stalle rimarranno senza buoi. [18]Ma io gioirò nel
Signore, esulterò in Dio mio salvatore. [19]Il Signore Dio è la mia
forza, egli rende i miei piedi come quelli delle cerve e sulle alture mi
fa camminare. Per il maestro del coro. Su strumenti a corda. Sofonia -
Capitolo 1 [1]Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope, figlio
di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio
di Amon, re di Giuda. I. IL GIORNO DEL SIGNORE IN GIUDA Preludio
cosmico [2]Tutto farò sparire dalla terra. Oracolo del
Signore. [3]Distruggerò uomini e bestie; sterminerò gli uccelli del cielo
e i pesci del mare, abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla
terra. Oracolo del Signore. Contro il culto degli dei
stranieri [4]Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di
Gerusalemme; sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal e il nome
stesso dei suoi falsi sacerdoti; [5]quelli che sui tetti si
prostrano davanti alla milizia celeste e quelli che si prostrano davanti
al Signore, e poi giurano per Milcom; [6]quelli che si allontanano dal
seguire il Signore, che non lo cercano, né si curano di lui. [7]Silenzio,
alla presenza del Signore Dio, perchè il giorno del Signore è
vicino, perchè il Signore ha preparato un sacrificio, ha mandato a
chiamare i suoi invitati. Contro gli alti dignitari della corte [8]Nel
giorno del sacrificio del Signore, io punirò i prìncipi e i figli di re e
quanti vestono alla moda straniera; [9]punirò in quel giorno chiunque salta
la soglia, chi riempie di rapine e di frodi il palazzo del suo
padrone. Contro i commercianti di Gerusalemme [10]In quel giorno - parola
del Signore - grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci, ululati dal
quartiere nuovo e grande fragore dai colli. [11]Urlate, abitanti del
Mortaio, poichè tutta la turba dei trafficanti è finita, tutti i pesatori
d'argento sono sterminati. Contro gli increduli [12]In quel
tempo perlustrerò Gerusalemme con lanterne e farò giustizia di quegli
uomini che riposando sulle loro fecce pensano: «Il Signore non fa né bene
né male». [13]I loro beni saranno saccheggiati e le loro case
distrutte. Hanno costruito case ma non le abiteranno, hanno piantato viti,
ma non ne berranno il vino. Il giorno del Signore [14]E' vicino il gran
giorno del Signore, è vicino e avanza a grandi passi. Una voce: Amaro è il
giorno del Signore! anche un prode lo grida. [15]«Giorno d'ira quel
giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di
sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di
oscurità, [16]giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e
sulle torri d'angolo. [17]Metterò gli uomini in angoscia e cammineranno
come ciechi, perchè han peccato contro il Signore; il loro sangue sarà
sparso come polvere e le loro viscere come escrementi. [18]Neppure il loro
argento, neppure il loro oro potranno salvarli». Nel giorno dell'ira del
Signore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà
consumata, poichè farà improvvisa distruzione di tutti gli abitanti della
terra. Sofonia - Capitolo 2 Conclusione: invito alla
conversione [1]Radunatevi, raccoglietevi, o gente spudorata, [2]prima
di essere travolti come pula che scompare in un giorno; prima che piombi
su di voi la collera furiosa del Signore. [3]Cercate il Signore voi
tutti, umili della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la
giustizia, cercate l'umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell'ira
del Signore. II. CONTRO LE NAZIONI Il nemico a occidente: i
Filistei [4]Gaza infatti sarà desolata e Ascalòna ridotta a un
deserto. Asdòd in pieno giorno sarà deportata ed Ekròn distrutta dalle
fondamenta. [5]Guai agli abitanti della costa del mare, alla gente dei
Cretei! La parola del Signore è contro di te, Canaan, paese dei
Filistei: «Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante. [6]Diverrai
pascoli di pastori e recinti di greggi». [7]La costa del
mare apparterrà al resto della casa di Giuda; in quei luoghi pascoleranno
e a sera nelle case di Ascalòna prenderanno riposo, quando il Signore loro
Dio li avrà visitati e avrà restaurato le loro sorti. I nemici a oriente:
Moab e Ammon [8]«Ho udito l'insulto di Moab e gli oltraggi degli
Ammoniti, con i quali hanno insultato il mio popolo gloriandosi del loro
territorio. [9]Perciò, com'è vero ch'io vivo, - parola del Signore degli
eserciti Dio d'Israele - Moab diventerà come Sòdoma e gli Ammoniti come
Gomorra: un luogo invaso dai pruni, una cava di sale, un deserto per
sempre. I rimasti del mio popolo li saccheggeranno e i superstiti della
mia gente ne saranno gli eredi». [10]Questo accadrà ad essi per la loro
superbia, perchè hanno insultato, hanno disprezzato il popolo del
Signore. [11]Terribile sarà il Signore con loro, poichè annienterà tutti
gli idoli della terra, mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio
suolo, i popoli di tutti i continenti. Il nemico a sud:
l'Etiopia [12]«Anche voi, Etiopi, sarete trafitti dalla mia spada». Il
nemico a nord: Assur [13]Stenderà la mano anche al settentrione e
distruggerà Assur, farà di Ninive una desolazione, arida come il
deserto. [14]Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi, tutti gli animali
della valle. Anche il pellicano, anche il riccio albergheranno nei suoi
capitelli; il gufo striderà sulle finestre e il corvo sulle
soglie. [15]E' questa la città gaudente che si sentiva sicura e che
pensava: «Io e non altri all'infuori di me»? Come mai è diventata un
deserto, un rifugio di animali? Chiunque le passa vicino fischia e
agita la mano. Sofonia - Capitolo 3 III. CONTRO GERUSALEMME Contro i
dirigenti della nazione [1]Guai alla città ribelle e contaminata, alla
città prepotente! [2]Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la
correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo
Dio. [3]I suoi capi in mezzo ad essa sono leoni ruggenti, i suoi
giudici sono lupi della sera, che non hanno rosicchiato dal mattino. [4]I
suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano
le cose sacre, violano la legge. [5]In mezzo ad essa il Signore è
giusto, non commette iniquità; ogni mattino dà il suo giudizio, come la
luce che non viene mai meno. La lezione delle nazioni [6]Ho sterminato le
nazioni, le loro torri d'angolo sono state distrutte; ho reso deserte le
loro strade sì che non c'è alcun passante; sono state depredate le loro
città e nessuno più le abita. [7]Io pensavo: «Almeno ora mi
temerà! Accoglierà la correzione. Non si cancelleranno dai suoi
occhi tutte le punizioni che le ho inflitte». Ma invece si sono
affrettati a pervertire di nuovo ogni loro azione. [8]Perciò aspettatemi -
parola del Signore - quando mi leverò per accusare, perchè ho decretato di
adunare le genti, di convocare i regni, per riversare su di essi la mia
collera, tutta la mia ira ardente: poichè dal fuoco della mia
gelosia sarà consumata tutta la terra. IV. PROMESSE Conversione dei
popoli [9]Allora io darò ai popoli un labbro puro perchè invochino tutti
il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. [10]Da oltre
i fiumi di Etiopia fino all'estremo settentrione, i miei supplicanti mi
porteranno offerte. L'umile resto di Israele [11]In quel giorno non avrai
vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perchè allora
eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di
inorgoglirti sopra il mio santo monte. [12]Farò restare in mezzo a
te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore [13]il
resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno
menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua
fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li
molesti. Salmi di gioia a Sion [14]Gioisci, figlia di Sion, esulta,
Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! [15]Il
Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re
d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la
sventura. [16]In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non
lasciarti cadere le braccia! [17]Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un
salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo
amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, [18]come nei giorni di
festa». Il ritorno dei dispersi Ho allontanato da te il male, perchè tu
non abbia a subirne la vergogna. [19]Ecco, in quel tempo io
sterminerò tutti i tuoi oppressori. Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i
dispersi, li porrò in lode e fama dovunque sulla terra sono stati oggetto
di vergogna. [20]In quel tempo io vi guiderò, in quel tempo vi
radunerò e vi darò fama e lode fra tutti i popoli della terra, quando,
davanti ai vostri occhi, ristabilirò le vostre sorti, dice il
Signore. Aggeo - Capitolo 1 La ricostruzione del tempio [1]L'anno
secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del
Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele figlio di
Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo
sacerdote. [2]Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: «Non
è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!». [3]Allora
questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: [4]«Vi
sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte,
mentre questa casa è ancora in rovina? [5]Ora, così dice il Signore degli
eserciti: riflettete bene al vostro comportamento. [6]Avete seminato molto,
ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete
bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete
riscaldati; l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto
forato. [7]Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene al
vostro comportamento! [8]Salite sul monte, portate legname, ricostruite la
mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria - dice il Signore
-. [9]Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate
in casa io lo disperdevo. E perché? - dice il Signore degli eserciti -.
Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la
propria casa. [10]Perciò su di voi i cieli hanno chiuso la rugiada e anche la
terra ha diminuito il suo prodotto. [11]Ho chiamato la siccità sulla terra e
sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull'olio e su quanto la terra
produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni prodotto delle
mani». [12]Zorobabele figlio di Sealtièl, e Giosuè figlio di Iozedàk,
sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la parola del
Signore loro Dio e le parole del profeta Aggeo, secondo la volontà del
Signore che lo aveva loro inviato, e il popolo ebbe timore del Signore.
[13]Aggeo, messaggero del Signore, rivolto al popolo, disse secondo la
missione del Signore: «Io sono con voi, oracolo del Signore». [14]E il
Signore destò lo spirito di Zorobabele figlio di Sealtièl governatore della
Giudea e di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto
del popolo ed essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore
degli eserciti. [15]Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese
dell'anno secondo del re Dario. Aggeo - Capitolo 2 La gloria del
tempio [1]Il ventuno del settimo mese, questa parola del Signore fu rivelata
per mezzo del profeta Aggeo: [2]Su, parla a Zorobabele figlio di
Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo
sacerdote, e a tutto il resto del popolo: [3]Chi di voi è ancora in vita che
abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali
condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un
nulla ai vostri occhi? [4]Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore -
coraggio, Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto
del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del
Signore degli eserciti - [5]secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato
con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non
temete. [6]Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un pò di tempo e
io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. [7]Scuoterò tutte
le nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò
questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. [8]L'argento è
mio e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. [9]La gloria futura di
questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli
eserciti; in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti
-. Consultazione dei sacerdoti [10]Il ventiquattro del nono mese, secondo
anno di Dario, questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta
Aggeo: [11]Dice il Signore degli eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla
legge e chiedi loro: [12]Se uno in un lembo del suo vestito porta carne
consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o
qualunque altro cibo, questo verrà santificato? No, risposero i sacerdoti.
[13]Aggeo soggiunse: «Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere
tocca una di quelle cose, sarà essa immonda?» «Sì», risposero i sacerdoti, «è
immonda». [14]Ora riprese Aggeo: «Tale è questo popolo, tale è questa nazione
davanti a me - oracolo del Signore - e tale è ogni lavoro delle loro mani;
anzi, anche ciò che qui mi offrono è immondo». Promessa di prosperità
agricola [15]Ora, pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si cominciasse
a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, [16]come andavano le
vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di
grano e ce n'erano dieci; si andava a un tino da cinquanta barili e ce
n'erano venti. [17]Io vi ho colpiti con la ruggine, con il carbonchio e con
la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati
a me - parola del Signore -. [18]Considerate bene da oggi in poi
(dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le
fondamenta del tempio del Signore), [19]se il grano verrà a mancare nei
granai, se la vite, il fico, il melograno, l'olivo non daranno più i loro
frutti. Da oggi in poi io vi benedirò! Promessa a Zorobabele [20]Il
ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta
ad Aggeo: [21]«Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli:
Scuoterò il cielo e la terra, [22]abbatterò il trono dei regni e distruggerò
la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro equipaggi:
cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio
fratello. [23]In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti
prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio servo, dice il Signore, e ti
porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto, dice il Signore degli
eserciti». Zaccaria - Capitolo 1 PRIMA PARTE Esortazione alla
conversione [1]Nell'ottavo mese dell'anno secondo del regno di Dario, fu
rivolta questa parola del Signore al profeta Zaccaria figlio di Barachia,
figlio di Iddò: [2]«Il Signore si è molto sdegnato contro i vostri padri.
[3]Tu dunque riferirai loro: Così parla il Signore degli eserciti:
Convertitevi a me - oracolo del Signore degli eserciti - e io mi rivolgerò a
voi, dice il Signore degli eserciti. [4]Non siate come i vostri padri, ai
quali i profeti di un tempo andavan gridando: Dice il Signore degli eserciti:
Tornate indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre opere malvage. Ma
essi non vollero ascoltare e non mi prestarono attenzione, dice il
Signore. [5]Dove sono i vostri padri? Iprofeti forse vivranno sempre? [6]Le
parole e i decreti che io avevo comunicato ai miei servi, i profeti, non si
sono forse adempiuti sui padri vostri? Essi si sono convertiti e hanno
detto: Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato a causa dei
nostri traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di
noi». Prima visione: i cavalieri [7]Il ventiquattro dell'undecimo mese,
cioè il mese di Sebàt, l'anno secondo di Dario, questa parola del Signore si
manifestò al profeta Zaccaria, figlio di Iddò. [8]Io ebbi una visione di
notte. Un uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i mirti in una valle
profonda; dietro a lui stavano altri cavalli rossi, sauri e bianchi. [9]Io
domandai: «Mio signore, che significano queste cose?». L'angelo che parlava
con me mi rispose: «Io t'indicherò ciò che esse significano». [10]Allora
l'uomo che stava fra i mirti prese a dire: «Essi sono coloro che il Signore
ha inviati a percorrere la terra». [11]Si rivolsero infatti all'angelo del
Signore che stava fra i mirti e gli dissero: «Abbiamo percorso la terra: è
tutta tranquilla». [12]Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli
eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città
di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». [13]E
all'angelo che parlava con me il Signore rivolse parole buone, piene di
conforto. [14]Poi l'angelo che parlava con me mi disse: «Fà sapere questo:
Così dice il Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per
Sion di gelosia grande; [15]ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe,
poiché mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro.
[16]Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a
Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli
eserciti - e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme.
[17]Fà sapere anche questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città
avranno sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion
ed eleggerà di nuovo Gerusalemme». Zaccaria - Capitolo 2 Seconda
visione: corna e operai [1]Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna.
[2]Domandai all'angelo che parlava con me: «Che cosa sono queste?». Ed egli:
«Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme». [3]Poi il
Signore mi fece vedere quattro operai. [4]Domandai: «Che cosa vengono a fare
costoro?». Mi rispose: «Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno
osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna
delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo». Terza
visione: il misuratore [5]Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in
mano per misurare. [6]Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare
Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza».
[7]Allora l'angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo [8]che
gli disse: «Corri, và a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà
priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà
accogliere. [9]Io stesso - parola del Signore - le farò da muro di fuoco
all'intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa. Due appelli agli
esiliati [10]Su, su, fuggite dal paese del settentrione - parola del Signore
- voi che ho dispersi ai quattro venti del cielo - parola del Signore. [11]A
Sion mettiti in salvo, tu che abiti ancora con la figlia di Babilonia!
[12]Dice il Signore degli eserciti alle nazioni che vi hanno spogliato:
[13]Ecco, io stendo la mano sopra di esse e diverranno preda dei loro schiavi
e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato. [14]Gioisci,
esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te -
oracolo del Signore -. [15]Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al
Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai
che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te. [16]Il Signore si terrà
Giuda come eredità nella terra santa, Gerusalemme sarà di nuovo
prescelta. [17]Taccia ogni mortale davanti al Signore, poiché egli si è
destato dalla sua santa dimora». Zaccaria - Capitolo 3 Quarta visione: le
vesti di Giosuè [1]Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto
davanti all'angelo del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo.
[2]L'angelo del Signore disse a satana: «Ti rimprovera il Signore, o satana!
Ti rimprovera il Signore che si è eletto Gerusalemme! Non è forse costui un
tizzone s costui un tizzone sottratto al fuoco?». [3]Giosuè infatti era
rivestito di vesti immonde e stava in piedi davanti all'angelo,[4]il quale
prese a dire a coloro che gli stavano intorno: «Toglietegli quelle vesti
immonde». Poi disse a Giosuè: «Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato; fatti
rivestire di abiti da festa». [5]Poi soggiunse: «Mettetegli sul capo un
diadema mondo». E gli misero un diadema mondo sul capo, lo rivestirono di
candide vesti alla presenza dell'angelo del Signore. [6]Poi l'angelo del
Signore dichiarò a Giosuè: [7]«Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai
nelle mie vie e osserverai le mie leggi, tu avrai il governo della mia casa,
sarai il custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno
qui. La venuta del "germoglio" [8]Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote,
tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te, poiché essi servono da
presagio: ecco, io manderò il mio servo Germoglio. [9]Ecco la pietra che io
pongo davanti a Giosuè: sette occhi sono su quest'unica pietra; io stesso
inciderò la sua iscrizione - oracolo del Signore degli eserciti - e rimuoverò
in un sol giorno l'iniquità da questo paese. [10]In quel giorno - oracolo del
Signore degli eserciti - ogni uomo inviterà il suo vicino sotto la sua vite e
sotto il suo fico». Zaccaria - Capitolo 4 Quinta visione: il candelabro e
gli olivi [1]L'angelo che mi parlava venne a destarmi, come si desta uno dal
sonno, [2]e mi disse: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo un candelabro tutto
d'oro; in cima ha un recipiente con sette lucerne e sette beccucci per le
lucerne. [3]Due olivi gli stanno vicino, uno a destra e uno a sinistra».
[4]Allora domandai all'angelo che mi parlava: «Che cosa significano, signor
mio, queste cose?». [5]Egli mi rispose: «Non comprendi dunque il
loro significato?». E io: «No, signor mio». Tre parole per
Zorobabele [6]Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele:
Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore
degli eserciti! [7]Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele
diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le
acclamazioni: Quanto è bella!». [8]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [9]«Le mani di Zorobabele hanno fondato questa casa: le sue mani la
compiranno e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi.
[10]Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo
il filo a piombo in mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli
occhi del Signore che scrutano tutta la terra». [11]Quindi gli domandai: «Che
significano quei due olivi a destra e a sinistra del candelabro? [12]E quelle
due ciocche d'olivo che stillano oro dentro i due canaletti d'oro?». [13]Mi
rispose: «Non comprendi dunque il significato di queste cose?». E io: «No,
signor mio». [14]«Questi, soggiunse, sono i due consacrati che assistono il
dominatore di tutta la terra». Zaccaria - Capitolo 5 Sesta visione: il
libro che vola [1]Poi alzai gli occhi e vidi un rotolo che volava.
[2]L'angelo mi domandò: «Che cosa vedi?». E io: «Vedo un rotolo che vola: è
lungo venti cubiti e largo dieci». [3]Egli soggiunse: «Questa è la
maledizione che si diffonde su tutta la terra: ogni ladro sarà scacciato via
di qui come quel rotolo; ogni spergiuro sarà scacciato via di qui come quel
rotolo. [4]Io scatenerò la maledizione, dice il Signore degli eserciti, in
modo che essa penetri nella casa del ladro e nella casa dello spergiuro
riguardo al mio nome; rimarrà in quella casa e la consumerà insieme con le
sue travi e le sue pietre». Settima visione: la donna nell'efa [5]Poi
l'angelo che parlava con me si avvicinò e mi disse: «Alza gli occhi e osserva
ciò che appare». [6]E io: «Che cosa è quella?». Mi rispose: «E' un'efa che
avanza». Poi soggiunse: «Questa è la loro corruzione in tutta la terra».
[7]Fu quindi alzato un coperchio di piombo; ecco dentro all'efa vi era una
donna. [8]Disse: «Questa è l'empietà!». Poi la ricacciò dentro l'efa e
ricoprì l'apertura con il coperchio di piombo. [9]Alzai di nuovo gli
occhi per osservare e vidi venire due donne: il vento agitava le loro ali,
poiché avevano ali come quelle delle cicogne, e sollevarono l'efa fra la
terra e il cielo. [10]Domandai all'angelo che parlava con me: «Dove portano
l'efa costoro?». [11]Mi rispose: «Vanno nella terra di Sènnaar per costruirle
un tempio. Appena costruito, l'efa sarà posta sopra il suo
piedistallo». Zaccaria - Capitolo 6 Ottava visione: i carri [1]Alzai
ancora gli occhi per osservare ed ecco quattro carri uscire in mezzo a due
montagne e le montagne erano di bronzo. [2]Il primo carro aveva cavalli bai,
il secondo cavalli neri, [3]il terzo cavalli bianchi e il quarto cavalli
pezzati. [4]Domandai all'angelo che parlava con me: «Che significano quelli,
signor mio?». [5]E l'angelo: «Sono i quattro venti del cielo che partono dopo
essersi presentati al Signore di tutta la terra. [6]I cavalli neri vanno
verso la terra del settentrione, seguiti da quelli bianchi; i pezzati invece
si dirigono verso la terra del mezzogiorno. [7]Essi fremono di percorrere la
terra». Egli disse loro: «Andate, percorrete la terra». Essi partirono per
percorrere la terra; [8]Poi mi chiamò e mi disse: «Ecco, quelli che muovono
verso la terra del settentrione hanno fatto calmare il mio spirito su quella
terra». La corona ex-voto [9]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[10]«Prendi fra i deportati, fra quelli di Cheldài, di Tobia e di Iedaià, oro
e argento e và nel medesimo giorno a casa di Giosia figlio di Sofonìa, che è
ritornato da Babilonia. [11]Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una
corona che porrai sul capo di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote.
[12]Gli riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama
Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore. [13]Sì, egli
ricostruirà il tempio del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà da
sovrano sul suo trono. Un sacerdote sarà alla sua destra e fra i due regnerà
una pace perfetta. [14]La corona per Cheldài, Tobia, Iedaià e Giosia, figlio
di Sofonìa, resterà di ricordo nel tempio del Signore. [15]Anche da lontano
verranno a riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che il
Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la
voce del Signore vostro Dio». Zaccaria - Capitolo 7 Domanda sul
digiuno [1]L'anno quarto di Dario, il quarto giorno del nono mese, detto
Casleu, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria. [2]Betel aveva inviato
Sarèzer alto ufficiale del re con i suoi uomini a supplicare il Signore [3]e
a domandare ai sacerdoti addetti al tempio del Signore degli eserciti e
ai profeti: «Devo io continuare a far lutto e astinenza nel quinto mese,
come ho fatto in questi anni passati?». Ritorno sul passato
nazionale [4]Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: [5]«Parla a
tutto il popolo del paese e a tutti i sacerdoti e dì loro: Quando avete fatto
digiuni e lamenti nel quinto e nel settimo mese per questi settant'anni, lo
facevate forse per me? [6]Quando avete mangiato e bevuto non lo facevate
forse per voi? [7]Non è questa forse la parola che vi proclamava il Signore
per mezzo dei profeti del passato, quando Gerusalemme era ancora abitata e in
pace ed erano abitate le città vicine e il Negheb e la pianura?». [8]Questa
parola del Signore fu rivolta a Zaccaria: [9]«Ecco ciò che dice il Signore
degli eserciti: Praticate la giustizia e la fedeltà; esercitate la pietà e
la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. [10]Non frodate la
vedova, l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male
contro il proprio fratello». [11]Ma essi hanno rifiutato di ascoltarmi, mi
hanno voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non
sentire. [12]Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le
parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo spirito,
per mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da parte
del Signore degli eserciti. [13]Come al suo chiamare essi non vollero
dare ascolto, così quand'essi grideranno, io non li ascolterò, dice il
Signore degli eserciti. [14]«Io li ho dispersi fra tutte quelle nazioni che
essi non conoscevano e il paese si è desolato dietro di loro, senza che
alcuno lo percorresse; la terra di delizie è stata ridotta a
desolazione». Zaccaria - Capitolo 8 Prospettive di salvezza
messianica [1]Questa parola del Signore degli eserciti mi fu rivolta:
[2]«Così dice il Signore degli eserciti: Sono acceso di grande gelosia per
Sion, un grande ardore m'infiamma per lei. [3]Dice il Signore: Tornerò a
Sion e dimorerò in Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata Città della fedeltà
e il monte del Signore degli eserciti Monte santo». [4]Dice il Signore degli
eserciti: «Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme,
ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. [5]Le piazze della città
formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue
piazze». [6]Dice il Signore degli eserciti: «Se questo sembra impossibile
agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile
anche ai miei occhi?» - dice il Signore degli eserciti -. [7]Così dice il
Signore degli eserciti: «Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra
d'oriente e d'occidente: [8]li ricondurrò ad abitare in
Gerusalemme; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e
nella giustizia». [9]Dice il Signore degli eserciti: «Riprendano forza le
vostre mani. Voi in questi giorni ascoltate queste parole dalla bocca dei
profeti; oggi vien fondata la casa del Signore degli eserciti con la
ricostruzione del tempio. [10]Ma prima di questi giorni non c'era salario
per l'uomo, né salario per l'animale; non c'era sicurezza alcuna per
chi andava e per chi veniva a causa degli invasori: io stesso mettevo gli
uomini l'un contro l'altro. [11]Ora invece verso il resto di questo
popolo io non sarò più come sono stato prima - dice il Signore degli
eserciti -. [12]E' un seme di pace: la vite produrrà il suo frutto, la
terra darà i suoi prodotti, i cieli daranno la rugiada: darò tutto ciò al
resto di questo popolo. [13]Come foste oggetto di maledizione fra le genti, o
casa di Giuda e d'Israele, così quando vi avrò salvati, diverrete una
benedizione. Non temete dunque: riprendano forza le vostre mani». [14]Così
dice il Signore degli eserciti: «Come decisi di affliggervi quando i vostri
padri mi provocarono all'ira - dice il Signore degli eserciti - e non mi
lasciai commuovere, [15]così invece mi darò premura in questi giorni di fare
del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda; non temete. [16]Ecco ciò che voi
dovrete fare: parlate con sincerità ciascuno con il suo prossimo; veraci e
sereni siano i giudizi che terrete alle porte delle vostre città. [17]Nessuno
trami nel cuore il male contro il proprio fratello; non amate il giuramento
falso, poiché io detesto tutto questo» - oracolo del Signore -. Risposta
alla domanda del digiuno [18]Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore
degli eserciti: [19]«Così dice il Signore degli eserciti: Il digiuno del
quarto, quinto, settimo e decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in
gioia, in giubilo e in giorni di festa, purché amiate la verità e la
pace». Prospettive di salvezza messianica [20]Dice il Signore degli
eserciti: «Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno [21]e si
diranno l'un l'altro: Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il
Signore degli eserciti; ci vado anch'io. [22]Così popoli numerosi e nazioni
potenti verranno a Gerusalemme a consultare il Signore degli eserciti e a
supplicare il Signore». [23]Dice il Signore degli eserciti: «In quei giorni,
dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il
lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo
compreso che Dio è con voi». Zaccaria - Capitolo 9 SECONDA
PARTE [1]Oracolo. La nuova terra La parola del Signore è sulla terra di
Cadràch e si posa su Damasco, poiché al Signore appartiene la perla di
Aram e tutte le tribù d'Israele; [2]anche Amat sua confinante e Sidòne,
che è tanto saggia. [3]Tiro si è costruita una fortezza e vi ha accumulato
argento come polvere e oro come fango delle strade. [4]Ecco, il Signore se
ne impossesserà, sprofonderà nel mare le sue ricchezze ed essa sarà
divorata dal fuoco. [5]Ascalòna vedrà e ne sarà spaventata, Gaza sarà in
grandi dolori, come anche Ekròn, perché svanirà la sua
fiducia; scomparirà il re da Gaza e Ascalòna rimarrà
disabitata. [6]Bastardi dimoreranno in Asdòd, abbatterò l'orgoglio del
Filisteo. [7]Toglierò il sangue dalla sua bocca e i suoi abomini dai suoi
denti. Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio, sarà come una
famiglia in Giuda ed Ekròn sarà simile al Gebuseo. [8]Mi porrò come
sentinella per la mia casa contro chi va e chi viene, non vi passerà più
l'oppressore, perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi. Il
messia [9]Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di
Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e
vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio
d'asina. [10]Farà sparire i carri da Efraim e i cavalli da
Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annunzierà la pace alle
genti, il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume ai confini della
terra. Il ristabilimento di Israele [11]Quanto a te, per il sangue
dell'alleanza con te, estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo
senz'acqua. [12]Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza! Ve
l'annunzio fino da oggi: vi ripagherò due volte. [13]Tendo Giuda come mio
arco, Efraim come un arco teso; ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi
figli, Grecia, ti farò come spada di un eroe. [14]Allora il Signore
comparirà contro di loro, come fulmine guizzeranno le sue frecce; il
Signore darà fiato alla tromba e marcerà fra i turbini del
mezzogiorno. [15]Il Signore degli eserciti li proteggerà: divoreranno e
calpesteranno le pietre della fionda, berranno il loro sangue come
vino, ne saranno pieni come bacini, come i corni dell'altare. [16]Il
Signore loro Dio in quel giorno salverà come un gregge il suo popolo, come
gemme di un diadema brilleranno sulla sua terra. [17]Quali beni, quale
bellezza! Il grano darà vigore ai giovani e il vino nuovo alle
fanciulle. Zaccaria - Capitolo 10 Essere fedeli al Signore [1]Chiedete
al Signore la pioggia tardiva di primavera; è il Signore che forma i
nembi, egli riversa pioggia abbondante dà il pane agli uomini, a ognuno
l'erba dei campi. [2]Poiché gli strumenti divinatori dicono menzogne, gli
indovini vedono il falso, raccontano sogni fallaci, danno vane
consolazioni: per questo vanno vagando come pecore, sono oppressi, perché
senza pastore. Liberazione e ritorno in Israele [3]Contro i pastori
divampa il mio sdegno e contro i montoni dirigo lo sguardo, poiché il
Signore visiterà il suo gregge e ne farà come un cavallo da parata. [4]Da
lui uscirà la pietra d'angolo, da lui il chiodo, da lui l'arco di
guerra, da lui tutti quanti i condottieri. [5]Saranno come prodi che
calpestano il fango delle strade in battaglia. Combatteranno perché il
Signore è con loro e rimarranno confusi coloro che cavalcano i
destrieri. [6]Io rafforzerò la casa di Giuda e renderò vittoriosa la casa
di Giuseppe: li ricondurrò in patria, poiché ne ho avuto pietà; saranno
come se non li avessi mai ripudiati, poiché io sono il Signore loro Dio e
li esaudirò. [7]Saranno come un eroe quelli di Efraim, gioirà il loro
cuore come inebriato dal vino, vedranno i loro figli e gioiranno e il loro
cuore esulterà nel Signore. [8]Con un fischio li chiamerò a
raccolta quando li avrò riscattati e saranno numerosi come
prima. [9]Dopo essere stati dispersi fra i popoli, nelle regioni remote,
si ricorderanno di me, alleveranno i figli e torneranno. [10]Li farò
ritornare dall'Egitto, li raccoglierò dall'Assiria, per ricondurli nella
terra di Gàlaad e del Libano e non basterà per loro lo
spazio. [11]Attraverseranno il mare verso Tiro, percuoteranno le onde del
mare, saranno inariditi i gorghi del Nilo. Sarà abbattuto l'orgoglio di
Assur e rimosso lo scettro d'Egitto. [12]Li renderò forti nel Signore e
del suo nome si glorieranno. Parola del Signore. Zaccaria - Capitolo
11 [1]Apri, Libano, le tue porte, e il fuoco divori i tuoi
cedri. [2]Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, gli splendidi alberi
sono distrutti. Urlate, querce di Basàn, perché la foresta impenetrabile è
abbattuta! [3]Si ode il lamento dei pastori, perché la loro gloria è
distrutta! Si ode il ruggito dei leoncelli, perché è devastata la
magnificenza del Giordano! I due pastori [4]Così parla il Signore mio Dio:
«Pasci quelle pecore da macello [5]che i compratori sgozzano impunemente, e i
venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori
non se ne curano affatto. [6]Neppur io perdonerò agli abitanti del paese.
Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in balìa
dell'altro, in balìa del loro re, perché devastino il paese - non mi curerò
di liberarli dalle loro mani». [7]Io dunque mi misi a pascolare le pecore da
macello da parte dei mercanti di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai
Benevolenza e l'altro Unione e condussi al pascolo le pecore. [8]Nel volgere
d'un sol mese eliminai tre pastori. Ma io mi irritai contro di esse, perché
anch'esse si erano tediate di me. [9]Perciò io dissi: «Non sarò più il vostro
pastore. Chi vuol morire, muoia; chi vuol perire, perisca; quelle che
rimangono si divorino pure fra di loro!». [10]Presi il bastone chiamato
Benevolenza e lo spezzai: ruppi così l'alleanza da me stabilita con tutti i
popoli. [11]Lo ruppi in quel medesimo giorno; i mercanti di pecore che mi
osservavano, riconobbero che quello era l'ordine del Signore. [12]Poi dissi
loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi
allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. [13]Ma il Signore mi
disse: «Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro
valutato!». Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della
casa del Signore. [14]Poi feci a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per
rompere così la fratellanza fra Giuda e Israele. [15]Quindi il Signore mi
disse: «Prenditi gli attrezzi di un pastore insensato, [16]poiché ecco, io
susciterò nel paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si perdono,
non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate;
mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le
unghie. [17]Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! Una spada sta
sopra il suo braccio e sul suo occhio destro. Tutto il suo braccio si
inaridisca e tutto il suo occhio destro resti accecato». Zaccaria -
Capitolo 12 Liberazione e rinnovamento di Gerusalemme [1]Oracolo. Parola
del Signore su Israele. Dice il Signore che ha steso i cieli e fondato la
terra, che ha formato lo spirito nell'intimo dell'uomo: [2]«Ecco, io farò di
Gerusalemme come una coppa che dà le vertigini a tutti i popoli vicini e
anche Giuda sarà in angoscia nell'assedio contro Gerusalemme. [3]In quel
giorno io farò di Gerusalemme come una pietra da carico per tutti i popoli:
quanti vorranno sollevarla ne resteranno sgraffiati; contro di essa si
raduneranno tutte le genti della terra. [4]In quel giorno - parola del
Signore - colpirò di terrore tutti i cavalli e i loro cavalieri di pazzia;
mentre sulla casa di Giuda terrò aperti i miei occhi, colpirò di cecità tutti
i cavalli delle genti. [5]Allora i capi di Giuda penseranno: La forza dei
cittadini di Gerusalemme sta nel Signore degli eserciti, loro Dio. [6]In quel
giorno farò dei capi di Giuda come un braciere acceso in mezzo a una catasta
di legna e come una torcia ardente fra i covoni; essi divoreranno a destra e
a sinistra tutti i popoli vicini. Solo Gerusalemme resterà al suo posto.
[7]Il Signore salverà in primo luogo le tende di Giuda; perché la gloria
della casa di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non cresca più
di quella di Giuda. [8]In quel giorno il Signore farà da scudo agli abitanti
di Gerusalemme e chi tra di loro vacilla diverrà come Davide e la casa di
Davide come Dio, come l'angelo del Signore davanti a loro. [9]In quel giorno
io m'impegnerò a distruggere tutte le genti che verranno contro Gerusalemme.
[10]Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno
spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto.
Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno
come si piange il primogenito. [11]In quel giorno grande sarà il lamento in
Gerusalemme simile al lamento di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghìddo.
[12]Farà il lutto il paese, famiglia per famiglia: la famiglia della casa
di Davide a parte e le loro donne a parte; la famiglia della casa di Natàn
a parte e le loro donne a parte; [13]la famiglia della casa di Levi a
parte e le loro donne a parte; la famiglia della casa di Simeì a
parte e le loro donne a parte; [14]così tutte le altre famiglie a
parte e le loro donne a parte». Zaccaria - Capitolo 13 [1]In quel
giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una
sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità. [2]In quel giorno -
dice il Signore degli eserciti - io estirperò dal paese i nomi degli idoli,
né più saranno ricordati: anche i profeti e lo spirito immondo farò sparire
dal paese. [3]Se qualcuno oserà ancora fare il profeta, il padre e la madre
che l'hanno generato, gli diranno: «Tu morirai, perché proferisci menzogne
nel nome del Signore», e il padre e la madre che l'hanno generato lo
trafiggeranno perché fa il profeta. [4]In quel giorno ogni profeta si
vergognerà della visione che avrà annunziata, né indosserà più il mantello di
pelo per raccontare bugie. [5]Ma ognuno dirà: «Non sono un profeta: sono un
lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla mia giovinezza».
[6]E se gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?», egli
risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici». Personificazione
della spada: il nuovo popolo [7]Insorgi, spada, contro il mio
pastore, contro colui che è mio compagno. Oracolo del Signore degli
eserciti. Percuoti il pastore e sia disperso il gregge, allora volgerò la
mano sopra i deboli. [8]In tutto il paese, - oracolo del Signore - due
terzi saranno sterminati e periranno; un terzo sarà conservato. [9]Farò
passare questo terzo per il fuoco e lo purificherò come si purifica
l'argento; lo proverò come si prova l'oro. Invocherà il mio nome e io
l'ascolterò; dirò: «Questo è il mio popolo». Esso dirà: «Il Signore è il
mio Dio». Zaccaria - Capitolo 14 Il combattimento escatologico: splendore
di Gerusalemme [1]Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue spoglie
saranno spartite in mezzo a te. [2]Il Signore radunerà tutte le genti
contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case
saccheggiate, le donne violate, una metà della cittadinanza partirà per
l'esilio, ma il resto del popolo non sarà strappato dalla città. [3]Il
Signore uscirà e combatterà contro quelle nazioni, come quando combattè nel
giorno della battaglia. [4]In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il
monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte
degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle
molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra
verso mezzogiorno. [5]Sarà ostruita la valle fra i monti, poiché la nuova
valle fra i monti giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita
durante il terremoto, avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora il
Signore mio Dio e con lui tutti i suoi santi. [6]In quel giorno, non vi sarà
né luce né freddo, né gelo: [7]sarà un unico giorno, il Signore lo conosce;
non ci sarà né giorno né notte; verso sera risplenderà la luce. [8]In quel
giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il
mare orientale, parte verso il Mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno.
[9]Il Signore sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e
soltanto il suo nome. [10]Tutto il paese si trasformerà in pianura da Gàbaa
fino a Rimmòn nel Negheb; Gerusalemme si eleverà e sarà abitata nel luogo
dov'è, dalla porta di Beniamino fino al posto della prima porta, cioè fino
alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Cananeèl fino ai torchi del re.
[11]Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà
tranquilla e sicura. [12]Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà
tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro
carni, mentre saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno nelle orbite;
la lingua marcirà loro in bocca. [13]In quel giorno vi sarà per opera del
Signore un grande tumulto tra di loro: uno afferrerà la mano dell'altro e
alzerà la mano sopra la mano del suo amico. [14]Anche Giuda combatterà in
Gerusalemme e là si ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine:
oro, argento e vesti in grande quantità. [15]Di piaga simile saranno colpiti
i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie degli
accampamenti. [16]Allora fra tutte le genti che avranno combattuto contro
Gerusalemme, i superstiti andranno ogni anno per adorare il re, il Signore
degli eserciti, e per celebrare la solennità delle capanne. [17]Se qualche
stirpe della terra non andrà a Gerusalemme per adorare il re, il Signore
degli eserciti, su di essa non ci sarà pioggia. [18]Se la stirpe d'Egitto non
salirà e non vorrà venire, sarà colpita dalla stessa pena che il Signore ha
inflitta alle genti che non sono salite a celebrare la festa delle capanne.
[19]Questo sarà il castigo per l'Egitto e per tutte le genti che non
saliranno a celebrare la festa delle capanne. [20]In quel tempo anche
sopra i sonagli dei cavalli si troverà scritto: «Sacro al Signore», e le
caldaie nel tempio del Signore saranno come i bacini che sono davanti
all'altare. [21]Anzi, tutte le caldaie di Gerusalemme e di Giuda saranno
sacre al Signore, re degli eserciti; quanti vorranno sacrificare verranno e
le adopereranno per cuocere le carni. In quel giorno non vi sarà neppure un
Cananeo nella casa del Signore degli eserciti. Malachia - Capitolo 1 L'amore del Signore per Israele [1]Oracolo. Parola
del Signore a Israele per mezzo di Malachia. [2]Vi ho amati, dice il Signore. E
voi dite: «Come ci hai amati?». Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? -
oracolo del Signore - Eppure ho amato Giacobbe [3]e ho odiato Esaù. Ho fatto dei
suoi monti un deserto e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. [4]Se
Edom dicesse: «Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre rovine!», il
Signore degli eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io demolirò. Saranno
chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è adirato per sempre. [5]I
vostri occhi lo vedranno e voi direte: «Grande è il Signore anche al di là dei
confini d'Israele». Requisitoria contro i sacerdoti [6]Il figlio onora
suo padre e il servo rispetta il suo padrone. Se io sono padre, dov'è l'onore
che mi spetta? Se sono il padrone, dov'è il timore di me? Dice il Signore degli
eserciti a voi, sacerdoti, che disprezzate il mio nome. Voi domandate: «Come
abbiamo disprezzato il tuo nome?». [7]Offrite sul mio altare un cibo contaminato
e dite: «Come ti abbiamo contaminato?». Quando voi dite: «La tavola del Signore
è spregevole» [8]e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male?
Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? Offritelo
pure al vostro governatore: pensate che l'accetterà o che vi sarà grato? Dice il
Signore degli eserciti. [9]Ora supplicate pure Dio perché abbia pietà di
voi! Se fate tali cose, dovrebbe mostrarsi favorevole a voi? Dice il Signore
degli eserciti. [10]Oh, ci fosse fra di voi chi chiude le porte, perché non arda
più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi, dice il Signore degli
eserciti, non accetto l'offerta delle vostre mani! [11]Poiché dall'oriente
all'occidente grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto
incenso al mio nome e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le
genti, dice il Signore degli eserciti. [12]Ma voi lo profanate quando dite: «La
tavola del Signore è contaminata e spregevole ciò che v'è sopra, il suo cibo».
[13]Voi aggiungete: «Ah! che pena!». Voi mi disprezzate, dice il Signore degli
eserciti, e offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso
io gradirla dalle vostre mani? Dice il Signore. [14]Maledetto il fraudolento che
ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa.
Poiché io sono un re grande, dice il Signore degli eserciti, e il mio nome è
terribile fra le nazioni. Malachia - Capitolo 2 [1]Ora a voi questo
monito, o sacerdoti. [2]Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar
gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la
maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho gia
maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore. [3]Ecco, io
spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra faccia escrementi,
gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre solennità, perché
siate spazzati via insieme con essi. [4]Così saprete che io ho diretto a voi
questo monito, perché c'è anche un'alleanza fra me e Levi, dice il
Signore degli eserciti. [5]La mia alleanza con lui era alleanza di vita
e di benessere e io glieli concessi; alleanza di timore ed egli mi
temette ed ebbe riverenza del mio nome. [6]Un insegnamento fedele era sulla
sua bocca, né c'era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha
camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male. [7]Infatti le
labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si
ricerca l'istruzione, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.
[8]Voi invece vi siete allontanati dalla retta via e siete stati
d'inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete rotto l'alleanza di
Levi, dice il Signore degli eserciti. [9]Perciò anch'io vi ho reso
spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete
osservato le mie disposizioni e avete usato parzialità riguardo alla legge.
Matrimoni misti e divorzi [10]Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre?
Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l'uno
contro l'altro profanando l'alleanza dei nostri padri? [11]Giuda è stato sleale
e l'abominio è stato commesso in Israele e in Gerusalemme. Giuda infatti ha
osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato le figlie d'un dio
straniero! [12]Elimini il Signore chi ha agito così dalle tende di Giacobbe, il
testimone e il mallevadore, e colui che offre l'offerta al Signore degli
eserciti. [13]Un'altra cosa fate ancora; voi coprite di lacrime, di pianti e
di sospiri l'altare del Signore, perché egli non guarda all'offerta, né la
gradisce con benevolenza dalle vostre mani. [14]E chiedete: Perché? Perché il
Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che ora perfidamente
tradisci, mentr'essa è la tua consorte, la donna legata a te da un patto.
[15]Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa
cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il
vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza.
[16]Perché io detesto il ripudio, dice il Signore Dio d'Israele, e chi copre
d'iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite la vostra
vita dunque e non vogliate agire con perfidia. Il giorno del
Signore [17]Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure
chiedete: Come lo abbiamo stancato? Quando affermate: Chiunque fa il male è come
se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace; o quando esclamate:
Dov'è il Dio della giustizia? Malachia - Capitolo 3 [1]Ecco, io manderò
un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo
tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate,
ecco viene, dice il Signore degli eserciti. [2]Chi sopporterà il giorno della
sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e
come la lisciva dei lavandai. [3]Siederà per fondere e purificare; purificherà i
figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore
un'oblazione secondo giustizia. [4]Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme
sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. [5]Io
mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli
incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il
salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro
chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli
eserciti. Le decime per il tempio [6]Io sono il Signore, non cambio;
voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine. [7]Fin dai tempi
dei vostri padri vi siete allontanati dai miei precetti, non li avete
osservati. Ritornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli
eserciti. Ma voi dite: «Come dobbiamo tornare?». [8]Può un uomo
frodare Dio? Eppure voi mi frodate e andate dicendo: «Come ti
abbiamo frodato?». Nelle decime e nelle primizie. [9]Siete gia stati
colpiti dalla maledizione e andate ancora frodandomi, voi, la nazione
tutta! [10]Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia
cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo, - dice il
Signore degli eserciti - se io non vi aprirò le cateratte del cielo e
non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti. [11]Terrò indietro gli
insetti divoratori perché non vi distruggano i frutti della terra e la
vite non sia sterile nel campo, dice il Signore degli eserciti.
[12]Felici vi diranno tutte le genti, perché sarete una terra di
delizie, dice il Signore degli eserciti. Trionfo dei giusti nel giorno
del Signore [13]Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il Signore -
e voi andate dicendo: «Che abbiamo contro di te?». [14]Avete affermato:
«Einutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi
comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti?
[15]Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si
moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti». [16]Allora parlarono
tra di loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un
libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano
il suo nome. [17]Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - mia
proprietà nel giorno che io preparo. Avrò compassione di loro come il padre ha
compassione del figlio che lo serve. [18]Voi allora vi convertirete e vedrete la
differenza fra il giusto e l'empio, fra chi serve Dio e chi non lo serve.
[19]Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora
tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia;
quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da
non lasciar loro né radice né germoglio. [20]Per voi invece, cultori del mio
nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti
come vitelli di stalla. [21]Calpesterete gli empi ridotti in cenere sotto le
piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli
eserciti. Appendici [22]Tenete a mente la legge del mio servo Mosè,
al quale ordinai sull'Oreb, statuti e norme per tutto Israele.
[23]Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e
terribile del Signore, [24]perché converta il cuore dei padri verso i figli
e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca
il paese con lo sterminio.
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