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LA RIVOLUZIONE FRANCESE
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RIVOLUZIONE FRANCESE - CAUSE - CRONOLOGIA DATE |
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La Rivoluzione Francese è caratterizzata dall''insieme dei movimenti
politici e delle trasformazioni istituzionali e sociali che in Francia, nel
periodo tra il 1789 e il 1799, misero fine all' ancien régime (espressione
francese: vecchio regime coniata dai rivoluzionari francesi per connotare in
senso negativo il sistema politico e socioeconomico della Francia
prerivoluzionaria, contrapponendolo al "nuovo" regime nato con la
rivoluzione. La definizione di ancien régime fu estesa poi all'intera
società europea dei secc. XVI-XVIII. Benché di ancien régime si parlasse già
nel 1788 in un documento nobiliare del Beaujolais, dal 1790 l'espressione
cominciò a essere diffusa tra gli uomini dell'Assemblea Costituente. Fin
dalle origini emerse una triplice accezione del termine: politica, sociale
ed economica. ) abbattendo la monarchia assoluta (forma di regime politico
nella quale l'autorità sovrana esercita il potere senza dipendere o venire
controllata da altre istanze, superiori o inferiori. Ciò non significa però
che il detentore del potere, definito peculiarmente legibus solutus -
sciolto dalle leggi -, sia del tutto privo di limiti alle proprie decisioni.
Rimangono infatti per lui vincolanti sia le regole fondamentali
consuetudinarie del regno, sia la legge naturale e quella divina. La
specificità dell'assolutismo, che lo rende diverso da una dittatura o da una
tirannide, può essere colta solo prestando attenzione a una forma
storicamente determinata di organizzazione del potere: quella dei moderni
Stati monarchici europei dal sec. XV al XVII.
Paradossalmente, il termine assolutismo sorse tra la fine del '700 e la
prima metà dell'800, proprio nel momento in cui il fenomeno corrispondente
si esaurì con la rivoluzione francese. Il vocabolo intendeva definire gli
aspetti negativi del potere monarchico illimitato. Meno agevole è
identificare l'origine dei regimi assolutistici, anticipazioni dei quali
potrebbero essere individuate già tra il sec. XIII e il XV. Per certo l'età
peculiare dell'assolutismo va collocata tra il sec. XVI e il XVIII, con lo
sviluppo delle grandi monarchie nazionali europee (sebbene esistessero
talvolta notevoli differenze tra gli assolutismi francese, inglese e
tedesco). Sebbene non si usasse direttamente la parola assolutismo questa
politica venne anche espressa in termini teorici da pensatori quali Jean
Bodin e Thomas Hobbes.
Il fatto comune di queste esperienze storiche fu la tendenza dei sovrani a
concentrare nella propria persona tutti i poteri statali, anche se con forme
e modalità operative diverse (l'assolutismo di Luigi XIV di Francia fu
fondato sul diritto divino, mentre quello di Federico II di Prussia fu
ispirato ai princìpi illuministici). Altri aspetti salienti dell'assolutismo
si manifestarono come tendenze di lungo periodo. Tale fu l'emancipazione
definitiva degli Stati (o delle monarchie) dai poteri "universali", come
l'impero e il papato, connessa con il processo di separazione della politica
dalla teologia e dalla religione. Un altro esito dell'assolutismo fu
l'avvento definitivo di una burocrazia e di un'amministrazione unitarie, che
tesero a ridurre al minimo la sfera d'azione e l'autonomia degli organi
locali e la loro volontà di concorrere alla politica centrale. La funzione
legislativa fu avocata allo Stato, realizzando un passo decisivo verso
l'unificazione del diritto (creatura del re, e quindi sempre riformabile) e
la soppressione delle consuetudini e dei vincoli tradizionali. Si affermò un
esercito di tipo moderno, permanente e con ordinamento uniforme. Vi fu la
tendenza a sottomettere le Chiese nazionali - anche se non senza contrasti -
al potere sovrano dello Stato (gallicanesimo francese o Chiese riformate di
Stato tedesche). Si attenuò progressivamente il sistema feudale, e
l'aristocrazia terriera fu sostituita da una nuova nobiltà , senza
tradizioni ed elevata a tale rango dal favore del monarca. Strettamente
collegato a queste trasformazioni fu il continuo aumento di importanza della
ricchezza monetaria e mobiliare.
Per molti versi e con non poche contraddizioni, infine, l'assolutismo funse
da "incubatrice" per la formazione del nazionalismo: il consenso e la
coesione di genti anche di etnie diverse attorno alla figura di un sovrano
preparano il manifestarsi di un sentimento nazionale che verrà alla ribalta,
con modalità clamorose e opposte alla visione assolutista, nella rivoluzione
francese. Emblematica al riguardo fu l'esperienza unificatrice che proprio
la Francia visse sotto il regno di Luigi XIV.
Questa politica di razionalizzazione del potere portò con sé indubbi aspetti
moderni. I sovrani illuminati nel '700 compirono, per esempio, opera di
straordinaria importanza per la realizzazione di un sistema giuridico
uniforme e organico: la riforma del diritto civile iniziata da Maria Teresa
d'Austria portò nel 1788 alla pubblicazione di un codice civile generale. E
fu giustappunto il periodo dei principi riformatori quello che lasciò segni
più evidenti dell'assolutismo nella storia italiana: la Lombardia di
Giuseppe II, il Regno di Napoli con Carlo III, la Toscana sotto Pietro
Leopoldo furono casi tipici di Stati accentrati, e governati con acume,
secondo il modello assolutistico ), gli ordini privilegiati e le strutture
feudali del regno. Avvenimento decisivo della storia moderna, la rivoluzione
francese si presenta come un fenomeno dai caratteri originali, benché
esternamente inquadrabile nel contesto generale di crisi economiche,
sociali e politiche che agitarono il mondo occidentale di fine sec. XVIII.
Già da tempo un diffuso spirito di riforma (a partire dalle idee
illuministe) aveva posto il problema di un superamento dei privilegi e dei
limiti dell'assolutismo. Questa esigenza sfociò in un movimento
rivoluzionario, caratterizzato da programmi vieppiù radicali e metodi spesso
violenti, sulla spinta, tra il 1788 e il 1789, di fattori contingenti quali
l'insolubilità della crisi finanziaria (il bilancio statale del 1788, a
fronte dei 503 milioni di entrata, registrava 629 milioni di spesa) e il
concretarsi della crisi economica in penuria alimentare e aumento dei prezzi
dei cereali, provocati dal cattivo raccolto del secondo semestre 1788. DAL 1787 AL 1792
Unica soluzione alla crisi finanziaria sarebbe stata l'estensione del carico fiscale alle proprietà ecclesiastiche e nobiliari, fino ad allora esenti da imposte. Fu questa la proposta del controllore delle finanze Calonne all'Assemblea dei Notabili riunita nel febbraio 1787; ma tanto quest'ultima che il parlamento di Parigi vi si opposero, attribuendo il diritto alla decisione agli Stati Generali del regno (la tradizionale assemblea rappresentativa dei tre ordini non più riunita dal 1614), che il successore di Calonne, Loménie de Brienne, fu infine costretto a convocare (VIII.1788) per il 1°.V.1789. L'annuncio aprì un fervido periodo di mobilitazione civile, con la redazione di molteplici cahiers des doléances (raccolte di rimostranze), con le richieste dei ceti e delle città al governo. Crebbe anche la consapevolezza dei non privilegiati (il terzo stato) di avere un ruolo ulteriore rispetto all'opposizione aristocratica alla monarchia. Ottenuto il raddoppio dei rappresentanti, ritrovatisi alla seduta inaugurale degli Stati Generali a Versailles (5.V.1789) in 578, contro 291 del clero e 270 della nobiltà , e non essendo riusciti a ottenere la concessione del voto per testa (e non per ordine, come da tradizione), i deputati del terzo stato si proclamarono Assemblea Nazionale (17.VI.1789) e giurarono di non sciogliersi prima di avere dato alla Francia una costituzione (giuramento della Pallacorda, 20.VI). A malincuore il re dovette ordinare a nobili ed ecclesiastici di unirsi all'assemblea, che il 9.VII si proclamò Assemblea Nazionale Costituente. Ma la reazione della corte (licenziamento di Necker, concentramento di truppe intorno a Parigi) provocò l'insurrezione popolare parigina del 14.VII.1789, conclusasi con la presa della Bastiglia (il carcere simbolo dell'assolutismo monarchico) e la creazione di una municipalità rivoluzionaria e di una milizia cittadina volontaria (la Guardia Nazionale). Nelle settimane successive, sotto la spinta delle varie insurrezioni che da Parigi si propagavano alle campagne, la Costituente approvò una serie di radicali provvedimenti: la soppressione del regime feudale (4.VIII), dei privilegi di Stato e del pagamento della decima ; la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (26.VIII), che proclamava le libertà personali e civili, l'uguaglianza giuridica, l'inviolabilità della proprietà privata, l'indipendenza della magistratura; l'esproprio e la vendita dei beni ecclesiastici, trasformati in "beni nazionali" (2.XI), che posero le premesse di un fortissimo ampliamento della proprietà contadina. A una generale riorganizzazione amministrativa del territorio nazionale, suddiviso in 83 dipartimenti (II.1790), seguì la riforma religiosa (Costituzione civile del clero , 12.VII) e l'obbligo per gli ecclesiastici di prestare il giuramento civico: la conseguente condanna di Pio VI provocò una spaccatura tra preti "costituzionali" e "refrattari" al giuramento. Queste riforme e quelle successive, nel complesso favorevoli ai ceti abbienti moderati (soppressione delle corporazioni e divieto di associazione e sciopero per gli operai, legge Le Chapelier, III.1791), furono rese possibili dall'opera di mediazione svolta tra la Costituente e la corte in ispecie dal marchese di La Fayette, da Bailly e G. Mirabeau. L'instabile equilibrio creatosi si ruppe però quando Luigi XVI , contrario allo smantellamento dell'ancien régime, si fece indurre a una fuga clandestina nel tentativo di porsi sotto la protezione di truppe fedeli, d'accordo con l'imperatore Leopoldo II d'Asburgo. Bloccato a Varennes con la famiglia reale (20.VI.1791), fu ricondotto a Parigi e sospeso dalle sue funzioni, mentre nel paese cresceva un movimento repubblicano egemonizzato dal club dei cordiglieri di J.-P. Marat, L. Desmoulins e G. Danton. Il 13.IX.1791 il re dovette sanzionare la costituzione votata dalla Costituente, che gli riservava il potere esecutivo e il diritto di veto e attribuiva il potere legislativo a un'assemblea eletta a suffragio ristretto in base al censo, inaugurando così una monarchia costituzionale. Stretti fra gli intrighi della corte con le potenze straniere e le istanze rivoluzionarie dei club politici più radicali (cordiglieri e giacobini), i deputati girondini (moderati) pensarono di risolvere la crisi politica e finanziaria coagulando l'unità nazionale in una guerra contro le monarchie assolute d'Europa: il 20.IV.1792 la Francia dichiarò guerra agli Asburgo, alleati della Prussia. L'ostruzionismo del re ai decreti dell'Assemblea Legislativa e l'invasione austro-prussiana della Francia innescarono presto una relazione sempre più stretta tra la "guerra rivoluzionaria" e la radicalizzazione politica interna, che avrebbe portato infine al potere i gruppi politici più estremisti.
DAL 1792 AL 1794
Il rifiuto di Luigi XVI di ratificare lo scioglimento della sua guardia personale e la creazione di un'armata volontaria scatenarono la reazione violenta del popolo parigino, che nella "giornata rivoluzionaria" del 20.VI.1792 invase le Tuileries e costrinse il sovrano a piegarsi. Il Manifesto del duca di Brunswick (25.VII), comandante delle truppe austro-prussiane, con le sue minacce di distruggere Parigi in caso di oltraggio alla famiglia reale, contribuì a screditare la monarchia: una nuova sollevazione popolare (10.VIII), diretta da cordiglieri e giacobini, generò a Parigi una Comune insurrezionale, nuovo centro politico del paese. Un secondo assalto alle Tuileries fece incarcerare la famiglia reale (12-13.VIII). L'avanzata nemica, la crisi economica e l'infuocata campagna politica dei più accesi rivoluzionari (Marat in testa), crearono un clima di paura e sospetto che portò alle stragi del 5-6.IX di nobili e detenuti controrivoluzionari e alla creazione di un Tribunale rivoluzionario. Venne eletta a suffragio universale una nuova assemblea, la Convenzione Nazionale, che dichiarò decaduta la monarchia e proclamò la repubblica (21-22.IX.1792). Due giorni prima il generale Charles Dumouriez era riuscito a fermare i prussiani a Valmy. Durante il processo a Luigi XVI, accusato di tradimento, la Montagna (la fazione politica più radicale formata da giacobini) ebbe il sopravvento e ottenne la condanna a morte del re. Le gravi sconfitte militari inflitte dalla prima coalizione delle potenze europee (II.1793), il tradimento del generale Dumouriez e lo scoppio di una vasta insurrezione controrivoluzionaria tra la popolazione della Vandea (11.III), ostile alla leva di massa decretata dalla Convenzione, segnarono l'ulteriore ascesa dei montagnardi, guidati da G. Danton e M. Robespierre e forti dell'appoggio degli strati popolari parigini, i "sanculotti", portatori di istanze democratiche radicali. Il 6.IV.1793 fu creato un Comitato di Salute Pubblica (dominato fino a luglio da Danton, poi da Robespierre), che decretò il calmiere sul prezzo dei grani e delle farine richiesto dai sanculotti. I girondini vennero proscritti, molti di essi giustiziati, fu instaurato un regime dittatoriale che sottopose a strettissimo controllo ogni settore dell'amministrazione, dell'esercito e della vita pubblica: il 23.VIII fu proclamata la leva in massa e il 5.IX si decise di "mettere il Terrore all'ordine del giorno" fino alla eliminazione dei nemici interni ed esterni della repubblica. Mentre L. Carnot organizzava le armate per la difesa, sul piano interno la Legge sui sospetti (17.IX) abilitava il Tribunale rivoluzionario a condannare a morte su semplice base indiziaria. Intanto la Convenzione approvava importanti misure come l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita, l'abolizione della schiavitù nelle colonie, il maximum dei prezzi dei generi di prima necessità e dei salari, l'adozione del sistema metrico decimale. Contro le richieste di attenuare il regime del Terrore, Robespierre reagì facendo giustiziare sia gli esponenti dell'ala più radicale che faceva capo a J.R. Hébert (III.1794), sia gli "indulgenti" come Danton e Desmoulins (IV.1794). L'opposizione a Robespierre in seno alla Convenzione e allo stesso Comitato divenne maggioritaria solo dopo che il leader giacobino fece inasprire la Legge sui sospetti estendendola ai parlamentari accusati di corruzione, proprio quando la grande vittoria francese di Fleurus (26.VI) avrebbe dovuto allentare la tensione. Il 27.VII.1794 (9 termidoro anno II, secondo il calendario rivoluzionario) i deputati in pericolo si coalizzarono con alcune figure di spicco del Terrore (J. Fouché, P. Barras) e fecero arrestare e ghigliottinare Robespierre, il suo più stretto collaboratore Saint Just , e numerosi seguaci.
DAL 1794 AL 1799
I termidoriani e gli ex girondini rimasero al potere anche dopo lo scioglimento della Convenzione e la creazione di un nuovo regime repubblicano (costituzione dell'anno III, 1795) detto Direttorio, dall'organo a cui era affidato il potere esecutivo. Tale regime, sostenuto dalle forze moderate e borghesi della rivoluzione (proprietari, finanzieri, fornitori dell'esercito e speculatori, imprenditori) e dall'appoggio di alcuni generali, per sopravvivere dovette stroncare l'opposizione sia dei monarchici (dispersi da Napoleone Bonaparte il 5.X.1795), sia dei superstiti sanculotti e montagnardi (Congiura degli Eguali di Babeuf, 1796). Caratterizzato sul piano interno da una forte instabilità istituzionale (colpi di Stato del 4.IX.1797, 11.V.1798, 18.VI.1799), sul piano internazionale il Direttorio estese, attraverso una serie di fortunate campagne militari, la rivoluzione in Europa, creando un sistema di Stati satelliti della Francia (le "repubbliche sorelle" Batava, 1795; Cispadana, Ligure, Cisalpina, Elvetica, Romana, Partenopea, 1796-99). Proprio il crollo di tali repubbliche, provocato dall'offensiva di una seconda coalizione antifrancese (1798) e dal sostanziale fallimento della spedizione di Bonaparte in Egitto (1798-99), si ripercosse però all'interno. Il colpo di Stato del 18 brumaio (9.XI.1799) abbatté il Direttorio, consegnando la Repubblica francese nelle mani di Napoleone Bonaparte attraverso l'istituzione del Consolato e, di fatto, ponendo fine alla rivoluzione.
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1774 |
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Ascesa al Trono di Luigi XVI |
1774-1776 |
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Turgot cerca di risanare le finanze Statali |
1777-1780 |
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Necker assume la Direzione delle Finanze |
1781 |
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Necker ardisce pubblica Compte Rendu, e rivela il dissesto le spese folli e gli incredibili sprechi della Corte. E' costretto a dimettersi. |
1783-1787 |
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Calonne prende il posto del Necker senza successo |
1788 |
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Carestia-Richiamo del Necker - Convocazione Stati Generali |
1789 |
Gennaio |
Elezioni dei Deputati degli Stati Generali |
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5 Maggio |
Seduta inaugurale degli Stati Generali |
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17 Giugno |
Formazione dell'Assemblea Nazionale |
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20 Giugno |
Giuramento della Pallacorda |
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9 Luglio |
I deputati dei 3 Ordini si costituiscono in Assemblea Nazionale Costituente |
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12 Luglio |
Desmoulins accende la " miccia" della rivoluzione |
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14 Luglio |
Presa della Bastiglia - Istituzione della Guardia Nazionale |
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4 Agosto |
Abolizione dei diritti feudali |
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26 Agosto |
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino |
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5-6 Ottobre |
Marcia su Versailles - Il Re si trasferisce a Parigi |
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2 Novembre |
I Beni Ecclesiastici sono dichiarati Proprietà Nazionale |
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Novembre |
Nascono i Giacobini |
1790 |
Febbraio |
Riforma delle Amministrazioni Locali |
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1 Aprile |
Reso di pubblico dominio il "Libretto rosso" - Le spese folli della corte. |
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Aprile |
Fondazione dei Cordiglieri |
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12 Luglio |
Approvazione della Costituzione Civile del Clero |
1791 |
20-21 Giugno |
Fuga di Varennes |
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13-16 Luglio |
Reintegrazione del Re nelle sue funzioni-Fondazioni dei Foglianti dai Giacobini |
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17 Luglio |
Strage del Campo di Marte |
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27 Agosto |
Dichiarazione di Pillnitz |
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3 Settembre |
Approvazione della Costituzione |
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1 Ottobre |
Assemblea Legislativa |
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31 Ottobre-9 Nov. |
Decreti contro gli Aristocratici emigrati |
1792 |
20 Aprile |
Dichiarazione di Guerra all'Austria, Prussia e Regno di Sardegna |
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27-28 Aprile |
Prime sconfitte Francesi alla Frontiera Belga |
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27 Maggio |
Decreto di deportazione dei Preti Refrattari |
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25 Luglio |
Il Duca di Brunswick minaccia la distruzione di Parigi in caso di offesa al Re |
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10 Agosto |
Municipalità Rivoluzionaria in Parigi-Sospensione ed arresto del Re-Convocazione della Convenzione-Istituzione del Suffragio Universale |
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Agosto-Sett. |
Stragi di Settembre |
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20 Settembre |
Vittoria Francese a Valmy - Insediamento della Convenzione |
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21 Settembre |
Abolizione della Monarchia |
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22 Settembre |
Anno I della Repubblica |
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Settembre-Nov. |
Vittorie Francesi-Occupazione del Belgio |
1793 |
21 Gennaio |
Esecuzione di Luigi XVI |
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Febbraio-Marzo |
Dichiarazione di Guerra all'Olanda ed all'Inghilterra - I Coalizione anti-Francese (fine 1797) |
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10 Marzo |
Tribunale Speciale Rivoluzionario |
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Marzo |
Sconfitte militari - La Vandea insorge |
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6 Aprile |
Comitato di Salute Pubblica |
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2 Giugno |
Assedio della Convenzione-Accusa ai Girondini - Egemonia Montagnarda |
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3 Giugno |
Legge sulla vendita dei beni Nazionali - Approvazione della Costituzione dell'Anno Prima |
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Giugno-Agosto |
Rivolta Federalista |
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28 Luglio |
Robespierre entra a far parte del Comitato di Salute Pubblica |
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23 Agosto |
Leva in massa dei cittadini |
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Settembre |
Il Terrore |
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17 Settembre |
Legge sui sospetti |
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29 Settembre |
Istituzione del maximum dei prezzi e dei salari |
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16 Ottobre |
Esecuzione della Regina Maria Antonietta |
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Ottobre-Dic. |
Vittoria sui Nemici della Rivoluzione |
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Novembre |
Campagna di scristianizzazione e nuovo Calendario |
1794 |
4 Febbraio |
Abolizione della Schiavitù nelle Colonie |
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24 Marzo |
Esecuzione di Hèbert e dei suoi Compagni |
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5 Aprile |
Esecuzione di Danton e degli Indulgenti |
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10 Giugno |
Inizia il "Grande Terrore" |
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26 Giugno |
Sconfitta degli Austriaci |
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27 Luglio |
Colpo di Stato-Caduta dei Montagnardi - Arresto ed esecuzione dei Robespierristi |
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24 Agosto |
Riorganizzazione del Governo |
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Settembre-Dic. |
Si scatena il "Terrore Bianco" |
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12 Novembre |
Soppressione del Club dei Giacobini |
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24 Dicembre |
Abolizione del maximum |
1795 |
Gennaio |
Riconquista dell'Olanda - Proclamazione della Repubblica Batava |
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1-2 Aprile |
Tentativo di insurrezione popolare |
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Aprile |
Trattato di pace con la Prussia |
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20-23 Maggio |
Fallisce l'ultimo tentativo di insurrezione popolare |
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Luglio |
Trattato di Basilea - Pace con la Spagna |
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22 Agosto |
Costituzione dell'Anno III |
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5 Ottobre |
Fallita l'insurrezione Realista contro i Termidoriani |
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26 Ottobre |
Elezione del nuovo Direttorio Esecutivo |
1796 |
Marzo |
Inizio dell'offensiva Francese contro l'Austria-Campagna d'Italia di Napoleone |
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Aprile |
Napoleone firma l'armistizio di Cherasco con Vittorio Amedeo III |
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Maggio |
Sconfitta degli Austriaci a Lodi da parte di Napoleone |
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Novembre |
Napoleone sconfigge gli Austriaci ad Arcore (S. Marino) |
1797 |
Gennaio |
Vittoria Napoleonica a Rivoli |
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Febbraio |
Napoleone costringe Pio VI alla Pace di Tolentino |
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Marzo-Aprile |
Napoleone penetra in Austria - A Leuben firma i preliminari di pace tra Francia ed Austria |
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4 Settembre |
A Parigi il Direttorio attua con l'appoggio di Napoleone un Colpo di Stato anti-Monarchico |
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17 Ottobre |
Trattato di Campoformio: l'Austria cede la Lombardia alla Francia ed ottiene il Veneto |
1798 |
Febbraio |
I Francesi occupano Roma |
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Agosto |
II Coalizione anti-Francese |
1799 |
Febbraio |
I Francesi occupano il Piemonte |
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Marzo |
I Francesi occupano la Toscana |
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Aprile |
Austriaci e Russi contrattaccano in Italia ed i Francesi sono sconfitti a Cassano d'Adda |
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9 Novembre |
Colpo di Stato Militare in Francia - Inizia il potere personale di Napoleone |
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Dicembre |
Napoleone diviene Primo Console |
1801 |
Febbraio |
Trattato di Louneville tra Francia ed Austria-Piemonte annesso alla Francia |
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Luglio |
Concordato di Napoleone con la Santa Sede |
1802 |
Gennaio |
Napoleone assume la Presidenza della neo-Repubblica Italiana |
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Marzo |
Pace di Amiens tra Francia ed Inghilterra |
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Luglio |
Napoleone proclamato Console a vita |
1803 |
Marzo |
Si riaccende il conflitto Francia-Inghilterra |
1804 |
Marzo |
Viene promulgato il Codice Civile Napoleonico dei Francesi |
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Maggio |
Trasformazione in Impero della Repubblica Francese |
1805 |
Marzo |
Napoleone cinge la Corona Ferrea |
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Giugno |
La Repubblica Ligure è annessa alla Francia |
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Agosto |
Formazione della III Coalizione anti-Francese |
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Ottobre |
A Trafalgar H. Nelson distrugge la flotta Franco-Spagnola |
1806 |
Febbraio-Marzo |
I Francesi occupano il Regno di Napoli |
1807 |
Luglio |
Trattato di Tilsit tra Francia, Russia e Prussia |
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Ottobre-Nov. |
Francesi e Spagnoli occupano il Portogallo |
1809 |
Aprile |
Si riaccende il conflitto con l'Austria |
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Luglio |
Pio VII viene condotto prigioniero in Francia |
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Ottobre |
Pace di Schönbrunn tra Francia ed Austria |
1810 |
Aprile |
Matrimonio tra Napoleone Bonaparte e Maria Luisa d'Asburgo |
1812 |
Febbraio-Marzo |
Prussia ed Austria stipulano Trattati di Alleanza con la Francia |
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Giugno |
Campagna di Russia di Napoleone |
1813 |
Giugno |
Definitivo ritiro dei Francesi dalla Spagna |
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16-18 Ottobre |
Gli Eserciti Alleati distruggono Napoleone a Lipsia |
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Ottobre-Dic. |
Crolla il Sistema Napoleonico in Europa - Gli eserciti della Coalizione attaccano la Francia |
1814 |
Gennaio-Marzo |
Napoleone contrasta inutilmente gli eserciti invasori |
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31 Marzo |
Prussiani e Russi entrano a Parigi |
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6 Aprile |
Abdicazione di Napoleone |
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Maggio |
Restaurata la Monarchia in Francia con Luigi XVIII - Pio VII torna a Roma |
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Novembre |
Si apre il Congresso di Vienna |
1815 |
Marzo |
Napoleone fuggito dall'Isola d'Elba viaggia verso Cannes ed entra trionfante in Parigi |
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18 Giugno |
Definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo |
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21 Giugno |
Napoleone abdica per la seconda volta |
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