DIZIONARIO SCULTURA IN MARMO OGGETTO (OGTD-OGTT) SOGGETTO
(SGTI-SGTT) CLASSE E PRODUZIONE - sarcofagi (CLS) DIZIONARIO OGGETTO
(OGTD-OGTT) LISTA DEI LEMMI OGTD: ABACO OGTD: ACROTERIO OGTD:
ALTARE OGTD: ALZATA DI COPERCHIO DI SARCOFAGO (VEDI COPERCHIO) OGTD:
ANCONA OGTD: ANTA/AE (VEDI PILASTRO) OGTD: ANTEFISSA OGTD:
ANTITHEMA OGTD: ARA (VEDI ALTARE) OGTD: ARCHITRAVE OGTD:
ARCHIVOLTO OGTD: ARCO OGTD: ARULA (?) OGTD: ATLANTE (VEDI
TELAMONE) OGTD: ATTICO OGTD: BASAMENTO OGTD: BASE OGTD:
BLOCCO OGTD: BUSTO OGTD: BUSTO FEMMINILE OGTD: BUSTO CLIPEATO (VEDI
IMAGO CLIPEATA) OGTD: BUSTO FEMMINILE COLOSSALE OGTD: BUSTO MASCHILE
COLOSSALE OGTD: BUSTO FEMMINILE FUNERARIO OGTD: BUSTO MASCHILE
FUNERARIO OGTD: BUSTO FEMMINILE ONORARIO OGTD: BUSTO MASCHILE
ONORARIO OGTD: CANDELABRO OGTD: CAPITELLO OGTD: CAPITELLO
ANGOLARE OGTD: CAPITELLO D'ANTA OGTD: CAPITELLO DI LESENA OGTD:
CAPITELLO DI PILASTRO OGTD: CAPITELLO DI SEMICOLONNA OGTD: CAPITELLO DI
TRAPEZOFORO OGTD: CARIATIDE OGTD: CASSETTONE OGTD: CASSONE (VEDI
CASSETTONE) OGTD: CHIAVE DI VOLTA OGTD: CIMASA (VEDI CYMA) OGTD:
CIPPO OGTT: CIPPO DI ACQUEDOTTO OGTT: CIPPO ITINERARIO OGTT: CIPPO
SACRO OGTT: CIPPO SEGNALETICO OGTT: CIPPO SEPOLCRALE OGTD:
CYMA OGTD: CYMATIUM (VEDI CYMA) OGTD: COLONNA OGTT: COLONNA
ONORARIA OGTT: COLONNA SEPOLCRALE OGTT: COLONNA VOTIVA OGTD:
CONCIO OGTD: CONTRAFFORTE OGTD: COPERCHIO DI SARCOFAGO OGTT: COPERCHIO
A DOPPIO SPIOVENTE OGTT: COPERCHIO A DOPPIO SPIOVENTE CON ACROTERI OGTT:
COPERCHIO A KLINE OGTD: COPERTURA (VEDI TETTO) OGTD: COPPO (VEDI
EMBRICE) OGTD: CORNICE OGTD: CORNICE INCLINATA OGTD: CORONA OGTD:
CORONAMENTO OGTD: CRATERE OGTD: CREPIDINE OGTD: CREPIDOMA OGTD:
CUPOLA OGTD: DADO OGTD: DENTELLO OGTD: DOPPIA ERMA OGTD:
ECHINO OGTD: EDICOLA OGTD: EMBRICE OGTD: EPISTILIO OGTD:
ERMA OGTT: ERMA BIFRONTE OGTT: ERMA QUADRIFRONTE OGTD:
EUTHYNTERIA OGTD: FASCIA OGTD: FASTIGIO OGTD: FEMORE OGTD:
FONTANA OGTD: FORNICE OGTD: FREGIO OGTD: FREGIO CELEBRATIVO OGTD:
FREGIO DECORATIVO OGTD: FREGIO FUNERARIO OGTD: FREGIO ONORARIO OGTD:
FREGIO STORICO OGTD: FRONTONE OGTD: FUSTO OGTD: GEISON OGTD:
GOCCIOLATOIO OGTD: GOLA (VEDI CYMA) OGTD: GRATA OGTD: GRONDA OGTD:
GUTTAE OGTD: GUILLOCHE OGTD: HYPOTRACHELIUM OGTD: IMAGO
CLIPEATA OGTD: IMPOSTA OGTD: LABRUM (VEDI VASCA) OGTD: LACUNARE (VEDI
CASSETTONE) OGTD: LASTRA OGTT: LASTRA DI RIVESTIMENTO PARIETALE OGTT:
LASTRA DI RIVESTIMENTO PAVIMENTALE OGTT: LASTRA DI RIVESTIMENTO
PODIALE OGTD: LESENA OGTD: LISTELLO OGTD: MASCHERA OGTD:
MENSA OGTT: MENSA MENSUARIA OGTT: MENSA PONDERARIA OGTT: MENSA
SEPOLCRALE OGTD: MENSOLA OGTD: MERIDIANA (VEDI OROLOGIO) OGTD:
METOPA OGTD: MILIARIO OGTD: MODANATURA OGTD: MODIGLIONE OGTD:
MONUMENTI A KLINE OGTD: MORTAIO OGTD: MUTULO OGTD: ORTOSTATO OGTD:
OSCILLO OGTD: OVOLO OGTD: PARASTA OGTD: PENTAGLIFO VEDI
TRIGLIFO OGTD: PIATTABANDA OGTD: PIEDISTALLO OGTD: PIEDRITTO OGTD:
PILASTRO OGTD: PILONE OGTD: PLINTO OGTD: PODIO OGTD: PORTA OGTD:
PORTICO OGTD: PULVINO OGTD: PUTEALE OGTD: REGULA OGTD:
RILIEVO OGTD: RILIEVO CELEBRATIVO OGTD: RILIEVO FUNERARIO OGTD: RILIEVO
STORICO OGTD: RILIEVO VOTIVO OGTD: ROCCHIO OGTD: SARCOFAGO OGTT:
SARCOFAGO A CASSA PARALLELEPIPEDA OGTT: SARCOFAGO A LENOS OGTT: SARCOFAGO
A TINOZZA (VEDI SARCOFAGO A LENOS) OGTD: SCANALATURA OGTD: SCOTIA OGTD:
SEDILE OGTD: SEMICOLONNA OGTD: SGRONDO OGTD: SIMA OGTD:
SOFFITTO OGTD: SOGLIA OGTD: SOPRASSOGLIO OGTD: SOSTRUZIONE OGTD:
SPALLA OGTD: SPIGOLO OGTD: STATUA OGTD: STATUA FEMMINILE OGTD:
STATUA FEMMINILE ACROTERIALE OGTD: STATUA FEMMINILE COLOSSALE OGTD: STATUA
FEMMINILE DI FONTANA OGTD: STATUA FEMMINILE FRONTONALE OGTD: STATUA
FEMMINILE FUNERARIA OGTD: STATUA FEMMINILE ICONICA OGTD: STATUA MASCHILE
ACROTERIALE OGTD: STATUA MASCHILE COLOSSALE OGTD: STATUA MASCHILE DI
FONTANA OGTD: STATUA MASCHILE FRONTONALE OGTD: STATUA MASCHILE
FUNERARIA OGTD: STATUA MASCHILE ICONICA OGTD: STATUA RITRATTO
FEMMINILE OGTD: STATUA RITRATTO MASCHILE OGTD: STELE OGTT: STELE
FUNERARIA O COMMEMORATIVA OGTD: STEREOBATE OGTD: STIPITE OGTD:
STYLOBATE (VEDI CREPIDOMA) OGTD: STROMBATURA OGTD: TAMBURO OGTD:
TEGOLA OGTD: TELAMONE OGTD: TENIA OGTD: TESTA OGTD: TESTA
FEMMINILE OGTD: TESTA FEMMINILE COLOSSALE OGTD: TESTA FEMMINILE
FUNERARIA OGTD: TESTA FEMMINILE ONORARIA OGTD: TESTA MASCHILE OGTD:
TESTA MASCHILE COLOSSALE OGTD: TESTA MASCHILE FUNERARIA OGTD: TESTA
MASCHILE ONORARIA OGTD: TETTO OGTD: TIMPANO OGTD: TORO OGTD:
TRABEAZIONE OGTD: TRACHELIO OGTD: TRANSENNA OGTD: TRAPEZOFORO OGTD:
TRAVE OGTD: URNA OGTT: URNA A CASSA OGTT: URNA A VASO OGTT: URNA
CIRCOLARE OGTD: VASCA OGTT: VASCA LUSTRALE OGTD: VASO OGTD:
VERA OGTD: VOLTA OGTD: ZOCCOLO DIZIONARIO OGGETTO (OGTD-OGTT) SCHEDE
DEI LEMMI ALZATA DI COPERCHIO (VEDI COPERCHIO) ARULA Piccole are
costituite da un blocco di marmo e con decorazione a rilievo sui lati
potevano essere utilizzate nei contesti domestici, spesso con funzione di
incensiere o bruciaprofumi legate alle esigenze cultuali da inserire nel
più vasto ambito della religiosità romana. Bibl.: AA. VV., Domus - Viridaria
- Horti Picti, Catalogo della Mostra, Napoli 1992, p.
114 CANDELABRO Generalmente si tratta di oggetti scolpiti in un solo
blocco e dotati di un pregevole apparato decorativo. Bibl.: EAA, II,
1959, s.v. COPERCHIO Dimensioni e forma possono variare infatti alcuni
sono costituiti da semplici lastre appoggiate o incastrate sulla cassa;
altri coperchi riproducono la forma del tetto a due spioventi (OGTT:
A DOPPIO SPIOVENTE) con quattro acroteri (OGTT: A DOPPIO SPIOVENTE
CON ACROTERI), altri ancora contengono figure intere recumbenti sul
letto funebre (OGTT: A KLINE). I. DI STEFANO MANZELLA, Mestiere di
epigrafista, Roma 1987, p. 100 CORONAMENTO Classe di oggetti posti a
coronare un'ara parallelepipeda o un'edicola funeraria. La forma è
la medesima: si tratta di un'unico blocco composto da frontone
triangolare, fregio e architrave. Sull'architrave possono essere presenti
anche iscrizioni relative al defunto e ai suoi congiunti quando il
coronamento è pertinente ad edicola. Bibl.: MusNazRom, I,2, Roma 1981,
passim CRATERE Grande vaso dalla funzione prettamente decorativa. I
crateri marmorei potevano essere utilizzati nelle ville e nei giardini,
essere impiegati come fontane e ancora come contenitori di fiori e
piante. Accanto ad esemplari colossali furono prodotti crateri di
piccole dimensioni. Bibl.: DAREMBERG-SAGLIO, I, II, pp. 1552-3, s.v.
crater MusNazRom, I,7,II, Roma 1984, pp.566-568 ERMA Le erme rispondono
a particolari caratteristiche formali essendo costituite generalmente da
un pilastro sormontato da una testa scolpita. Collegata originariamente al
culto di Hermes (da cui deriva anche il nome), veniva collocata nei
luoghi o negli edifici più diversi. In età romana prevale il senso
ornamentale di questi oggetti ai quali viene assegnato anche un
valore ritrattistico; accanto alle divinità si trovano quindi effigi di
letterati, filosofi e personaggi storici. Nella maggior parte delle erme è
raffigurato un solo volto, spesso se ne trovano due (contrapposti):
è questo il caso delle erme bifronti e talvolta quattro: erme
quadrifronti. Bibl.: I. DI STEFANO MANZELLA, Mestiere di epigrafista, Roma
1987, p. 92 GRATA Elemento traforato di chiusura. Bibl.: A. BRANDIZZI
VITTUCCI, La collezione archeologica nel Casale di Roma Vecchia,
Roma 1981, n. 189 IMAGO CLIPEATA Le imagines clipeatae, derivate dalla
Grecia, dove avevano lo scopo di riprodurre ritratti a carattere eroico,
furono utilizzate anche nel mondo romano per tutta la
durata dell'impero. L'imago clipeata fu impiegata per ritrarre divinità o
imperatori divinizzati e solo in un secondo tempo venne trasferita anche
alla sfera privata. Per la sua completezza architettonica, tale tipo di
ritratto si prestava all'inserimento in contesti pubblici a scopo onorario
ma anche per scopi funerari (su stele e sarcofagi). Bibl.: R. WINKES,
Clipeta Imago. Studien zu einer romischen Bildnisform, Bonn
1969 MASCHERA Si tratta di oggetti prevalentemente di uso decorativo che
fanno riferimento alla commedia e alla tragedia. Questo genere di
raffigurazioni, proprie del mondo teatrale greco, continuò ad essere in uso
anche in ambiente romano come esercitazione letteraria. Le descrizioni di
Polluce (Onomasticon, IV) permettono di riconoscere alcuni tipi come
quelli satireschi o altri utilizzati per la commedia. Bibl.: MusNazRom, I,
2, Roma 1981, passim MONUMENTO A KLINE Si tratta di una classe omogenea di
produzione urbana i cui precedenti vanno rintracciati
nell'ambito etrusco. Il periodo di massima diffusione di tale tipologia di
monumenti può essere compreso tra l'età flavia e il II sec. d. C. con
alcuni esemplari che giungono fino al III sec. La classe dei monumenti a
kline sostituisce i rilievi c.d. "a finestra" con busti affiancati del
periodo repubblicano-giulio claudio ed era destinata alla medesima clientela
di estrazione libertina o comunque proveniente dal ceto commerciale e
artigianale. La loro configurazione con il defunto o i defunti distesi sul
materasso hanno spesso reso problematica la loro identificazione come
monumenti autonomi o piuttosto coperchi di sarcofago a kline (VEDI). W.
WREDE, in AA, 1977 MusNazRom, I,2, II, 54 VARIANTI TIPOLOGICHE
(OGTT): 1. COPERCHIO DI SARCOFAGO A KLINE Coperchio di sarcofago sul quale
appare il defunto o i defunti distesi o semisdraiati, talvolta recanti un
oggetto nella mano (corona di fiori, patera). MusNazRom, I,7,2, XIX,
1 PARASTA Pilastro quadrato che, a differenza della lesena, ha funzione
portante. PUTEALE Puteale è l'anello o vera del pozzo che funge da
parapetto. Esistono esemplari cilindrici o tronco conici. Bibl.: I. DI
STEFANO MANZELLA, Mestiere di epigrafista, Roma 1987, p.
99 SARCOFAGO Classe di manufatti molto diffusa costituita da un blocco nel
quale sia stato scavato un vano sufficiente ad accogliere le spoglie di un
defunto (cassa) e sia stato coperto da un elemento di chiusura
(coperchio). EAA, VII, s. v. Sarcofago I. DI STEFANO MANZELLA, Mestiere di
epigrafista, Roma 1987, p. 99 VARIABILI TIPOLOGICHE (OGTT): 1. A CASSA
PARALLELEPIPEDA E' la forma di quasi tutti i sarcofagi i cui spigoli interni
possono apparire spesso arrotondati. L'apparato figurativo, talvolta anche
assente, orna generalmente la fronte e i lati, meno frequentemente, in
area romana, il retro. 2. A LENOS La stondatura degli spigoli fa assumere
alla cassa la forma di una tinozza donde anche il termine di sarcofago a
tinozza assai meno frequente. URNA Vaso usato per contenere le ceneri del
defunto. Può essere a forma di vaso, circolare, a cassa. Munita di
coperchio (vedi), l'oggetto presenta decorazioni sia sul corpo che sul
coperchio, può anche essere liscia. Le decorazioni più diffuse sia
sull'urna che sul coperchio sono festoni, Eroti, bucrani, teste di Sileni
o figure di piangenti con figura del defunto recumbente su kline. Altri
tipi di decorazioni possono essere baccellature e strigilature
diffuse dall'inizio del I sec. d. C. anche sugli altari funerari e quindi
alla fine del II sec. d. C. i sarcofagi. Le urne possono presentare la
tabula con epigrafe funeraria, l'iscrizione può anche
troversi direttamente sul corpo. M. GUTSCHOW, in RM, 46, 1931, p. 107
ss. AA. VV., Antichità di Villa Doria, Roma 1977, pp. 120-134 MusNazRom,
I, 7, Roma 1984, II, XII, 7 VARIANTI TIPOLOGICHE (OGTT): 1. URNA A
VASO Corpo di forma quasi ovale, prese orizzonrali e piede di forma
tronco conica. Il coperchio a forma di cupola presenta la prese in varie
fogge (a bottone, a cono, sferica). Cinerari a vaso privi di decorazione sono
molto attestati tra la fine della repubblica e la prima
età imperiale. Gli esempi di Villa Doria possono essere datati nella prima
metà del I sec. d. C. AA. VV., Antichità di Villa Doria, Roma 1977, n.
140,141,144 2. URNA CIRCOLARE A forma di cista, non presenta prese
laterali. AA. VV., Antichità di Villa Doria, Roma 1977, n. 145, 146 3.
URNA A CASSA Di forma quadrangolare, a volte può avere la forma di un vero e
proprio tempietto, con coperchio a mo' di tetto e acroteri laterali e
frontoncino; vengono rappresentate anche le tegole e la porta funebre. AA.
VV, Antichità di Villa Doria, Roma 1977, n. 147, 148,149, 150, 155 DIZIONARIO
CLASSE E PRODUZIONE - SARCOFAGI (CLS) LISTA DEI LEMMI CLS: COPERCHIO CON
EROTI CLS: COPERCHIO CON GENI STAGIONALI CLS: COPERCHIO CON TEMI
MARINI CLS: SARCOFAGO A CASSA LISCIA CLS: SARCOFAGO ATTICO CLS:
SARCOFAGO BACCELLATO CLS: SARCOFAGO CON CICLO MITOLOGICO CLS: SARCOFAGO
CON EROTI CLS: SARCOFAGO CON MITI SINGOLI CLS: SARCOFAGO CON MUSE CLS:
SARCOFAGO CON SCENE DI VITA UMANA CLS: SARCOFAGO CON TEMI DIONISIACI CLS:
SARCOFAGO CON TEMI MARINI CLS: SARCOFAGO CON TEMI STAGIONALI CLS:
SARCOFAGO DECORATIVO URBANO CLS: SARCOFAGO EGIZIO CLS: SARCOFAGO
MICROASIATICO CLS: SARCOFAGO STRIGILATO (VEDI SARCOFAGO DECORATIVO
URBANO) DIZIONARIO CLASSE E PRODUZIONE (CLS) - SARCOFAGI SCHEDE DEI
LEMMI COPERCHIO CON EROTI Anche nelle alzate dei coperchi come nei
sarcofagi gli Eroti ed i putti rappresentano un motivo iconografico di
largo impiego. Il tema del putto intento a pigiare l'uva nel tino è piuttosto
diffuso sui coperchi di sarcofagi urbani dalla fine del II agli inizi del
III sec. d. C. Anche l'erote in volo sostenente la tabula inscriptionis
centrale riprodotto specularmente viene impiegato specialmente nei
sarcofagi del III sec. d. C. M. BONANNO in Prospettiva, 13, 1978, p. 43 ss.
con elenco di esemplari P. KRANZ, Die antiken Sarkophagreliefs- Die
Jahreszeiten- Sarkopage, V,4, Berlin 1984 MusNazRom, I, 10,
passim COPERCHIO CON GENI STAGIONALI La tipologia dei coperchi con geni
stagionali si presenta abbastanza omogenea; le figure, caratterizzate
ciscuna dai propri attributi, stanno a due a due semisdraiate in posizione
speculare ai lati di una tabula centrale. La produzione di queste alzate
con geni maschili dall'aspetto adulto appartiene all'ultimo quarto del III
sec. d. C. G.M.A. HANFMANN, The Season Sarcophagus in Dumbarton Oaks, II,
Cambridge 1951, p. 171, nn. 413-423b MusNazRom, I, 10, 2, p. 132,
154 COPERCHIO CON TEMI MARINI Il motivo del corteo marino, tema impiegato
diffusamente nell' arte funeraria romana a decorazione delle fronti dei
sarcofagi, trova grande impiego anche sui coperchi. Alzate di coperchi con
temi marini possono essere utilizzate anche per sarcofagi con
decorazioni diverse. A. RUMPF, Die antiken Sarkophagreliefs - Die
Meerwesen, Berlin 1939, p. 76 ss., nn. 209-224 Coperchi con coppie di
delfini L'iconografia con delfini singoli o in coppie convergenti verso la
tabula centrale è diffusa sulle alzate di sarcofago dalla fine del III
agli inizi del V sec. d. C. Il largo impiego trova motivo nel significato
simbolico associato al delfino fin da epoca molto antica quale conduttore
delle anime nelle Isole dei Beati. G. KOCH, H. SICHTERMANN, Romische
Sarkophage, Munchen 1982, p. 196 Mus NazRom, I, 10, 2, Roma 1988,
passim Coperchi con mostri marini Rientrano nella tipologia assai diffusa
delle alzate decorate da serie di mostri marini o arieti, che nuotano
singoli e in coppie, ai lati di un motivo centrale, in genere una tabula
epigrafica. MusNazRom, I, 10, Roma1988, passim Coperchi con Eroti
cavalcanti delfini Il tema dell'Erote a cavallo del delfino, iconografia già
propria di Afrodite e da questa passata agli Eroti perchè facenti parte
del suo corteo, trova posto oltre che nei sarcofagi soprattutto nelle
alzate, in genere inquadrate da maschere acroteriali, pertinenti ad esseri
marini e con tabula centrale. G. KOCH, H. SICHTERMANN, Die Romische
Sarkophage, Munchen 1982, p. 195 ss. (con bibl. prec.) MusNazRom, I, 10,
Roma 1988, passim SARCOFAGI A CASSA LISCIA Esemplari in marmo, lisci e con
semplici coperchi piatti o displuviati, furono in uso durante
l'età imperiale. Il loro impiego,dovuto al costo più contenuto, dovette
procedere parallelamente a quello degli esemplari decorati. MusNazRom,
I,7,2, Roma 1984, XX,1 SARCOFAGI DECORATIVI URBANI Rientrano in questa
gruppo i sarcofagi con protomi leonine, a ghirlande, con eroti e
vittorie clipeofore reggenti tabulae o parapetasmata, strigilati e
baccellati, a colonne, lisci, modanati, con tabulae, con girali. G.
KOCH, Die Antiken Sarkophagreliefs, VI, Berlin 1975 SARCOFAGO STRIGILATO
(vedi SARCOFAGI DECORATIVI URBANI) Classe di sarcofagi molto usati a partire
dal III sec. d. C. Le strigilature, generalmente a dorsi
acuti combacianti, si contrappongono nelle due metà della fronte. I fianchi
sono decorati generalmente da scudi incrociati incisi. Sarcofagi
strigilati con protomi leonine o gruppi di leoni laterali I sarcofagi di
questo gruppo, generalmente a forma di lenos, presentano strigilature a S
oppure rettilinee e gruppi di leoni con prede ai lati. Un ristretto gruppo
di lenoi che presenta protomi leonine alle estremità della fronte può
essere considerato il predecessore della più vasta produzione con leoni ai
lati della fronte e pertanto databile fra la fine del II e i primi decenni
del III sec. d. C. Una variante al tipo è costituita da quel ristretto gruppo
con imagines clipeatae dei defunti al posto delle protomi come in un
esemplare del Museo Nazionale Romano. E' possibile anche una contaminazione
del tipo con il gruppo degli strigilati a clipeo centrale (vedi). Il
motivo del leone che divora o tiene stretto fra gli artigli un
animale (cavallo, cervo, cinghiale o stambecco) è molto diffuso nella
produzione urbana del III sec. d. C. P. E. ARIAS, E. CRISTIANI, E. GABBA,
Camposanto Monumentale di Pisa, Le Antichità, Pisa 1977, pp. 65-66 (ovale
con strigilature rettilinee) AA. VV., Le Antichità di Villa Doria, Roma 1977,
pp. 231-232, n. 272 : MusNazRom, 1, 2, Roma 1981, II, 36; 1, 7, 2, II, 36,
38, 39 G. KOCH- H. SICHTERMANN, Romische Sarcophage, Munchen 1982 per il
tipo con protomi leonine cfr.: P. E. ARIAS, op. cit., pp. 165-166, ff.
233-235; pp. 123-124, ff. 131-133 per i sarcofagi con imagines dei defunti
cfr. : MusNazRom, I,7,2,XI,18 Sarcofagi con decorazione a
ghirlande Questa serie di sarcofagi presenta ghirlande sulla fronte sorrette
da Eroti, Vittorie o da elementi diversi: fiaccole, maschere, ecc.
Gorgoneia o maschere sono nelle lunette al di sopra dei festoni. Il
motivo a ghirlande è comune anche nei sarcofagi microasiatici
(vedi). Contaminazioni del tipo avvengono con la serie decorata da Eroti in
volo, o stanti reggenti tabula epigrafica o clipeo al
centro. Generalmente questa serie viene datata nel III sec. d.
C. MusNazRom, 1, 2, II, Roma 1981, 17, 20, 41; 1, 10, 200, 205 G. KOCH,
Sarkophage der Romischen Kaiserzeit, Darmsstadt 1993, abb. 1-4,
pp. 27-32 Sarcofagi con Eroti e Vittorie clipeofori o reggenti tabulae o
parapetasmata In questo gruppo rientrano alcuni motivi decorativi che ornano
la fronte di sarcofagi a cassa; le figurazioni possono essere pertinenti a
Vittorie o Eroti, in volo e stanti sorreggenti clipei recanti iscrizioni o
busto del defunto, tabulae epigrafiche o parapetasmata. Altre figure possono
completare lo schema decorativo alle estremità della fronte come genietti
alati con fiaccola abbassata o il gruppo di Amore e Psiche; canestri con
frutti, cornucopie, figure mitologiche, pantere trovavano posto al di sotto
delle figure in volo. Lo schema decorativo è attestato a partire dalla
seconda metà del II sec. d. C. MusNazRom, 1, 10, Roma 1988, nn.
209-251 Sarcofagi strigilati ad edicola centrale Gruppo di sarcofagi
strigilati con edicola centrale delimitata da colonne o pilastri e con
estremità della fronte occupate da figure singole o gruppi simmetrici di
figure. Nell'edicola centrale oltre alll'iscrizione funeraria possono essere
gruppi di Eros e Psyche, Marte e Venere, Dioniso con varie figure del suo
corteo; lateralmente gli spazi possono presentare defunti, Vittorie,
figure dionisiache, putti stagionali, eroti funerari. Il tipo si afferma
nell'ambito del III sec. d. C. P.E. ARIAS, E CRISTIANI, E. GABBA, Camposanto
Monumentale di Pisa - Le Antichità, Pisa 1977, p. 119 G. KOCH, H.
SICHTERMANN, Romische Sarkophage, Munchen 1982, pp. 73-76 MusNazRom, I,7,2,
Roma 1984, XII,6 Sarcofagi strigilati con imago clipeata e figure
laterali Questo tipo di sarcofago con imago clipeata centrale e figure alle
estremità ebbe largo seguito. In questa produzione si segnala un vasto
gruppo che ripete costantemente i medesimi elementi decorativi:
cornucopie, simbolo di immortalità, al di sotto del clipeo, ed eroti funerari
con fiaccola abbassata, attinente alla morte. L'imago clipeata può recare
il ritratto del defunto o la coppia di coniugi. P.E. ARIAS, E. CRISTIANI, E.
GABBA, Camposanto Monumentale di Pisa - Le Antichità, Pisa 1977, pp.
148-149 G. KOCH, H. SICHTERMANN, Romische Sarkophage, Munchen 1982, pp.
73-76 MusNazRom, I,7,2,Roma 1984, X,5 Sarcofagi con imago clipeata ed
elementi architettonici laterali Classe di sarcofagi che presenta la fronte
strigilata delimitata lateralmente da elementi architettonici (possono
essere colonne o pilastri su basi), mentre al centro compare l'imago clipeata
del defunto soprastante varie figurazioni fra le quali le più diffuse sono le
cornucopie incrociate. Fra questi esemplari sono presenti anche alcuni con
scanalature rettilinee non attestate allo stesso livello delle
diffusissime strigilature. Il tipo ha il suo massimo sviluppo alla metà del
III sec. d. C. P.E. ARIAS, E. CRISTIANI, E. GABBA, Camposanto Monumentale di
Pisa - Le Antichità, Pisa 1977, pp. 110-111 G. KOCH, H. SICHTERMANN,
Romische Sarkophage, Munchen 1982, pp. 73-76 per il tipo con scanalature
rettilinee cfr.: MusNazRom, I,7,2, Roma 1984, X,9 con elenco di altri
esempi Sarcofagi strigilati con imago clipeata e leoni laterali Serie di
sarcofagi che presenta una contaminazione di due tipi: lenoi strigilate con
gruppi di leoni (vedi) sui fianchi e casse strigilate con imago clipeata del
defunto o della coppia di defunti al centro sotto la quale si dispongono
motivi vari e figure simmetriche ai lati della fronte. Anche per questo
genere di sarcofagi è possibile stabilire la massima diffusione nella
produzione urbana nell'ambito del III sec. d. C. P.E. ARIAS, E. CRISTIANI,
E. GABBA, Camposanto Monumentale di Pisa - Le Antichità, Pisa 1977, pp.
101-102 MusNazRom, I, 7,2, Roma 1984, X, 38-39 (con
bibliografia) Sarcofagi strigilati con tabula centrale Gruppo di sarcofagi
che presentano sulla fronte solo motivi architettonici laterali e tabella
centrale per l'iscrizione. P.E. ARIAS, E. CRISTIANI, E. GABBA, Camposanto
Monumentale di Pisa - Le Antichità, Pisa 1977, p. 161 G. KOCH, H.
SICHTERMANN, Romische Sarkophage, Munchen 1982 MusNazRom, I,7,2,Roma 1984,
XII,6 Sarcofagi strigilati con pannello centrale Serie di sarcofagi che
presentano un pannello centrale e due stretti pannelli occupati da altre
figure. Il pannello centrale può essere occupato da un gruppo, assai
frequente quello con Amore e Psyche, che può trovare luogo nei pannelli
laterali specularmente, quando il pannello centrale è occupato da
altre figure come nei sarcofagi cristiani. Questa tipologia è documentata
nell'ambito della produzione urbana fra il II e il IV sec. d. C. G. KOCH,
H. SICHTERMANN, Die Romische Sarkophage, Munchen 1982 SARCOFAGI
MICROASIATICI Il modello di questo sarcofago va ricercato in Asia Minore, ove
il primo sarcofago a ghirlande è datato al I sec. d. C. Successivamente
agli inizi dell'Impero il motivo compare sulle
are sepolcrali(vedi). Con il passaggio dall'incinerazione all'inumazione
(tarda età traianea/età adrianea) nel mondo romano si assiste ad una
contemporaneità fra produzione urbana di Roma e quelle di Atene e di Asia
Minore, con uno scambio di correnti e motivi culturali. Generalmente i
sarcofagi di produzione microasiatica sono decorati sui quattro lati da
figure entro cornice architettonica. Questo è un altro motivo che li
distingue da quelli urbani che li imitano in quanto il retro di questi
ultimi è privo di decorazione. Si distinguono varie tipologie fra i sarcofagi
m.: quelli con cinque nicchie sui lati lunghi, la centrale frontonata, le
laterali con coronamento ad arco, alternate a due prive di coronamento. Tre
nicchie sui lati brevi con la centrale frontonata. Quindi un tipo con cinque
nicchie sui lati lunghi, tre sui corti ma con arcate ininterrotte o
architrave continuo poggiante sulle colonne. Nei sarcofagi di imitazione si
nota una predilezione per la decorazione figurata con tipi
narrativi; spesso alle ghirlande si aggiungono motivi del thiasos marino e
gruppi di maschere, che alludono alle rappresentazioni di "mimus
vitae". SARCOFAGI MICROASIATICI Il modello di questo sarcofago va
ricercato in Asia Minore ove il primo sarcofago a ghirlande è datato al I
sec. d. C. e viene ripreso nel mondo romano all'inizio dell'impero sulle are
(VEDI) sepolcrali. Successivamente con il passaggio dalla incinerazione
all'inumazione (tarda età traianea/età adrianea). Nel mondo romano si
assiste ad una contemporaneità fra produzione urbana di Roma e quelle
di Atene e dell'Asia Minore, con uno scambio di correnti e motivi culturali
che dura quasi 200 anni, in cui si evidenzia uno sviluppo dalle prime
forme imperiali a quelle tardo antiche. Pertanto si ha il più antico
sarcofago a ghirlande dell'urbe, nel camposanto di pisa, databile al periodo
tardo traianeo che lo avvicina sia alle are sepolcrali romane che ai
sarcofagi dell'Asia Minore, ai quali si rifà anche il sarcofago
Caffarelli. Ciò che distingue i sarcofagi dell'urbe da quelli di
produzione microasiatica è il retro liscio, dovuto questo alla diversa
collocazione del sarcofago nella tomba: lungo le pareti quelli romani, al
centro per i sarcofagi microasiatici. Come elementi decorativi si notano
nei sarcofagi di produzione urbana predilezioni per la decorazione
figurata con tipi narrativi. Spesso alle ghirlande di aggiungano motivi del
thiasos marino e quello del gruppo di maschere, che alludono alle
rappresentazione del "mimus vitae". EAA, VII, s.v. sarcofago MusNazRom,
I,8,1, pp. 214-216; I,82, pp. 345-346 SARCOFAGI CON SCENE DI VITA
UMANA Rientrano in questo gruppo tutti i sarcofagi che racchiudono
nella rappresentazione eventi eccezionali e non che si riferiscono ad
esseri umani, intere come scene "eroiche", esaltanti le virtù del coraggio
o fisiche (battaglie o caccia) o le qualità morali o intellettive (filosofi,
coniugi) o di vita in genere (pastorale, matrimoniale, ecc.). B. ANDREAE,
Die Antiken Sarkophagreliefs, I, Berlin 1980 Sarcofagi con filosofi, con
coniugi e con altre scene di vita umana Si ritrovano scene legate alla vita
del defunto a rappresentazione del grado raggiunto nel "Cursus Honorum";
la "dextrarum iunctio" dei coniugi (a volte nel coperchio vedi Klinai); scene
di vita agreste o pastorale, ricordo della "vita felice"; rappresentazioni
di filosofi, indicative della tendenza del defunto; rappresentazione della
nascita, vita e morte del fanciullo (il viaggio terreno), rappresentazione
di arti e mestieri. MusNazRom, I, 7, Roma 1984, XIII, 3; MusNazRom, I, 2,
Roma 1981, I, 55, II, 62,63, II, 44 SARCOFAGI CON CICLI MITOLOGICI Si
trovano rappresentati in una scena che corre generalmente lungo la
fronte della cassa, i miti più famosi della romanità, ma che per lo più
derivavano dai grandi cicli greci. Centauromachia, Gigantomachia, la guerra
di Troia, ciclo tebano, degli Argonauti. In genere la rappresentazione (si
veda ad esempio la Gigantomachia) è la vittoria della "pietas" superbia,
del romano sul barbaro. MusNazRom, I, 2, Roma 1981, I, 44 SARCOFAGI CON
MITI SINGOLI La rappresentazione può svolgersi sia lungo l'intera cassa o
sola in episodi suddivisi in nicchie sulla fronte. Ricorrono le
tematiche dei miti più famisi: Atteone, Ercole, Ippolito, Medea, Meleagro,
Niobidi, Trittolemo. MusNazRom, I, 2, Roma 1981, II, 22; II,
38; MusNazRom, I, 7, Roma 1984, XI, 1 SARCOFAGI CON TEMI DIONISIACI Il
tema del mito dionisiaco appare in diverse connotazioni: mentre
scopre Arianna, corteo bacchico, lotta di Pan con caprone, banchetto
dionisiaco (coperchio con figura distesa-Dioniso e le stagioni che si
ricollegano al concetto di Dioniso quale dio garante dell'abbondanza e della
sopravvivenza). Il tema di Pan e il caprone, che inizialmente era la lotta
contro la passione animalesca, in associazione al mito dionisiaco diviene
solo un "divertissement". MusNazRom, I, 2, Roma 1981, II, 25, 28, 31, 51; I,
50, 51 MusNazRom, I, 7, Roma 1984, X, 15, 17 SARCOFAGI CON TEMI
MARINI Il tema del (corteo) thiasos marino, con Nereidi, Tritoni, o
semplicemente figurazioni di animali marini reali come i delfini o
fantastici come pantere, caproni marini, è alquanto diffuso
nell'arte romana. Questi temi vengono utilizzati sulle fronti dei
sarcofagi a partire dall'età antoniniana; nel III sec. vengono ampliate le
figure che compongono il thiasos introducendo anche gli eroti impegnati in
vari atteggiamenti, spesso con i delfini, compagni dei loro
giochi. Accanto alle raffigurazioni con temi marini, a partire dalla metà del
II sec. d. C., compare il ritratto del defunto (o della defunta) entro
clipeo o conchiglia sull'asse centrale della composizione, sorretto da
Tritoni, Centauri marini, più eccezionalmente da Nereidi. L'imago del defunto
va a sostituire altri motivi quali il gorgoneion o la maschera di
Oceano. Nell'ambito dei sarcofagi con temi marini esistono rari esemplari, a
partire dal 200 d. C. con tema centrale avente per soggetto Poseidon sul
carro oppure le toletta di Afrodite entro una conchiglia. Il significato
simbolico del thiasos è ancora controverso: da un lato gli esseri
mitici accompagnerebbero l'anima del defunto nell'aldilà, dall'altro i
soggetti marini avrebbero un puro scopo decorativo, slegati da qualsiasi
nesso con miti come era accaduto per la cultura greca
ed ellenistica. Proprio la non particolare connessione con interpretazioni
simboliche avrebbe reso questo motivo di grande successo rispetto agli
altri temi, prediletto non solo dalla committenza ma dalle
stesse officine. Un'ennesima interpretazione lega il thiasos marino con il
senso di beatitudine in cui vivono le anime nell'oltretomba. La
divinizzazione del defunto viene risaltata ancor più dalla presenza del
ritratto del defunto entro clipeo o conchiglia ed è importante sottolineare
che proprio i sarcofagi con temi marini sono i primi ad ospitare l'imago
clipeata del defunto. A. RUMPF, Die Meerwesen, Berlin 1939. Die Antiken
Sarkophagreliefs. V,1. H. BRANDERBURG, in JdI, 82, 1967 (per
l'interpretazione simbolica del corte marino) H. SICHTERMANN, in JdI, 85,
1970 H. WREDE, in Festschrift fur G Kleiner, Tubingen 1976 SARCOFAGI CON
EROTI Sono innumerevoli le raffigurazioni di Eroti e putti. Le figure di
Eroti vengono spesso impiegate per le composizioni con corse di carro nel
circo, tema diffuse sui sarcofagi infantili soprattutto nella seconda metà
del II sec. d. C. Le raffigurazioni con scene di vita campestre sono
altrettanto diffuse, qui gli E. sono intenti a vendemmiare, a mietere,
a raccogliere frutti; altrove gli Eroti vengono raffigurati in scene
di palestra o intenti a giocare o a lottare. Una vasta serie di esemplari
di sarcofagi databili in tutto il corso del III sec. d. C. e in parte del
IV presenta Eroti funerari recanti fiaccole. Gli Eroti possono essere
associati ad altre figure o scene come nel gruppo di Eros e Psyche, in
volo. Si trovano generalmente rappresentati in scene continue che ornano
la fronte, come ad esempio nella vendemmia o nel thiasos infantile dove
gli Eroti si dispongono ad accompagnare il fanciullo defunto precocemente
all'iniziazione dei misteri dionisiaci. MusNazRom, I,2, Roma 1981, II,
47,50,51 M. BONANNO, in BdA, 67, 1982 (per gli Eroti in scene di
palestra) MusNazRom, I, 10, Roma 1988, passim SARCOFAGI CON TEMI
STAGIONALI Una vasta classe di sarcofagi presenta la fronte scandita dalla
presenza di figure stagionali come i geni, caratterizzati da attributi
diversi a seconda delle stagioni o i grandi canestri con frutti. Il tema
è assai diffuso tra il II e il III sec. d. C. e riconduce al
significato simbolico dell'aldilà, dell'apoteosi del defunto, della sua
vittoria sulla morte con le rappresentazioni delle Horai stagionali, dei
prodotti della terra, con thiasos di Eroti vendemmianti o mietitori e
offerenti cesti d'uva alle Stagioni. A volte sulla cassa compare
l'immagine del defunto. Il tema stagionale è diffusissimo anche sui coperchi
(vedi). MusNazRom, I,2,Roma 1981, II, 11,48 P. KRANZ, Die Jahreszeiten -
Sarkophage, Berlin 1984 MusNazRom, I, 10, Roma 1988, passim SARCOFAGI CON
MUSE Altro tema frequente nell'ambito del III sec. d. C. è quello con
le raffigurazioni di Muse si distribuiscono lungo la fronte dei sarcofagi.
Alle Muse sono associati i vari attributi: Euterpe reca la tibia,
rappresentazione della danza ritmica e del coro tragico,poesia cerimoniale,
Tersicore, musa della poesia conviviale, è caratterizzata dalla lira,
Erato, personificazione della poesia cerimoniale, porta con sé la
cetra. La teoria delle Muse è anche associata alla figura di Apollo, posto
in posizione centrale. C. PANELLA in STMisc, 12, 1967, p. 11 ss. M.
WEGNER, Die Musensarkophage, Berlin 1966 L. FAEDO, in ANWR, II, 12, p. 65
ss. DIZIONARIO SOGGETTO (SGTI) - SARCOFAGI SCHEDE DEI LEMMI SGTI:
ACHILLE Le raffigurazioni sui sarcofagi riguardano generalmente alcune scene
della vita di A. fra le quali: - Achille giovane che apprende l'uso della
lira, impara a cacciare, impegnato nella ginnastica. - Achille a Sciro,
episodio assai trattato nei sarcofagi dove è rappresentato assiso tra le
figlie di Licomede o con la sola Deidamia; in alcuni sarcofagi egli è
raffigurato nell'atto di balzare in piedi, vinto dall'astuzia di Ulisse;
in altri sarcofagi l'eroe afferra le armi (sarcofago Stroganoff
e Capitolino); in ultimo Achille è rappresentato mentre si congeda
da Licomede. - Achille e Pentesilea è sicuramente l'episodio più
rappresentato della vita dell'eroe, si trova su numerosi
sarcofagi. Bibl.: -la vita: C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, t. VI, f. 20a; t. XVI, f.
26a -per episodi dell'Iliade: C. ROBERT, op. cit., II, t. XXII, f.
47a -Achille e Pentesilea: C. ROBERT, op. cit. ,II, p. 26 d, t.
XXXVII EAA, I, s.v. SGTI: ADMETO Il personaggio di Admeto viene
raffigurato nei sarcofagi con mito di Alcesti. EAA, I, s.v. SGTI:
ADONE All'origine dei cartoni usati dagli scalpellini per i sarcofagi,
c'è probabilmente un ciclo di pitture che decorava probabilmente un
Adonion. Particolarmente nel II sec. d. C. si verificò una ripresa del
mito apprezzabile dal ripetersi del mito sui sarcofagi. Le scene
maggiormente rappresentate sono quelle con Adone davanti a Venere prima della
partenza per la caccia, quella con il cinghiale, la scena con la dea che
accorre presso il giovane ferito e Adone semisdraiato con Venere e gli
Amorini che lo attorniano. Le tra scene hanno un significato simbolico e si
ripetono su ogni sarcofago con leggere varianti. Tra gli esemplari possono
essere citati il sarcofago del Museo Chiaramonti, della Galleria
Lapidaria, dei Musei Vaticani, del Museo Laterano, di Palazzo Rospigliosi, di
Villa Pamphilj, di Villa Borghese, di Villa Medici, di Villa
Wolkonski. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen,
III, 1, Berlin 1890, p. 7 ss., tt. II-V EAA, I, s.v. SGTI:
AFRODITE Nella produzione dei sarcofagi romani si trovano rappresentazioni di
vari miti risalenti a prototipi greci. EAA, I, s.v. SGTI:
AGAMENNONE La figura di Agamennone si trova sui sarcofagi che illustrano il
mito di Achille a Sciro. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, p. 22 SGTI: ALCESTI Il mito
della sposa di Admeto venne utilizzato frequentemente nei sarcofagi destinati
a fanciulle morte prematuramente. Le scene oltra ad Alcesti raffigurano anche
Admeto con i genitori, la discesa di Alcesti nell'Ade, il suo ritorno
sulla terra grazie ad Eracle, il commiato da Eracle. Un esempio è
costituito dal sarcofago di Giunius Paleuhodus ai Musei Vaticani databile tra
il 161 e il 170 d. C. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, III, I, Berlin 1890, p. 25 ss. EAA, I, s.v. SGTI:
AMAZZONI (VEDI ANCHE AMAZZONOMACHIA) Nel periodo che va da Adriano a
Costantino si distribuisce la numerosa serie di sarcofagi con Amazzoni. Il
trattamento delle superfici e il moltiplicarsi delle figure sui sarcofagi
tradisce l'origine greca delle scene, forse un modello pittorico. Esempi
nel Museo di Mantova, ai Musei Capitolini, nel Belvedere Vaticano, al Duomo
di Sorrento ed infine nel sarcofago Rospigliosi del IV sec. d. C. In
particolare un gruppo di sarcofagi (Mazara del Vallo, Musei Capitolini, Musei
Vaticani e quello di Venezia) presenta una scena identica pervasa dallo
stesso ritmo convulso. Solo i raggruppamenti delle figure appaiono
diversificati a seconda del gusto dell'artista. Oltre agli esempi citati si
possono aggiungere il sarcofago Rospigliosi, quello di Mantova e quelli
del Duomo di Sorrento. Cronologicamente i sarcofagi con Amazzoni si
distribuiscono fra il II e il IV sec. d. C. C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, t. XXXI, 75,
77, XXXII, 78, XXXIV, 80, XIL, 94, XLI, 96 per i sarcofagi del Duomo di
Sorrento: A. ROCCO in RendAccNap, XXI, 1941, pp. 129-138 R. REDLIEH, Die
AmazonenSarkophage d. 2 u 3, Jahrh. n. Chr., Wurzburg 1942 V. TUSA, I
sarcofagi romani in Sicilia, Roma 1995, n. 34 SGTI: AMAZZONOMACHIA (VEDI
ANCHE AMAZZONI) SGTI: AMORE E PSICHE Il mito nei sarcofagi romani tra il
II e il IV sec. d. C. acquista il senso di serenità nell'oltretomba.
La figura di Psiche con le dure prove e le severe penitenze sia per i
pagani che per i cristiani simboleggia l'anima ammessa al cielo dopo aver
scontato i propri errori. EAA, I, s.v. MusNazRom, I, 10, passim SGTI:
ANDROMEDA Il mito di Andromeda sui sarcofagi romani è rappresentato
specialmente nel momento in cui Perseo trova Andromeda legata. EAA, I,
s.v. SGTI: APOTEOSI Scena caratteristica e ripetuta sui sarcofagi è quella
con il gruppo di coniugi con l'uomo raffigurato nel tipo dell'Ares
Borghese e la donna nel tipo di Afrodite. Sui sarcofagi con scene mitologiche
il defunto viene trasfigurato, specialmente nel III sec. d.C.,
sotto l'aspetto della figura mitica principale, completamente assorbito dal
mito conservando solo nella testa le fattezze individuali; così la defunta
viene raffigurata come Musa o come Afrodite. Il defunto assume le
sembianze di Marte, Eracle, Endimione, Ippolito. Assai spesso compaiono le
coppie di coniugi raffigurati come Afrodite e Adone. Spesso ci si limita
a presentare il divinizzato nell'azione o nell'atteggiamento
caratteristico del dio. Anche l'aquila insieme agli dei del vento o agli
dei celesti trovano spazio nei sarcofagi con questo soggetto. EAA, I,
s.v. SGTI: ARTEMIDE Entra assai spesso nelle raffigurazioni di sarcofagi
mantenedo costumi e caratteri ellenistici. EAA, I, s.v. SGTI:
ARGONAUTI Le scene riferibili agli Argonauti sui sarcofagi di età romana
sono piuttosto isolate. I temi fanno riferimento all'opera di Apollonio e
alla tragedia di Euripide: -la fuga di Frisso su un ariete aureo -la
punizione di Ino -il recupero del vello d'oro da parte di Giasone -la
vittoria dell'eroe che riesce ad aggiogare all'aratro alla presenza
di Aietes, re del paese del sole, i tori dagli zoccoli di bronzo e dalle
nari sprizzanti fuoco -le nozze di Giasone con Creusa e Medea -le arti
magiche di Medea contro la rivale -l'uccisione dei figli e la fuga di Medea
sul carro trainato dal drago C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagereliefs,
Mythologische Zytlen, II, Berlin 1890, n. 187, t. 61,
n. 188-189-190-191,192-202 SGTI: ARIANNA Soggetto molto trattato nella
scena dell'abbandono a Nasso e nell'incontro con Dioniso. Compare vestita
e dormiente con un braccio ripiegato sulla testa e l'altro abbandonato lungo
il corpo oppure seduta. Parallelamente si sviluppa un tipo semisvestito
prima seduto e poi sdraiato sulla roccia. Dopo le nozze con Dioniso entra
a far parte del corteo bacchico. Il mito di Arianna si sviluppa sui sarcofagi
tra il II e il III sec. d. C. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, III, Berlin 1890, pp. 502-508 G. PESCE, BCom, LVIII,
1930, p. 95 ss. EAA, I, s.v. SGTI: ATALANTA In età romana il mito di
Atalanta e Meleagro è molto diffuso nei sarcofagi prodotti tra il II e il IV
sec. d. C. Nei sarcofagi romani ma di tipologia greca Atalanta è ancora
sulla sinistra della fronte in atto di saettare, oppure si scaglia a
fianco di Meleagro contro il cinghiale. Quest'ultima tipologia è quella che
più frequentemente ricorre nei sarcofagi romani. Anche sui lati dei
sarcifagi con mito di Atalanta vengono raffigurati altri episodi come il
dialogo con Meleagro per le spoglie del cinghiale o Atalanta piangente,
seduta, davanti a Meleagro morto. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zytlen, Berlin 1890, III, II, t. 81, 236, t. 82, 240, 242,
t. 81, 2566, 238 SGTI: ATLANTE Originariamente Atlante era colui che
faceva la guardia ai pilastri del cielo, quindi egli stesso sorreggeva la
volta celeste. Con questa iconografia fu rappresentato fin dai tempi più
antichi, ed è un argomento favorito dall'arte ellenistica; la sua figura
si evolve in sostegno ornamentale. Una statua di A. che sorregge la volta
celeste, appartenente alla Collezione Farnese e proveniente dal Foro di
Traiano, è conservata nel Museo Nazionale di Napoli. Il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, a cura di S. De Caro, Napoli 1994, p. 330 SGTI:
ATTEONE In mitologia figlio di Aristeo e di Autonoe; appassionato cacciatore
un giorno vide Artemide che si bagnava, la dea offesa per questo lo
trasformò in cervo che venne inseguito e ucciso dai suoi
stessi cani. Atteone sbranato dai cani si trova in moltissime opere fin
dal V sec. a.C. SGTI: GIGANTOMACHIA Attestata ma non frequente, la
Gigantomachia compare in un sarcofago da Velletri sul quale
compare l'immagine del gigante anguipede che combatte contro Zeus oppure in
un coperchio di sarcofago con giganti che combattono rivolti verso l'alto
ma in assenza degli dei. La presenza del tema della Gigantomachia potrebbe
essere motivata dall'identificazione dei Giganti con i Barbari, quindi
avvicinando il motivo a quello delle lotte fra Romani e Barbari,
peraltro diffusissime nei sarcofagi romani. C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen, III, I, Berlin 1890, p. 112 ss.,
t. 26 SGTI: CACCIA AL CINGHIALE CALIDONIO Composizione presente sui
sarcofagi attici in cui la figura di Meleagro (VEDI) impegnato nella
lotta contro il cinghiale, costituisce il fulcro della scena. Accompagnano
l'eroe altre figure di giovani, generalemente nudi (caccia eroica), anch'essi
in azione contro il cinghiale. I sarcofagi attici con raffigurazione della
caccia calidonia sono databili tra la fine del terzo quarto del II sec. d.
C. e l'inizio del III. A. GIULIANO-B. PALMA, La maniera ateniese d'età
romana, StMisc, 24, 1978 MusNazRom, I, /, 2, p. 344, XI, 1 SGTI:
PROMETEO Il mito di P. che crea il primo uomo è il soggetto di alcuni
sarcofagi di un'officina romana; P. secondo il mito nella sua qualità di
artefice sommo, crea, infatti, l'uomo dall'argilla. Nelle raffigurazioni
sui sarcofagi lo troviamo al centro della scena, mentre pensieroso contempla
il corpo di creta a cui si accingerà a dar vita che in questo caso è
rappresentata da Psyche sospinta dagli Eroti. Nella scena sono presenti le
principali divinità dell'Olimpo: Giove, Giunone, Mercurio, Nettuno. Questi
sarcofagi sono datati nell'ambito del IV sec. a. C., uno di essi è stato
rinvenuto a Pozzuoli e si trova nel Museo Archeologico Nazionale di
Napoli. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a cura di S, De Caro,
Napoli 1994, pp. 128-9 SCENE DI BATTAGLIA Il quadro è raffigurato sui
tre lati in un unico svolgimento con l'azione principale sulla fronte
della cassa, e in genere definita sui lati da elementi stanti
(trofei, prigionieri, Vittorie alate, che però nel c. d. "Sarcofago Grande
Ludovisi" divengono un tutt'uno con la scena frontale). Il motivo può essere
continuo, tipo fregio, come nel sarcofago della Galatomachia ove la scena è
un susseguirsi di combattimenti singoli senza figura preminente
centrale. Ciò invece accade nella produzione tardoantoniniana ove in genere
appare una figura preminente centrale (il comandante), più grande degli
altri, che spicca nella mischia, come accade nel sarcofago
di Portonaccio. Le figure di Barbari sono un soggetto assai diffuso che
compare tra la fine del II e gli inizi del III sec. d. C.; gli esemplari
più recenti non sembrano oltrepassare il 200-210 d.C. Uno schema particolare,
sviluppato a partire dal 180-190 d.C. è quello del combattimento a
mischia. MusNazRom, I,8,Roma 1985, VI,5 (sarcofago della
Galatomachia) MusNazRom, I, 8, Roma 1985, IV, 5 (sarcofago di
Portonaccio) MusNazRom, I, 5, Roma 1985, 25 (sarcofago Grande
Ludovisi) Per il combattimento a mischia: cfr. B. ANDREAE,
Motivgeschichtliche Untersuchungen zu den romischen Schlachtsarkophagen,
Berlin 1956 pp. 15 s, 85 s. SCENE DI CACCIA Si svolgono in genere in
corteo paratattico di uno o più cavalieri muniti di lancia che inseguono
le prede (cinghiale, leone, cerva) o per abbatterli direttamente o
per spingerli in reti tenute da inservienti. La scena in genere è
arricchita da "venatores" servili appiedati che avevano il compito di
fiaccare la preda e da cani generalmente rappresentati nell'atto di
azzannarela preda. La scena di caccia può svolgersi in ambienti esotici
(caratterizzati da elefanti, leoni) o nostrani. B. ANDREAE, Die romischen
Jagdsarkophage, Berlin 1980 MusNazRom, I, 10, Roma 1988, 7, 18 DIZIONARIO
SOGGETTO (SGTI-SGTT) LISTA DEI LEMMI SGTI: Abundantia SGTI:
Achille SGTI: Ade (vedi Hades) SGTI: "adlocutio" SGTI: Admeto SGTI:
Adone SGTI: Adriano SGTT: tipo Stazione Termini SGTT: tipo Vaticano
Chiaramonti 392 SGTT: tipo Rollockenfrisur SGTT: tipo
Panzerpaludamentubuste Baiae SGTT: tipo Tarragone SGTT: tipo
Paludamentumbuste Vatikan Busti 283 SGTI: "adventus" SGTI: Afrodite (vedi
anche Venere) SGTT: Afrodite del Frejus SGTT: Afrodite Sosandra SGTI:
Afrodite accovacciata SGTT: Afrodite di Rodi SGTI: Afrodite
Anadiomene SGTT: Afrodite di Cirene SGTI: Afrodite Pudica SGTT:
Afrodite di Cnido SGTT: Afrodite Capitolina SGTT: Afrodite di
Rodi SGTT: Afrodite Dresda-Capitolina SGTT: Afrodite Medici SGTT:
Afrodite di Monaco SGTT: Afrodite della Troade SGTT: Afrodite
Landolina SGTI: Afrodite seduta SGTI: Agamennone SGTI: Agrippa SGTI:
Agrippina Maggiore SGTT: tipo Venezia-Parigi SGTI: Agrippina
Minore SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: tipo Ancona-Copenhagen SGTT:
IV tipo SGTI: Ainaias/Aeneas SGTI: Alcesti SGTI: Amazzone/i SGTI:
Amazzone ferita SGTT: Amazzone di Berlino SGTT: Amazzone Mattei SGTT:
Amazzone Capitolina SGTT: Amazzone Doria-Pamphjli SGTT: Amazzone di
Efeso SGTI: Amazzonomachia (vedi Amazzoni) SGTI: Amor/Amore (vedi
Eroes) SGTI: Amore e Psyche SGTI: Anacreonte SGTI: Andromeda SGTI:
Antinoo SGTT: tipo A SGTT: tipo B SGTT: tipo Braschi SGTT: tipo
Farnese SGTI: Antistene SGTT: tipo A SGTT: tipo B SGTI: Antonia
Minore SGTT: Schlafenckchen-typus SGTT: Schlichter-typus SGTI: Antonino
Pio SGTT: Haupttypus SGTT: tipo Sala dei Busti 284 SGTI:
Apollo SGTT: Apollo Alexikakos SGTT: Apollo Parnopios SGTT: Apollo
Sauroktonos SGTT: Apollo dell'Omphalos SGTT: Apollo Patroos SGTT:
Apollo Liceo SGTI: Apollo arciere SGTI: Apollo citaredo seduto SGTI:
Apollo citaredo stante SGTI: Apoteosi SGTI: Arato SGTI:
Arcadio SGTI: architettonico SGTI: architetture SGTI: Ares (vedi anche
Marte) SGTT: Ares Borghese SGTT: Ares Ludovisi SGTI: Argonauti SGTI:
Arianna SGTI: Aristofane SGTI: Aristotele SGTI: Arpocrate SGTI:
Artemis/Artemide (vedi anche Diana) SGTI: Artemide cacciatrice SGTT:
Artemide di Dresda SGTT: Artemide Brauronia SGTT: Artemide
Chiaramonti SGTT: Artemide di Versalles SGTT: Artemide di GabiI SGTT:
Artemide Albani SGTT: Artemide Colonna SGTI: Asklepios/Esculapio SGTI:
Asklepios/Esculapio barbato SGTT: Asklepios Giuntini-Uffizi-Venezia SGTT:
Asklepios di Napoli SGTT: Asklepios di Sparta SGTT: Asklepios
Albani SGTT: Asklepios Capitolino SGTT: Asklepios Rossie Priory SGTT:
Asklepios di Rodi SGTI: Asklepios/Esculapio giovanile imberbe stante
nudo SGTI: Asklepios/Esculapio giovanile imberbe stante vestito SGTI:
Atalanta SGTI: Athena/Minerva SGTT: Athena Medici SGTT: Athena di
Velletri SGTI: Atlante SGTI: Atteone SGTI: Attis SGTI: Attis
seduto SGTT: Attis Tristis SGTI: attibuti sacerdotali SGTI:
Augusto SGTT: Octavianus-typus SGTT: tipo Prima Porta SGTT: tipo
Forbes SGTI: Aureliano SGTI: Bacco (vedi Dioniso) SGTI:
Balbino SGTI: battaglia navale SGTI: Biante SGTI: Bione SGTI: Bona
Dea SGTI: Caccia al cinghiale calidonio SGTI: Caligola SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTI: Caracalla SGTT: tipo Arco
degli Argentari SGTT: tipo Gabii SGTT: tipo Casa delle Vestali SGTT:
tipo sovrano assoluto SGTT: II tipo sovrano assoluto SGTI: Carino SGTI:
Cariti/Gratiae SGTI: Carneade SGTI: Centauro SGTI: Centauro e
Ninfa SGTI: Cerbero SGTI: Cerere (vedi anche Demetra) SGTI:
Cesare SGTT: tipo Tusculum SGTT: II tipo SGTT: II tipo a SGTT: II
tipo B SGTI: Cibele SGTI: Cicerone SGTI: Claudia Octavia SGTI:
Claudio SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTI:
Cleante SGTI: "clementia" SGTI: Clitennestra (vedi Oreste) SGTI:
Commodo SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTT: IV
tipo SGTT: V tipo SGTI: corteo SGTT: corteo "circensis" SGTT: corteo
"triumphalis" SGTI: corteo funebre SGTI: Costantino I SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTI: Costanzo Cloro SGTI: Crisippo SGTI:
Crispina SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTI: Cupido (vedi Eros) SGTI:
Dafni SGTI: Decio SGTI: Demetra (vedi anche Cerere) SGTI:
Demostene SGTI: Dextrarum Iunctio SGTI: Diana (vedi anche
Artemis/Artemide) SGTI: Diocleziano SGTT: I tipo "soldatekaiser" SGTT:
II tipo "tetrarchenkaiser" SGTI: Diomede SGTI: Dioniso SGTI: Dioniso
arcaistico SGTT: Dioniso Braschi SGTT: Dioniso Albani SGTI: Dioniso
giovane stante senza barba SGTT: Dioniso giovane stante senza barba
nudo SGTT: Dioniso giovane stante senza barba con solo himation SGTT:
Dioniso giovane stante senza barba con corto chitone SGTI: Dioniso
seduto SGTI: Dioscuri SGTI: Domitilla SGTI: Domizia SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTI: Domizia Longina SGTI: Domiziano SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTI: Druso Maggiore SGTT: tipo
A SGTT: tipo B SGTT: tipo C SGTI: Efesto SGTI: Eirene SGTI:
Elagabalo SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTI: elementi funerari SGTI:
elementi vegetali SGTI: Elena SGTI: Elio Vero SGTI: Endimione SGTI:
Enomao SGTI: Eos/Aurora SGTI: Epicuro SGTI: Eracle (vedi
Herakles) SGTI: Ercole (vedi Herakles) SGTI: Eraclito SGTI: Erennio
Etrusco SGTI: Erinni SGTI: Ermarco SGTI: Erodoto SGTI: Eros SGTT:
Eros del Palatino SGTT: Eros di Centocelle SGTT: Eros arciere SGTI:
Eschilo SGTI: Eschine SGTI: Euripide SGTT: tipo Farnese SGTT: tipo
Rieti SGTI: Fausta SGTI: Faustina Maggiore SGTT: Schlichten
typus SGTT: typus mit den stirnahaarrosetten SGTT: typus mit den
stirnband SGTI: Faustina Minore SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: III
tipo SGTT: IV tipo SGTT: V tipo SGTT: VI tipo SGTT: VII tipo SGTT
VIII tipo SGTT: IX tipo SGTI: Fedra SGTI: Fetonte SGTI:
figure SGTI: figurato SGTT: Eroti e ghirlande SGTT: Eroti a
caccia SGTT: thiasos marino SGTI: Filippo l'Arabo SGTI:
Filippo SGTI: Filippo l'Arabo SGTI: Filippo Minore SGTI:
Filosofo/i SGTI: Fregio d'armi SGTI: Gaio Ottavio SGTI:
Galerio SGTI: Gallieno SGTT: I tipo "Samtherrschaftstypus" SGTT: II
tipo "Alleinherrschertypus" SGTI: Ganimede SGTI: Gea (vedi
Tellus) SGTI: Genio stagionale SGTI: Gerione SGTI: Germanico SGTT: I
tipo Beziers SGTT: II tipo Gabii SGTT: III tipo dell'Adozione SGTI:
Geta SGTT: I tipo "thronfolgertypus" SGTT: II tipo SGTT: III tipo tipo
Augusto SGTI: Giasone SGTI: Gigantomachia SGTI: Giove (vedi
Zeus) SGTI: Girali SGTI: Giulia SGTI: Giulia di Tito SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTI: Giulia Domna SGTI: Giulia Mamea SGTI:
Giulia Mesa SGTI: Giulia Paola SGTI: Giulia Soemia SGTI: Giuliano
l'Apostata SGTI: Giunone (vedi Iuno; vedi Dextrarum Iunctio) SGTI:
Gladiatore/i SGTI: glorificazione SGTI: Gordiano III SGTI: Gratiae
(vedi Cariti/Gratiae) SGTI: Hades/Plutone (vedi anche ratto di
Proserpina) SGTI: Hera (vedi anche Iuno) SGTI: Herakles SGTI: Herakles
nudo, sbarbato SGTT: Herakles Lansdowne SGTI: Herakles nudo,
barbato SGTT: Herakles in riposo SGTI: Herakles seduto SGTT: Herakles
Epitrapezios SGTT: Herakles Altemps SGTI:
Hermaphroditus/Ermafrodito SGTI: Hermaphroditus danzante SGTI:
Hermaphroditus dormiente SGTI: Hermaphroditus nudo, stante SGTI:
Hermaphroditus e Satiro SGTI: Hermes SGTI: Hermes che si allaccia il
sandalo SGTI: Hermes in riposo SGTI: Hermes seduto SGTT: Hermes
Capelli SGTT: Hermes di Andros SGTT: Hermes di Naucydes SGTT: Hermes di
Naucydes di Berlino SGTT: Hermes di Naucydes Lansdowne SGTT: Hermes di
Villa Adriana SGTT: Hermes "Ingenui" SGTT: Hermes Ludovisi SGTT: Hermes
Richelieu SGTI: Hestia/Vesta SGTI: Hora/Horai/Horae SGTI:
Hygeia/Igea SGTI: Hypnos/Somnus SGTI: Ipereide SGTI: Ippocrate SGTI:
Ippolito (vedi Fedra) SGTI: Isis/Iside SGTI: Isocrate SGTI: Iulia
Augusta SGTI: Iuno SGTT: Iuno Dolichena SGTI: Kerberos (vedi
Cerbero) SGTI: Leda SGTI: "liberalitas" SGTI: Lisia SGTI:
Livia SGTT: tipo Villa Albani-Bonn SGTT: tipo Copenhagen 616 SGTT: tipo
Copenhagen 615 SGTT: tipo Marbury Hall SGTT: Sacerdostypus SGTI:
Lucilla SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTI: Lucio Vero SGTT: I
tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTT: IV tipo SGTI: Luna (vedi
Selene) SGTI: "lustratio" SGTI: Macrino SGTI: Marciana SGTI: Marco
Aurelio SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: III tipo SGTT: IV
tipo SGTI: Marsia SGTI: Marte (vedi anche Ares) SGTI:
Massenzio SGTI: Massimiano Erculeo SGTI: Massimino Trace SGTI:
Matidia SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTI: Medea SGTI: Medusa SGTI:
Meleagro SGTI: Menade/Menadi SGTI: Menade di Dresda SGTI:
Menandro SGTI: Mercurio (vedi Hermes) SGTI: Metrodoro SGTI:
Mitra SGTI: Musa/Musae SGTI: Musa Calliope SGTI: Musa Clio SGTI:
Musa Erato SGTI: Musa Euterpe SGTI: Musa Melpomene SGTI: Musa
Polimnia SGTI: Musa Talia SGTI: Musa Tersicore SGTI: Musa
Urania SGTI: Narciso SGTI: Nemesis/Nemesi SGTI: Neptunus (vedi
Poseidon) SGTI: Nereide/Nereidi SGTI: Nerone SGTT: I tipo SGTT: II
tipo SGTT: III tipo SGTT: IV tipo SGTT: tipo Monaco SGTI:
Nerva SGTI: Nike SGTI: Ninfa/Ninfe SGTI: Niobide/Niobidi SGTI:
Odisseo SGTI: Oceano SGTI: Omero SGTT: tipo Epemenide SGTT: tipo
Modena SGTT: Apollonio di Tiana SGTT: tipo cieco SGTI: Omphale SGTI:
Oreste SGTI: origini di Roma SGTI: Pan SGTI: Pan e il caprone SGTI:
Paniassi SGTI: Patera e bucrani SGTI: Penelope SGTI:
Pentesilea SGTI: Perseo SGTI: Pindaro SGTI: Pitagora SGTI:
Platone SGTI: Plautilla SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTT: III
tipo SGTI: Plotina SGTI: Plotino SGTI: Ploutos SGTI: "pompa" (vedi
corteo) SGTI: Pompeo Magno SGTI: Populus, Populus Romanus SGTI
Poseidon SGTI: Posidonio SGTI: Probo SGTI: processus
consularis SGTI: "profectio" SGTI: professione SGTI Prometeo SGTI:
Proserpina SGTI: Protesilao SGTI: pseudo-Seneca SGTI: Psyche SGTI:
Pupieno SGTI ratto di Proserpina SGTT: ratto di Proserpina con Erote su
quadriga SGTI: Rhea Silvia SGTI: ritratto SGTI: ritratto
ideale SGTI: ritratto di filosofo SGTI: ritratto di sacerdote SGTT:
ritratto di sacerdote isiaco SGTI: Sabina SGTT: I tipo SGTT: II
tipo SGTT: III tipo SGTT: IV tipo SGTT: V tipo SGTI:
sacrificio SGTI: Sarapis SGTI: Satiro SGTI: scena/e di
battaglia SGTI: scena/e di caccia SGTI: scena di sacrificio SGTI:
Selene SGTI: Sileno SGTI: Silvanus SGTI: Serapide (vedi
Sarapis) SGTI: Settimio Severo SGTT: tipo della salita al poter SGTT:
tipo Braschi SGTT: II tipo c.d. dell'Adozione SGTT: tipo Serapide SGTT:
tipo Leptim Magna SGTI: Severo Alessandro SGTT: I tipo SGTT: II
tipo SGTT: III tipo SGTT: IV tipo SGTT: V tipo SGTI:
Silvanus SGTI: Socrate SGTT: tipo A SGTT: tipo B SGTT: tipo
C SGTI: Sofocle SGTT: tipo Farnese SGTT: tipo Laterano SGTI: strage
dei Niobidi SGTI: Tellus SGTI: Teofrasto SGTI: Teseo SGTI: thiasos
dionisiaco SGTI: thiasos marino SGTI: Tiberio SGTT: I tipo SGTT: II
tipo SGTT: III tipo SGTI: Tito SGTT: I tipo SGTT: II tipo SGTI:
Traiano SGTT: I tipo SGTT: Burgerkonentypus SGTT: tipo
Decennali SGTT: tipo Opferbildtypus SGTT: tipo Paris
1250-Mariemont SGTI: Treboniano Gallo SGTI: Tucidide SGTI:
Tyche SGTI: Ulisse (vedi Odisseo) SGTI: Valeriano SGTI:
Vespasiano SGTT: Haupttypus SGTT: II tipo SGTI: Vitellio SGTI:
Vittoria (vedi Nike) SGTI: Vittorie sacrificanti un toro SGTI: Vulcano
(vedi Efesto) SGTI: Zenone SGTI: Zeus SGTT: Zeus Verospi DIZIONARIO
SOGGETTO (SGTI-SGTT) LISTA DEI LEMMI ACHILLE Le raffigurazioni sui
sarcofagi riguardano generalmente alcune scene della vita di A. fra le
quali: - Achille giovane che apprende l'uso della lira, impara a
cacciare, impegnato nella ginnastica. - Achille a Sciro, episodio assai
trattato nei sarcofagi dove è rappresentato assiso tra le figlie
di Licomede o con la sola Deidamia; in alcuni sarcofagi egli è
raffigurato nell'atto di balzare in piedi, vinto dall'astuzia di Ulisse;
in altri sarcofagi l'eroe afferra le armi (sarcofago Stroganoff
e Capitolino); in ultimo Achille è rappresentato mentre si congeda
da Licomede. - Achille e Pentesilea è sicuramente l'episodio più
rappresentato della vita dell'eroe, si trova su numerosi
sarcofagi. Bibl.: -la vita: C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, t. VI, f. 20a; t. XVI, f.
26a -per episodi dell'Iliade: C. ROBERT, op. cit., II, t. XXII, f.
47a -Achille e Pentesilea: C. ROBERT, op. cit. ,II, p. 26 d, t.
XXXVII EAA, I, s.v. ADMETO Il personaggio di Admeto viene raffigurato
nei sarcofagi con mito di Alcesti. EAA, I, s.v. ADONE All'origine
dei cartoni usati dagli scalpellini per i sarcofagi, c'è probabilmente un
ciclo di pitture che decorava probabilmente un Adonion. Particolarmente
nel II sec. d. C. si verificò una ripresa del mito apprezzabile dal ripetersi
del mito sui sarcofagi. Le scene maggiormente rappresentate sono quelle
con Adone davanti a Venere prima della partenza per la caccia, quella con
il cinghiale, la scena con la dea che accorre presso il giovane ferito e
Adone semisdraiato con Venere e gli Amorini che lo attorniano. Le tra
scene hanno un significato simbolico e si ripetono su ogni sarcofago con
leggere varianti. Tra gli esemplari possono essere citati il sarcofago del
Museo Chiaramonti, della Galleria Lapidaria, dei Musei Vaticani, del Museo
Laterano, di Palazzo Rospigliosi, di Villa Pamphilj, di Villa Borghese, di
Villa Medici, di Villa Wolkonski. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, III, 1, Berlin 1890, p. 7 ss., tt. II-V EAA, I,
s.v. AFRODITE Nella produzione dei sarcofagi romani si trovano
rappresentazioni di vari miti risalenti a prototipi greci. EAA, I,
s.v. AGAMENNONE La figura di Agamennone si trova sui sarcofagi che
illustrano il mito di Achille a Sciro. C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, p.
22 AGRIPPA (M. Vipsanius Agrippa) generale, politico e
scrittore L'iconografia di A. si basa su tipi monetali.; caratteristiche dei
ritratti sono lineamenti regolari, il naso lievemente incurvato e lo
sguardo infossato sotto folte sopracciglia. Le raffigurazioni di A. seguono
principalmente due filoni artistici: il realismo patetico di cui è
un esempio la statua colossale di Venezia e e il barocco
ellenistico rintracciabile nella testa da Gabii ora a Parigi. La
stretta correlazione fra i due tipi sembrerebbe risalire ad una creazione da
parte di un maestro attivo durante la vita di A. Sembrerebbero postume le
rappresentazioni inseribili nei cicli della Casa Giulio-Claudia, di cui
sono esempi i ritratti di Copenhagen, Tolosa, Pavia, Pisa-Camposanto. V.
POULSEN, Les Portraits Romains I - Republique et dynastie
julienne, Kopenhagen 1962 E.A.A., I, s.v. ALCESTI Il mito della
sposa di Admeto venne utilizzato frequentemente nei sarcofagi destinati a
fanciulle morte prematuramente. Le scene oltra ad Alcesti raffigurano anche
Admeto con i genitori, la discesa di Alcesti nell'Ade, il suo ritorno
sulla terra grazie ad Eracle, il commiato da Eracle. Un esempio è
costituito dal sarcofago di Giunius Paleuhodus ai Musei Vaticani databile tra
il 161 e il 170 d. C. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, III, I, Berlin 1890, p. 25 ss. EAA, I,
s.v. AMAZZONI (VEDI ANCHE AMAZZONOMACHIA) Nel periodo che va da Adriano a
Costantino si distribuisce la numerosa serie di sarcofagi con Amazzoni. Il
trattamento delle superfici e il moltiplicarsi delle figure sui sarcofagi
tradisce l'origine greca delle scene, forse un modello pittorico. Esempi
nel Museo di Mantova, ai Musei Capitolini, nel Belvedere Vaticano, al Duomo
di Sorrento ed infine nel sarcofago Rospigliosi del IV sec. d. C. In
particolare un gruppo di sarcofagi (Mazara del Vallo, Musei Capitolini, Musei
Vaticani e quello di Venezia) presenta una scena identica pervasa dallo
stesso ritmo convulso. Solo i raggruppamenti delle figure appaiono
diversificati a seconda del gusto dell'artista. Oltre agli esempi citati si
possono aggiungere il sarcofago Rospigliosi, quello di Mantova e quelli
del Duomo di Sorrento. Cronologicamente i sarcofagi con Amazzoni si
distribuiscono fra il II e il IV sec. d. C. C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen, II, Berlin 1890, t. XXXI, 75,
77, XXXII, 78, XXXIV, 80, XIL, 94, XLI, 96 per i sarcofagi del Duomo di
Sorrento: A. ROCCO in RendAccNap, XXI, 1941, pp. 129-138 R. REDLIEH, Die
AmazonenSarkophage d. 2 u 3, Jahrh. n. Chr., Wurzburg 1942 V. TUSA, I
sarcofagi romani in Sicilia, Roma 1995, n. 34 AMAZZONOMACHIA (VEDI ANCHE
AMAZZONI) AMORE E PSICHE Il mito nei sarcofagi romani tra il II e il IV
sec. d. C. acquista il senso di serenità nell'oltretomba. La figura di
Psiche con le dure prove e le severe penitenze sia per i pagani che per i
cristiani simboleggia l'anima ammessa al cielo dopo aver scontato i propri
errori. EAA, I, s.v. MusNazRom, I, 10, passim ANDROMEDA Il mito di
Andromeda sui sarcofagi romani è rappresentato specialmente nel momento in
cui Perseo trova Andromeda legata. EAA, I, s.v. ANTONIA
MINORE Figlia di M. Antonio e di Ottavia, sposa di Druso e madre di
Germanico, Livilla e Claudio. VARIANTI TIPOLOGICHE: Per quanto riguarda
le rappresentazioni di A. si possono distinguere due varianti: 1.
Schlafenlockchen-typus (con riccioletti sulle tempie) acconciatura semplice,
scrimunatura centrale, onde che lasciano scoperto l'orecchio e lunga coda
raccolta sulla nuca. Una statua ritratto da Baia di Antonia presenta
diadema con nodo sulla nuca, corto, rotondo e rilevato che costituisce una
particolarità inspiegabile. 2. Schlichter-typus (tipo semplice) si
differenzia dal precedente solo per la mancanza di due o quattro
riccioletti sulle tempie. Questo tipo sui dupondi claudii appare senza nastro
fermacapelli. B. ANDREAE, Le sculture, in Baia, il ninfeo imperiale sommerso
di Punta Epitaffio, Torino 1983, pp. 49-66 K. FITTSCHEN, Katalog der
antiken Skulpturen in Schlass Erbach, Berlin 1977 EAA, II suppl. 1971-1994,
I ANTINOO Giovane asiatico, nativo di Bithynium, favorito dell'imperatore
Adriano che alla sua morte volle che lo si onorasse come una
divinità. L'effigie di A. è presente su numerose monete. Per quanto riguarda
la scultura, sono molte le raffigurazioni di A. che provengono da Villa
Adriana e da Ostia. A. talvolta è rappresentato come una divinità a sé
stante, talvolta assimilato ad altre divinità (Dioniso, Serapide, Adone,
Vertumno, Silvano, Ganimede). Le sculture, oltre la metà delle quali sono
busti, pongono in risalto l'opulenza delle forme del corpo, la torbida e
triste bellezza del volto, incorniciato dai folti riccioli. Antinoo ebbe un
ruolo notevole nell'arte romana. Come Silvano è raffigurato in un rilievo da
Villa Albani firmato da Antonianus. Si conoscono due varianti del ritratto
di A. VARIANTI TIPOLOGICHE (SGTT): 1. VARIANTE A ciocca di capelli ad
uncino sul sopracciglio sinistro contrapposta per l'andamento dell'estremità
alle ciocche centrali dell'acconciatura 2. VARIANTE B è assente la
piccola ciocca ad uncino sulla fronte. EAA, v. I, s.v. per le repliche
della variante A cfr. due ritratti della Collezione Torlonia: C. GASPARRI,
Materiali per servire allo studio del Museo Torlonia di scultura antica, in
MemAccLinc 24, 2, 1980, p. 201, nn. 397-398 K. FITTSCHEN - P. ZANKER,
Katalog der romischen Portrats in den Capitolinischen Museen und den
anderen Kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, Mainz a. Rh., I, 1985, p. 59
ss., n. 55, tavv. 61-62 3. ANTINOO BRASCHI Al Vaticano, rappresentato
come Dioniso. 4. ANTINOO FARNESE Museo Archeologico Nazionale di Napoli,
eseguito probabilmente dal vero. APOTEOSI Scena caratteristica e ripetuta
sui sarcofagi è quella con il gruppo di coniugi con l'uomo raffigurato
nel tipo dell'Ares Borghese e la donna nel tipo di Afrodite. Sui sarcofagi
con scene mitologiche il defunto viene trasfigurato, specialmente nel III
sec. d.C., sotto l'aspetto della figura mitica principale, completamente
assorbito dal mito conservando solo nella testa le fattezze individuali;
così la defunta viene raffigurata come Musa o come Afrodite. Il
defunto assume le sembianze di Marte, Eracle, Endimione, Ippolito. Assai
spesso compaiono le coppie di coniugi raffigurati come Afrodite e Adone.
Spesso ci si limita a presentare il divinizzato nell'azione o
nell'atteggiamento caratteristico del dio. Anche l'aquila insieme agli dei
del vento o agli dei celesti trovano spazio nei sarcofagi con
questo soggetto. EAA, I, s.v. ARCADIO Figlio di Teodosio il Grande,
imperatore dal 395 al 408. Le raffigurazioni di questo imperatore sono
incerte, si pensa ad un suo ritratto nel caso di una testa nei Musei di
Berlino, forse proveniente da Roma, ma probabilmente si tratta solo di
una supposizione. E.A.A, I, s.v. ARGONAUTI Le scene riferibili agli
Argonauti sui sarcofagi di età romana sono piuttosto isolate. I temi fanno
riferimento all'opera di Apollonio e alla tragedia di Euripide: -la fuga di
Frisso su un ariete aureo -la punizione di Ino -il recupero del vello
d'oro da parte di Giasone -la vittoria dell'eroe che riesce ad aggiogare
all'aratro alla presenza di Aietes, re del paese del sole, i tori dagli
zoccoli di bronzo e dalle nari sprizzanti fuoco -le nozze di Giasone con
Creusa e Medea -le arti magiche di Medea contro la rivale -l'uccisione dei
figli e la fuga di Medea sul carro trainato dal drago C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagereliefs, Mythologische Zytlen, II, Berlin 1890, n. 187, t. 61,
n. 188-189-190-191,192-202 ARIANNA Soggetto molto trattato nella scena
dell'abbandono a Nasso e nell'incontro con Dioniso. Compare vestita e
dormiente con un braccio ripiegato sulla testa e l'altro abbandonato lungo il
corpo oppure seduta. Parallelamente si sviluppa un tipo semisvestito prima
seduto e poi sdraiato sulla roccia. Dopo le nozze con Dioniso entra a far
parte del corteo bacchico. Il mito di Arianna si sviluppa sui sarcofagi tra
il II e il III sec. d. C. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zyklen, III, Berlin 1890, pp. 502-508 G. PESCE, BCom, LVIII,
1930, p. 95 ss. EAA, I, s.v. ARTEMIDE Entra assai spesso nelle
raffigurazioni di sarcofagi mantenedo costumi e caratteri
ellenistici. EAA, I, s.v. ATALANTA In età romana il mito di Atalanta e
Meleagro è molto diffuso nei sarcofagi prodotti tra il II e il IV sec. d.
C. Nei sarcofagi romani ma di tipologia greca Atalanta è ancora sulla
sinistra della fronte in atto di saettare, oppure si scaglia a fianco di
Meleagro contro il cinghiale. Quest'ultima tipologia è quella che più
frequentemente ricorre nei sarcofagi romani. Anche sui lati dei sarcifagi
con mito di Atalanta vengono raffigurati altri episodi come il dialogo
con Meleagro per le spoglie del cinghiale o Atalanta piangente, seduta,
davanti a Meleagro morto. C. ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
Mythologische Zytlen, Berlin 1890, III, II, t. 81, 236, t. 82, 240, 242,
t. 81, 2566, 238 ATLANTE Originariamente Atlante era colui che faceva la
guardia ai pilastri del cielo, quindi egli stesso sorreggeva la volta
celeste. Con questa iconografia fu rappresentato fin dai tempi più antichi,
ed è un argomento favorito dall'arte ellenistica; la sua figura si evolve
in sostegno ornamentale. Una statua di A. che sorregge la volta celeste,
appartenente alla Collezione Farnese e proveniente dal Foro di Traiano, è
conservata nel Museo Nazionale di Napoli. Il Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, a cura di S. De Caro, Napoli 1994, p. 330 ATTEONE In mitologia
figlio di Aristeo e di Autonoe; appassionato cacciatore un giorno vide
Artemide che si bagnava, la dea offesa per questo lo trasformò in cervo che
venne inseguito e ucciso dai suoi stessi cani. Atteone sbranato dai
cani si trova in moltissime opere fin dal V sec. a.C. BIANTE Sapiente e
uomo politico vissuto tra il VII e il VI a. C. a Priene. L'iconografia di B.
è sempre collegata al ciclo dei Sette Sapienti che formatosi in età
ellenistica si ritraeva in pitture e mosaici romani. Il ritratto di B. è
compreso in una serie di erme mormoree (ora nella Sala delle Muse ai
Vaticani) riprodotte dal medesimo ciclo. I ritratti ci mostrano un uomo con
ciocche mosse ma non disordinate, espressione semplice e fronte corrugata,
occhi vividi. G.M.A. RICHTER, The portraits of the Greek, I-III, London
1965 E.A.A., II, s.v. BIONE Filosofo cinico vissuto nella prima metà
del III sec. a.C. Non esistono ritratti sicuramente identificati con il
filosofo. Potrebbe appartenere a B. la statua dei Musei Capitolini forse
copia di una statua bronzea realizzata alla metà del III sec. a.C. Il volto
è caratterizzato da ciocche disordinate che cadono sulla fronte e dalla
folta barba, l'espressione è corrucciata. Si tratta di caratteristiche
generiche che esprimono il tipo del filosofo cinico. G.M.A. RICHTER, The
Portraits of the Greeks, I-III, London 1965 E.A.A., II, s.v. CACCIA AL
CINGHIALE CALIDONIO Composizione presente sui sarcofagi attici in cui la
figura di Meleagro (VEDI) impegnato nella lotta contro il cinghiale,
costituisce il fulcro della scena. Accompagnano l'eroe altre figure di
giovani, generalemente nudi (caccia eroica), anch'essi in azione contro il
cinghiale. I sarcofagi attici con raffigurazione della caccia calidonia sono
databili tra la fine del terzo quarto del II sec. d. C. e l'inizio del
III. A. GIULIANO-B. PALMA, La maniera ateniese d'età romana, StMisc, 24,
1978 MusNazRom, I, /, 2, p. 344, XI, 1 Caligola II tipo tipo del tutto
simile al I tranne che per la pettinatura: le punte delle ciocche sulla
fronte sono rivolte verso destra incontrandosi a tenaglia sull'occhio
destro come nell'esemplare del Metropolitan Museum. G.M.A. RICHTER, The
Metropolitan Museum Roman Portrats, New York 1948,
ff. 36-40 CENTAURO/I Esseri fantastici con elementi umani ed equini; in
età romana furono largamente impiegati come soggetti soprattutto nei
sarcofagi, in particolare per quelli dionisiaci nei quali fanno parte del
corteo del dio. Nell'ambito dei cortei marini viene utilizzata la
rappresentazione del centauro marino dove vengono utilizzati insieme ad
altre figure mitologiche come le Nereidi, i Tritoni, gli Ittiocentauri, ed
altri mostri marini. per i sarcofagi dionisiaci: F. MATZ, Die dionysischen
Sarkophage, IV, 1-4, Berlin 1968-1975, passim per i centauri marini :A.
RUMPF, Die Meerwesen auf den antiken Sarkophag-Reliefs, V, 1, Berlin 1939,
passim per i cortei marini: MusNazRom, I. 10, 2, Le sculture, I sarcofagi,
Roma 1988, passim CERBERO Mostro custode dell'Ade, figura di cane con
più teste, compare spesso nei rilievi, nei gruppi statuari, nei sarcofagi
romani con il ciclo delle fatiche di Ercole o con ratto di Proserpina Nei
sarcofagi C. viene raffigurato con la testa centrale più grande
delle laterali. Il soggetto fu anche utilizzato per numerosi gruppi
statuari. Sarcofago con fatiche di Eracle degli Uffizi: C. ROBERT, Die
antiken Sarkophag-Reliefs, III, Berlin 1897, 31, 113 EAA, II,
s.v. CESARE (C. Iulius Caesar) Nato a Roma intorno al 100 a. C., morto
nel 44 a. C. Esistono due tipi di ritratto: - tipo Tusculum, tipo creato
quando l'uomo politico era ancora in vita, testa dal Foro di Tuscolo al
Museo di Torino dove i tratti sono rappresentati in maniera realistica; -
secondo tipo di cui si riconoscono circa 10 esemplari dove il ritratto di C.
è "costruito" con viso d'asceta, deciso e con un'impronta di volontà. Le
repliche furono prodotte dopo la morte dell'uomo politico, tra il 30 e il 20
a.C., allorchè furono innalzate statue al Divus Iulius. Di questo secondo
tipo esistono due varianti: - tipo A (esemplari di Pisa e Palazzo Pitti) con
tratti colmi di pathos; - tipo B (sala Busti Musei Vaticani) con forme pacate
e abbellite di tipo classicistico. L. FAEDO, Camposanto monumentale di
Pisa, Le Antichità, II, Modena 1984, p. 133, n. 68 K. FITTSCHEN, P.
ZANKER, Katalog der romischen Portrats in den Capitolinischen Museen
und den anderen Kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, II, Mainz a.
Rh E.A.A.. suppl. II, 1971-1994, s.v. CICERONE Personaggio politico e
grande oratore nato nel 106 a. C. Tutti i ritratti che ci sono pervenuti
derivano da un unico originale. La testa mostra un'animazione energica,
sopracciglia e fronte tese, muscoli e pelle dimostrano l'età avanzata di
C. E' possibile che l'originale risalga agli inizi del consolato di C. ossia
al 63 a.C. Il suo ritratto appartiene alla tradizione tardo-ellenistica con
tratti da cui emerge il pathos mentre non sembra essere considerata
l'attività intellettuale e filosofica di C. Altri ritratti mostrano varianti
e trasformazioni dello stesso originale. Fra le raffigurazioni di C. sono la
testa degli Uffizi e quella al Palazzo Ducale di Mantova, quindi
la versione dei Capitolini dall'aspetto pacato e il busto del Vaticano di
età augustea. Alcune copie fra cui quella di Torino risalgono ad età
imperiale (I-inizi II sec. d.C.) e sono testimonianza dell'interesse
suscitato da C. ancora in età imperiale, soprattutto per quanto riguarda
il suo significato ideologico e culturale. EAA, II, s.v. G.A.
MANSUELLI, Galleria degli Uffizi, Le sculture, II, Roma 1969, p. 44 s. H. R.
GOETTE, Zum Bildnis des "Cicero" in RM, XCII, 1985, pp. 291-304,
tavv. CXVI-CXXV con bibl. K. FITTSCHEN-P. ZANKER, Katalog der romischen
Portrats in den Capitolinischen Museen und den anderen Kommunalen
Sammlungen der Stadt Rom, Mainz am Rheim, III, 1985, nn. 9-10 EAA, II
suppl. 1971-1994, II, s.v. COSTANTINO (C. Flavius Valerius
Constantinus) figlio di Costanzo Cloro e di Elena. Nato nel 280, morto nel
337. C. è probabilmente l'unico imperatore del Tardo Impero di cui
possediamo un'iconografia sicura. L'identificazione è basata sui ritratti
presenti sull'arco di C. a Roma e sulle statue del Campidoglio e del
Laterano. Dai ritratti presenti sull'arco (sei in totale) e dalle statue
loricate suddette i tratti che emergono sono sempre gli stessi: fronte
ampia, pieghe sotto gli occhi, mento rotondo, capelli compatti
sulla fronte. I ritratti di C. consentono di seguire con chiarezza le due
tendenze artistiche presenti in quel momento: quello di gusto tetrarchico
e quello di gusto classicistico che si manifesta penamente nelle due
statue intorno al 320 a.C. E.A.A., VII, s.v. DEXTRARUM IUNCTIO Fa parte
dell'iconografia romana e cristiana dagli ultimi decenni
dell'eta' repubblicana al 600 d.C. ca. La scena dei coniugi che si
stringono la mano destra e' generalmente accompagnata da altri
personaggi maschili e femminili: dinanzi ai coniugi si puo' trovare un
fanciullo con o senza ali ed una fiaccola accesa (Imeneo); dietro puo'
esservi una figura femminile (Giunone Pronuba o Concordia quest'ultima
soprattutto dall'epoca degli Antonini). La scena nunziale con questi due
personaggi puo' trovarsi al centro del sarcofago (colonnato o strigilato) o
spostato sulla destra con scena di battaglia, pietas, vita intellettuale.
I pannelli intermedi sono occupati dalle Stagioni, Geni della morte,
Dioscuri (Vedi). EAA, III, s.v. DIONISO Raffigurato generalmente
trionfante, nell' atto di scoprire Arianna (Vedi) o con temi stagionali: -
Dioniso trionfante, ebbro, e' disposto su una biga trainata da Satiri
o Centauri (MNR, I, 2, p.119) accompagnato da un corteo di Satiri e Menadi
danzanti, piu' o meno ebbri; il coperchio del sarcofago puo' avere Dioniso
e Arianna distesi, ed in piu' la rappresentazione della bollitura del vino
dolce (defrutum), utilizzato per il banchetto. Si puo' trovare nella variante
con Eracle (Vedi) ebbro al centro della rappresentazione, sorretto da Satiri
o disteso (MNR., I, 6, p. 130 ss.; I, 7, p. 320 s.). MNR, I, 2, p. 64
ss.; I, 2, p. 119 (per la biga tirata dai Centauri). - Dioniso che scopre
Arianna: al centro della scena appare Arianna dormiente, distesa su una
roccia, con un genio alato che solleva il mantello. Il dio e'
rappresentato discendente dalla biga, appoggiandosi al tirso, accompagnato
dal corteo di Satiri e Menadi, con attributi dionisiaci (lira, cista con
serpente). MNR, I, 2, p. 123 ss. - Dioniso con temi stagionali: il dio
ebbro e' al centro sorretto da un Fauno, ai lati (quattro per lato) sono
disposte le divinita' stagionali con i rispettivi attributi. Il tema
di Dioniso con le Stagioni, che possono essere rappresentate di seguito o
scandite nelle arcate della fronte del sarcofago (MATZ, Rom. Meisterwerk,
p. 128 s.), allude all'alternarsi della vita e della morte, sostituendo
la rappresentazione del Tempo con Dioniso. MNR, I, 2, p. 129 ss.; I, 6, p.
132 ss. (nella variante con al centro dell'aedicola Dioniso e
Arianna). DIOSCURI Soggetto usuale nell'iconografia dei sarcofagi di eta'
imperiale ove le loro figure si ritrovano agli angoli, incorniciando la
scena centrale. La loro natura accentua il carattere funerario del loro
culto, soprattutto a partire dal II sec. d.C., fino a Costantino. Si
ritrovano sia in scene di "dextrarum iunctio" (Vedi) che nella caccia
al cinghiale calidonio (Vedi), ma in generale nella iconografia
ellenistica. EAA, III, s.v. DRUSO (Drusus Iulius Caesar) Druso
Minore figlio di Tiberio e di Vipsania Agrippina. Nato tra il 15 e il 12 a.C.
e morto nel 23 d.C. I ritratti di D. hanno tratti caratteristici: -
fronte rigonfia, naso fortemente aquilino, labbra serrate e
rientranti. Queste caratteristiche sono presenti in una serie di sculture
come la statua di S. Antioco, ora nel Museo di Cagliari, le teste
all'Antiquarium di Centuripe e a Leptis Magna, colossale, o nel
ritratto di Napoli. E.A.A., III, s.v. DRUSO MAGGIORE Personaggio
della casa imperiale giulio-claudia. La serie di ritratti che ci è pervenuta
si presenta piuttosto omogenea con la caratteristica comune dei capelli
pettinati in avanti con una lunga frangia simmetrica che si
biforca all'altezza dell'occhio sinistro. VARIANTI TIPOLOGICHE
(SGTT): Si conoscono tre tipi principali: 1. tipo "A" tipo con
iconografia di Augusto, forse realizzato durante il principato di A. 2.
tipo "B" noto da almeno dodici esemplari provenienti da vari centri d?italia
con immagine simile a quella di Tiberio, forse creato durante il suo
regno. 3. tipo "C" tipo assai vicino all'imperatore Claudio, figlio dello
stesso Druso Maggiore. K. FITTSCHEN-P. ZANKER, Katalog der romischen
Portrats in den Capitolinischen Museen und den anderen kommunalen
Sammlungen der Stadt Rom, I, Mainz a. Rh 1985, pp. 27 ss. A. MASSNER,
Nicht Germanicus sondern Drusus Maior uber spiegelbildliche Repliken
iuliscclaudischen Prinzen und kaiserportrats, in AntK XXXIV, 1991, pp.
116-126 EAA, II suppl., v. II, 1971-1994, s.v. ENDIMIONE Molto
rappresentata sui sarcofagi per il suo carattere sepolcrale.
Le raooresentazioni si possono dividere in quattro gruppi: - Endimione
dormiente a sinistra nel grembo del Sonno alato, con a destra Luna che giunge
su biga e amorini. - La scena si svolge da destra a sinistra ed Endimione
e' su una roccia. - Come il secondo caso ma la Luna parte sulla biga. -
Come il terzo caso ma la Luna che parte e' a sinistra. EAA, III,
s.v. ENEA La leggenda di Enea diede lo spunto per una serie di
raffigurazioni come quella dello sbarco di Enea, Anchise, Ascanio sul
fregio del Museo Nazionale di Napoli. Un'altra raffigurazione assai frequente
è il prodigio della scrofa che compare anche in un sarcofago di Torre Nova
(insieme alla scena del matrimonio fra Enea e Lavinia). Enea sacrificante
compare nel fregio dell'Ara Pacis. E.A.A., III, s.v. ENOMAO La
rappresentazione che piu' si riscontra e' il momento della caduta di Enomao
dal cocchio durante la gara con Pelope, ove occupa la parte centrale della
scena. EAA, III, s.v. ERACLE La lotta con la cerva cerisitide, la
partecipazione al thiasos di Dioniso (Vedi) in cui e' ebbro, o comunque in
scene come "dodekathlos" ove appare in nudita' eroica o coperto dalla sola
pelle del leone Nemeo, a volte con l'attributo della clava. EAA, III,
s.v. ERINNI Sui sarcofagi appaiono associate ai miti di Penteo e Meleagro
(Vedi) ove in quest'ultimo appaiono come punitrici di Altea dopo
l'uccisione del figlio. EAA, III, s.v. EROS In associazione con Narciso
(Vedi) appare come figura stante, indicante l'immagine riflessa di Narciso
nell'acqua o inginocchiato a reggere lo specchio in cui si riflette il
giovinetto. E' anche una figura generica ove i tipi piu' tradizionali di Eros
passano nel mondo romano a rappresentare figure allegoriche (Genio,
Stagioni, Amorini). MNR, I, 7, p. 379 s. EAA, III, s.v. FEDRA Figlia
di Minosse e di Pasifae, si invaghi' del figliastro Ippolito e da questi
respinta si uccise. Il mito e' rappresentato nel momento della scena cruciale
dell'uccisione, data la grande popolarita' che aveva il mito che ben si
adattava per il suo simbolismo al carattere funerario. Per il
Robert (Sarkophagrelief., III p. 169 ss.) le rappresentazioni sono tutte
del secondo Ippolito di Euripide, con Fedra attorniata di ancelle o
isolata, che confessa il suo amore a Ippolito tramite un'ancella
che consegna una lettera. I sarcofagi con questo mito vanno in genere dal II
al IV sec. d.C. EAA, III s.v. FETONTE Figlio di Helios e di Climene
(tradizione esiodea) che impadronitosi del carro del padre,
venne fulminato da Zeus. In genere questa e' la scena piu' rappresentata, ma
nei sarcofagi di II e III d.C. si ha la scena della preghiera per ottenere
il carro e la caduta nell'Eridano. Quest'ultima in posizione centrale
sulla fronte. EAA, III s.v. FILOSOFI Le rappresentazioni di filosofi
troveranno ampio sviluppo con Marco Aurelio, soprattutto dialoganti con le
Muse (vedi), che trovera' il massimo sviluppo nel III sec. d.C. Il filosofo
nella rappresentazione iconografica di tradizione
ellenistico-baroccheggiante appare con barba e capelli incisi a trapano,
gli occhi rivolti al cielo. EAA, III s.v. GANIMEDE Figura mitologica,
G. viene rapito dagli dei per essere il coppiere di Zeus. Le fonti antiche
non precisano come avvenne il ratto, ma nel IV sec. a.C. si immaginò che
egli venisse rapito da un'aquila o da Zeus stesso. Il gruppo scolpito
da Leochares raffigurava G. nell'atto di essere portato in cielo. Altro
tipo di sculture come la statuetta presente nel Museo Nazionale
Romano mostrano G. accanto all'aquila posata accanto su un rialzo roccioso
e probabilmente fanno parte di un repertorio puramente decorativo. Una
statua di Ganimede in pavonazzetto, conservata al Museo di Sperlonga,
ci mostra il giovane nell'atto di essere rapito ed è probabilmente una
creazione di età tiberiana. MNR, I, 2. Roma 1981, p. 305-306: per la
statuetta con l'aquila LIMC, IV, s.v. AA.VV. , Ulisse, il mito e la
memoria, Catalogo della Mostra, Roma 1996, pp. 346-348: per la statua
proveniente da Sperlonga. GEA (VEDI TELLUS) GERIONE Appare associato ad
Eracle (vedi) nelle dodici fatiche, ove il gigante e' rappresentato nudo e
armato, con tre corpi e appare piccolissimo rispetto all'eroe. EAA, III
s.v. GERMANICO Germanico Giulio Cesare, prima dell'adozione Nerone Claudio
Germanico. Figlio maggiore di Druso e di Antonia, nato il 15 a.C. e morto
nel 19 d.C. La sua iconografia offre notevoli incertezze. Sono state
attribuite a G. la statua del Louvre, rinvenuta a Gabi generalmente
attribuitagli in base alle monete coniate sotto Claudio. Una testa da
Priverno ai Musei Capitolini, la testa di Erbach da Castellammare di Stabia,
le due testa alla Gliptoteca Ny Carlsberg n. 633, 633a E.A.A., III,
s.v. GERMANICO Figlio di Druso e di Antonia, nato nel 15 a.C. Lo studio
dell'iconografia di G. ha individuato tre differenti tipi
di ritratto: VARIANTI TIPOLOGICHE (SGTT): 1. tipo Beziers gruppo di
ritratti prende nome da quello di Beziers; mostra un'immagine giovanile,
assai vicina a quella del padre Druso Maggiore e a quella di Tiberio, padre
adottivo. Il volto è ampio, la bocca piccola con il labbro superiore
sporgente, naso poco arcuato, fronte alta e spaziosa. 2. tipo
Gabii connesso ai ritratti di Druso Maggiore con capelli portati in avanti
e aperti a ventaglio; la datazione di questo tipo viene da alcuni
predatata rispetto al tipo Beziers, da altri ritenuta più tarda
in rapporto all'ascesa al trono di Caligola. 3. tipo
dell'Adozione viene raffigurato con volto giovanile, come nella Gemma
Augustea; probabilmente si data intorno al 10 a.C. quando G. aveva circa
25 anni. L'acconciatura è simile a quella dei principi Giulii. K.
FITTSCHEN-P. Zanker, Katalog der romischen Portrats in den Capitolinischen
Museen und den anderen kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, I, Mainz a. Rh.
1985, pp. 29 ss. K. FITTSCHEN, I ritratti di Germanico, in Germanico, Atti
del Convegno, Macerata 1986, Roma 1987, pp. 205-218 EAA, II suppl.
1971-1994, v. III, s.v. GIASONE Appare associato al mito di Medea (Vedi),
stante, con la sola clamide, armato; o nel momento delle nozze con Medea,
in tal caso appare con armatura, desunto dalla saga degli Argonauti
(Vedi) (sarcofago di Torino: ROBERT, ASR, II, n. 190, fig. 190'). Per
l'iconografia di Giasone: cfr. il sarcofago di via Tiburtina: ROBERT, ASR,
II, n. 200, fig. 200 b, tav. LXIV; III, 3, p. 562 s., n. 200, fig.
200). MNR, I, 2, p. 138 s. SGTI: GIGANTOMACHIA Attestata ma non
frequente, la Gigantomachia compare in un sarcofago da Velletri sul quale
compare l'immagine del gigante anguipede che combatte contro Zeus oppure in
un coperchio di sarcofago con giganti che combattono rivolti verso l'alto
ma in assenza degli dei. La presenza del tema della Gigantomachia potrebbe
essere motivata dall'identificazione dei Giganti con i Barbari, quindi
avvicinando il motivo a quello delle lotte fra Romani e Barbari,
peraltro diffusissime nei sarcofagi romani. C. ROBERT, Die Antiken
Sarkophagreliefs, Mythologische Zyklen, III, I, Berlin 1890, p. 112 ss.,
t. 26 GIULIA Unica figlia di Augusto e Scribonia, nata nel 39 a.C.,
morta nel 14 d.C. E' presente nel fregio dell'Ara Pacis accanto ad Agrippa;
una testa del Museo di Berlino potrebbe essere identificata con G. anche
in base alla notevole somiglianza con Augusto. E.A.A., III, s.v. GIULIA
DOMNA Seconda moglie di Settimio Severo, madre di Caracalla e Geta. Morì nel
217 ad Antiochia. Si riconoscono due tipi di ritratto ma le opinioni degli
studiosi non sono del tutto concordi. VARIANTI TIPOLOGICHE (SGTT): 1.
GIULIA DOMNA I TIPO Ha capelli bipartiti, ondulati fittamente e con un grosso
nodo a "tartaruga". Ha una variante con nodo ridotto e più basso. Il tipo
è presente sull'arco degli Argentari a Roma. F. GHEDINI, Giulia Domna tra
Oriente e Occidente. Le fonti archeologiche, Roma 1984 2. GIULIA DOMNA II
TIPO I capelli sono sempre bipartiti e ondulati ma presenta due trecce
che seguono la linea della bande laterali e si raccolgono sulla nuca in un
nodo piuttosto piatto. Il tipo è presente sull'arco di Settimio Severo a
Leptis Magna. F. GHEDINI, Giulia Domna tra Oriente e Occidente. Le fonti
archeologiche, Roma 1984 con bibl. pre. GIULIA MAMEA (IULIA AVITA
MAMEA) MADRE DI SEVERO ALESSANDRO Augusta nel 222 morì con il figlio nel
235. Nei numerosi ritratti marmorei le chiome abbondanti sono trattati con
grande pa lasticismo mentre il volto rivela un certo espressionismo. H.
STUART JONES, A Catalogue of the Ancient Sculpture preserved in the Municipal
Collections of Rome, The Sculpture of the Museo Capitolino, p. 201, n. 47, t.
461 GIULIA MESA (IULIA MESA) SORELLA DI GIULIA DOMNA I ritratti
marmorei a lei attribuiti sono incerti. GIULIA PAOLA (IULIA CORNELIA
PAULA) PRIMA MOGLIE DI ELIOGABALO Fu ripudiata nel 220. I suoi ritratti
presentano una donna giovane con naso aquilino e bocca prominente. Le
acconciature sono diverse con grande crocchia sulla nuca come quelle di
Giulia Mamea o con trecce sulla sommità del capo. GIULIA SOEMIA (IULIA
SOEMIAS BASSIANA) MADRE DI ELIOGABALO Fu uccisa con il figlio nel
222. I ritratti di G. S. presentano capelli disposti intorno al volto con
bande leggermente ondulate raccolte sulla nuca in una crocchia allungata;
rivelano un morbido plasticismo. H. STUART JONES, A Catalogue of the
Ancient Sculpture preserved in the Municipal Collection of Roma, The
Sculpture of the Museo Capitolino, Oxford 1912, p. 199, n. 92, t. 52 EAA,
III, s.v. GIULIANO L'APOSTATA (FLAVIUS CLAUDIUS IULIANUS) Acclamato
imperatore nel 361 e morto combattimento contro i Parthi nel 363. I ritratti
di G. sono piuttosto rari; egli appare con folta barba fluente, il capo cinto
dal diadema, aspetto che assunse dopo aver ricevuto il titolo di
Augusto. Nelle statue la rigidezza rivela l'impostazione tarda insiema
all'abito e al diadema mentre un ritratto da Gerusalemme si rifà al tipo
del filosofo con accenti ellenistico orientali. R. ANDREOTTI,
L'iconografia di G. in BCom 1931, p. 47 EAA. III, s. v. GIUNONE (VEDI
DEXTRARUM IUNCTIO) GLADIATORE/I Esistono numerose raffigurazioni di g. su
rilievi, mosaici, pitture, instrumentum che documentano la notevole
diffusione del tema. Scene che riguardavano spettacoli di g. ornavano la
fronte di personaggi di condizioni economiche agiate, probabilmente in
riferimento a spettacoli offerti in vita o durante la stessa cerimonia
funebre. Nei monumenti sepolcrali, soprattutto su stele e rilievi si hanno
numerosi esempi di lotte fra g., spesso disposte su fasce sovrapposte,
dove talvolta uno dei soggetti viene raffigurato nelle varie fasi in cui
figura sempre vincitore. Talvolta, infatti, questi rilievi ornavano le tombe
degli stessi gladiatori. per la serie di rilievi presenti nel Museo Nazionale
Romano: MusNazRom, I, 2, Le sculture, Roma 1981, pp. 219-228 EAA, II
suppl., v. III, 1971-1994, s.v. GORDIANO III (MARCUS ANTONIUS GORDIANUS
PIUS) NIPOTE DI GORDIANO I Nominato imperatore nel 238 dopo l'uccisione di
Pupieno e Balbino, tenne l'impero fino al al 244. I ritratti di G. III
sono stati identificati attraverso le rappresentazioni monetali. Il volto è
sbarbato mentre la fronte, aggrottata, dimostra notevole volontà, la chioma
è compatta, aderente al cranio. Nei ritratti di G. III è evidente sia
nella struttura che nel modellato il gusto severiano mediante
la levigatezza della superficie con cui coesiste però grande forza
espressiva evidenziata dai chiaroscuri. I ritratti dell'imperatore
rappresentano le correnti artistiche del periodo, la severiana opposta
a quella reagente di Massimino Trace; in due ritratti a carattere
provinciale si annuncia il gusto per l'astrattismo. HADES (vedi anche
Plutone; ratto di Proserpina) H. è il dio dell'oltretomba, figlio di Kronos e
di Rhea. Soprattutto nei sarcofagi H. appare come il rapitore
di Persefone/Proserpina, talora senza attributi; in altri casi H. è
accompagnato da Cerbero (vedi) accanto alla dea; H. con scettro e tazza nelle
mani o vicino alla sua sposa barbato e in trono è presente in varie rilievi
di sarcofagi. C. ROBERT, Die antiken Sarkophag-Reliefs, III , Berlin 1890,
tav. 7,28 per il sarcofago di Mantova: A. LEVI, Sculture greche e romane dal
Palazzo Ducale di Mantova, Roma 1931, p. 89, n. 188 EAA, III,
s.v. HARES Figlio di Kronos e Rhea, re dell'Oltretomba. Sui sarcofagi
appare come rapitore di Persefone con o senza attributo, con Cerbero
accanto alla dea, con scettro e tazza o barbato in trono vicino
alla sposa. EAA, III s.v. IPPOLITO (VEDI
FEDRA) MARTE Rappresentato in nudita' eroica, armato; associato a Rhea
Silvia (Vedi) dormiente, appare incedente, in una composizione che ricorda
il mito di Dioniso (Vedi) che scopre Arianna (Vedi). In genere esprime la
"virtus" militare del defunto. Archeologia a Roma, La materia e la tecnica
nell'arte antica, p. 89 ss. MEDEA Il mito e' rappresentato nella scansione
euripidea in quattro tempi: la presentazione dei doni nunziali a Creusa
alla presenza di Giasone (vedi) la cui figura a volte appare sostituita da un
armato (sarcofago del Louvre, ROBERT, ASR, II, n. 195, tav. LXVII), la morte
di Creusa, Medea che uccide i figli e la fuga di Medea sul carro di Helios
trainato di draghi. MNR, I, 2, p. 138 ss. MEDUSA Le teste di Medusa si
possono attribuire ad un ambiente artistico microasiatico dove
venivano utilizzate nei SARCOFAGI A GHIRLANDE (vedi) sostenute per lo piu' da
Eroti e Vittorie. Generalmente alla Medusa viene attribuito un valore
apotropaico o connesso al culto dionisiaco. V. TUSA, I sarcofagi romani in
Sicilia, Palermo 1957, n. 69, p. 147 s., figg. 158-160, t. LXXXVI. MNR, I,
1 pp. 5-7 MELEAGRO Il motivo con Meleagro appare nella iconografia
classica dell'eroe stante, con il cinghiale calidonio ai suoi piedi o nel
momento della caccia. Appare anche la figura di Atalanta (vedi)
con cane. MNR, I, 2, p. 115 s. NARCISO Rappresentato nell'atto di
specchiarsi nell'acqua, ove si riflette la propria immagine. Lo si
puo' trovare anche come figura "secondaria" nei pannelli dei
sarcofagi strigilati, associato comunque alla figura di Eros
(Vedi). MNR, I, 7, p. 379 s. OCEANO Questa figura compare sui sarcofagi
sotto forma di maschera. Oceano e' dotato di certe
particolarita' iconografiche, come le chele di gambero sulla testa e le pinne
sulle guance. La configurazione a maschera trova innumerevoli paralleleli.
Le possibilita' ornamentali furono sfruttate anche nel mosaico durante il
II sec. d.C. La maschera di Oceano appare al centro della fronte del
sarcofago, svincolata e nuotante sulle onde, oppure sostenuta da due Tritoni
o Eroti, oppure fiancheggiata da creature fantastiche che fanno parte del
thiasos marino. La complessa problematica del thiasos marino, come viaggio
del defunto verso le isole dei Beati, e' stata esclusa dal Rumpf poiche' il
tema compare su mosaici, pitture e argenterie: si tratterebbe pertanto di
un motivo decorativo. A. RUMPF, Die Meerwesen, Berlin 1939 MNR, I, 1,
Roma 1979, pp. 3-4. ODYSSEUS Odisseo (Ulixes) figlio di Laerte, re di
Itaca, protagonista dell'Odissea. Le rappresentazioni di O. nell'arte
figurativa sono numerosissime sia nella scultura a tutto tondo, che nei
rilievi e nei sarcofagi come nella pittura, nel mosaico, nella
pittura vascolare. ecc. Gia a partire dal VII sec. a.C. l'eroe costituirà
uno tema assai caro agli artisti, soprattutto nell'ambito di alcuni
episodi tratti dall'Odissea. A partire dal tardo V sec. a. C. O. sarà
caratterizzato dal pileo, il tipico berretto che rappresenta la fodera di
un elmo che O. porta come navigatore. Per quanto riguarda l'età romana, già
Vitruvio sottolineava come in tempi a lui poco precedenti
le peregrinazioni di Ulisse "Ulixes errationes per topia" servissero da
spunto per decorazioni pittoriche di grandi abitazioni. Gli episodi
connessi al Ciclope Polifemo, l'offerta del vino, l'accecamento e la fuga
sotto l'ariete furono ampiamente celebrati in gruppi scultorei come quelli di
Sperlonga o di Baia, mentre per quanto riguarda la fuga dall'antro, una
serie di copie consente di seguire l'interesse per il tema in
età romana. Anche nei sarcofagi Ulisse che offre il vino al Ciclope o
Ulisse e i compagni intenti ad accecare Polifemo sono soggetti trattati;
da citare anche altri frammenti con l' episodio della strage dei Proci
ed Ulisse con Laerte temi che nel II sec. venivano accostati nei
sarcofagi urbani a soggetto mitologico. - scultura a tutto tondo -
esempi: testa al Museo Nazionale Romano, copia di età adrianea da originale
greco del V sec. a.C.; statuetta dei Musei Vaticani che raffigura Ulisse
barbato con pileo nell'atto di offrire la coppa a Polifemo, tratta da un'
opera scultorea di età ellenistica che fu considerata un modello a cui
ispirarsi nelle opere successive; testa di Ulisse da Sperlonga, copia in
marmo da originale del 170-160 a. C. di cui resta incerta l'attribuzione
al Gruppo dell'accecamento o al Gruppo dell'offerta del vino, ma
sicuramente l'immagine "più impressionante del mitico eroe". statua di
Ulisse da Baia mentre porge la coppa, copia romana del 45 d. C. di un gruppo
bronzeo di età ellenistica. - sarcofagi - esempi: accecamento di Ulisse
sulla faccia laterale di un sarcofago conservato a Catania, Museo Civico
opera della fine del II sec. d. C., Ulisse e Laerte, frammento di
sarcofago nel Museo Barracco crologicamente del II sec. d. C. B. ANDREAE,
L'immagine di Ulisse, Torino, 1983 LIMC, VI, s.v. Odysseus V. TUSA, I
sarcofagi romani in Sicilia, Roma 1995, n. 29 AA. VV. , Ulisse, il mito e la
memoria, Catalogo della Mostra, Roma 1996, passim ONORIO
FLAVIO (Flavius Honorius) Le immagini di O. sono piuttosto numerose
(effigi monetali, rilievi della base dell'obelisco di Teodosio
nell'ippodromo di Costantinopoli). L'unica immagine scultorea di O., è forse
quella dei Musei di Berlino, più grande del vero, le cui condizioni non
sono tali da apprezzarne la qualità stilistica che peraltro sembra simile a
quella della testa di Arcadio, presente nello stesso Museo, dove le forme
lisce e fluenti, raffinate, sembrano collegarsi al classicismo
teodosiano. E.A.A., VII, s.v. POMPEO GNEO chiamato MAGNO dopo l'81 I
ritratti di P. fanno parte di un gruppo che si collega a due
originali distinti: l'uno dotato di espressione finemente patetica,
l'altro caratterizzato da un'enfasi retorica. I tratti determinanti
ricorrono in entrambi i tipi: testa dalla forma corta e massiccia, occhi
piccoli con palpebre gonfie, sopracciglia sporgenti. Il ritratto di
Venezia appartiene al I tipo mentre un esemplare da Copenhagen presenta
le caratteristiche del II tipo. E.A.A., VII, s.v. R. CALZA, Scavi di
Ostia, V, I ritratti, n. 1 L. FABBRINI, Il ritratto romano repubblicano, in
Roma repubblicana dal 270 all'età augustea, Roma 1987, p. 45, ff.
21-22 PROCESSUS CONSULARIS Soggetto raffigurante la processione che
accompagnava il Console in Senato il giorno in cui assumeva la
carica. Questa iconografia deriverebbe direttamente dai rilievi pubblici
ufficiali. Si possono citare in questo gruppo il sarcofago di Acilia, un
sarcofago nella Collezione Torlonia ed uno nel Museo Archeologico
Nazionale di Napoli. H. SICHTERMANN, Spate Endymion Sarkophage Methodischen
zur Interpretation, Baden Baden 1966 B. ANDREAE, Processus consularis.
Zur Deutung des Sarkophags von Acilia, in Opus Nobile, Festschrift zum 60
Geburstag von J. V. Jantzen, Wiebaden 1969, p. 3 ss. SGTI: PROMETEO Il
mito di P. che crea il primo uomo è il soggetto di alcuni sarcofagi
di un'officina romana; P. secondo il mito nella sua qualità di artefice
sommo, crea, infatti, l'uomo dall'argilla. Nelle raffigurazioni
sui sarcofagi lo troviamo al centro della scena, mentre pensieroso contempla
il corpo di creta a cui si accingerà a dar vita che in questo caso è
rappresentata da Psyche sospinta dagli Eroti. Nella scena sono presenti le
principali divinità dell'Olimpo: Giove, Giunone, Mercurio, Nettuno. Questi
sarcofagi sono datati nell'ambito del IV sec. a. C., uno di essi è stato
rinvenuto a Pozzuoli e si trova nel Museo Archeologico Nazionale di
Napoli. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a cura di S, De Caro,
Napoli 1994, pp. 128-9 RHEA SILVIA Rappresentata semidistesa,
dormiente, in associazione a Marte (Vedi) che la scopre. Rappresentazione
iconografica che si ritrova raramente e su sarcofagi databili dalla fine del
II al primo trentennio del III d.C. (ROBERT, Die Antiken Sarkophagreliefs,
III, Berlin 1904, 2, pp. 228 ss.). Archeologia a Roma, La materia e la
tecnica nell'arte antica, p. 89 ss. SCENE DI BATTAGLIA Il quadro è
raffigurato sui tre lati in un unico svolgimento con l'azione principale
sulla fronte della cassa, e in genere definita sui lati da elementi stanti
(trofei, prigionieri, Vittorie alate, che però nel c. d. "Sarcofago Grande
Ludovisi" divengono un tutt'uno con la scena frontale). Il motivo può essere
continuo, tipo fregio, come nel sarcofago della Galatomachia ove la scena è
un susseguirsi di combattimenti singoli senza figura preminente
centrale. Ciò invece accade nella produzione tardoantoniniana ove in genere
appare una figura preminente centrale (il comandante), più grande degli
altri, che spicca nella mischia, come accade nel sarcofago
di Portonaccio. Le figure di Barbari sono un soggetto assai diffuso che
compare tra la fine del II e gli inizi del III sec. d. C.; gli esemplari
più recenti non sembrano oltrepassare il 200-210 d.C. Uno schema particolare,
sviluppato a partire dal 180-190 d.C. è quello del combattimento a
mischia. MusNazRom, I,8,Roma 1985, VI,5 (sarcofago della
Galatomachia) MusNazRom, I, 8, Roma 1985, IV, 5 (sarcofago di
Portonaccio) MusNazRom, I, 5, Roma 1985, 25 (sarcofago Grande
Ludovisi) Per il combattimento a mischia: cfr. B. ANDREAE,
Motivgeschichtliche Untersuchungen zu den romischen Schlachtsarkophagen,
Berlin 1956 pp. 15 s, 85 s. SCENE DI CACCIA Si svolgono in genere in
corteo paratattico di uno o più cavalieri muniti di lancia che inseguono
le prede (cinghiale, leone, cerva) o per abbatterli direttamente o
per spingerli in reti tenute da inservienti. La scena in genere è
arricchita da "venatores" servili appiedati che avevano il compito di
fiaccare la preda e da cani generalmente rappresentati nell'atto di
azzannarela preda. La scena di caccia può svolgersi in ambienti esotici
(caratterizzati da elefanti, leoni) o nostrani. B. ANDREAE, Die romischen
Jagdsarkophage, Berlin 1980 MusNazRom, I, 10, Roma 1988, 7, 18 SETTIMIO
SEVERO (Lucius Septimius Severus imperatore dal 193 al 211 d. C., nato nel
145). VARIANTI TIPOLOGICHE (SGTT): Si riconoscono quattro o cinque tipi di
ritratto: 1. tipo della salita al potere Presenta la testa leggermente
inclinata a destra e lo sguardo fisso verso lo stesso lato, i capelli e
la barba relativamente corti e le orecchie scoperte. M. WEGNER,
Verzeichnid der Kaiserbildnisse von Antoninus Pius bis Commodus, I, Boreas,
II, 1979, p. 121 2. tipo Braschi Il tipo riduce la massa di capelli
rispetto ai ritratti antoniniani J. Balty, AntC, XLI, 1972, p. 623 3. II
tipo dell'Adozione La testa è assimilata a quella di Marco Aurelio, suo padre
adottivo ed è caratterizzata dall'acconciatura con ciocche allontanate
dalla fronte e l'espressione idealizzato dei tratti distesi del volto in
contrasto con il movimento chiaroscurale dei capelli e barba con forte uso
del trapano. Il tipo inizia a partire dal 196. MNR, I, 1, p. 11-12 4.
Tipo Serapide Tipo creato verso il 200-201 ed utilizzato fino al 211, anno
della morte di Settimio Severo; presenta capelli spioventi sulla fronte
alla maniera del dio Serapide. D. SOECHTING, Die Portrats des Septimius
Severus, Bonn 1972, n. 118, p. 213 5. Tipo Leptis Magna Ritratto
testimoniato nell'arco omonimo creato intorno al 202-203 STRAGE DEI
NIOBIDI Soggetto utilizzato per un gruppo di sarcofagi dalla stessa
iconografia. Un gruppo di giovani a cavallo tenta di sfuggire alle frecce di
Apollo e Artemide seguendo così il racconto di Ovidio. Articolati in
gruppi di due o tre personaggi questa serie di sarcofagi eredita
l'iconografia da un prototipo comune di età tardo-ellenistica. Tra questi
si possono citare il sarcofago del Laterano e quello di Venezia. per il
sarcofago del Laterano: C. Robert, Die antiken sarkophagreliefs, Berlin 1919,
III, 3, p. 381 per il sarcofago da Venezia: idem , in ibidem, III, 3, p. 383,
t. C, 316 EAA , supplemento 1970, s.v. sarcofago TELLUS Appare spesso
con cornupia, cesto di fiori, frutta in grembo; in genere e' un riempitivo e
i miti del ratto di Kore (vedi), Prometeo (vedi), Endimione (vedi). Talvolta
accanto ha una giovenca o una pecora e nella qualita' di dispensatrice di
cibo per il genere umano ha intorno fanciulli mortali. EAA, III
s.v. VALERIANO I Nessuno dei ritratti a lui attribuiti è sicuramente
identificabile con l'imperatore coem il busto del Museo Torlonia o la
testa ai Musei di Berlino.