Il cibo che fa bene all'abbronzatura Gli alimenti utili in caso di prolungata esposizione al sole devono essere composti in gran percentuale da acqua (effetto idratante) e devono contenere vitamine (A, B, C, E) e minerali (zinco, selenio) con proprietà utili alla pelle e con potere antiossidante. Gli alimenti che includono tutte queste caratteristiche sono alcuni tipi di frutta e verdura, soprattutto quelli di colore rosso, arancione e giallo, per esempio: il cocomero, il melone, le albicocche, le pesche, le carote, i peperoni, i pomodori. "ACCETTARE I PROPRI LIMITI" Cosa sono i limiti? La parola "limite" fa pensare ad un punto di arrivo che impedisce di andare oltre, blocca un percorso, una metà, un obiettivo, qualcosa che si sta perseguendo. E' una sensazione non bella sentirsi frenati, sentire un "impedimento a", rendersi conto, che non si riesce ad andare più in là di dove si è arrivati fino a quel momento. Si sperimenta un limite nell'agire e probabilmente si vive tutto ciò con profonda sofferenza. Noi es facciamo i conti giornalmente con i nostri limiti, che si identificano più spesso nel non riuscire bene in qualcosa, come non essere componenti necessarie per avere successo nel bodybuilding Al raggiungimento di buoni risultati nel bodybuilding, come del resto in tutti gli sport, concorrono fattori genetici naturali, che risultano difficilmente influenzabili, ed aspetti mentali del proprio carattere, come la determinazione, la costanza, la volontà, la sensibilità nel conoscere il proprio corpo, l'intelligenza nel saper valutare il modo migliore per allenarsi ed alimentarsi, la capacità di scegliere validi allenatori ed ambienti di lavoro adatti. L'insieme di queste componenti caratteriali possono tranquillamente sopperire a situazioni genetiche non troppo esaltanti, ma la cosa sicuramente più importante è l'amare il lavoro con i pesi, allenarsi con i pesi deve piacere, ma piacere sul serio, questo è il vero fattore determinante, quello imprescindibile. Componenti genetiche che aiutano a diventare dei campioni: 1) il corredo ormonale, deve comprendere un'alta produzione naturale di androgeni (ormoni sessuali maschili, sono dotati di effetti anabolizzanti e mascolinizzanti, il Testosterone ne è l'esempio più importante) e dell'ormone della crescita (GH), livelli bassi di Cortisolo ed una forte sensibilità all'insulina; 2) la lunghezza delle proprie inserzioni muscolari, più un'inserzione muscolare è bassa, più è lunga e più è favorevole, in particolare vi è un grande vantaggio meccanico che permette un maggiore sviluppo di forza; 3) l'efficienza del proprio sistema nervoso, importante è la capacità di adoperare un grande numero di fibre ad alta soglia di attivazione, che permette di stimolare e sfruttare una proporzione maggiore di tessuto muscolare. a cura del Dott. Luigi Mastronardi, psicologo e psicoterapeuta; docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma. IAF - ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE Via G. Baglivi, 6 - 00161 Roma Tel. 06.44.04.369 - iaf@iaform.it organizza CONFERENZE GRATUITE E SEMINARI TEORICO-PRATICI DI AUTOGUARIGIONE Calendario del seminario su: "LA PSICOLOGIA E IL BENESSERE, guarire da soli, autoterapie psicologiche". Conferenze gratuite condotte dal Dott. Luigi MASTRONARDI, Psicologo e Psicoterapeuta, Vice-Presidente della Società Italiana di Medicina del Benessere, Docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università "La Sapienza", Roma, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Dinamica Breve, autorizzata dal MIUR. FEBBRAIO 2004 Giovedì 05/02/04 - ore 17,30 Il rapporto mente-corpo: Il controllo dello stress. Esercizi di rilassamento: come convogliare l'energia sulla parte malata. Giovedì 12/02/04 - ore 17,30 Il rapporto mente-corpo: L'autostima. Esercizi di rilassamento: come convogliare l'energia sulla parte malata. Giovedì 19/02/04 - ore 17,30 Il rapporto mente-corpo: Il Benessere con la Psicologia. Esercizi di rilassamento: come convogliare l'energia sulla parte malata. Giovedì 26/02/04 - ore 17,30 Il rapporto mente-corpo: Il pensiero positivo. Esercizi di rilassamento: come convogliare l'energia sulla parte malata. Bibliografia: Luigi MASTRONARDI, "Io Guarirò!" Ediz. Tecniche Nuove, Milano: Luigi MASTRONARDI, "Il Benessere con la Psicologia" Ediz. Tecniche Nuove, Milano. La partecipazione è libera e gratuita; sarà distribuito il testo di ogni relazione. A richiesta, sarà rilasciato un Attestato di partecipazione. Le Conferenze si terranno presso lo IAF - Istituto di Alta Formazione, Via G. Baglivi, 6. La prenotazione telefonica per la partecipazione ai seminari o a un colloquio con il Dott. Luigi Mastronardi, è obbligatoria. INFO: 06.440.43.69. Si segnala inoltre l'inizio della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Dinamica Breve (autorizzata dal Miur con D.M. del 03/04/2003) per Psicologi e Medici, a Roma, http://www.iaform.it/psicologi/Scuola/index.html La selezione è già cominciata, e le lezioni partiranno venerdì 13 febbraio. COPING E BENESSERE Il concetto di coping, che può essere tradotto con "fronteggiamento", "gestione attiva", "risposta efficace", "capacità di risolvere i problemi", indica l'insieme di strategie mentali e comportamentali che sono messe in atto per fronteggiare una certa situazione. La capacità reattiva dell'individuo ai vari stimoli provenienti dall'ambiente determina l'influenza che ha questo sull'individuo. Quanto meno siamo capaci di affrontare adeguatamente le situazioni che incontriamo, maggiore sarà la nostra dipendenza da esse. Il grado di reattività dipende infatti dal coinvolgimento con i fattori esterni e cambierà in relazione al tipo di stimolazione che si riceve: alcuni stimoli ci portano ad essere più svegli, altri non ci colpiscono o non ci interessano affatto. Tale capacità di reazione di un individuo è molto elastica e variabile e quindi non possiamo affermare che esistano soggetti totalmente passivi e rassegnati, ed altri attivi e anticonformisti. E' utile sapere, dunque, che tutti abbiamo la possibilità di migliorare la capacità reattiva. Tutti possiamo sviluppare le proprie abilità di coping. Il concetto di coping è stato creato nell'ambito della psicologia negli anni sessanta, dallo scienziato americano Lazarus, professore emerito alla Berkeley University,che lo ha studiato come un processo strettamente collegato allo stress. La capacità di coping si riferisce non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress derivati dal contatto con i problemi. Questi due aspetti sono ugualmente importanti ed entrambi possono essere sviluppati : a che servirebbe avere soltanto l'abilità di risolvere concretamente un problema se, al contempo, non fosse presente una buona capacità di gestire le emozioni scatenate? E' come se, ad esempio, una persona trovasse la soluzione per una sua difficoltà economica ma poi diventasse insonne: il problema concreto è stato risolto, tuttavia lo stato emozionale di ansietà permane. Oppure, la persona riesce ad affrontare serenamente una difficoltà ma è priva di abilità pratiche che le permettano di liberarsi del problema. Di conseguenza, è necessario sviluppare sia l'abilità di gestire in modo pratico il problema, sia l'abilità di gestire le emozioni che ne derivano. Ne consegue che il coping è una strategia fondamentale per il raggiungimento del benessere e presuppone un' attivazione comportamentale dell'individuo, che lo renda protagonista della situazione e non soggetto passivo. Ma, alla fine, lo stato di benessere è ciò che determinerà una migliore risposta di coping o, invece, è questa ultima che conduce l'individuo allo stare meglio? Le persone che si sentono equilibrate e felici, avranno maggiori capacità di attivare le proprie strategie ? O, al contrario, quelle che hanno risposte efficaci avranno più probabilità di sentirsi bene? Crediamo che queste siano domande complementari perché tutte e due sono valide: è una specie di reazione a catena nella quale i due sensi di direzione dovrebbero essere sufficientemente sviluppati. Un soggetto con un elevato livello di reattività riesce ad avere un migliore adattamento alla realtà e, dunque, a risolvere più velocemente i problemi. La stessa logica vale nel senso contrario, ossia gli individui che si sentono bene emotivamente e fisicamente, sono più disposti e spinti ad affrontare positivamente le situazioni problematiche : cercano di superarle o di ridurne i possibili svantaggi. I meccanismi individuali di adattamento si relazionano sia alla capacità di attivare le risorse interne preesistenti, che a quella di adottarne nuove ossia alla possibilità di imparare e allargare il proprio "repertorio di strategie". In questa direzione si inserisce il concetto di empowerment, capacità individuale di praticare e rendere operative le proprie risorse individuali, che contribuisce al percorso individuale verso il benessere. Il coping e l'empowerment sono determinati rispettivamente da due fattori: il primo dalle caratteristiche ed il secondo dal contesto sociale. Entrambi i fattori favoriscono l'incremento e la gestione delle risorse personali, promovendo, così, un miglioramento della propria condizione ed un positivo coinvolgimento sociale. Grazie a tale percorso, si arriva a quello che è per noi il concetto di benessere personale, dove l'individuo è partecipe della realtà nella quale vive. Ecco, quindi, che lo stato di benessere è raggiungibile in realtà attraverso un equilibrio tra le volontà della persona e la possibilità di realizzarle in sintonia con il contesto in cui vive, potenziando , quindi, le sue risorse interne e quelle disponibili nell'ambiente. CORSA metodiche di allenamento meccanismi energetici portati per un particolare mestiere, difficoltà nei rapporti interpersonali, caratteristiche del carattere, etc. Quando vogliamo raggiungere un obiettivo e non riusciamo nonostante tutti gli sforzi, sembra che qualcosa dentro di noi non funzioni e questo è sempre causa di molta sofferenza, perché ci costringe a rivedere quello che stiamo facendo e spesso gli obiettivi che ci siamo posti. Se ci pensiamo sin da bambini sperimentiamo limitazioni: i nostri genitori per proteggerci ci pongono delle regole, cercano di preservarci da un pericolo ed inoltre ci danno dei confini con i quali rapportarci al mondo esterno, nel rispetto nostro e degli altri. Come si può vedere, abbiamo sempre fatto i conti con limitazioni, fa parte della nostra natura umana, alla quale facciamo molta fatica ad adattarci. Quando sperimentiamo i nostri limiti? Il limite si sperimenta solo attraverso l'esperienza, perché attraverso di essa possiamo renderci conto "di che pasta siamo fatti". Attraverso di essa conosciamo il mondo, conosciamo noi stessi, dove riusciamo a realizzarci dove invece facciamo più fatica, cosa ci piace fare e cosa non ci piace. Ogni volta che facciamo un'esperienza ci specchiamo con noi stessi e ci diciamo come è andata e se ci piacerebbe continuare. Non possiamo a priori decidere ed essere sicuri di non riuscire, perché il pensiero di fare ci spaventa. Il nostro limite in questo caso è la paura, che in genere si manifesta per la poca fiducia che abbiamo nelle nostre capacità. E' giusto e sano sperimentare i nostri limiti, che sono semplicemente qualcosa che ci obbliga a fare i conti, ci fa tornare sui nostri passi i quali ci faranno scoprire piano piano la nostre mete più vere. Si, il limite che noi sentiamo ci riporta inevitabilmente a noi stessi ,quindi a ridimensionare i nostri obiettivi, riducendo l'orizzonte per quelli meno raggiungibili e allargandolo invece per quelli che possono far parte realmente di noi. Perché si fa fatica ad accettare i nostri limiti? Perché non siamo ancora riusciti a capire ed individuare pienamente chi siamo, i sentimenti più profondi nei confronti della vita, che ci possono guidare verso maggiori soddisfazioni. Molto spesso accade che non ci viene riconosciuto quello che facciamo, o più spesso c'è mancato nel tempo quell'incoraggiamento a fare, quindi, ecco che avremo difficoltà a riconoscerlo per noi stessi quando ne abbiamo bisogno. Le frasi come : "Sono bravo a .", " Sono in grado di .", Mi piace molto fare." evidenziano una certa consapevolezza di se stessi, la conoscenza di qualcosa di noi che ci presenta all'Altro. Quando tutto questo manca, quindi manca la parte più vera di noi, inevitabilmente cerchiamo qualunque altra cosa sia fuori di noi, è inevitabile. Abbiamo bisogno di identificarci in qualcosa, ma questo qualcosa può non essere propriamente nostro, quindi sperimentiamo la frustrazione di non poter riuscire, viviamo un fallimento. Un noto autore della terapia della Gestalt scrive che l'orientamento verso uno scopo ricercato al di fuori della relazione personale organismo-ambiente, ci porta inevitabilmente in una condizione di conflitto e scissione: "ogni individuo ogni pianta, ogni animale ha solo uno scopo.realizzarsi per quel che è. Una rosa, è una rosa. La rosa non ha nessuna intenzione di realizzarsi come canguro" (Perls, 1969 a p. 39). Un esempio molto semplice ma realistico è quello di chi vuol fare il cantante e non ha una voce eccellente per poter fare molta strada. Per qualche misterioso motivo ha scelto questa via,ci prova, gli viene detto che la sua voce è buona ma non abbastanza per cui avrà poco da sperare di andare avanti. Ma lui continua, non accetta questa verità, continua a sperimentare inevitabili fallimenti e "No" da parte dell' ambiente musicale, non si arrende.sarebbe troppo doloroso. Soffre. Che sforzo dover pensare di abbandonare questo sogno inseguito per anni, perderebbe l'unica cosa per cui ha lottato veramente, per cui ha sofferto veramente, che ama. Questa persona prima o poi capirà che il suo star bene dipende dall'accettare il fatto che al suo talento c'è un limite, ma non per questo sarà obbligato ad abbandonare tutto. Potrà continuare a lavorare in qualche locale, formare un gruppo con degli amici :in fondo è un lavoro che ama, perché abbandonarlo? Dovrà ridimensionare la sua meta, non rinunciare completamente. Forse in questa nuova realtà scoprirà la gioia di cantare, che nell'ansia di riuscire probabilmente aveva perso. Perché non ha pensato prima a questo? Forse doveva dimostrare qualcosa a qualcuno, è amante delle cose difficili, pensava che il successo è il massimo a cui una persona possa aspirare, è li che si trova la felicità. Forse potrebbe aver successo in un'altra cosa, sviluppando un altro talento, ma ora sta a lui scoprirlo. Questo è più o meno scontrarsi con il proprio limite che inevitabilmente ci obbliga a riscoprirci di nuovo dopo un fallimento, ma "senza frustrazione non c'è alcun bisogno, nessuna ragione di mobilitare le proprie risorse, di scoprire che potresti essere capace di fare qualcosa da solo" (op. cit. 1969 a p. 40). Il segreto sta nel non dire di no all'esperienza: solo attraverso di essa possiamo conoscerci nei punti forti e in quelli un po' più deboli. Dobbiamo accettare di non essere perfetti, di non potere tutto e a dir la verità questo potrebbe anche consolarci, perché non si avrebbe neanche il tempo per dar retta alle numerose voci interiori. Quelle che impariamo a conoscere e che ci rendono felici, sono quelle che con fiducia possiamo iniziare ad ascoltare ed inseguire per la piena realizzazione di noi stessi. Assumersi la responsabilità della propria vita significa dare a se stessi la possibilità di perdonarsi per la propria imperfezione e, perché no, di gioire, sorridere dei propri difetti ed errori: "amo tutti gli incontri imperfetti di bersaglio e freccia che mancano il centro, a sinistra e a destra, sopra e sotto. Amo tutti i tentativi che falliscono in mille modi diversi.amico non aver paura dei tuoi errori. Gli errori non sono peccati. Gli errori sono modi di fare qualcosa di diverso, forse nuovo in senso creativo. Amico non pentirti dei tuoi errori. Siine fiero. Hai avuto il coraggio di dare qualcosa di te stesso" (op cit. 1969 b p. 103) E' così che si costruisce l'autostima, provando, tastando il terreno ed edificando su quello che più ci soddisfa. Un autore contemporaneo "Camisasca" scrive: "più lontano vai, sempre meno conosci!". Dott. Luigi Mastronardi (psicologo e psicoterapeuta; docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma) ACQUE MINERALI L'acqua è un liquido trasparente, incolore, inodore ed insapore, costituito dalla combinazione di Idrogeno (2 volumi) e ossigeno (1 volume) allo stato naturale. Per acque minerali si intendono quelle acque di sorgente che svolgono un'azione terapeutica in funzione della presenza e concentrazione di sali minerali. Infatti, l'acqua, penetrando nel sottosuolo, si arricchisce di elementi minerali, che le conferiscono particolari proprietà. MineraleCaratteristiche dell'acqua SodioUn'acqua è sodica se contiene più di 200mg di sodio per litro. Le acque sodiche sono controindicate per gli ipertesi e per chi soffre di disturbi renali. FerroLe acque ferruginose contengono 1mg di ferro per litro. Sono indicate nelle donne in età fertile e sono sconsigliate per chi soffre di gastroduodenite o ulcera gastroduodenale. ZolfoLe acque solfate contengono sali di zolfo in quantità superiore ai 200mg per litro. Hanno un leggero effetto lassativo, sono indicate per chi soffre di colite spastica. MagnesioLe acque sono definite magnesiche se contengono più di 50mg di magnesio per litro. Svolgono un'azione lassativa, favoriscono un corretto funzionamento del sistema nervoso e possono aiutare a prevenire l'arteriosclerosi. FluoroVengono definite acque fluoriche se contengono almeno 1mg per litro di fluoro. Se assunte per lunghi periodi, svolgono un'azione preventiva nei confronti della carie. Calcio È calcica un'acqua con una concentrazione di calcio superiore a 150mg per litro. Può essere indicata per i bambini e per le donne in gravidanza. Le acque fluoro-calciche sono indicate per combattere l'osteoporosi. Classificazione acque minerali OligomineraliBicarbonateRadioattive Hanno un residuo fisso al di sotto dei 500 mq per litro; sono indicate nella calcolosi renale; essendo rapidamente assorbite, vengono rapidamente eliminate, insieme alle sostanze inutili o dannose Hanno più di 600mg di bicarbonati per litro. Le bicarbonate-calciche sono utili agli sportivi, perché aiutano a neutralizzare le scorie accumulate durante lo sforzo.Hanno il potere di stimolare gli scambi respiratori, l'attività ormonale e la dilatazione dei vasi. Se bevute lontano dalla fonte, la radioattività è ridotta notevolmente. L'acqua, pur non essendo un prodotto deperibile, col passare del tempo non migliora certo le sue caratteristiche. Al momento dell'acquisto verificarne la data di scadenza e, se indicata, controllare anche la data di imbottigliamento (5-6 mesi è il tempo massimo che può trascorrere prima del consumo). Le comuni acque minerali sigillate (chiusura ermetica) non contengono conservanti, la durata è assicurata dall'assenza di microrganismi patogeni e dall'imbottigliamento ottenuto in condizioni di sterilità. È preferibile l'acqua contenuta nel vetro, meglio se scuro, in ogni caso non è conveniente accumulare molta acqua minerale confezionata in plastica, si consiglia la conservazione al riparo da luce e calore. La maggior parte delle acque minerali italiane sono di tipo oligominerale (o minimamente mineralizzate). Un'acqua appartiene a questa categoria quando ha un residuo fisso al di sotto dei 500mg per litro. Per residuo fisso si intende ciò che rimane nel recipiente facendo evaporare un litro d'acqua a 180 gradi. Le acque che contengono oltre 1500mg di residuo fisso sono definite ad elevato contenuto minerale, vengono chiamate anche medicamentose, perché si dovrebbero consumare solo per un preciso scopo terapeutico. Le acque potabili del rubinetto possono contenere sali minerali fino ad un residuo fisso di 1500mg per litro, in genere, però, ne contengono 200-300mg. L'acqua non deve contenere sostanze come fosfati, nitriti, ammoniaca, piombo e cadmio, che risultano altamente tossiche. L'acqua viene definita neutra se con ph uguale a 7, acida con ph inferiore ed alcalina con ph superiore. L'acqua gasata è leggermente acida; è più gradevole, più dissetante e si conserva più a lungo; può essere sconsigliata solo alle persone che hanno disturbi di stomaco, come gastrite, ulcera o aerofagia. Un'acqua leggermente acida può aiutare coloro che soffrono di problemi digestivi; un'acqua leggermente alcalina può aiutare a combattere l'acidità di stomaco, e negli atleti, l'acidosi da dopo sforzo. IndicazioniTipo di acque Rene , vie urinarieoligominerali Stomaco, intestinoCarboniche (tranne in caso di acidità) Fegato, colesteroloCalciche (bicarbonate alcalino-ferrose) Diabete, obesitàCloruro sodiche (sconsigliate nei disturbi renali, per gli ipertesi, nelle gastriti, nelle coliti spastiche e nelle diarree Colon, vie biliariSolfato-calciche Ricambio del sangueArsenico-ferruginose (da evitare nelle gastroduodeniti) Flora intestinaleSulfuree Denti, ossafluorurate Osteoporosi Calciche E' una ginnastica da fare in acqua a tempo di musica (da soli od in gruppo, ed a qualsiasi età, con un possibile, ma non indispensabile, uso di attrezzature specifiche) che si ispira a varie discipline, quali: il training autogeno, il jogging, lo judo, il pugilato, la danza, il nuoto, lo stretching, lo yoga e l'aerobica. È veramente completa e si propone sia come attività sportiva che ricreativa, ma anche come mezzo estetico, terapeutico e riabilitativo. Grazie alla mancanza di gravità, è raccomandata alle donne in gravidanza, ed, in virtù dell'assenza di impatti violenti, non crea in nessun modo pericoli di traumi ossei od articolari. Muoversi in acqua è molto piacevole, e si può farlo bene a qualsiasi età ed anche in presenza di handicap. La resistenza che l'acqua esercita sul nostro corpo comporta vantaggi simili a quelli indotti dal massaggio. Bastano circa 30 minuti di lavoro al giorno, almeno 3 volte a settimana, per avere ottimi risultati, e non occorre saper nuotare, in quanto sono previsti anche esercizi in acqua bassa ed a bordo vasca accessibili veramente a tutti. I più importanti effetti benefici dell'acquagym sono: - un miglioramento del tono e dell'elasticità muscolare; - uno sviluppo della forza, ma senza incorrere nell'ipertrofia muscolare, che non è sempre gradita, soprattutto dalle donne, e che è, per esempio, una conseguenza quasi inevitabile del lavoro con i pesi; - l'allungamento ed il modellamento dei muscoli; - la possibilità di combattere la cellulite ed il soprappeso, soprattutto grazie all'effetto idromassaggio, indotto dagli spostamenti della massa liquida durante i movimenti di ginnastica, che tende a snellire e modellare il corpo, eliminando i gonfiori e rassodando i tessuti; - la stimolazione dei vasi sanguigni e linfatici, con conseguente miglioramento generale della circolazione e del drenaggio dei fluidi corporei, che favorisce la cura delle varici agli arti inferiori, dell'ipertensione e della ritenzione idrica; - la cura dell'artrosi, grazie alla possibilità di movimenti dolci e non traumatici, molto utili per sbloccare le articolazioni; - il rimedio a stanchezza e stress. Allenare gli addominali vedi immagine di anatomia ARTICOLO DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE Meccanismo aerobico La combustione ossidativi degli alimenti (glucosio) porta alla formazione di acqua, anidride carbonica ed energia (sotto forma di ATP). È caratterizzato dalla sufficiente presenza di ossigeno che evita la formazione di acido lattico. Con questo meccanismo vengono utilizzate le riserve di Glicogeno (nei muscoli e nel fegato) e di grassi. Per POTENZA AEROBICA si intende la massima intensità lavorativa e il massimo consumo di ossigeno realizzabili senza utilizzo anaerobico della glicolisi. Per CAPACITA' AEROBICA si intende la possibilità di protrarre l'attività muscolare il più a lungo possibile utilizzando il Glicogeno. aglio L'aglio ha proprietà veramente importanti. Può essere assunto: sotto forma di estratto fluido, di capsule, che ne contengono le polveri, e di opercoli, che ne contengono l'olio (preparazioni che si trovano in commercio nelle erboristerie), oppure crudo o cotto. I prodotti erboristici a base di aglio non hanno nessun influsso negativo sull'alito; se ingerito crudo, per evitarne gli effetti sgradevoli, è sufficiente togliere le pellicole esterne degli spicchi e deglutirlo senza masticare, accompagnato con un sorso di latte freddo. L'aglio risulta un ottimo coadiuvante: per la cura dell'ipertensione (20 gocce di estratto fluido diluite in un po' di acqua, da ingerire a digiuno al mattino e alla sera, prima di coricarsi), nei casi di iperglicemia (10-15 gocce di estratto, con modalità come per l'ipertensione), per l'arteriosclerosi ed i problemi circolatori (1 o 2 capsule, per due volte al giorno, lontano dai pasti), per le affezioni polmonari (come asma e bronchite), per i problemi gastroenterici (è un potente battericida e antimicotico), contro la caduta dei capelli (uso esterno) e contro calli e verruche (uso esterno). Frizione contro la caduta dei capelli: pestare 10 grammi di aglio in 100 grammi di alcol, fare macerare per 20 giorni, filtrare e utilizzare per frizionare, mezz'ora prima di lavare i capelli, il cuoio capelluto per circa 5 minuti. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Meccanismo anaerobico alattacido: Il CP (Creatinfosfato) presente nei muscoli si scinde per formare l'ATP. Questa reazione avviene in assenza di ossigeno (anaerobico) e non porta alla formazione di acido lattico (meccanismo alattacido). Si tratta di una fonte energetica che può essere utilizzata soltanto per pochi secondi: gare di velocità, di salto, di lancio; in quanto la quantità di creatinfosfato presente nei muscoli è molto limitata. Gli alimenti per mantenere i denti bianchi Alcuni cibi, anche se non sono in grado di eliminare le macchie già esistenti, possono però mantenere i denti bianchi. La tradizione, da sempre, consiglia le foglie fresche di salvia, che sono una sorta di spazzolino naturale, infatti, per ottenere buoni risultati, è sufficiente passarle, con l'aiuto del dito indice, su denti e gengive (hanno una superficie ruvida e rugosa che esercita una leggera frizione sulla superficie dei denti). Grazie al ricco contenuto in oli essenziali, le foglie di salvia, hanno anche effetti positivi di profumazione sull'alito. Anche finocchio e sedano consumati crudi sono ottimi come detergenti, mentre, l'alimento più efficace per "sbiancare" i denti è certamente la mela fresca, in virtù del suo contenuto di acido ossalico. Per mantenere in salute la dentatura è sempre molto utile masticare a lungo i bocconi, situazione che stimolare la secrezione della saliva, sostanza naturale che effettua una specie di pulizia, aiutando ad eliminare i residui di cibi. La saliva contiene tra l'altro: - sostanze tampone, ovvero in grado di neutralizzare gli acidi prodotti dai batteri, - sostanze disinfettanti (come il lisozima), - fluoro, proveniente dall'alimentazione o da dentifrici e collutori. Anche se non sostituisce assolutamente l'igiene orale, la saliva, depositando enzimi e sali minerali sulla superficie dello smalto, crea una sottile ed utilissima bar­riera protettiva. Per non perderne le prerogative, però, è importante non sgranocchiare in continuazione, soprattutto fuori dai pasti, e in modo particolare snack, caramelle e biscotti: sappiamo tutti come zuccheri e carie sia un binomio altamente a rischio e come i dolciumi siano un vero e proprio attentato per la salute dei denti. Quello che spesso si ignora è invece il fatto che il vero pericolo è il consumarli in continuazione: si mina da vicino la barriera protettiva della saliva e, anche quando l'igiene orale è scrupolosa, si rischia di perderne i benefici. I principi nutrizionali Le bevande alimentari Tabella delle calorie degli alimenti Le fibre alimentari Sports e dieta Le combinazioni alimentari Gli alimenti proteici news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Gli alimenti proteici le carni salumi le uova copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness combattere la cellulite: vedi consigli per dimagrire: vedi come allenarsi Antonella Lizza è: Campionessa Mondiale di Fitness 2002 e Campionessa Mondiale Figure 2002 (IBFA) Tra il suo ricco palmares spiccano inoltre anche i titoli di: Campionessa Europea Figure '02 IBFA-WFF Campionessa Europea di Fitness '01 IBFA Miss World body building '98 (NBBUW) Campionessa Italiana di Fitness '97 (IFS). www.antonellalizza.it Intervista ad Antonella Lizza Signori, Antonella è campionessa del Mondo!! non vi sembrerebbe giusto che tale titolo meritasse maggior risalto tra tutti i massmedia italiani. Il nostro è veramente il Paese dove, nell'ambito sportivo, il Calcio fa da padrone incontrastato, lasciando a tutte le altre attività agonistiche soltanto le briciole, sia in termini di spazio su giornali e televisioni, e, quindi di popolarità, sia in termini di riscontri economici. Un calciatore di C2 può svolgere attività professionistica, mentre, in altre discipline, a volte ancora più dure, sia per allenamento che sacrifici, tanti campioni di valore mondiale sono persino costretti ad allenarsi di notte, o, in fretta e furia, nella pausa pranzo. Grande merito quindi a questi atleti e ad Antonella che, spinta da enorme passione e grande determinazione (oltre che da un fisico predisposto), nonostante la quotidiana ed impegnativa attività lavorativa, è riuscita a raggiungere e a mantenere la vetta mondiale nel fitness. Da sfatare, inoltre, per l'ennesima volta, miti del tipo "tutto muscoli e niente cervello", Antonella è laureata e svolge praticamente un attività manageriale, o "la donna troppo muscolosa perde in femminilità" (osservate attentamente le foto!). COME È NATA LA GRANDE PASSIONE PER IL FITNESS E IL BODY BUILDING? Quasi per caso perché mi segnai in palestra quasi su idea di un ragazzo con cui stavo in quel periodo e facevo ginnastica a corpo libero (aerobica). Però passavo sempre di fronte a una sala piena di attrezzi che durante le mie lezioni era vuota, infatti anni fa le palestre erano frequentate a giorni alterni da donne e uomini. Di nascosto ho provato a sollevare qualche peso e...la cosa mi attirava terribilmente, proprio come i colpi di fulmine! Così chiesi di andare una volta a settimana i giorni degli uomini, ovviamente, non usavo lo spogliatoio ma potevo allenarmi in quella sala. Poco dopo trovai una rivista di bodybuilding (una delle riviste a cui collaboro attualmente) con le foto della prima campionessa italiana e ebbi il coraggio di andare dal mio istruttore e dire "se questa è la campionessa italiana allora posso diventarlo anche io!". Ovviamente lui mi considerò molto "sbruffona"...il fatto che non lo credesse possibile è stata la mia molla decisiva, per carattere gli ostacoli e le sfide difficili mi stimolano e..il risultato giudicatelo voi. QUANTE ORE SETTIMANALMENTE DEDICHI AGLI ALLENAMENTI? Forse non ci crederete ma mi alleno tre volte a settimana per circa 90 min, includendo i questo tempo lavoro con i sovraccarichi, stretching, riscaldamento e defaticamento. Il mio corpo ha bisogno di recuperare perché mi alleno bene e intensamente.Va considerato, però, che è tanto tempo che mi alleno e la costanza nel tempo è meglio del fare tanto in periodi ridotti. In passato mi sono allenata anche con schemi di tre giorni di lavoro e uno di recupero oppure cinque giorni a settimana e week libero oppure quattro allenamenti a settimana. Con tre allenamenti a settimana sono pronta per fare foto, esibizioni, e anche gare..(così è stato per l'Europeo) ma per il Mondiale facevo 4 allenamenti a settimana con l'aggiunta nell'ultimo periodo delle prove per la routine di ginnastica coreografica. In ogni caso anche volendo non poso fare di più perché il mio lavoro (extra fitness) mi impegna molto. CHE REGIME ALIMENTARE ADOTTI? Alimentazione sana tutto l'anno con pochi grassi e zuccheri ma ben bilanciata in carboidrati e leggermente iperproteica, il sabato e la domenica mangio qualcosa di più sfizioso. Non sono a favore delle diete estreme per cui ok a yogurt, latticini magri, tonno, uova, carne, bresaola, tacchino e pasta, riso, pane integrale, frutta, verdura. Insomma è bene variare. Ovviamente in gara le cose sono un po' diverse ma non troppo, la dieta carne e acqua non fa per me...la ricerca della definizione estrema la vedo non vicina alla mia filosofia di atleta di fitness HAI DOVUTO SACRIFICARE LA TUA VITA PRIVATA? Non è facile rispondere. Sicuramente mangiare carne ai ferri mentre gli altri vanno in pizzeria può far sembrare asociali ma...oggi non gli do peso e i miei veri amici anche. Il tempo che dedico alla palestra per me è un piacere. Nella vita mi è capitato di non essere sempre compresa rispetto alla scelta dell'agonismo oppure al come mi piace essere esteticamente ma per carattere non sono una che si fa condizionare. Intorno a me vedo gente che per fare certi lavori deve sacrificarsi di più di me e ha meno soddisfazioni.quindi il mio bilancio è positivo. QUALI SONO STATE LE TUE QUALITA' CHE PIU' HANNO INFLUITO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI RISULTATI? A livello caratteriale la "determinazione" condita da una buona dose di "testardaggine" mi hanno fatto andare avanti nel tempo consapevole che a volte certe cose, le più belle, si hanno dopo molto sacrifici. Poi la "voglia di imparare" per cui ascolto tutto e tutti, cerco sempre di andare oltre. Ma credo che il mio vero segreto sia l'"equilibrio interiore"..non sono una fissata del muscolo, non vivo solo in palestra, non conta solo il mio corpo...Da sempre credo che il cervello governi tutto il resto e questo è la ricchezza che mi ha fatto migliorare anche a livello sportivo e mi ha permesso di avere una carriera lunghissima (20 anni di agonismo!) e in continua ascesa. CHE CONSIGLI TI SENTI DI DARE PER CHI VUOLE AVVICINARSI ALLE GARE? Di farlo con pazienza e con qualcuno vicino che aiuti non solo ad arrivare sul palco ma a vivere i momenti prima e quelli dopo. La gara dura un giorno e a volte per vincere si pensa di fare di tutto e qualche volta si può incontrare qualcuno che alimenta la voglia di vittoria ma non aiuta a costruire un corpo che resta nel tempo. L'agonismo è bello se non si perde di vista tutta la nostra dimensione umana, infatti è un'esperienza molto forte a livello emotivo e psicologico oltre che atletico. CHE COSA TI SENTI DI DIRE A COLORO CHE NON APPREZZANO TROPPO I MUSCOLI IN UNA DONNA? Non dico nulla perché credo che ogni opinione sia soggettiva. Spero solo che non sussistano i vecchi stereotipi per cui una donna che si vuole muscolosa ha chissà quali problemi esistenziali, oppure abbia carenze, non sia femminile, sia dura e aggressiva ecc. Poi a volte mi capita di notare qualche persona un po' scostante...a volte è invidia, si sarò diretta, credo che alcune donne invidino certe caratteristiche del corpo delle culturiste così come alcuni uomini dicono di non apprezzarci perché in realtà hanno paura di essere loro a non piacere..potrei raccontare anche degli episodi a prova di ciò ma..lasciamo perdere. QUALI SONO I TUOI OBIETTIVI PER IL FUTURO? A livello agonistico credo mi sia rimasto poco..mi manca una sfida nel professionismo fitness contro le Americane ma.senza un grosso sponsor è impossibile. In generale sto curando alcuni progetti legati al fitness per ampliare la conoscenza di questa disciplina e farla apprezzare sempre da più persone, tra queste iniziative le varie collaborazioni a riviste e magazine anche on line. Imminente ho l'appuntamento della Fiera del Fitness a Roma www.fitnessEXPOroma.com infatti collaboro con l'organizzazione della stessa per quanto riguarda tutti gli eventi di fitness e come ufficio stampa, inoltre durante la fiera sarò coinvolta in varie iniziative anche lezioni con il pubblico. QUAL È IL TUO SOGNO NEL CASSETTO? Forse ne ho due o tre ma siccome nella vita ho realizzato già tanti sogni non vorrei dirli, porta bene se sono segreti, però..appena si realizza uno di questi lo dirò subito agli amici di vivailfitness ok? Un caloroso ringraziamento ad Antonella per la sua gentilissima disponibilità Antonio Diperna (vivailfitness.it) Fitness: con l'autunno riprende l'attività indoor allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness - allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness -allenamento in palestra: l'allenamento con i pesi e le macchine; il cardio fitness - Dopo il periodo estivo, siamo tutti pronti ad intraprendere la lunga cavalcata che ci deve condurre in perfetta forma alla prossima bella stagione. E' adesso che, sia chi deve solo mantenere la condizione, sia chi desidera migliorarla, deve scegliere l'attività fisica da praticare, programmando il tutto per il perseguimento dei propri obiettivi. Le regole generali da osservare, sempre e comunque, valide per tutti, sono: la costanza, la determinazione, la pazienza, l'umiltà e la voglia di migliorarsi, il tutto per eseguire un qualcosa che sicuramente ci deve divertire e deve entrare a far parte del nostro stile di vita; è la cultura del lavoro muscolare e del cibo sano ed appropriato che dobbiamo perseguire nel tempo, e che, pertanto, non deve risultare un peso, una forzatura, ma, deve essere un'espressione di vita, dobbiamo sentirne il bisogno e riceverne gratificazione, deve, in parole semplici piacerci. Con i ritmi dì vita di oggigiorno, i problemi di lavoro, gli impegni familiari, è impensabile poter essere costanti e determinati, sia nella pratica sportiva, sia nella semplice attività fisica, oltre che nella corretta alimentazione, senza che tutto questo non sia parte integrante di noi stessi, e senza che ne comprendiamo l'importanza. Come scegliere l'attività più appropriata alle nostre esigenze? E' nostra intenzione venirvi in aiuto in questo eterno dilemma, analizzando le due pratiche più tipiche della stagione indoor: il lavoro con i pesi, e le varie attività di cardio fitness. Prima parte: il lavoro con i pesi L'allenamento con i pesi è sicuramente sottovalutato dalla maggior parte di noi, è ancora visto soltanto come mezzo per l'esaltazione estetica del corpo o come strumento per l'accrescimento della forza. In realtà, un costante ed adeguato lavoro con i pesi, oltre al possibile sviluppo dell'ipertrofia (aumento del volume dei muscoli) e della forza muscolare, in tutte le sue componenti, ed alla ricerca della perfetta armonia nelle proporzioni corporee, con un miglior rapporto tra massa magra e massa grassa, produce altri numerosi ed importanti benefici, che possono indurre ad un netto miglioramento della qualità di vita di ciascun individuo. In base agli effetti, si hanno, infatti, benefici: per l'apparato cardiovascolare, per l'apparato respiratorio, per l'apparato scheletrico e per il sistema nervoso. Benefici per l'apparato cardiovascolare Già con due anni di allenamenti costanti si possono rilevare: - un maggior volume della gittata sistolica, con conseguente aumento (a parità di battiti) della gittata cardiaca, - una riduzione della frequenza cardiaca a riposo, - un calo della pressione arterovenosa. Il potenziamento del sistema cardiocircolatorio è più spinto dagli allenamenti strutturati con serie di oltre 15 ripetizioni, quindi con carichi medio bassi, e con pause molto brevi tra le serie stesse, in cui, pertanto ci si trova a lavorare con frequenze cardiache relativamente alte, anche oltre l'80% della massima. Benefici per l'apparato respiratorio Con il costante allenamento con i pesi si possono determinare: - un accrescimento della circonferenza toracica, - un rafforzamento dei muscoli respiratori, - un miglioramento della capacità vitale, - un aumento del volume espiratorio massimo/minimo. Benefici per l'apparato scheletrico Allenarsi regolarmente con i pesi permette di ottenere: - un rafforzamento delle ossa per deposizione di nuova matrice ossea e di sali di calcio, - una importante sollecitazione alla crescita per le ossa lunghe, - un aumento dello spessore delle cartilagini articolari, senza riduzioni di elasticità. Benefici per il sistema nervoso L'utilizzo di sovraccarico induce ad una migliore efficienza del sistema nervoso, soprattutto dal punto di vista della contrazione muscolare e della coordinazione neuromotoria, in particolare si possono rilevare: - un miglior funzionamento del sistema di controllo e comando nervoso sul muscolo, - una crescita della frequenza e dell'intensità degli stimoli con conseguenti più efficaci risposte, - uno sviluppo del diametro dell'assone del nervo motore, - un aumento del rapporto della superficie della placca motrice sulle fibre muscolari. Macchine o pesi? Uno dei dubbi che più spesso assillano i frequentatori di palestre riguarda senz'altro la scelta per l'esecuzione degli esercizi tra pesi e macchine: è più proficuo allenarsi con bilancieri e manubri o rivolgersi alle macchine? Negli anni, oltre al progresso occorso nell'alimentazione sportiva e nella programmazione degli allenamenti, indotto dalla continua ricerca e sperimentazione scientifica, si sono via via affermate, come mezzo per sviluppare forza e massa muscolare affianco ai pesi: le macchine. Dapprima fatte di cavi e pulegge (ma sia i pesi tradizionali, che queste macchine non risolvevano il problema di mantenere costante lo sforzo lungo tutto il movimento), per poi passare all'utilizzo di camme ed infine a resistenze ad aria o a fluido, con sistemi di controllo elettronici che permettono, invece, il mantenimento costante dello sforzo ed offrono la possibilità di regolarlo al grammo con una estrema precisione e senza nessuna perdita di tempo. Vantaggi e svantaggi nell'utilizzo dei pesi: - sono più efficaci per migliorare la forza in tutte le sue componenti (massima, esplosiva e rapida), - risultano molto più idonei per lo sviluppo dei muscoli sinergici e stabilizzatori, - sono meno ingombranti e più economici, - consentono movimenti più simili a quelli che si effettuano durante la normale attività sportiva; per contro: - sono caratterizzati da sforzi più o meno intensi nelle varie fasi del movimento, con l'azione di leva che muta in funzione dell'angolo articolare, - non permettono con facilità di isolare un muscolo, - sono più difficili da usare e possono indurre infortuni con maggiori probabilità, - necessitano di più tempo per la regolazione del peso. Vantaggi e svantaggi nell'utilizzo delle macchine: - permettono di mantenere un livello di sforzo più costante durante lo svolgimento dell'esercizio, - facilitano l'isolamento di un muscolo, - sono più facili da usare e da regolare, - danno più varietà all'allenamento, - permettono la possibilità di avvalersi di varie funzioni elettroniche integrative e di supporto, per contro: - sono meno efficaci per lo sviluppo della forza, - non favoriscono assolutamente il lavoro dei muscoli sinergici e stabilizzatori, - vincolano il movimento, - sono molto più specifiche (per poter allenare tutto il corpo ne occorre una moltitudine), - sono molto costose e occupano molto spazio. A fronte di queste considerazioni, ci sembra di poter affermare, senza possibilità di smentita, che, in generale, un corretto allenamento dovrebbe prevedere l'utilizzo sia dei pesi che delle macchine, in particolare, quando si cerca di migliorare la forza è sicuramente preferibile l'uso dei pesi, mentre, per una tonificazione muscolare rivolta al benessere del corpo, è consigliabile rivolgersi alle macchine. Come allenarsi Una fondamentale distinzione degli effetti dell'allenamento riguarda: 1) il ritmo di esecuzione degli esercizi, 2) i tempi di recupero adottati tra una serie e l'altra, 3) il numero di ripetizioni svolte per esercizio, 4) l'intensità dei carichi utilizzati negli esercizi, con valori riferiti percentualmente al proprio massimale. Ritmo di esecuzione Si può distinguere in: - rapido, quando la durata dell'esecuzione di una ripetizione è inferiore a 2 secondi; - medio, se di durata tra 2 e 3 secondi; - lento, con una durata compresa tra 3 e 4 secondi; - lentissimo, quando protrae oltre i 4 secondi. Il ritmo di esecuzione rapido è utilizzato per lo sviluppo della forza esplosiva in tutte le sue componenti (forza esplosiva, forza veloce esplosiva e forza veloce esplosiva con capacità reattiva), gli altri sono usati nello sviluppo della forza massimale, della forza resistente e dell'ipertrofia muscolare (aumento del volume della massa muscolare). La discesa con il carico deve essere, comunque, mediamente lenta e controllata. Tempi di recupero Il tempo di recupero tra le serie deve essere applicato in funzione dell'obiettivo ricercato: - per migliorare la forza massimale e la forza veloce è necessario un riposo tra le serie di almeno tre minuti, ed oltre, in quanto un recupero completo è sicuramente l'ideale; - per la forza resistente servono recuperi tra il minuto e mezzo ed i 2 minuti e mezzo; - nello sviluppo del volume muscolare (ipertrofia) il riposo consigliato tra una serie e l'altra è tra i 45 e i 90 secondi. Numero delle ripetizioni e carico in percentuale del massimale Sono due aspetti strettissimamente collegati tra loro, infatti, dovendo cercare di arrivare per ogni serie ad una condizione di "esaurimento", ossia all'ultima ripetizione possibile, è ovvio che il numero delle stesse dipenderà dall'intensità del carico, e viceversa. In particolare, con un ritmo di esecuzione medio o lento, si può rilevare che: - con un carico tra il 100% e l'85% del massimale è possibile eseguire da 1 a 5 ripetizioni per serie (massimo sviluppo della forza massimale e della coordinazione intramuscolare, buon incremento dei Diametri trasversi (ipertrofia), a causa del reclutamento di fibre a soglia molto elevata; è consigliabile un recupero completo ed è bene non inserire nella normale routine di allenamento la serie di massimale, cioè quella composta di un'unica ripetizione con il 100% del carico possibile, in quanto, non rinnovandosi nella prestazione, potrebbe incidere negativamente a livello mentale psicologico, fa eccezione la necessità di effettuare test di verifica pre gara); - con un carico tra l'80 e il 70% è possibile eseguire da 6 a 10 ripetizioni (con recuperi completi si può ottenere un buon sviluppo della forza massimale, con recuperi tra i 45 e i 90 secondi, il massimo incremento in ipertrofia); - con un carico tra il 65 e il 50% è possibile eseguire da 11 a 25 ripetizioni (con recuperi di circa 2 minuti tra le serie avremo un ottimo sviluppo della forza resistente, con recuperi inferiori si lavora sulla Resistenza Lattacida); - con un carico tra il 45 e il 30% è possibile eseguire oltre 30 ripetizioni (con un recupero tra le serie di circa 2 minuti, si migliora la Resistenza Aerobica, con tempi di riposo più bassi, la Resistenza Lattacida; l'utilizzo di questi livelli di carichi risulta ottimo per migliorare l'apparato cardiovascolare ed il tono muscolare, adatto, quindi, anche a chi desidera bruciare grassi, ed a tutte quelle donne che cercano una miglior tonicità ed un perfezionamento del rapporto massa magra - massa grassa, senza incorrere in incrementi di ipertrofia). Con un ritmo esecutivo il più veloce possibile (la discesa con il carico deve essere, comunque, mediamente lenta e controllata), invece, si verifica che: - con un carico tra il 100% e l'85% del massimale non è possibile allenarsi; - con un carico tra l'80 e il 65% è possibile eseguire da 1 a 6 ripetizioni (con recuperi completi tra le serie, si può perseguire il massimo sviluppo della forza Esplosiva; l'ipertrofia realizzabile è di modesto rilievo); - con un carico tra il 60 e il 50% è possibile eseguire da 7 a 10 ripetizioni (con recuperi completi tra le serie, questo livello di carico risulta eccellente per incrementare la forza veloce). Pesi come preparazione fisica agli sport, quante ripetizioni? Il lavoro con i pesi è di fondamentale importanza anche come mezzo di preparazione atletica specifica di tutti gli sport; con differenziazioni che concernono le diverse qualità richieste dalla pratica degli stessi, in particolare è giusto evidenziare le appropriate considerazioni utili per programmare il corretto numero delle ripetizioni da eseguire. Se lo sport praticato richiede una combinazione in cui ci sia molta forza e poca resistenza, è necessario programmare serie di 4-8 ripetizioni al massimo. Se lo sport praticato richiede principalmente forza mista a resistenza, occorre lavorare nell'ambito delle 10-25 ripetizioni. Se si ha prevalentemente bisogno di resistenza muscolare, più che di forza, il numero di ripetizioni ideale va da 25 a 45. Se l'esigenza fondamentale è il miglior sviluppo del sistema cardiocircolatorio respiratorio (CRV), bisogna lavorare sopra le 100 ripetizioni. Numero ripetizioni Qualità del rapporto forza / resistenza 1 - 3 4 - 8 9 - 15 16 - 25 26 - 35 36 - 45 46 - 65 66 - 75 76 - 100 oltreSolo forza Soprattutto forza + appena un po' di resistenza m. Forza + resistenza muscolare Forza + resistenza muscolare Resistenza muscolare + un po' di forza Resistenza muscolare + un po' di forza Resistenza muscolare + appena un po' di forza Resistenza muscolare + un po' di resistenza cardiovascolare Resistenza muscolare + resistenza cardiovascolare Resistenza cardiovascolare + un po' di resistenza muscolare Esempi di sport che richiedono soprattutto forza assoluta sono: il sollevamento pesi, le alzate di potenza nella cultura fisica, i lanci nell'atletica leggera; il calcio, il tennis, la pallavolo, le corse brevi, richiedono combinazioni di forza e resistenza; esempi ove è richiesta in massima parte resistenza muscolare sono: la corsa su lunghe distanze, il nuoto, il ciclismo su strada, lo sci di fondo. Tutte queste attività richiedono anche resistenza cardiovascolare e respiratoria. Quando ci alleniamo per la forza dobbiamo adoperare carichi massimali e fare poche ripetizioni. Aumentando il numero delle ripetizioni non si ottiene un aumento della forza, ma alleneremo la forza mista a resistenza muscolare. Il risultato che si ottiene per la forza, con un lavoro tra le 3-6 ripetizioni e le 7-10 ripetizioni, non varia di molto perché, quando eseguiamo il massimo delle ripetizioni, la tensione muscolare sviluppata nel muscolo sarà massimale; pertanto l'effetto allenante per lo sviluppo della forza di un alto numero di ripetizioni è ottenuto nell'ultima ripetizione, in cui lo sforzo sarà vicino a quello che facciamo quando solleviamo un grosso carico una volta sola. Tuttavia gli allenamenti basati su un alto numero di ripetizioni comportano un notevole dispendio di energie e producono fatica, quindi se necessitiamo di sola forza pura è conveniente allenarsi in ogni caso con un numero molto basso di ripetizioni. Fine prima parte Nel prossimo appuntamento analizzeremo le più importanti attività di cardio fitness del momento: fitboxe, acquagym, spinning e altro. SECONDA PARTE: IL CARDIO FITNESS Gli esercizi compresi nella categoria del CARDIOFITNESS hanno come scopo principale l'induzione di benefici vantaggi all'apparato cardio respiratorio; si perseguono, quindi, un miglior funzionamento di cuore e polmoni ed un'eccellente circolazione sanguigna. Si può affermare, pertanto, che le attività di cardio fitness sono in grado di poter determinare un superiore stato di salute, apportando anche migliorie alla condizione atletica ed all'aspetto estetico. Per poter essere considerato un lavoro fisico di cardio fitness, l'allenamento deve avere una durata di almeno 30 minuti e prevedere sicuramente oltre 100 ripetizioni. Dal punto di vista atletico, le attività di cardio fitness hanno la prerogativa di migliorare la capacità e la potenza aerobica, richiedono un meccanismo energetico aerobico, con utilizzo di Glicogeno ed acidi grassi liberi (appunto perché bruciano grassi possono risultano molto efficaci per il dimagrimento). I modi più comuni per effettuare allenamenti di cardio fitness sono la corsa a piedi e la bicicletta; tali attività, infatti, si caratterizzano oltre che per gli ottimi effetti sulla resistenza muscolare, soprattutto per i grossi benefici che possono indurre all'apparato cardiovascolare respiratorio. In palestra utilizzando tapis roulant e ciclette è possibile praticare tali sforzi evitando le intemperie atmosferiche, l'inquinamento ed i pericoli della strada. Altre attività di cardio fitness, non meno efficaci, e probabilmente più divertenti, in quanto svolte in gruppo ed a tempo di musica, che, tra l'altro, negli ultimi anni stanno sempre più prendendo piede, e non solo tra i più giovani, sono lo spinning, l'acquagym e la fitboxe. SPINNING Lo spinning è un programma di allenamento su bicicletta fissa Schwinn, ideato da Johnny G., atleta di triathlon di altissimo livello, che consiste in un viaggio virtuale lungo un percorso che alterna andature diverse, con musica di sottofondo che scandisce il tempo. È un'attività di gruppo non competitiva, adatta a tutti (può essere utilizzata sia da atleti evoluti, come strumento per la preparazione fisica, sia da gente comune, per migliorare l'efficienza dell'apparato cardiovascolare-respiratorio e per una tonificazione muscolare generale. Durante lo svolgimento del lavoro, ognuno è libero di personalizzare la propria intensità, applicando la resistenza sul volano che ritiene più adatta. In questo modo, soggetti con livelli diversi di condizione atletica, possono pedalare insieme, con la stessa andatura. ACQUAGYM E' una ginnastica da fare in acqua a tempo di musica (da soli od in gruppo, ed a qualsiasi età, con un possibile, ma non indispensabile, uso di attrezzature specifiche) che si ispira a varie discipline, quali: il training autogeno, il jogging, lo judo, il pugilato, la danza, il nuoto, lo stretching, lo yoga e l'aerobica. È veramente completa e si propone sia come attività sportiva che ricreativa, ma anche come mezzo estetico, terapeutico e riabilitativo. Grazie alla mancanza di gravità, è raccomandata alle donne in gravidanza, ed, in virtù dell'assenza di impatti violenti, non crea in nessun modo pericoli di traumi ossei od articolari. Muoversi in acqua è molto piacevole, e si può farlo bene a qualsiasi età ed anche in presenza di handicap. La resistenza che l'acqua esercita sul nostro corpo comporta vantaggi simili a quelli indotti dal massaggio. Bastano circa 30 minuti di lavoro al giorno, almeno 3 volte a settimana, per avere ottimi risultati, e non occorre saper nuotare, in quanto sono previsti anche esercizi in acqua bassa ed a bordo vasca accessibili veramente a tutti. I più importanti effetti benefici dell'acquagym sono: - un miglioramento del tono e dell'elasticità muscolare; - uno sviluppo della forza, ma senza incorrere nell'ipertrofia muscolare, che non è sempre gradita, soprattutto dalle donne, e che è, per esempio, una conseguenza quasi inevitabile del lavoro con i pesi; - l'allungamento ed il modellamento dei muscoli; - la possibilità di combattere la cellulite ed il soprappeso, soprattutto grazie all'effetto idromassaggio, indotto dagli spostamenti della massa liquida durante i movimenti di ginnastica, che tende a snellire e modellare il corpo, eliminando i gonfiori e rassodando i tessuti; - la stimolazione dei vasi sanguigni e linfatici, con conseguente miglioramento generale della circolazione e del drenaggio dei fluidi corporei, che favorisce la cura delle varici agli arti inferiori, dell'ipertensione e della ritenzione idrica; - la cura dell'artrosi, grazie alla possibilità di movimenti dolci e non traumatici, molto utili per sbloccare le articolazioni; - il rimedio a stanchezza e stress. Fitboxe La FitBoxe è una attività fisica di gruppo, praticata a tempo di musica, che combina, con risultati sicuramente piacevoli ed efficaci, le caratteristiche dell'aerobica con quelle di alcune arti marziali, quali: la Boxe Tailandese, il Kung-fu, il Karatè e la Kick Boxing. Non esiste il confronto diretto, in quanto calci, pugni, ginocchiate e gomitate si arrestano sul sacco. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento della forma fisica attraverso un allenamento aerobico, della durata di almeno 40 minuti, che offra anche l'opportunità, in modo assolutamente divertente, di imparare le tecniche delle arti marziali, favorendo positivamente lo scarico dell'aggressività accumulata con lo stress quotidiano. Quali sono i risultati ottenibili: - miglioramento della condizione fisica generale; - sviluppo della capacità aerobica; - potenziamento del tono e della massa muscolare; - riduzione della massa grassa; - prevenzione dei disturbi cardio-vascolari; - scarico dello stress e delle tensioni, con un positivo effetto di rilassamento psichico; - apprendimento di alcune tecniche di autodifesa; - socializzazione, in un clima di allegria e divertimento. Fine ANTONIO DIPERNA (personal trainer dello staff di www.vivailfitness.it) N.B. Utilizzando il motore di ricerca interno di vivailfitness.it è possibile ottenere tutti gli eventuali chiarimenti inerenti ai termini di cui non si conosce il significato. vedi: sezione bodybuilding sezione preparazione atletica combattere la cellulite la dieta a zona gli integratori ALLENAMENTO E CICLO Durante il ciclo mestruale non esistono controindicazioni mediche alla pratica di qualunque sport, se non quelle dettate dal buon senso, occorre sfatare l'immagine della donna indebolita dalle mestruazioni, spesso le limitazioni sono dettate da freni psicologici. Il problema esiste solo in caso di forti dolori (dismenorrea) o di eccessive perdite ematiche (menorragia). La produzione di endorfine, indotta dall'attività muscolare, può essere di grande aiuto per contenere il dolore durante il primo giorno di mestruazioni, a tal proposito, consigliamo, per chi è abituato ad allenarsi, un lavoro più blando del solito e, per chi non si allena regolarmente, una passeggiata, anche in bicicletta, o esercizi di stretching e respiratori o anche una nuotata a basso ritmo in piscina. Per poter praticare tranquillamente un'attività sportiva, in questi giorni è necessario l'utilizzo di un assorbente interno, ma molte donne hanno ancora delle remore al riguardo, cosa che, per un'atleta, può rivelarsi un grosso limite. Le mestruazioni abbondanti creano sicuramente più problemi a chi pratica discipline di durata, dove una carenza di ferro o un abbassamento dei valori dell'emoglobina incidono in modo negativo sulla prestazione. In base ai dati statistici, si può affermare che le atlete più giovani, che ancora non hanno avuto figli e che praticano attività di lunga durata, sono molto più frequentemente soggette a fastidi di irregolarità nel ciclo. Le mestruazioni possono essere disturbate da: carichi di lavoro eccessivi con notevole stress fisico, calo improvviso del peso corporeo, forte stress mentale e psicologico. Il rapporto mestruazioni/performance è molto personale, ci sono sportive che hanno fatto il loro record di sempre nel primo giorno di mestruazioni, altre che in situazioni analoghe bucano sempre la gara ed altre che utilizzano la pillola per regolare e programmare il ciclo in funzione delle gare più importanti. Nella programmazione degli allenamenti, può risultare utile, ad una donna, organizzare gli esercizi in relazione alle varie fasi del ciclo ovarico, che, per esempio, in considerazione dei tempi di rilascio ormonale, determina periodi in cui può essere vantaggioso un certo tipo di lavoro e situazioni in cui lo è un altro. Il ciclo ovarico, che viene indotto dagli ormoni dell'asse ipotalamo (zona del cervello che controlla diverse attività, fra cui quelle sessuali) - ipofisi (ghiandola endocrina, cioè a secrezione interna, che controlla l'attività di tutte le altre ghiandole endocrine), ha una durata media di 28 giorni. Per un meccanismo di effetto di ritorno, è, a sua volta, l'attività endocrina delle ovaie stesse che influenza quelle dell'ipotalamo e dell'ipofisi. Possiamo distinguere, all'interno del ciclo ovarico, 5 fasi: -fase mestruale, caratterizzata dalla presenza di estrogeni (ormoni che agiscono sullo sviluppo dei caratteri femminili e sul ciclo mestruale) e progesterone (ormone che ha la funzione di mantenere intatta la mucosa uterina durante la gravidanza e che favorisce, inoltre, l'impianto dell'ovulo; -fase post-mestruale, in cui è presente l'ormone FSH (o ormone follicostimolante, è prodotto dall'ipofisi anteriore, nella donna ha la funzione di stimolare la crescita dei follicoli ovarici e di indurre la produzione di estrogeni con ciclicità mensile); -fase ovulatoria, contraddistinta dagli ormoni FSH e LH (o ormone luteinizzante, nella donna regola l'attività delle ovaie sia dal punto di vista ormonale, sia per quanto riguarda la funzionalità degli ovociti); -fase post-ovulatoria, con gli ormoni LH e progesterone; -fase pre-mestruale, in cui, insieme all'ormone LH, vi è una notevole presenza di estrogeni e progesterone. L'andamento ormonale del ciclo condiziona, nella donna, le capacità di prestazione, rendendo utile una pianificazione degli allenamenti in considerazione delle diverse situazioni ormonali. Nella fase mestruale è consigliabile un lavoro leggero, in quanto l'abbondante eliminazione di sangue e quindi di ferro induce ad una condizione di anemia. Nella fase post-mestruale, la presenza di FSH porta ad aumenti di attenzione, di concentrazione, di coordinazione e soprattutto di forza, è preferibile, quindi, un allenamento che sfrutti questa al massimo questa circostanza. Nella fase ovulatoria è, invece, vantaggioso lavorare al miglioramento delle capacità aerobiche, in quanto ci si trova in una situazione in cui vi è la massima capacità del sangue a saturare l'emoglobina, fondamentale per il trasporto dell'ossigeno. La fase post-ovulatoria, come quella post-mestruale, è caratterizzata da eccellenti condizioni di forza, ma anche psicologiche e mentali. La condizione nella fase pre-mestruale è simile a quella mestruale, per cui è meglio non spingere al massimo, ma curare particolarmente l'elasticità muscolare e la mobilità articolare. Alla luce di queste considerazioni risulta senza senso, per esempio, programmare una settimana di scarico in coincidenza con le fasi post-ovulatoria e post-mestruale o allenare la forza durante la fase mestruale; una attenta pianificazione atletica non può non tenere conto degli effetti ormonali e psicologici correlati alle varie fasi del ciclo ovario della donna. ALOE VERA Dalla parte centrale delle foglie decorticate dell'aloe vera si ottiene un gel dalle molteplici proprietà. L'aloe vera è una pianta grassa che cresce nei terreni rocciosi, aridi e sabbiosi, le cui qualità terapeutiche sono state descritte già da fonti antichissime. Questo gel, che si può anche essiccare e polverizzare, agisce soprattutto sul sistema immunitario, per azione diretta ed indiretta, con effetto adattogeno, stimolante e modulante, risultando particolarmente utile nel trattamento delle allergie alimentari e delle malattie delle sistema immunitario. La specie che risulta di maggior interesse è l'Aloe Vera Barbadensis Miller, nelle cui foglie troviamo un'ampia varietà di composti chimici dalle svariate azioni terapeutiche: -azione cicatrizzante e rigenerante (utilissima per esempio nelle ulcere e nelle bruciature), -azione antinfiammatoria ed analgesica (malattie infiammatorie croniche come l'artrite ed utilizzo nell'ambito sportivo di pomate ed unguenti contro contusioni, tendiniti, distorsioni e spasmi muscolari), -azione disintossicante, -azione batteriostatica e battericida (risulta fortemente antivirale, antimicotica ed antibatterica, utile quindi nel trattamento delle malattie infettive), -azione antiossidante. L'aloe vera contiene innumerevoli sostanze meritevoli di citazione: -l'aloina, presente sotto la scorza (produce effetti lassativi); -la barbaloina e l'acido aloetico, con proprietà antibiotiche, antibatteriche, antivirali e analgesiche; -la lignina, -le saponine (azione detergente ed antisettica), -l'acido Crisofanico e l'acido Cinnamico, con effetti antimicotici; -le vitamine del gruppo B, il betacarotene, le vitamine C ed E, l'acido folico e la colina; -alcuni aminoacidi essenziali (la valina, la metionina, la leucina, l'isoleucina e la fenilalanina) e altri aminoacidi secondari (acido aspartico, l'acido glutamminico e l'arginina); -diversi enzimi (ossidasi, catalasi, amilasi, alinasi); -molti minerali (potassio, sodio, calcio, magnesio, ferro, zinco, cromo e manganese). Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere ALTEA L'altea, pianta erbacea perenne della famiglia delle Malvacee, è alta fino a 150 centimetri, possiede: una radice a fittone, lunga e carnosa; foglie alterne, larghe e spesse; fiori solitari o a piccoli gruppi, larghi fino a 5 centimetri, con corolle a 5 petali cuoriformi di colore variabile dal rosa al bianco. Se ne utilizzano (previo essiccamento all'ombra o al forno a bassa temperatura): i fiori (la cui raccolta avviene tra luglio ed agosto), le radici (si raccolgono in autunno) e le foglie (raccolte in giugno). L'altea contiene i seguenti principi attivi: mucillaggini, zuccheri, pectine, olio essenziale (nelle foglie), vitamina C. Il costituente più importante è il Glucosano, elemento base delle mucillaggini contenute nelle radici. Il principale effetto terapeutico è dato dalla potente azione emolliente che esercita sulle forme catarrali, nelle bronchiti, nelle tossi persistenti e per le affezioni delle prime vie respiratorie (laringiti, faringiti, tracheiti). Esempio di utilizzo per tosse e catarro bronchiale: bollire 40 grammi di radici in un litro di acqua per 15 minuti, quindi aggiungere 1 kg di zucchero e ribollire fino ad ottenere un liquido denso, prenderne 2/3 cucchiai al giorno (proprietà espettoranti). Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere AMINOACIDI Gli aminoacidi sono i composti chimici che costituiscono " i mattoni " delle proteine. L'organismo li assimila a partire dalle proteine introdotte con il cibo. Gli aminoacidi non sono però coinvolti solo nei processi di tipo plastico, cioè di costruzione e ricostruzione, ma anche in quelli di produzione energetica, come le sintesi di zuccheri e grassi. Il nostro organismo è in grado, partendo da aminoacidi diversi, di sintetizzarli, solo alcuni di essi, detti aminoacidi essenziali, devono essere introdotti già precostruiti con il cibo. La funzione plastica delle proteine può essere esercitata appieno soltanto con la presenza nella dieta quotidiana di tutti gli aminoacidi essenziali nelle quantità appropriate. Aminoacidi essenziali: leucina, isoleucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, triptofano, valina. Aminoacidi non essenziali: alanina, acido aspartico, cistina, acido glutammico, glicina, prolina, serina, tiroxina, cisteina, arginina, istidina. Le proteine di origine animali (carne, pesce, uova, ecc.) sono complete, mentre quelle vegetali sono incomplete, cioe' sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali: per esempio grano, riso e mais sono poveri di LISINA. In situazioni di alimentazione incompleta o di attività atletica molto intensa (soprattutto quando viene richiesto un lavoro muscolare di forza o di velocità) può essere necessario assumere integratori proteici completi, ovverosia contenenti tutti gli aminoacidi. AMINOACIDI RAMIFICATI Gli aminoacidi ramificati (luecina, isoleucina, valina) chiamati anche BCAA, oltre che nelle attività di forza, risultano essere particolarmente importanti anche in quelle discipline rivolte piu' alla "resistenza", perché, insieme al già citato lavoro plastico (di costruzione e ricostruzione muscolare), hanno anche un ruolo molto importante nella produzione di energia durante lo sforzo muscolare, infatti, diversamente dagli altri aminoacidi, vengono catabolizzati direttamente all'interno delle fibre muscolari. In caso di allenamento molto intenso o competizione prolungata può essere utile utilizzare integratori di BCAA prima, durante e dopo lo sforzo. Per ulteriori informazioni su: gli AMINOACIDI, gli AMINOACIDI ESSENZIALI e gli AMINOACIDI RAMIFICATI, ti rimandiamo ai seguenti articoli: GLI INTEGRATORI ALIMENTAZIONE METABOLISMO BODY BUILDING AMIOTROFIA L'amiotrofia (o atrofia muscolare) consiste nella diminuzione fino alla scomparsa della massa muscolare, per riduzione numerica delle fibrocellule muscolari, associata a riduzione dell'energia contrattile; consegue a malattie dei muscoli, delle cellule nervose che li innervano, o a prolungata immobilizzazione. ANANAS FAMIGLIA: Bromeliacee PIANTA: a portamento cespuglioso PARTI DA UTILIZZARE: il frutto e il gambo essiccato. COME SI CONSERVA: il frutto viene proposto fresco, come bibita, conservato in barattoli come frutta sciroppata; la polvere dei gambi essiccati entra nella composizione di capsule medicinali. PROPRIETA': l'ananas ha effetti digestivi, diuretici, antinfiammatori. Nel gambo dell'ananas è presente in grandi quantità un enzima: la bromelina che riesce a rendere facilmente e velocemente assimilabili anche le proteine più complesse, siano esse di carne o di pesce. La bromelina ha una tale efficacia farmacologica, che e' diventata sostanza base per la produzione di una serie di farmaci antinfiammatori. L'assenza assoluta di tossicità e la grande efficacia terapeutica rendono il gambo dell'ananas il prodotto di elezione nella cura di tutti gli stati infiammatori localizzati (riassorbimento degli edemi). In estetica la polvere dei gambi e' molto apprezzata per il suo effetto diuretico ed anticellulitico; infatti l'assunzione di bromelina lontano dai pasti comporta miglioramenti molto appezzabili in tal senso. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere STEROIDI ANABOLIZZANTI In medicina, da molti anni, vengono usati farmaci ad azione anabolizzante, ogni qual volta si rende necessario ripristinare il patrimonio proteico, al fine di favorire la ripresa del peso corporeo, accelerare i processi di guarigione e stimolare i meccanismi di difesa dell'organismo, con effetti utilissimi quindi in tutti i casi in cui si persegue un effetto plastico, ossia di ricostruzione e accrescimento, in special modo dei tessuti muscolari, ma anche di quelli scheletrici e cutanei. Principali utilizzi medici di farmaci anabolizzanti: - recupero post operatorio; - convalescenze dopo malattie debilitanti; - ritardi di accrescimento; - distrofie infantili. Gli anabolizzanti vanno distinti in: - Androgeni, - Steroidi Anabolizzanti. Gli ANDROGENI si riferiscono agli ormoni sessuali maschili e sono dotati di effetto mascolinizzante. Il Testosterone ne è l'esempio più importante. Gli STEROIDI ANABOLIZZANTI invece sono i farmaci che, pur avendo la struttura steroide di base degli Androgeni, hanno un minore effetto mascolinizzante e un maggiore effetto anabolizzante, che si evidenzia soprattutto sulle proteine. Il rapporto tra attività anabolica e quella androgena (riferita agli effetti non desiderati) costituisce l'indice terapeutico. Allo scopo di innalzare sempre più questo indice e quindi aumentare l'effetto anabolizzante e diminuire quello mascolInizzante, sono stati preparati vari composti sintetici, tra cui il NANDROLONE, diventato famoso negli ultimi anni perché spesso trovato nelle urine di atleti famosi durante i test antidoping. Gli steroidi anabolizzanti hanno trovato impiego nella pratica sportiva in quanto si presume che permettano l'incremento quantitativo del lavoro e facilitino il recupero, consentendo prestazioni superiori ed un'azione migliorativa sui meccanismi di supercompensazione. L'uso ripetuto e continuo di Steroidi Anabolizzanti provoca danni rilevanti e spesso irreversibIli a tutto l'organismo. Effetti negativi sul cervello e sul sistema nervoso: · modificazioni elettroencefalografiche e cattiva coordinazione motoria Effetti negativi sull'apparato scheletrico e muscolare: · arresto della crescita; · anomalie strutturali dei muscoli; · dolori articolari. Effetti negativi sul sistema circolatorio: · ipertensione arteriosa; · alterazione delle miofibrille e dei mitocondri del miocardio; · aumento dei trigliceridi; · abbassamento del cosiddetto colesterolo buono (lipoproteico ad elevata densità); · iperinsulinismo: · morte improvvisa; Effetti negativi sulla cute: · aumento della secrezione delle ghiandole sebacee e relativa untuosità della pelle; · acne; · alopecia e perdita dei capelli (nelle donne); · comparsa di eccessive quantità di peli (nelle donne); · edema (legato alla ritenzione idrosalina) Effetti negativi sugli organi sessuali: · pubertà precoce; · oligospermia (basso numero di spermatozoi); · azospermia (sospensione della produzione di spermatozoi); · atrofia testicolare; · eccessivi aumenti o diminuzioni della libido; · effetti mascolinizzanti (nelle donne); · effetti progestinici da alterazioni dell'endometrio uterino; · decremento dell'ormone luteinizzante; · irregolarità mestruaii; · aumento delle dimensioni del clitoride. Effetti negativi sulla psiche: · dipendenza dagli Steroidi Anabolizzanti sulle probabilità di prestazione; · nervosismo accentuato e aggressività notevole. Appare evidente che, in considerazione, tra l'altro, del fatto che l'assunzione di Steroidi Anabolizzanti non da una reale certezza dl miglioramento della performance sportiva, il gioco non vale la candela CORPO UMANO: ANATOMIA i muscoli lo scheletro LE ANFETAMINE Hanno azione stimolante sul sistema nervoso centrale, agiscono mediante l'attivazione della sostanza reticolare del tronco cerebrale. Gli effetti sono: - euforia; - eccitazione psichica e psicomotoria; - anoressia; - insonnia. Nel doping sportivo si ricorre alle anfetamine perché: - riducono la capacità dell'organismo di percepire la fatica ed il dolore; - possono essere di aiuto per la perdita di peso. Affievolendo i segni premonitori dell'esaurimento fisico, questi farmaci spingono l'organismo oltre i propri limiti, con conseguenze pericolosissime per la vita stessa. Problemi provocati dall'uso di anfetamine: - tossicodipendenza; - disturbi cardiovascolari; - irritabilità; - ipertensione; - collasso cardiocircolatorio. Ansia e Benessere Cosa significa soffrire di un'emozione come l'ansia? Innanzitutto va detto che l'ansia non ha per forza un'accezione negativa se tenuta a buoni livelli, in altre parole se non va oltre una certa soglia, in quanto in alcuni momenti permette la realizzazione di ottime performance che altrimenti non sarebbero state possibili. Prendiamo ad es. gli atleti prima delle gare, gli studenti prima delle prove d'esame, chiunque di noi davanti a qualsiasi prova. D'altro canto, è indubbio che alti livelli di ansia immobilizzano e rendono impossibile qualsiasi prova. I sintomi che si presentano possono essere:palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia, sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi),paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), brividi o vampate di calore. E' bene sottolineare che il quadro descritto comporta una sofferenza psichica intensa in base alla quale i sintomi non sono simulati - come qualcuno pensa, trattandosi di una psicopatologia - la tachicardia è reale, i tremori, la dispnea. sono reali sensazioni, reazioni del sistema neurovegetativo. Nel momento in cui i sintomi sono così rilevanti e ridondanti si parla di "attacco di panico": secondo il DSM IV un Attacco di Panico corrisponde a un periodo preciso durante il quale vi è l'insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati con una sensazione di catastrofe imminente. E' comprensibile allora che si generi nella persona una paura che quelle sensazioni ritornino a vivere così improvvisamente come è capitato al momento dell'esordio. Questa paura della paura fa sì che si inneschi un meccanismo tipico dei disturbi d'ansia: l'evitamento, ossia evitare le situazioni che possiamo definire "fobiche" in quanto potrebbero richiamare la paura, si ha la prova che non accadrà nulla. Purtroppo però la continua paura di quell'evento rende l'individuo estremamente sensibile a qualsiasi situazione tanto da evitare di fare o di andare perfino nei posti normalmente frequentati, come il supermercato, la posta, la banca. Per tali motivi, i disturbi d'ansia sono di semplice risoluzione se affrontati all'esordio, al contrario, sempre più complessi e quindi difficili da risolvere - se affrontati dopo mesi o addirittura anni di evitamento. Infine, occorre sottolineare che si può incorrere nel rischio di sviluppare, oltre all'attacco di panico, fobie tipo l'agorafobia: il progressivo isolamento e l'incapacità di affrontare qualsiasi compito può portare la persona a rinchiudersi in casa con il pericolo che si sviluppi una depressione. "Fortificare" la mente può costituire un importante contributo al superamento di una qualunque malattia:se le emozioni negative peggiorano lo stato di salute, possiamo immaginare o essere certi che quelle positive contribuiscano ad un suo miglioramento. La Psicologia del benessere che tiene conto di una visione integrata delle diverse proposte di cura e di prevenzione nell'essere umano, considerando mente e corpo strettamente connessi, auspica che le persone abbiano una vita soddisfacente e a tal fine compie il massimo sforzo per aiutarle a sentirsi ragionevolmente felici e libere da difese patologiche. Il punto cardine di questa "pratica" sta nella ricerca del significato personale da attribuire al proprio miglioramento e l'attuazione di meccanismi che conducano al Benessere ed al suo mantenimento nel tempo. Diverse pratiche psicologiche forniscono, quindi, un deciso contributo alla salute ed al benessere globale di tutti noi; tra queste Il trainig autogeno, l'ipnosi, il rilassamento che permettono il potenziamento della comunicazione tra mente e corpo ed alla comprensione dei propri pensieri e delle proprie emozioni. Queste insieme ad altre strategie come "aprirsi al cambiamento", la "realizzazione personale" unita "all'intraprendenza", "l'ottimismo", "l'umorismo", "il coping", costituiscono validi ausili nel percorso verso il benessere. Ecco, quindi, che nella Psicologia del Benessere si considera l'uomo attivo, critico e partecipe del proprio percorso esistenziale; un uomo nuovo, che vuole sentirsi libero, autonomo e realizzato; che sviluppa la potenzialità delle forze interiori per raggiungere una qualità di vita che gli permetta di sentirsi bene nell'ambiente circostante. Aromaterapia: gli oli essenziali L'aromaterapia, che ha origini antichissime, persegue l'armonia di corpo, mente e spirito, risultando, per esempio, uno dei metodi naturali più efficaci per alleviare i disturbi legati allo stress. Si basa sull'utilizzo degli oli essenziali, che, estratti da alberi, fiori e arbusti, hanno una composizione chimica peculiare unica. Gli oli essenziali, che traggono le proprie qualità terapeutiche dai numerosi oligoelementi e composti organici che contengono, sono dei veri e propri concentrati di energia (per esempio, infatti, occorrono migliaia di petali per estarre una sola goccia di olio di rosa) che racchiudono tutte le proprietà e le qualità della pianta da cui derivano. Oggigiorno, pertanto, l'aromaterapia trova utilizzo sia a livello fisico sia psicologico, secondo un approccio olistico che cerca di trattare il corpo nella sua globalità, con la ricerca di uno stato di equilibrio completo che garantisca un positivo livello di benessere generale. Non va, comunque, neppure sottovalutato il ruolo che l'aromaterapia ha assunto sempre più negli ultimi anni nel campo dei trattamenti estetici. Gli oli essenziali possono avere diverse soluzioni di impiego: - tramite massaggio (con il massaggio aromatico si sfrutta l'effetto terapeutico degli oli essenziali sia grazie all'inalazione, sia attraverso l'assorbimento della pelle), - attraverso un bagno aromatico, - per inalazione (occorre aggiungere qualche goccia di olio in una bacinella di acqua fumante e respirarne i vapori, coprendosi la testa con un asciugamano, nel caso si avvertisse fastidio bisogna sospendere immediatamente il trattamento), - per mezzo di lozioni e creme, - tramite impacchi (per praticare un impacco, sia caldo, freddo o ghiacciato, occorre, dopo aver aggiunto alcune gocce di olio essenziale in una bacinella contenente l'acqua, immergervi una benda da applicare successivamente sulla parte dolente, operazione che, ovviamente, va effettuata più volte). Ma come può, per esempio, un aroma inalato migliorare il nostro benessere? L'olfatto è il senso di percezione più immediato, le molecole degli odori, che si dissolvono nel muco nasale, dotato di milioni di recettori nervosi, determinano, attraverso le fibre nervose stesse, l'invio di messaggi al cervello che reagisce liberando sostanze chimiche che comunicano con il sistema nervoso per rilassarlo o stimolarlo. Tramite la respirazione, inoltre, una infinitesimale parte di olio essenziale può entrare nel sistema circolatorio e per mezzo del sangue raggiungere ogni parte del corpo. Il sistema circolatorio, comunque, è raggiunto dagli oli essenziali soprattutto attraverso la pelle, quando si praticano massaggi, bagni aromatici e impacchi o con l'utilizzo di creme e lozioni. Infatti, massaggiati sulla pelle sotto forma di lozione o crema, o inglobati nell'acqua del bagno, gli oli essenziali agiscono, assorbiti attraverso l'epidermide (lo strato esterno della pelle) sia a livello locale sia, raggiungendo i capillari presenti nel derma (lo strato interno della pelle) ed entrando, quindi, nel sistema circolatorio, a livello generale. Quando si usa per la prima volta un olio essenziale è necessario verificare di non esserne allergici, il consiglio è, quindi, di mettere una goccia di olio su un batuffolo di cotone da applicare e mantenere per 24 ore, con un cerotto che lo isoli dall'acqua, sulla piega del gomito. Se dovessero comparire rossore e prurito sarà senza meno necessario sospendere l'utilizzo di quell'olio. Gli oli essenziali rimangono all'interno di un corpo sano per circa 6 ore, mentre possono risiedere in un organismo malato, prima di venire eliminati, anche per più di 12 ore. Per evitare pericoli è assolutamente consigliabile: - di non tenere i flaconi contenenti gli oli alla portata dei bambini, - di non assumerli per via orale (tranne prescrizione medica), - di evitare il contatto con occhi o bocca, - di lavarsi accuratamente le mani dopo esserne venuti a contatto, - di non aggiungerli a cibi o bevande. - di comunicare al medico di famiglia l'intenzione di rivolgersi all'aromaterapia. Nonostante l'aromaterapia si fondi su solide basi scientifiche, non va intesa come alternativa alla medicina tradizionale, ma come terapia naturale di complemento con un ruolo molto importante per la prevenzione, infatti, uno stato di equilibrio psicofisico possiede sicuramente la chance di renderci meno vulnerabili nei confronti delle malattie fisiche e dei condizionamenti psicologici che spesso limitano la libera espressione della nostra personalità. In considerazione delle numerosissime richieste inseriamo come appendice un elenco di oli essenziali che potrebbero rilevarsi decisamente utili contro la cellulite. "Gli oli essenziali utili per contrastare la cellulite, da utilizzare aggiunti all'acqua del bagno o per un massaggio verso il cuore, si possono distinguere, in relazione alle proprietà, in: - oli con effetti disintossicanti (Angelica, Geranio, Ginepro), - oli con effetti diuretici (Finocchio, Mandarino, Polpelmo, Rosmarino), - oli con effetti decongestionanti (Patchouli, lavanda), - oli con effetti stimolanti per la circolazione (Limone, Cipresso, Sandalo, Cedro dell'Atlante, Pino silvestre)" vedi anche: rimedi naturali omeopatia erboristeria sezione dedicata alla salute la cristalloterapia sezione dedicata al benessere i fiori di bach Artiglio del diavolo L'artiglio del diavolo (harpagophytum procumbens) è una pianta originaria dell'Africa, dove ricopre un ruolo primario nella medicina tradizionale. Deve il proprio nome popolare ai frutti a forma di uncino che, uscendo dal terreno, possono intrappolare piccoli animali, causandone spesso la morte per fame. La parte utilizzata è la radice, ricca di glucoiridoidi, dagli importanti effetti antinfiammatori. L'artiglio del diavolo agisce sul dolore e sull'infiammazione, risultando utilissimo per: l'artrite reumatoide, l'artrosi, le infiammazioni in genere, le tendiniti, le contusioni, le lombalgie e le lombosciatalgie, i dolori articolari, senza avere controindicazioni ed effetti collaterali. Migliora nettamente la mobilità articolare, rivelandosi, per le problematiche più semplici, un valido sostituto agli antinfiammatori di sintesi non steroidi ed al cortisone stesso, mentre, per le patologie più gravi, permette l'utilizzo di dosaggi di farmaci più contenuti. L'artiglio del diavolo favorisce, inoltre, l'eliminazione dell'acido urico, risultando, perciò, efficace anche per la gotta con componente infiammatoria. Gli sportivi ne fanno largo uso, sia per prevenire tendiniti e problemi articolari, sia per alleviare il dolore, sia per ridurre gli stati infiammatori. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere l'aspetto mentale il training mentale migliorare l'attenzione migliorare la confidenza Medicinali: le associazioni pericolose
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STORIA DELLA BELLEZZA

 
 

STORIA DELLA BELLEZZA Evoluzione storica dei "canoni estetici" Si parla di canone di bellezza solo dall'epoca classica, per questo da fonti documentate possiamo solo capire come in varie epoche diverse culture cercavano di far apparire gradevole il proprio aspetto. Giè nell'età antica Gli antichi Egizi già tremilacinquecento anni prima di Cristo importavano oli, minerali ed unguenti dall'oriente ed i sacerdoti confezionavano in recipienti di alabastro, timo, mirra, origano, lavanza, incenzo, olio di sesamo, di oliva e di mandorle. I prodotti venivano usati per la mummificazione ed altri come unguenti per il viso e per il corpo, sulla scia degli antichi egizi altri popoli del mediterraneo assimilarono tali tecniche. Tra gli antichi egizi era diffusa anche la cosmesi, e non solo tra le donne, per il bistro (kohol) era largamente usato l'antimonio, gli Ebrei invece si limitavano oli e profumi ma non cosmetici. Nell'età classica tra i greci non è chiaro quale fosse il concetto preciso di bellezza tra gli antichi ellenici nel periodo pre-classico; Omero attribuiva la perfezione fisica agli eroi e le divinità, l'armonia e perfezione del fisico, con guance rosate per gli uomini e occhi cerulei con bianche braccia se erano donne. Uomini e donne usavano oli profumati di rosa, gelsomino e nardo per ungere il capo ed il corpo dopo il bagno e le donne erano solite truccarsi il viso con una crema a base di biacca proveniente da Rodi, tale usanza delle donne era però vietata durante i lutti e le cerimonie dedicate a Demetra.



I romani a contatto con la cultura greca, dopo averli vinti ne assimilarono le usanze e costumi, Nel I secolo a.C. Vitruvio scrive. “ ….la natura ha composto il corpo umano in modo tale che il viso, dal mento all’alto della fronte e alle più basse radici dei capelli, fosse la decima parte del corpo…, la terza parte del viso, considerata in altezza, è dal mento alla base delle narici; un’altra terza parte è costituita dal naso stesso considerato dalla base delle narici al punto d’incontro delle sopracciglia e la terza parte va da lì alla radice dei capelli…”: I dipinti e resti archeologici ci dicono abbastanza degli usi dei romani, Ovidio addirittura pubblicò un manuale della bellezza ( De medicamine faciei feminae ). A Roma non si conosceva il sapone, anche se ci viene tramandato il famoso bagno di latte di Poppea, e tutti lo usavano come detergente, dopo il bagno era solito cospargersi di olio di oliva. Successivamente i romani impararono ad usare una forma primitiva di sapone inventata dai Celti. Nel Medioevo le invasioni dei popoli dell’Europa nord-orientale e lo sconvolgente mutamento culturale che ne consegue per l’ex Impero romano, rendono superfluo tutto ciò che non è un bisogno primario: i modelli estetici classici non hanno alcun senso e gli invasori possono proporre, tutt’al più, l’uso di burro acido per lucidare i capelli. Ma anche questi selvaggi conquistatori furono lentamente conquistati dalla civiltà dei vinti. Finalmente per un po’ di buon gusto bisognerà aspettare l’epoca feudale ( X sec. d.C. ), quando dai castelli franco-provenzali si diffonde il modello culturale cortese che restituisce una qualche gentilezza al vivere civile. Ne deriva un recupero di valori tra i quali l'apprezzamento per la bellezza, specie quella femminile, esaltata dai trovatori che, viaggiando di corte in corte, diffondono con i loro canti la fama di bellissime castellane e, senza averne piena coscienza, contribuiscono a creare dei nuovi canoni estetici pur se quasi esclusivamente femminili. E’ il modello di una bellezza nordica quello che si impone, prima attraverso la letteratura, poi attraverso le conquiste militari: la carnagione chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri, che sono caratteristiche fisiche di Normanni e Svevi, diventano il segno della distinzione sociale e condannano i più diffusi colori scuri, tipicamente mediterranei, ad essere indice di subalternità. “Biondo era e bello e di gentile aspetto…” disse Dante presentando Manfredi di Svevia e bionde sono le madonne sacre o profane che siano. I manuali di bellezza dell'epoca suggeriscono alle donne come rendere candido e liscio il viso con biacca, allume, borace, limone, aceto e chiara d’uovo, e biondi i capelli con tinture e lozioni a base di vegetali e minerali, rosse le labbra con minio e zafferano e bianchi i denti con la salvia. Benché la morale cristiana condanni questi costumi (v. Jacopone da Todi nella Lauda “L’ornamento delle donne dannoso”) o la satira ne faccia oggetto di sberleffo (v. Boccaccio in “Corbaccio”) la moda imperversa e le donne stesse preparano da sé i loro belletti se non possono ricorrere ai “merciai”. Nel Rinascimento l ‘ammirazione per il bello inteso come perfezione e armonia riporta in primo piano i canoni estetici classici ed il bisogno di ricercare rimedi indispensabili per rendere perfetto ciò che non lo è del tutto. Nel 1562, G. Mariniello scrive il primo trattato di cosmetologia dell‘Occidente (“Gli ornamenti delle donne”) e non è un caso che a farlo sia un italiano: in Italia infatti predomina una concezione di vita che celebra la bellezza del corpo e gli italiani sono i primi artefici dei profumi. Grazie ad i mercanti veneziani o fiorentini preziose sostanze orientali vengono riversate sul mercato per soddisfare le aspirazioni di uomini e donne desiderosi di piacere e di piacersi; una vera mania per i belletti ed i profumi si diffonde nelle classi più abbienti: vaporizzazioni di mercurio, bistecche crude sulla pelle, ricette segretamente preparate e riservate a pochissime elette permettono alle dame delle corti signorili di avere quell’aspetto che pittori come Botticelli o Tiziano hanno eternato. Quando Caterina de Medici sposa il re di Francia porta con sé, a Parigi, Renato il suo profumiere personale che darà origine ad una produzione locale di cosmetici (seconda metà del 1500). Tra il 1600 ed il 1700 è l’epoca delle teste incipriate, dei nei finti su viso, spalle e décolleté. La toilette di dame e cavalieri esige parecchio tempo: bisogna preparare il viso con poca acqua e alcool profumato; vi si stende sopra un unguento fatto con pasta di mandorle e grasso di montone e poi la biacca. Il viso diventa una tavolozza su cui col bistro si ridisegnano occhi e sopracciglia e si spennella un liquido rosso (in ben 12 sfumature!) per dar colore. Addirittura si usa una sorta di cosmetico azzurro per sottolineare le vene. Il modello estetico viene sempre dalla corte, specialmente quella di Francia, e a Parigi Mademoiselle Martin, profumiera reale, è l’arbitro dell’eleganza femminile. A soddisfare prontamente i bisogni estetici dei cortigiani sono addirittura poste in commercio delle trousses che contengono belletti bianchi e rossi, matita per labbra e nei finti. In Inghiltera invece nel 1770 il Parlamento emette un decreto secondo il quale sarà condannata come strega qualunque donna abbia conquistato un marito tramite capelli finti, tacchi alti, profumi e belletti ed il matrimonio sarà annullato. Nell'età contemporanea i radicali mutamenti determinati dalla rivoluzione francese e l’avvento della borghesia portano nuovi modelli di vita e nuovi costumi. Lo spirito pratico dei borghesi è immune dai fasti e dagli eccessi coltivati finora; anzi, gli ideali forti del Romanticismo fanno emergere l’interiorità di uomini e donne il cui aspetto fisico sarà specchio di animi tormentati e inquieti: "Solcata ho la fronte, occhi incavati intenti crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto labbro tumido acceso e tersi denti capo chino, bel collo e largo petto; giuste membra…" Si presenta così Ugo Foscolo (1778-1827), affascinante esemplare maschile dell’epoca. Il vero diventa soggetto dell’arte e questo canone porta alla ribalta le classi sociali subalterne e, per la prima volta nella storia, si scoprirà la bellezza anche in personaggi minati dalla tisi, filatrici di seta, lavandaie e sartine, in contadini e pescatori. Una relativa sobrietà di costumi tipicamente borghese coinvolge le classi sociali più abbienti e la bellezza non è più potenziata da “ritocchi” evidenti e da abiti particolarmente sfarzosi che sono invece riservati alle donne di malaffare. Il progresso industriale consente il nascere delle prime industrie cosmetiche e nel 1890, a Parigi Madame Lucas fonda la prima Maison de Beauté. Il XX secolo si apre su scenari drammatici: la Prima guerra mondiale porterà morte e fame in Europa e ci sarà poco da disquisire su ciò che è bello; la situazione si ripete tra un ventennio con la Seconda guerra mondiale. In mezzo, in Italia e Germania, la dittatura che, programmando la vita quotidiana del popolo, proporrà modelli autocelebrativi: uomini belli e virili come il capo fatti per essere soldati e donne floride e prosperose fatte per essere spose e madri di soldati. Negli anni venti comunque, per la prima volta nella storia, le donne avevano voluto tagliare i capelli alla garçon , avevano abbandonato abiti lunghi, sottogonne, busti e gardenfant per indossare abiti dalle linee morbide e scivolate e soprattutto dall’orlo al ginocchio. Nel secondo dopoguerra sarà il cinema, soprattutto quello americano, a proporre i nuovi canoni: le vamp bionde platinate, brune appetitose o rosse incendiarie, tutte maggiorate, saranno le ispiratrici della moda, del look, dello stile di vita di donne di ogni ceto sociale mentre per gli uomini varranno i modelli del duro, del rubacuori o del bel tenebroso. Lo sviluppo successivo di altri mezzi mediatici, televisione e rotocalchi in particolare incentiveranno la tendenza, sempre più attuale, ad assumere come canoni quelli proposti dal mondo dello spettacolo e delle passerelle. Le migliori disponibilità economiche ed i nuovi ritrovati della scienza, della cosmetologia, delle tecniche chirurgiche e della medicina, consentono a uomini e donne della nostra epoca di adeguarsi sempre più pienamente ai modelli proposti e scelti alla ricerca di una perfezione che, purtroppo con la cultura del consumismo ha l’inconveniente di passar presto di moda.