|
|
|
|
NUOVO TESTAMENTO
- IL VANGELO - APOSTOLI
|
|
|
GLI APOSTOLI |
Giovanni 1 - Capitolo 1 Il Verbo incarnato e la comunione con il Padre e il
Figlio [1]Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che
noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò
che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita [2](poiché la
vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo
testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è
resa visibile a noi), [3]quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo
anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione
è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. [4]Queste cose vi scriviamo, perché
la nostra gioia sia perfetta. I. CAMMINARE NELLA LUCE [5]Questo è il
messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in
lui non ci sono tenebre. [6]Se diciamo che siamo in comunione con lui e
camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. [7]Ma
se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni
con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni
peccato. Prima condizione: rompere con il peccato [8]Se diciamo che siamo
senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. [9]Se
riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i
peccati e ci purificherà da ogni colpa. [10]Se diciamo che non abbiamo
peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Giovanni 1
- Capitolo 2
[1]Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non
pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre:
Gesù Cristo giusto. [2]Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non
soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Seconda
condizione: osservare i comandamenti, soprattutto quello
della carità [3]Da questo sappiamo d'averlo conosciuto: se osserviamo i
suoi comandamenti. [4]Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi
comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; [5]ma chi osserva la sua
parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di
essere in lui. [6]Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui
si è comportato. [7]Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un
comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento
antico è la parola che avete udito. [8]E tuttavia è un comandamento nuovo
quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre
stanno diradandosi e la vera luce gia risplende. [9]Chi dice di essere nella
luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. [10]Chi ama suo fratello,
dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. [11]Ma chi odia
suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché
le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Terza condizione: guardarsi
dal mondo [12]Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i
peccati in virtù del suo nome. [13]Scrivo a voi, padri, perché avete
conosciuto colui che è fin dal principio. Scrivo a voi, giovani, perché
avete vinto il maligno. [14]Ho scritto a voi, figlioli, perché avete
conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto
colui che è fin dal principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete
forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto
il maligno. [15]Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il
mondo, l'amore del Padre non è in lui; [16]perché tutto quello che è nel
mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la
superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. [17]E il mondo passa
con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in
eterno!
Quarta condizione: guardarsi dagli anticristi [18]Figlioli,
questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di
fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima
ora. [19]Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero
stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che
non tutti sono dei nostri. [20]Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e
tutti avete la scienza. [21]Non vi ho scritto perché non conoscete la verità,
ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. [22]Chi
è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è
colui che nega il Padre e il Figlio. [23]Chiunque nega il Figlio, non
possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche
il Padre. [24]Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in
voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete
nel Figlio e nel Padre. [25]E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la
vita eterna.
[26]Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di
traviarvi. [27]E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in
voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi
insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come
essa vi insegna.
[28]E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo
aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua
venuta. [29]Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la
giustizia, è nato da lui.
Giovanni 1 - Capitolo 3
II. VIVERE DA
FIGLI DI DIO [1]Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati
figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci
conosce è perché non ha conosciuto lui. [2]Carissimi, noi fin d'ora siamo
figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però
che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo
vedremo così come egli è. Prima condizione: rompere con il
peccato [3]Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli
è puro. [4]Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della
legge, perché il peccato è violazione della legge. [5]Voi sapete che egli è
apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato. [6]Chiunque
rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha
conosciuto. [7]Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto
com'egli è giusto. [8]Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il
diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per
distruggere le opere del diavolo. [9]Chiunque è nato da Dio non commette
peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è
nato da Dio.
[10]Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del
diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il
suo fratello.
Seconda condizione: osservare i comandamenti, soprattutto
quello della carità [11]Poiché questo è il messaggio che avete udito fin
da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. [12]Non come Caino, che era
dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le
opere sue erano malvage, mentre quelle di suo fratello eran
giuste. [13]Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. [14]Noi
sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli.
Chi non ama rimane nella morte. [15]Chiunque odia il proprio fratello è
omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita
eterna.
[16]Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua
vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. [17]Ma
se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità
gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? [18]Figlioli,
non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. [19]Da
questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo
il nostro cuore [20]qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande
del nostro cuore e conosce ogni cosa. [21]Carissimi, se il nostro cuore non
ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; [22]e qualunque cosa chiediamo
la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che
è gradito a lui.
[23]Questo è il suo comandamento: che crediamo nel
nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il
precetto che ci ha dato. [24]Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed
egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci
ha dato.
Giovanni 1 - Capitolo 4
Terza condizione: guardarsi dagli
anticristi e dal mondo [1]Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma
mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da
Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. [2]Da questo potete
riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è
venuto nella carne, è da Dio; [3]ogni spirito che non riconosce Gesù, non è
da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene,
anzi è gia nel mondo. [4]Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi
falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel
mondo. [5]Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo
li ascolta. [6]Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da
Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo
spirito dell'errore. III. ALLE FONTI DELLA CARITA' E DELLA FEDE Alle fonti
della carità [7]Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da
Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. [8]Chi non ama non ha
conosciuto Dio, perché Dio è amore. [9]In questo si è manifestato l'amore di
Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi
avessimo la vita per lui. [10]In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad
amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima
di espiazione per i nostri peccati. [11]Carissimi, se Dio ci ha amato,
anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. [12]Nessuno mai ha visto Dio; se
ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in
noi. [13]Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli
ci ha fatto dono del suo Spirito. [14]E noi stessi abbiamo veduto e
attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.
[15]Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli
in Dio. [16]Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi.
Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in
lui.
[17]Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché
abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche
noi, in questo mondo. [18]Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore
perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme
non è perfetto nell'amore.
[19]Noi amiamo, perché egli ci ha amati per
primo. [20]Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un
mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare
Dio che non vede. [21]Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama
Dio, ami anche il suo fratello.
Giovanni 1 - Capitolo 5
Alla fonte
della fede [1]Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama
colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. [2]Da questo
conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i
comandamenti, [3]perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i
suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. [4]Tutto ciò che
è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto
il mondo: la nostra fede. [5]E chi è che vince il mondo se non chi crede
che Gesù è il Figlio di Dio? [6]Questi è colui che è venuto con acqua e
sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue.
Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
[7]Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: [8]lo Spirito, l'acqua e
il sangue, e questi tre sono concordi. [9]Se accettiamo la testimonianza
degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è
quella che ha dato al suo Figlio. [10]Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa
testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non
crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio. [11]E la testimonianza
è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
[12]Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la
vita.
[13]Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita
eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
COMPLIMENTI La
preghiera per i peccatori [14]Questa è la fiducia che abbiamo in lui:
qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. [15]E
se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere gia
quello che gli abbiamo chiesto. [16]Se uno vede il proprio fratello
commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la
vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla
morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non
pregare. [17]Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla
morte.
Riassunto dell'epistola [18]Sappiamo che chiunque è nato da Dio
non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca.
[19]Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il
potere del maligno. [20]Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha
dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel
Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. [21]Figlioli,
guardatevi dai falsi dei! Giovanni 2 - Capitolo 1 Saluto [1]Io, il
presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non
io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, [2]a causa della
verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: [3]grazia,
misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù
Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Il comando della
carità [4]Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che
camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal
Padre. [5]E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma
quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri.
[6]E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo
è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in
esso. Gli anticristi [7]Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel
mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e
l'anticristo! [8]Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere
quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena.
[9]Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio.
Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. [10]Se qualcuno
viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non
salutatelo; [11]poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere
perverse. Conclusione [12]Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto
farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di
poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena. [13]Ti
salutano i figli della eletta tua sorella. Giovanni 3 - Capitolo
1 Saluto [1]Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità.
[2]Carissimo, faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute,
come va bene per la tua anima. Elogio di Gaio [3]Molto infatti mi sono
rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che
tu sei verace in quanto tu cammini nella verità. [4]Non ho gioia più grande
di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità. [5]Carissimo,
tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché
forestieri. [6]Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla
Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in modo degno di Dio,
[7]perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla
dai pagani. [8]Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla
diffusione della verità.
Condotta di Diotrefe. Testimonianza resa a
Demetrio [9]Ho scritto qualche parola alla Chiesa ma Diòtrefe, che ambisce il
primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. [10]Per questo, se verrò,
gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci
maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e
impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa.
[11]Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi
fa il male non ha veduto Dio. [12]Quanto a Demetrio, tutti gli rendono
testimonianza, anche la stessa verità; anche noi ne diamo testimonianza e tu
sai che la nostra testimonianza è veritiera.
Epilogo [13]Molte cose
avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. [14]Spero
però di vederti presto e parleremo a viva voce. [15]La pace sia con te. Gli
amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno. Giuda - Capitolo
1 Indirizzo e occasione [1]Giuda, servo di Gesù Cristo, fratello di
Giacomo, agli eletti che vivono nell'amore di Dio Padre e sono stati
preservati per Gesù Cristo: [2]misericordia a voi e pace e carità in
abbondanza. [3]Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla
nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere
per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. [4]Si
sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono gia stati
segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla
loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico
padrone e signore Gesù Cristo.
I falsi dottori. Il castigo che li
minaccia [5]Ora io voglio ricordare a voi, che gia conoscete tutte queste
cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece
perire in seguito quelli che non vollero credere, [6]e che gli angeli che
non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li
tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno.
[7]Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate
all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura,
stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno. Le loro bestemmie.
La loro perversità [8]Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei
loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano
gli esseri gloriosi. [9]L'arcangelo Michele quando, in contesa con il
diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole
offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! [10]Costoro invece bestemmiano
tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi,
come animali senza ragione, questo serve a loro rovina. [11]Guai a loro!
Perché si sono incamminati per la strada di Caino e, per sete di lucro, si
sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti nella ribellione di
Kore. [12]Sono la sozzura dei vostri banchetti sedendo insieme a mensa senza
ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza pioggia portate via dai venti,
o alberi di fine stagione senza frutto, due volte morti, sradicati;
[13]come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri
erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in
eterno. [14]Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco,
il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio
contro tutti, [15]e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di
empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno
pronunziato contro di lui». [16]Sono sobillatori pieni di acredine, che
agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose
e adùlano le persone per motivi interessati.
Esortazioni ai fedeli.
L'insegnamento degli apostoli [17]Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose
che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. [18]Essi
vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno
secondo le loro empie passioni». [19]Tali sono quelli che provocano
divisioni, gente materiale, privi dello Spirito. I doveri della
carità [20]Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra
la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo,
[21]conservatevi nell'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore
nostro Gesù Cristo per la vita eterna. [22]Convincete quelli che sono
vacillanti, [23]altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine
abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata
dalla loro carne. Dossologia [24]A colui che può preservarvi da ogni
caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella
letizia, [25]all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro
Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre.
Amen!
Apocalisse - Capitolo 1 Prologo [1]Rivelazione di Gesù Cristo
che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto
accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni.
[2]Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo,
riferendo ciò che ha visto. [3]Beato chi legge e beati coloro che ascoltano
le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono
scritte. Perché il tempo è vicino. I. LE LETTERE ALLE CHIESE DI
ASIA Indirizzo [4]Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a
voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno
davanti al suo trono, [5]e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il
primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama
e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, [6]che ha fatto di noi
un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza
nei secoli dei secoli. Amen.
[7]Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo
vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si
batteranno per lui il petto.
Sì, Amen! [8]Io sono l'Alfa e l'Omega,
dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene,
l'Onnipotente! Visione preparatoria [9]Io, Giovanni, vostro fratello e
vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi
trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della
testimonianza resa a Gesù. [10]Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii
dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: [11]Quello che
vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a
Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. [12]Ora, come mi
voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro
[13]e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito
lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. [14]I capelli
della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi
fiammeggianti come fuoco, [15]i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente
purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque.
[16]Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada
affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in
tutta la sua forza. [17]Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma
egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e
l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere
sopra la morte e sopra gli inferi. [19]Scrivi dunque le cose che hai visto,
quelle che sono e quelle che accadranno dopo. [20]Questo è il senso recondito
delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri
d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette
lampade sono le sette Chiese.
Apocalisse - Capitolo 2
1.
Efeso [1]All'angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene
le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri
d'oro: [2]Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non
puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si
dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. [3]Sei costante e
hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. [4]Ho però
da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. [5]Ricorda
dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non
ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo
posto. [6]Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti,
che anch'io detesto. [7]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice
alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta
nel paradiso di Dio.
2. Smirne [8]All'angelo della Chiesa di Smirne
scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla
vita: [9]Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e
la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono,
ma appartengono alla sinagoga di satana. [10]Non temere ciò che stai
per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere,
per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii
fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
[11]Chi ha
orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà
colpito dalla seconda morte.
3. Pergamo [12]All'angelo della Chiesa di
Pèrgamo scrivi: Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: [13]So
che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e
non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio
fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana.
[14]Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della
dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei
figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e
ad abbandonarsi alla fornicazione. [15]Così pure hai di quelli che seguono
la dottrina dei Nicolaìti. [16]Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da
te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
[17]Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la
manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo,
che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.
4.
Tiatira [18]All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi: Così parla il
Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi
simili a bronzo splendente. [19]Conosco le tue opere, la carità, la fede, il
servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle
prime. [20]Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si
spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi
alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. [21]Io le ho dato
tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza.
[22]Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono
adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle
opere che ha loro insegnato. [23]Colpirò a morte i suoi figli e tutte le
Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli
uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. [24]A voi di
Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le
profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; [25]ma
quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. [26]Al vincitore che
persevera sino alla fine nelle mie opere,
darò autorità sopra le
nazioni; [27]le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi
di terracotta,
[28]con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio
e darò a lui la stella del mattino. [29]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo
Spirito dice alle Chiese.
Apocalisse - Capitolo 3
5.
Sardi [1]All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che
possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti
si crede vivo e invece sei morto. [2]Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane
e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio
Dio. [3]Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti,
perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in
quale ora io verrò da te. [4]Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno
macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono
degni. [5]Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò
il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e
davanti ai suoi angeli. [6]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice
alle Chiese. 6. Filadelfia [7]All'angelo della Chiesa di Filadelfia
scrivi: Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di
Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno
apre.
[8]Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che
nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la
mia parola e non hai rinnegato il mio nome. [9]Ebbene, ti faccio dono di
alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma
mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi
piedi e sappiano che io ti ho amato. [10]Poiché hai osservato con costanza la
mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per
venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.
[11]Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la
corona. [12]Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e
non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della
città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso
il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. [13]Chi ha orecchi, ascolti ciò
che lo Spirito dice alle Chiese.
7. Laodicea [14]All'angelo della
Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace,
il Principio della creazione di Dio: [15]Conosco le tue opere: tu non sei né
freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! [16]Ma poiché sei tiepido,
non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. [17]Tu
dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai
di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. [18]Ti
consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco,
vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio
per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. [19]Io tutti quelli che amo li
rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. [20]Ecco, sto
alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io
verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. [21]Il vincitore lo farò sedere
presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il
Padre mio sul suo trono. [22]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice
alle Chiese.
Apocalisse - Capitolo 4
II. LE VISIONI
PROFETICHE 1. PRELIMINARI DEL "GRANDE GIORNO" DI DIO Dio affida
all'Agnello i destini del mondo [1]Dopo ciò ebbi una visione: una porta era
aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba
diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito.
[2]Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul
trono uno stava seduto. [3]Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a
diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono.
[4]Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano
seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul
capo. [5]Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese
ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. [6]Davanti al
trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e
intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di
dietro. [7]Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente
aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il
quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. [8]I quattro esseri
viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi;
giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore
Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!
[9]E ogni volta
che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è
seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, [10]i ventiquattro
vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano
Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al
trono, dicendo:
[11]«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere
la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per
la tua volontà furono create e sussistono».
Apocalisse - Capitolo
5
[1]E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro
a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato
con sette sigilli. [2]Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi
è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». [3]Ma nessuno né
in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e
di leggerlo. [4]Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di
aprire il libro e di leggerlo. [5]Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere
più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà
il libro e i suoi sette sigilli».
[6]Poi vidi ritto in mezzo al trono
circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come
immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di
Dio mandati su tutta la terra. [7]E l'Agnello giunse e prese il libro dalla
destra di Colui che era seduto sul trono. [8]E quando l'ebbe preso, i quattro
esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello,
avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere
dei santi. [9]Cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il
libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai
riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e
nazione [10]e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di
sacerdoti e regneranno sopra la terra».
[11]Durante la visione poi
intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai
vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia [12]e
dicevano a gran voce:
«L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere
potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e
benedizione».
[13]Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la
terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
«A
Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei
secoli dei secoli».
[14]E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i
vegliardi si prostrarono in adorazione.
Apocalisse - Capitolo
6
L'Agnello spezza i sette sigilli [1]Quando l'Agnello sciolse il
primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che
gridava come con voce di tuono: «Vieni». [2]Ed ecco mi apparve un cavallo
bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi
egli uscì vittorioso per vincere ancora. [3]Quando l'Agnello aprì il secondo
sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». [4]Allora uscì
un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di
togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu
consegnata una grande spada.
[5]Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo,
udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un
cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. [6]E udii
gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per
un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano
sprecati».
[7]Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del
quarto essere vivente che diceva: «Vieni». [8]Ed ecco, mi apparve un cavallo
verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro
l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per
sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della
terra.
[9]Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le
anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della
testimonianza che gli avevano resa. [10]E gridarono a gran voce:
«Fino
a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non
vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della
terra?».
[11]Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu
detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei
loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi
come loro.
[12]Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu
un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna
diventò tutta simile al sangue, [13]le stelle del cielo si abbatterono sopra
la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi
immaturi. [14]Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i
monti e le isole furono smossi dal loro posto. [15]Allora i re della terra e
i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o
libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; [16]e
dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla
faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, [17]perché è
venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può
resistere?
Apocalisse - Capitolo 7
I servi di Dio saranno
preservati [1]Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli
della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla
terra, né sul mare, né su alcuna pianta. [2]Vidi poi un altro angelo che
saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce
ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra
e il mare: [3]«Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché
non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi
servi».
[4]Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il
sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli
d'Israele:
[5]dalla tribù di Giuda dodicimila; dalla tribù di Ruben
dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; [6]dalla tribù di Aser
dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse
dodicimila; [7]dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi
dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; [8]dalla tribù di Zàbulon
dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino
dodicimila.
Il trionfo dei nuovi eletti in cielo [9]Dopo ciò, apparve
una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza,
popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti
all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. [10]E
gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono
e all'Agnello».
[11]Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono
e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la
faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:
[12]«Amen! Lode,
gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei
secoli dei secoli. Amen».
[13]Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e
disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?».
[14]Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono
passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti
rendendole candide col sangue dell'Agnello. [15]Per questo stanno davanti al
trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e
Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
[16]Non
avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura
di sorta, [17]perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro
pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni
lacrima dai loro occhi».
Apocalisse - Capitolo 8
Il settimo
sigillo [1]Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in
cielo per circa mezz'ora. [2]Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio
furono date sette trombe. Le preghiere dei santi affrettano la venuta del
grande giorno [3]Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un
incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme
con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto
davanti al trono. [4]E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì
davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. [5]Poi l'angelo prese
l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra:
ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto. Le
prime quattro trombe [6]I sette angeli che avevano le sette trombe si
accinsero a suonarle. [7]Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco
mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un
terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
[8]Il
secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata
nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, [9]un terzo delle creature che
vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.
[10]Il terzo
angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una
torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. [11]La stella
si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini
morirono per quelle acque, perché erano divenute amare.
[12]Il quarto
angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo
degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e
la notte ugualmente.
[13]Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto
del cielo e gridava a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti della terra
al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per
suonare!».
Apocalisse - Capitolo 9
La quinta tromba [1]Il
quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra.
Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; [2]egli aprì il
pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande
fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. [3]Dal fumo uscirono cavallette
che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli
scorpioni della terra. [4]E fu detto loro di non danneggiare né erba né
arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio
sulla fronte. [5]Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli
per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando
punge un uomo. [6]In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non
la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. [7]Queste
cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa
avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli
uomini. [8]Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come
quelli dei leoni. [9]Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo
delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati
all'assalto. [10]Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code
il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. [11]Il loro re era
l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco
Sterminatore.
[12]Il primo «guai» è passato. Rimangono ancora due «guai»
dopo queste cose.
La sesta tromba [13]Il sesto angelo suonò la tromba.
Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio.
[14]E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli
incatenati sul gran fiume Eufràte». [15]Furono sciolti i quattro angeli
pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo
dell'umanità. [16]Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni;
ne intesi il numero. [17]Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi
avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano
come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. [18]Da
questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla
loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. [19]La potenza dei cavalli
infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a
serpenti, hanno teste e con esse nuociono. [20]Il resto dell'umanità che
non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani;
non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di
bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né
camminare; [21]non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né
alla fornicazione, né alle ruberie.
Apocalisse - Capitolo
10
Imminenza del castigo finale [1]Vidi poi un altro angelo, possente,
discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno;
aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. [2]Nella mano
teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il
sinistro sulla terra, [3]gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando
ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. [4]Dopochè i sette
tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii
una voce dal cielo che mi disse: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto
i sette tuoni e non scriverlo». [5]Allora l'angelo che avevo visto con un
piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo [6]e
giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra,
mare, e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio! [7]Nei giorni in cui il
settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà
il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i
profeti».
Il libro ingoiato [8]Poi la voce che avevo udito dal cielo
mi parlò di nuovo: «Và, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta
ritto sul mare e sulla terra». [9]Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai
di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti
riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele».
[10]Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo
sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle
viscere tutta l'amarezza. [11]Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora
su molti popoli, nazioni e re». Apocalisse - Capitolo 11
I due
testimoni [1]Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto:
«Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi
stanno adorando. [2]Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e
non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali
calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. [3]Ma farò in modo che i
miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti
per milleduecentosessanta giorni». [4]Questi sono i due olivi e le due
lampade che stanno davanti al Signore della terra. [5]Se qualcuno pensasse di
far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro
nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. [6]Essi hanno
il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del
loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in
sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che
lo vorranno. [7]E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la
bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li
ucciderà. [8]I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande
città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il loro
Signore fu crocifisso. [9]Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione
vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che i
loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. [10]Gli abitanti della terra
faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché
questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. [11]Ma
dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e
si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli.
[12]Allora udirono un grido possente dal cielo: «Salite quassù» e salirono al
cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. [13]In quello stesso
momento ci fu un grande terremoto che fece crollare un decimo della città:
perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti presi da terrore
davano gloria al Dio del cielo.
La settima tromba [14]Così passò il
secondo «guai»; ed ecco viene subito il terzo «guai». [15]Il settimo angelo
suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che
dicevano:
«Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo
Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli».
[16]Allora i ventiquattro
vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a
terra e adorarono Dio dicendo:
[17]«Noi ti rendiamo grazie, Signore
Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande
potenza, e hai instaurato il tuo regno. [18]Le genti ne fremettero, ma
è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la
ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo
nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la
terra».
[19]Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel
santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono,
terremoto e una tempesta di grandine.
Apocalisse - Capitolo
12
Visione della donna e del drago [1]Nel cielo apparve poi un segno
grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul
suo capo una corona di dodici stelle. [2]Era incinta e gridava per le doglie
e il travaglio del parto. [3]Allora apparve un altro segno nel cielo: un
enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette
diademi; [4]la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le
precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per
partorire per divorare il bambino appena nato. [5]Essa partorì un figlio
maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il
figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. [6]La donna invece
fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse
nutrita per milleduecentosessanta giorni. [7]Scoppiò quindi una guerra nel
cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago
combatteva insieme con i suoi angeli, [8]ma non prevalsero e non ci fu più
posto per essi in cielo. [9]Il grande drago, il serpente antico, colui che
chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato
sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. [10]Allora udii
una gran voce nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta la salvezza, la
forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è
stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava
davanti al nostro Dio giorno e notte. [11]Ma essi lo hanno vinto per
mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro
martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. [12]Esultate,
dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e
mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande
furore, sapendo che gli resta poco tempo».
[13]Or quando il drago si
vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito
il figlio maschio. [14]Ma furono date alla donna le due ali della grande
aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi
nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente.
[15]Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro
alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. [16]Ma la terra venne in
soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il
drago aveva vomitato dalla propria bocca.
[17]Allora il drago si infuriò
contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua
discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in
possesso della testimonianza di Gesù.
[18]E si fermò sulla spiaggia del
mare.
Apocalisse - Capitolo 13
Il drago trasmette il suo potere
alla bestia [1]Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette
teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
[2]La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle
di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua
forza, il suo trono e la sua potestà grande. [3]Una delle sue teste sembrò
colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra
intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia [4]e gli uomini adorarono
il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia
dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con
essa?».
[5]Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio
e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. [6]Essa aprì
la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e
la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. [7]Le fu permesso
di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra
ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. [8]L'adorarono tutti gli abitanti
della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel
libro della vita dell'Agnello immolato.
[9]Chi ha orecchi,
ascolti: [10]Colui che deve andare in prigionia, andrà in
prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia
ucciso.
In questo sta la costanza e la fede dei santi.
I falsi
profeti al servizio della bestia [11]Vidi poi salire dalla terra un'altra
bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava
come un drago. [12]Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua
presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia,
la cui ferita mortale era guarita. [13]Operava grandi prodigi, fino a fare
scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. [14]Per mezzo di
questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia,
sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla
bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. [15]Le fu anche
concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino
parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la
statua della bestia. [16]Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e
poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla
fronte; [17]e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale
marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. [18]Qui sta la
sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa
rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. Apocalisse
- Capitolo 14
I compagni dell'Agnello [1]Poi guardai ed ecco l'Agnello
ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano
scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. [2]Udii una voce
che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di
forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si
accompagnano nel canto con le loro arpe. [3]Essi cantavano un cantico nuovo
davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E
nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i
redenti della terra. [4]Questi non si sono contaminati con donne, sono
infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra
gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. [5]Non fu trovata menzogna
sulla loro bocca; sono senza macchia. Gli angeli annunziano l'ora del
giudizio [6]Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un
vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione,
razza, lingua e popolo. [7]Egli gridava a gran voce: «Temete Dio e dategli
gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha
fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle
acque».
[8]Un secondo angelo lo seguì gridando:
«E' caduta, è
caduta Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col
vino del furore della sua fornicazione».
[9]Poi, un terzo angelo li seguì
gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve
il marchio sulla fronte o sulla mano, [10]berrà il vino dell'ira di Dio che è
versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al
cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. [11]Il fumo del loro tormento
salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte
quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo
nome». [12]Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di
Dio e la fede in Gesù.
[13]Poi udii una voce dal cielo che diceva:
«Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo
Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li
seguono».
La messe e la vendemmia delle nazioni [14]Io guardai ancora
ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio
d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. [15]Un
altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto
sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la
messe della terra è matura». [16]Allora colui che era seduto sulla nuvola
gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. [17]Allora un altro
angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata.
[18]Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran
voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e
vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».
[19]L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e
gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. [20]Il tino fu pigiato fuori
della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una
distanza di duecento miglia.
Apocalisse - Capitolo 15
Il cantico
di Mosè e dell'Agnello [1]Poi vidi nel cielo un altro segno grande e
meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con
essi si deve compiere l'ira di Dio. [2]Vidi pure come un mare di cristallo
misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il
numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il
canto con le arpe divine, [3]cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il
cantico dell'Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore
Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! [4]Chi
non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei
santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i
tuoi giusti giudizi si sono manifestati».
I sette flagelli delle sette
coppe [5]Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda
della Testimonianza; [6]dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i
sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di
cinture d'oro. [7]Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette
coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. [8]Il
tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza:
nessuno poteva entrare nel tempio finché non avessero termine i sette
flagelli dei sette angeli. Apocalisse - Capitolo 16
[1]Udii poi una
gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla
terra le sette coppe dell'ira di Dio».
[2]Partì il primo e versò la sua
coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che
recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua
statua.
[3]Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come
quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel
mare.
[4]Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle
acque, e diventarono sangue. [5]Allora udii l'angelo delle acque che
diceva:
«Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, poiché
così hai giudicato. [6]Essi hanno versato il sangue di santi e di
profeti, tu hai dato loro sangue da bere: ne sono ben
degni!».
[7]Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:
«Sì,
Signore, Dio onnipotente; veri e giusti sono i tuoi giudizi!».
[8]Il
quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini
con il fuoco. [9]E gli uomini bruciarono per il terribile calore
e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece
di ravvedersi per rendergli omaggio.
[10]Il quinto versò la sua coppa
sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si
mordevano la lingua per il dolore e [11]bestemmiarono il Dio del cielo a
causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro
azioni.
[12]Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le
sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente.
[13]Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del
falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: [14]sono
infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re
di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio
onnipotente.
[15]Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e
conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue
vergogne.
[16]E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama
Armaghedòn.
[17]Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal
tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «E' fatto!».
[18]Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande
terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono
sopra la terra. [19]La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le
città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere
la coppa di vino della sua ira ardente. [20]Ogni isola scomparve e i monti si
dileguarono. [21]E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal
cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello
della grandine, poiché era davvero un grande flagello.
Apocalisse -
Capitolo 17
2. IL CASTIGO DI BABILONIA La prostituta
famosa [1]Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò
e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta
che siede presso le grandi acque. [2]Con lei si sono prostituiti i re
della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della
sua prostituzione». [3]L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi
una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con
sette teste e dieci corna. [4]La donna era ammantata di porpora e di
scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una
coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione.
[5]Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la
madre delle prostitute e degli abomini della terra». [6]E vidi che quella
donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al
vederla, fui preso da grande stupore. [7]Ma l'angelo mi disse: «Perché ti
meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la
porta, con sette teste e dieci corna.
Simbolismo della bestia e della
prostituta [8]La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso,
ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è
scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al
vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. [9]Qui ci vuole una
mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è
seduta la donna; e sono anche sette re. [10]I primi cinque sono caduti, ne
resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto,
dovrà rimanere per poco. [11]Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un
tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. [12]Le dieci corna
che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno,
ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la
bestia. [13]Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro
potere alla bestia. [14]Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello
li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con
lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli». [15]Poi l'angelo mi disse:
«Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano
popoli, moltitudini, genti e lingue. [16]Le dieci corna che hai viste e la
bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne
mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. [17]Dio infatti ha messo loro
in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro
regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. [18]La donna che
hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della
terra».
Apocalisse - Capitolo 18
Un angelo annunzia la caduta di
Babilonia [1]Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande
potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. [2]Gridò a gran
voce:
«E' caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo
di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere d'ogni uccello impuro
e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. [3]Perché tutte le
nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della
terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono
arricchiti del suo lusso sfrenato».
Il popolo eletto deve
fuggire [4]Poi udii un'altra voce dal cielo: «Uscite, popolo mio, da
Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi
flagelli. [5]Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio
si è ricordato delle sue iniquità. [6]Pagatela con la sua stessa
moneta, retribuitele il doppio dei suoi misfatti. Versatele doppia misura
nella coppa con cui mesceva. [7]Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il
suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. Poiché
diceva in cuor suo: Io seggo regina, vedova non sono e lutto non
vedrò; [8]per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi
flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché potente
Signore è Dio che l'ha condannata». Lamenti su Babilonia [9]I re della
terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e
si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio,
[10]tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno: «Guai,
guai, immensa città, Babilonia, possente città; in un'ora sola è giunta la
tua condanna!».
[11]Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di
lei, perché nessuno compera più le loro merci: [12]carichi d'oro, d'argento e
di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto;
legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di
ferro, di marmo; [13]cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino,
olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e
vite umane.
[14]«I frutti che ti piacevano tanto, tutto quel lusso
e quello splendore sono perduti per te, mai più potranno
trovarli».
[15]I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a
distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo,
diranno:
[16]«Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di
bisso, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di
perle! [17]In un'ora sola è andata dispersa sì grande
ricchezza!».
Tutti i comandanti di navi e l'intera ciurma, i naviganti e
quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, [18]e gridano guardando
il fumo del suo incendio: «Quale città fu mai somigliante all'immensa
città?». [19]Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e
gemono:
«Guai, guai, immensa città, del cui lusso
arricchirono quanti avevano navi sul mare! In un'ora sola fu ridotta a un
deserto! [20]Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli,
profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso
giustizia!».
[21]Un angelo possente prese allora una pietra grande come
una mola, e la gettò nel mare esclamando:
«Con la stessa violenza sarà
precipitata Babilonia, la grande città e più non riapparirà. [22]La
voce degli arpisti e dei musici, dei flautisti e dei suonatori di
tromba, non si udrà più in te; ed ogni artigiano di qualsiasi
mestiere non si troverà più in te; e la voce della mola non si udrà più
in te; [23]e la luce della lampada non brillerà più in te; e voce di
sposo e di sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti erano i
grandi della terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon
sedotte. [24]In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di
tutti coloro che furono uccisi sulla terra».
Apocalisse - Capitolo
19
Canti di trionfo in cielo [1]Dopo ciò, udii come una voce potente
di una folla immensa nel cielo che diceva: «Alleluia! Salvezza, gloria
e potenza sono del nostro Dio; [2]perché veri e giusti sono i suoi
giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra
con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi
servi!».
[3]E per la seconda volta dissero:
«Alleluia! Il suo
fumo sale nei secoli dei secoli!».
[4]Allora i ventiquattro vegliardi e i
quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono,
dicendo:
«Amen, alleluia».
[5]Partì dal trono una voce che
diceva:
«Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo
temete, piccoli e grandi!».
[6]Udii poi come una voce di una immensa
folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che
gridavano:
«Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il
Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente. [7]Rallegriamoci ed
esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze
dell'Agnello; la sua sposa è pronta, [8]le hanno dato una veste di lino
puro splendente».
La veste di lino sono le opere giuste dei
santi.
[9]Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al
banchetto delle nozze dell'Agnello!». Poi aggiunse: «Queste sono parole
veraci di Dio». [10]Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi
disse: «Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono
la testimonianza di Gesù. E' Dio che devi adorare». La testimonianza di Gesù
è lo spirito di profezia.
3. LO STERMINIO DELLE NAZIONI PAGANE Il
primo combattimento escatologico [11]Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un
cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava «Fedele» e «Verace»: egli
giudica e combatte con giustizia. [12]I suoi occhi sono come una fiamma di
fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno
conosce all'infuori di lui. [13]E' avvolto in un mantello intriso di sangue e
il suo nome è Verbo di Dio. [14]Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli
bianchi, vestiti di lino bianco e puro. [15]Dalla bocca gli esce una spada
affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di
ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. [16]Un
nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei
signori.
[17]Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce
a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: [18]«Venite, radunatevi al
grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le
carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti
gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi».
[19]Vidi allora la
bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra
contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. [20]Ma la
bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva
operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il
marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati
vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. [21]Tutti gli altri furono
uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si
saziarono delle loro carni.
Apocalisse - Capitolo 20
Il regno dei
mille anni [1]Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave
dell'Abisso e una gran catena in mano. [2]Afferrò il dragone, il serpente
antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; [3]lo gettò
nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non
seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi
dovrà essere sciolto per un pò di tempo. [4]Poi vidi alcuni troni e a quelli
che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei
decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti
non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il
marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo
per mille anni; [5]gli altri morti invece non tornarono in vita fino al
compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. [6]Beati e santi
coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la
seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui
per mille anni. Secondo combattimento escatologico [7]Quando i mille
anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere [8]e uscirà per
sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli
per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. [9]Marciarono su
tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi
e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. [10]E il
diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove
sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte
per i secoli dei secoli. Il giudizio delle nazioni [11]Vidi poi un grande
trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano
scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. [12]Poi vidi i
morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu
aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in
base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.
[13]Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi
resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue
opere. [14]Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco.
Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. [15]E chi non era scritto nel
libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco. Apocalisse - Capitolo
21
4. LA GERUSALEMME FUTURA La Gerusalemme celeste [1]Vidi poi un
nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano
scomparsi e il mare non c'era più. [2]Vidi anche la città santa, la nuova
Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il
suo sposo. [3]Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la
dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno
suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". [4]E tergerà ogni lacrima dai
loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né
affanno, perché le cose di prima sono passate».
[5]E Colui che sedeva
sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi,
perché queste parole sono certe e veraci.
[6]Ecco sono compiute! Io
sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò
gratuitamente acqua della fonte della vita. [7]Chi sarà vittorioso
erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio
figlio.
[8]Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi,
gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato
lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E' questa la seconda morte».
La
Gerusalemme messianica [9]Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette
coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la
fidanzata, la sposa dell'Agnello». [10]L'angelo mi trasportò in spirito su di
un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva
dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. [11]Il suo splendore è
simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro
cristallino. [12]La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte:
sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici
tribù dei figli d'Israele. [13]A oriente tre porte, a settentrione tre porte,
a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. [14]Le mura della
città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei
dodici apostoli dell'Agnello. [15]Colui che mi parlava aveva come misura
una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. [16]La
città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza.
L'angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la
lunghezza, la larghezza e l'altezza sono eguali. [17]Ne misurò anche le mura:
sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli
uomini adoperata dall'angelo. [18]Le mura sono costruite con diaspro e la
città è di oro puro, simile a terso cristallo. [19]Le fondamenta delle mura
della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo
fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il
quarto di smeraldo, [20]il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il
settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di
crisopazio, l'undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. [21]E le
dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E
la piazza della città è di oro puro, come cristallo
trasparente.
[22]Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio,
l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. [23]La città non ha bisogno
della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la
illumina e la sua lampada è l'Agnello.
[24]Le nazioni cammineranno
alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro
magnificenza. [25]Le sue porte non si chiuderanno mai durante il
giorno, poiché non vi sarà più notte. [26]E porteranno a lei la gloria e
l'onore delle nazioni. [27]Non entrerà in essa nulla d'impuro, né chi
commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro
della vita dell'Agnello.
Apocalisse - Capitolo 22
[1]Mi mostrò poi
un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio
e dell'Agnello. [2]In mezzo alla piazza della città e da una parte e
dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e
produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le
nazioni.
[3]E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e
dell'Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; [4]vedranno
la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. [5]Non vi sarà più
notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di
sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei
secoli.
[6]Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veraci. Il Signore,
il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi
servi ciò che deve accadere tra breve. [7]Ecco, io verrò presto. Beato chi
custodisce le parole profetiche di questo libro».
[8]Sono io,
Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi
prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che me le aveva mostrate. [9]Ma
egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi
fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo
libro. E' Dio che devi adorare».
[10]Poi aggiunse: «Non mettere sotto
sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino.
[11]Il perverso continui pure a essere perverso, l'impuro continui ad essere
impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi
ancora.
[12]Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per
rendere a ciascuno secondo le sue opere. [13]Io sono l'Alfa e l'Omega, il
Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. [14]Beati coloro che lavano le loro
vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte
nella città. [15]Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi,
gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
EPILOGO [16]Io,
Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo
alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del
mattino». [17]Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta:
«Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della
vita.
[18]Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo
libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i
flagelli descritti in questo libro; [19]e chi toglierà qualche parola di
questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città
santa, descritti in questo libro.
[20]Colui che attesta queste cose
dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. [21]La grazia del
Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!
<- Indietro -
Continua ->
|
|
|
|
|
|
| |