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LETTERE DEGLI
APOSTOLI
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PAOLO -
TITO - FILEMONE - EBREI - GIACOMO - PIETRO |
Tito - Capitolo 1 Indirizzo e saluto [1]Paolo, servo di Dio, apostolo di
Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la
verità che conduce alla pietà [2]ed è fondata sulla speranza della vita
eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, [3]e
manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me
affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, [4]a Tito, mio vero figlio
nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro
salvatore. Organizzazione dei presbiteri [5]Per questo ti ho lasciato a
Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri
in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: [6]il candidato deve
essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non
possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati. [7]Il vescovo
infatti, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non
arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di
guadagno disonesto, [8]ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio,
padrone di sé, [9]attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento
trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di
confutare coloro che contraddicono. Lotta contro i falsi dottori [10]Vi
sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione,
molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. [11]A
questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere
famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si
devono insegnare. [12]Uno dei loro, proprio un loro profeta, gia aveva detto:
«I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri». [13]Questa
testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché rimangano nella
sana dottrina [14]e non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di
uomini che rifiutano la verità. [15]Tutto è puro per i puri; ma per i
contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la
loro coscienza. [16]Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti,
abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera
buona.
Tito - Capitolo 2
Doveri particolari [1]Tu però insegna
ciò che è secondo la sana dottrina: [2]i vecchi siano sobri, dignitosi,
assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. [3]Ugualmente le
donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano
maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene,
[4]per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, [5]ad essere
prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti,
perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo. [6]Esorta
ancora i più giovani a essere assennati, [7]offrendo te stesso come esempio
in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, [8]linguaggio
sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo
nulla di male da dire sul conto nostro. [9]Esorta gli schiavi a esser
sottomessi in tutto ai loro padroni; li accontentino e non li contraddicano,
[10]non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per fare onore in tutto alla
dottrina di Dio, nostro salvatore.
Fondamento dogmatico di queste
esigenze [11]E' apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza
per tutti gli uomini, [12]che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri
mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo,
[13]nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del
nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo; [14]il quale ha dato se stesso per
noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli
appartenga, zelante nelle opere buone. [15]Questo devi insegnare,
raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno osi
disprezzarti!
Tito - Capitolo 3
Doveri generali dei
fedeli [1]Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle autorità,
di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; [2]di non parlar male
di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando ogni
dolcezza verso tutti gli uomini. [3]Anche noi un tempo eravamo
insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di
piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a
vicenda. [4]Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore
nostro, e il suo amore per gli uomini, [5]egli ci ha salvati non in virtù di
opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un
lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, [6]effuso da
lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
[7]perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la
speranza, della vita eterna. Consigli particolari a Tito [8]Questa
parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché
coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone.
Ciò è bello e utile per gli uomini. [9]Guàrdati invece dalle questioni
sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla
legge, perché sono cose inutili e vane. [10]Dopo una o due ammonizioni stà
lontano da chi è fazioso, [11]ben sapendo che è gente ormai fuori strada e
che continua a peccare condannandosi da se stessa. Raccomandazioni pratiche.
Saluti e augurio finale [12]Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, cerca di
venire subito da me a Nicòpoli, perché ho deciso di passare l'inverno colà.
[13]Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che
non manchi loro nulla. [14]Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle
opere di bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una vita
inutile. [15]Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci
amano nella fede.
La grazia sia con tutti voi! Filemone - Capitolo
1 Indirizzo [1]Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al
nostro caro collaboratore Filèmone, [2]alla sorella Appia, ad Archippo nostro
compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: [3]grazia a voi
e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. Ringraziamento e
preghiera [4]Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie
preghiere, [5]perché sento parlare della tua carità per gli altri e della
fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. [6]La tua partecipazione
alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra
voi per Cristo. [7]La tua carità è stata per me motivo di grande gioia
e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato
per opera tua. Richiesta in favore di Onesimo [8]Per questo, pur avendo
in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare, [9]preferisco
pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche
prigioniero per Cristo Gesù; [10]ti prego dunque per il mio figlio, che ho
generato in catene, [11]Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è
utile a te e a me. [12]Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore. [13]Avrei
voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene
che porto per il vangelo. [14]Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere,
perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo.
[15]Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo
riavessi per sempre; [16]non più però come schiavo, ma molto più che schiavo,
come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come
uomo, sia come fratello nel Signore.
[17]Se dunque tu mi consideri come
amico, accoglilo come me stesso. [18]E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è
debitore, metti tutto sul mio conto. [19]Lo scrivo di mio pugno, io, Paolo:
pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te
stesso! [20]Sì, fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel
Signore; dà questo sollievo al mio cuore in Cristo!
[21]Ti scrivo
fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti
chiedo.
Raccomandazioni. Saluti [22]Al tempo stesso preparami un
alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi
restituito. [23]Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù,
[24]con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
[25]La
grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito. Ebrei - Capitolo
1 PROLOGO Grandezza del Figlio di Dio incarnato [1]Dio, che aveva gia
parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo
dei profeti, ultimamente, [2]in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del
Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha
fatto anche il mondo. [3]Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e
impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola,
dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della
maestà nell'alto dei cieli, [4]ed è diventato tanto superiore agli angeli
quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. I. IL FIGLIO E'
SUPERIORE AGLI ANGELI Prova scritturistica [5]Infatti a quale degli angeli
Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?
E
ancora:
Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio?
[6]E di
nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti
gli angeli di Dio.
[7]Mentre degli angeli dice:
Egli fa i suoi
angeli pari ai venti, e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
[8]del
Figlio invece afferma:
Il tuo trono, Dio, sta in
eterno
e:
Scettro giusto è lo scettro del tuo regno; [9]hai
amato la giustizia e odiato l'iniquità, perciò ti unse Dio, il tuo
Dio, con olio di esultanza più dei tuoi compagni.
[10]E
ancora:
Tu, Signore, da principio hai fondato la terra e opera delle
tue mani sono i cieli. [11]Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno
tutti come un vestito. [12]Come un mantello li avvolgerai, come un abito e
saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno
fine.
[13]A quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla mia
destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i
tuoi piedi?
[14]Non sono essi tutti spiriti incaricati di un
ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la
salvezza?
Ebrei - Capitolo 2
Esortazione [1]Proprio per questo
bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo
udito, per non andare fuori strada. [2]Se, infatti, la parola trasmessa per
mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e
disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, [3]come potremo scampare noi se
trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata
promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da
quelli che l'avevano udita, [4]mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con
segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo,
distribuiti secondo la sua volontà. La redenzione realizzata dal Cristo, non
dagli angeli [5]Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo
futuro, del quale parliamo. [6]Anzi, qualcuno in un passo ha
testimoniato: Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui o il figlio
dell'uomo perché tu te ne curi? [7]Di poco l'hai fatto inferiore agli
angeli, di gloria e di onore l'hai coronato [8]e hai posto ogni cosa sotto
i suoi piedi.
Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non
gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa
sia a lui sottomessa. [9]Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli
angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che
ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio
di tutti.
[10]Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale
sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse
perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza.
[11]Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono
tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli
fratelli, [12]dicendo:
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in
mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;
[13]e ancora:
Io metterò
la mia fiducia in lui;
e inoltre:
Eccoci, io e i figli che Dio mi
ha dato.
[14]Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne,
anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la
morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, [15]e liberare
così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta
la vita. [16]Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di
Abramo si prende cura. [17]Perciò doveva rendersi in tutto simile ai
fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose
che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
[18]Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto
personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la
prova.
Ebrei - Capitolo 3
II. GESU' SOMMO SACERDOTE FEDELE E
MISERICORDIOSO Il Cristo superiore a Mosè [1]Perciò, fratelli santi,
partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù,
l'apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, [2]il quale è
fedele a colui che l'ha costituito, come lo fu anche Mosè in tutta la sua
casa. [3]Ma in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di tanta
maggior gloria, quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della
casa stessa. [4]Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che
ha costruito tutto è Dio. [5]In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa
come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato
più tardi; [6]Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua
propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la
speranza di cui ci vantiamo. La fede introduce nel riposo di Dio [7]Per
questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, [8]non
indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della
tentazione nel deserto, [9]dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla
prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere. [10]Perciò mi
disgustai di quella generazione e dissi: Sempre hanno il cuore sviato. Non
hanno conosciuto le mie vie. [11]Così ho giurato nella mia ira: Non
entreranno nel mio riposo.
[12]Guardate perciò, fratelli, che non si
trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal
Dio vivente. [13]Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura
quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. [14]Siamo
diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino
alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio. [15]Quando pertanto si
dice:
Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel
giorno della ribellione,
[16]chi furono quelli che, dopo aver udita la
sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti
dall'Egitto sotto la guida di Mosè? [17]E chi furono coloro di cui si è
disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi
caddero cadaveri nel deserto? [18]E a chi giurò che non sarebbero entrati nel
suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? [19]In realtà vediamo
che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.
Ebrei
- Capitolo 4
[1]Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in
vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia
giudicato escluso. [2]Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata
annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non
giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano
ascoltato. [3]Infatti noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel
riposo, secondo ciò che egli ha detto:
Sicché ho giurato nella mia
ira: Non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere
fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. [4]Si dice infatti in
qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo
giorno da tutte le opere sue. [5]E ancora in questo passo: Non entreranno nel
mio riposo! [6]Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in
quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono
a causa della loro disobbedienza, [7]egli fissa di nuovo un giorno, oggi,
dicendo in Davide dopo tanto tempo:
Oggi, se udite la sua voce, non
indurite i vostri cuori!
[8]Se Giosuè infatti li avesse introdotti in
quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. [9]E'
dunque riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio. [10]Chi è
entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio
dalle proprie.
[11]Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché
nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
[12]Infatti la parola
di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa
penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture
e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. [13]Non v'è
creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli
occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto.
Gesù, un sommo sacerdote
in grado di compatire [14]Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote,
che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la
professione della nostra fede. [15]Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che
non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in
ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. [16]Accostiamoci dunque
con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare
grazia ed essere aiutati al momento opportuno. Ebrei - Capitolo
5
[1]Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il
bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici
per i peccati. [2]In tal modo egli è in grado di sentire giusta compassione
per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore, essendo anch'egli rivestito
di debolezza; [3]proprio a causa di questa anche per se stesso deve
offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo.
[4]Nessuno
può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come
Aronne. [5]Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di sommo
sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi
ti ho generato.
[6]Come in un altro passo dice:
Tu sei sacerdote
per sempre, alla maniera di Melchìsedek.
[7]Proprio per questo nei giorni
della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e
lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà;
[8]pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì [9]e,
reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli
obbediscono, [10]essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera
di Melchìsedek.
III. L'AUTENTICO SACERDOZIO DI GESU' CRISTO Vita
cristiana e teologia [11]Su questo argomento abbiamo molte cose da dire,
difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. [12]Infatti, voi
che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo
bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete
diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. [13]Ora, chi si nutre
ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un
bambino. [14]Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che
hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo. Ebrei -
Capitolo 6
L'autore espone il suo disegno [1]Perciò, lasciando da
parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più completo,
senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della
fede in Dio, [2]della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani,
della risurrezione dei morti e del giudizio eterno. [3]Questo noi intendiamo
fare, se Dio lo permette. [4]Quelli infatti che sono stati una volta
illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello
Spirito Santo [5]e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del
mondo futuro. [6]Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una
seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto
crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia. [7]Infatti
una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe
utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; [8]ma se produce
pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine
arsa dal fuoco!
Parole di speranza e di incoraggiamento [9]Quanto a
voi però, carissimi, anche se parliamo così, siamo certi che sono in voi cose
migliori e che portano alla salvezza. [10]Dio infatti non è ingiusto da
dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo
nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi. [11]Soltanto
desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua
speranza abbia compimento sino alla fine, [12]e perché non diventiate pigri,
ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e la perseveranza divengono
eredi delle promesse. [13]Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non
potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, [14]dicendo: Ti
benedirò e ti moltiplicherò molto. [15]Così, avendo perseverato, Abramo
conseguì la promessa. [16]Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di
loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad ogni
controversia. [17]Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi
della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un
giuramento [18]perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile
che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un
grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è
posta davanti. [19]In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della nostra
vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del
santuario, [20]dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto
sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek.
Ebrei -
Capitolo 7
1. LA SUPERIORITA' DEL CRISTO SUI SACERDOTI
LEVITICI Melchisedek [1]Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote
del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta
dei re e lo benedisse; [2]a lui Abramo diede la decima di ogni cosa;
anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re
di Salem, cioè re di pace. [3]Egli è senza padre, senza madre, senza
genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio
di Dio e rimane sacerdote in eterno. Melchisedek ha ricevuto la decima da
Abramo [4]Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo,
il patriarca, diede la decima del suo bottino. [5]In verità anche quelli
dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di
riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli,
essi pure discendenti da Abramo. [6]Egli invece, che non era della loro
stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della
promessa. [7]Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal
superiore. [8]Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le
riscuote uno di cui si attesta che vive. [9]Anzi si può dire che lo stesso
Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: [10]egli
si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne
incontro Melchìsedek. Dal sacerdozio levitico al sacerdozio secondo
l'ordine di Melchisedek [11]Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile
per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la
legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di
Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? [12]Infatti, mutato il
sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge.
[13]Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno
mai fu addetto all'altare. [14]E' noto infatti che il Signore nostro è
germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al
sacerdozio. L'abrogazione della legge antica [15]Ciò risulta ancor più
evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro
sacerdote, [16]che non è diventato tale per ragione di una prescrizione
carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. [17]Gli è resa infatti
questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di
Melchìsedek.
[18]Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente a
causa della sua debolezza e inutilità - [19]la legge infatti non ha portato
nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza
migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
Immutabilità del
sacerdozio del Cristo [20]Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli
infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; [21]costui al contrario con
un giuramento di colui che gli ha detto: Il Signore ha giurato e non si
pentirà: tu sei sacerdote per sempre.
[22]Per questo, Gesù è diventato
garante di un'alleanza migliore.
[23]Inoltre, quelli sono diventati
sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo;
[24]egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non
tramonta. [25]Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si
accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro
favore.
Perfezione del sommo sacerdote celeste [26]Tale era infatti il
sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato
dai peccatori ed elevato sopra i cieli; [27]egli non ha bisogno ogni giorno,
come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri
peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta
per tutte, offrendo se stesso. [28]La legge infatti costituisce sommi
sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento,
posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in
eterno. Ebrei - Capitolo 8
2. LA SUPERIORITA' DEL CULTO, DEL SANTUARIO
E DELLA MEDIAZIONE DEL CRISTO SACERDOTE Il nuovo sacerdozio e il nuovo
santuario [1]Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi
abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono
della maestà nei cieli, [2]ministro del santuario e della vera tenda che
il Signore, e non un uomo, ha costruito. [3]Ogni sommo sacerdote infatti
viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che
anch'egli abbia qualcosa da offrire. [4]Se Gesù fosse sulla terra, egli non
sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo
la legge. [5]Questi però attendono a un servizio che è una copia e un'ombra
delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Dio a Mosè, quando stava per
costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che
ti è stato mostrato sul monte.
Il Cristo mediatore di un'alleanza
migliore [6]Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più eccellente
quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, essendo questa fondata su
migliori promesse. [7]Se la prima infatti fosse stata perfetta, non sarebbe
stato il caso di stabilirne un'altra. [8]Dio infatti, biasimando il suo
popolo, dice: Ecco vengono giorni, dice il Signore, quando io stipulerò
con la casa d'Israele e con la casa di Giuda un'alleanza nuova; [9]non
come l'alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per
mano per farli uscire dalla terra d'Egitto; poiché essi non son rimasti
fedeli alla mia alleanza, anch'io non ebbi più cura di loro, dice il
Signore. [10]E questa è l'alleanza che io stipulerò con la
casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi
nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed
essi saranno il mio popolo. [11]Né alcuno avrà più da istruire il suo
concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il
Signore! Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di
loro. [12]Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei
loro peccati.
[13]Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato
antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a
sparire.
Ebrei - Capitolo 9
Il Cristo penetra nel santuario
celeste [1]Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un
santuario terreno. [2]Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale
vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata
il Santo. [3]Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei
Santi, con [4]l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta
ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna,
la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. [5]E sopra
l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al
luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare
nei particolari. [6]Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda
entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; [7]nella seconda invece
solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del
sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.
[8]Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via
del santuario, finché sussisteva la prima Tenda. [9]Essa infatti è una
figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che
non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente,
[10]trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte
prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state
riformate.
[11]Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri,
attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di
uomo, cioè non appartenente a questa creazione, [12]non con sangue di capri e
di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel
santuario, procurandoci così una redenzione eterna. [13]Infatti, se il sangue
dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che
sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, [14]quanto più
il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia
a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il
Dio vivente?
Il Cristo sigilla la nuova alleanza con il suo
sangue [15]Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo
ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione delle colpe commesse sotto
la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna
che è stata promessa. [16]Dove infatti c'è un testamento, è necessario che
sia accertata la morte del testatore, [17]perché un testamento ha valore
solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive.
[18]Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.
[19]Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo
da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri
con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il
popolo, [20]dicendo: Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito
per voi. [21]Alla stessa maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti
gli arredi del culto. [22]Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose
vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste
perdono. [23]Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti
fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo
con sacrifici superiori a questi. [24]Cristo infatti non è entrato in
un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo
stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore, [25]e non per
offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario
ogni anno con sangue altrui. [26]In questo caso, infatti, avrebbe dovuto
soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola,
alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante
il sacrificio di se stesso. [27]E come è stabilito per gli uomini che
muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, [28]così Cristo, dopo
essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di
molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a
coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
Ebrei - Capitolo
10
RICAPITOLAZIONE: IL SACRIFICIO DEL CRISTO SUPERIORE AI SACRIFICI
MOSAICI Inefficacia dei sacrifici antichi [1]Avendo infatti la legge solo
un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere
di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono
continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio. [2]Altrimenti
non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che i fedeli,
purificati una volta per tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei
peccati? [3]Invece per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il
ricordo dei peccati, [4]poiché è impossibile eliminare i peccati con il
sangue di tori e di capri. [5]Per questo, entrando nel mondo, Cristo
dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai
preparato. [6]Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il
peccato. [7]Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel
rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà.
[8]Dopo aver detto
prima non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti
né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge,
[9]soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso egli
abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo. [10]Ed è appunto per
quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del
corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre.
Efficacia del
sacrificio del Cristo [11]Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a
celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non
possono mai eliminare i peccati. [12]Egli al contrario, avendo offerto un
solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di
Dio, [13]aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi
piedi. [14]Poiché con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre
quelli che vengono santificati. [15]Questo ce lo attesta anche lo Spirito
Santo. Infatti, dopo aver detto: [16]Questa è l'alleanza che io stipulerò
con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro
cuori e le imprimerò nella loro mente,
[17]dice:
E non mi
ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità.
[18]Ora, dove
c'è il perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il
peccato.
IV. LA FEDE PERSEVERANTE Transizione [19]Avendo dunque,
fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di
Gesù, [20]per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi
attraverso il velo, cioè la sua carne; [21]avendo noi un sacerdote grande
sopra la casa di Dio, [22]accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della
fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con
acqua pura. [23]Manteniamo senza vacillare la professione della nostra
speranza, perché è fedele colui che ha promesso. [24]Cerchiamo anche di
stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, [25]senza disertare le
nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci
a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si
avvicina.
Pericolo dell'apostasia [26]Infatti, se pecchiamo
volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più
alcun sacrificio per i peccati, [27]ma soltanto una terribile attesa del
giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. [28]Quando
qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla
parola di due o tre testimoni. [29]Di quanto maggior castigo allora pensate
che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto
profano quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e
avrà disprezzato lo Spirito della grazia? [30]Conosciamo infatti colui che ha
detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore
giudicherà il suo popolo. [31]E' terribile cadere nelle mani del Dio
vivente! Motivi per perseverare [32]Richiamate alla memoria quei primi
giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una
grande e penosa lotta, [33]ora esposti pubblicamente a insulti e
tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in
questo modo. [34]Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e
avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo
di possedere beni migliori e più duraturi. [35]Non abbandonate dunque la
vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. [36]Avete
solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate
raggiungere la promessa. [37]Ancora un poco, infatti, un poco appena, e
colui che deve venire, verrà e non tarderà. [38]Il mio giusto vivrà mediante
la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in
lui.
[39]Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro
perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra
anima.
Ebrei - Capitolo 11
La fede esemplare degli
antenati [1]La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle
che non si vedono. [2]Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero
buona testimonianza. [3]Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati
dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che
si vede.
[4]Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello
di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di
gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
[5]Per fede
Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò
più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato
via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. [6]Senza la
fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve
credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che
lo cercano.
[7]Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora
non si vedevano, costruì con pio timore un'arca a salvezza della sua
famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia
secondo la fede.
[8]Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per
un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove
andava.
[9]Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione
straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi
della medesima promessa. [10]Egli aspettava infatti la città dalle
salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio
stesso.
[11]Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la
possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva
promesso. [12]Per questo da un uomo solo, e inoltre gia segnato dalla morte,
nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la
sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare.
[13]Nella
fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma
avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e
pellegrini sopra la terra. [14]Chi dice così, infatti, dimostra di essere
alla ricerca di una patria. [15]Se avessero pensato a quella da cui erano
usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; [16]ora invece essi
aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna
di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una
città.
[17]Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui,
che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, [18]del quale era
stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome.
[19]Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti:
per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
[20]Per fede Isacco
benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future.
[21]Per fede
Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò,
appoggiandosi all'estremità del bastone.
[22]Per fede Giuseppe, alla fine
della vita, parlò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa
le proprie ossa.
[23]Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per
tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non
ebbero paura dell'editto del re.
[24]Per fede Mosè, divenuto adulto,
rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, [25]preferendo
essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo
del peccato. [26]Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza
maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla
ricompensa.
[27]Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re;
rimase infatti saldo, come se vedesse l'invisibile.
[28]Per fede
celebrò la pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché lo sterminatore dei
primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
[29]Per fede
attraversarono il Mare Rosso come fosse terra asciutta; questo tentarono di
fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti.
[30]Per fede caddero le
mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette
giorni.
[31]Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli,
avendo accolto con benevolenza gli esploratori.
[32]E che dirò ancora?
Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone,
di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, [33]i quali per fede
conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse,
chiusero le fauci dei leoni, [34]spensero la violenza del fuoco, scamparono
al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti
in guerra, respinsero invasioni di stranieri. [35]Alcune donne riacquistarono
per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la
liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. [36]Altri,
infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. [37]Furono lapidati,
torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli
di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - [38]di loro il
mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le
spelonche della terra.
[39]Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto
per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa:
[40]Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non
ottenessero la perfezione senza di noi.
Ebrei - Capitolo
12
L'esempio di Gesù Cristo [1]Anche noi dunque, circondati da un così
gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci
assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, [2]tenendo
fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio
della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando
l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. [3]Pensate
attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità
dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. [4]Non avete
ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato [5]e
avete gia dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio
mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo
quando sei ripreso da lui; [6]perché il Signore corregge colui che egli
ama e sferza chiunque riconosce come figlio.
[7]E' per la vostra
correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che
non è corretto dal padre? [8]Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno
avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! [9]Del resto, noi abbiamo
avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo
rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti,
per avere la vita? [10]Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come
sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci
partecipi della sua santità. [11]Certo, ogni correzione, sul momento, non
sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e
di giustizia a quelli che per suo mezzo sono
stati addestrati.
[12]Perciò rinfrancate le mani cadenti e le
ginocchia infiacchite [13]e raddrizzate le vie storte per i vostri passi,
perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a
guarire.
Castigo dell'infedeltà [14]Cercate la pace con tutti e la
santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, [15]vigilando
che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice
velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; [16]non vi sia
nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola
pietanza vendette la sua primogenitura. [17]E voi ben sapete che in seguito,
quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò
possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con
lacrime. Le due alleanze [18]Voi infatti non vi siete accostati a un luogo
tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta, [19]né a
squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano
scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; [20]non potevano
infatti sopportare l'intimazione: Se anche una bestia tocca il monte sia
lapidata. [21]Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse:
Ho paura e tremo. [22]Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla
città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli,
all'adunanza festosa [23]e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli,
al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione,
[24]al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce
più eloquente di quello di Abele. [25]Guardatevi perciò di non rifiutare
Colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato
colui che promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se
volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli. [26]La sua voce infatti un
giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una
volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo. [27]La parola ancora
una volta sta a indicare che le cose che possono essere scosse son destinate
a passare, in quanto cose create, perché rimangano quelle che sono
incrollabili.
[28]Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno
incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto
gradito a Dio, con riverenza e timore; [29]perché il nostro Dio è un fuoco
divoratore.
Ebrei - Capitolo 13
APPENDICE Ultime
raccomandazioni [1]Perseverate nell'amore fraterno. [2]Non dimenticate
l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.
[3]Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di
quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. [4]Il matrimonio
sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli
adùlteri saranno giudicati da Dio. [5]La vostra condotta sia senza
avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non
ti lascerò e non ti abbandonerò. [6]Così possiamo dire con fiducia:
Il
Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare
l'uomo?
[7]Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la
parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita,
imitatene la fede. [8]Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! [9]Non
lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore
venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato
giovamento a coloro che ne usarono. [10]Noi abbiamo un altare del quale non
hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo.
[11]Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario
dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori
dell'accampamento. [12]Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il
proprio sangue, patì fuori della porta della città. [13]Usciamo dunque anche
noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo
obbrobrio, [14]perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo
quella futura. [15]Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un
sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo
nome.
[16]Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni
agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si
compiace.
[17]Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché
essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché
facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per
voi.
[18]Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona
coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. [19]Con maggiore
insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più
presto.
[20]Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore
grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore
nostro Gesù, [21]vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la
sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù
Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
[22]Vi
raccomando, fratelli, accogliete questa parola di esortazione; proprio per
questo molto brevemente vi ho scritto. [23]Sappiate che il nostro fratello
Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò insieme con lui.
[24]Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli
d'Italia. La grazia sia con tutti voi. Giacomo - Capitolo 1 Indirizzo e
saluto [1]Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici
tribù disperse nel mondo, salute. Il beneficio delle
prove [2]Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni
sorta di prove, [3]sapendo che la prova della vostra fede produce la
pazienza. [4]E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti
e integri, senza mancare di nulla. La domanda fiduciosa [5]Se qualcuno
di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e
senza rinfacciare, e gli sarà data. [6]La domandi però con fede, senza
esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal
vento; [7]e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore [8]un uomo che ha
l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni. La sorte del
ricco [9]Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione
[10]e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba.
[11]Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e
la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle
sue imprese. La tentazione [12]Beato l'uomo che sopporta la tentazione,
perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il
Signore ha promesso a quelli che lo amano. [13]Nessuno, quando è tentato,
dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male e non
tenta nessuno al male. [14]Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria
concupiscenza che lo attrae e lo seduce; [15]poi la concupiscenza concepisce
e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la
morte.
Ascoltare la parola e metterla in pratica [16]Non andate fuori
strada, fratelli miei carissimi; [17]ogni buon regalo e ogni dono perfetto
viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione
né ombra di cambiamento. [18]Di sua volontà egli ci ha generati con una
parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue
creature. [19]Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad
ascoltare, lento a parlare, lento all'ira. [20]Perché l'ira dell'uomo non
compie ciò che è giusto davanti a Dio. [21]Perciò, deposta ogni impurità e
ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata
in voi e che può salvare le vostre anime. [22]Siate di quelli che mettono in
pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.
[23]Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia
a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: [24]appena s'è
osservato, se ne va, e subito dimentica com'era. [25]Chi invece fissa lo
sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non
come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi
troverà la sua felicità nel praticarla.
[26]Se qualcuno pensa di
essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua
religione è vana. [27]Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro
Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e
conservarsi puri da questo mondo.
Giacomo - Capitolo 2
Il rispetto
dovuto ai poveri [1]Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la
vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria.
[2]Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro
al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito
logoro. [3]Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite:
«Tu siediti qui comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti in piedi lì»,
oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», [4]non fate in voi stessi
preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi? [5]Ascoltate,
fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli
ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?
[6]Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi
tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? [7]Non sono essi che
bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? [8]Certo, se
adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il
prossimo tuo come te stesso, fate bene; [9]ma se fate distinzione di persone,
commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.
[10]Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un
punto solo, diventa colpevole di tutto; [11]infatti colui che ha detto: Non
commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere.
Ora se tu non
commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. [12]Parlate
e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di
libertà, perché [13]il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà
usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel
giudizio.
La fede e le opere [14]Che giova, fratelli miei, se uno dice
di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?
[15]Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo
quotidiano [16]e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e
saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? [17]Così
anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. [18]Al contrario uno
potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza
le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. [19]Tu credi che
c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! [20]Ma vuoi
sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? [21]Abramo,
nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco,
suo figlio, sull'altare? [22]Vedi che la fede cooperava con le opere di lui,
e che per le opere quella fede divenne perfetta [23]e si compì la Scrittura
che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu
chiamato amico di Dio. [24]Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle
opere e non soltanto in base alla fede. [25]Così anche Raab, la meretrice,
non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità
agli esploratori e averli rimandati per altra via? [26]Infatti come il
corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è
morta. Giacomo - Capitolo 3
Contro l'intemperanza del
linguaggio [1]Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi
riceveremo un giudizio più severo, [2]poiché tutti quanti manchiamo in molte
cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a
freno anche tutto il corpo. [3]Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli
perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. [4]Ecco,
anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi,
sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra.
[5]Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose.
Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! [6]Anche la
lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre
membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la
sua fiamma dalla Geenna. [7]Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli,
di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla
razza umana, [8]ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è
piena di veleno mortale. [9]Con essa benediciamo il Signore e Padre e con
essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. [10]E' dalla stessa
bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli
miei! [11]Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce
e amara? [12]Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una
vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua
dolce. La vera e la falsa sapienza [13]Chi è saggio e accorto tra voi?
Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. [14]Ma
se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e
non mentite contro la verità. [15]Non è questa la sapienza che viene
dall'alto: è terrena, carnale, diabolica; [16]poiché dove c'è gelosia e
spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. [17]La
sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite,
arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza
ipocrisia. [18]Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro
che fanno opera di pace. Giacomo - Capitolo 4
Contro le
discordie [1]Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a
voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre
membra? [2]Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non
riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non
chiedete; [3]chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i
vostri piaceri. [4]Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare
Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. [5]O
forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama
lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? [6]Ci dà anzi una grazia
più grande; per questo dice:
Dio resiste ai superbi; agli umili
invece dà la sua grazia.
[7]Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al
diavolo, ed egli fuggirà da voi. [8]Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà
a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori,
o irresoluti. [9]Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il
vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza.
[10]Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.
[11]Non
sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il
fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge
non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. [12]Ora, uno
solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu
che ti fai giudice del tuo prossimo?
Avvertimento ai ricchi [13]E ora
a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un
anno e faremo affari e guadagni», [14]mentre non sapete cosa sarà
domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un
istante e poi scompare. [15]Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà,
vivremo e faremo questo o quello. [16]Ora invece vi vantate nella vostra
arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. [17]Chi dunque sa fare il
bene e non lo compie, commette peccato.
Giacomo - Capitolo
5
[1]E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che
vi sovrastano! [2]Le vostre ricchezze sono imputridite, [3]le vostre vesti
sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono
consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di
voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per
gli ultimi giorni! [4]Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che
hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte
alle orecchie del Signore degli eserciti. [5]Avete gozzovigliato sulla terra
e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della
strage. [6]Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre
resistenza.
La venuta del Signore [7]Siate dunque pazienti, fratelli,
fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta
pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge
d'autunno e le piogge di primavera. [8]Siate pazienti anche voi, rinfrancate
i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. [9]Non lamentatevi,
fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è
alle porte. [10]Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di
pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. [11]Ecco, noi chiamiamo
beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della
pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore,
perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. Esortazioni
finali [12]Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per
la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro «sì» sia sì, e il
vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. [13]Chi tra voi è nel
dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. [14]Chi è malato, chiami a sé i
presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel
nome del Signore. [15]E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il
Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati.
[16]Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni
per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta
con insistenza. [17]Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò
intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei
mesi. [18]Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse
il suo frutto. [19]Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e
un altro ve lo riconduce, [20]costui sappia che chi riconduce un peccatore
dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una
moltitudine di peccati. Pietro 1 - Capitolo 1 Indirizzo e
saluto [1]Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto,
nella Galazia, nella Cappadòcia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti [2]secondo
la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito,
per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace
a voi in abbondanza. Introduzione. L'eredità donata dal Padre [3]Sia
benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande
misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo
dai morti, per una speranza viva, [4]per una eredità che non si corrompe, non
si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, [5]che dalla
potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza,
prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. Amore e fedeltà nei contronti del
Cristo [6]Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un pò
afflitti da varie prove, [7]perché il valore della vostra fede, molto più
preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco,
torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo:
[8]voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui.
Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, [9]mentre conseguite la mèta
della vostra fede, cioè la salvezza delle anime. La rilevazione profetica
dello Spirito [10]Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che
profetizzarono sulla grazia a voi destinata [11]cercando di indagare a quale
momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in
loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che
dovevano seguirle. [12]E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi,
erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che
vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose
nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo. Esigenze della nuova
vita. Santità del neofita [13]Perciò, dopo aver preparato la vostra mente
all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi
sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. [14]Come figli obbedienti, non
conformatevi ai desideri d'un tempo, quando eravate nell'ignoranza, [15]ma ad
immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la
vostra condotta; [16]poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono
santo. [17]E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali
giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del
vostro pellegrinaggio. [18]Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili,
come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata
dai vostri padri, [19]ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello
senza difetti e senza macchia. [20]Egli fu predestinato gia prima della
fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. [21]E
voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha
dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in
Dio. La rigenerazione mediante la Parola [22]Dopo aver santificato le
vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come
fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, [23]essendo
stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola
di Dio viva ed eterna. [24]Poichè tutti i mortali sono come l'erba e ogni
loro splendore è come fiore d'erba. L'erba inaridisce, i fiori
cadono, [25]ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la
parola del vangelo che vi è stato annunziato.
Pietro 1 - Capitolo
2
[1]Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e
ogni maldicenza, [2]come bambini appena nati bramate il puro latte
spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: [3]se davvero avete gia
gustato come è buono il Signore.
Il sacerdozio
nuovo [4]Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta
e preziosa davanti a Dio, [5]anche voi venite impiegati come pietre vive
per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo,
per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
[6]Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra
angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà
confuso.
[7]Onore dunque a voi che credete; ma per gli
increduli
la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la
pietra angolare, [8]sasso d'inciampo e pietra di scandalo.
Loro
v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati.
[9]Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il
popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; [10]voi, che un
tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo
esclusi dalla misericordia, ora invece avete
ottenuto misericordia.
Obblighi dei cristiani: tra i
pagani [11]Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi
dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. [12]La vostra condotta
tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori,
al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno
del giudizio. Verso le autorità [13]State sottomessi ad ogni
istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, [14]sia ai
governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni.
[15]Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate
la bocca all'ignoranza degli stolti. [16]Comportatevi come uomini liberi, non
servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come
servitori di Dio. [17]Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio,
onorate il re.
Verso i padroni esigenti [18]Domestici, state soggetti
con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma
anche a quelli difficili. [19]E' una grazia per chi conosce Dio subire
afflizioni, soffrendo ingiustamente; [20]che gloria sarebbe infatti
sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete
con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. [21]A questo
infatti siete stati chiamati, poichè anche Cristo patì per voi, lasciandovi
un esempio, perché ne seguiate le orme: [22]egli non commise peccato e non si
trovò inganno sulla sua bocca, [23]oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e
soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che
giudica con giustizia. [24]Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul
legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la
giustizia; [25]dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come
pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre
anime. Pietro 1 - Capitolo 3
Nel matrimonio [1]Ugualmente voi,
mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano
di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di
parole, conquistati [2]considerando la vostra condotta casta e rispettosa.
[3]Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati,
collane d'oro, sfoggio di vestiti -; [4]cercate piuttosto di adornare
l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di
pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. [5]Così una volta si ornavano le
sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti,
[6]come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete
diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna
minaccia. [7]E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli,
perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano
con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre
preghiere.
Tra fratelli [8]E finalmente siate tutti concordi,
partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno,
misericordiosi, umili; [9]non rendete male per male, né ingiuria per
ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete
stati chiamati per avere in eredità la benedizione. [10]Infatti: Chi vuole
amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e
le sue labbra da parole d'inganno; [11]eviti il male e faccia il
bene, cerchi la pace e la segua, [12]perché gli occhi del Signore sono
sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il
volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
Nella
persecuzione [13]E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene?
[14]E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi
sgomentate per paura di loro, né vi turbate, [15]ma adorate il Signore,
Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi
ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e
rispetto, [16]con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si
parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra
buona condotta in Cristo. [17]E' meglio infatti, se così vuole Dio,
soffrire operando il bene che facendo il male. La risurrezione e la
discesa agli inferi [18]Anche Cristo è morto una volta per sempre per i
peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella
carne, ma reso vivo nello spirito. [19]E in spirito andò ad annunziare la
salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; [20]essi avevano un
tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni
di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in
tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. [21]Figura, questa, del
battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma
invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in
virtù della risurrezione di Gesù Cristo, [22]il quale è alla destra di Dio,
dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i
Principati e le Potenze. Pietro 1 - Capitolo 4
Rottura con il
peccato [1]Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli
stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente
col peccato, [2]per non servire più alle passioni umane ma alla volontà di
Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale. [3]Basta col
tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo
nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle crapule, nei bagordi, nelle
ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. [4]Per questo trovano strano
che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e
vi oltraggiano. [5]Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i
vivi e i morti; [6]infatti è stata annunziata la buona novella anche ai
morti, perché pur avendo subìto, perdendo la vita del corpo, la condanna
comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito. Nell'attesa
della parusia [7]La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e
sobri, per dedicarvi alla preghiera. [8]Soprattutto conservate tra voi una
grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati.
[9]Praticate l'ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare.
[10]Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli
altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. [11]Chi
parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia
con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per
mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli
dei secoli. Amen! Felici coloro che soffrono con il
Cristo [12]Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che
si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di
strano. [13]Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di
Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria
possiate rallegrarvi ed esultare. [14]Beati voi, se venite insultati per il
nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su
di voi. [15]Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore
o delatore. [16]Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca;
glorifichi anzi Dio per questo nome. [17]E' giunto infatti il momento in
cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la
fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio?
[18]E se il
giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del
peccatore?
[19]Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio,
si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il
bene.
Pietro 1 - Capitolo 5
Avvertimenti: agli
anziani [1]Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro,
testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve
manifestarsi: [2]pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo
non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon
animo; [3]non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi
modelli del gregge. [4]E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la
corona della gloria che non appassisce. Ai fedeli [5]Ugualmente, voi,
giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni
verso gli altri, perchè Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli
umili.
[6]Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi
esalti al tempo opportuno, [7]gettando in lui ogni vostra preoccupazione,
perché egli ha cura di voi. [8]Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico,
il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.
[9]Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il
mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.
[10]E il Dio di ogni
grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso
vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e
saldi. [11]A lui la potenza nei secoli. Amen!
Ultimo avviso.
Saluti [12]Vi ho scritto, come io ritengo, brevemente per mezzo di
Silvano, fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera
grazia di Dio. In essa state saldi! [13]Vi saluta la comunità che è stata
eletta come voi e dimora in Babilonia; e anche Marco, mio figlio.
[14]Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità. Pace a voi tutti che siete
in Cristo! Pietro 2 - Capitolo 1 Indirizzo [1]Simon Pietro, servo e
apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la
stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo:
[2]grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e
di Gesù Signore nostro. La liberalità divina [3]La sua potenza divina ci
ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante
la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. [4]Con
queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi,
perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo
sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. [5]Per
questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla
virtù la conoscenza, [6]alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la
pazienza, alla pazienza la pietà, [7]alla pietà l'amore fraterno, all'amore
fraterno la carità. [8]Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi
lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù
Cristo. [9]Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere
stato purificato dai suoi antichi peccati. [10]Quindi, fratelli, cercate di
render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete
questo non inciamperete mai. [11]Così infatti vi sarà ampiamente aperto
l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. La
testimonianza apostolica [12]Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose,
benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete. [13]Io credo
giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie
esortazioni, [14]sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi
ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. [15]E procurerò che
anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose. La
parola profetica [16]Infatti, non per essere andati dietro a favole
artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta
del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della
sua grandezza. [17]Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre
quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio
mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». [18]Questa voce noi
l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
[19]E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale
fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo
oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei
vostri cuori. [20]Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va
soggetta a privata spiegazione, [21]poiché non da volontà umana fu recata mai
una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di
Dio. Pietro 2 - Capitolo 2
I falsi dottori [1]Ci sono stati anche
falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi
maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha
riscattati e attirandosi una pronta rovina. [2]Molti seguiranno le loro
dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.
[3]Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna
è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato. Le lezioni del
passato [4]Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li
precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio;
[5]non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè,
banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di
empi; [6]condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole
in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.
[7]Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di
quegli scellerati. [8]Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva
mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima
giusta per tali ignominie. [9]Il Signore sa liberare i pii dalla prova e
serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, [10]soprattutto
coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano
il Signore. Il castigo futuro Temerari, arroganti, non temono d'insultare
gli esseri gloriosi decaduti, [11]mentre gli angeli, a loro superiori per
forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti
al Signore. [12]Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a
essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno
distrutti nella loro corruzione, [13]subendo il castigo come salario
dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta
sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi;
[14]han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato,
adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di
maledizione! [15]Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via
di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità, [16]ma fu ripreso per la
sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza
del profeta. [17]Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte
dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. [18]Con
discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne
coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono
nell'errore. [19]Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della
corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. [20]Se infatti,
dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del
Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti,
la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. [21]Meglio sarebbe
stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che,
dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro
dato. [22]Si è verificato per essi il proverbio:
Il cane è tornato al suo
vomito e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi
nel brago.
Pietro 2 - Capitolo 3
Il giorno del Signore: i
profeti e gli apostoli [1]Questa, o carissimi, è gia la seconda lettera che
vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana
intelligenza, [2]perché teniate a mente le parole gia dette dai santi
profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli
apostoli. I falsi dottori [3]Questo anzitutto dovete sapere, che verranno
negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le
proprie passioni [4]e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Dal
giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al
principio della creazione». [5]Ma costoro dimenticano volontariamente che i
cieli esistevano gia da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in
mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; [6]e che
per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì.
[7]Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola,
riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli
empi. [8]Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al
Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. [9]Il
Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma
usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti
abbiano modo di pentirsi. [10]Il giorno del Signore verrà come un ladro;
allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore
si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà
distrutta.
Nuovo invito alla santità. Dossologia [11]Poiché dunque
tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella
santità della condotta e nella pietà, [12]attendendo e affrettando la venuta
del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi
incendiati si fonderanno! [13]E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo
nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la
giustizia. [14]Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate
d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. [15]La
magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il
nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è
stata data; [16]così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste
cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e
gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria
rovina.
[17]Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in
guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi
dall'errore degli empi; [18]ma crescete nella grazia e nella conoscenza del
Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno
dell'eternità. Amen!
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