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LA BIBBIA -
EZECHIELE
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EZECHIELE |
Ezechiele - Capitolo 1 Introduzione [1]Il cinque del quarto mese dell'anno
trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i
cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. [2]Il cinque del mese - era l'anno
quinto della deportazione del re Ioiachìn - [3]la parola del Signore fu
rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il
canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. Visione del carro
del Signore [4]Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una
grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo
si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5]Al centro apparve
la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano
sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [7]Le loro
gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei
piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8]Sotto le ali, ai
quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime
sembianze e le proprie ali, [9]e queste ali erano unite l'una all'altra.
Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto
avanti a sé. [10]Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva
fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra
e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le loro ali erano spiegate
verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il
corpo. [12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito
li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. [13]Tra quegli
esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in
mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori.
[14]Gli esseri andavano e venivano come un baleno. [15]Io guardavo quegli
esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti
e quattro. [16]Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e
tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era
come di ruota in mezzo a un'altra ruota. [17]Potevano muoversi in quattro
direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. [18]La loro
circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di
occhi tutt'intorno. [19]Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le
ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra,
anche le ruote si alzavano. [20]Dovunque lo spirito le avesse spinte, le
ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere
vivente era nelle ruote. [21]Quando essi si muovevano, esse si muovevano;
quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da
terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere
vivente era nelle ruote. [22]Al di sopra delle teste degli esseri viventi
vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso
sopra le loro teste, [23]e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese,
l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo.
[24]Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore
di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della
tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano,
ripiegavano le ali. [25]Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era
sulle loro teste. [26]Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve
come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in
alto, una figura dalle sembianze umane. [27]Da ciò che sembrava essere dai
fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai
fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore
[28]il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un
giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando
la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che
parlava. Ezechiele - Capitolo 2 Visione del libro [1]Mi disse: «Figlio
dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». [2]Ciò detto, uno spirito entrò in me,
mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. [3]Mi disse:
«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si
sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me
fino ad oggi. [4]Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore
indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino o non ascoltino -
perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in
mezzo a loro. [6]Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle
loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a
scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro
facce, sono una genìa di ribelli. [7]Tu riferirai loro le mie parole,
ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli. [8]E tu, figlio
dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di
ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do». [9]Io guardai ed ecco, una
mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto
all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e
guai. Ezechiele - Capitolo 3 [1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò
che hai davanti, mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele».
[2]Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi:
«Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo
che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele.
[4]Poi egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e
riferisci loro le mie parole, [5]poiché io non ti mando a un popolo dal
linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: [6]non a grandi
popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi
le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; [7]ma gli
Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti
gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco io ti do una
faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. [9]Come
diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non
impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli». [10]Mi disse
ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e
ascoltale con gli orecchi: [11]poi và, recati dai deportati, dai figli del
tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non
ascoltino». [12]Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande
fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!».
[13]Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una
contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un
grande frastuono. [14]Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io
ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su
di me. [15]Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale
Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni
come stordito. Il profeta come sentinella [16]Al termine di questi
sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti
ho posto per sentinella alla casa d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia
bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. [18]Se io dico al
malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio
desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la
sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. [19]Ma se tu
ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla
sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai
salvato. [20]Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e
commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà;
poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste
da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò
conto a te. [21]Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli
non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai
salvato». I. PRIMA DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME Ezechiele privato della
parola [22]Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse:
«Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare». [23]Mi alzai e andai nella
valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla gloria che avevo
vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra. [24]Allora uno
spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e
rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso
delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. [26]Ti farò
aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno
che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. [27]Ma quando poi ti
parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi
vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa
di ribelli». Ezechiele - Capitolo 4 Annunzio dell'assedio di
Gerusalemme [1]«Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila
dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, [2]e disponi intorno ad
essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti
e colloca intorno gli arieti. [3]Poi prendi una teglia di ferro e mettila
come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa,
che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per
gli Israeliti. [4]Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di
esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di
esso, espierai le sue iniquità: [5]io ho computato a te gli anni della sua
espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le
iniquità degli Israeliti. [6]Terminati questi, giacerai sul fianco destro
e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per
ogni anno. [7]Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai
il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene,
[8]in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu
non abbia compiuto i giorni della tua reclusione. [9]Prendi intanto grano,
orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene
del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul
fianco, cioè per centonovanta giorni. [10]Il cibo che ti prenderai sarà del
peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. [11]Anche
l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore.
[12]Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai
sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. [13]In tal maniera, mi disse il
Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti
fra le quali li disperderò». [14]Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono
contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta
o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». [15]Egli mi
rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì
sopra cuocerai il tuo pane». [16]Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io
tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con
angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; [17]così, mancando
pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro
iniquità. Ezechiele - Capitolo 5 [1]E tu, figlio dell'uomo, prendi una
spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la
barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati. [2]Un terzo lo
brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio;
prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città e
l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad
essi. [3]Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del
tuo mantello; [4]ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul
fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti
riferirai: [5]Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo
collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. [6]Essa si è
ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più
dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han
camminato secondo i miei comandamenti. [7]Perciò, dice il Signore Dio: Poiché
voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei
comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito
secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, [8]ebbene, così dice il
Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di
fronte alle genti. [9]Farò in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò
mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. [10]Perciò in mezzo a te i
padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei
giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà di te. [11]Com'è vero
ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con
tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò
tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò compassione. [12]Un terzo
dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di
spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e
sguainerò la spada dietro di essi. [13]Allora darò sfogo alla mia ira,
sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il
Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore.
[14]Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti
stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. [15]Sarai un
obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti
circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con
terribile vendetta - io, il Signore, parlo - [16]quando scoccherò contro di
voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per
distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del
pane. [17]Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti
distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre
farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato». Ezechiele
- Capitolo 6 Contro i monti di Israele [1]Mi fu quindi rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti
d'Israele e profetizza contro di essi: [3]Monti d'Israele, udite la parola
del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole
e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre
alture; [4]i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per
l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli [5]e disseminerò
le vostre ossa intorno ai vostri altari. [6]Su tutto il vostro suolo le
vostre città saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i
vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli,
spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere.
[7]Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il
Signore. [8]Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle
genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: [9]i vostri scampati si
ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché
io avrò spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro
occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per
le iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze. [10]Sapranno allora
che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro
questi mali. I peccati di Israele [11]Così dice il Signore Dio : Batti le
mani, pesta i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il
popolo d'Israele perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi è lontano
morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame:
sfogherò su di loro il mio sdegno. [13]Saprete allora che io sono il Signore,
quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari,
su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni
quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli.
[14]Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla dal
deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il
Signore». Ezechiele - Capitolo 7 La fine è prossima [1]Questa parola
del Signore mi fu rivolta: [2]«Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il
Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti
cardinali del paese. [3]Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di
te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue
nefandezze. [4]Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione,
anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te
le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. [5]Così dice il
Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. [6]Viene la fine, la fine
viene su di te; ecco, viene. [7]Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del
paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui
monti. [8]Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò
sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto
di tutte le tue nefandezze. [9]Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò
compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in
mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui
che colpisce. [10]Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte.
L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio [11]e la violenza si leva a
scettro d'iniquità. [12]E' giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha
comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su
tutti! [13]Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche
se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata
e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza. [14]Si
suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio
furore è contro tutta quella moltitudine. I peccati di Israele [15]La
spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà
di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. [16]Chi di
loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli,
ognuno per la sua iniquità. [17]Tutte le mani cadranno e tutte le
ginocchia si scioglieranno come acqua. [18]Vestiranno il sacco e lo
spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste
saranno rasate. [19]Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si
cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il
ventre, perché è stato per loro causa di peccato. [20]Della bellezza dei
loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le
abominevoli statue dei loro idoli: per questo li tratterò come
immondizia, [21]li darò in preda agli stranieri e in bottino alla feccia
del paese e lo profaneranno. [22]Rivolgerò da loro la mia faccia, sarà
profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo
profaneranno. [23]Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di
assassini e la città è piena di violenza. [24]Io manderò i popoli più
feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei
potenti, i santuari saranno profanati. [25]Giungerà l'angoscia e
cercheranno pace, ma pace non vi sarà. [26]Sventura seguirà a
sventura, allarme seguirà ad allarme: ai profeti chiederanno
responsi, ai sacerdoti verrà meno la dottrina, agli anziani il
consiglio. [27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato
di desolazione, tremeranno le mani del popolo del paese. Li tratterò
secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così
sapranno che io sono il Signore». Ezechiele - Capitolo 8 Visione dei
peccati di Gerusalemme [1]Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto,
mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la
mano del Signore Dio si posò su di me [2]e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo:
da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai
fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. [3]Stese come
una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo
e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno,
che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia,
che provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele,
simile a quella che avevo visto nella valle. [5]Mi disse: «Figlio dell'uomo,
alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della
porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. [6]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che
la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne
vedrai altri ancora peggiori». [7]Mi condusse allora all'ingresso del cortile
e vidi un foro nella parete. [8]Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda
la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. [9]Mi disse: «Entra
e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». [10]Io entrai e
vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del
popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti [11]e settanta anziani della
casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi, davanti ad
essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in
nubi d'incenso. [12]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno
gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza
recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il
Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi mi disse: «Hai visto, figlio
dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste». [14]Mi
condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a
settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. [15]Mi disse: «Hai
visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». [16]Mi condusse
nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il
vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al
tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. [17]Mi disse:
«Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di
Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese
di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano
il ramoscello sacro alle narici. [18]Ebbene anch'io agirò con furore. Il
mio occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno alte grida
ai miei orecchi, ma non li ascolterò». Ezechiele - Capitolo 9 Il
castigo [1]Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi
che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in
mano». [2]Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che
guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In
mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba
al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo.
[3]La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò
verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al
fianco la borsa da scriba. [4]Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla
città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che
sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». [5]Agli altri
disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il
vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. [6]Vecchi, giovani,
ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi
abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono
dagli anziani che erano davanti al tempio. [7]Disse loro: «Profanate pure
il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono
e fecero strage nella città. [8]Mentre essi facevano strage, io ero
rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore
Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore
sopra Gerusalemme?». [9]Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è
enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti
vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede.
[10]Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia:
farò ricadere sul loro capo le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito di
lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu
mi hai comandato». Ezechiele - Capitolo 10 [1]Io guardavo ed ecco sul
firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di
zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono.
[2]Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il
cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i
cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo
sguardo. [3]Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi
andò, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La gloria del Signore si
alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito
dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore.
[5]Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come
la voce di Dio onnipotente quando parla. [6]Appena ebbe dato all'uomo
vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai
cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota. [7]Il cherubino tese la
mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel
cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì. [8]Io
stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano
d'uomo. [9]Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano
quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano
l'aspetto del topazio. [10]Sembrava che tutte e quattro fossero di una
medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. [11]Muovendosi,
potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano
verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il
movimento. [12]Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote
erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota.
[13]Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». [14]Ogni cherubino
aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di
uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. [15]I cherubini
si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al
canale Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano
al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra,
le ruote non si allontanavano dal loro fianco; [17]quando si fermavano,
anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano
con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro. La gloria del
Signore abbandona il tempio [18]La gloria del Signore uscì dalla soglia del
tempio e si fermò sui cherubini. [19]I cherubini spiegarono le ali e si
sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro
e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la
gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. [20]Erano i medesimi esseri
che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi
che erano cherubini. [21]Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro
ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. [22]Il loro sembiante era
il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro
procedeva di fronte a sé. Ezechiele - Capitolo 11 Seguito dei peccati
di Gerusalemme [1]Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale
del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano
venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa
figlio di Benaià, capi del popolo. [2]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo,
questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa
città; [3]sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case:
questa città è la pentola e noi siamo la carne. [4]Per questo profetizza
contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo». [5]Lo spirito del Signore
venne su di me e mi disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o
Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la mente. [6]Voi avete
moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue
strade. [7]Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati
in mezzo a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò.
[8]Avete paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il
Signore Dio! [9]Vi scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e
farò giustizia su di voi. [10]Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io
vi giudicherò e saprete che io sono il Signore. [11]La città non sarà per voi
la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi
giudicherò: [12]allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete
eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i
costumi delle genti vicine». [13]Non avevo finito di profetizzare quando
Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e
gridai con tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto
resta d'Israele?». La nuova alleanza promessa agli esiliati [14]Allora mi
fu rivolta questa parola del Signore: [15]«Figlio dell'uomo, ai tuoi
fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di
Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata
data in possesso questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li
ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò
per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato.
[17]Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e
vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese
d'Israele. [18]Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e
tutti i suoi abomini. [19]Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo
metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò
loro un cuore di carne, [20]perché seguano i miei decreti e osservino le mie
leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
[21]Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze
farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio». La gloria del Signore
abbandona Gerusalemme [22]I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si
mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di
loro. [23]Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò
a fermarsi sul monte che è ad oriente della città. [24]E uno spirito mi
sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio,
e la visione che avevo visto disparve davanti a me. [25]E io raccontai ai
deportati quanto il Signore mi aveva mostrato. Ezechiele - Capitolo
12 L'imitazione dell'emigrante [1]Questa parola del Signore mi fu
riferita: [2]«Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che
hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono,
perché sono una genìa di ribelli. [3]Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio
da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare;
emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi:
forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. [4]Prepara di giorno il
tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai
però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. [5]Fà alla
loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. [6]Mettiti alla loro
presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la
faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo
per gli Israeliti». [7]Io feci come mi era stato comandato: preparai di
giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un
foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle
spalle sotto i loro occhi. [8]Al mattino mi fu rivolta questa parola del
Signore: [9]«Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella
genìa di ribelli, che cosa stai facendo? [10]Rispondi loro: Così dice il
Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli
Israeliti che vi abitano. [11]Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti
quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in
schiavitù. [12]Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio
sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro
per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese.
[13]Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei
lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e
là morirà. [14]Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le
sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada.
[15]Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le
genti e li avrò disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia ne risparmierò
alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino
tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse
sappiano che io sono il Signore». [17]Mi fu rivolta ancora questa parola
del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua
con trepidazione e con angoscia. [19]Al popolo del paese dirai: Così dice il
Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il
loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la
loro terra sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi
abitanti. [20]Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un
deserto: saprete che io sono il Signore». Proverbi popolari [21]Mi fu
ancora rivolta questa parola del Signore: [22]«Figlio dell'uomo, che cos'è
questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e
ogni visione svanisce? [23]Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio:
Farò cessare questo proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi
riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà
ogni visione. [24]Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione
fallace in mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore, parlerò e attuerò
senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di
ribelli, pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore
Dio». [26]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio
dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per
i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. [28]Ebbene, riferisci
loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la
parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio». Ezechiele - Capitolo
13 Contri i falsi profeti [1]Mi fu rivolta ancora questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele,
profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la
parola del Signore: [3]Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti,
che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. [4]Come sciacalli fra
le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. [5]Voi non siete saliti sulle
brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché
potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. [6]Hanno avuto
visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore,
mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro
parola! [7]Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini
bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato?
[8]Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto
visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. [9]La mia
mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non
avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro
d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il
Signore Dio, [10]poiché ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non
c'è; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. [11]Dì
a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una
grandine grossa, si scatenerà un uragano [12]ed ecco, il muro è abbattuto.
Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate
intonacato? [13]Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per
la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la
distruzione cadrà grandine come pietre; [14]demolirò il muro che avete
intonacato di mota, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte;
esso crollerà e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il
Signore. [15]Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che
lo intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure
gli intonacatori, [16]i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme
e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo
del Signore. Le false profetesse [17]Ora tu, figlio dell'uomo,
rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri
e profetizza contro di loro. [18]Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a
quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste
di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la
caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? [19]Voi mi avete
disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di
pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva
vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. [20]Perciò dice
il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la
caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e
libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. [21]Straccerò i
vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una
preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore. [22]Voi infatti
avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo
rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua
vita malvagia e vivesse. [23]Per questo non avrete più visioni false, né più
spaccerete incantesimi: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete
che io sono il Signore». Ezechiele - Capitolo 14 Contro
l'idolatria [1]Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero
dinanzi a me. [2]Mi fu rivolta allora questa parola del Signore: [3]«Figlio
dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo
sguardo all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lascerò
interrogare da loro? [4]Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio:
Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà
rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta,
gli risponderò io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli,
[5]per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a
causa di tutti i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice
il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la
faccia da tutte le
vostre immondezze, [7]poiché a qualunque Israelita e a
qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel
suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria
iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il Signore, da
me stesso. [8]Distoglierò la faccia da costui e ne farò un esempio e un
proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo: saprete così che io sono il
Signore. [9]Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il
Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo
cancellerò dal mio popolo Israele. [10]Ambedue porteranno la pena della loro
iniquità. La pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta,
[11]perché gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si
contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io
sarò il loro Dio. Parola del Signore». Responsabilità personale [12]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [13]«Figlio dell'uomo, se un paese
pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli
tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e
bestie; [14]anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele
e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice
il Signore Dio. [15]Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che
lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno
potesse attraversare a causa delle bestie feroci, [16]anche se in mezzo a
quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice
il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro
si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto. [17]Oppure, se io
mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e
sterminassi uomini e bestie, [18]anche se in mezzo a quel paese ci fossero
questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non
salverebbero né figli né figlie, soltanto loro
si salverebbero. [19]Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e
sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche se
in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero
ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie,
soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia. [21]Dice infatti il
Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi
castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da
essa uomini e bestie, [22]ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in
salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro
condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro
Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. [23]Essi vi consoleranno
quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho
fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del
Signore Dio. Ezechiele - Capitolo 15 Parabola della vigna [1]Mi fu
rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, che pregi ha il
legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta? [3]Si
adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa forse un piolo per
attaccarci qualcosa? [4]Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare, il fuoco
ne divora i due capi e anche il centro è bruciacchiato. Potrà essere utile
a qualche lavoro? [5]Anche quand'era intatto, non serviva a
niente: ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha bruciato, ci si
ricaverà forse qualcosa? [6]Perciò così dice il Signore Dio: Come il legno
della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a
bruciare, così tratterò gli abitanti di Gerusalemme. [7]Volgerò contro di
loro la faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li
divorerà! Allora saprete che io sono il Signore quando volgerò contro di
loro la faccia [8]e renderò il paese deserto, poiché sono stati
infedeli», dice il Signore Dio. Ezechiele - Capitolo 16 Storia
simbolica di Israele [1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. [3]Dirai loro:
Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del
paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua
nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti
lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né
fosti avvolta in fasce. [5]Occhio pietoso non si volse su di te per farti una
sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti
gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita. [6]Passai
vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo
sangue [7]e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e
giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri
giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta. [8]Passai vicino a te e ti
vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio
mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il
Signore Dio, e divenisti mia. [9]Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e
ti unsi con olio; [10]ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti
cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; [11]ti adornai di gioielli: ti
misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: [12]misi al tuo naso un
anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. [13]Così
fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami;
fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella
e giungesti fino ad esser regina. [14]La tua fama si diffuse fra le genti per
la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te,
parola del Signore Dio. [15]Tu però, infatuata per la tua bellezza e
approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad
ogni passante. [16]Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le
alture su cui ti prostituivi. [17]Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e
d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per
peccare; [18]poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle
immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. [19]Il pane che io ti
avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti
davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore
Dio. [20]Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li
sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà?
[21]Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il
fuoco. [22]Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del
tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue!
[23]Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore
Dio. [24]In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una
altura; [25]ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua
bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue
prostituzioni. [26]Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi
corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. [27]Ed
ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato
in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate
della tua condotta sfrontata. [28]Non ancora sazia, hai concesso i tuoi
favori agli Assiri; ma non soddisfatta [29]hai moltiplicato le tue infedeltà
nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata.
[30]Come è stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte
queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un
postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri
come una prostituta in cerca di guadagno, [32]ma come un'adultera che, invece
del marito, accoglie gli stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà un compenso,
ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni
perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. [34]Tu hai
fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso
dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto
eri pervertita. [35]Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore.
[36]Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua
nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi
idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro,
[37]ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata
compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e
scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano
tutta. [38]Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e
riverserò su di te furore e gelosia. [39]Ti abbandonerò nelle loro mani e
distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno
delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno
scoperta e nuda. [40]Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e
ti trafiggeranno con la spada. [41]Incendieranno le tue case e sarà fatta
giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di
prostituirti e non distribuirai più doni. [42]Quando avrò saziato il mio
sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi
adirerò più. [43]Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua
giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io
farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non
accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi
abomini. [44]Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a
tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei la degna figlia di
tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle
tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre
era una Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua sorella maggiore è
Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più
piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. [47]Tu non
soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi
abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio
di loro in tutta la tua condotta. [48]Per la mia vita - dice il Signore Dio -
tua sorella Sòdoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue
figlie! [49]Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue
figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano
al povero e all'indigente: [50]insuperbirono e commisero ciò che è
abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. [51]Samaria non ha
peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue
nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con
tutte le nefandezze che hai commesse. [52]Devi portare anche tu la tua
umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che
superano i loro esse sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere
svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai giustificato le tue
sorelle. [53]Ma io cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e
delle città dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città
dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro, [54]perché tu porti la
tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle.
[55]Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di
prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima e
anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di prima. [56]Eppure tua
sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio,
[57]prima che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata
dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te,
le quali ti dileggiano da ogni parte? [58]Tu stai scontando la tua
scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. [59]Poiché, dice il
Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai
disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. [60]Anch'io mi ricorderò
dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con
te un'alleanza eterna. [61]Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai
confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più
piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza;
[62]io ratificherò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore,
[63]perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra
più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore
Dio». Ezechiele - Capitolo 17 Allegoria dell'aquila [1]Mi fu rivolta
ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, proponi un enigma e
racconta una parabola agli Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il Signore
Dio: Un'aquila grande dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta
di piume dal colore variopinto, venne sul Libano e portò via la cima
del cedro; [4]stroncò il ramo più alto e lo portò in un paese di
mercanti, lo depose in una città di negozianti. [5]Scelse un germoglio del
paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di grandi
acque, lo piantò come un salice, [6]perché germogliasse e diventasse
una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami e le
radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite, che fece crescere i
tralci e distese i rami. [7]Ma c'era un'altra aquila grande, larga di
ali, folta di penne. Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le
radici e tese verso di lei i suoi tralci, perché la
irrigasse dall'aiuola dove era piantata. [8]In un campo fertile, lungo
il corso di grandi acque, essa era piantata, per metter rami e dar
frutto e diventare una vite magnifica. [9]Riferisci loro: Dice il Signore
Dio: Riuscirà a prosperare? O non svellerà forse l'aquila le sue
radici e vendemmierà il suo frutto e seccheranno tutti i tralci che ha
messo? Non ci vorrà un grande sforzo o molta gente per svellerla dalle
radici. [10]Ecco, essa è piantata: riuscirà a prosperare? O non
seccherà del tutto non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente? Proprio
nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!». [11]Mi fu rivolta ancora questa
parola del Signore: [12]«Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete
che cosa significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a
Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha trasportati con sé in
Babilonia. [13]Si è scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui,
obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, [14]perché il
regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse
l'alleanza con lui. [15]Ma questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri
in Egitto, perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare,
potrà scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne
senza danno? [16]Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del
re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e
infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia. [17]Il faraone con
le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in
guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per
distruggere tante vite umane. [18]Ha disprezzato un giuramento, ha infranto
un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà
trovare scampo. [19]Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo,
il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li
farò ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderò su di lui la mia rete e
rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò
per l'infedeltà commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue
schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti:
così saprete che io, il Signore, ho parlato. [22]Dice il Signore
Dio: Anch'io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami
coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto,
massiccio; [23]lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà
frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli
dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà. [24]Sapranno
tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero
alto e innalzo l'albero basso; faccio seccare l'albero verde e germogliare
l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò». Ezechiele -
Capitolo 18 La responsabilità personale [1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese
d'Israele: I padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono
allegati? [3]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete
più questo proverbio in Israele. [4]Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del
padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà. [5]Se uno è giusto e
osserva il diritto e la giustizia, [6]se non mangia sulle alture e non alza
gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo
prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità, [7]se
non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina,
divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo, [8]se non presta a
usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio
fra un uomo e un altro, [9]se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi
agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio.
[10]Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette
qualcuna di tali azioni, [11]mentre egli non le commette, e questo figlio
mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, [12]opprime il povero e
l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli
idoli, compie azioni abominevoli, [13]presta a usura ed esige gli interessi,
egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà
e dovrà a se stesso la propria morte. [14]Ma, se uno ha generato un figlio
che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non
li commette, [15]non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli
di Israele, non disonora la donna del prossimo, [16]non opprime alcuno,
non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane all'affamato e copre
di vesti l'ignudo, [17]desiste dall'iniquità, non presta a usura né
a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui
non morirà per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo padre
invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in
mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità. [19]Voi dite: Perché il
figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo
giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi
in pratica, perciò egli vivrà. [20]Colui che ha peccato e non altri deve
morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del
figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua
malvagità. [21]Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi
e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli
vivrà, non morirà. [22]Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà
per la giustizia che ha praticata. [23]Forse che io ho piacere della morte
del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua
condotta e viva? [24]Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette
l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà
egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa
della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli
morirà. [25]Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta
dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta
la vostra? [26]Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere
l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che
ha commessa. [27]E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e
agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. [28]Ha
riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e
non morirà. [29]Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del
Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono
rette le vostre? [30]Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo
la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte
le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra
rovina. [31]Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore
nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? [32]Io non godo
della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e
vivrete». Ezechiele - Capitolo 19 Lamento sui capi d'Israele [1]Intona
ora un lamento sui capi d'Israele [2]dicendo: «Che cos'era tua madre? Una
leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi
cuccioli. [3]Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone, imparò a
sbranare la preda, a divorare gli uomini. [4]Ma contro di lui le genti
fecero lega, restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in
Egitto. [5]Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua
speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino. [6]Egli se ne
andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la
preda, a divorare gli uomini. [7]Penetrò nei loro palazzi, devastò le
loro città. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo
ruggito. [8]Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un
laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa. [9]Lo chiusero in una
gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una
prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele. [10]Tua
madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e
frondosa per l'abbondanza dell'acqua; [11]ebbe rami robusti buoni per
scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile
per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. [12]Ma essa fu
sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la
disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il
fuoco lo divorò. [13]Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e
riarsa; [14]un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed
essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare». Questo è un
lamento e come lamento è passato nell'uso. Ezechiele - Capitolo 20 Storia
delle infedeltà di Israele [1]Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni
anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me.
[2]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [3]«Figlio dell'uomo, parla agli
anziani d'Israele e dì loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi?
Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore
Dio. [4]Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli
abomini dei loro padri. [5]Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi
Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe,
apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore,
sono vostro Dio. [6]Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese
d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele,
che è la più bella fra tutte le terre. [7]Dissi loro: Ognuno getti via gli
abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io
il vostro Dio. [8]Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare:
non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli
d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di
sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma feci
diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi
delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li
avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. [10]Così li feci
uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; [11]diedi loro i miei statuti e
feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per
esse. [12]Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro,
perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico. [13]Ma gli
Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono
secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare
perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di
riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli. [14]Ma agii
diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle
genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. [15]Avevo giurato su di
loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro
assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre,
[16]perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i
miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era
attaccato ai loro idoli. [17]Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non
li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto. [18]Dissi ai loro figli nel
deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi,
non vi contaminate con i loro idoli: [19]sono io, il Signore, il vostro Dio.
Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in
pratica. [20]Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché
si sappia che sono io, il Signore vostro Dio. [21]Ma anche i figli mi si
ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non
misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva;
profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di
loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto. [22]Ma ritirai la mano
e feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli
occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire. [23]E nel
deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti
e disseminati in paesi stranieri, [24]perché non avevano praticato le mie
leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i
loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. [25]Allora io
diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano
vivere. [26]Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare
per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che
io sono il Signore. [27]Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì
loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo
con infedeltà verso di me: [28]dopo che io li ebbi introdotti nel paese che,
levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle
elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro
offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le
loro libazioni. [29]Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi
andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni. [30]Ebbene, dì
agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume
dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, [31]vi contaminate
con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo
passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da
voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non
mi lascerò consultare da voi. [32]E ciò che v'immaginate in cuor vostro non
avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli
altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. [33]Com'è vero ch'io
vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di voi con mano forte, con
braccio possente e rovesciando la mia ira. [34]Poi vi farò uscire di mezzo ai
popoli e vi radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano forte,
con braccio possente e con la mia ira traboccante [35]e vi condurrò nel
deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicherò. [36]Come giudicai i
vostri padri nel deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il
Signore Dio. [37]Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il
giogo dell'alleanza. [38]Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono
staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno
nel paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore. [39]A voi, uomini
d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri
idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con
le vostre offerte, con i vostri idoli; [40]poiché sul mio monte santo,
sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la
casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là
richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma
me li consacrerete. [41]Io vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò
liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi
mostrerò santo in voi agli occhi delle genti. [42]Allora voi saprete che
io sono il Signore, quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che
alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri. [43]Là vi ricorderete
della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e
proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse.
[44]Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore
del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi
corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio. Ezechiele - Capitolo
21 La spada del Signore [1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla
regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. [3]Dirai alla
selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio:
Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni
albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà
bruciato dal mezzogiorno al settentrione. [4]Ogni vivente vedrà che io, il
Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà». [5]Io dissi: «Ah! Signore
Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che racconta delle
favole?». [6]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio dell'uomo,
volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici
contro il paese d'Israele. [8]Tu riferirai al paese d'Israele: Così dice il
Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il
giusto e il peccatore. [9]Se ucciderò in te il giusto e il peccatore,
significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal mezzogiorno al
settentrione. [10]Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la
spada ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu, figlio dell'uomo, piangi:
piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza. [12]Quando
ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che
il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato,
le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie». Parola del Signore
Dio. [13]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [14]«Figlio
dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio: Spada, spada
aguzza e affilata, [15]aguzza per scannare, affilata per
lampeggiare! [16]L'ha fatta affilare perché la si impugni, l'ha aguzzata e
affilata per darla in mano al massacratore! [17]Grida e lamèntati, o
figlio dell'uomo, perché essa pesa sul mio popolo, su tutti i prìncipi
d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Perciò
battiti il fianco, [18]perché è una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno
un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio. [19]Tu, o figlio
dell'uomo, predici e batti le mani: la spada si raddoppi e si
triplichi, è la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li
circonda. [20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino
le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per
lampeggiare, affilata per il massacro. [21]Volgiti a destra, volgiti a
sinistra, ovunque si diriga la tua lama. [22]Anch'io batterò le mani e
sazierò la mia ira. Io, il Signore, ho parlato». Il re di Babilonia
all'incrocio delle strade [23]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [24]«Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della
spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu
metti un segnale a capo della strada che conduce nella città. [25]Traccia la
strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a
Gerusalemme nella città fortificata. [26]Infatti il re di Babilonia è fermo
al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le
frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato. [27]Nella sua destra
è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti,
per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre
gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire
trincee. [28]Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che
hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per
cui saranno catturati». [29]Perciò dice il Signore: «Poiché voi avete
fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre
trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire,
poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. [30]A te, sconsacrato,
empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della
tua iniquità finale, [31]così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e
togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò
che è alto sarà abbassato. [32]In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e
non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e
al quale io la darò». Castigo di Ammon [33]Tu, figlio dell'uomo,
profetizza e annunzia: «Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai
loro insulti. Dì dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è
affilata per sterminare, per lampeggiare, [34]mentre tu hai false visioni e
ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi
perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro
malvagità. [35]Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato,
nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; [36]rovescerò su di te
il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti
abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. [37]Sarai
preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà
più perché io, il Signore, ho parlato». Ezechiele - Capitolo 22 I
delitti di Gerusalemme [1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Tu,
figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città
sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu riferirai: Dice il Signore
Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo
tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! [4]Per il sangue
che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che
hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi
anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la
terra. [5]I vicini e i lontani si faran beffe di te o città infamata e piena
di disordini. [6]Ecco in te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo
potere, intenti a spargere sangue. [7]In te si disprezza il padre e la madre,
in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova.
[8]Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. [9]Vi sono
in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e
chi commette scelleratezze. [10]In te si hanno rapporti col proprio padre, in
te si giace con la donna in stato di mestruazione. [11]Uno reca oltraggio
alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola
la sorella, figlia del padre. [12]In te si ricevono doni per spargere
il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il
tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio. [13]Ecco, io
batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che è versato in
mezzo a te. [14]Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che
io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò; [15]ti disperderò fra le
nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri; ti purificherò della tua
immondezza, [16]poi ti riprenderò in eredità davanti alle nazioni e tu saprai
che io sono il Signore». [17]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[18]«Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono
tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di
argento. [19]Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in
scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme. [20]Come si mette insieme argento,
rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per
fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò
fondere; [21]vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e
vi fonderò in mezzo alla città. [22]Come si fonde l'argento nel crogiuolo,
così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato
il mio sdegno contro di voi». [23]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[24]«Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non
lavata da pioggia in un giorno di tempesta. [25]Dentro di essa i suoi
prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente,
s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad
essa. [26]I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non
fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra
puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a
loro. [27]I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda,
versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I suoi
profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e
oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il
Signore non ha parlato. [29]Gli abitanti della campagna commettono violenze e
si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il
forestiero, contro ogni diritto. [30]Io ho cercato fra loro un uomo che
costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere
il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io rovescerò
su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la
loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore
Dio. Ezechiele - Capitolo 23 Storia simbolica di Gerusalemme e di
Samaria [1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, vi
erano due donne, figlie della stessa madre, [3]le quali si erano prostituite
in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto
e oppresso il loro seno verginale. [4]Esse si chiamano Oolà la maggiore
e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie
e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme.
[5]Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi
spasimanti, gli Assiri suoi vicini, [6]vestiti di porpora, prìncipi e
governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli.
[7]Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli
idoli di coloro dei quali si era innamorata. [8]Non rinunciò alle sue
relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua
giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la
loro libidine. [9]Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli
Assiri, dei quali si era innamorata. [10]Essi scoprirono la sua nudità,
presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così
come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano
eseguita su di lei. [11]Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei
nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. [12]Spasimò
per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri
montati su cavalli, tutti giovani attraenti. [13]Io vidi che si era
contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa moltiplicò
le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di
Caldei, disegnati con il minio, [15]con cinture ai fianchi, ampi turbanti in
capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia,
originari di Caldea: [16]essa se ne innamorò non appena li vide e inviò
loro messaggeri in Caldea. [17]I figli di Babilonia andarono da lei al
letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si
contaminò con loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché aveva messo in pubblico
le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi
ero allontanato dalla sorella. [19]Ma essa continuò a
moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si
prostituiva in Egitto. [20]Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come
asini, libidinosi come stalloni, [21]e così rinnovò l'infamia della sua
giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo
seno verginale. [22]Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco,
io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li
condurrò contro di te da ogni parte, [23]i figli di Babilonia e di tutti i
Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti
i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri
famosi; [24]verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con
una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con
scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti
giudicheranno secondo le loro leggi. [25]Scatenerò la mia gelosia contro di
te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i
superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò
che rimarrà di te sarà preda del fuoco. [26]Ti spoglieranno delle tue vesti
e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. [27]Metterò fine alle tue
scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più
gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto. [28]Perché così dice
il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a
coloro di cui sei nauseata. [29]Ti tratteranno con odio e si impadroniranno
di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la
turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà.
[30]Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei
contaminata con i loro idoli. [31]Hai seguito la via di tua sorella, la sua
coppa porrò nelle tue mani». [32]Dice il Signore Dio: «Berrai la coppa di
tua sorella, profonda e larga, sarai oggetto di derisione e di
scherno; la coppa sarà di grande capacità. [33]Tu sarai colma
d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio era la
coppa di tua sorella Samaria. [34]Anche tu la berrai, la vuoterai, ne
succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiché io ho parlato». Parola
del Signore. [35]Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e
mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le
tue dissolutezze!». [36]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non
giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono
state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio
con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti
passare per il fuoco in loro pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in
quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei
sabati; [39]dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in
quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno
fatto dentro la mia casa! [40]Si rivolsero anche a uomini di paesi
lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti
sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti
preziosi, [41]ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola
imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. [42]Si udiva lo
strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali
avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo.
[43]Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno
complici delle sue prostituzioni. [44]Infatti entrarono da lei, come si entra
da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare.
[45]Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le
assassine. Le loro mani sono lorde di sangue». [46]Dice infatti il Signore
Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate
alle malversazioni e al saccheggio. [47]La folla le lapiderà e le farà a
pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le
case. [48]Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno
a non commettere infamie simili. [49]Faranno ricadere la vostra infamia su di
voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il
Signore Dio». Ezechiele - Capitolo 24 Annunzio dell'assedio di
Gerusalemme [1]Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi,
di questo giorno, perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro
Gerusalemme. [3]Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro:
Così dice il Signore Dio: Metti su la pentola, mettila e versavi
acqua. [4]Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia
e la spalla, e riempila di ossi scelti; [5]prendi il meglio del
gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, sì che si cuociano
dentro anche gli ossi. [6]Poiché dice il Signore Dio: Guai alla città
sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la
ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti, [7]poiché il suo
sangue è dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra
per ricoprirlo di polvere. [8]Per provocare la mia collera, per farne
vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza
ricoprirlo. [9]Perciò dice il Signore Dio: Guai alla città
sanguinaria! Anch'io farò grande il rogo. [10]Ammassa la legna, fà
divampare il fuoco, fà consumare la carne, riducila in poltiglia e le
ossa siano riarse. [11]Vuota la pentola sulla brace, perché si
riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'è
dentro e si consumi la sua ruggine. [12]Quanta fatica! Ma l'abbondante
sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il
fuoco. [13]La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu
non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza non sarai
purificata finché non avrò sfogato su di te la mia collera. [14]Io, il
Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né
pietà, né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi
misfatti». Oracolo del Signore Dio. Prove personali del profeta [15]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo
all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il
lamento, non piangere, non versare una lacrima. [17]Sospira in silenzio e non
fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali
ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del
lutto». [18]La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La
mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e la gente mi domandava:
«Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?». [20]Io risposi:
«Il Signore mi ha parlato: [21]Annunzia agli Israeliti: Così dice il
Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della
vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e
le figlie che avete lasciato cadranno di spada. [22]Voi farete come ho
fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del
lutto. [23]Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete
il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità
e gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele sarà per voi un segno: quando
ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono
il Signore. [25]Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la
loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama
delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, [26]allora verrà a te un
profugo per dartene notizia. [27]In quel giorno la tua bocca si aprirà per
parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un
segno: essi sapranno che io sono il Signore». Ezechiele - Capitolo
25 II. ORACOLI CONTRO LE NAZIONI Contro gli Ammoniti [1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e
predici contro di loro. [3]Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del
Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo
al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele
perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in
esilio, [4]per questo: Ecco, io ti do in mano ai figli
d'oriente. Metteranno in te i loro accampamenti, e in mezzo a te
pianteranno le loro tende: mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo
latte. [5]Farò di Rabbà una stalla da cammelli e delle città di Ammòn un
ovile per pecore. Allora saprete che io sono il Signore». [6]Perché dice
il Signore Dio: «Siccome hai battuto le mani, hai pestato i piedi in terra
e hai gioito in cuor tuo con pieno disprezzo per il paese
d'Israele, [7]per questo, eccomi: Io stendo la mano su di te e ti darò
in preda alle genti; ti sterminerò dai popoli e ti cancellerò dal numero
delle nazioni. Ti annienterò e allora saprai che io sono il
Signore». Contro Moab [8]Dice il Signore Dio: «Poiché Moab e Seir hanno
detto: Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli, [9]ebbene, io
apro il fianco di Moab, in tutto il suo territorio anniento le sue
città, decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim, [10]e le do
in possesso ai figli d'oriente, come diedi loro gli Ammoniti, perché non
siano più ricordati fra i popoli. [11]Così farò giustizia di Moab e
sapranno che io sono il Signore». Contro Edom [12]Dice il Signore Dio:
«Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e
s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, [13]per questo, così dice il
Signore Dio: Anch'io stenderò la mano su Edom, sterminerò in esso uomini e
bestie e lo ridurrò a un deserto. Da Teman fino a Dedan cadranno di
spada. [14]La mia vendetta su Edom la compirò per mezzo del mio popolo,
Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno. Si
conoscerà così la mia vendetta». Oracolo del Signore Dio. Contro i
Filistei [15]Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con
animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore,
[16]per questo, così dice il Signore Dio: Ecco, io stendo la mano sui
Filistei, sterminerò i Cretei e annienterò il resto degli abitanti sul
mare. [17]Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e
sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la
vendetta». Ezechiele - Capitolo 26 Contro Tiro [1]Il primo giorno del
mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah,
Ah! eccola infranta la porta delle nazioni; verso di me essa si volge, la sua
ricchezza è devastata. [3]Ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro
di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come il mare solleva le
onde, [4]e distruggeranno le mura di Tiro, e demoliranno le sue
torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a un arido
scoglio. [5]Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove stendere le
reti, poiché io ho parlato - oracolo del Signore. Essa sarà data in preda
ai popoli [6]e le sue figlie in piena campagna saranno uccise di
spada; allora sapranno che io sono il Signore. [7]Perché dice il Signore
Dio: Io mando da settentrione contro Tiro Nabucodònosor re di Babilonia,
il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri e una folla, un popolo
immenso. [8]Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada, contro di te
costruirà bastioni, alzerà terrapieni, disporrà un tetto di scudi. [9]Con
gli arieti colpirà le tue mura, demolirà le tue torri con i suoi
ordigni. [10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che ti coprirà con
la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei
carri tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue porte come si
entra in una città espugnata. [11]Con gli zoccoli dei suoi
cavalli calpesterà tutte le tue strade, passerà il tuo popolo a fil di
spada, abbatterà le tue colonne protettrici. [12]Saccheggeranno le tue
ricchezze, faran bottino delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue
mura, demoliranno i tuoi splendidi palazzi: getteranno in mezzo al
mare le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere. [13]Farò cessare lo
strepito delle tue canzoni e non si udrà più il suono delle tue
cetre. [14]Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove stendere
le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore, ho
parlato». Oracolo del Signore Dio. Lamento su Tiro [15]Così dice a Tiro
il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la
strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno? [16]Tutti i
prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si
spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra
tremeranno ad ogni istante, spaventati per te. [17]Su di te alzeranno un
lamento e diranno: Perché sei scomparsa dai mari, città famosa, potente
sui mari? Essa e i suoi abitanti, che incutevano terrore su tutta la
terraferma. [18]Ora le isole tremano, nel giorno della tua caduta, le
isole del mare sono spaventate per la tua fine». [19]Poiché dice il Signore
Dio: «Quando avrò fatto di te una città deserta, come sono le città
disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti
avranno ricoperto, [20]allora ti farò scendere nella fossa, verso le
generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in
luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu
non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei
viventi. [21]Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà
ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio. Ezechiele -
Capitolo 27 Secondo lamento sulla caduta di Tiro [1]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro.
[3]Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i
popoli e con le molte isole: Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: Io
sono una nave di perfetta bellezza. [4]In mezzo ai mari è il tuo
dominio. I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima: [5]con cipressi del
Senìr hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del
Libano per farti l'albero maestro; [6]i tuoi remi li hanno fatti con le
querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d'avorio, intarsiato nel
bòssolo delle isole di Chittim. [7]Di lino ricamato d'Egitto era la tua
vela che ti servisse d'insegna; di giacinto scarlatto delle isole di
Elisà era il tuo padiglione. [8]Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i
tuoi rematori, gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti. [9]Gli
anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te per riparare le tue
falle. Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in te per scambiare
merci. [10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put erano nelle tue
schiere, appendevano in te lo scudo e l'elmo, ti davano
splendore. [11]I figli di Arvad e il loro esercito erano intorno alle tue
mura vigilando sui tuoi bastioni, tutti appendevano intorno alle tue mura
gli scudi, coronando la tua bellezza. [12]Tarsìs commerciava con te, per
le tue ricchezze d'ogni specie, scambiando le tue merci con argento, ferro,
stagno e piombo. [13]Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e
scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti di bronzo. [14]Quelli di
Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e muli. [15]Gli
abitanti di Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole era
nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed ebano. [16]Aram
commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci
con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. [17]Con te
commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di
Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo. [18]Damasco trafficava con te per i
tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di
Chelbòn e lana di Zacar. [19]Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro
lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan
trafficava con te in coperte di cavalli. [21]L'Arabia e tutti i prìncipi di
Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni e capri.
[22]I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue
merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con
oro. [23]Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano
con te. [24]Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di porpora e
di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste, sul
tuo mercato. [25]Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue
mercanzie. Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari. [26]In
alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d'oriente ti ha
travolto in mezzo ai mari. [27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo
traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue
avarie i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in
te e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei
mari, il giorno della tua caduta. [28]All'udire il grido dei tuoi
nocchieri tremeranno le spiagge. [29]Scenderanno dalle loro navi quanti
maneggiano il remo: i marinai, e tutti i piloti del mare resteranno a
terra. [30]Faranno sentire il lamento su di te e grideranno
amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella
cenere; [31]si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco; per te
piangeranno nell'amarezza dell'anima con amaro cordoglio. [32]Nel loro
pianto intoneranno su di te un lamento, su di te comporranno elegie: Chi
era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare? [33]Quando dai mari uscivano
le tue mercanzie, saziavi tanti popoli; con l'abbondanza delle tue
ricchezze e del tuo commercio arricchivi i re della terra. [34]Ora tu
giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque: il tuo carico e
tutto il tuo equipaggio sono affondati con te. [35]Tutti gli abitanti
delle isole sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal
terrore, hanno il viso sconvolto. [36]I mercanti dei popoli fischiano su
di te, tu sei divenuta oggetto di spavento, finita per
sempre». Ezechiele - Capitolo 28 Contro il re di Tiro [1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro:
Dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io
sono un dio, siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre tu sei un
uomo e non un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio, [3]ecco,
tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. [4]Con la tua
saggezza e il tuo accorgimento hai creato la tua potenza e ammassato oro e
argento nei tuoi scrigni; [5]con la tua grande accortezza e i tuoi
traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è
inorgoglito il tuo cuore. [6]Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai
uguagliato la tua mente a quella di Dio, [7]ecco, io manderò contro di
te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella
saggezza, profaneranno il tuo splendore. [8]Ti precipiteranno nella fossa
e morirai della morte degli uccisi in mezzo ai mari. [9]Ripeterai ancora:
«Io sono un dio», di fronte ai tuo uccisori? Ma sei un uomo e non un
dio in balìa di chi ti uccide. [10]Della morte dei non circoncisi
morirai per mano di stranieri, perché io l'ho detto». Oracolo del Signore
Dio. La caduta del re di Tiro [11]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[12]«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così
dice il Signore Dio: Tu eri un modello di perfezione, pieno di
sapienza, perfetto in bellezza; [13]in Eden, giardino di Dio, tu eri
coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti,
ònici e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei
tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti
creato. [14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul
monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. [15]Perfetto tu
eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in
te l'iniquità. [16]Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e
di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire,
cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco. [17]Il tuo cuore si
era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a
causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re
che ti vedano. [18]Con la gravità dei tuoi delitti, con la disonestà del
tuo commercio hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te ho fatto
sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla
terra sotto gli occhi di quanti ti guardano. [19]Quanti fra i popoli ti
hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di
terrore, finito per sempre». Contro Sidone [20]Mi fu rivolta questa parola
del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro
di essa: [22]Annunziale: Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te,
Sidòne, e mostrerò la mia gloria in mezzo a te. Si saprà che io sono il
Signore quando farò giustizia di te e manifesterò la mia
santità. [23]Manderò contro di essa la peste e il sangue scorrerà per le
sue vie: cadranno in essa i trafitti di spada e questa da ogni parte
graverà; e sapranno che io sono il Signore. Israele liberato dalle
nazioni [24]Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina
dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono
il Signore». [25]Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli
Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in
essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio
servo Giacobbe, [26]vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno
vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti
coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro
Dio». Ezechiele - Capitolo 29 Contro l'Egitto [1]Il dodici del decimo
mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui
e contro tutto l'Egitto. [3]Parla dunque dicendo: Così dice il Signore
Dio: Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto; grande coccodrillo,
sdraiato in mezzo al fiume, hai detto: Il fiume è mio, è mia
creatura. [4]Metterò ganci alle tue mascelle e farò sì che i pesci dei
tuoi fiumi ti si attacchino alle squame e ti farò uscire dalle tue
acque insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle
squame; [5]getterò nel deserto te e tutti i pesci dei tuoi fiumi e
andrai a cadere in mezzo alla campagna e non sarai né raccolto né
sepolto: ti darò in pasto alle bestie selvatiche e agli uccelli del
cielo. [6]Tutti gli abitanti dell'Egitto sapranno che io sono il
Signore, poiché tu sei stato un sostegno di canna per gli
Israeliti. [7]Quando questi ti vollero afferrare ti rompesti lacerando
loro tutta la spalla e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti facendo
vacillare loro tutti i fianchi». [8]Perciò dice il Signore Dio: «Ecco, io
manderò contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie.
[9]L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il
Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura. [10]Ebbene
eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad
Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata.
[11]Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per
quarant'anni. [12]Ridurrò l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e
le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e
disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre
regioni». [13]Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io
radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi:
[14]muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro
terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno; [15]sarà il più modesto
fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò
piccoli e non domineranno più le altre nazioni. [16]Non costituiranno più una
speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si
rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio». [17]Ora,
il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha
fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è
diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno
ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa.
[19]Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di
Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si
impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il
suo esercito. [20]Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno
l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio. [21]In quel
giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire
la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore». Ezechiele -
Capitolo 30 Il giorno del Signore contro l'Egitto [1]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore
Dio: Gemete: Ah, quel giorno! [3]Perché il giorno è vicino, vicino è il
giorno del Signore, giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni. [4]La
spada verrà sull'Egitto e ci sarà l'angoscia in Etiopia, quando cadranno
in Egitto i trafitti, le sue ricchezze saranno asportate e le sue
fondamenta disfatte. [5]Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie e Cub
e i figli del paese dell'alleanza cadranno con loro di spada. [6]Dice il
Signore: Cadranno gli alleati dell'Egitto e sarà abbattuto l'orgoglio
della sua forza: da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada. Parola del
Signore Dio. [7]Sarà un deserto fra terre devastate e le sue città fra
città desolate. [8]Sapranno che io sono il Signore quando darò fuoco
all'Egitto e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati. [9]In quel
giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il terrore in Etiopia
che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno dell'Egitto,
poiché ecco gia viene». [10]Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il
tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia. [11]Egli e
il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a devastare il
paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno
di cadaveri. [12]Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti
barbare, devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri:
io, il Signore, l'ho detto». [13]Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli
idoli e farò sparire gli dei da Menfi. Non ci sarà più principe nel paese
d'Egitto, vi spanderò il terrore, [14]devasterò Patròs, darò fuoco a
Tanis, farò giustizia su Tebe. [15]Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte
d'Egitto, sterminerò la moltitudine di Tebe. [16]Metterò a fuoco l'Egitto:
Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai
nemici in pieno giorno. [17]I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di
spada e queste città andranno in schiavitù. [18]In Tafni si oscurerà il
giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei
l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno
condotte schiave. [19]Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il
Signore». [20]Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, ho spezzato il
braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né
fasciato con bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada».
[22]Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli
spezzerò il braccio ancora valido e gli farò cadere la spada di mano.
[23]Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni.
[24]Invece rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porrò
la mia spada: spezzerò le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come
geme uno ferito a morte. [25]Fortificherò le braccia del re di Babilonia,
mentre le braccia del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore,
quando porrò la mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà
sulla terra d'Egitto. [26]Disperderò gli Egiziani fra le genti e li
disperderò in altre regioni: si saprà che io sono il Signore». Ezechiele -
Capitolo 31 Il cedro [1]Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno,
mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, dì al faraone
re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi: A chi credi di essere
simile nella tua grandezza? [3]Ecco, l'Assiria era un cedro del
Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era
la sua cima. [4]Le acque lo avevano nutrito, l'abisso lo aveva fatto
innalzare inviando i suoi fiumi attorno al suolo dov'era piantato e
mandando i suoi ruscelli anche a tutti gli alberi dei campi. [5]Per questo
aveva superato in altezza tutti gli alberi dei campi: i suoi rami si erano
moltiplicati, le sue fronde si erano distese per l'abbondanza delle acque,
durante la sua crescita. [6]Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli
uccelli del cielo, sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie
selvatiche, alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni. [7]Era
bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua
radice era presso grandi acque. [8]I cedri non l'uguagliavano nel giardino
di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani
non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino di
Dio lo pareggiava in magnificenza. [9]Bello lo aveva fatto nella
moltitudine dei suoi rami, perciò lo invidiavano tutti gli alberi
dell'Eden nel giardino di Dio». [10]Perciò dice il Signore Dio: «Poiché si
era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si
era inorgoglito per la sua grandezza, [11]io lo diedi in balìa di un principe
di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà. [12]Popoli stranieri, fra i
più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i
suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti
i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo
abbandonarono. [13]Sui suoi resti si posano tutti gli uccelli del
cielo e fra i suoi rami ogni bestia selvatica, [14]perché nessun albero
irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le
nubi, né per la propria altezza confidi in sé nessun albero che beve le
acque. Poichè tutti sono destinati alla morte, alla regione
sotterranea, in mezzo ai figli dell'uomo, fra coloro che scendono nella
fossa». [15]Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far
lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque
si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi
del campo si seccarono per lui. [16]Al rumore della sua caduta feci tremare
le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono
nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi
dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli
abbeverati dalle acque. [17]Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i
trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e
dimoravano alla sua ombra. [18]A chi credi di essere simile per gloria e
per grandezza fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme
con gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non
circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la
sua moltitudine». Parola del Signore Dio. Ezechiele - Capitolo 32 Il
coccodrillo [1]Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo,
mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, intona un
lamento sul faraone re d'Egitto dicendo: Leone fra le genti eri
considerato; ma eri come un coccodrillo nelle acque, erompevi nei tuoi
fiumi e agitavi le acque con le tue zampe, intorbidandone i
corsi». [3]Dice il Signore Dio: «Tenderò contro di te la mia rete con
una grande assemblea di popoli e ti tireranno su con la mia rete. [4]Ti
getterò sulla terraferma e ti abbandonerò al suolo. Farò posare su di te
tutti gli uccelli del cielo e sazierò di te tutte le bestie della
terra. [5]Spargerò per i monti la tua carne e riempirò le valli della tua
carogna. [6]Farò bere alla terra il tuo scolo, il tuo sangue, fino ai
monti, e i burroni saranno pieni di te. [7]Quando cadrai estinto, coprirò
il cielo e oscurerò le sue stelle, velerò il sole di nubi e la luna non
brillerà. [8]Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te e stenderò sulla
tua terra le tenebre. Parola del Signore Dio. [9]Sgomenterò il cuore di
molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua rovina alle genti, in
regioni a te sconosciute. [10]Per te farò stupire molti popoli e tremeranno i
loro re a causa tua, quando sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà
ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua rovina». [11]Poiché
dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia ti
raggiungerà. [12]Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi, dei
popoli più feroci; abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la sua
moltitudine sarà sterminata. [13]Farò perire tutto il suo bestiame sulle
rive delle grandi acque, che non saranno più turbate da piede d'uomo, né
unghia d'animale le intorbiderà. [14]Allora farò ritornare tranquille le loro
acque e farò scorrere i loro canali come olio. Parola del Signore
Dio. [15]Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata, tutta priva di
quanto contiene, quando avrò percosso tutti i suoi abitanti, allora si
saprà che io sono il Signore. [16]Questo è un lamento e lo si canterà. Lo
canteranno le figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua
moltitudine». Oracolo del Signore Dio. Discesa del faraone nello
Sheol [17]Ai quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, intona un canto
funebre sugli abitanti dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di
nazioni potenti, nella regione sotterranea, con quelli che scendono nella
fossa. [19]Di chi tu sei più bello? Scendi e giaci con i non
circoncisi. [20]Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata.
Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente. [21]I più potenti eroi si
rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci
con i non circoncisi, con i trafitti di spada. [22]Là è Assur e tutta la sua
gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada; [23]poiché
le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua gente è intorno
alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il
terrore nella terra dei viventi. [24]Là è Elam e tutto il suo esercito,
intorno al suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non
circoncisi nella regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella
terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono
nella fossa. [25]In mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua
gente intorno al suo sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada;
perché avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano la loro
ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo
ai trafitti di spada. [26]Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al
suo sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il
terrore nella terra dei viventi. [27]Non giaceranno al fianco degli eroi
caduti da secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le
spade disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché
tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi. [28]Così tu giacerai fra
i non circoncisi e con i trafitti di spada.
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