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LA BIBBIA - GEREMIA

GEREMIA

Geremia - Capitolo 1
Titolo
[1]Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in
Anatòt, nel territorio di Beniamino. [2]A lui fu rivolta la parola del
Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo
del suo regno, [3]e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di
Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di
Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
I. ORACOLI CONTRO GIUDA E GERUSALEMME
1. AL TEMPO DI GIOSIA
Vocazione di Geremia
[4]Mi fu rivolta la parola del Signore:
[5]«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
[6]Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
[7]Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma và da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
[8]Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
[9]Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
[10]Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».
[11]Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?».
Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». [12]Il Signore soggiunse: «Hai visto
bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla». [13]Quindi mi fu
rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo
una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione».
[14]Il Signore mi disse:
«Dal settentrione si rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
[15]Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
[16]Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
[17]Tu, poi, cingiti i fianchi,
alzati e dì loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
[18]Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
[19]Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.
Geremia - Capitolo 2
Le predicazioni più antiche. L'apostasia di Israele
[1]Mi fu rivolta questa parola del signore:
[2]«Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza,
dell'amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,in una terra non seminata.
[3]Israele era cosa sacra al Signore
la primizia del suo raccolto;
quanti ne mangiavano dovevano pagarla,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
[4]Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte della casa di Israele!
[5]Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri,
per allontanarsi da me?
Essi seguirono ciò ch'è vano,
diventarono loro stessi vanità
[6]e non si domandarono: Dov'è il Signore
che ci fece uscire dal paese d'Egitto,
ci guidò nel deserto,
per una terra di steppe e di frane,
per una terra arida e tenebrosa,
per una terra che nessuno attraversa
e dove nessuno dimora?
[7]Io vi ho condotti in una terra da giardino,
perchè ne mangiaste i frutti e i prodotti.
Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso il mio possesso un abominio.
[8]Neppure i sacerdoti si domandarono:
Dov'è il Signore?
I detentori della legge non mi hanno conosciuto,
i pastori mi si sono ribellati,
i profeti hanno predetto nel nome di Baal
e hanno seguito esseri inutili.
[9]Per questo intenterò ancora un processo contro di voi,
- oracolo del Signore -
e farò causa ai vostri nipoti.
[10]Recatevi nelle isole del Kittìm e osservate,
mandate pure a Kedàr e considerate bene;
vedete se là è mai accaduta una cosa simile.
[11]Ha mai un popolo cambiato dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria
con un essere inutile e vano.
[12]Stupitene, o cieli;
inorridite come non mai.
Oracolo del Signore.
[13]Perchè il mio popolo ha commesso due iniquità:
essi hanno abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
per scavarsi cisterne, cisterne screpolate,
che non tengono l'acqua.
[14]Israele è forse uno schiavo,
o un servo nato in casa?
Perchè allora è diventato una preda?
[15]Contro di lui ruggiscono i leoni,
fanno udire i loro urli.
La sua terra è ridotta a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
[16]Perfino i figli di Menfi e di Tafni
ti hanno raso la testa.
[17]Tutto ciò, forse, non ti accade
perchè hai abbandonato il Signore tuo Dio?
[18]E ora perchè corri verso l'Egitto
a bere le acque del Nilo?
Perchè corri verso l'Assiria
a bere le acque dell'Eufrate?
[19]La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara
l'avere abbandonato il Signore tuo Dio
e il non avere più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
[20]Poichè già da tempo hai infranto il tuo giogo,
hai spezzato i tuoi legami
e hai detto: Non ti servirò!
Infatti sopra ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
[21]Io ti avevo piantato come vigna scelta,
tutta di vitigni genuini;
ora, come mai ti sei mutata
in tralci degeneri di vigna bastarda?
[22]Anche se ti lavassi con la soda
e usassi molta potassa,
davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
[23]Perchè osi dire: Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal?
Considera i tuoi passi là nella valle
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda,
[24]asina selvatica abituata al deserto:
nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria;
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non devono stancarsi:
la troveranno sempre nel suo mese.
[25]Bada che il tuo piede non resti scalzo
e che la tua gola non si inaridisca!
Ma tu rispondi: No. E' inutile,
perchè io amo gli stranieri,
voglio seguirli.
[26]Come si vergogna un ladro preso in flagrante
così restano svergognati quelli della casa di Israele,
essi, i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
[27]Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre,
e a una pietra: Tu mi hai generato.
A me essi voltan le spalle e non la fronte;
ma al tempo della sventura invocano:
Alzati,salvaci!
[28]E dove sono gli dei che ti sei costruiti?
Si alzino, se posson salvarti
nel tempo della tua sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono, o Giuda, i tuoi dei!
[29]Perché vi lamentate con me?
Tutti voi mi siete stati infedeli.
Oracolo del Signore.
[30]Invano ho colpito i vostri figli,
voi non avete imparato la lezione.
La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
[31]O generazione!
Proprio voi badate alla parola del Signore!
Sono forse divenuto un deserto per Israele
o una terra di tenebre densissime?
Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati,
più non faremo ritorno a te?
[32]Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti,
una sposa della sua cintura?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato
per giorni innumerevoli.
[33]Come sai ben scegliere la tua via
in cerca di amore!
Per questo hai insegnato i tuoi costumi
anche alle donne peggiori.
[34]Perfino sugli orli delle tue vesti si trova
il sangue di poveri innocenti,
da te non sorpresi nell'atto di scassinare,
ma presso ogni quercia.
[35]Eppure protesti: Io sono innocente,
la sua ira è gia lontana da me.
Eccomi pronto a entrare in giudizio con te,
perché hai detto: Non ho peccato!
[36]Perché ti sei ridotta così vile
nel cambiare la strada?
Anche dall'Egitto sarai delusa
come fosti delusa dall'Assiria.
[37]Anche di là tornerai con le mani sul capo,
perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi;
da loro non avrai alcun vantaggio.
Geremia - Capitolo 3
La conversione
[1]Se un uomo ripudia la moglie
ed essa, allontanatasi da lui,
si sposa con un altro uomo,
tornerà il primo ancora da lei?
Forse una simile donna non è tutta contaminata?
Tu ti sei disonorata con molti amanti
e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
[2]Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non ti sei disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l'Arabo nel deserto.
Così anche la terra hai contaminato
con impudicizia e perversità.
[3]Per questo sono state fermate le piogge
e gli scrosci di primavera non sono venuti.
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
ma tu non vuoi arrossire.
[4]E ora forse non gridi verso di me: Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
[5]Serberà egli rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?
Così parli, ma intanto ti ostini
a commettere il male che puoi».
L'Israele del nord invitato alla conversione
[6]Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che ha fatto
Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e sotto ogni albero
verde per prostituirsi. [7]E io pensavo: Dopo che avrà fatto tutto questo
tornerà a me, ma essa non è ritornata. La perfida Giuda sua sorella ha visto
ciò, [8]ha visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i
suoi adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la perfida Giuda
sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi anch'essa è andata a
prostituirsi; [9]e con il clamore delle sue prostituzioni ha contaminato il
paese; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al legno. [10]Ciò
nonostante, la perfida Giuda sua sorella non è ritornata a me con tutto il
cuore, ma soltanto con menzogna». Parola del Signore. [11]Allora il Signore
mi disse: «Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda.
[12]Và e grida tali cose verso il settentrione dicendo:
Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore.
Non ti mostrerò la faccia sdegnata,
perché io sono pietoso, dice il Signore.
Non conserverò l'ira per sempre.
[13]Su, riconosci la tua colpa,
perché sei stata infedele al Signore tuo Dio;
hai profuso l'amore agli stranieri
sotto ogni albero verde
e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore.
Il popolo messianico a Sion
[14]Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché io sono il vostro
padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi
condurrò a Sion. [15]Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi
guideranno con scienza e intelligenza. [16]Quando poi vi sarete moltiplicati
e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si
parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne
ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta. [17]In quel tempo chiameranno
Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del
Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio. [18]In
quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due
torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo dato
in eredità ai loro padri.
Seguito del poema sulla conversione
[19]Io pensavo:
Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli!
Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi.
[20]Ma come una donna è infedele al suo amante,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me».
Oracolo del Signore.
[21]Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
si sono dimenticati del Signore loro Dio.
[22]«Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni».
«Ecco, noi veniamo a te
perché tu sei il Signore nostro Dio.
[23]In realtà, menzogna sono le colline,
come anche il clamore sui monti;
davvero nel Signore nostro Dio
è la salvezza di Israele.
[24]L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
i loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
[25]Avvolgiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio».
Geremia - Capitolo 4
[1]«Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
[2]Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno».
[3]Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
«Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
[4]Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.
L'invasione dal nord
[5]Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate.
[6]Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perchè io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
[7]Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
[8]Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perchè non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
[9]E in quel giorno, dice il Signore,
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti saranno stupiti.
[10]Essi diranno: Ah, Signore Dio
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola».
[11]In quel tempo si dirà
a questo popolo e a Gerusalemme:
«Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, né per mondare il grano.
[12]Un vento minaccioso si alza per mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna».
[13]Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
[14]Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perchè possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
[15]Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
[16]Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda,
[17]Come custodi d'un campo l'hanno circondata,
perchè si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
[18]La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
[19]Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
[20]Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
[21]Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
[22]«Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene».
[23]Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
[24]Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
[25]Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
[26]Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
[27]Poiché dice il Signore:
«Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
[28]Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò».
[29]Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
[30]E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
[31]Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
«Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi».
Geremia - Capitolo 5
Le ragioni dell'invasione
[1]Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
[2]Anche quando esclamano: «Per la vita del Signore!»,
certo giurano il falso.
[3]Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi.
[4]Io pensavo: «Certo, sono di bassa condizione,
agiscono da stolti,
perchè non conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio.
[5]Mi rivolgerò ai grandi e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio».
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
[6]Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città
quanti ne escono saranno sbranati;
perchè si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
[7]Perchè ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
[8]Sono come stalloni ben pasciuti e focosi;
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
[9]Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore.
E di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
[10]Salite sui suoi filari e distruggeteli,
compite uno sterminio;
strappatene i tralci,
perchè non sono del Signore.
[11]Poichè, certo, mi si sono ribellate
la casa di Israele e la casa di Giuda».
Oracolo del Signore.
[12]Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: «Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
[13]I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi».
[14]Perciò dice il Signore,
Dio degli eserciti:
«Questo sarà fatto loro,
poichè hanno pronunziato questo discorso:
Ecco io farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca.
Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
[15]Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
E' una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
[16]La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
[17]Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.
La pedagogia del castigo
[18]Ma anche in quei giorni, dice il Signore,
non farò di voi uno sterminio».
[19]Allora, se diranno: «Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste
cose?», tu risponderai: «Come voi avete abbandonato il Signore e avete
servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in
un paese non vostro».
In occasione di una carestia (?)
[20]Annunziatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda dicendo:
[21]«Questo dunque ascoltate,
o popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
che ha orecchi ma non ode.
[22]Voi non mi temerete? Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
come barriera perenne che esso non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l'oltrepassano».
[23]Ma questo popolo ha un cuore
indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
[24]e non dicono in cuor loro:
«Temiamo il Signore nostro Dio
che elargisce la pioggia d'autunno
e quella di primavera a suo tempo,
ha fissato le settimane per la messe
e ce le mantiene costanti».
[25]Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
Ripresa del tema
[26]poiché tra il mio popolo vi sono malvagi
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole
per prendere uomini.
[27]Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
[28]Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la giustizia,
non si curano della causa dell'orfano,
non fanno giustizia ai poveri.
[29]Non dovrei forse punire queste colpe?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
[30]Cose spaventose e orribili
avvengono nel paese.
[31]I profeti predicono in nome della menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno;
eppure il mio popolo è contento di questo.
Che farete quando verrà la fine?
Geremia - Capitolo 6
Ancora l'invasione
[1]Mettetevi in salvo, figli di Beniamino,
fuori di Gerusalemme.
In Tekòa date fiato alle trombe;
innalzate segnali su Bet-Chèrem,
perchè dal settentrione si affaccia una sventura
e una grande rovina.
[2]E' forse simile a un tenero prato la figlia di Sion?
[3]Verso di essa muovono i pastori
con i loro greggi;
le fissano le tende tutto intorno,
ognuno di loro pascola la sua parte.
[4]«Ingaggiate la santa battaglia contro di essa;
su, assaliamola in pieno giorno.
Noi sventurati! Già il giorno declina,
già si allungano le ombre della sera.
[5]Su, allora, assaliamola di notte,
distruggiamo i suoi palazzi».
[6]Perchè così dice il Signore degli eserciti:
«Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme.
Essa è la città della menzogna,
in essa tutto è oppressione.
[7]Come una sorgente fa scorrere l'acqua,
così essa fa scorrere la sua iniquità.
Violenza e oppressione risuonano in essa,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
[8]Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perchè io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una regione disabitata».
[9]Così dice il Signore degli eserciti:
«Racimolate, racimolate come una vigna
il resto di Israele;
stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore
verso i tuoi tralci».
[10]A chi parlerò
e chi scongiurerò perchè mi ascoltino?
Ecco, il loro orecchio non è circonciso,
sono incapaci di prestare attenzione.
Ecco, la parola del Signore è per loro
oggetto di scherno; non la gustano.
[11]Io perciò sono pieno dell'ira del Signore,
non posso più contenerla.
«Riversala sui bambini nella strada,
e anche sull'adunanza dei giovani,
perchè saranno presi insieme uomini e donne,
l'anziano e il decrepito.
[12]Le loro case passeranno a stranieri,
anche i loro campi e le donne,
perchè io stenderò la mano
sugli abitanti di questo paese».
Oracolo del Signore.
[13]Perchè dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
[14]Essi curano la ferita del mio popolo,
ma solo alla leggera, dicendo:
«Bene, bene!» ma bene non va.
[15]Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
«er questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati», dice il Signore.
[16]Così il Signore:
«Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre».
Ma essi risposero: «Non la prenderemo!».
[17]Io ho posto sentinelle presso di voi:
«Fate attenzione allo squillo di tromba».
Essi hanno risposto: «Non ci baderemo!».
[18]Per questo ascoltate, o popoli,
e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro.
[19]Ascolta, o terra!
«Ecco, io mando contro questo popolo la sventura,
il frutto dei loro pensieri,
perchè non hanno prestato attenzione alle mie parole
e hanno rigettato la mia legge.
[20]Perchè mi offrite incenso portato da Saba
e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi
e non mi piacciono i vostri sacrifici».
[21]Perciò, dice il Signore:
«Ecco, io porrò per questo popolo
pietre di inciampo,
in esse inciamperanno insieme padri e figli;
vicini e amici periranno».
[22]Così dice il Signore:
«Ecco un popolo viene da un paese del settentrione,
una grande nazione si muove dall'etremità della terra.
[23]Impugnano archi e lance;
sono crudeli, senza pietà.
Il loro clamore è come quello di un mare agitato;
essi montano cavalli:
sono pronti come un solo guerriero alla battaglia
contro di te, figlia di Sion».
[24]«Abbiamo udito la loro fama,
ci sono cadute le braccia;
l'angoscia si è impadronita di noi,
come spasimo di partoriente».
[25]Non uscite nei campi
e non camminate per le strade,
perchè la spada nemica
e il terrore sono tutt'intorno.
[26]Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco
e ròtolati nella polvere.
Fa' lutto come per un figlio unico,
lamèntati amaramente,
perchè piomberà improvviso
il distruttore su di noi!
[27]Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo,
perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
[28]Essi sono tutti ribelli,
spargono calunnie,
tutti sono corrotti.
[29]Il mantice soffia con forza,
il piombo è consumato dal fuoco;
invano si vuol raffinarlo a ogni costo,
le scorie non si separano.
[30]Scoria di argento si chiamano,
perché il Signore li ha rigettati.
Geremia - Capitolo 7
2. ORACOLI PRONUNZIATI SOPRATTUTTO AL TEMPO DI IOIAKIM
Il vero culto
a) L'attacco contro il tempio
[1]Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: [2]«Fermati alla
porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo:
Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste
porte per prostrarvi al Signore. [3]Così dice il Signore degli eserciti, Dio
di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò
abitare in questo luogo. [4]Pertanto non confidate nelle parole menzognere
di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del
Signore è questo!
[5]Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se
realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario;
[6]se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete
il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia
altri dei, [7]io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai
vostri padri da lungo tempo e per sempre. [8]Ma voi confidate in parole
false e ciò non vi gioverà: [9]rubare, uccidere, commettere adulterio,
giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dei che non
conoscevate. [10]Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo
tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere
tutti questi abomini. [11]Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi
questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo tutto questo.
Parola del Signore. [12]Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo,
dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho
fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. [13]Ora, poiché avete
compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho parlato
con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non
mi avete risposto, [14]io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel
quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come
ho trattato Silo.
[15]Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli,
tutta la discendenza di Efraim.
b) Gli dei stranieri
[16]Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche
e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò. [17]Non vedi
che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? [18]I
figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano
la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono
libazioni ad altri dei per offendermi. [19]Ma forse costoro offendono me -
oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?».
[20]Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si
riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi
e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».
c) Il culto senza fedeltà
[21]Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Aggiungete pure i
vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! [22]In verità io
non parlai né diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri,
quando li feci uscire dal paese d'Egitto. [23]Ma questo comandai loro:
Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio
popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate
felici. [24]Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi
procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore malvagio e invece di
voltarmi la faccia mi han voltato le spalle, [25]da quando i loro padri
uscirono dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei
servitori, i profeti, con premura e sempre; [26]eppure essi non li
ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero
peggiori dei loro padri. [27]Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti
ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. [28]Allora dirai loro:
Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la
correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.
d) Di nuovo il culto illeggittimo; minaccia di esilio
[29]Taglia la tua chioma e gettala via
e intona sulle alture un canto lugubre,
perché il Signore ha rigettato e abbandonato
la generazione che è oggetto della sua ira.
[30]Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi,
oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il
nome da me, per contaminarlo. [31]Hanno costruito l'altare di Tofet, nella
valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io
non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. [32]Perciò verranno
giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né valle
di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché
non ci sarà altro luogo. [33]I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli
uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. [34]Io
farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di
gioia e la voce dell'allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il
paese sarà ridotto un deserto».
Geremia - Capitolo 8
[1]«In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri
le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e
degli abitanti di Gerusalemme. [2]Esse saranno sparse in onore del sole,
della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono,
seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma
rimarranno come letame sulla terra. [3]Allora la morte sarà preferibile alla
vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo,
dove li avrò dispersi». Oracolo del Signore degli eserciti.
Minacce, lamenti, istruzioni. Traviamento di Israele
[4]Tu dirai loro: «Così dice il Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi perde la strada non torna indietro?
[5]Perché allora questo popolo
si ribella con continua ribellione?
Persistono nella malafede,
rifiutano di convertirsi.
[6]Ho fatto attenzione e ho ascoltato;
essi non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
dicendo: Che ho fatto?
Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa
come un cavallo che si lanci nella battaglia.
[7]Anche la cicogna nel cielo
conosce i suoi tempi;
la tortora, la rondinella e la gru
osservano la data del loro ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
il comando del Signore.
La legge nelle mani dei sacerdoti
[8]Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l'ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
[9]I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore,
quale sapienza possono avere?
Ripresa di un frammento con minacce
[10]Per questo darò le loro donne ad altri,
i loro campi ai conquistatori,
perché, dal piccolo al grande,
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote,
tutti praticano la menzogna.
[11]Essi curano la ferita del mio popolo
ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene!
ma bene non va.
[12]Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati» dice il Signore.
Minacce alla vigna - Giuda
[13]«Li mieto e li anniento,
dice il Signore,
non c'è più uva nella vigna
né frutti sui fichi;
anche le foglie son avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori».
[14]«Perché ce ne stiamo seduti?
Riunitevi, entriamo nelle fortezze
e moriamo in esse,
poiché il Signore nostro Dio ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro di lui.
[15]Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene;
l'ora della salvezza, ed ecco il terrore».
[16]Da Dan si sente
lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova,
la città e i suoi abitanti.
[17]«Ecco, io sto per mandarvi
serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
ed essi vi morderanno»
dice il Signore.
Lamento del profeta per una carestialdeserto
[18]Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore,
ma il mio cuore vien meno.
[19]Ecco odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra lunga e larga:
«Forse il Signore non si trova in Sion,
il suo re non vi abita più?».
Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli
e con queste nullità straniere?
[20]E' passata la stagione della messe, è finita l'estate
e noi non siamo stati soccorsi.
[21]Per la ferita della figlia del mio popolo sono
affranto,
sono costernato, l'orrore mi ha preso.
[22]Non v'è forse balsamo in Gàlaad?
Non c'è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
[23]Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
perché pianga giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?
Geremia - Capitolo 9
Corruzione morale di Giuda
[1]Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti?
Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui,
perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
[2]Tendono la loro lingua come un arco;
la menzogna e non la verità
domina nel paese.
Passano da un delitto all'altro
e non conoscono il Signore.
[3]Ognuno si guardi dal suo amico,
non fidatevi neppure del fratello,
poiché ogni fratello inganna il fratello,
e ogni amico va spargendo calunnie.
[4]Ognuno si beffa del suo prossimo,
nessuno dice la verità.
Hanno abituato la lingua a dire menzogne,
operano l'iniquità, incapaci di convertirsi.
[5]Angheria sopra angheria, inganno su inganno;
rifiutano di conoscere il Signore.
[6]Perciò dice il Signore degli eserciti:
«Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò;
come dovrei comportarmi con il mio popolo?
[7]Una saetta micidiale è la loro lingua,
inganno le parole della loro bocca.
Ognuno parla di pace con il prossimo,
mentre nell'intimo gli ordisce un tranello
[8]Non dovrei forse punirli per tali cose?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?».
Lamenti a Sion
[9]Sui monti alzerò gemiti e lamenti,
un pianto di lutto sui pascoli della steppa,
perché sono riarsi, nessuno più vi passa,
né più si ode il grido del bestiame.
Dagli uccelli dell'aria alle bestie
tutti sono fuggiti, scomparsi.
[10]«Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine,
rifugio di sciacalli;
le citta di Giuda ridurrò alla desolazione,
senza abitanti».
[11]Chi è tanto saggio da comprendere questo?
A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi?
Perché il paese è devastato,
desolato come un deserto senza passanti?
[12]Ha detto il Signore: «E' perché hanno abbandonato la legge che avevo
loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita,
[13]ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri
avevano fatto loro conoscere». [14]Pertanto così dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: «Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere
acque avvelenate; [15]li disperderò in mezzo a popoli che né loro né i loro
padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia
sterminati».
Così dice il Signore degli eserciti:
[16]Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano!
Fate venire le più brave!
Accorrano
[17]e facciano presto, per intonare su di noi un lamento.
Sgorghino lacrime dai nostri occhi,
il pianto scorra dalle nostre ciglia,
[18]perché una voce di lamento si ode da Sion:
«Come siamo rovinati,
come profondamente confusi,
poiché dobbiamo abbandonare il paese,
lasciare le nostre abitazioni».
[19]Udite, dunque, o donne, la parola del Signore;
i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca.
Insegnate alle vostre figlie il lamento,
l'una all'altra un canto di lutto:
[20]«La morte è entrata per le nostre finestre,
si è introdotta nei nostri palazzi,
abbattendo i fanciulli nella via
e i giovani nelle piazze.
[21]I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore -
come letame sui campi,
come covoni dietro il mietitore
e nessuno li raccoglie».
La vera saggezza
[22]Così dice il Signore:
«Non si vanti il saggio della sua saggezza
e non si vanti il forte della sua forza,
non si vanti il ricco delle sue ricchezze.
[23]Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo,
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio».
Parola del Signore.
La circoncisione, falsa garanzia
[24]«Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore - nei quali punirò tutti i
circoncisi che rimangono non circoncisi: [25]l'Egitto, Giuda, Edom, gli
Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i capelli alle estremità
delle tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e
tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore».
Geremia - Capitolo 10
Idoli e vero Dio
[1]Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge,
casa di Israele.
[2]Così dice il Signore:
«Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
[3]Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
[4]E' ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
[5]Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene».
[6]Non sono come te, Signore;
tu sei grande
e grande la potenza del tuo nome.
[7]Chi non ti temerà, re delle nazioni?
Questo ti conviene,
poiché fra tutti i saggi delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
[8]Sono allo stesso tempo stolti e testardi;
vana la loro dottrina, come un legno.
[9]Argento battuto e laminato portato da Tarsìs
e oro di Ofir,
lavoro di artista e di mano di orafo,
di porpora e di scarlatto è la loro veste:
tutti lavori di abili artisti.
[10]Il Signore, invece, è il vero Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
i popoli non resistono al suo furore.
[11]Direte loro:
«Gli dei che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e
sotto il cielo».
[12]Egli ha formato la terra con potenza,
ha fissato il mondo con sapienza,
con intelligenza ha disteso i cieli.
[13]Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel
cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
[14]Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
[15]Essi sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
[16]Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
Panico nel paese
[17]Raccogli il tuo fardello fuori dal paese,
tu che sei cinta d'assedio,
[18]poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta, caccerò lontano
gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino».
[19]Guai a me a causa della mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure io avevo pensato:
«E' solo un dolore che io posso sopportare».
[20]La mia tenda è sfasciata
tutte le mie corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta ancora la mia tenda
e stende i miei teli.
[21]I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
[22]Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono giunge da settentrione,
per ridurre le città di Giuda un deserto,
un rifugio di sciacalli.
[23]«Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua
via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
[24]Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi vacillare».
[25]Riversa la tua collera sui popoli
che non ti conoscono
e sulle stirpi
che non invocano il tuo nome,
poiché hanno divorato Giacobbe
l'hanno divorato e consumato,
e hanno distrutto la sua dimora.
Geremia - Capitolo 11
Geremia e le parole dell'alleanza
[1]Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
[2]«Ascolta le parole di questa alleanza e tu riferiscile agli uomini di
Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. [3]Dirai loro: Dice il Signore Dio di
Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questa alleanza,
[4]che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto,
dal crogiuolo di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi
ho comandato; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio,
[5]così che io possa mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare
loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete». Io
risposi: «Così sia, Signore!». [6]E il Signore mi disse: «Proclama tutte
queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo:
Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica! [7]Poiché io
ho più volte scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dal paese
d'Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: Ascoltate
la mia voce! [8]Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì
la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi
tutte le parole di questa alleanza che avevo ordinato loro di osservare e
non osservarono».
[9]Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e
gli abitanti di Gerusalemme; [10]sono ritornati alle iniquità dei loro primi
padri che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, anch'essi hanno
seguito altri dei per servirli. La casa di Israele e la casa di Giuda hanno
violato l'alleanza che io avevo concluso con i loro padri. [11]Perciò dice
il Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno
sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li
ascolterò; [12]allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme
alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli
certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura. [13]Perché
numerosi come le tue città sono i tuoi dei, o Giuda; numerosi come le strade
di Gerusalemme gli altari che avete eretto all'idolo, altari per bruciare
incenso a Baal.
[14]Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare per esso
suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nel tempo
della loro sventura».
Rimprovero ai frequentatori del tempio
[15]Che ha da fare il mio diletto nella mia casa,
con la sua perversa condotta?
Voti e carne di sacrifici allontanano forse
da te la tua sventura,
e così potrai ancora schiamazzare di gioia?
[16]Ulivo verde, maestoso,
era il nome che il Signore ti aveva imposto.
Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie,
i suoi rami si sono bruciati.
[17]Il Signore degli eserciti che ti ha piantato preannunzia la sventura
contro di te, a causa della malvagità che hanno commesso a loro danno la
casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il bruciare incenso a
Baal.
Geremia perseguitato ad Anatot
[18]Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo;
allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi.
[19]Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo
che essi tramavano contro di me, dicendo: «Abbattiamo l'albero nel suo
rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più
ricordato».
[20]Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice,
che scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.
[21]Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt che attentano alla
mia vita dicendo: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per
mano nostra»; [22]così dunque dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li
punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie
moriranno di fame. [23]Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò
la sventura contro gli uomini di Anatòt nell'anno del loro castigo».
Geremia - Capitolo 12
La felicità dei cattivi
[1]Tu sei troppo giusto, Signore,
perché io possa discutere con te;
ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.
Perché le cose degli empi prosperano?
Perché tutti i traditori sono tranquilli?
[2]Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici,
crescono e producono frutto;
tu sei vicino alla loro bocca,
ma lontano dai loro cuori.
[3]Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi,
tu provi che il mio cuore è con te.
Strappali via come pecore per il macello,
riservali per il giorno dell'uccisione.
[4]Fino a quando sarà in lutto la terra
e seccherà tutta l'erba dei campi?
Per la malvagità dei suoi abitanti
le fiere e gli uccelli periscono,
poiché essi dicono: «Dio non vede i nostri passi».
[5]«Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,
come potrai gareggiare con i cavalli?
Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica,
che farai nella boscaglia del Giordano?
[6]Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,
perfino loro sono sleali con te;
anch'essi ti gridano dietro a piena voce;
non fidarti di loro quando ti dicono buone parole.
Lamenti del Signore sulla sua eredità invasa
[7]Io ho abbandonato la mia casa,
ho ripudiato la mia eredità;
ho consegnato ciò che ho di più caro
nelle mani dei suoi nemici.
[8]La mia eredità è divenuta per me
come un leone nella foresta;
ha ruggito contro di me,
perciò ho cominciato a odiarla.
[9]La mia eredità è forse per me come un uccello
screziato?
Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte.
Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,
venite a divorare.
[10]Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato,
[11]lo hanno ridotto una landa deserta,
in uno stato deplorevole;
sta desolato dinanzi a me.
E' devastato tutto il paese,
e nessuno se ne dà pensiero.
[12]Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,
poiché il Signore ha una spada che divora,
da un estremo all'altro della terra;
non c'è scampo per nessuno.
[13]Essi hanno seminato grano e mietuto spine,
si sono stancati senz'alcun vantaggio;
restano confusi per il loro raccolto
a causa dell'ira ardente del Signore».
Giudizio e salvezza dei popoli vicini
[14]Così dice il Signore: «Sradicherò dalla loro terra tutti i miei vicini
malvagi, che han messo le mani sull'eredità da me data in possesso al mio
popolo Israele, come anche strapperò la casa di Giuda di mezzo a loro.
[15]Allora, dopo averli strappati, avrò di nuovo compassione di loro e farò
tornare ognuno al suo possesso e ognuno al suo paese. [16]Se impareranno
accuratamente le usanze del mio popolo sì da giurare nel mio nome: Per la
vita del Signore, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal,
allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. [17]Se invece non
ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso perirà». Oracolo del
Signore.
Geremia - Capitolo 13
La cintura inutilizzabile
[1]Il Signore mi parlò così: «Và a comprarti una cintura di lino e mettitela
ai fianchi senza immergerla nell'acqua». [2]Io comprai la cintura secondo il
comando del Signore e me la misi ai fianchi.
[3]Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: [4]«Prendi la
cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e và subito verso l'Eufrate
e nascondila nella fessura di una pietra». [5]Io andai e la nascosi presso
l'Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. [6]Ora, dopo molto tempo, il
Signore mi disse: «Alzati, và all'Eufrate e prendi di là la cintura che ti
avevo comandato di nascondervi». [7]Io andai verso l'Eufrate, cercai e presi
la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta; ed ecco, la cintura era
marcita, non era più buona a nulla.
[8]Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Dice il Signore: In
questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di Gerusalemme.
[10]Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si
comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dei per servirli
e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla.
[11]Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io
volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda -
parola del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia
gloria, ma non mi ascoltarono.
I boccali di vino fracassati
[12]Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele:
Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: Forse non sappiamo che
ogni boccale va riempito di vino? [13]tu risponderai loro : Così parla il
Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re
che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti
di Gerusalemme. [14]Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i
figli insieme - dice il Signore-; non avrò pietà, non li risparmierò né
userò misericordia nel distruggerli».
Prospettive di esilio
[15]Ascoltate e porgete l'orecchio, non montate in
superbia,
perché il Signore parla.
[16]Date gloria al Signore vostro Dio,
prima che venga l'oscurità
e prima che inciampino i vostri piedi
sui monti, al cadere della notte.
Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in densa oscurità!
[17]Se voi non ascolterete,
io piangerò in segreto
dinanzi alla vostra superbia;
il mio occhio si scioglierà in lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore.
Minacce a Ioiachin
[18]Dite al re e alla regina madre:
«Sedete giù in basso,
poiché vi è caduta dalla testa
la vostra preziosa corona».
[19]Le città del mezzogiorno sono bloccate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato
con una deportazione totale.
Ammonizione a Gerusalemme che non si converte
[20]Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov'è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue pecore magnifiche?
[21]Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi
coloro che tu stessa hai abituato
a essere tuoi amici?
Non ti prenderanno forse i dolori
come una partoriente?
[22]Se dirai in cuor tuo:
«Perché mi capita tutto ciò?».
Per l'enormità delle tue iniquità
sono stati strappati i lembi della tua veste,
il tuo corpo ha subìto violenza.
[23]Cambia forse un Etiope la sua pelle
o un leopardo la sua picchiettatura?
Allo stesso modo, potrete fare il bene
anche voi abituati a fare il male?
[24]Perciò vi disperderò come paglia
portata via dal vento del deserto.
[25]Questa è la tua sorte,
la parte che ti è destinata da me
- oracolo del Signore -
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
[26]Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
[27]i tuoi adultèri e i tuoi richiami d'amore,
l'ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?
Geremia - Capitolo 14
La grande siccità
[1]Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità:
[2]Giuda è in lutto,
le sue città languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
[3]I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua;
essi si recano ai pozzi,
ma non ve la trovano
e tornano con i recipienti vuoti.
Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
[4]Per il terreno screpolato,
perché non cade pioggia nel paese,
gli agricoltori sono delusi e confusi
e si coprono il capo.
[5]La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto,
perché non c'è erba.
[6]Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati
e aspirano l'aria come sciacalli;
i loro occhi languiscono,
perché non si trovano erbaggi.
[7]«Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
Signore, agisci per il tuo nome!
Certo, sono molte le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
[8]O speranza di Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nel paese
e come un viandante che si ferma solo una notte?
[9]Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
e noi siamo chiamati con il tuo nome,
non abbandonarci!».
[10]Così dice il Signore di questo popolo: «Piace loro andare vagando, non
fermano i loro passi». Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli
ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.
[11]Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per
il suo benessere. [12]Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica;
se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con
la spada, la fame e la peste». [13]Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio,
dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi
concederò una pace perfetta in questo luogo». [14]Il Signore mi ha detto: «I
profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho
dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e
suggestioni della loro mente». [15]Perciò così dice il Signore: «I profeti
che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada
e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e
di fame. [16]Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le
strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà
loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi
la loro malvagità».
[17]Tu riferirai questa parola:
«I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
[18]Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città,
ecco gli orrori della fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
[19]Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene,
l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
[20]Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
[21]Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
[22]Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?
In te abbiamo fiducia,
perché tu hai fatto tutte queste cose».
Geremia - Capitolo 15
[1]Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a
me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanali da me, se ne
vadano!» [2]Se ti domanderanno: «Dove andremo?» dirai loro: Così dice il
Signore:
Chi è destinato alla peste, alla peste,
Chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.
[3]Io manderò contro di loro quattro specie di mali - parola del Signore -:
la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell'aria e le
bestie selvatiche per divorarli e distruggerli. [4]Li renderò oggetto di
spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse figlio di Ezechia,
re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme.
La sventura della guerra
[5]Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà
per domandarti come stai?
[6]Tu mi hai respinto,
dice il Signore,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di avere pietà.
[7]Io li ho dispersi al vento con la pala
nelle città della contrada.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non abbandonarono le loro abitudini.
[8]Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
d'un tratto ho fatto piombare su di loro
turbamento e spavento.
[9]E' abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il suo sole tramonta quando è ancor giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici». Oracolo del Signore.
Rinnovo della vocazione
[10]Me infelice, madre mia, che mi hai partorito
oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese!
Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
[11]Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio,
non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
[12]Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
[13]«I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
non come pagamento, per tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
[14]Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di voi».
[15]Tu lo sai, Signore,
ricordati di me e aiutami,
vendicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
[16]Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
[17]Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
[18]Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
[19]Ha risposto allora il Signore:
«Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi torneranno a te,
mentre tu non dovrai tornare a loro,
[20]ed io, per questo popolo, ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
[21]Ti libererò dalle mani dei malvagi
e ti riscatterò dalle mani dei violenti».
Geremia - Capitolo 16
La vita del profeta come segno
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Non prendere moglie, non
aver figli né figlie in questo luogo, [3]perché dice il Signore riguardo ai
figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li
partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: [4]Moriranno di
malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come
letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno
pasto degli uccelli dell'aria e delle bestie della terra». [5]Poiché così
dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre,
non piangere con loro né commiserarli, perché io ho ritirato da questo
popolo la mia pace - dice il Signore - la mia benevolenza e la mia
compassione.
[6]Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né si
farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni né si taglierà i capelli.
[7]Non si spezzerà il pane all'afflitto per consolarlo del morto e non gli
si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre.
[8]Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare
e a bere con loro, [9]poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da
questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della
sposa.
[10]Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: Perché
il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali
iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore nostro Dio?
[11]Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono -
parola del Signore - seguirono altri dei, li servirono e li adorarono,
mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge. [12]Voi però avete
agito peggio dei vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà
del suo cuore malvagio rifiutandosi di ascoltarmi. [13]Perciò vi scaccerò da
questo paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e
là servirete divinità straniere giorno e notte, poiché io non vi userò più
misericordia.
Il ritorno dei dispersi in Israele
[14]Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si
dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal
paese d'Egitto; [15]ma piuttosto si dirà: Per la vita del Signore che ha
fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da tutte le regioni
dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che avevo concesso
ai loro padri.
Annunzio dell'invasione
[16]Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore - che li
pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro la caccia
su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; [17]poiché i miei
occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste dinanzi a me, né
si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi. [18]Innanzi tutto
ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno
profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia
eredità con i loro abomini».
La conversione delle nazioni
[19]Signore, mia forza e mia difesa,
mio rifugio nel giorno della tribolazione,
a te verranno i popoli
dalle estremità della terra e diranno:
«I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,
vanità che non giovano a nulla».
[20]Può forse l'uomo fabbricarsi dei?
Ma questi non sono dei!
[21]Perciò, ecco io mostrerò loro,
rivolgerò loro questa volta
la mia mano e la mia forza.
Essi sapranno che il mio nome è Signore.
Geremia - Capitolo 17
Colpe cultuali in Giuda
[1]Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,
[2]come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,
[3]sui monti e in aperta campagna.
«I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
[4]Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre».
Così dice il Signore:
Sentenze di saggezza
[5]«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
[6]Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
[7]Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
[8]Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
[9]Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
[10]Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
[11]Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto».
Fiducia nel tempio e nel Signore
[12]Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
[13]O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.
Una preghiera di vendetta
[14]Guariscimi, Signore, e io sarò guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
[15]Ecco, essi mi dicono:
«Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!».
[16]Io non ho insistito presso di te nella sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
[17]Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
[18]Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.
L'osservanza del sabato
[19]Il Signore mi disse: «Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per
la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme.
[20]Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti
Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. [21]Così
dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un
peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme.
[22]Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non
fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato
ai vostri padri. [23]Ma essi non vollero ascoltare né prestare orecchio,
anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la
lezione. [24]Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non
introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato
e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro,
[25]entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono
di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di
Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre.
[26]Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra
di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando
olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del
Signore. [27]Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno
di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di
Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso
divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».
Geremia - Capitolo 18
Geremia presso il vasaio
[1]Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: [2]«Prendi e
scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». [3]Io sono
sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio.
[4]Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la
creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi
occhi pareva giusto.
[5]Allora mi fu rivolta la parola del Signore: [6]«Forse non potrei agire
con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco,
come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa
di Israele. [7]Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di
sradicare, di abbattere e di distruggere; [8]ma se questo popolo, contro il
quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male
che avevo pensato di fargli. [9]Altra volta nei riguardi di un popolo o di
un regno io decido di edificare e di piantare; [10]ma se esso compie ciò che
è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che
avevo promesso di fargli.
[11]Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di
Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e
medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta
perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni». [12]Ma essi
diranno: «E' inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi
agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio».
Israele dimentica il Signore
[13]Perciò così dice il Signore:
«Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine di Israele.
[14]Scompare forse dalle alte rocce
la neve del Libano?
Forse si inaridiscono
le acque delle montagne
che scorrono gelide?
[15]Eppure il mio popolo mi ha dimenticato;
essi offrono incenso a un idolo vano.
Così hanno inciampato nelle loro strade,
nei sentieri di una volta,
per camminare su viottoli,
per una via non appianata.
[16]Il loro paese è una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque passa ne rimarrà stupito
e scuoterà il capo.
[17]Come fa il vento d'oriente io li disperderò
davanti al loro nemico.
Mostrerò loro le spalle e non il volto
nel giorno della loro rovina».
In occasione di un attentato contro Geremia
[18]Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la
legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai
profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue
parole».
[19]Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce dei miei avversari.
[20]Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
[21]Abbandona perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini siano colpiti dalla morte
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
[22]Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisa tu farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
[23]Ma tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!
Geremia - Capitolo 19
La brocca spezzata e l'alterco con Pascur
[1]Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di
terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te [2]ed
esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là
proclamerai le parole che io ti dirò. [3]Riferirai: Ascoltate la parola del
Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale
che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, [4]poiché mi hanno
abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad
altri dei, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi
hanno riempito questo luogo di sangue innocente; [5]hanno edificato alture a
Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io
non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.
[6]Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo
non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della
Strage. [7]Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo
luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro
che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli
dell'aria e alle bestie selvatiche. [8]Ridurrò questa città a una
desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno
stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite. [9]Farò loro mangiare
la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro
durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti
attentano alla loro vita.
[10]Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno
venuti con te [11]e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti:
Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di
terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in
Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. [12]Così farò - dice il
Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città
come Tofet. [13]Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno
impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali
essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad
altri dei».
[14]Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a
profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il
popolo: [15]«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò
su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho
preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare
le mie parole».
Geremia - Capitolo 20
[1]Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì
Geremia predire tutte queste cose. [2]Pascùr fece fustigare il profeta
Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la
porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. [3]Quando poi il
giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il
Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno».
[4]Perché così dice il Signore: «Ecco io darò in preda al terrore te e tutti
i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo
vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li
deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. [5]Consegnerò tutte le
ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti
preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li
saccheggeranno e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. [6]Tu,
Pascùr, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a
Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali
hai predetto menzogne».
Estratti diversi dalle "Confessioni"
[7]Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto forza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
ognuno si fa beffe di me.
[8]Quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
[9]Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!».
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
[10]Sentivo le insinuazioni di molti:
«Terrore all'intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo».
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
[11]Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori
cadranno e non potranno prevalere;
saranno molto confusi perché non riusciranno,
la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
[12]Signore degli eserciti, che provi il giusto
e scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di essi;
poiché a te ho affidato la mia causa!
[13]Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
[14]Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
[15]Maledetto l'uomo che portò la notizia
a mio padre, dicendo:
«Ti è nato un figlio maschio», colmandolo di gioia.
[16]Quell'uomo sia come le città
che il Signore ha demolito senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e rumori di guerra a mezzogiorno,
[17]perché non mi fece morire nel grembo materno;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
[18]Perché mai sono uscito dal seno materno
per vedere tormenti e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?
Geremia - Capitolo 21
3. ORACOLI PRONUNZIATI DOPO IOIAKIM
La risposta agli inviati di Sedecia
[1]Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli
mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasìa, per
dirgli: [2]«Intercedi per noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di
Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio
qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani da noi».
[3]Geremia rispose loro: «Riferite a Sedecìa: [4]Così dice il Signore, Dio
di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che sono nelle vostre
mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano
fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città. [5]Io stesso
combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira,
furore e grande sdegno. [6]Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e
bestie; essi moriranno di una grave peste. [7]Dopo ciò - dice il Signore -
io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno
scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di
Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere di
coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non
avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà.
[8]Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto davanti la
via della vita e la via della morte. [9]Chi rimane in questa città morirà di
spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi
cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo bottino.
[10]Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo
bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia,
il quale la brucerà con il fuoco».
Appello generale alla casa reale
[11]Alla casa del re di Giuda dirai:
«Ascoltate la parola del Signore!
[12]Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà e nessuno potrà spegnerla,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
[13]Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura, dice il Signore.
Voi che dite: Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?
[14]Io vi punirò come meritano le vostre opere
- dice il Signore -
e accenderò il fuoco nel suo bosco,
che divorerà tutti i suoi dintorni».
Geremia - Capitolo 22
[1]Così dice il Signore: «Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama
questo messaggio. [2]Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda
che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che
entrano per queste porte. [3]Dice il Signore: Praticate il diritto e la
giustizia, liberate l'oppresso dalle mani dell'oppressore, non fate violenza
e non opprimete il forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue
innocente in questo luogo. [4]Se osserverete lealmente quest'ordine,
entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul trono
di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il loro
popolo. [5]Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso -
parola del Signore - questa casa diventerà una rovina.
[6]Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Come Gàlaad eri per me,
come le vette del Libano;
ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
[7]Io preparerò contro di te i distruttori,
ognuno con le armi.
Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri,
li getteranno nel fuoco.
[8]Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un l'altro: Perché
il Signore ha trattato così questa grande città? [9]E risponderanno: Perché
essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato altri
dei e li hanno serviti».
Oracoli contro diversi re: contro Ioacaz
[10]Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.
[11]Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda,
che regna al posto di Giosia suo padre: «Chi esce da questo luogo non vi
farà più ritorno, [12]ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e
non rivedrà più questo paese».
Contro Ioiakim
[13]Guai a chi costruisce la casa senza giustizia
e il piano di sopra senza equità,
che fa lavorare il suo prossimo per nulla,
senza dargli la paga,
[14]e dice: «Mi costruirò una casa grande
con spazioso piano di sopra»
e vi apre finestre
e la riveste di tavolati di cedro
e la dipinge di rosso.
[15]Forse tu agisci da re
perché ostenti passione per il cedro?
Forse tuo padre non mangiava e beveva?
Ma egli praticava il diritto e la giustizia
e tutto andava bene.
[16]Egli tutelava la causa del povero e del misero
e tutto andava bene;
questo non significa infatti conoscermi?
Oracolo del Signore.
[17]I tuoi occhi e il tuo cuore,
invece, non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenza e angherie.
[18]Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di Giosia, re di
Giuda:
«Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, fratello mio! Ahi, sorella!
Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, signore! Ahi, maestà!
[19]Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
lo trascineranno e lo getteranno
al di là delle porte di Gerusalemme».
Contro Ioiachin
[20]Sali sul Libano e grida
e sul Basàn alza la voce;
grida dagli Abarìm,
perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
[21]Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità,
ma tu dicesti: «Io non voglio ascoltare».
Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza:
non hai ascoltato la mia voce.
[22]Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento
e i tuoi amanti andranno schiavi.
Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa,
a causa di tutte le tue iniquità.
[23]Tu che dimori sul Libano,
che ti sei fatta il nido tra i cedri,
come gemerai quando ti coglieranno le doglie,
dolori come di partoriente!
[24]«Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se Conìa figlio di
Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo
strapperei. [25]Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle
mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e
nelle mani dei Caldei. [26]Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un
paese dove non siete nati e là morirete. [27]Ma nel paese in cui brameranno
tornare, là non torneranno. [28]E' forse questo Conìa un vaso spregevole,
rotto, oppure un vaso che non piace più a nessuno? Perché sono dunque
scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in un paese che non
conoscono?».
[29]Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore! [30]Dice il Signore:
«Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo
nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere
sul trono di Davide né di regnare ancora su Giuda».
Geremia - Capitolo 23
Oracoli messianici. Il re dell'avvenire
[1]«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio
pascolo». Oracolo del Signore. [2]Perciò dice il Signore, Dio di Israele,
contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le
mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi
occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore.
[3]Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le
ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e
si moltiplicheranno. [4]Costituirò sopra di esse pastori che le faranno
pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne
mancherà neppure una». Oracolo del Signore.
[5]«Ecco, verranno giorni - dice il Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
[6]Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia.
[7]Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà
più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese
d'Egitto, [8]ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che
ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del
settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro
dimoreranno nella propria terra».
Libretto contro i falsi profeti
[9]Contro i profeti.
Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie membra,
sono come un ubriaco
e come chi è inebetito dal vino,
a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
[10]«Poiché il paese è pieno di adùlteri;
a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,
si sono inariditi i pascoli della steppa.
Il loro fine è il male
e la loro forza è l'ingiustizia.
[11]Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
[12]Perciò la loro strada sarà per essi
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di essi la sventura,
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
[13]Tra i profeti di Samaria
io ho visto cose stolte.
Essi profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
[14]Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultèri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra».
[15]Perciò dice il Signore degli eserciti contro i
profeti:
«Ecco farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l'empietà si è sparsa su tutto il paese».
[16]Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei
profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi
annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del
Signore.
[17]Essi dicono a coloro
che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura.
[18]Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito
la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito?
[19]Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
[20]Non cesserà l'ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
[21]Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
[22]Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
[23]Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
[24]Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.
[25]Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome
menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. [26]Fino a quando ci saranno
nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni
del loro cuore? [27]Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio
popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri
dimenticarono il mio nome per Baal! [28]Il profeta che ha avuto un sogno
racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia
parola.
Che cosa ha in comune la paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
[29]La mia parola non è forse come il fuoco
- oracolo del Signore -
e come un martello che spacca la roccia?
[30]Perciò, eccomi contro i profeti
- oracolo del Signore -
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
[31]Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore -
che muovono la lingua per dare oracoli. [32]Eccomi contro i profeti di sogni
menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo
con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine;
essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore.
[33]Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà:
«Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete
il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore. [34]E il profeta
o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella
persona e nella famiglia. [35]Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto
il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». [36]Non farete più menzione
di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà
considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del
Signore degli eserciti, nostro Dio. [37]Così dirai al profeta: «Che cosa ti
ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». [38]Ma se
direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete:
Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del
Signore, [39]ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un
peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai
vostri padri. [40]Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne,
che non sarà mai dimenticata».

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