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LA BIBBIA -
PROVERBI - ECCLESIASTE
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PROVERBI DELLA BIBBIA -
ECCLESIASTE |
Proverbi - Capitolo 1 Titolo generale [1]Proverbi di Salomone, figlio di
Davide, re d'Israele, [2]per conoscere la sapienza e la disciplina, per
capire i detti profondi, [3]per acquistare un'istruzione
illuminata, equità, giustizia e rettitudine, [4]per dare agli inesperti
l'accortezza, ai giovani conoscenza e riflessione. [5]Ascolti il saggio e
aumenterà il sapere, e l'uomo accorto acquisterà il dono del
consiglio, [6]per comprendere proverbi e allegorie, le massime dei saggi e
i loro enigmi. [7]Il timore del Signore è il principio della scienza; gli
stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione. I. PROLOGO RACCOMANDAZIONI
DELLA SAPIENZA Il saggio: Fuggire la compagnia dei giovani
cattivi [8]Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non
disprezzare l'insegnamento di tua madre, [9]perché saranno una corona
graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo. [10]Figlio mio, se i
peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire! [11]Se ti dicono: «Vieni
con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo impunemente
l'innocente, [12]inghiottiamoli vivi come gli inferi, interi, come coloro
che scendon nella fossa; [13]troveremo ogni specie di beni
preziosi, riempiremo di bottino le nostre case; [14]tu getterai la sorte
insieme con noi, una sola borsa avremo in comune», [15]figlio mio, non
andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri! [16]I
loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il
sangue. [17]Invano si tende la rete sotto gli occhi degli
uccelli. [18]Ma costoro complottano contro il proprio sangue, pongono
agguati contro se stessi. [19]Tale è la fine di chi si dà alla rapina; la
cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato. La Sapienza: Arringa agli
sprovveduti [20]La Sapienza grida per le strade nelle piazze fa udire la
voce; [21]dall'alto delle mura essa chiama, pronunzia i suoi detti alle
porte della città: [22]«Fino a quando, o inesperti, amerete
l'inesperienza e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe e gli
sciocchi avranno in odio la scienza? [23]Volgetevi alle mie
esortazioni: ecco, io effonderò il mio spirito su di voi e vi manifesterò
le mie parole. [24]Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato, ho steso la
mano e nessuno ci ha fatto attenzione; [25]avete trascurato ogni mio
consiglio e la mia esortazione non avete accolto; [26]anch'io riderò delle
vostre sventure, mi farò beffe quando su di voi verrà la paura, [27]quando
come una tempesta vi piomberà addosso il terrore, quando la disgrazia vi
raggiungerà come un uragano, quando vi colpirà l'angoscia e la
tribolazione. [28]Allora mi invocheranno, ma io non risponderò, mi
cercheranno, ma non mi troveranno. [29]Poiché hanno odiato la sapienza e
non hanno amato il timore del Signore; [30]non hanno accettato il mio
consiglio e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni; [31]mangeranno il
frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro
decisioni. [32]Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà e la
spensieratezza degli sciocchi li farà perire; ma chi ascolta me vivrà
tranquillo e sicuro dal timore del male». Proverbi - Capitolo 2 La
Sapienza contro le cattive compagnie [1]Figlio mio, se tu accoglierai le mie
parole e custodirai in te i miei precetti, [2]tendendo il tuo orecchio
alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, [3]se appunto
invocherai l'intelligenza e chiamerai la saggezza, [4]se la ricercherai
come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, [5]allora
comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio, [6]perché
il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e
prudenza. [7]Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro
che agiscono con rettitudine, [8]vegliando sui sentieri della giustizia e
custodendo le vie dei suoi amici. [9]Allora comprenderai l'equità e la
giustizia, e la rettitudine con tutte le vie del bene, [10]perché la
sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo. [11]La
riflessione ti custodirà e l'intelligenza veglierà su di te, [12]per
salvarti dalla via del male, dall'uomo che parla di propositi
perversi, [13]da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare
nelle vie delle tenebre, [14]che godono nel fare il male, gioiscono dei
loro propositi perversi; [15]i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade
sono oblique, [16]per salvarti dalla donna straniera, dalla forestiera che
ha parole seducenti, [17]che abbandona il compagno della sua giovinezza e
dimentica l'alleanza con il suo Dio. [18]La sua casa conduce verso la
morte e verso il regno delle ombre i suoi sentieri. [19]Quanti vanno da
lei non fanno ritorno, non raggiungono i sentieri della vita. [20]Per
questo tu camminerai sulla strada dei buoni e ti atterrai ai sentieri dei
giusti, [21]perché gli uomini retti abiteranno nel paese e gli integri vi
resteranno, [22]ma i malvagi saranno sterminati dalla terra, gli infedeli
ne saranno strappati. Proverbi - Capitolo 3 Come acquistare la
Sapienza [1]Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore
custodisca i miei precetti, [2]perché lunghi giorni e anni di vita e pace
ti porteranno. [3]Bontà e fedeltà non ti abbandonino; lègale intorno al
tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore, [4]e otterrai favore e
buon successo agli occhi di Dio e degli uomini. [5]Confida nel Signore con
tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; [6]in tutti i
tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri. [7]Non credere
di essere saggio, temi il Signore e stà lontano dal male. [8]Salute sarà
per il tuo corpo e un refrigerio per le tue ossa. [9]Onora il Signore con
i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; [10]i tuoi granai
si riempiranno di grano e i tuoi tini traboccheranno di mosto. [11]Figlio
mio, non disprezzare l'istruzione del Signore e non aver a noia la sua
esortazione, [12]perché il Signore corregge chi ama, come un padre il
figlio prediletto. Le gioie del saggio [13]Beato l'uomo che ha trovato la
sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza, [14]perché il suo
possesso è preferibile a quello dell'argento e il suo provento a quello
dell'oro. [15]Essa è più preziosa delle perle e neppure l'oggetto più caro
la uguaglia. [16]Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra
ricchezza e onore; [17]le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi
sentieri conducono al benessere. [18]E' un albero di vita per chi ad essa
s'attiene e chi ad essa si stringe è beato. [19]Il Signore ha fondato la
terra con la sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; [20]dalla
sua scienza sono stati aperti gli abissi e le nubi stillano
rugiada. [21]Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione, né si
allontanino mai dai tuoi occhi: [22]saranno vita per te e grazia per il
tuo collo. [23]Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede
non inciamperà. [24]Se ti coricherai, non avrai da temere; se ti
coricherai, il tuo sonno sarà dolce. [25]Non temerai per uno spavento
improvviso, né per la rovina degli empi quando verrà, [26]perché il
Signore sarà la tua sicurezza, preserverà il tuo piede dal laccio. [27]Non
negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il
farlo. [28]Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò
domani», se tu hai ciò che ti chiede. [29]Non tramare il male contro il
tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te. [30]Non litigare
senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male. [31]Non
invidiare l'uomo violento e non imitare affatto la sua
condotta, [32]perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua
amicizia è per i giusti. [33]La maledizione del Signore è sulla casa del
malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti. [34]Dei beffardi egli
si fa beffe e agli umili concede la grazia. [35]I saggi possiederanno
onore ma gli stolti riceveranno ignominia. Proverbi - Capitolo
4 Decidersi in favore della Sapienza [1]Ascoltate, o figli, l'istruzione
di un padre e fate attenzione per conoscere la verità, [2]poiché io vi do
una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. [3]Anch'io sono
stato un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia
madre. [4]Egli mi istruiva dicendomi: «Il tuo cuore ritenga le mie
parole; custodisci i miei precetti e vivrai. [5]Acquista la sapienza,
acquista l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non
allontanartene mai. [6]Non abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e
veglierà su di te. [7]Principio della sapienza: acquista la sapienza; a
costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza. [8]Stimala ed
essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l'abbraccerai. [9]Una corona di
grazia porrà sul tuo capo, con un diadema di gloria ti
cingerà». [10]Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole ed esse
moltiplicheranno gli anni della tua vita. [11]Ti indico la via della
sapienza; ti guido per i sentieri della rettitudine. [12]Quando cammini
non saranno intralciati i tuoi passi, e se corri, non
inciamperai. [13]Attieniti alla disciplina, non lasciarla, pràticala,
perché essa è la tua vita. [14]Non battere la strada degli empi e non
procedere per la via dei malvagi. [15]Evita quella strada, non
passarvi, stà lontano e passa oltre. [16]Essi non dormono, se non fanno
del male; non si lasciano prendere dal sonno, se non fanno cadere
qualcuno; [17]mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della
violenza. [18]La strada dei giusti è come la luce dell'alba, che aumenta
lo splendore fino al meriggio. [19]La via degli empi è come
l'oscurità: non sanno dove saranno spinti a cadere. [20]Figlio mio, fà
attenzione alle mie parole, porgi l'orecchio ai miei detti; [21]non
perderli mai di vista, custodiscili nel tuo cuore, [22]perché essi sono
vita per chi li trova e salute per tutto il suo corpo. [23]Con ogni cura
vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita. [24]Tieni lungi da te la
bocca perversa e allontana da te le labbra fallaci. [25]I tuoi occhi
guardino diritto e le tue pupille mirino diritto davanti a te. [26]Bada
alla strada dove metti il piede e tutte le tue vie siano ben
rassodate. [27]Non deviare né a destra né a sinistra, tieni lontano il
piede dal male. Proverbi - Capitolo 5 La fuga dalla straniera e i veri
amori del saggio [1]Figlio mio, fà attenzione alla mia sapienza e porgi
l'orecchio alla mia intelligenza, [2]perché tu possa seguire le mie
riflessioni e le tue labbra custodiscano la scienza. [3]Stillano miele le
labbra di una straniera e più viscida dell'olio è la sua bocca; [4]ma ciò
che segue è amaro come assenzio, pungente come spada a doppio taglio. [5]I
suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono agli
inferi. [6]Per timore che tu guardi al sentiero della vita, le sue vie
volgono qua e là; essa non se ne cura. [7]Ora, figlio mio, ascoltami e non
allontanarti dalle parole della mia bocca. [8]Tieni lontano da lei il tuo
cammino e non avvicinarti alla porta della sua casa, [9]per non mettere in
balìa di altri il tuo vigore e i tuoi anni in balìa di un uomo
crudele, [10]perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, non
finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero [11]e tu non gema sulla tua
sorte, quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne, [12]e dica:
«Perché mai ho odiato la disciplina e il mio cuore ha disprezzato la
correzione? [13]Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, non ho prestato
orecchio a chi m'istruiva. [14]Per poco non mi son trovato nel colmo dei
mali in mezzo alla folla e all'assemblea». [15]Bevi l'acqua della tua
cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo, [16]perché le tue sorgenti
non scorrano al di fuori, i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze, [17]ma
siano per te solo e non per degli estranei insieme a te. [18]Sia benedetta
la tua sorgente; trova gioia nella donna della tua giovinezza: [19]cerva
amabile, gazzella graziosa, essa s'intrattenga con te; le sue tenerezze ti
inebrino sempre; sii tu sempre invaghito del suo amore! [20]Perché, figlio
mio, invaghirti d'una straniera e stringerti al petto di
un'estranea? [21]Poiché gli occhi del Signore osservano le vie
dell'uomo ed egli vede tutti i suoi sentieri. [22]L'empio è preda delle
sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato. [23]Egli morirà per
mancanza di disciplina, si perderà per la sua grande stoltezza. Proverbi -
Capitolo 6 La cauzione data con imprudenza [1]Figlio mio, se hai garantito
per il tuo prossimo, se hai dato la tua mano per un estraneo, [2]se ti sei
legato con le parole delle tue labbra e ti sei lasciato prendere dalle parole
della tua bocca, [3]figlio mio, fà così per liberartene: poiché sei caduto
nelle mani del tuo prossimo, và, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo
prossimo; [4]non concedere sonno ai tuoi occhi né riposo alle tue
palpebre, [5]lìberatene come la gazzella dal laccio, come un uccello dalle
mani del cacciatore. Il pigro e la formica [6]Và dalla formica, o
pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. [7]Essa non ha né
capo, né sorvegliante, né padrone, [8]eppure d'estate si provvede il
vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo. [9]Fino a quando, pigro,
te ne starai a dormire? Quando ti scuoterai dal sonno? [10]Un pò dormire,
un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare [11]e intanto
giunge a te la miseria, come un vagabondo, e l'indigenza, come un
mendicante. Lo stolto [12]Il perverso, uomo iniquo, va con la bocca
distorta, [13]ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi e fa cenni con le
dita. [14]Cova propositi malvagi nel cuore, in ogni tempo suscita
liti. [15]Per questo improvvisa verrà la sua rovina, in un attimo crollerà
senza rimedio. I sette abomini [16]Sei cose odia il Signore, anzi sette
gli sono in abominio: [17]occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano
sangue innocente, [18]cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono
rapidi verso il male, [19]falso testimone che diffonde menzogne e chi
provoca litigi tra fratelli. Ripresa del discorso paterno [20]Figlio mio,
osserva il comando di tuo padre, non disprezzare l'insegnamento di tua
madre. [21]Fissali sempre nel tuo cuore, appendili al collo. [22]Quando
cammini ti guideranno, quando riposi veglieranno su di te, quando ti desti
ti parleranno; [23]poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una
luce e un sentiero di vita le correzioni della disciplina, [24]per
preservarti dalla donna altrui, dalle lusinghe di una straniera. [25]Non
desiderare in cuor tuo la sua bellezza; non lasciarti adescare dai suoi
sguardi, [26]perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane, la maritata
mira a una vita preziosa. [27]Si può portare il fuoco sul petto senza
bruciarsi le vesti [28]o camminare sulla brace senza scottarsi i
piedi? [29]Così chi si accosta alla donna altrui, chi la tocca, non
resterà impunito. [30]Non si disapprova un ladro, se ruba per soddisfare
l'appetito quando ha fame; [31]eppure, se è preso, dovrà restituire sette
volte, consegnare tutti i beni della sua casa. [32]Ma l'adultero è privo
di senno; solo chi vuole rovinare se stesso agisce così. [33]Incontrerà
percosse e disonore, la sua vergogna non sarà cancellata, [34]poiché la
gelosia accende lo sdegno del marito, che non avrà pietà nel giorno della
vendetta; [35]non vorrà accettare alcun compenso, rifiuterà ogni dono,
anche se grande. Proverbi - Capitolo 7 [1]Figlio mio, custodisci le mie
parole e fà tesoro dei miei precetti. [2]Osserva i miei precetti e
vivrai, il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi. [3]Lègali
alle tue dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. [4]Dì alla sapienza:
«Tu sei mia sorella», e chiama amica l'intelligenza, [5]perché ti preservi
dalla donna forestiera, dalla straniera che ha parole di
lusinga. [6]Mentre dalla finestra della mia casa stavo osservando dietro
le grate, [7]ecco vidi fra gli inesperti, scorsi fra i giovani un
dissennato. [8]Passava per la piazza, accanto all'angolo della
straniera, e s'incamminava verso la casa di lei, [9]all'imbrunire, al
declinare del giorno, all'apparir della notte e del buio. [10]Ecco
farglisi incontro una donna, in vesti di prostituta e la dissimulazione nel
cuore. [11]Essa è audace e insolente, non sa tenere i piedi in casa
sua. [12]Ora è per la strada, ora per le piazze, ad ogni angolo sta in
agguato. [13]Lo afferra, lo bacia e con sfacciataggine gli
dice: [14]«Dovevo offrire sacrifici di comunione; oggi ho sciolto i miei
voti; [15]per questo sono uscita incontro a te per cercarti e ti ho
trovato. [16]Ho messo coperte soffici sul mio letto, tela fine
d'Egitto; [17]ho profumato il mio giaciglio di mirra, di aloè e di
cinnamòmo. [18]Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, godiamoci
insieme amorosi piaceri, [19]poiché mio marito non è in casa, è partito
per un lungo viaggio, [20]ha portato con sé il sacchetto del
denaro, tornerà a casa il giorno del plenilunio». [21]Lo lusinga con tante
moine, lo seduce con labbra lascive; [22]egli incauto la segue, come un
bue va al macello; come un cervo preso al laccio, [23]finché una freccia
non gli lacera il fegato; come un uccello che si precipita nella rete e
non sa che è in pericolo la sua vita. [24]Ora, figlio mio, ascoltami, fà
attenzione alle parole della mia bocca. [25]Il tuo cuore non si volga verso
le sue vie, non aggirarti per i suoi sentieri, [26]perché molti ne ha
fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime. [27]La sua
casa è la strada per gli inferi, che scende nelle camere della
morte. Proverbi - Capitolo 8 Seconda personificazione della
Sapienza [1]La Sapienza forse non chiama e la prudenza non fa udir la
voce? [2]In cima alle alture, lungo la via, nei crocicchi delle strade
essa si è posta, [3]presso le porte, all'ingresso della città, sulle
soglie degli usci essa esclama: [4]«A voi, uomini, io mi rivolgo, ai figli
dell'uomo è diretta la mia voce. [5]Imparate, inesperti, la prudenza e
voi, stolti, fatevi assennati. [6]Ascoltate, perché dirò cose
elevate, dalle mie labbra usciranno sentenze giuste, [7]perché la mia
bocca proclama la verità e abominio per le mie labbra è
l'empietà. [8]Tutte le parole della mia bocca sono giuste; niente vi è in
esse di fallace o perverso; [9]tutte sono leali per chi le comprende e
rette per chi possiede la scienza. [10]Accettate la mia istruzione e non
l'argento, la scienza anziché l'oro fino, [11]perché la scienza vale più
delle perle e nessuna cosa preziosa l'uguaglia». Autoelogio della
Sapienza. La sapienza regale [12]Io, la Sapienza, possiedo la prudenza e
ho la scienza e la riflessione. [13]Temere il Signore è odiare il male: io
detesto la superbia, l'arroganza, la cattiva condotta e la bocca
perversa. [14]A me appartiene il consiglio e il buon senso, io sono
l'intelligenza, a me appartiene la potenza. [15]Per mezzo mio regnano i
re e i magistrati emettono giusti decreti; [16]per mezzo mio i capi
comandano e i grandi governano con giustizia. [17]Io amo coloro che mi
amano e quelli che mi cercano mi troveranno. [18]Presso di me c'è
ricchezza e onore, sicuro benessere ed equità. [19]Il mio frutto val più
dell'oro, dell'oro fino, il mio provento più dell'argento scelto. [20]Io
cammino sulla via della giustizia e per i sentieri dell'equità, [21]per
dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro forzieri. La Sapienza
creatrice [22]Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima
di ogni sua opera, fin d'allora. [23]Dall'eternità sono stata
costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. [24]Quando non
esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le
sorgenti cariche d'acqua; [25]prima che fossero fissate le basi dei
monti, prima delle colline, io sono stata generata. [26]Quando ancora non
aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo; [27]quando
egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio
sull'abisso; [28]quando condensava le nubi in alto, quando fissava le
sorgenti dell'abisso; [29]quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché
le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta
della terra, [30]allora io ero con lui come architetto ed ero la sua
delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni
istante; [31]dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra
i figli dell'uomo. L'invito supremo [32]Ora, figli, ascoltatemi: beati
quelli che seguono le mie vie! [33]Ascoltate l'esortazione e siate
saggi, non trascuratela! [34]Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando
ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la
soglia. [35]Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal
Signore; [36]ma chi pecca contro di me, danneggia se stesso; quanti mi
odiano amano la morte». Proverbi - Capitolo 9 La Sapienza
ospitale [1]La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette
colonne. [2]Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino e ha imbandito la
tavola. [3]Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della
città: [4]«Chi è inesperto accorra qui!». A chi è privo di senno essa
dice: [5]«Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho
preparato. [6]Abbandonate la stoltezza e vivrete, andate diritti per la
via dell'intelligenza». Contri i beffardi [7]Chi corregge il beffardo se
ne attira il disprezzo, chi rimprovera l'empio se ne attira
l'insulto. [8]Non rimproverare il beffardo per non farti
odiare; rimprovera il saggio ed egli ti amerà. [9]Dà consigli al saggio e
diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà la
dottrina. [10]Fondamento della sapienza è il timore di Dio, la scienza del
Santo è intelligenza. [11]Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni, ti
saranno aggiunti anni di vita. [12]Se sei sapiente, lo sei a tuo
vantaggio, se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. La follia
scimmiotta la Sapienza [13]Donna irrequieta è follia, una sciocca che non
sa nulla. [14]Sta seduta alla porta di casa, su un trono, in un luogo alto
della città, [15]per invitare i passanti che vanno diritti per la loro
strada: [16]«Chi è inesperto venga qua!». E a chi è privo di senno essa
dice: [17]«Le acque furtive sono dolci, il pane preso di nascosto è
gustoso». [18]Egli non si accorge che là ci sono le ombre e che i suoi
invitati se ne vanno nel profondo degli inferi. Proverbi - Capitolo
10 II. LA GRANDE RACCOLTA SALOMONICA [1]Proverbi di Salomone. Il figlio
saggio rende lieto il padre; il figlio stolto contrista la madre. [2]Non
giovano i tesori male acquistati, mentre la giustizia libera dalla
morte. [3]Il Signore non lascia patir la fame al giusto, ma delude la
cupidigia degli empi. [4]La mano pigra fa impoverire, la mano operosa
arricchisce. [5]Chi raccoglie d'estate è previdente; chi dorme al tempo
della mietitura si disonora. [6]Le benedizioni del Signore sul capo del
giusto, la bocca degli empi nasconde il sopruso. [7]La memoria del giusto
è in benedizione, il nome degli empi svanisce. [8]L'assennato accetta i
comandi, il linguacciuto va in rovina. [9]Chi cammina nell'integrità va
sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto. [10]Chi chiude un
occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace. [11]Fonte di
vita è la bocca del giusto, la bocca degli empi nasconde
violenza. [12]L'odio suscita litigi, l'amore ricopre ogni
colpa. [13]Sulle labbra dell'assennato si trova la sapienza, per la
schiena di chi è privo di senno il bastone. [14]I saggi fanno tesoro della
scienza, ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente. [15]I beni del
ricco sono la sua roccaforte, la rovina dei poveri è la loro
miseria. [16]Il salario del giusto serve per la vita, il guadagno
dell'empio è per i vizi. [17]E' sulla via della vita chi osserva la
disciplina, chi trascura la correzione si smarrisce. [18]Placano l'odio le
labbra sincere, chi diffonde la calunnia è uno stolto. [19]Nel molto
parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente. [20]Argento
pregiato è la lingua del giusto, il cuore degli empi vale ben poco. [21]Le
labbra del giusto nutriscono molti, gli stolti muoiono in miseria. [22]La
benedizione del Signore arricchisce, non le aggiunge nulla la
fatica. [23]E' un divertimento per lo stolto compiere il male, come il
coltivar la sapienza per l'uomo prudente. [24]Al malvagio sopraggiunge il
male che teme, il desiderio dei giusti invece è soddisfatto. [25]Al
passaggio della bufera l'empio cessa di essere, ma il giusto resterà saldo
per sempre. [26]Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi così è il pigro
per chi gli affida una missione. [27]Il timore del Signore prolunga i
giorni, ma gli anni dei malvagi sono accorciati. [28]L'attesa dei giusti
finirà in gioia, ma la speranza degli empi svanirà. [29]La via del Signore
è una fortezza per l'uomo retto, mentre è una rovina per i
malfattori. [30]Il giusto non vacillerà mai, ma gli empi non dureranno
sulla terra. [31]La bocca del giusto esprime la sapienza, la lingua
perversa sarà tagliata. [32]Le labbra del giusto stillano benevolenza, la
bocca degli empi perversità. Proverbi - Capitolo 11 [1]La bilancia falsa è
in abominio al Signore, ma del peso esatto egli si compiace. [2]Viene la
superbia, verrà anche l'obbrobrio, mentre la saggezza è presso gli
umili. [3]L'integrità degli uomini retti li guida, la perversità dei
perfidi li rovina. [4]Non serve la ricchezza nel giorno della collera, ma
la giustizia libera dalla morte. [5]La giustizia dell'uomo onesto gli spiana
la via; per la sua empietà cade l'empio. [6]La giustizia degli uomini
retti li salva, nella cupidigia restano presi i perfidi. [7]Con la morte
dell'empio svanisce ogni sua speranza, la fiducia dei malvagi
scompare. [8]Il giusto sfugge all'angoscia, al suo posto subentra
l'empio. [9]Con la bocca l'empio rovina il suo prossimo, ma i giusti si
salvano con la scienza. [10]Della prosperità dei giusti la città si
rallegra, per la scomparsa degli empi si fa festa. [11]Con la benedizione
degli uomini retti si innalza una città, la bocca degli empi la
demolisce. [12]Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, l'uomo
prudente invece tace. [13]Chi va in giro sparlando svela il segreto, lo
spirito fidato nasconde ogni cosa. [14]Senza una direzione un popolo
decade, il successo sta nel buon numero di consiglieri. [15]Chi garantisce
per un estraneo si troverà male, chi avversa le strette di mano a
garanzia, vive tranquillo. [16]Una donna graziosa ottiene gloria, ma
gli uomini laboriosi acquistano ricchezza. [17]Benefica se stesso l'uomo
misericordioso, il crudele invece tormenta la sua stessa
carne. [18]L'empio realizza profitti fallaci, ma per chi semina la
giustizia il salario è sicuro. [19]Chi pratica la giustizia si procura la
vita, chi segue il male va verso la morte. [20]I cuori depravati sono in
abominio al Signore che si compiace di chi ha una condotta
integra. [21]Certo non resterà impunito il malvagio, ma la discendenza dei
giusti si salverà. [22]Un anello d'oro al naso d'un porco, tale è la donna
bella ma priva di senno. [23]La brama dei giusti è solo il bene, la
speranza degli empi svanisce. [24]C'è chi largheggia e la sua ricchezza
aumenta, c'è chi risparmia oltre misura e finisce nella miseria. [25]La
persona benefica avrà successo e chi disseta sarà dissetato. [26]Chi
accaparra il grano è maledetto dal popolo, la benedizione è invocata sul capo
di chi lo vende. [27]Chi è sollecito del bene trova il favore, chi ricerca
il male, male avrà. [28]Chi confida nella propria ricchezza cadrà; i
giusti invece verdeggeranno come foglie. [29]Chi crea disordine in casa
erediterà vento e lo stolto sarà schiavo dell'uomo saggio. [30]Il frutto
del giusto è un albero di vita, il saggio conquista gli animi. [31]Ecco,
il giusto è ripagato sulla terra, tanto più lo saranno l'empio e il
peccatore. Proverbi - Capitolo 12 [1]Chi ama la disciplina ama la
scienza, chi odia la correzione è stolto. [2]Il buono si attira il favore
del Signore, ma egli condanna l'intrigante. [3]Non resta saldo l'uomo con
l'empietà, ma la radice dei giusti non sarà smossa. [4]La donna perfetta è
la corona del marito, ma quella che lo disonora è come carie nelle sue
ossa. [5]I pensieri dei giusti sono equità, i propositi degli empi sono
frode. [6]Le parole degli empi sono agguati sanguinari, ma la bocca degli
uomini retti vi si sottrarrà. [7]Gli empi, una volta abbattuti, più non
sono, ma la casa dei giusti sta salda. [8]Un uomo è lodato per il
senno, chi ha un cuore perverso è disprezzato. [9]Un uomo di poco conto
che basta a se stesso vale più di un uomo esaltato a cui manca il
pane. [10]Il giusto ha cura del suo bestiame, ma i sentimenti degli empi
sono spietati. [11]Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue
chimere è privo di senno. [12]Le brame dell'empio sono una rete di
mali, la radice dei giusti produce frutti. [13]Nel peccato delle sue
labbra si impiglia il malvagio, ma il giusto sfuggirà a tale
angoscia. [14]Ognuno si sazia del frutto della sua bocca, ma ciascuno sarà
ripagato secondo le sue opere. [15]Lo stolto giudica diritta la sua
condotta, il saggio, invece, ascolta il consiglio. [16]Lo stolto manifesta
subito la sua collera, l'accorto dissimula l'offesa. [17]Chi aspira alla
verità proclama la giustizia, il falso testimone proclama
l'inganno. [18]V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada; ma
la lingua dei saggi risana. [19]La bocca verace resta ferma per sempre, la
lingua bugiarda per un istante solo. [20]Amarezza è nel cuore di chi trama il
male, gioia hanno i consiglieri di pace. [21]Al giusto non può capitare
alcun danno, gli empi saranno pieni di mali. [22]Le labbra menzognere sono
un abominio per il Signore che si compiace di quanti agiscono con
sincerità. [23]L'uomo accorto cela il sapere, il cuore degli stolti
proclama la stoltezza. [24]La mano operosa ottiene il comando, quella
pigra sarà per il lavoro forzato. [25]L'affanno deprime il cuore
dell'uomo, una parola buona lo allieta. [26]Il giusto è guida per il suo
prossimo, ma la via degli empi fa smarrire. [27]Il pigro non troverà
selvaggina; la diligenza è per l'uomo un bene prezioso. [28]Nella strada
della giustizia è la vita, il sentiero dei perversi conduce alla
morte. Proverbi - Capitolo 13 [1]Il figlio saggio ama la disciplina, lo
spavaldo non ascolta il rimprovero. [2]Del frutto della sua bocca l'uomo
mangia ciò che è buono; l'appetito dei perfidi si soddisfa con i
soprusi. [3]Chi sorveglia la sua bocca conserva la vita, chi apre troppo
le labbra incontra la rovina. [4]Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo
appetito; l'appetito dei diligenti sarà soddisfatto. [5]Il giusto odia la
parola falsa, l'empio calunnia e disonora. [6]La giustizia custodisce chi
ha una condotta integra, il peccato manda in rovina l'empio. [7]C'è chi fa
il ricco e non ha nulla; c'è chi fa il povero e ha molti beni. [8]Riscatto
della vita d'un uomo è la sua ricchezza, ma il povero non si accorge della
minaccia. [9]La luce dei giusti allieta, la lucerna degli empi si
spegne. [10]L'insolenza provoca soltanto contese, la sapienza si trova
presso coloro che prendono consiglio. [11]Le ricchezze accumulate in fretta
diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce. [12]Un'attesa
troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di
vita. [13]Chi disprezza la parola si rovinerà, chi rispetta un comando ne
avrà premio. [14]L'insegnamento del saggio è fonte di vita per evitare i
lacci della morte. [15]Un aspetto buono procura favore, ma il contegno dei
perfidi è rude. [16]L'accorto agisce sempre con riflessione, lo stolto
mette in mostra la stoltezza. [17]Un cattivo messaggero causa sciagure, un
inviato fedele apporta salute. [18]Povertà e ignominia a chi rifiuta
l'istruzione, chi tien conto del rimprovero sarà onorato. [19]Desiderio
soddisfatto è una dolcezza al cuore, ma è abominio per gli stolti staccarsi
dal male. [20]Và con i saggi e saggio diventerai, chi pratica gli stolti
ne subirà danno. [21]La sventura perseguita i peccatori, il benessere
ripagherà i giusti. [22]L'uomo dabbene lascia eredi i nipoti, la proprietà
del peccatore è riservata al giusto. [23]Il potente distrugge il podere dei
poveri e c'è chi è eliminato senza processo. [24]Chi risparmia il bastone
odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo. [25]Il giusto mangia a
sazietà, ma il ventre degli empi soffre la fame. Proverbi - Capitolo
14 [1]La sapienza di una massaia costruisce la casa, la stoltezza la
demolisce con le mani. [2]Chi procede con rettitudine teme il Signore, chi
si scosta dalle sue vie lo disprezza. [3]Nella bocca dello stolto c'è il
germoglio della superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro
salvaguardia. [4]Senza buoi, niente grano, l'abbondanza del raccolto sta
nel vigore del toro. [5]Il testimone vero non mentisce, quello falso spira
menzogne. [6]Il beffardo ricerca la sapienza ma invano, la scienza è cosa
facile per il prudente. [7]Allontànati dall'uomo stolto, e non ignorerai
le labbra sapienti. [8]La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua
via, ma la stoltezza degli sciocchi è inganno. [9]Fra gli stolti risiede
la colpa, fra gli uomini retti la benevolenza. [10]Il cuore conosce la
propria amarezza e alla sua gioia non partecipa l'estraneo. [11]La casa
degli empi rovinerà, ma la tenda degli uomini retti avrà successo. [12]C'è
una via che sembra diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di
morte. [13]Anche fra il riso il cuore prova dolore e la gioia può finire
in pena. [14]Chi è instabile si sazierà dei frutti della sua
condotta, l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere. [15]L'ingenuo crede
quanto gli dici, l'accorto controlla i propri passi. [16]Il saggio teme e
sta lontano dal male, lo stolto è insolente e presuntuoso. [17]L'iracondo
commette sciocchezze, il riflessivo sopporta. [18]Gli inesperti
erediteranno la stoltezza, i prudenti si coroneranno di scienza. [19]I
malvagi si inchinano davanti ai buoni, gli empi davanti alle porte del
giusto. [20]Il povero è odioso anche al suo amico, numerosi sono gli amici
del ricco. [21]Chi disprezza il prossimo pecca, beato chi ha pietà degli
umili. [22]Non errano forse quelli che compiono il male? Benevolenza e
favore per quanti compiono il bene. [23]In ogni fatica c'è un
vantaggio, ma la loquacità produce solo miseria. [24]Corona dei saggi è la
loro accortezza, corona degli stolti la loro stoltezza. [25]Salvatore di
vite è un testimone vero; chi spaccia menzogne è un impostore. [26]Nel
timore del Signore è la fiducia del forte; per i suoi figli egli sarà un
rifugio. [27]Il timore del Signore è fonte di vita, per evitare i lacci
della morte. [28]Un popolo numeroso è la gloria del re; la scarsità di
gente è la rovina del principe. [29]Il paziente ha grande
prudenza, l'iracondo mostra stoltezza. [30]Un cuore tranquillo è la vita
di tutto il corpo, l'invidia è la carie delle ossa. [31]Chi opprime il
povero offende il suo creatore, chi ha pietà del misero lo
onora. [32]Dalla propria malvagità è travolto l'empio, il giusto ha un
rifugio nella propria integrità. [33]In un cuore assennato risiede la
sapienza, ma in seno agli stolti può scoprirsi? [34]La giustizia fa onore
a una nazione, ma il peccato segna il declino dei popoli. [35]Il favore
del re è per il ministro intelligente, il suo sdegno è per chi lo
disonora. Proverbi - Capitolo 15 [1]Una risposta gentile calma la
collera, una parola pungente eccita l'ira. [2]La lingua dei saggi fa
gustare la scienza, la bocca degli stolti esprime sciocchezze. [3]In ogni
luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i malvagi e i buoni. [4]Una
lingua dolce è un albero di vita, quella malevola è una ferita al
cuore. [5]Lo stolto disprezza la correzione paterna; chi tiene conto
dell'ammonizione diventa prudente. [6]Nella casa del giusto c'è abbondanza di
beni, sulla rendita dell'empio incombe il dissesto. [7]Le labbra dei saggi
diffondono la scienza, non così il cuore degli stolti. [8]Il sacrificio
degli empi è in abominio al Signore, la supplica degli uomini retti gli è
gradita. [9]La condotta perversa è in abominio al Signore; egli ama chi
pratica la giustizia. [10]Punizione severa per chi abbandona il retto
sentiero, chi odia la correzione morirà. [11]Gl'inferi e l'abisso sono
davanti al Signore, tanto più i cuori dei figli dell'uomo. [12]Lo spavaldo
non vuol essere corretto, egli non si accompagna con i saggi. [13]Un cuore
lieto rende ilare il volto, ma, quando il cuore è triste, lo spirito è
depresso. [14]Una mente retta ricerca il sapere, la bocca degli stolti si
pasce di stoltezza. [15]Tutti i giorni son brutti per l'afflitto, per un
cuore felice è sempre festa. [16]Poco con il timore di Dio è meglio di un
gran tesoro con l'inquietudine. [17]Un piatto di verdura con l'amore è
meglio di un bue grasso con l'odio. [18]L'uomo collerico suscita
litigi, il lento all'ira seda le contese. [19]La via del pigro è come una
siepe di spine, la strada degli uomini retti è una strada
appianata. [20]Il figlio saggio allieta il padre, l'uomo stolto disprezza
la madre. [21]La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno; l'uomo
prudente cammina diritto. [22]Falliscono le decisioni prese senza
consultazione, riescono quelle prese da molti consiglieri. [23]E' una
gioia per l'uomo saper dare una risposta; quanto è gradita una parola detta a
suo tempo! [24]Per l'uomo assennato la strada della vita è verso
l'alto, per salvarlo dagli inferni che sono in basso. [25]Il Signore
abbatte la casa dei superbi e rende saldi i confini della vedova. [26]Sono
in abominio al Signore i pensieri malvagi, ma gli sono gradite le parole
benevole. [27]Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti; ma
chi detesta i regali vivrà. [28]La mente del giusto medita prima di
rispondere, la bocca degli empi esprime malvagità. [29]Il Signore è
lontano dagli empi, ma egli ascolta la preghiera dei giusti. [30]Uno
sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le
ossa. [31]L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare avrà la dimora in
mezzo ai saggi. [32]Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso, chi
ascolta il rimprovero acquista senno. [33]Il timore di Dio è una scuola di
sapienza, prima della gloria c'è l'umiltà. Proverbi - Capitolo
16 [1]All'uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene
la risposta. [2]Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi, ma chi
scruta gli spiriti è il Signore. [3]Affida al Signore la tua attività e i
tuoi progetti riusciranno. [4]Il Signore ha fatto tutto per un fine, anche
l'empio per il giorno della sventura. [5]E' un abominio per il Signore ogni
cuore superbo, certamente non resterà impunito. [6]Con la bontà e la
fedeltà si espia la colpa, con il timore del Signore si evita il
male. [7]Quando il Signore si compiace della condotta di un
uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici. [8]Poco con onestà è
meglio di molte rendite senza giustizia. [9]La mente dell'uomo pensa molto
alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi. [10]Un oracolo è sulle
labbra del re, in giudizio la sua bocca non sbaglia. [11]La stadera e le
bilance giuste appartengono al Signore, sono opera sua tutti i pesi del
sacchetto. [12]E' in abominio ai re commettere un'azione iniqua, poiché il
trono si consolida con la giustizia. [13]Delle labbra giuste si compiace il
re e ama chi parla con rettitudine. [14]L'ira del re è messaggera di
morte, ma l'uomo saggio la placherà. [15]Nello splendore del volto del re
è la vita, il suo favore è come nube di primavera. [16]E' molto meglio
possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza è preferibile
all'argento. [17]La strada degli uomini retti è evitare il male, conserva
la vita chi controlla la sua via. [18]Prima della rovina viene
l'orgoglio e prima della caduta lo spirito altero. [19]E' meglio
abbassarsi con gli umili che spartire la preda con i superbi. [20]Chi è
prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è
beato. [21]Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente; il linguaggio
dolce aumenta la dottrina. [22]Fonte di vita è la prudenza per chi la
possiede, castigo degli stolti è la stoltezza. [23]Una mente saggia rende
prudente la bocca e sulle sue labbra aumenta la dottrina. [24]Favo di
miele sono le parole gentili, dolcezza per l'anima e refrigerio per il
corpo. [25]C'è una via che pare diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri
di morte. [26]L'appetito del lavoratore lavora per lui, perché la sua
bocca lo stimola. [27]L'uomo perverso produce la sciagura, sulle sue
labbra c'è come un fuoco ardente. [28]L'uomo ambiguo provoca litigi, chi
calunnia divide gli amici. [29]L'uomo violento seduce il prossimo e lo
spinge per una via non buona. [30]Chi socchiude gli occhi medita
inganni, chi stringe le labbra ha gia commesso il male. [31]Corona
magnifica è la canizie, ed essa si trova sulla via della giustizia. [32]Il
paziente val più di un eroe, chi domina se stesso val più di chi conquista
una città. [33]Nel grembo si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta
dal Signore. Proverbi - Capitolo 17 [1]Un tozzo di pane secco con
tranquillità è meglio di una casa piena di banchetti festosi e di
discordia. [2]Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato e
avrà parte con i fratelli all'eredità. [3]Il crogiuolo è per l'argento e il
forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore. [4]Il maligno presta
attenzione a un labbro maledico, il bugiardo ascolta una lingua
nociva. [5]Chi deride il povero offende il suo creatore, chi gioisce della
sciagura altrui non resterà impunito. [6]Corona dei vecchi sono i figli dei
figli, onore dei figli i loro padri. [7]Non conviene all'insensato un
linguaggio elevato, ancor meno al principe un linguaggio falso. [8]Il dono
è come un talismano per il proprietario: dovunque si volga ha
successo. [9]Chi copre la colpa si concilia l'amicizia, ma chi la divulga
divide gli amici. [10]Fa più una minaccia all'assennato che cento percosse
allo stolto. [11]Il malvagio non cerca altro che la ribellione, ma gli
sarà mandato contro un messaggero senza pietà. [12]Meglio incontrare un'orsa
privata dei figli che uno stolto in preda alla follia. [13]Chi rende male
per bene vedrà sempre la sventura in casa. [14]Iniziare un litigio è come
aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala. [15]Assolvere il
reo e condannare il giusto sono due cose in abominio al Signore. [16]A che
serve il denaro in mano allo stolto? Forse a comprar la sapienza, se egli non
ha senno? [17]Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello
nella sventura. [18]E' privo di senno l'uomo che offre garanzie e si dà
come garante per il suo prossimo. [19]Chi ama la rissa ama il delitto, chi
alza troppo l'uscio cerca la rovina. [20]Un cuore perverso non troverà mai
felicità, una lingua tortuosa andrà in malora. [21]Chi genera uno stolto
ne avrà afflizione; non può certo gioire il padre di uno sciocco. [22]Un
cuore lieto fa bene al corpo, uno spirito abbattuto inaridisce le
ossa. [23]L'iniquo accetta regali di sotto il mantello per deviare il
corso della giustizia. [24]L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé, ma
gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo. [25]Un figlio stolto è un
tormento per il padre e un'amarezza per colei che lo ha partorito. [26]Non
sta bene multare chi ha ragione e peggio ancora colpire gli
innocenti. [27]Chi è parco di parole possiede la scienza; uno spirito
calmo è un uomo intelligente. [28]Anche lo stolto, se tace, passa per
saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. Proverbi - Capitolo
18 [1]Chi si tiene appartato cerca pretesti e con ogni mezzo attacca
brighe. [2]Lo stolto non ama la prudenza, ma vuol solo far mostra dei suoi
sentimenti. [3]Con l'empietà viene il disprezzo, con il disonore anche
l'ignominia. [4]Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda, la
fonte della sapienza è un torrente che straripa. [5]Non è bene usar riguardi
all'empio per far torto al giusto in un giudizio. [6]Le labbra dello
stolto provocano liti e la sua bocca gli provoca percosse. [7]La bocca
dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua
vita. [8]Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi che scendono
in fondo alle viscere. [9]Chi è indolente nel lavoro è fratello del
dissipatore. [10]Torre fortissima è il nome del Signore: il giusto vi si
rifugia ed è al sicuro. [11]I beni del ricco sono la sua roccaforte, come
un'alta muraglia, a suo parere. [12]Prima della caduta il cuore dell'uomo si
esalta, ma l'umiltà viene prima della gloria. [13]Chi risponde prima di
avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione. [14]Lo spirito
dell'uomo lo sostiene nella malattia, ma uno spirito afflitto chi lo
solleverà? [15]La mente intelligente acquista la scienza, l'orecchio dei
saggi ricerca il sapere. [16]Il dono fa largo all'uomo e lo introduce alla
presenza dei grandi. [17]Il primo a parlare in una lite sembra aver
ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta. [18]La sorte fa cessar
le discussioni e decide fra i potenti. [19]Un fratello offeso è più
irriducibile d'una roccaforte, le liti sono come le sbarre di un
castello. [20]Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco, egli si sazia con
il prodotto delle labbra. [21]Morte e vita sono in potere della lingua e
chi l'accarezza ne mangerà i frutti. [22]Chi ha trovato una moglie ha trovato
una fortuna, ha ottenuto il favore del Signore. [23]Il povero parla con
suppliche, il ricco risponde con durezza. [24]Ci sono compagni che
conducono alla rovina, ma anche amici più affezionati di un
fratello. Proverbi - Capitolo 19 [1]Meglio un povero di condotta
integra che un ricco di costumi perversi. [2]Lo zelo senza riflessione non
è cosa buona, e chi va a passi frettolosi inciampa. [3]La stoltezza
intralcia il cammino dell'uomo e poi egli si adira contro il
Signore. [4]Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è
abbandonato anche dall'amico che ha. [5]Il falso testimone non resterà
impunito, chi diffonde menzogne non avrà scampo. [6]Molti sono gli
adulatori dell'uomo generoso e tutti sono amici di chi fa doni. [7]Il
povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli, tanto più si allontanano da
lui i suoi amici. Egli va in cerca di parole, ma non ci sono. [8]Chi
acquista senno ama se stesso e chi agisce con prudenza trova
fortuna. [9]Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne
perirà. [10]Allo stolto non conviene una vita agiata, ancor meno a un
servo comandare ai prìncipi. [11]E' avvedutezza per l'uomo rimandare lo
sdegno ed è sua gloria passar sopra alle offese. [12]Lo sdegno del re è
simile al ruggito del leone e il suo favore è come la rugiada
sull'erba. [13]Un figlio stolto è una calamità per il padre e i litigi
della moglie sono come stillicidio incessante. [14]La casa e il patrimonio si
ereditano dai padri, ma una moglie assennata è dono del Signore. [15]La
pigrizia fa cadere in torpore, l'indolente patirà la fame. [16]Chi
custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta
morirà. [17]Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli
ripagherà la buona azione. [18]Correggi tuo figlio finché c'è speranza, ma
non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo. [19]Il violento deve essere
punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più. [20]Ascolta il
consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in
avvenire. [21]Molte sono le idee nella mente dell'uomo, ma solo il disegno
del Signore resta saldo. [22]Il pregio dell'uomo è la sua bontà, meglio un
povero che un bugiardo. [23]Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è
pieno riposerà non visitato dalla sventura. [24]Il pigro tuffa la mano nel
piatto, ma stenta persino a riportarla alla bocca. [25]Percuoti il
beffardo e l'ingenuo diventerà accorto, rimprovera l'intelligente e imparerà
la lezione. [26]Chi rovina il padre e fa fuggire la madre è un figlio
disonorato e infame. [27]Figlio mio, cessa pure di ascoltare
l'istruzione, se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza. [28]Il
testimone iniquo si beffa della giustizia e la bocca degli empi ingoia
l'iniquità. [29]Per i beffardi sono pronte le verghe e il bastone per le
spalle degli stolti. Proverbi - Capitolo 20 [1]Il vino è rissoso, il
liquore è tumultuoso; chiunque se ne inebria non è saggio. [2]La collera
del re è simile al ruggito del leone; chiunque lo eccita rischia la
vita. [3]E' una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, attaccar briga
è proprio degli stolti. [4]Il pigro non ara d'autunno, e alla mietitura
cerca, ma non trova nulla. [5]Come acque profonde sono i consigli nel cuore
umano, l'uomo accorto le sa attingere. [6]Molti si proclamano gente per
bene, ma una persona fidata chi la trova? [7]Il giusto si regola secondo
la sua integrità; beati i figli che lascia dietro di sé! [8]Il re che
siede in tribunale dissipa ogni male con il suo sguardo. [9]Chi può dire:
«Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?». [10]Doppio peso e
doppia misura sono due cose in abominio al Signore. [11]Gia con i suoi
giochi il fanciullo dimostra se le sue azioni saranno pure e
rette. [12]L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede: l'uno e l'altro ha
fatto il Signore. [13]Non amare il sonno per non diventare povero, tieni
gli occhi aperti e avrai pane a sazietà. [14]«Robaccia, robaccia» dice chi
compra: ma mentre se ne va, allora se ne vanta. [15]C'è oro e ci sono
molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra
istruite. [16]Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un
altro e tienilo in pegno per gli estranei. [17]E' piacevole all'uomo il
pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di
sabbia. [18]Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e fà la guerra
con molta riflessione. [19]Chi va in giro sparlando rivela un segreto, non
associarti a chi ha sempre aperte le labbra. [20]Chi maledice il padre e la
madre vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre. [21]I
guadagni accumulati in fretta da principio non saranno benedetti alla
fine. [22]Non dire: «Voglio ricambiare il male», confida nel Signore ed
egli ti libererà. [23]Il doppio peso è in abominio al Signore e le bilance
false non sono un bene. [24]Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e
come può l'uomo comprender la propria via? [25]E' un laccio per l'uomo
esclamare subito: «Sacro!» e riflettere solo dopo aver fatto il
voto. [26]Un re saggio passa al vaglio i malvagi e ritorna su di loro con
la ruota. [27]Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore che scruta
tutti i segreti recessi del cuore. [28]Bontà e fedeltà vegliano sul
re, sulla bontà è basato il suo trono. [29]Vanto dei giovani è la loro
forza, ornamento dei vecchi è la canizie. [30]Le ferite sanguinanti
spurgano il male, le percosse purificano i recessi del cuore. Proverbi -
Capitolo 21 [1]Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: lo
dirige dovunque egli vuole. [2]Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono
rette, ma chi pesa i cuori è il Signore. [3]Praticare la giustizia e
l'equità per il Signore vale più di un sacrificio. [4]Occhi alteri e cuore
superbo, lucerna degli empi, è il peccato. [5]I piani dell'uomo diligente
si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso
l'indigenza. [6]Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di
chi cerca la morte. [7]La violenza degli empi li travolge, perché
rifiutano di praticare la giustizia. [8]La via dell'uomo criminale è
tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire. [9]E' meglio abitare su un
angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in
comune. [10]L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il
prossimo non trova pietà. [11]Quando il beffardo vien punito, l'inesperto
diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il
sapere. [12]Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi
nella sventura. [13]Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a
sua volta e non otterrà risposta. [14]Un regalo fatto in segreto calma la
collera, un dono di sotto mano placa il furore violento. [15]E' una gioia
per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i
malfattori. [16]L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà
nell'assemblea delle ombre dei morti. [17]Diventerà indigente chi ama i
piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà. [18]Il malvagio serve da
riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti. [19]Meglio
abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e
irritabile. [20]Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma
lo stolto dilapida tutto. [21]Chi segue la giustizia e la
misericordia troverà vita e gloria. [22]Il saggio assale una città di
guerrieri e abbatte la fortezza in cui essa confidava. [23]Chi custodisce
la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri. [24]Il superbo
arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell'eccesso
dell'insolenza. [25]I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le
sue mani rifiutano di lavorare. [26]Tutta la vita l'empio indulge alla
cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare. [27]Il sacrificio
degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva
intenzione. [28]Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà
parlare sempre. [29]L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto
controlla la propria condotta. [30]Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non
c'è consiglio di fronte al Signore. [31]Il cavallo è pronto per il giorno
della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria. Proverbi - Capitolo
22 [1]Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più
dell'argento e dell'oro. [2]Il ricco e il povero si incontrano, il Signore
ha creato l'uno e l'altro. [3]L'accorto vede il pericolo e si
nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. [4]Frutti dell'umiltà
sono il timore di Dio, la ricchezza, l'onore e la vita. [5]Spine e
tranelli sono sulla via del perverso; chi ha cura di se stesso sta
lontano. [6]Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da
vecchio se ne allontanerà. [7]Il ricco domina sul povero e chi riceve
prestiti è schiavo del suo creditore. [8]Chi semina l'ingiustizia raccoglie
la miseria e il bastone a servizio della sua collera svanirà. [9]Chi ha
l'occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al
povero. [10]Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà e cesseranno i
litigi e gli insulti. [11]Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la
grazia sulle labbra è amico del re. [12]Gli occhi del Signore proteggono la
scienza ed egli confonde le parole del perfido. [13]Il pigro dice: «C'è un
leone là fuori: sarei ucciso in mezzo alla strada». [14]La bocca delle
straniere è una fossa profonda, chi è in ira al Signore vi cade. [15]La
stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione
l'allontanerà da lui. [16]Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare
a un ricco non fa che impoverirlo. III. RACCOLTA DEI SAGGI [17]Porgi
l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia
istruzione, [18]perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e
averle tutte insieme pronte sulle labbra. [19]Perché la tua fiducia sia
riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada. [20]Non ti ho
scritto forse trenta tra consigli e istruzioni, [21]perché tu sappia
esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti
interroga? [22]Non depredare il povero, perché egli è povero, e non
affliggere il misero in tribunale, [23]perché il Signore difenderà la loro
causa e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati. [24]Non ti
associare a un collerico e non praticare un uomo iracondo, [25]per non
imparare i suoi costumi e procurarti una trappola per la tua vita. [26]Non
essere di quelli che si fanno garanti o che s'impegnano per debiti
altrui, [27]perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di
sotto a te. [28]Non spostare il confine antico, posto dai tuoi
padri. [29]Hai visto un uomo sollecito nel lavoro? Egli si sistemerà al
servizio del re, non resterà al servizio di persone oscure. Proverbi -
Capitolo 23 [1]Quando siedi a mangiare con un potente, considera bene che
cosa hai davanti; [2]mettiti un coltello alla gola, se hai molto
appetito. [3]Non desiderare le sue ghiottonerie, sono un cibo
fallace. [4]Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile
pensiero; [5]appena vi fai volare gli occhi sopra, essa gia non è
più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo. [6]Non
mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo e non desiderare le sue
ghiottonerie, [7]perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti
dirà: «Mangia e bevi», ma il suo cuore non è con te. [8]Il boccone che hai
mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili. [9]Non parlare
agli orecchi di uno stolto, perché egli disprezzerà le tue sagge
parole. [10]Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli
orfani, [11]perché il loro vendicatore è forte, egli difenderà la loro
causa contro di te. [12]Piega il cuore alla correzione e l'orecchio ai
discorsi sapienti. [13]Non risparmiare al giovane la correzione, anche se
tu lo batti con la verga, non morirà; [14]anzi, se lo batti con la
verga, lo salverai dagli inferi. [15]Figlio mio, se il tuo cuore sarà
saggio, anche il mio cuore gioirà. [16]Esulteranno le mie
viscere, quando le tue labbra diranno parole rette. [17]Il tuo cuore non
invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore, [18]perché
così avrai un avvenire e la tua speranza non sarà delusa. [19]Ascolta,
figlio mio, e sii saggio e indirizza il cuore per la via retta. [20]Non
essere fra quelli che s'inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di
carne, [21]perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il
dormiglione si vestirà di stracci. [22]Ascolta tuo padre che ti ha
generato, non disprezzare tua madre quando è vecchia. [23]Acquista il vero
bene e non cederlo, la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza. [24]Il
padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne
compiacerà. [25]Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti
ha generato. [26]Fà bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo
sguardo ai miei consigli: [27]una fossa profonda è la prostituta, e un
pozzo stretto la straniera. [28]Essa si apposta come un ladro e aumenta
fra gli uomini il numero dei perfidi. [29]Per chi i guai? Per chi i
lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili
motivi? A chi gli occhi rossi? [30]Per quelli che si perdono dietro al
vino e vanno a gustare vino puro. [31]Non guardare il vino quando
rosseggia, quando scintilla nella coppa e scende giù piano
piano; [32]finirà con il morderti come un serpente e pungerti come una
vipera. [33]Allora i tuoi occhi vedranno cose strane e la tua mente dirà
cose sconnesse. [34]Ti parrà di giacere in alto mare o di dormire in cima
all'albero maestro. [35]«Mi hanno picchiato, ma non sento male. Mi hanno
bastonato, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Ne chiederò
dell'altro». Proverbi - Capitolo 24 [1]Non invidiare gli uomini
malvagi, non desiderare di stare con loro; [2]poiché il loro cuore trama
rovine e le loro labbra non esprimono che malanni. [3]Con la sapienza si
costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda; [4]con la scienza
si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. [5]Un
uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di
vigore, [6]perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria
sta nel numero dei consiglieri. [7]E' troppo alta la sapienza per lo
stolto, alla porta della città egli non potrà aprir bocca. [8]Chi trama
per fare il male si chiama mestatore. [9]Il proposito dello stolto è il
peccato e lo spavaldo è l'abominio degli uomini. [10]Se ti avvilisci nel
giorno della sventura, ben poca è la tua forza. [11]Libera quelli che sono
condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al
supplizio. [12]Se dici: «Ecco, io non ne so nulla», forse colui che pesa i
cuori non lo comprende? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli
renderà a ciascuno secondo le sue opere. [13]Mangia, figlio mio, il miele,
perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato. [14]Sappi che tale è la
sapienza per te: se l'acquisti, avrai un avvenire e la tua speranza non
sarà stroncata. [15]Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto, non
distruggere la sua abitazione, [16]perché se il giusto cade sette volte, egli
si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura. [17]Non ti rallegrare
per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli
soccombe, [18]perché il Signore non veda e se ne dispiaccia e allontani da
lui la collera. [19]Non irritarti per i malvagi e non invidiare gli
empi, [20]perché non ci sarà avvenire per il malvagio e la lucerna degli
empi si estinguerà. [21]Temi il Signore, figlio mio, e il re; non
ribellarti né all'uno né all'altro, [22]perché improvvisa sorgerà la loro
vendetta e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro? IV. APPENDICE
ALLA RACCOLTA DEI SAGGI [23]Anche queste sono parole dei saggi. Aver
preferenze personali in giudizio non è bene. [24]Se uno dice all'empio: «Tu
sei innocente», i popoli lo malediranno, le genti lo
esecreranno, [25]mentre tutto andrà bene a coloro che rendono
giustizia, su di loro si riverserà la benedizione. [26]Dà un bacio sulle
labbra colui che risponde con parole rette. [27]Sistema i tuoi affari di
fuori e fatti i lavori dei campi e poi costruisciti la casa. [28]Non
testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le
labbra. [29]Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui, renderò a
ciascuno come si merita». [30]Sono passato vicino al campo di un
pigro, alla vigna di un uomo insensato: [31]ecco, ovunque erano cresciute
le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in
rovina. [32]Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa
lezione: [33]un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le
braccia per riposare [34]e intanto viene passeggiando la miseria e
l'indigenza come un accattone. Proverbi - Capitolo 25 V. SECONDA RACCOLTA
SALOMONICA [1]Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli
uomini di Ezechia, re di Giuda. [2]E' gloria di Dio nascondere le cose, è
gloria dei re investigarle. [3]I cieli per la loro altezza, la terra per
la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili. [4]Togli le scorie
dall'argento e l'orafo ne farà un bel vaso; [5]togli il malvagio dalla
presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia. [6]Non darti
arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi, [7]perché è meglio
sentirsi dire: «Sali quassù» piuttosto che essere umiliato davanti a uno
superiore. Quanto i tuoi occhi hanno visto [8]non metterlo subito fuori in
un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti
svergognerà? [9]Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il
segreto altrui; [10]altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo
discredito sarebbe irreparabile. [11]Come frutti d'oro su vassoio
d'argento così è una parola detta a suo tempo. [12]Come anello d'oro e
collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento. [13]Come
fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo
manda; egli rinfranca l'animo del suo signore. [14]Nuvole e vento, ma
senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa. [15]Con la
pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le
ossa. [16]Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non
esserne nauseato e poi vomitarlo. [17]Metti di rado il piede in casa del tuo
vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio. [18]Mazza, spada
e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo
prossimo. [19]Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia
dell'uomo sleale nel giorno della sventura, [20]è togliersi le vesti in un
giorno rigido. Aceto su una piaga viva, tali sono i canti per un cuore
afflitto. [21]Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha
sete, dagli acqua da bere; [22]perché così ammasserai carboni ardenti sul suo
capo e il Signore ti ricompenserà. [23]La tramontana porta la
pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto. [24]Abitare su
un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in
comune. [25]Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da
un paese lontano. [26]Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il
giusto che vacilla di fronte all'empio. [27]Mangiare troppo miele non è
bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici. [28]Una città
smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la
collera. Proverbi - Capitolo 26 [1]Come la neve d'estate e la pioggia alla
mietitura, così l'onore non conviene allo stolto. [2]Come il passero che
svolazza, come la rondine che vola, così una maledizione senza motivo non
avverrà. [3]La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino e il bastone
per la schiena degli stolti. [4]Non rispondere allo stolto secondo la sua
stoltezza per non divenire anche tu simile a lui. [5]Rispondi allo stolto
secondo la sua stoltezza perché egli non si creda saggio. [6]Si taglia i
piedi e beve amarezze chi invia messaggi per mezzo di uno
stolto. [7]Malferme sono le gambe dello zoppo, così una massima sulla
bocca degli stolti. [8]Come chi lega il sasso alla fionda, così chi
attribuisce onori a uno stolto. [9]Una spina penetrata nella mano d'un
ubriaco, tale è una massima sulla bocca degli stolti. [10]Arciere che
ferisce tutti i passanti, tale è chi assume uno stolto o un
ubriaco. [11]Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le
sue stoltezze. [12]Hai visto un uomo che si crede saggio? E' meglio
sperare in uno stolto che in lui. [13]Il pigro dice: «C'è una belva per la
strada, un leone si aggira per le piazze». [14]La porta gira sui
cardini, così il pigro sul suo letto. [15]Il pigro tuffa la mano nel
piatto, ma dura fatica a portarla alla bocca. [16]Il pigro si crede
saggio più di sette persone che rispondono con senno. [17]Prende un cane
per le orecchie chi si intromette in una lite che non lo
riguarda. [18]Come un pazzo che scaglia tizzoni e frecce di
morte, [19]così è quell'uomo che inganna il suo prossimo e poi dice: «Ma
sì, è stato uno scherzo!». [20]Per mancanza di legna il fuoco si
spegne; se non c'è il delatore, il litigio si calma. [21]Mantice per il
carbone e legna per il fuoco, tale è l'attaccabrighe per rattizzar le
liti. [22]Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi, esse
scendono in fondo alle viscere. [23]Come vernice d'argento sopra un coccio di
creta sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno. [24]Chi odia si
maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento; [25]anche se
usa espressioni melliflue, non ti fidare, perché egli ha sette abomini nel
cuore. [26]L'odio si copre di simulazione, ma la sua malizia apparirà
pubblicamente. [27]Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rotola una
pietra, gli ricadrà addosso. [28]Una lingua bugiarda odia la verità, una
bocca adulatrice produce rovina. Proverbi - Capitolo 27 [1]Non ti vantare
del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. [2]Ti lodi un
altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra. [3]La pietra è
greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio
dello stolto. [4]La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può
resistere alla gelosia? [5]Meglio un rimprovero aperto che un amore
celato. [6]Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un
nemico. [7]Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è
dolce. [8]Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va
errando lontano dalla dimora. [9]Il profumo e l'incenso allietano il
cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima. [10]Non abbandonare il
tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo
fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un
fratello lontano. [11]Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore e
avrò di che rispondere a colui che mi insulta. [12]L'accorto vede il pericolo
e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. [13]Prendigli il
vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per
gli sconosciuti. [14]Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli
sarà imputato come una maledizione. [15]Il gocciolar continuo in tempo di
pioggia e una moglie litigiosa, si rassomigliano: [16]chi la vuol
trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano
destra. [17]Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del
suo compagno. [18]Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura
del suo padrone ne riceverà onori. [19]Come un volto differisce da un
altro, così i cuori degli uomini differiscono fra di loro. [20]Come gli
inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi
dell'uomo. [21]Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per
l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda. [22]Anche se tu
pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non
scuoteresti da lui la sua stoltezza. [23]Preòccupati del tuo gregge, abbi
cura delle tue mandrie, [24]perché non sono perenni le ricchezze, né un
tesoro si trasmette di generazione in generazione. [25]Si toglie il fieno,
apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti; [26]gli
agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un
campo, [27]le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua
famiglia. e per mantenere le tue schiave. Proverbi - Capitolo
28 [1]L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, mentre il giusto è sicuro
come un giovane leone. [2]Per i delitti di un paese molti sono i suoi
tiranni, ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene. [3]Un
uomo empio che opprime i miseri è una pioggia torrenziale che non porta
pane. [4]Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano
la legge gli muovono guerra. [5]I malvagi non comprendono la giustizia, ma
quelli che cercano il Signore comprendono tutto. [6]Meglio un povero dalla
condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco. [7]Chi
osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora
suo padre. [8]Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse, lo
accumula per chi ha pietà dei miseri. [9]Chi volge altrove l'orecchio per non
ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio. [10]Chi fa
traviare gli uomini retti per una cattiva strada, cadrà egli stesso nella
fossa, mentre gli integri possederanno fortune. [11]Il ricco si crede
saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene. [12]Grande è la gioia
quando trionfano i giusti, ma se prevalgono gli empi ognuno si
nasconde. [13]Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le
confessa e cessa di farle troverà indulgenza. [14]Beato l'uomo che teme
sempre, chi indurisce il cuore cadrà nel male. [15]Leone ruggente e orso
affamato, tale è il malvagio che domina su un popolo povero. [16]Un
principe privo di senno moltiplica le vessazioni, ma chi odia la rapina
prolungherà i suoi giorni. [17]Un uomo perseguitato per omicidio fuggirà
fino alla tomba: nessuno lo soccorre. [18]Chi procede con rettitudine sarà
salvato, chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto. [19]Chi lavora la sua
terra si sazierà di pane, chi insegue chimere si sazierà di
miseria. [20]L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi si arricchisce in
fretta non sarà esente da colpa. [21]Non è bene essere parziali, per un
pezzo di pane si pecca. [22]L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di
arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria. [23]Chi
corregge un altro troverà in fine più favore di chi ha una lingua
adulatrice. [24]Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato», è
compagno dell'assassino. [25]L'uomo avido suscita litigi, ma chi confida
nel Signore avrà successo. [26]Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi
si comporta con saggezza sarà salvato. [27]Per chi dà al povero non c'è
indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni. [28]Se
prevalgono gli empi, tutti si nascondono, se essi periscono, sono potenti i
giusti. Proverbi - Capitolo 29 [1]L'uomo che, rimproverato, resta di dura
cervice sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio. [2]Quando comandano
i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo
geme. [3]Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute
dissipa il patrimonio. [4]Il re con la giustizia rende prospero il
paese, l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina. [5]L'uomo che adula il
suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi. [6]Sotto i passi del
malvagio c'è un trabocchetto, mentre il giusto corre ed è contento. [7]Il
giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende
ragione. [8]I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi
placano la collera. [9]Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o
rida, non vi sarà conclusione. [10]Gli uomini sanguinari odiano
l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui. [11]Lo stolto dà sfogo a
tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare. [12]Se un
principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono
malvagi. [13]Il povero e l'usuraio si incontrano; è il Signore che
illumina gli occhi di tutti e due. [14]Un re che giudichi i poveri con
equità rende saldo il suo trono per sempre. [15]La verga e la correzione
danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua
madre. [16]Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne
vedranno la rovina. [17]Correggi il figlio e ti farà contento e ti
procurerà consolazioni. [18]Senza la rivelazione il popolo diventa
sfrenato; beato chi osserva la legge. [19]Lo schiavo non si corregge a
parole, comprende, infatti, ma non obbedisce. [20]Hai visto un uomo
precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in
lui. [21]Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui
diventerà insolente. [22]Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo
commette molte colpe. [23]L'orgoglio dell'uomo ne provoca
l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori. [24]Chi è complice del
ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia
nulla. [25]Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel
Signore è al sicuro. [26]Molti ricercano il favore del principe, ma è il
Signore che giudica ognuno. [27]L'iniquo è un abominio per i giusti e gli
uomini retti sono in abominio ai malvagi. Proverbi - Capitolo 30 VI. DETTI
DI AGUR [1]Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono
stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno, [2]perché io sono il più
ignorante degli uomini e non ho intelligenza umana; [3]non ho imparato la
sapienza e ignoro la scienza del Santo. [4]Chi è salito al cielo e ne è
sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque
nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si
chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? [5]Ogni parola di Dio è
appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui. [6]Non aggiungere nulla
alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. [7]Io
ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: [8]tieni lontano da
me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere
il cibo necessario, [9]perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica:
«Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il
nome del mio Dio. [10]Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché
egli non ti maledica e tu non ne porti la pena. [11]C'è gente che maledice
suo padre e non benedice sua madre. [12]C'è gente che si crede pura, ma
non si è lavata della sua lordura. [13]C'è gente dagli occhi così alteri e
dalle ciglia così altezzose! [14]C'è gente i cui denti sono spade e i cui
molari sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e i
poveri in mezzo agli uomini. VII. PROVERBI NUMERICI [15]La sanguisuga ha
due figlie: «Dammi! Dammi!». Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non
dicono mai: «Basta!»: [16]gli inferi, il grembo sterile, la terra mai
sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: «Basta!». [17]L'occhio che guarda
con scherno il padre e disprezza l'obbedienza alla madre sia cavato dai
corvi della valle e divorato dagli aquilotti. [18]Tre cose mi sono
difficili, anzi quattro, che io non comprendo: [19]il sentiero dell'aquila
nell'aria, il sentiero del serpente sulla roccia, il sentiero della nave
in alto mare, il sentiero dell'uomo in una giovane. [20]Tale è la condotta
della donna adultera: mangia e si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto
niente di male!». [21]Per tre cose freme la terra, anzi quattro cose non
può sopportare: [22]uno schiavo che diventi re, uno stolto che abbia
viveri in abbondanza, [23]una donna gia trascurata da tutti che trovi
marito e una schiava che prenda il posto della padrona. [24]Quattro esseri
sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono i più saggi dei
saggi: [25]le formiche, popolo senza forza, che si provvedono il cibo
durante l'estate; [26]gli iràci, popolo imbelle, ma che hanno la tana
sulle rupi; [27]le cavallette, che non hanno un re, eppure marciano tutte
insieme schierate; [28]la lucertola, che si può prender con le mani, ma
penetra anche nei palazzi dei re. [29]Tre esseri hanno un portamento
maestoso, anzi quattro sono eleganti nel camminare: [30]il leone, il più
forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; [31]il gallo
pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo. [32]Se ti sei
esaltato per stoltezza e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla
bocca, [33]poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso
ne esce il sangue, spremendo la collera ne esce la lite. Proverbi -
Capitolo 31 VIII. PAROLE DI LEMUEL [1]Parole di Lemuèl, re di
Massa, che sua madre gli insegnò. [2]E che, figlio mio! E che, figlio
delle mie viscere! E che, figlio dei miei voti! [3]Non dare il tuo vigore
alle donne, né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re. [4]Non
conviene ai re, Lemuèl, non conviene ai re bere il vino, né ai principi
bramare bevande inebrianti, [5]per paura che, bevendo, dimentichino i loro
decreti e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti. [6]Date bevande
inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l'amarezza nel
cuore. [7]Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue
pene. [8]Apri la bocca in favore del muto in difesa di tutti gli
sventurati. [9]Apri la bocca e giudica con equità e rendi giustizia
all'infelice e al povero. IX. LA PERFETTA PADRONA DI CASA [10]Una donna
perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo
valore. [11]In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il
profitto. [12]Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni
della sua vita. [13]Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le
mani. [14]Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le
provviste. [15]Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua
famiglia e dà ordini alle sue domestiche. [16]Pensa ad un campo e lo
compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. [17]Si cinge con
energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia. [18]E' soddisfatta,
perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua
lucerna. [19]Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le
dita. [20]Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. [21]Non
teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia
veste. [22]Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue
vesti. [23]Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli
anziani del paese. [24]Confeziona tele di lino e le vende e fornisce
cinture al mercante. [25]Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride
dell'avvenire. [26]Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è
dottrina di bontà. [27]Sorveglia l'andamento della casa; il pane che
mangia non è frutto di pigrizia. [28]I suoi figli sorgono a proclamarla
beata e suo marito a farne l'elogio: [29]«Molte figlie hanno compiuto cose
eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». [30]Fallace è la grazia e vana
è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. [31]Datele del frutto
delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della
città. Ecclesiaste - Capitolo 1 [1]Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re
di Gerusalemme. PRIMA PARTE Prologo [2]Vanità delle vanità, dice
Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità. [3]Quale utilità ricava
l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? [4]Una generazione
va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa. [5]Il sole
sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove
risorgerà. [6]Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e
rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna. [7]Tutti i fiumi vanno al
mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro mèta, i fiumi
riprendono la loro marcia. [8]Tutte le cose sono in travaglio e nessuno
potrebbe spiegarne il motivo. Non si sazia l'occhio di guardare né mai
l'orecchio è sazio di udire. [9]Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto
si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole. [10]C'è forse qualcosa
di cui si possa dire: «Guarda, questa è una novità»? Proprio questa è gia
stata nei secoli che ci hanno preceduto. [11]Non resta più ricordo degli
antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso
coloro che verranno in seguito. Vita di Salomone [12]Io, Qoèlet, sono
stato re d'Israele in Gerusalemme. [13]Mi sono proposto di ricercare e
investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. E' questa una
occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino.
[14]Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità
e un inseguire il vento. [15]Ciò che è storto non si può raddrizzare e
quel che manca non si può contare. [16]Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io ho
avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti
regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la
sapienza e la scienza». [17]Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la
scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo
è un inseguire il vento, [18]perchè molta sapienza, molto affanno; chi
accresce il sapere, aumenta il dolore. Ecclesiaste - Capitolo 2 [1]Io ho
detto in cuor mio: «Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia:
Gusta il piacere!». Ma ecco anche questo è vanità. [2]Del riso ho detto:
«Follia!» e della gioia: «A che giova?». [3]Ho voluto soddisfare il mio
corpo con il vino, con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e
di darmi alla follia, finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini
compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita. [4]Ho intrapreso
grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti. [5]Mi sono
fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie;
[6]mi sono fatto vasche, per irrigare con l'acqua le piantagioni. [7]Ho
acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa e ho posseduto
anche armenti e greggi in gran numero più di tutti i miei predecessori in
Gerusalemme. [8]Ho accumulato anche argento e oro, ricchezze di re e di
province; mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con le delizie dei
figli dell'uomo. [9]Sono divenuto grande, più potente di tutti i miei
predecessori in Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza. [10]Non ho
negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna
soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica; questa è stata la
ricompensa di tutte le mie fatiche. [11]Ho considerato tutte le opere fatte
dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi è
apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il
sole. [12]Ho considerato poi la sapienza, la follia e la stoltezza. «Che farà
il successore del re? Ciò che è gia stato fatto». [13]Mi sono accorto che
il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce
sulle tenebre: [14]Il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto
cammina nel buio. Ma so anche che un'unica sorte è riservata a tutt'e
due. [15]Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto!
Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il vantaggio?». E ho
concluso: «Anche questo è vanità». [16]Infatti, né del saggio né dello stolto
resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato. Allo
stesso modo muoiono il saggio e lo stolto. [17]Ho preso in odio la vita,
perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità e
un inseguire il vento. [18]Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il
sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. [19]E chi sa se questi sarà
saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho
speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! [20]Sono
giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato
sotto il sole, [21]perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con
successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla
faticato. Anche questo è vanità e grande sventura. [22]Allora quale
profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo
cuore con cui si affatica sotto il sole? [23]Tutti i suoi giorni non sono che
dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte.
Anche questo è vanità! [24]Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e
godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle
mani di Dio. [25]Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? [26]Egli
concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà
la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche
questo è vanità e un inseguire il vento! Ecclesiaste - Capitolo 3 La
morte [1]Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda
sotto il cielo. [2]C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un
tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. [3]Un tempo per
uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per
costruire. [4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per
gemere e un tempo per ballare. [5]Un tempo per gettare sassi e un tempo per
raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli
abbracci. [6]Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per
serbare e un tempo per buttar via. [7]Un tempo per stracciare e un tempo per
cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. [8]Un tempo per amare
e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la
pace. [9]Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica? [10]Ho considerato
l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa.
[11]Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione
dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire
l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. [12]Ho concluso che non c'è
nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; [13]ma che
un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. [14]Riconosco che
qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da
togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. [15]Ciò che è, gia è
stato; ciò che sarà, gia è; Dio ricerca ciò che è gia passato. [16]Ma ho
anche notato che sotto il sole al posto del diritto c'è l'iniquità e al posto
della giustizia c'è l'empietà. [17]Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e
l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. [18]Poi
riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che
essi di per sé sono come bestie. [19]Infatti la sorte degli uomini e quella
delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo
soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle
bestie, perché tutto è vanità. [20]Tutti sono diretti verso la medesima
dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella
polvere. [21]Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello
della bestia scenda in basso nella terra? [22]Mi sono accorto che nulla c'è
di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua
sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di
lui? Ecclesiaste - Capitolo 4 La società [1]Ho poi considerato tutte le
oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi
che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza,
mentre per essi non c'è chi li consoli. [2]Allora ho proclamato più felici i
morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; [3]ma ancor più
felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni
malvage che si commettono sotto il sole. [4]Ho osservato anche che ogni
fatica e tutta l'abilità messe in un lavoro non sono che invidia dell'uno con
l'altro. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. [5]Lo stolto
incrocia le braccia e divora la sua carne. [6]Meglio una manciata con
riposo che due manciate con fatica. [7]Inoltre ho considerato un'altra
vanità sotto il sole: [8]uno è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un
fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è sazio di
ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità
e un cattivo affannarsi. [9]Meglio essere in due che uno solo, perché due
hanno un miglior compenso nella fatica. [10]Infatti, se vengono a cadere,
l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che
lo rialzi. [11]Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno
solo come fa a riscaldarsi? [12]Se uno aggredisce, in due gli possono
resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto. [13]Meglio un
ragazzo povero ma accorto, che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare
i consigli. [14]Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser proclamato
re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. [15]Ho visto tutti i
viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il secondo,
cioè l'usurpatore. [16]Era una folla immensa quella di cui egli era alla
testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche
questo è vanità e un inseguire il vento. [17]Bada ai tuoi passi, quando ti
rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio
offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male. Ecclesiaste
- Capitolo 5 [1]Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si
affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei
sulla terra; perciò le tue parole siano parche, poichè [2]Dalle molte
preoccupazioni vengono i sogni e dalle molte chiacchiere il discorso dello
stolto. [3]Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare a soddisfarlo,
perché egli non ama gli stolti: adempi quello che hai promesso. [4]E' meglio
non far voti, che farli e poi non mantenerli. [5]Non permettere alla tua
bocca di renderti colpevole e non dire davanti al messaggero che è stata
una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e
distrugga il lavoro delle tue mani. [6]Poiché dai molti sogni provengono
molte delusioni e molte parole. Abbi dunque il timor di Dio. [7]Se vedi
nella provincia il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati,
non ti meravigliare di questo, poiché sopra un'autorità veglia un'altra
superiore e sopra di loro un'altra ancora più alta: [8]l'interesse del paese
in ogni cosa è un re che si occupa dei campi. Il denaro [9]Chi ama il
denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto.
Anche questo è vanità. [10]Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e
qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli
occhi? [11]Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi; ma la
sazietà del ricco non lo lascia dormire. [12]Un altro brutto malanno ho visto
sotto il sole: ricchezze custodite dal padrone a proprio danno. [13]Se ne
vanno in fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è
nato non ha nulla nelle mani. [14]Come è uscito nudo dal grembo di sua madre,
così se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà
nulla da portar con sé. [15]Anche questo è un brutto malanno: che se ne vada
proprio come è venuto. Qual vantaggio ricava dall'aver gettato le sue fatiche
al vento? [16]Inoltre avrà passato tutti i suoi giorni nell'oscurità e nel
pianto fra molti guai, malanni e crucci. [17]Ecco quello che ho concluso:
è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il
sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte.
[18]Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze e beni, ha anche facoltà di
goderli e prendersene la sua parte e di godere delle sue fatiche: anche
questo è dono di Dio. [19]Egli non penserà infatti molto ai giorni della sua
vita, poiché Dio lo tiene occupato con la gioia del suo cuore. Ecclesiaste
- Capitolo 6 [1]Un altro male ho visto sotto il sole, che pesa molto sopra
gli uomini. [2]A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca
niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere, perché è
un estraneo che ne gode. Ciò è vanità e malanno grave! [3]Se uno avesse
cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non
gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui
l'aborto, [4]perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo
nome è coperto dalla tenebra. [5]Non vide neppure il sole: non conobbe
niente; eppure il suo riposo è maggiore di quello dell'altro. [6]Se quello
vivesse anche due volte mille anni, senza godere dei suoi beni, forse non
dovranno andare tutt'e due nel medesimo luogo? [7]Tutta la fatica dell'uomo è
per la bocca e la sua brama non è mai sazia. [8]Quale vantaggio ha il saggio
sullo stolto? Quale il vantaggio del povero che sa comportarsi bene di fronte
ai viventi? [9]Meglio vedere con gli occhi, che vagare con il desiderio.
Anche questo è vanità e un inseguire il vento. [10]Ciò che è, gia da tempo ha
avuto un nome; e si sa che cos'è un uomo: egli non può competere con chi è
più forte di lui. [11]Le molte parole aumentano la delusione e quale
vantaggio v'è per l'uomo? [12]Chi sa quel che all'uomo convenga durante la
vita, nei brevi giorni della sua vana esistenza che egli trascorre come
un'ombra? Chi può indicare all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il
sole? Ecclesiaste - Capitolo 7 SECONDA PARTE Prologo [1]Un buon nome
è preferibile all'unguento profumato e il giorno della morte al giorno della
nascita. [2]E' meglio andare in una casa in pianto che andare in una casa
in festa; perché quella è la fine d'ogni uomo e chi vive ci
rifletterà. [3]E' preferibile la mestizia al riso, perché sotto un triste
aspetto il cuore è felice. [4]Il cuore dei saggi è in una casa in lutto e
il cuore degli stolti in una casa in festa. [5]Meglio ascoltare il rimprovero
del saggio che ascoltare il canto degli stolti: [6]perché com'è il
crepitio dei pruni sotto la pentola, tale è il riso degli stolti. Ma anche
questo è vanità. [7]Il mal tolto rende sciocco il saggio e i regali
corrompono il cuore. La sanzione [8]Meglio la fine di una cosa che il suo
principio; è meglio la pazienza della superbia. [9]Non esser facile a
irritarti nel tuo spirito, perché l'ira alberga in seno agli stolti. [10]Non
domandare: «Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?», poiché
una tale domanda non è ispirata da saggezza. [11]E' buona la saggezza insieme
con un patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole; [12]perché si sta
all'ombra della saggezza come si sta all'ombra del denaro e il profitto della
saggezza fa vivere chi la possiede. [13]Osserva l'opera di Dio: chi può
raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? [14]Nel giorno lieto stà allegro e
nel giorno triste rifletti: «Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché
l'uomo non trovi nulla da incolparlo». [15]Tutto ho visto nei giorni della
mia vanità: perire il giusto nonostante la sua giustizia, vivere a lungo
l'empio nonostante la sua iniquità. [16]Non esser troppo scrupoloso né
saggio oltre misura. Perché vuoi rovinarti? [17]Non esser troppo
malvagio e non essere stolto. Perché vuoi morire innanzi tempo? [18]E'
bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la mano da quello, perché
chi teme Dio riesce in tutte queste cose. [19]La sapienza rende il saggio più
forte di dieci potenti che governano la città. [20]Non c'è infatti sulla
terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non pecchi. [21]Ancora:
non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il
tuo servo ha detto male di te, [22]perché il tuo cuore sa che anche tu hai
detto tante volte male degli altri. [23]Tutto questo io ho esaminato con
sapienza e ho detto: «Voglio essere saggio!», ma la sapienza è lontana da me!
[24]Ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi lo può
raggiungere? [25]Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare
la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e
la stoltezza pazzia. [26]Trovo che amara più della morte è la donna, la quale
è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a
Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso. [27]Vedi, io ho scoperto
questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la
ragione. [28]Quello che io cerco ancora e non ho trovato è questo: Un uomo
su mille l'ho trovato: ma una donna fra tutte non l'ho trovata. [29]Vedi,
solo questo ho trovato: Dio ha fatto l'uomo retto, ma essi cercano tanti
fallaci ragionamenti. Ecclesiaste - Capitolo 8 [1]Chi è come il
saggio? Chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza dell'uomo ne
rischiara il volto, ne cambia la durezza del viso. [2]Osserva gli ordini
del re e, a causa del giuramento fatto a Dio, [3]non allontanarti in fretta
da lui e non persistere nel male; perché egli può fare ciò che vuole.
[4]Infatti, la parola del re è sovrana; chi può dirgli: «Che fai?». [5]Chi
osserva il comando non prova alcun male; la mente del saggio conosce il tempo
e il giudizio. [6]Infatti, per ogni cosa vi è tempo e giudizio e il male
dell'uomo ricade gravemente su chi lo fa. [7]Questi ignora che cosa accadrà;
chi mai può indicargli come avverrà? [8]Nessun uomo è padrone del suo soffio
vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della sua morte,
né c'è scampo dalla lotta; l'iniquità non salva colui che la
compie. [9]Tutto questo ho visto riflettendo su ogni azione che si compie
sotto il sole, quando l'uomo domina sull'altro uomo, a proprio danno.
[10]Frattanto ho visto empi venir condotti alla sepoltura; invece, partirsene
dal luogo santo ed essere dimenticati nella città coloro che avevano
operato rettamente. Anche questo è vanità. [11]Poiché non si dà una
sentenza immediata contro una cattiva azione, per questo il cuore dei figli
dell'uomo è pieno di voglia di fare il male; [12]poiché il peccatore, anche
se commette il male cento volte, ha lunga vita. Tuttavia so che saranno
felici coloro che temono Dio, appunto perché provano timore davanti a lui,
[13]e non sarà felice l'empio e non allungherà come un'ombra i suoi giorni,
perché egli non teme Dio. [14]Sulla terra si ha questa delusione: vi sono
giusti ai quali tocca la sorte meritata dagli empi con le loro opere, e vi
sono empi ai quali tocca la sorte meritata dai giusti con le loro opere. Io
dico che anche questo è vanità. [15]Perciò approvo l'allegria, perché
l'uomo non ha altra felicità, sotto il sole, che mangiare e bere e stare
allegro. Sia questa la sua compagnia nelle sue fatiche, durante i giorni di
vita che Dio gli concede sotto il sole. [16]Quando mi sono applicato a
conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra -
poiché l'uomo non conosce riposo né giorno né notte - [17]allora ho osservato
tutta l'opera di Dio, e che l'uomo non può scoprire la ragione di quanto si
compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla.
Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe
trovarla. Ecclesiaste - Capitolo 9 La sorte [1]Infatti ho riflettuto su
tutto questo e ho compreso che i giusti e i saggi e le loro azioni sono nelle
mani di Dio. L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; davanti a lui tutto è
vanità. [2]Vi è una sorte unica per tutti, per il giusto e l'empio, per
il puro e l'impuro, per chi offre sacrifici e per chi non li offre, per il
buono e per il malvagio, per chi giura e per chi teme di
giurare. [3]Questo è il male in tutto ciò che avviene sotto il sole: una
medesima sorte tocca a tutti e anche il cuore degli uomini è pieno di male e
la stoltezza alberga nel loro cuore mentre sono in vita, poi se ne vanno fra
i morti. [4]Certo, finché si resta uniti alla società dei viventi
c'è speranza: meglio un cane vivo che un leone morto. [5]I vivi sanno
che moriranno, ma i morti non sanno nulla; non c'è più salario per loro,
perché il loro ricordo svanisce. [6]Il loro amore, il loro odio e la loro
invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che
accade sotto il sole. [7]Và, mangia con gioia il tuo pane, bevi il tuo
vino con cuore lieto, perché Dio ha gia gradito le tue opere. [8]In ogni
tempo le tue vesti siano bianche e il profumo non manchi sul tuo
capo. [9]Godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni della tua
vita fugace, che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua sorte
nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole. [10]Tutto ciò che trovi da
fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né
ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per
andare. [11]Ho visto anche sotto il sole che non è degli agili la corsa, né
dei forti la guerra e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la
ricchezza e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il
caso raggiungono tutti. [12]Infatti l'uomo non conosce neppure la sua ora:
simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al
laccio, l'uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di
lui. Saggezza e follia [13]Anche questo fatto ho visto sotto il sole e mi
parve assai grave: [14]c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran re
si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni.
[15]Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua
sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero.
[16]E io dico: E' meglio la sapienza della forza, ma la sapienza del
povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. [17]Le parole
calme dei saggi si ascoltano più delle grida di chi domina fra i
pazzi. [18]Meglio la sapienza che le armi da guerra, ma uno sbaglio solo
annienta un gran bene. Ecclesiaste - Capitolo 10 [1]Una mosca morta guasta
l'unguento del profumiere: un pò di follia può contare più della sapienza e
dell'onore. [2]La mente del sapiente si dirige a destra e quella dello
stolto a sinistra. [3]Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e
di ognuno dice: «E' un pazzo». [4]Se l'ira d'un potente si accende contro
di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche
gravi. [5]C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da
parte di un sovrano: [6]la follia vien collocata in posti elevati e gli
abili siedono in basso. [7]Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a
piedi come schiavi. [8]Chi scava una fossa ci casca dentro e chi disfà
un muro è morso da una serpe. [9]Chi spacca le pietre si fa male e chi
taglia legna corre pericolo. [10]Se il ferro è ottuso e non se ne affila il
taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della
saggezza. [11]Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente
da fare per l'incantatore. [12]Le parole della bocca del saggio procurano
benevolenza, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina: [13]il
principio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia
funesta. [14]L'insensato moltiplica le parole: «Non sa l'uomo quel che
avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?». [15]La fatica
dello stolto lo stanca; poiché non sa neppure andare in città. [16]Guai a
te, o paese, che per re hai un ragazzo e i cui prìncipi banchettano fin dal
mattino! [17]Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero e i cui
prìncipi mangiano al tempo dovuto per rinfrancarsi e non per
gozzovigliare. [18]Per negligenza il soffitto crolla e per l'inerzia delle
mani piove in casa. [19]Per stare lieti si fanno banchetti e il vino
allieta la vita; il denaro risponde a ogni esigenza. [20]Non dir male del
re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dir male del
potente, perché un uccello del cielo trasporta la voce e un alato
riferisce la parola. Ecclesiaste - Capitolo 11 [1]Getta il tuo pane sulle
acque, perché con il tempo lo ritroverai. [2]Fanne sette od otto parti,
perché non sai quale sciagura potrà succedere sulla terra. [3]Se le nubi
sono piene di acqua, la rovesciano sopra la terra; se un albero cade a sud
o a nord, là dove cade rimane. [4]Chi bada al vento non semina mai e
chi osserva le nuvole non miete. [5]Come ignori per qual via lo spirito entra
nelle ossa dentro il seno d'una donna incinta, così ignori l'opera di Dio che
fa tutto. [6]La mattina semina il tuo seme e la sera non dar riposo alle
tue mani, perché non sai qual lavoro riuscirà, se questo o quello o se
saranno buoni tutt'e due. [7]Dolce è la luce e agli occhi piace vedere il
sole. [8]Anche se vive l'uomo per molti anni se li goda tutti, e pensi
ai giorni tenebrosi, che saranno molti: tutto ciò che accade è
vanità. [9]Stà lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il
tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e
i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti
convocherà in giudizio. [10]Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana
dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un
soffio. Ecclesiaste - Capitolo 12 [1]Ricòrdati del tuo creatore nei
giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano
gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto», [2]prima che si
oscuri il sole, la luce, la luna e le stelle e ritornino le nubi dopo la
pioggia; [3]quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i
gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste
in poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre [4]e si
chiuderanno le porte sulla strada; quando si abbasserà il rumore della
mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti
i toni del canto; [5]quando si avrà paura delle alture e degli spauracchi
della strada; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a
stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l'uomo se ne va nella
dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; [6]prima che si
rompa il cordone d'argento e la lucerna d'oro s'infranga e si rompa
l'anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo [7]e ritorni la polvere
alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha
dato. [8]Vanità delle vanità, dice Qoèlet, e tutto è
vanità. Epilogo [9]Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò anche la scienza
al popolo; ascoltò, indagò e compose un gran numero di massime. [10]Qoèlet
cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza parole di verità.
[11]Le parole dei saggi sono come pungoli; come chiodi piantati, le raccolte
di autori: esse sono date da un solo pastore. [12]Quanto a ciò che è in più
di questo, figlio mio, bada bene: i libri si moltiplicano senza fine ma il
molto studio affatica il corpo. [13]Conclusione del discorso, dopo che si è
ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo
per l'uomo è tutto. [14]Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, tutto
ciò che è occulto, bene o male.
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