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STORIA ED ORIGINE
DEI VICHINGHI
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I VICHINGHI |
Dopo un letargo di secoli, sconosciuti o dimenticati dal mondo antico
dell'epoca, verso la fine dell'ottavo secolo Dopo Cristo i vichinghi fecero la
loro apparizione presentando il loro terribile biglietto da visita: Monastero
di Lindisfarne, 8 Giugno 793 Verso mezzogiorno i monaci videro delle grandi
navi a vele oblique e subito essi pensarono a sfortunati viaggiatori in cerca di
aiuto, ma quando gli occupanti delle navi scesero a terra i monaci si trovarono
davanti dei guerrieri e vennero uccisi tutti, il monastero venne saccheggiato e
i pirati lasciarono l’isola spopolata e distrutta. Descrizioni al primo
impatto per i popoli dell'epoca; "Mai ho visto uomini così belli, di
magnifica prestanza. Sono alti come palme, di un biondo solare, e hanno la pelle
chiara. Non usano camicia, ma hanno solo un mantello che si gettano sulle spalle
in modo di avere le mani libere da poter mettere su un pugnale, su una scure o
su una spada che portano sempre alla cintola. Hanno delle navi lunghe
affusolate, nere e silenziose, la poppa si torce a voluta, la prua spalanca le
fauci di un drago, gli equipaggi all'attrezzatura, il timoniere al suo posto a
tribordo con il remo timone, che apre la strada del nuovo divenire, e queste
strade attraversano i flutti su cui scivoleranno quelle navi, sci neri del campo
dei cigni" E' la descrizione di un arabo che ci racconta il suo primo
incontro con queste orde di predoni; I romani della VI legione, quando li
vedero davanti a loro la prima volta sul Reno nel 240, questi germani del mare,
gli antichi progenitori dei vichinghi di quest'anno, ce li descrissero cosi:
"Adorni delle spoglie di orsi, di vitelli marini e di cinghiali, da lontano
parevano una mandria di bestie feroci. Una tunica corta e stretta lasciava
vedere tutta l'altezza della loro statura, e non arrivava a nascondere le
ginocchia. Gli occhi di questi barbari hanno il colore di un mare in tempesta;
la loro chioma bionda, portata in avanti, sul petto. La maggior parte di loro
lascia crescere la barba sopra la bocca, così da conferire alle labbra maggior
somiglianza col muso dei cani e dei lupi; hanno alla cintola la pericolosa
francesca, una specie di scure a due tagli col manico ricoperto da duro acciaio;
arma funesta, che il barbaro lancia gettando un grido di morte, e che raramente
fallisce il bersaglio che il suo occhio intrepido ha individuato. Quando si
dispongono in battaglia il loro ordine abituale, fedele agli usi antichi, è a
cuneo, un formidabile triangolo in cui non si distingueva che una foresta di
chiome, di pelli di animali e di corpi seminudi, che avanzava con impeto, ma con
un movimento uguale, che sfondava la nostra linea romana. Avevano al braccio un
anello di ferro stretto, con su scritto in runico dei simboli ieratici; anello o
fascia metallica che si toglievano se non dopo aver ucciso un odiato romano.
Quando diventarono poi nostri alleati, aggregati al nostro esercito, come
fanteria ai lati della nostra cavalleria che camminava in mezzo, quelle due ali
ci davano sempre l'impressione di avere a fianco degli avvoltoi, o dei fantasmi,
o quelle figure che si scorgono nelle nuvole quando c'è la tempesta. Alla sera
quando si riunivano sembrava di essere in mezzo a un mercato di contadini, di
pescatori, coperti di stracci, urlanti, gesticolanti nel raccontare con i loro
grugniti le gesta di un giorno dove avevano seminato terrore e morte."
Origine La popolazioni dei vichinghi venivano identificati negli abitanti
dell'odierna Scandinavia e cioè della Danimarca, della Norvegia, della Svezia
settentrionale. Si trattava di tre popolazioni distinte, identificate in una ma
avevano influenze germaniche e celtiche. I vichinghi sono detti anche runii o
runici, perchè utilizzavano le Rune. Si tratta di testi che richiamano le
incisioni usate dai popoli germanici. Runa significa sussurrare. Si tratta
dunque di massime che contengono dei significati di guida e di esempio per la
popolazione vichinga. Un antico detto nordico dice: "Un uomo non dovrebbe
incidere le Rune se non è in grado di leggerle correttamente, perché più di un
uomo è caduto su un'asta runica poco chiara. Ho visto 10 aste runiche intagliate
su un osso di balena raschiato che prolungavano ulteriormente una lunga
malattia". Queste popolazioni fecero la loro comparsa attorno al 700 d.C. e
furono il risultato di una fusione tra indoeuropei, celti e popoli
orientali. Nella Svezia meridionale abitavano i Gauti (Goti), di origine
germanica-slava. La Finlandia era abitata dai Finni, mentre i paesi baltici dai
Balti, di origine slava. A sud della Danimarca è presente la Sassonia, abitata
dai Sassoni, la Frisia (Belgio e Olanda), il regno Franco, la regione degli
Slavi (Polonia); più a sud si identificano i Bulgari . La prima presenza
vichinga registrata nei documenti storici è datata nel 793, quando alcuni
soldati vichinghi assalirono il monastero di Lindisfarne, nella Gran Bretagna
settentrionale, saccheggiandolo ed uccidendo alcuni monaci. Circa
l'etimologia della parola "vichingo" vi sono varie ipotesi, nessuna delle quali
ha trovato riscontro. Il termine anglossassone wic e quello franco wik
significano mercato e richiamano l'attività prevalente di questo popolo. Vik è
anche il nome di una provincia norvegese, mentre con il termine vik si
identifica la baia. Spesso compare la parola viking, termine riferito ad
un'attività di pirateria. I vari popoli chiamavano i vichinghi in vario modo:
per i franchi, erano i normanni; per gli irlandesi erano i lochlannach; per i
germani erano gli ascomanni; per gli slavi erano i ruotsi; gli arabi gli avevano
dato l'appellativo di madjus. Sviluppo Nel corso di tre secoli, a
partire da circa il 700, i vichinghi estesero il loro dominio in tutta l'Europa,
utilizzando rotte commerciali e depredando i diversi territori. I Danesi
stabilirono rotte con la Francia, ove fondarono la Normandia, la Spagna,
l’Italia (nella zona ligure di Luni - La Spezia); gli Svedesi stabilirono
colonie in Russia, presso Kiev, navigando sul Volga ed il Dniepr, con i Paesi
Baltici, gli Slavi ed i Bulgari; i Norvegesi stabilirono rotte sulla Gran
Bretagna e le isole Faer Oer, Ebridi, Orcadi, Shetland. Si racconta che la città
di Luni in Italia venne presa dai danesi attraverso uno stratagemma simile a
quello del cavallo di Troia ideato da Ulisse. In questo caso rappresentato da
Hasting che si fece chidere in una bara e con la scusa di una sepoltura civile
riuscì ad entrare nella città. Tra l'880 e l'890 venne raggruppato il
pericoloso e potente "Grande Esercito" che compì diverse razzie nella Frisia e
nella Normandia, conquistando diverse volte Parigi e Londra. Si trattava della
prima coalizione raggruppata ed ordinata secondo precise regole militari che
costituì una seria minaccia per i Franchi di Carlo Magno. Tra il 907 ed il
944 i vichinghi, attraverso il Mar Nero, il Don, il Volga, stabilirono una
regione di influenza attorno a Bisanzio, al punto che alcuni mercenari bizantini
erano runici. Nel 1030 Canuto il Grande unificò la Danimarca, parte della
Scandinavia e l'Inghilterra, fondando un grande impero nordico. Già nel 1045,
però, alcune nazioni si separarono dando vita a nuove nazioni. Dalla
Normandia, intorno all'anno 1066, partì una spedizione che con Guglielmo il
Conquistatore si impossessò dell'intera isola allontanando il dominio sassone e
danese. Vennero fondate colonie in Islanda, Groenlandia e America, in
particolare nella zona tra Terranova e Boston. L'Islanda divenne una florida
repubblica, ove partì il concetto del Thing. La Groenlandia (Terra Verde)
venne scoperta da Erik il Rosso, che condannato all'esilio dal Thing di
Rejkiavik, si diresse al nord, ove scoprì la regione antartica. All'epoca il
clima era più dolce e permise la fondazione di diverse colonie e lo sviluppo di
attività agricole. Ricordiamo Herjolfsnes, Brattahlid, Sandnes . Prima di
giungere in America le spedizioni vichinghe si imbatterono in altre terre:
Helluland (Terra piatta di sassi), Markland (Terra della foresta) e Vinland
(Terra del vino). Quest'ultima è identificabile con Terranova, ove i vichinghi
ebbero numerosi scontri con gli indiani locali. Sembra attendibile che i
runii siano stati presso Boston e New York, in base alla tipologia dei territori
descritti ed alle caratteristiche degli indiani. Inoltre, presso Terranova sono
stati individuati resti di villaggi con caratteristiche vichinghe. Questi
territori assunsero la funzione di sede di migrazioni popolari e di esuli sia
politici sia condannati. Gli eroi che scoprirono questi territori furono Thorfin
Karlsefni, che avvistò l'America, Leif Eriksson, eroe groenlandese, Bjorn
Herjulfsson, esploratore americano, Erik il Rosso , scopritore
groenlandese. Dall'anno 900 all'anno 1000 il commercio si intensificò e
sorsero numerose città mercantili. La classe sociale della borghesia, fatta di
audaci mercanti, diventava sempre più forte. E' in questo contesto che nasce la
Gilda, cioè una sorta di consorteria mercantile, di corporazione che era fatta
di un insieme di mercanti e difendeva gli interessi degli stessi. Numerose erano
le iniziative che venivano intraprese in difesa di questa classe e dei suoi
interessi. Questo termine non è da confondere con il Vik, che rappresenta il
villaggio, il quale veniva costruito attorno ad una fortificazione o ad un porto
che aveva il nome di vike. Ogni vik poteva deliberare leggi ed accordi.
Numerose furono le città fondate che costituivano importanti centri di
commercio. Il più importante era Haitabu, nello Schleswig (regione
tedesco-danese vicino Kiel). Centro importante, deteneva tutto il commercio del
Baltico, del mare del Nord e dei fiumi che penetravano nella Germania. Vi era
poi la cittadina di Birka, in Svezia, posta nel lago Maralen, prima dell'odierna
Stoccolma. La città svedese di Helgö costituiva un centro strategico del
commercio tra l'Europa e l'Asia. Uppsala era un centro religioso. Truso era
un'importante villaggio dell'Estonia, distrutta poi dai barbari slavi. L'isola
di Gotland, nel Baltico, controllava tutto il traffico navale. Nella Frisia si
ricorda la città Dorestad, caratterizzata da piante semicircolari. Numerose,
poi, le città costruite sull'Elba: Quentovic, Domburg, Emden, Brema, Amburgo.
Altri centri sono presenti in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Olanda e Normandia.
Fino alla fine del 1000 le diverse città vichinghe che riempivano tutta
l'Europa vissero un periodo di splendore e di floridezza economica. Questa
situazione conobbe un netto declino con l'ascesa degli Slavi e degli Estoni
dall'est. In questa situazione molti villaggi vennero distrutti ed altri
subirono il loro assetto urbanistico, per lasciare il posto a roccaforti, come
ad esempio Copenaghen. Attività Il popolo vichingo è passato alla
storia per il suo carattere bellicoso, ma sicuramente ha espresso altre
caratteristiche. Per quanto riguarda il primo aspetto è evidente che aveva
sviluppato un’attività bellica, che lo ha reso invincibile per molti secoli. Non
era costituito da un esercito organizzato e regolare. Nel rispetto del costume
celtico, tutto era basato sul vigore e la potenza, con strategie molto semplici.
Solo negli ultimi anni del loro dominio si sviluppò una regolarità
nell'organizzazione dell'esercito, motivata dalla nascita e comparsa delle prime
signorie nordiche. L’elemento di forza era l’assalto via mare, attraverso il
quale sono diventati pericolosi predoni. Possedevano delle barche potenti ed
agili nelle manovre, con cui potevano risalire i fiumi. Tali imbarcazioni,
tuttavia, non erano adatte alle traversate in mare aperto, come hanno dimostrato
le numerose navigazioni compiute verso l’America. Bravi agricoltori, dovevano
fare i conti con le condizioni climatiche, come in Groenlandia e sulle isole
nordiche. Producevano mele, da cui traevano l’idromele, la bevanda preferita,
cipolle, vegetali. La loro alimentazione era molto varia (carne, minestre,
pesce..), era comunque priva di vitamina C, in quanto non conoscevano gli
agrumi, ma non sono stati segnalati molti casi di scorbuto. Allevavano pecore
e mucche. Queste ultime erano presenti anche nel Valhalla, dunque
rappresentavano un elemento fondamentale per l’uomo. Al nord della Scandinavia
si allevavano renne, secondo l’usanza dei sami (o lapponi). Nella società civile
il potere era dato dalla quantità e qualità del bestiame che si
possedeva. Bravi artigiani, sapevano lavorare i metalli, le cui materie prime
venivano importate. Lavoravano utensili e suppellettili. Presso ogni villaggio o
fattoria vi era un’officina. Dal punto di vista artistico non ci fu uno
sviluppo classico. In un certo senso furono i progenitori di Picasso. Nelle
decorazioni soprattutto svilupparono tre cosiddetti stili animali, dove la
natura assumeva un ruolo ispiratore. Le figure appaioni realistiche e
stilizzate. Un elemento rappresentato frequentemente è il leone, simbolo di
forza. Questi passerà alla storia con il termine di grifone vichingo , che
caratterizzerà numerose navi. Il terzo stile era detto Vendel-E. Si tratta di
una sorta di barocco, ove ogni figura è rappresentata con numerosi
particolari. Presso il villaggio danese di Oseberg si identificò una buona
scuola artistica. Numerosi sono gli stili artistici identificati presso i
runici: stile Borre : elementi lignei con guarnizioni metalliche; stile
Jelling : elementi zooformi con argento; stile Mammen : elementi naturali ed
animali dalle dimensioni dilatate; stile Ringerike : elementi floreali
numerosi; stile Urnes : linee flessuose sui particolari. Le armi
accompagnavano i vichinghi durante l'arco della loro vita: giavellotti, lance,
spade, asce, scudi..... Era anche in questo settore che si rifletteva l'attività
artistica. Le spade, gli scudi ed altre armi erano decorate con elementi che
richiamavano la natura. Numerose erano le raffigurazioni animali che avevano lo
scopo di aiutare l'uomo nella battaglia. Dal punto di vista urbanistico le
città erano originariamente dei villaggi di capanne, ove gli animali convivevano
con gli uomini in un’unica stanza soprattutto per una questione termica. Le case
avevano un fuoco al centro delle stanze che diffondeva fumo dappertutto. Non vi
erano finestre, l’unico ricambio di aria avveniva quando si apriva la porta.
Successivamente, soprattutto al nord, le case vennero costruite in pietra, con
stanze diverse. Gli animali vennero portati in un altro edificio. Non venne
sviluppata un’arte funeraria particolare. Ci si limitò a realizzare urne e
monili che accompagnavano il defunto. Casi particolari erano le tombe dei re o
dei nobili, ove si spendevano più tempo e denaro. I vichinghi svilupparono un
sistema legislativo che non era all’avanguardia, ma comunque superava la legge
del taglione vigente in quel momento in altre culture. Era il Thing che
stabiliva il corrispettivo in denaro da pagare per un reato. In alcuni casi
veniva decretato l’esilio, come nel caso di Erik il Rosso che, esiliato
dall’Islanda, scoprì la Groenlandia. Spesso si era autorizzati alla vendetta,
come nel caso in cui veniva ucciso un signore: il figlio poteva vendicarlo
uccidendo un parente dell’assassino. Si innescava un meccanismo di faide e
stragi senza fine. Dunque non siamo di fronte ad una società civile, basti
pensare a certi usi e costumi, ma ci avviamo verso la civiltà occidentale. Il
grande merito dei runici fu l’aver permesso la nascita di uno stato
unitario. Abili manager, avevano il senso degli affari. Grandi costruttori
navali, stabilirono rotte commerciali numerose che li resero noti
dappertutto. Tra le imbarcazioni impiegate ricordiamo: - le sniggen :
moderni incrociatori veloci (100 uomini di equipaggio - 20 doppi remi); - le
skeidhs : navi di linea delle flotte guerriere; - i draken o drakkare : le
navi con il drago. Inoltre non avevano concorrenti nelle imbarcazioni degli
altri popoli.
Ricordiamo inoltre che le imbarcazioni erano dotate di forti e
robuste vele, adatte a fronteggiare i tempestosi mari nordici. Nella navigazione
i marinai non impiegavano la bussola, che verrà inventata dal Positanese Flavio
Gioia alcuni secoli dopo, ma utilizzavano degli strumenti che si basavano sull'altezza
del sole e sulla sua posizione. I vichinghi colonizzarono numerose località
allo scopo di estendere i loro commerci. L'attività commerciale era varia:
dalle materie prime (come l'ambra, i preziosi, i metalli) ai generi alimentari;
dagli schiavi (molto numerosi a causa delle continue conquiste) al legname,
l'argento e la ceramica. I vichinghi avevano il controllo d varie zone
geografiche. In particolare avevano l'influenza della via tra la Cina, l'Oriente
e l'Europa. La lingua scritta più diffusa soprattutto nelle saghe era il
runico. Si trattava di incisioni che richiamavano l'intaglio impiegato per la
scrittura germanica. In particolare riconosciamo: - la runa comune usata in
Danimarca, Svezia occidentale, Norvegia orientale; - la runa norvegio-svedese
, Svezia orientale, Norvegia meridionale ed occidentale, colonie norvegesi in
Europa; - l'alfabeto-Helsinge , Svezia settentrionale. Questi vengono
impiegati per lo più nelle scritture importanti e nei documenti ufficiali. In
Islanda viene impiegato l'alfabeto latino. Religione La religione
vichinga presenta numerose commistioni con il mondo reale vissuto da questo
popolo nordico. Vi sono infatti numerosi riferimenti alla vita quotidiana ed
agli elementi naturali che accompagnavano la popolazione. Sicuramente essa ha
subito delle influenze celtiche, quindi indoeuropee con origini relative
all’area scita-iranica. LE RUNE I sacerdoti vichinghi, o rusii, erano
detti attiba e svolgevano i riti sacrificali durante le cerimonie. Questi
avevano luogo all’aperto, in pieno stile celtico, e venivano costituiti da
sacrifici animali ed umani, i cui cadaveri erano esposti appesi ad alberi.
Questa pianta, che richiamava le pietre megalitiche su cui venivano apposte
scritture runiche, rappresentava la continuità tra la terra ed il cielo, luogo
di residenza degli dei. Il poema Voluspa ci racconta come è avvenuta
l’origine del mondo e come era fatto il mondo degli dei. Il primo essere animato
a comparire fu il gigante Ymir, nato dallo scontro tra il ghiaccio del mondo
settentrionale, detto Niflheim, ed il fuoco del mondo meridionale, detto
Muspelheim. Ymir abitava nella Terra di Nessuno ed ebbe come compagna una
mucca, Audumla. Da questi nacque la prima coppia di giganti che ebbero come
figlia Bestla. Questa si unì a Bor, nato da Audumla. Dai due nacquero Odino,
Vili e Ve, che uccisero Ymir e fecero il mondo. Con il cranio del gigante fu
fatta la volta celeste, con il cervello le nuvole, con il sangue il mare e con
la carne e le ossa la terra. Essi andarono ad abitare tra il cielo e gli inferi,
nel Midgard (Terra di Mezzo), mentre ai giganti assegnarono l’Utgard (Terra alla
Periferia). Gli dei risiedevano nell’Asgard, dove c’era una sala enorme, ove
si poteva fumare, bere idromele, giocare a scacchi e da cui potevano osservare
il mondo. Nella sala inoltre si trovava un enorme frassino che aveva le radici
negli inferi e la sommità nel cielo. L’Asgard era unito con il Midgard da un
ponte bellissimo. Gli dei soffiarono in un albero e nacquero i primi esseri
umani: Askr ed Embla, alla cui prole affidarono il mondo. L’Olimpo nordico,
il Valhalla, era continuo teatro di lotta tra due famiglie divine: gli Asen, che
detenevano il governo, e i Vanen che avevano guadagnato il rango attraverso le
battaglie vinte. Il Valhalla era abitato anche dagli eroi caduti in battaglia e
dalle Valchirie, vergini da combattimento e cameriere degli dei, che
proteggevano il regno degli dei. Nell’ambito degli Asen ricordiamo alcune
delle seguenti divinità: · Odino, venerato come Wotan dai germani,
signore dell’Asgard. Risiedeva su un trono intagliato ed ai piedi sedevano due
lupi, Geri e Freki. Era considerato signore del cielo, don giovanni, duce nelle
battaglie con il suo cavallo Sleipnir, dio dei morti, poeta, mago, conoscitore
dei misteri. Quest’ultima caratteristica costò un’occhio al dio, perché aveva
dato uno sguardo alla fonte della conoscenza. Da quel momento egli verrà sempre
rappresentato con un mantello ed un elmo che gli copre un occhio. E’ comunque un
personaggio cupo e malinconico, amante della poesia e della musica.
· Frigg, moglie di Odino. · Thor, conosciuto come Tur
dai normanni, il dio più venerato dai nordici, perché era vicino alle loro
esigenze e non appariva aristocratico come Odino. Uomo possente, con la barba
rossa, dimorava in un palazzo di 140 sale, mangiava molto e beveva barili di
idromele. Facilmente irritabile, aiutava molto i contadini e tutti i lavoratori,
nonché i marinai. Era reso invincibile da una cintura che gli raddoppiava la
forza, guanti di ferro ed un martello di ferro, detto Mjolnir. Era molto
venerato presso i runii, anche più di Odino: essi si chiamavano i figli di Thor.
Ne sono prova i santuari di Uppsala e Trondheim. Ancora oggi nello sport ne
sopravvive la leggenda attraverso la disciplina olimpica del lancio del
martello. · Tyr, presidente dell’assemblea dell’Asgard. Molto
venerato in Danimarca. Veniva invocato nei Thing, durante la stesura dei
contratti, nei matrimoni e nei tornei. · Loki, personificava il
male. Era conosciuto come "mezzo dio e mezzo diavolo", a cui ci si rivolgeva per
avere idee malvagie. Venne adottato nell’Olimpo perché fratello di Odino. Aveva
come figli: Hel, dea degli Inferi; il serpente del Midgard, che neanche Thor
aveva sconfitto; Sleipnir, lupo di Odino. Senza cuore e senza morale, venne
tollerato fino a che uccise il dio buono Baldr. Da questo momento venne
incatenato ad una rupe. · Baldr, era l’esatto contrario di Loki.
Tutti gli esseri viventi avevano giurato di non fargli male. Rappresentava la
bontà e la purezza. Tra gli Asen ricordiamo: · Njord, l’anziano
della famiglia. Comandava al vento, alla pioggia. Proteggeva gli uomini.
· Skadi, moglie di Njord. Era la Diana nordica, amava la caccia tra
i boschi e portava gli sci. · Freyr, capo della famiglia. Si
interessava di tutti i bisogni dell’uomo ed era amante della magia. Era venerato
come dio della fecondità, rivestendo un ruolo fondamentale presso i vichinghi.
· Freyja, sorella di Freyr e capo delle Valchirie. Assegnava il
posto alla tavola del Valhalla ai dei appena arrivati. Dea dell’amore e della
bellezza, si intratteneva con qualche dio guerriero. L’Olimpo divino non è
destinato a sopravvivere a lungo. La perfidia e la menzogna fanno in modo che
Loki possa operare e liberare le sue terribili creature. Il Valhalla diventa un
accampamento militare. Vi sono numerose battaglie che producono l’effetto di
sterminare tutti gli dei. Sopravvivono solo Baldr, che risorgerà dalla
cattiverie di Loki, Vali, Vidar e Hodr (tre figli di Odino). Essi riporteranno
ordine nel caos e nascerà un modo di amore e bontà. E’ evidente che la
religione runica è molto personalizzata. Il popolo sente il bisogno di avere
delle divinità vicine. Per questo gli dei presentano delle imperfezioni, sono
mortali e fanno le stesse cose degli uomini. Come detto prima, numerose sono
le contaminazioni con altre religioni. Tyr richiama il dio indiano Dyauh e lo
Zeus classico, Thor sembra molto simile ad Ercole, in Odino si identificano il
dinamismo e la forza dei nordici. Baldr richiama i concetti orientali di
resurrezione e di rinnovamento. La lotta tra Asen e Vanen si riallaccia alla
struttura sociale runica. Essa richiama la lotta tra la classe aristocratica,
detentrice del potere, e quella contadina che ne vorrebbe di più. Per i
vichinghi il mondo era il palcoscenico della magia. Credevano di essere guidati
da esseri arcani e avversati da spiriti maligni, spesso veicolati dal sangue,
segno di incantesimo. Pensavano che nei capelli e nelle unghie, come in tutte le
parti sporgenti del corpo, si celava una fonte inesauribile di energia.
Credevano che le mani avessero un immenso potere taumaturgico. Spiriti buoni
proteggevano i pascoli ed i raccolti. Numerose le presenze di elementi
naturali nella religione: cavalli, lupi, draghi e leoni accompagnavano gli
uomini nelle saghe e nelle leggende. La testa di tutte le navi vichinghe aveva
un animale rappresentato che guidava l’equipaggio nella difficile vita sul mare.
Elfi e gnomi abitavano i boschi e regnavano nella notte, apportando sventura
e paura, nonché tempeste e terremoti. Alcune donne, le Disen, proteggevano dai
malanni e dalla morte e venivano venerate in pubbliche feste. Il solstizio
d’inverno e il solstizio d’estate erano le feste più seguite. In particolare il
primo era visto come simbolo di rigenerazione, di vigore, di forza nel
combattimento, della fecondità. Si offrivano doni agli dei, spesso sacrificali,
condividendo in alcuni casi il sangue, in base ad uno stile dionisiaco; ci si
ubriacava e si mangiava in abbondanza. I guerrieri caduti in battaglia erano
raccolti negli Inferi, dove regnava la dea Hel, che gestiva un’enorme camera che
portava il suo stesso nome. I marinai morti in mare venivano raccolti nella rete
dalla dea Ran. La strutturazione cielo-inferi trova influenze nella cultura
islandese e nella religione cristiana. Potevano salire al cielo solo gli eroi
e chi si era comportato secondo le leggi della società. In questo caso si
credeva che il defunto, una volta morto, saliva su un cavallo sacro ed entrava
nel Valhalla, dove veniva accolto dalle Valchirie. I morti venivano inumati
in camere di varia forma e di varia ricchezza, a seconda della condizione
sociale del defunto. Se il defunto era un nobile, veniva accompagnato nel suo
viaggio eterno dalla moglie o anche da servi volontari, che venivano uccisi in
apposite cerimonie. Alcune camere avevano la forma di una nave; spesso i
cadaveri venivano deposti in barche che erano bruciate. Anche le pietre tombali
venivano poste a forma di nave, per richiamare il profondo legame che univa
questo popolo con il mare. Ancora oggi lo spirito dei vichinghi sopravvive
nelle favole raccontate ed ambientate nelle regioni nordiche. Si rivivono così
le saghe e le Rune che venivano diffuse in tutto il paese. Società La
società vichinga si presenta molto semplice. All’origine della cultura runica si
assisteva alla presenza di signori locali, di lavoratori della terra, di
artigiani e di servi, tutti legati ai primi, in base ad una struttura
profondamente medioevale. Con lo sviluppo della cultura nordica, comparve il
Thing , simbolo del progresso legislativo e sociale. Si trattava di una
assemblea pubblica a cui tutti i cittadini partecipavano. Essa si teneva in
vallate, almeno due volte l’anno. Molto conosciuti sono stati i Thing che si
tenevano in Islanda, nella vallata del Thingvellir. In questa assemblea si
prendevano le decisioni più importanti che riguardavano la comunità. In
particolare venivano giudicati anche i colpevoli di crimini contro la società
secondo il codice runico. Il popolo che partecipava al Thing si divideva tra
accusa e difesa e faceva il tifo per la parte sostenuta; si passava poi alla
votazione ed il verdetto dipendeva da dove si schierava la maggioranza.
Tuttavia il Thing non aveva la forza di far rispettare il verdetto, si
trattava solo di un sostegno morale. Appare chiaro che un uomo era ritenuto
colpevole o innocente in funzione delle persone che lo sostenevano. Dunque, più
peso sociale aveva, più uomini si schieravano dalla sua parte. Si trattava di
una democrazia subordinata alla struttura sociale. La società vichinga si
basava sul concetto della centena(estensione del terreno di circa 100 hugen,
cioè 3.000 iugeri). Una centena svedese, ad esempio, comprendeva 12 villaggi. La
centena era retta dall’hersir, capo politico-amministrativo incaricato del
popolo attraverso il Thing. L’unità immediatamente superiore raggruppava
varie centene (dieci, otto, quattro….). Si trattava dello jarl, termine che
significa "uomo di prestigio" che designava i capi dei piccoli reami che dal
principio segnavano la civiltà runica, i cui rappresentanti erano i comandanti
delle temibili truppe nordiche. Nel corso del tempo i piccoli reami lasciano
il posto ad un’unità nazionale. I funzionari popolari sono sostituiti da agenti
reali. Le figure dell’hersir e dello jarl scomparvero, mentre rimane il ruolo
della centena. Si giunse così all’unità dei tre paesi runici: o
872, Aroldo Bellachioma conduce all’unità la Norvegia, costituita in precedenza
da numerosi jarl, che si identificavano in fiordi o baie; o 950, Gorm
il Vecchio porta avanti l’opera di Gottrik ed unifica la Danimarca; o
970, la famiglia degli Ynglinge unifica la Svezia, composta da tre jarl.
Anche l’Islanda passò da una forma di governo repubblicana ad una
oligarchica, sempre di più sotto il controllo di un’aristocrazia locale.
L’Inghilterra, che si trovava sotto il dominio normanno, di origine danese e
norvegese, costituì una forma di governo che, in parte, sopravvive ancora oggi.
Dunque i popoli nordici si rivelano come inclini alla sottomissione,
all’organizzazione ed alla pianificazione. I vichinghi inoltre, accanto al loro
temperamento sanguigno e bellicoso, mostrarono grandissime doti
manageriali. L’elemento fondamentale della società runica era la Sippe.
Questo termine richiamava il concetto di famiglia, di comunità. Era tale
mini-assemblea a stabilire le regole a cui ogni membro doveva sottostare. Tipico
era il caso dei matrimoni, considerati come veri e propri contratti stipulati ad
interesse delle famiglie. In tutte le cose che riguardavano la comunità si
considerava l’aspetto pratico, finalizzato alla sopravvivenza degli individui in
un ambiente reso duro dalle condizioni naturali. Chi era fuori della Sippe, non
aveva alcuno peso sociale. Essa aveva anche un significato religioso che
accomunava un certo numero di individui. Occupava un ruolo predominante in tutte
le saghe della letteratura nordica. Presso i runici era innato il senso
della proprietà. Questo si rifletteva moltissimo sui servi, che costituivano lo
stato più popolato della struttura sociale. Questi appartenevano al signore, che
poteva disporre della loro vita e di tutto quello che li riguardava. Spesso i
servi si occupavano dell’educazione dei giovani. La presenza di numerosi
schiavi, il cui valore sociale era ancora più inferiore di quello dei servi,
testimonia il fatto che la società vichinga aveva compiuto numerose conquiste e
sottomesso altri popoli. Vi erano poi i contadini liberi, la cui forza veniva
data loro dalla proprietà che avevano. Essi potevano partecipare alle assemblee
e votare. In realtà la società runica si fonda sulla contrapposizione tra
contadini ed aristocratici. Di questa situazione seppero approfittare alcuni
signori che costituirono la monarchia. Un ruolo importante nella società
spettava ai militari, che non costituivano un esercito regolare, ma erano un
gruppo di uomini che rispondevano alle esigenze sociali, economiche e religiose
della propria comunità. Alla fine dell’epoca vichinga li troviamo come mercenari
presso la corte di Bisanzio, in lotta contro i Sasanidi. Vi era anche una
classe sacerdotale che gestiva un fortissimo potere a livello di Sippe,
presiedeva tutte le cerimonie e, spesso, controllava la maggior parte dei
contratti. La donna svolgeva un ruolo fondamentale. L’uomo spesso era in mare
o in guerra, per cui era lei che comandava nella casa. Fedele, rimaneva
all’interno della Sippe fino al giorno del matrimonio. Successivamente gestiva
il controllo di tutte le attività domestiche. Inoltre, secondo un costume
celtico, incitava l’uomo in battaglia, infondendo coraggio. Rimaneva separata
dall’uomo durante le cerimonie religiose. Quando l’uomo invecchiava, si ritirava
da tutte le attività e diventava dispensatore di saggezza, mentre era la donna
che continuava a gestire il potere. L’età dello svezzamento per la società
era di circa 12 anni. Già a questa età l’uomo doveva pensare al suo futuro ed
avere molti figli, perché costituivano mano d’opera per la sua casa. L’uomo
aveva il potere di riconoscere il proprio figlio il giorno della nascita,
mettendolo sulle ginocchia, altrimenti, se questi era deforme oppure era
femmina, poteva scartarlo. Avevano comunque un peso maggiore i figli legittimi
rispetto agli altri, anche perché era ad essi ed in particolare al primo che
veniva lasciata tutta l’eredità familiare. Nei confronti del sesso il runico
aveva un rapporto molto aperto. Non lesinava di fare all’amore in pubblico. Si
racconta che prima di comprare delle schiave, queste venivano provate in pieno
mercato. Dietro questa mentalità c’era una motivazione religiosa per cui l’uomo
era espressione del vigore e della forza, nonché della fecondità. Ben diversa
era la situazione che riguardava la donna della famiglia con cui c’era un
atteggiamento di fedeltà e di quasi venerazione. LE RUNE Molto importante
è il ruolo svolto dalle Rune. Si tratta di morali o pensieri impiegati come
monito, come guida per il popolo nordico. La tradizione ci tramanda 9 rune che
recitano: 1. Gebo. E’ il dono degli dèi, l’offerta, il Calice. Questi
Calice prevede un sacrificio che porta a miglioramento, progresso, evoluzione.
Significativo che questa sia la prima Runa raccolta da Odino. 2.
Hagalaz. Rappresenta il ghiaccio come 5° elemento della Tradizione nordica. E’
legata all’essenza del cosmo e alle radici dell’essere. E’ la dominante delle
Rune Hog. 3. Naudhiz. Runa della Notte, della Grande Madre che genera
la vita. Simboleggia anche il dio trafitto sull’Yggdrasil. Runa di grande potere
magico. 4. Isa. La colonna di ghiaccio. L’ostacolo che si scioglie. Isa
rappresenta la volontà dell’uomo, che si trasforma in sciamano. E’ colonna di
luce, diamante-folgore, asta magica. Isa è il cristallo, quello stesso che
veniva posto fisicamente all’interno del corpo affinchè potesse pregnarsi di
tutte le conoscenze dell’Uomo di Potere, per essere poi tolto nel momento della
sua morte e trapiantato nel corpo del suo successore. 5. Jera. Il ciclo
delle stagioni, la continua evoluzione delle cose, dell’universo. E’ la luce
dell’anima, la consapevolezza, l’aspetto duplice delle cose, la comprensione del
ciclo universale. 6. Eihwaz. La morte necessaria, la continuità della
vita. Morire per rinascere. Il passaggio obbligato. E’ connessa con l’albero del
tasso, albero questo che veniva utilizzato per produrre potenti magie. Il suo
incenso, inoltre, fortemente tossico veniva aspirato con estrema cautela dagli
sciamani per produrre i Viaggi agli Inferi. 7. Sowulo. La folgore che
scende dall’alto. L’illuminazione, il dono della Sapienza e della
Consapevolezza. E’ Runa solare collegata con i chakra e con la loro apertura.
8. Inguz. Rappresenta la Porta verso nuovi mondi, verso nuovi spazi,
nuovi dimensioni dell’essere, nelle sue tre composizioni: materia, mente-energia
e spirito. 9. Dagaz. Coscienza cosmica. E’ il nuovo giorno che si
manifesta a chiusura del cammino percorso. Indica una nuova era colma della luce
della Coscienza. Bibliografia "L’epopea dei vichinghi", Rudolf Portner,
Garzanti 1972
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