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NUOVO TESTAMENTO
- IL VANGELO - GIOVANNI
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IL VANGELO SECONDO
GIOVANNI |
Giovanni - Capitolo 1 PROLOGO [1]In principio era il Verbo, il Verbo
era presso Dio e il Verbo era Dio. [2]Egli era in principio presso
Dio: [3]tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è
stato fatto di tutto ciò che esiste. [4]In lui era la vita e la vita
era la luce degli uomini; [5]la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre
non l'hanno accolta. [6]Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era
Giovanni. [7]Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla
luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. [8]Egli non era la
luce, ma doveva render testimonianza alla luce. [9]Veniva nel mondo la
luce vera, quella che illumina ogni uomo. [10]Egli era nel mondo, e il
mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo
riconobbe. [11]Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno
accolto. [12]A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare
figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, [13]i quali non da
sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono
stati generati. [14]E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal
Padre, pieno di grazia e di verità. [15]Giovanni gli rende
testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo
di me mi è passato avanti, perché era prima di me». [16]Dalla sua
pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. [17]Perché la
legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di
Gesù Cristo. [18]Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio
unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. IL MINISTERO
DI GESU' 1. L'ANNUNCIO DELLA NUOVA ECONOMIA A. La settimana
inaugurale La testimonianza di Giovanni [19]E questa è la testimonianza di
Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a
interrogarlo: «Chi sei tu?». [20]Egli confessò e non negò, e confessò: «Io
non sono il Cristo». [21]Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?».
Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». [22]Gli dissero
dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno
mandato. Che cosa dici di te stesso?». [23]Rispose: «Io sono voce di uno
che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta
Isaia». [24]Essi erano stati mandati da parte dei farisei. [25]Lo
interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo,
né Elia, né il profeta?». [26]Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua,
ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, [27]uno che viene dopo di
me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
[28]Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.
[29]Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di
lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del
mondo! [30]Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è
passato avanti, perché era prima di me. [31]Io non lo conoscevo, ma sono
venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
[32]Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come
una colomba dal cielo e posarsi su di lui. [33]Io non lo conoscevo, ma chi mi
ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai
scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. [34]E
io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
I
primi discepoli [35]Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi
discepoli [36]e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco
l'agnello di Dio!». [37]E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono
Gesù. [38]Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che
cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?».
[39]Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e
quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del
pomeriggio. [40]Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo
avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. [41]Egli incontrò per
primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che
significa il Cristo)» [42]e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su
di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che
vuol dire Pietro)».
[43]Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire
per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». [44]Filippo era di
Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. [45]Filippo incontrò Natanaèle e
gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e
i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». [46]Natanaèle esclamò: «Da
Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e
vedi». [47]Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di
lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». [48]Natanaèle gli
domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». [49]Gli replicò
Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». [50]Gli
rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi?
Vedrai cose maggiori di queste!». [51]Poi gli disse: «In verità, in verità vi
dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul
Figlio dell'uomo».
Giovanni - Capitolo 2
Le nozze di
Cana [1]Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la
madre di Gesù. [2]Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
[3]Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non
hanno più vino». [4]E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è
ancora giunta la mia ora». [5]La madre dice ai servi: «Fate quello che vi
dirà». [6]Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei
Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. [7]E Gesù disse loro:
«Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. [8]Disse loro di
nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene
portarono. [9]E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di
tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano
attinto l'acqua), chiamò lo sposo [10]e gli disse: «Tutti servono da
principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu
invece hai conservato fino ad ora il vino buono». [11]Così Gesù diede inizio
ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi
discepoli credettero in lui.
[12]Dopo questo fatto, discese a Cafarnao
insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo
pochi giorni.
B. La prima pasqua La purificazione del tempio [13]Si
avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [14]Trovò
nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti
al banco. [15]Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del
tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne
rovesciò i banchi, [16]e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste
cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». [17]I
discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
[18]Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri
per fare queste cose?». [19]Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e
in tre giorni lo farò risorgere». [20]Gli dissero allora i Giudei: «Questo
tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai
risorgere?». [21]Ma egli parlava del tempio del suo corpo. [22]Quando poi fu
risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Soggiorno
a Gerusalemme [23]Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa
molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. [24]Gesù però non
si confidava con loro, perché conosceva tutti [25]e non aveva bisogno che
qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che
c'è in ogni uomo. Giovanni - Capitolo 3
Colloquio con
Nicodemo [1]C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei
Giudei. [2]Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei
un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se
Dio non è con lui». [3]Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se
uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». [4]Gli
disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare
una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». [5]Gli rispose
Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito,
non può entrare nel regno di Dio. [6]Quel che è nato dalla carne è carne e
quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7]Non ti meravigliare se t'ho
detto: dovete rinascere dall'alto. [8]Il vento soffia dove vuole e ne senti
la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato
dallo Spirito». [9]Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». [10]Gli
rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? [11]In
verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo
quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
[12]Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi
parlerò di cose del cielo? [13]Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè
il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. [14]E come Mosè innalzò il
serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
[15]perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». [16]Dio infatti ha
tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede
in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. [17]Dio non ha mandato il Figlio
nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di
lui. [18]Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato
condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
[19]E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
[20]Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché
non siano svelate le sue opere. [21]Ma chi opera la verità viene alla luce,
perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte
in Dio.
Ministero di Gesù in Giudea Ultima testimonianza di
Giovanni [22]Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione
della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. [23]Anche
Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e
la gente andava a farsi battezzare. [24]Giovanni, infatti, non era stato
ancora imprigionato. [25]Nacque allora una discussione tra i discepoli di
Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. [26]Andarono perciò da
Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del
Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti
accorrono a lui». [27]Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se
non gli è stato dato dal cielo. [28]Voi stessi mi siete testimoni che ho
detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. [29]Chi
possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e
l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è
compiuta. [30]Egli deve crescere e io invece diminuire.
[31]Chi viene
dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla
terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
[32]Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua
testimonianza; [33]chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è
veritiero. [34]Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e
dà lo Spirito senza misura. [35]Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano
ogni cosa. [36]Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al
Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».
Giovanni
- Capitolo 4
Gesù dai Samaritani [1]Quando il Signore venne a sapere
che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di
Giovanni [2]- sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi
discepoli -, [3]lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.
[4]Doveva perciò attraversare la Samaria. [5]Giunse pertanto ad una città
della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a
Giuseppe suo figlio: [6]qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco
del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. [7]Arrivò intanto
una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». [8]I
suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9]Ma
la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me,
che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone
relazioni con i Samaritani. [10]Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di
Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». [11]Gli disse la donna:
«Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove
hai dunque quest'acqua viva? [12]Sei tu forse più grande del nostro padre
Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo
gregge?». [13]Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;
[14]ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi,
l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per
la vita eterna». [15]«Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua,
perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».
[16]Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». [17]Rispose la
donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito";
[18]infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in
questo hai detto il vero». [19]Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu
sei un profeta. [20]I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi
dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». [21]Gesù le
dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né
in Gerusalemme adorerete il Padre. [22]Voi adorate quel che non conoscete,
noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
[23]Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno
il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. [24]Dio
è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e
verità». [25]Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il
Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». [26]Le disse Gesù:
«Sono io, che ti parlo». [27]In quel momento giunsero i suoi discepoli e
si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli
disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». [28]La donna intanto
lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: [29]«Venite a vedere un
uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».
[30]Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
[31]Intanto i
discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». [32]Ma egli rispose: «Ho da mangiare
un cibo che voi non conoscete». [33]E i discepoli si domandavano l'un
l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». [34]Gesù disse loro:
«Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua
opera. [35]Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la
mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia
biondeggiano per la mietitura. [36]E chi miete riceve salario e raccoglie
frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.
[37]Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. [38]Io vi ho
mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi
siete subentrati nel loro lavoro».
[39]Molti Samaritani di quella città
credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto
tutto quello che ho fatto». [40]E quando i Samaritani giunsero da lui, lo
pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. [41]Molti di più
credettero per la sua parola [42]e dicevano alla donna: «Non è più per la tua
parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che
questi è veramente il salvatore del mondo».
Gesù in
Galilea [43]Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea. [44]Ma
Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua
patria. [45]Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia,
poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la
festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. Secondo segno a Cana:
guarigione del figlio di un funzionario reale [46]Andò dunque di nuovo a Cana
di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del
re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. [47]Costui, udito che Gesù era
venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a
guarire suo figlio poiché stava per morire. [48]Gesù gli disse: «Se non
vedete segni e prodigi, voi non credete». [49]Ma il funzionario del re
insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». [50]Gesù gli
risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli
aveva detto Gesù e si mise in cammino. [51]Proprio mentre scendeva, gli
vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». [52]S'informò poi a
che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo
mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». [53]Il padre riconobbe che proprio in
quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la
sua famiglia. [54]Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla
Giudea in Galilea. Giovanni - Capitolo 5
2. SECONDA FESTA A
GERUSALEMME (PRIMO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE) Guarigione di un infermo alla
piscina di Betzaetà [1]Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme. [2]V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina,
chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, [3]sotto i quali giaceva un
gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [4]Un angelo infatti in
certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad
entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse
affetto]. [5]Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. [6]Gesù
vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse:
«Vuoi guarire?». [7]Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che
mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto
per andarvi, qualche altro scende prima di me». [8]Gesù gli disse:
«Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». [9]E sull'istante quell'uomo
guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però
era un sabato. [10]Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non
ti è lecito prender su il tuo lettuccio». [11]Ma egli rispose loro: «Colui
che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». [12]Gli
chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
[13]Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era
allontanato, essendoci folla in quel luogo. [14]Poco dopo Gesù lo trovò nel
tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti
abbia ad accadere qualcosa di peggio». [15]Quell'uomo se ne andò e disse ai
Giudei che era stato Gesù a guarirlo. [16]Per questo i Giudei cominciarono a
perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato. [17]Ma Gesù rispose
loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero». [18]Proprio per questo i
Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il
sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Discorso
sull'opera del Figlio [19]Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in
verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare
dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. [20]Il Padre infatti
ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere
ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. [21]Come il
Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi
vuole; [22]il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio
al Figlio, [23]perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non
onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. [24]In verità, in
verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato,
ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte
alla vita. [25]In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è
questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che
l'avranno ascoltata, vivranno. [26]Come infatti il Padre ha la vita in se
stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; [27]e gli
ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. [28]Non vi
meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei
sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: [29]quanti fecero il bene per
una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di
condanna. [30]Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che
ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la
volontà di colui che mi ha mandato. [31]Se fossi io a render testimonianza a
me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; [32]ma c'è un altro che mi
rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace.
[33]Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza
alla verità. [34]Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste
cose perché possiate salvarvi. [35]Egli era una lampada che arde e risplende,
e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua
luce.
[36]Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le
opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto
facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. [37]E anche il Padre,
che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la
sua voce, né avete visto il suo volto, [38]e non avete la sua parola che
dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. [39]Voi
scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono
proprio esse che mi rendono testimonianza. [40]Ma voi non volete venire a me
per avere la vita.
[41]Io non ricevo gloria dagli uomini. [42]Ma io vi
conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. [43]Io sono venuto nel nome
del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo
ricevereste. [44]E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli
altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? [45]Non crediate che
sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia chi vi accusa, Mosè, nel quale
avete riposto la vostra speranza. [46]Se credeste infatti a Mosè, credereste
anche a me; perché di me egli ha scritto. [47]Ma se non credete ai suoi
scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Giovanni - Capitolo
6
3. LA PASQUA DEL PANE DI VITA (NUOVO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE) La
moltiplicazione dei pani [1]Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del
mare di Galilea, cioè di Tiberìade, [2]e una grande folla lo seguiva, vedendo
i segni che faceva sugli infermi. [3]Gesù salì sulla montagna e là si pose a
sedere con i suoi discepoli. [4]Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
[5]Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e
disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da
mangiare?». [6]Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene
quello che stava per fare. [7]Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane
non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». [8]Gli
disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: [9]«C'è qui
un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per
tanta gente?». [10]Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel
luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. [11]Allora Gesù
prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano
seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. [12]E quando furono
saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla
vada perduto». [13]Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi
dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. [14]Allora
la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è
davvero il profeta che deve venire nel mondo!». [15]Ma Gesù, sapendo che
stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla
montagna, tutto solo.
Gesù raggiunge i discepoli camminando sul
mare [16]Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare [17]e,
saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di
Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. [18]Il mare
era agitato, perché soffiava un forte vento. [19]Dopo aver remato circa tre o
quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla
barca, ed ebbero paura. [20]Ma egli disse loro: «Sono io, non temete».
[21]Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva
alla quale erano diretti. Discorso nella sinagoga di Cafarnao [22]Il
giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una
barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma
soltanto i suoi discepoli erano partiti. [23]Altre barche erano giunte nel
frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo
che il Signore aveva reso grazie. [24]Quando dunque la folla vide che Gesù
non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse
alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. [25]Trovatolo di là dal mare,
gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». [26]Gesù rispose: «In verità,
in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché
avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. [27]Procuratevi non il cibo
che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo
vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». [28]Gli
dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
[29]Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha
mandato».
[30]Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché
vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? [31]I nostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un
pane dal cielo». [32]Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non
Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo,
quello vero; [33]il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita
al mondo». [34]Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
[35]Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà più sete. [36]Vi ho detto però che voi mi
avete visto e non credete. [37]Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me;
colui che viene a me, non lo respingerò, [38]perché sono disceso dal cielo
non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. [39]E
questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. [40]Questa
infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in
lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo
giorno».
[41]Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io
sono il pane disceso dal cielo». [42]E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il
figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque
dire: Sono disceso dal cielo?».
[43]Gesù rispose: «Non mormorate tra
di voi. [44]Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha
mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. [45]Sta scritto nei profeti:
E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato
da lui, viene a me. [46]Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui
che viene da Dio ha visto il Padre. [47]In verità, in verità vi dico: chi
crede ha la vita eterna.
[48]Io sono il pane della vita. [49]I vostri
padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; [50]questo è il pane
che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. [51]Io sono il pane
vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il
pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
[52]Allora i
Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne
da mangiare?». [53]Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate
la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi
la vita. [54]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e
io lo risusciterò nell'ultimo giorno. [55]Perché la mia carne è vero cibo e
il mio sangue vera bevanda. [56]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
dimora in me e io in lui. [57]Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e
io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
[58]Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i
padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in
eterno».
[59]Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a
Cafarnao. [60]Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo
linguaggio è duro; chi può intenderlo?». [61]Gesù, conoscendo dentro di sé
che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi
scandalizza? [62]E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
[63]E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che
vi ho dette sono spirito e vita. [64]Ma vi sono alcuni tra voi che non
credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non
credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. [65]E continuò: «Per questo
vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre
mio».
[66]Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non
andavano più con lui.
La confessione di Pietro [67]Disse allora
Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». [68]Gli rispose Simon
Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; [69]noi
abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». [70]Rispose Gesù:
«Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli
parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per
tradirlo, uno dei Dodici. Giovanni - Capitolo 7
4. LA FESTA DELLE
CAPANNE (LA GRANDE RIVELAZIONE MESSIANICA IL GRANDE RIFIUTO) Gesù sale a
Gerusalemme per la festa e insegna [1]Dopo questi fatti Gesù se ne andava per
la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei
cercavano di ucciderlo. [2]Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta
delle Capanne; [3]i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e và nella
Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. [4]Nessuno
infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se
fai tali cose, manifèstati al mondo!». [5]Neppure i suoi fratelli infatti
credevano in lui. [6]Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora
venuto, il vostro invece è sempre pronto. [7]Il mondo non può odiare voi, ma
odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. [8]Andate
voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora
compiuto». [9]Dette loro queste cose, restò nella Galilea.
[10]Ma
andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente
però: di nascosto. [11]I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e
dicevano: «Dov'è quel tale?». [12]E si faceva sommessamente un gran parlare
di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: «E' buono!». Altri invece:
«No, inganna la gente!». [13]Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura
dei Giudei.
[14]Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al
tempio e vi insegnava. [15]I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai
costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». [16]Gesù rispose: «La
mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. [17]Chi vuol fare la
sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da
me stesso. [18]Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca
la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è
ingiustizia. [19]Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di
voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». [20]Rispose la folla:
«Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?». [21]Rispose Gesù: «Un'opera
sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. [22]Mosè vi ha dato la
circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi
circoncidete un uomo anche di sabato. [23]Ora se un uomo riceve la
circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi
sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?
[24]Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto
giudizio!».
Discussioni popolari sull'origine del Cristo [25]Intanto
alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
[26]Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi
abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? [27]Ma costui sappiamo di
dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». [28]Gesù
allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e
sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è
veritiero, e voi non lo conoscete. [29]Io però lo conosco, perché vengo da
lui ed egli mi ha mandato». [30]Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno
riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua
ora. Gesù annunzia la sua prossima partenza [31]Molti della folla invece
credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più
grandi di quelli che ha fatto costui?». [32]I farisei intanto udirono che la
gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei
mandarono delle guardie per arrestarlo. [33]Gesù disse: «Per poco tempo
ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato. [34]Voi mi
cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire».
[35]Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare costui, che
noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci
e ammaestrerà i Greci? [36]Che discorso è questo che ha fatto: Mi cercherete
e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?».
La
promessa dell'acqua viva [37]Nell'ultimo giorno, il grande giorno della
festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e
beva [38]chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva
sgorgheranno dal suo seno». [39]Questo egli disse riferendosi allo Spirito
che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo
Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Nuove discussioni
sull'origine del Cristo [40]All'udire queste parole, alcuni fra la gente
dicevano: «Questi è davvero il profeta!». [41]Altri dicevano: «Questi è il
Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
[42]Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e
da Betlemme, il villaggio di Davide?». [43]E nacque dissenso tra la gente
riguardo a lui. [44]Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise
le mani addosso. [45]Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai
farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». [46]Risposero
le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». [47]Ma i
farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
[48]Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? [49]Ma questa
gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». [50]Disse allora Nicodèmo,
uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: [51]«La nostra Legge
giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
[52]Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non
sorge profeta dalla Galilea».
La donna adultera [53]E tornarono
ciascuno a casa sua. Giovanni - Capitolo 8
[1]Gesù si avviò allora
verso il monte degli Ulivi. [2]Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e
tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. [3]Allora
gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e,
postala nel mezzo, [4]gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in
flagrante adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare
donne come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo dicevano per metterlo alla
prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere
col dito per terra. [7]E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo
e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro
di lei». [8]E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma quelli, udito
ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli
ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10]Alzatosi allora
Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11]Ed essa
rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e
d'ora in poi non peccare più».
Gesù luce del mondo [12]Di nuovo
Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà
nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Discussione della testimonianza
di Gesù su se stesso [13]Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza
di te stesso; la tua testimonianza non è vera». [14]Gesù rispose: «Anche se
io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so
da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
[15]Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. [16]E anche se
giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che
mi ha mandato. [17]Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di
due persone è vera: [18]orbene, sono io che do testimonianza di me stesso,
ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza». [19]Gli
dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né
il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». [20]Queste
parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio.
Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora. [21]Di nuovo
Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro
peccato. Dove vado io, voi non potete venire». [22]Dicevano allora i Giudei:
«Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete
venire?». [23]E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi
siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. [24]Vi ho detto
che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono,
morirete nei vostri peccati». [25]Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù
disse loro: «Proprio ciò che vi dico. [26]Avrei molte cose da dire e da
giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io
dico al mondo le cose che ho udito da lui». [27]Non capirono che egli parlava
loro del Padre. [28]Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio
dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma
come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui che mi ha mandato è
con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli
sono gradite». [30]A queste sue parole, molti credettero in lui.
Gesù
e Abramo [31]Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se
rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
[32]conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». [33]Gli risposero:
«Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno.
Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». [34]Gesù rispose: «In verità, in
verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. [35]Ora
lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre;
[36]se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. [37]So che
siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia
parola non trova posto in voi. [38]Io dico quello che ho visto presso il
Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
[39]Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli
di Abramo, fate le opere di Abramo! [40]Ora invece cercate di uccidere me,
che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
[41]Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati
da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». [42]Disse loro Gesù:
«Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito
e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. [43]Perché
non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle
mie parole, [44]voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i
desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha
perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il
falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. [45]A me,
invece, voi non credete, perché dico la verità. [46]Chi di voi può
convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? [47]Chi è
da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non
siete da Dio». [48]Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che
sei un Samaritano e hai un demonio?». [49]Rispose Gesù: «Io non ho un
demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. [50]Io non cerco la mia
gloria; vi è chi la cerca e giudica. [51]In verità, in verità vi dico: se uno
osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». [52]Gli dissero i Giudei:
«Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu
dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". [53]Sei tu più
grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi
pretendi di essere?». [54]Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia
gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi
dite: "E' nostro Dio!", [55]e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se
dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e
osservo la sua parola. [56]Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di
vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». [57]Gli dissero allora i
Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». [58]Rispose loro
Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
[59]Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose
e uscì dal tempio.
Giovanni - Capitolo 9
Guarigione di un cieco
nato [1]Passando vide un uomo cieco dalla nascita [2]e i suoi discepoli
lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché
egli nascesse cieco?». [3]Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi
genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
[4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi
viene la notte, quando nessuno può più operare. [5]Finché sono nel mondo,
sono la luce del mondo». [6]Detto questo sputò per terra, fece del fango con
la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco [7]e gli disse: «Và a
lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò
e tornò che ci vedeva. [8]Allora i vicini e quelli che lo avevano visto
prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava
seduto a chiedere l'elemosina?». [9]Alcuni dicevano: «E' lui»; altri
dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». [10]Allora gli
chiesero: «Come dunque ti furono aperti gli occhi?». [11]Egli rispose:
«Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e
mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho
acquistato la vista». [12]Gli dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo
so». [13]Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco:
[14]era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli
aveva aperto gli occhi. [15]Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo
come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto del fango
sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». [16]Allora alcuni dei
farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il
sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere tali prodigi?». E
c'era dissenso tra di loro. [17]Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu che
dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «E' un
profeta!». [18]Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e
aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che
aveva ricuperato la vista. [19]E li interrogarono: «E' questo il vostro
figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». [20]I genitori
risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco;
[21]come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli
occhi; chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». [22]Questo
dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei
avevano gia stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo,
venisse espulso dalla sinagoga. [23]Per questo i suoi genitori dissero: «Ha
l'età, chiedetelo a lui!».
[24]Allora chiamarono di nuovo l'uomo che
era stato cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo
è un peccatore». [25]Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una
cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». [26]Allora gli dissero di nuovo:
«Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». [27]Rispose loro: «Ve
l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo?
Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». [28]Allora lo insultarono
e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! [29]Noi
sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove
sia». [30]Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non
sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. [31]Ora, noi sappiamo che
Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà,
egli lo ascolta. [32]Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno
abbia aperto gli occhi a un cieco nato. [33]Se costui non fosse da Dio, non
avrebbe potuto far nulla». [34]Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e
vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù seppe che
l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio
dell'uomo?». [36]Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?».
[37]Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui».
[38]Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. [39]Gesù
allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro
che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». [40]Alcuni dei
farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse
ciechi anche noi?». [41]Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste
alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato
rimane».
Giovanni - Capitolo 10
Il buon pastore [1]«In verità,
in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi
sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi invece entra per la
porta, è il pastore delle pecore. [3]Il guardiano gli apre e le pecore
ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce
fuori. [4]E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a
loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un estraneo
invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la
voce degli estranei». [6]Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non
capirono che cosa significava ciò che diceva loro. [7]Allora Gesù disse loro
di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
[8]Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le
pecore non li hanno ascoltati. [9]Io sono la porta: se uno entra attraverso
di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. [10]Il ladro non viene
se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la
vita e l'abbiano in abbondanza. [11]Io sono il buon pastore. Il buon pastore
offre la vita per le pecore. [12]Il mercenario invece, che non è pastore e al
quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e
fugge e il lupo le rapisce e le disperde; [13]egli è un mercenario e non gli
importa delle pecore. [14]Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le
mie pecore conoscono me, [15]come il Padre conosce me e io conosco il Padre;
e offro la vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di
quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e
diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi
ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno
me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il
potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre
mio».
[19]Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole.
[20]Molti di essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state
ad ascoltare?». [21]Altri invece dicevano: «Queste parole non sono di
un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?».
5.
LA FESTA DELLA DEDICAZIONE (LA DECISIONE DI UCCIDERE GESU') Gesù si dichiara
Figlio di Dio [22]Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della
Dedicazione. Era d'inverno. [23]Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico
di Salomone. [24]Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino
a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a
noi apertamente». [25]Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le
opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza;
[26]ma voi non credete, perché non siete mie pecore. [27]Le mie pecore
ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. [28]Io do loro la
vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
[29]Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può
rapirle dalla mano del Padre mio. [30]Io e il Padre siamo una cosa
sola». [31]I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. [32]Gesù
rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio;
per quale di esse mi volete lapidare?». [33]Gli risposero i Giudei: «Non
ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei
uomo, ti fai Dio». [34]Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra
Legge: Io ho detto: voi siete dei? [35]Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai
quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
[36]a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu
bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? [37]Se non compio le opere del
Padre mio, non credetemi; [38]ma se le compio, anche se non volete credere a
me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in
me e io nel Padre». [39]Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli
sfuggì dalle loro mani.
Gesù si ritira oltre il
Giordano [40]Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima
Giovanni battezzava, e qui si fermò. [41]Molti andarono da lui e dicevano:
«Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di
costui era vero». [42]E in quel luogo molti credettero in lui. Giovanni -
Capitolo 11
Risurrezione di Lazzaro [1]Era allora malato un certo
Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. [2]Maria
era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva
asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. [3]Le
sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è
malato». [4]All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la
morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga
glorificato». [5]Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro.
[6]Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel
luogo dove si trovava. [7]Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in
Giudea!». [8]I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di
lapidarti e tu ci vai di nuovo?». [9]Gesù rispose: «Non sono forse dodici le
ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce
di questo mondo; [10]ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché
gli manca la luce». [11]Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro
amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». [12]Gli dissero
allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». [13]Gesù parlava
della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del
sonno. [14]Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto [15]e io
sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù,
andiamo da lui!». [16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai
condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
[17]Venne dunque
Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel sepolcro. [18]Betània
distava da Gerusalemme meno di due miglia [19]e molti Giudei erano venuti da
Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. [20]Marta dunque, come
seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
[21]Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non
sarebbe morto! [22]Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli
te la concederà». [23]Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». [24]Gli
rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». [25]Gesù le disse:
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
[26]chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
[27]Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di
Dio che deve venire nel mondo».
[28]Dopo queste parole se ne andò a
chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti
chiama». [29]Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. [30]Gesù non
era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata
incontro. [31]Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando
videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al
sepolcro per piangere là». [32]Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù,
vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio
fratello non sarebbe morto!». [33]Gesù allora quando la vide piangere e
piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente,
si turbò e disse: [34]«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a
vedere!». [35]Gesù scoppiò in pianto. [36]Dissero allora i Giudei: «Vedi come
lo amava!». [37]Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al
cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
[38]Intanto
Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e
contro vi era posta una pietra. [39]Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli
rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia manda cattivo odore,
poiché è di quattro giorni». [40]Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se
credi, vedrai la gloria di Dio?». [41]Tolsero dunque la pietra. Gesù allora
alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. [42]Io
sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta
attorno, perché credano che tu mi hai mandato». [43]E, detto questo, gridò a
gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». [44]Il morto uscì, con i piedi e le mani
avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro:
«Scioglietelo e lasciatelo andare».
I capi Giudei decidono la morte di
Gesù [45]Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che
egli aveva compiuto, credettero in lui. [46]Ma alcuni andarono dai farisei
e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. [47]Allora i sommi sacerdoti e
i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo
compie molti segni. [48]Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui
e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la
nostra nazione». [49]Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote
in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla [50]e non considerate come
sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la
nazione intera». [51]Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo
sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione [52]e non
per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che
erano dispersi. [53]Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. [54]Gesù
pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di
là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si
trattenne con i suoi discepoli.
6. LA FINE DEL MINISTERO PUBBLICO E I
PRELIMINARI DELL'ULTIMA PASQUA L'avvicinarsi della Pasqua [55]Era vicina
la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della
Pasqua per purificarsi. [56]Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano
tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». [57]Intanto i
sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si
trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo. Giovanni -
Capitolo 12
L'unzione di Betania [1]Sei giorni prima della Pasqua,
Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai
morti. [2]Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei
commensali. [3]Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero
nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi
capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. [4]Allora Giuda
Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: [5]«Perché
quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai
poveri?». [6]Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché
era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano
dentro. [7]Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il
giorno della mia sepoltura. [8]I poveri infatti li avete sempre con voi, ma
non sempre avete me». [9]Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che
Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro
che egli aveva risuscitato dai morti. [10]I sommi sacerdoti allora
deliberarono di uccidere anche Lazzaro, [11]perché molti Giudei se ne
andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Ingresso messianico di
Gesù a Gerusalemme [12]Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per
la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, [13]prese dei rami di palme e
uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel
nome del Signore, il re d'Israele!
[14]Gesù, trovato un asinello, vi
montò sopra, come sta scritto:
[15]Non temere, figlia di Sion! Ecco,
il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina.
[16]Sul momento i
suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si
ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto.
[17]Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal
sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. [18]Anche per
questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel
segno. [19]I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non concludete
nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!».
Gesù annunzia la sua
glorificazione attraverso la morte [20]Tra quelli che erano saliti per il
culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. [21]Questi si
avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero:
«Signore, vogliamo vedere Gesù». [22]Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi
Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. [23]Gesù rispose: «E' giunta l'ora
che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità vi dico: se
il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore,
produce molto frutto. [25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita
in questo mondo la conserverà per la vita eterna. [26]Se uno mi vuol servire
mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il
Padre lo onorerà. [27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre,
salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! [28]Padre,
glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e
di nuovo lo glorificherò!». [29]La folla che era presente e aveva udito
diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
[30]Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. [31]Ora è il
giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
[32]Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». [33]Questo diceva
per indicare di qual morte doveva morire. [34]Allora la folla gli rispose:
«Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque
tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio
dell'uomo?». [35]Gesù allora disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è con
voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre;
chi cammina nelle tenebre non sa dove va. [36]Mentre avete la luce credete
nella luce, per diventare figli della luce».
Gesù disse queste cose,
poi se ne andò e si nascose da loro.
Conclusione: l'incredulità dei
giudei [37]Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano
in lui; [38]perché si adempisse la parola detta dal profeta
Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E il braccio del
Signore a chi è stato rivelato?
[39]E non potevano credere, per il fatto
che Isaia aveva detto ancora:
[40]Ha reso ciechi i loro occhi e ha
indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano
con il cuore, e si convertano e io li guarisca!
[41]Questo disse Isaia
quando vide la sua gloria e parlò di lui. [42]Tuttavia, anche tra i capi,
molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei
farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; [43]amavano infatti la gloria
degli uomini più della gloria di Dio.
[44]Gesù allora gridò a gran
voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato;
[45]chi vede me, vede colui che mi ha mandato. [46]Io come luce sono venuto
nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. [47]Se
qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché
non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. [48]Chi mi
respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho
annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. [49]Perché io non ho parlato da
me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo
dire e annunziare. [50]E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose
dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».
Giovanni
- Capitolo 13
L'ORA DI GESU': LA PASQUA DELL'AGNELLO DI DIO 1.
L'ULTIMA CENA DI GESU' CON I SUOI DISCEPOLI La lavanda dei piedi [1]Prima
della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da
questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò
sino alla fine. [2]Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in
cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, [3]Gesù sapendo che
il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio
ritornava, [4]si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se
lo cinse attorno alla vita. [5]Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a
lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era
cinto. [6]Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi
i piedi a me?». [7]Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo
capisci, ma lo capirai dopo». [8]Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai
i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
[9]Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il
capo!». [10]Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi
se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». [11]Sapeva
infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete
mondi». [12]Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti,
sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? [13]Voi mi
chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. [14]Se dunque io, il
Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i
piedi gli uni gli altri. [15]Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho
fatto io, facciate anche voi. [16]In verità, in verità vi dico: un servo non
è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha
mandato. [17]Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
[18]Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve
adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di
me il suo calcagno. [19]Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché,
quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. [20]In verità, in verità vi dico:
Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie
colui che mi ha mandato».
Annunzio del tradimento di
Giuda [21]Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò:
«In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». [22]I discepoli
si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. [23]Ora uno
dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di
Gesù. [24]Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui
si riferisce?». [25]Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli
disse: «Signore, chi è?». [26]Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale
intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo
diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. [27]E allora, dopo quel boccone,
satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al
più presto». [28]Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo;
[29]alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse
detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare
qualche cosa ai poveri. [30]Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era
notte. L'addio [31]Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio
dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. [32]Se
Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo
glorificherà subito. [33]Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi
cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove
vado io voi non potete venire. [34]Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate
gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli
altri. [35]Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore
gli uni per gli altri». [36]Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?».
Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più
tardi». [37]Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la
mia vita per te!». [38]Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in
verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre
volte».
Giovanni - Capitolo 14
[1]«Non sia turbato il vostro
cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. [2]Nella casa del
Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi
un posto; [3]quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi
prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. [4]E del luogo dove io
vado, voi conoscete la via».
[5]Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo
dove vai e come possiamo conoscere la via?». [6]Gli disse Gesù: «Io sono la
via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
[7]Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo
avete veduto». [8]Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
[9]Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai
conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire:
Mostraci il Padre? [10]Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le
parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le
sue opere. [11]Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro,
credetelo per le opere stesse.
[12]In verità, in verità vi dico: anche
chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi,
perché io vado al Padre. [13]Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò,
perché il Padre sia glorificato nel Figlio. [14]Se mi chiederete qualche cosa
nel mio nome, io la farò.
[15]Se mi amate, osserverete i miei
comandamenti. [16]Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore
perché rimanga con voi per sempre, [17]lo Spirito di verità che il mondo non
può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché
egli dimora presso di voi e sarà in voi. [18]Non vi lascerò orfani, ritornerò
da voi. [19]Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi
vedrete, perché io vivo e voi vivrete. [20]In quel giorno voi saprete che io
sono nel Padre e voi in me e io in voi. [21]Chi accoglie i miei comandamenti
e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo
amerò e mi manifesterò a lui».
[22]Gli disse Giuda, non l'Iscariota:
«Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».
[23]Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio
lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. [24]Chi non
mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma
del Padre che mi ha mandato.
[25]Queste cose vi ho detto quando ero
ancora tra voi. [26]Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà
nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi
ho detto. [27]Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo,
io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. [28]Avete
udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste
che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. [29]Ve l'ho detto
adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. [30]Non
parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha
nessun potere su di me, [31]ma bisogna che il mondo sappia che io amo il
Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di
qui».
Giovanni - Capitolo 15
La vera vita [1]«Io sono la vera
vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2]Ogni tralcio che in me non porta
frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più
frutto. [3]Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
[4]Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se
stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. [5]Io
sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto,
perché senza di me non potete far nulla. [6]Chi non rimane in me viene
gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel
fuoco e lo bruciano. [7]Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,
chiedete quel che volete e vi sarà dato. [8]In questo è glorificato il Padre
mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. [9]Come il Padre
ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. [10]Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho
osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. [11]Questo vi
ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia
piena. [12]Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri,
come io vi ho amati. [13]Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la
vita per i propri amici. [14]Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi
comando. [15]Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il
suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal
Padre l'ho fatto conoscere a voi. [16]Non voi avete scelto me, ma io ho
scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro
frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve
lo conceda. [17]Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
I
discepoli e il mondo [18]Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha
odiato me. [19]Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché
invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo
vi odia. [20]Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più
grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi;
se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. [21]Ma tutto
questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi
ha mandato. [22]Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non
avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. [23]Chi
odia me, odia anche il Padre mio. [24]Se non avessi fatto in mezzo a loro
opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece
hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. [25]Questo perché si adempisse
la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza
ragione. [26]Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo
Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; [27]e
anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal
principio.
Giovanni - Capitolo 16
[1]Vi ho detto queste cose
perché non abbiate a scandalizzarvi. [2]Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi,
verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. [3]E
faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. [4]Ma io vi ho
detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne
ho parlato.
La venuta del Paraclito Non ve le ho dette dal principio,
perché ero con voi. [5]Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di
voi mi domanda: Dove vai? [6]Anzi, perché vi ho detto queste cose, la
tristezza ha riempito il vostro cuore. [7]Ora io vi dico la verità: è bene
per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8]E quando sarà
venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al
giudizio. [9]Quanto al peccato, perché non credono in me; [10]quanto alla
giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; [11]quanto al
giudizio, perché il principe di questo mondo è stato
giudicato.
[12]Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete
capaci di portarne il peso. [13]Quando però verrà lo Spirito di verità, egli
vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà
tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. [14]Egli mi
glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. [15]Tutto quello che
il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve
l'annunzierà.
L'annunzio di un pronto ritorno [16]Ancora un poco e non
mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». [17]Dissero allora alcuni dei suoi
discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi
vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?».
[18]Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non
comprendiamo quello che vuol dire». [19]Gesù capì che volevano interrogarlo e
disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non
mi vedrete e un pò ancora e mi vedrete? [20]In verità, in verità vi dico: voi
piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete
afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. [21]La donna,
quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato
alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è
venuto al mondo un uomo. [22]Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma
vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e [23]nessuno vi potrà
togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più
nulla.
In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre
nel mio nome, egli ve la darà. [24]Finora non avete chiesto nulla nel mio
nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia
piena.
[25]Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui
non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre.
[26]In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il
Padre per voi: [27]il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e
avete creduto che io sono venuto da Dio. [28]Sono uscito dal Padre e sono
venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». [29]Gli
dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso
di similitudini. [30]Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che
alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». [31]Rispose
loro Gesù: «Adesso credete? [32]Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui
vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non
sono solo, perché il Padre è con me.
[33]Vi ho detto queste cose
perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate
fiducia; io ho vinto il mondo!».
Giovanni - Capitolo 17
La
preghiera di Gesù [1]Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo,
disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio
glorifichi te. [2]Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano,
perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. [3]Questa è
la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato,
Gesù Cristo. [4]Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi
hai dato da fare. [5]E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella
gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. [6]Ho fatto
conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li
hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. [7]Ora essi sanno che
tutte le cose che mi hai dato vengono da te, [8]perché le parole che hai dato
a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono
uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. [9]Io prego per loro; non
prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.
[10]Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono
glorificato in loro. [11]Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel
mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi
hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
[12]Quand'ero con loro,
io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno
di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si
adempisse la Scrittura. [13]Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre
sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia
gioia. [14]Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché
essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
[15]Non chiedo che
tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. [16]Essi non sono
del mondo, come io non sono del mondo. [17]Consacrali nella verità. La tua
parola è verità. [18]Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati
nel mondo; [19]per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi
consacrati nella verità.
[20]Non prego solo per questi, ma anche per
quelli che per la loro parola crederanno in me; [21]perché tutti siano una
sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una
cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
[22]E la
gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una
cosa sola. [23]Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il
mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato
me.
[24]Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove
sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu
mi hai amato prima della creazione del mondo.
[25]Padre giusto, il
mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi
hai mandato. [26]E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò
conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in
loro».
Giovanni - Capitolo 18
2. LA PASSIONE L'arresto di
Gesù [1]Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal
torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi
discepoli. [2]Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi
si ritirava spesso con i suoi discepoli. [3]Giuda dunque, preso
un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e
dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. [4]Gesù allora,
conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse
loro: «Chi cercate?». [5]Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù:
«Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. [6]Appena disse
«Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. [7]Domandò loro di nuovo:
«Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». [8]Gesù replicò: «Vi ho detto
che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
[9]Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno
di quelli che mi hai dato». [10]Allora Simon Pietro, che aveva una spada,
la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. [11]Gesù allora disse a
Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che
il Padre mi ha dato?». Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti di
Pietro [12]Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei
Giudei afferrarono Gesù, lo legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli
era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
[14]Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un
uomo solo muoia per il popolo». [15]Intanto Simon Pietro seguiva Gesù
insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo
sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; [16]Pietro
invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto
al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche
Pietro. [17]E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei
discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». [18]Intanto i servi e
le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano;
anche Pietro stava con loro e si scaldava.
[19]Allora il sommo
sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
[20]Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre
insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e
non ho mai detto nulla di nascosto. [21]Perché interroghi me? Interroga
quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho
detto». [22]Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede
uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». [23]Gli
rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato
bene, perché mi percuoti?». [24]Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo
sacerdote.
[25]Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero:
«Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
[26]Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro
aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel
giardino?». [27]Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Gesù
davanti a Pilato [28]Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio.
Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e
poter mangiare la Pasqua. [29]Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò:
«Che accusa portate contro quest'uomo?». [30]Gli risposero: «Se non fosse un
malfattore, non te l'avremmo consegnato». [31]Allora Pilato disse loro:
«Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i
Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». [32]Così si
adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva
morire. [33]Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli
disse: «Tu sei il re dei Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te
oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». [35]Pilato rispose: «Sono io
forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che
cosa hai fatto?». [36]Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se
il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto
perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di
quaggiù». [37]Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu
lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel
mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità,
ascolta la mia voce». [38]Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto
questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui
nessuna colpa. [39]Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua:
volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». [40]Allora essi gridarono
di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
Giovanni
- Capitolo 19
[1]Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
[2]E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli
misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli
dicevano: [3]«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. [4]Pilato
intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché
sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». [5]Allora Gesù uscì, portando
la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco
l'uomo!». [6]Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono:
«Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e
crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa». [7]Gli risposero i
Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si
è fatto Figlio di Dio».
[8]All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più
paura [9]ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma
Gesù non gli diede risposta. [10]Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non
sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in
croce?». [11]Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti
fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha
una colpa più grande».
La condanna a morte [12]Da quel momento
Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non
sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».
[13]Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel
tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14]Era la
Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco
il vostro re!». [15]Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse
loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti:
«Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare». [16]Allora lo consegnò loro
perché fosse crocifisso. La crocifissione [17]Essi allora presero Gesù ed
egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico
Gòlgota, [18]dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno
dall'altra, e Gesù nel mezzo. [19]Pilato compose anche l'iscrizione e la fece
porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
[20]Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu
crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in
greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non
scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
[22]Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto». La divisione dei
vestiti [23]I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue
vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora
quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a
fondo. [24]Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a
chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie
vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.
Gesù e sua madre E i
soldati fecero proprio così. [25]Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. [26]Gesù allora,
vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla
madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». [27]Poi disse al discepolo: «Ecco la tua
madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
La
morte di Gesù [28]Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai
compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». [29]Vi era lì un vaso
pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna
e gliela accostarono alla bocca. [30]E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù
disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. Il colpo di
lancia [31]Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi
non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne
quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e
fossero portati via. [32]Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al
primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33]Venuti
però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, [34]ma
uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue
e acqua. [35]Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è
vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. [36]Questo
infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun
osso. [37]E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo
a colui che hanno trafitto.
La sepoltura [38]Dopo questi fatti,
Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei
Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse.
Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39]Vi andò anche Nicodèmo, quello
che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e
di aloe di circa cento libbre. [40]Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo
avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i
Giudei. [41]Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e
nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.
[42]Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché
quel sepolcro era vicino. Giovanni - Capitolo 20
3. IL GIORNO DELLA
RISURREZIONE La tomba vuota [1]Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala
si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la
pietra era stata ribaltata dal sepolcro. [2]Corse allora e andò da Simon
Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno
portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
[3]Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al
sepolcro. [4]Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più
veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. [5]Chinatosi, vide le bende
per terra, ma non entrò. [6]Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva
ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7]e il sudario, che gli era
stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a
parte. [8]Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al
sepolcro, e vide e credette. [9]Non avevano infatti ancora compreso la
Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10]I discepoli
intanto se ne tornarono di nuovo a casa. L'apparizione a Maria di
Magdala [11]Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro [12]e vide due angeli in bianche
vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato
posto il corpo di Gesù. [13]Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno
posto». [14]Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in
piedi; ma non sapeva che era Gesù. [15]Le disse Gesù: «Donna, perché piangi?
Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli
disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò
a prenderlo». [16]Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso
di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! [17]Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và
dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e
Dio vostro». [18]Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli:
«Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. Apparizione ai
discepoli [19]La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato,
mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a
voi!». [20]Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli
gioirono al vedere il Signore. [21]Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi!
Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». [22]Dopo aver detto questo,
alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete
i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non
rimessi». [24]Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro
quando venne Gesù. [25]Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto
il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno
dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano
nel suo costato, non crederò».
[26]Otto giorni dopo i discepoli erano
di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse,
si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [27]Poi disse a Tommaso:
«Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila
nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». [28]Rispose
Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto,
hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
4.
PRIMA CONCLUSIONE [30]Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi
discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. [31]Questi sono stati
scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché,
credendo, abbiate la vita nel suo nome. Giovanni - Capitolo
21
EPILOGO Apparizione sulla sponda del lago di Tiberiade [1]Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade.
E si manifestò così: [2]si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto
Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due
discepoli. [3]Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero:
«Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in
quella notte non presero nulla. [4]Quando gia era l'alba Gesù si presentò
sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. [5]Gesù disse
loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
[6]Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e
troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità
di pesci. [7]Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il
Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il
camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. [8]Gli altri discepoli
invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non
erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
[9]Appena scesi a
terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. [10]Disse
loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or ora». [11]Allora Simon
Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè
grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. [12]Gesù disse
loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi
sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
[13]Allora Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. [14]Questa
era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere
risuscitato dai morti.
[15]Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon
Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose:
«Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei
agnelli». [16]Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli
rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le
mie pecorelle». [17]Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi
vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi
vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene».
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. [18]In verità, in verità ti dico:
quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma
quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e
ti porterà dove tu non vuoi». [19]Questo gli disse per indicare con quale
morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse:
«Seguimi».
[20]Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel
discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco
e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». [21]Pietro dunque,
vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». [22]Gesù gli rispose: «Se voglio
che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». [23]Si
diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto.
Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che
rimanga finché io venga, che importa a te?».
Conclusione [24]Questo
è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi
sappiamo che la sua testimonianza è vera. [25]Vi sono ancora molte altre cose
compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo
stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
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