GUIDA AL GRECO ANTICO SU INTERNET Cerbiatta: bronzetto del V secolo
a.C. Atene, Museo Archeologico Nazionale Impaginato e stampato
da I.R.R.E. Emilia Romagna.
Nessuna
parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, in qualsiasi
forma o mezzo (inclusa la registrazione o la fotocopia) per alcun
uso. I contenuti di questo volume possono essere utilizzati citando
espressamente la fonte. Presentazione Nei secoli passati l'uomo, per
intendere la natura ed i suoi segreti ha dovuto districarsi nella "foresta di
messaggi" che la natura stessa gli poneva di fronte agli occhi, per essere
decodificata. Da questo lavorio, profondo ed intenso, sono nate le diverse
discipline, strumenti creati dall'umanità per meglio comprendere la realtà
circostante. Oggi, nel pieno dell'esplosione della società dell'informazione,
l'uomo contemporaneo, grazie ad Internet, deve attraversare "foreste di
dati", entro cui rischia talvolta di smarrirsi come in un intricato, se
pur suggestivo, labirinto. Il problema risiede principalmente nel fatto
che spesso i dati presenti in rete, non sono in realtà informazioni utili. Un
dato diventa informazione utile solo quando risponde velocemente e
concretamente ad una domanda, ad una esigenza. Questa piccola collezione
di guide in Internet vuole essere un sussidio per i docenti che operano
nella quotidianità delle aule scolastiche, per ricercare più velocemente
utili informazioni per il loro lavoro. Sono anche talvolta suggeriti
itinerari o attività che si possono concretamente condurre con i ragazzi;
itinerari ed attività che hanno, come minimo, il pregio di essere stati
scoperti e validati in classe da colleghi della stessa area disciplinare:
una base di partenza per poi procedere in varie direzioni. Solo così,
pensiamo, si potranno costruire preziose collezioni di esperienze didattiche
efficaci. La realizzazione dei presenti volumetti, dedicati rispettivamente
a inglese e musica per la fascia dell'obbligo, a fisica, latino, greco,
storia per la fascia delle superiori, è stata resa possibile grazie ai
finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (progetto SCUOLA NET, n° 647,
approvato con delibera n° 1417 del 31/07/2001); le guide saranno collocate in
rete e saranno scaricabili in formato PDF da qualunque utente remoto del
territorio nazionale (Siti di riferimento: Speriamo che in futuro
l'iniziativa possa estendersi ad altre discipline, sia della scuola
primaria, che della scuola secondaria. IRRE - Emilia
Romagna
Indice Tre doverose
premesse 1 1.
Introduzione
alla rete 3 2.
Tecnologie informatiche e cultura greca antica.................15 3. Supporti
nuovissimi per testi antichissimi.........................17 4. La scrittura
del greco ...........................................................23 5.
Gli strumenti
di orientamento.............................................31 6. Grandi
repertori di consultazione .......................................37 7.
Siti tematici.................................................................... .......55 8.
Musei e
mostre virtuali71 9. Curiosità................................................................... .............83 10.
Didattica
della lingua...........................................................85 11.
Percorsi costruibili
e costruiti..............................................95 12. Liste
di discussione.............................................................103 13.
Tabella riassuntiva.............................................................107
1 Tre
doverose premesse Il mondo di Internet è per sua natura in
continua trasformazione. Per questo motivo un libro che si proponga
di costituire una guida all'uso della rete in relazione ad uno specifico
campo di interesse è fatalmente destinato ad invecchiare con estrema
rapidità. Il solo supporto adeguato per mantenere il passo con le novità che
continuamente affiorano sul Web è costituito dalla rete stessa. Benché gli
indirizzi forniti nel volume siano stati tutti personalmente
e ripetutamente controllati dall'autore e benché egli abbia cercato di
selezionare siti che dessero garanzia di stabilità, è possibile che cercando
di connettersi a qualcuno di essi, si ottenga un messaggio di irreperibilità
o, in un caso più fortunato, di rinvio ad un sito diverso da quello
citato. L'abbondanza di pagine dedicate al mondo greco antico e
la instabilità di molte di esse rende irrealizzabile qualsiasi pretesa di
esaustività. I siti di cui si parla in questo testo rappresentano pertanto il
frutto di una scelta, ovviamente soggettiva come tutte le scelte. I criteri
cui ci si è attenuti nell'effettuarla sono fondamentalmente due:
l'attendibilità scientifico-divulgativa delle notizie rintracciabili nelle
pagine citate e la loro utilizzabilità in ambito didattico. Inoltre si
è voluto abbondare nell'indicazione di siti in lingua italiana. E queste
erano le prime due premesse. La terza riguarda la lingua di Internet: quella
larghissimamente dominante è, oggi come oggi, l'inglese. Le eventuali
lamentele sono inutili: la situazione di fatto è questa ed occorre
accettarla. Del resto non si tratta di un fenomeno che riguardi soltanto le
nuove tecnologie della comunicazione. Anche nel campo degli
studi classici, l'inglese è divenuta una lingua di primaria importanza per
l'abbondanza e l'autorevolezza delle riviste e degli strumenti di
consultazione che la usano. In rete esistono anche pagine, alcune egregie, in
francese, tedesco, spagnolo e italiano, ma sono in netta minoranza rispetto a
quelle in inglese. Un vantaggio didattico di non secondaria importanza che si
può trarre da questa situazione è quello di utilizzare la
conoscenza dell'inglese che gli studenti possiedono ormai diffusamente
per sopperire all'eventuale difficoltà degli insegnanti che
non 2 abbiano familiarità con questa lingua e, comunque, per
rendere evidente agli studenti italiani che quel mondo che può
loro apparire tanto lontano dalla modernità è invece largamente presente
nello strumento informativo più potentemente innovativo del nostro tempo. La
fondamentale anglofonia di Internet rende inoltre possibile un incontro fra
la didattica delle lingue straniere moderne e quella delle
discipline classiche. 3 1. Introduzione alla rete 1.1 Un po' di
storia Sono ormai trascorsi quarant'anni da quando l'Advanced Research
Project Agency, del Dipartimento Americano della Difesa, commissionò la
realizzazione di un sistema informatizzato fra computer, in grado di
funzionare anche in caso di guerra nucleare. In seguito venne messo a
punto un sistema di inoltro di messaggi basato sulla tecnologia a
commutazione di pacchetto: è il Transfer Control Protocol (TCP) che
parcellizza i dati in partenza secondo un proprio numero ed
indirizzo ricomponendoli una volta giunti a destinazione. (fig. 1) Negli
anni settanta presso l'Università della California a Los Angeles nasce
ARPAnet, la prima rete fra computer che collega quattro università degli USA.
Da questo momento in poi un numero crescente di centri di ricerca si connette
in rete, per cui è necessario definire un linguaggio comune per lo scambio
di informazioni: nasce il Transfer Control Protocol/Internet Protocol
(TCP/IP) che diventerà la lingua ufficiale di Internet. Nel 1982 il
protocollo TCP/IP viene svincolato dal segreto militare e reso di dominio
pubblico; fanno la loro comparsa i primi fornitori di accesso alla rete o
Internet Service Provider (ISP). Infine, lo sviluppo crescente di un'utenza
non specialistica e dalle esigenze più disparate stimola lo sviluppo di
interfacce grafiche finalizzate ad un più fruibile scambio di informazioni:
nel 1992 Tim Berners Lee sviluppa il World Wide Web e di lì a poco fanno la
loro comparsa i browser: applicazioni dedicate alla consultazione dei
documenti in rete. Nel 1995 inizia la fase commerciale della rete, oggi nel
pieno della sua evoluzione. 1.2 Internet Il complesso sistema di
collegamenti, che dà origine alla rete Internet, è costituito, nella sua
struttura principale, da una serie di computer principali o nodi di
interscambio, connessi 24 4 ore su 24 da linee dedicate ad alta velocità.
A questi accedono i cosiddetti server di Rete o host che, ospitando
informazioni e servizi, provvedono a immettere l'utenza nel flusso
informativo mondiale attraverso le usuali linee telefoniche; oppure,
da qualche anno, tramite le più rapide fibre ottiche e
trasmissioni satellitari. Figura 1 Per entrare a far parte di Internet
e comunicare liberamente con un qualunque altro computer connesso alla rete,
sono necessari un personal computer, una normale linea telefonica e un
dispositivo chiamato modem che consente di trasmettere e ricevere le
informazioni sulle linee telefoniche (fig. 2). Fino a qualche anno fa
occorreva anche stipulare un abbonamento con il fornitore di accesso o
Provider, cosa che contribuiva ad aumentare le spese rese già cospicue dal
canone telefonico. Fortunatamente il crescente svilupparsi del Web ha
favorito la nascita di gruppi commerciali che oggi hanno reso
gratuito l'accesso, immettendo però in rete numerose
forme pubblicitarie. Per raggiungere un computer host e accedere alle
risorse ivi contenute, è necessario conoscerne l'indirizzo elettronico,
che scriveremo nell'apposita casella predisposta dal programma browser
utilizzato. Il cosiddetto IP ADDRESS è costituito da una serie di numeri,
separati da punti che specificano l'identificativo della 5 rete nazionale,
della sottorete primaria ed eventualmente secondaria, e il numero
identificativo del computer locale. Figura 2 Una codifica più semplice per
l'utenza è fornita dai cosiddetti domini (DNS ADDRESS) che sono più facili
da ricordare perché composti da lettere e non da numeri (tabella 1). Il
nome degli host (hostname) va decodificato da destra a sinistra: la parte
destra riguarda il tipo di organizzazione (se si hanno tre lettere) oppure la
localizzazione geografica (due lettere), al centro si legge il nome della
società mentre a destra della zona possono essere indicate una o più
directory ospitanti una determinata risorsa. (fig. 3) 1.3 Le Risorse di
Rete Il primo e più c onosciuto esempio di utilizzo della rete (network) è
la posta elettronica o e-mail, che dà la possibilità di spedire in tempo
reale documenti e materiale audiovideo con file allegati ai messaggi
(attachment). In questo ambito una notevole opportunità è fornita dalle
cosiddette Mailing list e dai Newsgroup. Le mailing list consistono in scambi
di posta elettronica su argomenti specifici: chiunque abbia interesse
a comunicare con altri su di un determinato argomento, non deve far altro
che iscriversi ad una mailing list. Tutti i messaggi spediti da un iscritto
sono ricevuti da tutti gli altri iscritti. 6 Anche i newsgroup sono dei
gruppi di discussione sui più svariati argomenti, ma, a differenza delle
mailing list, sono accessibili direttamente dalla rete e non attraverso la
posta elettronica. Per partecipare attivamente ad un newsgroup
è necessario iscriversi. L'insieme dei newsgroup è in realtà una rete a sé
stante nota come Usenet. Qui viene predisposta una sorta di bacheca
elettronica dove è possibile esporre i propri messaggi o attingere quelli
degli altri iscritti. Per accedere a questo servizio è necessario utilizzare
un software apposito, ad esempio "FreeAgent". Un altro spazio di
discussione molto frequentato è l'Internet Relay Chat (IRC), simile a una
stazione radiofonica attiva 24 ore su 24, dove è possibile interagire
in diretta con altri interlocutori, digitando sul proprio computer
il messaggio. Figura 3 Un altro servizio è Telnet che, tramite
Internet, consente di effettuare l'accesso (login) ad un computer remoto
per consultare archivi o grandi banche dati altrimenti non reperibili.
Anche per questo servizio occorre un software apposito, ad esempio il
"Telnet" integrato nel programma Windows. Di recente acquisizione sono i
servizi di Internet Phone e Internet Video Conferencing per effettuare
telefonate e videoconferenze in Rete. Il messaggio, acquisito con
telecamera e microfono, formato da file sonoro e/o immagine,
viene 7 trasmesso e ricevuto in tempo reale con un apposito software:
il vantaggio è che il tutto avviene al costo di una
telefonata locale. Ma il vero tesoro di Internet è costituito dalle
migliaia di programmi scaricabili direttamente dal Web, molti dei
quali consentono un più funzionale accesso e utilizzo delle
risorse stesse. Attraverso l'operazione di copia dei file, detta
download, è possibile lavorare con i programmi freeware, messi
a disposizione gratuitamente dall'autore e quelli shareware, disponibili
pagando all'autore una modica ricompensa. Generalmente con un modem dalla
velocità di 28000 bps (byte per secondo) e una linea telefonica
convenzionale, sono necessari circa 5 minuti per trasferire 1 MB (megabyte)
di informazioni. Quando un file richiede un tempo di scaricamento
superiore, di solito conviene comprimerlo usando un apposito software
(Winzip). Si parla in tal caso di file zippato; oppure di file unzippato
quando, decomprimendolo, lo si riporta all'estensione di partenza. Un
altro modo di ottimizzare i tempi di connessione consiste nell'utilizzare una
fascia oraria poco congestionata e verificare se il gruppo di file in uso non
sia presente in altri computer host più vicini al nostro. Ci si collega in
questo caso ai cosiddetti mirror site: veri e propri nodi gemelli sparsi
nel mondo per alleggerire il carico di lavoro dell'host originario. 1.4 Il
World Wide Web Il World Wide Web (www), l'interfaccia grafica ideata
nel 1992 da Tim Berners-Lee, è il vero distintivo di Internet. Ma, per
poterne sfruttare in pieno i contenuti e le potenzialità multimediali, è
necessario avere a disposizione un particolare software (browser o
sfogliatore) che consente la "navigazione", cioè la ricerca e la riproduzione
video delle pagine Web. Esistono tipi diversi di browser, i più conosciuti
sono sicuramente "Internet Explorer" e "Netscape Navigator". Essi possono
essere scaricati direttamente dalla Rete ai siti di pertinenza oppure si
trovano sui CD allegati alla maggior parte delle riviste
specializzate. Dopo aver effettuato la connessione tramite un fornitore d
i rete (tim, libero, tiscali,.), per accedere al Web occorre
digitare l'indirizzo del cosiddetto "sito" dove risiedono le risorse e
i 8 collegamenti (link). Il sistema standardizzato per la
gestione degli indirizzi prevede la compilazione della cosiddetta
URL (Uniform Resource Locator) che risulta divisa in tre
parti: protocollo://www.nomehost/directory/file La prima parola
(protocollo) indica il tipo di gestione della risorsa che nella Rete è l'http
(hypertext transfer protocol); la seconda (nomehost) il contenitore della
stessa ovvero il computer host; la terza la directory e il file
specifico. Data l'enorme quantità dei siti e quindi degli
indirizzi disponibili sul Web, i provider consentono alcuni
collegamenti preferenziali verso particolari server dove è possibile
utilizzare specifici software di ricerca delle risorse: i cosiddetti "motori
di ricerca". Una volta individuato un indirizzo utile, è bene registrarlo
in una apposita cartella detta bookmark o segnalibro, che l'utente può
organizzare per categorie di interesse. Tutti i documenti in rete sono di
tipo ipertestuale: è possibile cioè leggere il testo in modo non sequenziale
passando da un punto all'altro dello stesso testo o andando ad un
altro "cliccando" con il mouse sui simboli o le parole chiave evidenziate.
Il linguaggio ipertestuale con cui sono realizzate le pagine Web, è l'HTML
(Hyper Text Markup Language), che richiede una certa abilità di
programmazione. Oggi però sono in commercio numerosi software che consentono
una realizzazione abbastanza semplice di pagine Web senza
passare attraverso l'uso specifico dell'HTML. 1.5 La Navigazione Per
accedere alle pagine Web si utilizzano i cosiddetti Navigatori, programmi ad
interfaccia grafica detti anche browser o sfogliatori. I browser più
diffusi sono "Netscape Navigator" ed "Internet Explorer". Per poter
utilizzare la rete nel pieno delle sue potenzialità multimediali (con video,
suoni, animazioni interattive o altro), occorre però accertarsi della
presenza di particolari programmi detti plug-in o di specifici software
di utilità. I plug-in, inventati per Netscape, possono essere
utilizzati anche per Internet-Explorer, che però ne ha anche di
suoi chiamati ActiveX Controls. Per individuare di che tipo di documento
multimediale si tratta, basta esaminare il suffisso 9 che accompagna il
nome specifico del file: .wav, .aiff, .mid sono file sonori; .mpg .mpeg, mpe,
.mov sono filmati; .gif, .jpeg o .jpg sono immagini (tab. 1). TABELLA 1.
PRINCIPALI PLUG-IN AUDIO/VIDEO Suffisso AIFF Audio .aif Audio/wav
.wav Audio/aiff .aiff Audio/midi Audio/x-midi .mid MPEG Audio .mpeg,
.mpg Video/x-mpeg .mpeg .mpg MPEG Video .mpeg .mpg
.mpe .mov Quicktime Video .mov Tabella 2. Principali Motori di
Ricerca AltaVista http://www.altavista.com Yahoo! http://www.yahoo.com Excite http://excite.com Virgilio http://virgilio.it HotBot http://hotbot.com Galaxy http://www.einet.net/galaxy.html Infoseek
http://www.infoseek.com Web Crawler http://www.webcrawler.com Lycos http://lycos.com Nello studio delle materie
scientifiche le applicazioni multimediali di maggior interesse sono i
cosidetti applet, attraverso i quali è possibile condurre esperimenti on-line
di tipo virtuale di notevole impatto didattico. La maggioranza di questi
sono realizzati con Java, ambiente nel quale prevale un particolare tipo di
programmazione detta "ad oggetti" (object-oriented). Per quanto riguarda
invece i software di "utilità" ricordiamo i seguenti: 10 Per compattare
o decompattare file, Winzip (Windows): http://www.winzip.com Stuffit Expander e
DropStuff (Windows e MacIntosh): http://aladdinsys.com Per scrivere o leggere
i documenti elettronici in formato PDF, Acrobat Reader (Windows e
MacIntosh): http://www.adobe.com Per
riprodurre suoni, filmati e immagini anche di realtà virtuale Quick Time,
Quick Time VR, (Windows e MacIntosh): http://www.quicktime.apple.com Per
utilizzare appieno il multimediale (video-audio-applet), Shockwave (Windows e
MacIntosh): http://www.macromedia.com/shockwave 1.6
I Motori di Ricerca Come abbiamo già detto, la ricerca di documenti
specifici può risultare alquanto lunga e complessa soprattutto quando non
conosciamo gli opportuni indirizzi di riferimento. Per questo motivo sono
stati approntati siti con particolari programmi detti "motori di ricerca": si
tratta di computer host dedicati alla catalogazione/archiviazione continua
delle risorse di rete organizzate per categoria: divertimento, cultura
generale, scienze, acquisti e quant'altro (tab. 2). La pagina d'ingresso
(home page) del sito di ricerca riporta uno spazio per introdurre parole
inerenti l'argomento cercato in forma semplice o complessa. Quando si esegue
una ricerca di tipo elementare, tramite parole di riferimento, occorre
fare molta attenzione: una eccessiva genericità sortirà lo
spiacevole effetto di un eccessivo numero di documenti reperiti. 1.
Insiemi di parole che debbano essere ricercate come tali, vanno comprese fra
virgolette; 2. l'uso di operatori logici (and, or, not) o di
simboli matematici (+, -) consente di ricercare due o più parole nello
stesso documento, non necessariamente nello stesso ordine, oppure di
escludere parti che non interessano. In ogni caso solo attraverso la visita
delle pagine selezionate dal motore, sarà possibile rendersi conto se i
documenti in elenco sono davvero utili ai nostri fini oppure no:
pertanto spesso sarà opportuno avviare opzioni di "ricerca
avanzata", secondo le maschere proposte dal motore di ricerca. 11 1.7
Lo scaricamento dei siti La ricchezza e la varietà dei siti che visiteremo è
spesso inversamente proporzionale al tempo necessario per esplorarli. E il
tempo come ben sappiamo è denaro. Anche in questo caso la stessa rete ci
viene in soccorso: esistono infatti dei software che consentono di scaricare
interi siti, il cui contenuto sarà visionato successivamente in tutta
tranquillità off-line cioè senza essere telefonicamente collegati. Uno di
tali software è Teleport di cui è possibile fare download all'indirizzo http://www.tenmax.com Una volta scaricato e
installato il suo uso è alquanto semplice e immediato e consentirà di creare
una copia consultabile di un sito Web in esame, sul proprio disco rigido.
E' anche possibile fare una selezione di ciò che si vuole salvare: solo
testo, testo e grafica, testo grafica e suoni e così via. "Teleport" consente
anche di interrompere momentaneamente o definitivamente l'operazione di
scaricamento qualora lo desiderassimo. 1.8 Fidarsi è bene ma.: gli
Antivirus Navigare nel Web induce, presto o tardi, a registrare documenti,
scaricare siti e vari programmi di utilità: anche se i siti che esploreremo
sono gestiti da istituzioni serie e organizzazioni di ricerca, i sabotatori
informatici possono sempre essere in agguato. È buona norma allora proteggere
il proprio computer e quindi le nostre ore di lavoro, con un "antivirus"
aggiornato. I cosiddetti "virus" non sono altro che programmi che a nostra
insaputa si inseriscono nei nostri file, spesso vengono spediti come allegati
nella posta elettronica o sono residenti in altri programmi prelevabili da
Internet. Gli "antivirus" sono, per così dire, i corrispondenti antidoti di
cui è bene munirsi per evitare che il nostro sistema informatico subisca
danni a volte irreparabili. Riportiamo un paio di indirizzi delle case
produttrici di antivirus più accreditate: McAfee: http://www.mcafee.com, Norton: http://www.norton.com. Una volta installato
un "antivirus", sarà però buona norma provvedere ogni mese al suo
aggiornamento, perché anche i "virus" informatici sono soggetti a continue
evoluzioni e . mutazioni "genetiche". 12 1.9 Se la lingua è un
problema Da quanto detto fino ad ora, sarà risultato ben chiaro che
la lingua ufficiale della rete è l'inglese. Anche se esistono numerosi
traduttori automatici, questi non sono del tutto esenti da errori, a volte
pure di un certo rilievo: pertanto è meglio usare un buon dizionario. In rete
è disponibile Babylon, un programma c he consente di determinare
il significato di parole (dall'inglese o da altre lingue) o
espressioni idiomatiche di vario tipo trovate in rete o in altre
applicazioni Windows: http://babylon.com 1.10 Uno sguardo a Office
2000 prima di cominciare Prima di cominciare la presentazione dei siti di
interesse per la didattica, riteniamo opportuno dare un breve cenno
dei principali strumenti multimediali del pacchetto "Office 2000" della
Microsoft per Windows. Tramite queste non sarà difficile costruire delle
pagine Web personali, per utilizzare quindi Internet non solo come fruitori,
ma anche come attivi sviluppatori di risorse. Word, uno dei programmi di
videoscrittura più usati al mondo, consente un uso davvero organizzato e
intelligente non solo del testo, ma anche di immagini, file audio e
video, integrandosi con altri software del pacchetto. Consente tra l'altro
la realizzazione di documenti multimediali, semplici ma d'effetto. Inoltre è
anche possibile salvare quanto creato in formato HTML per inserire il
documento nel Web. Di maggiore effetto e incisività risulta
l'applicazione PowerPoint: con essa è possibile strutturare e preparare
una vera e propria presentazione multimediale costituita da una serie di
"diapositive" dando al testo una maggiore dinamicità, ad esempio con entrate
ad effetto dall'alto, dal basso, in diagonale o altro che possa calamitare
l'attenzione degli spettatori. Inoltre è possibile predisporre una serie
di "bottoni azione" per realizzare i "salti sintattici" caratteristici di un
documento multimediale. L'ampia disponibilità di modelli
precostituiti, ove inserire il testo e le immagini, fa poi di questo
pacchetto uno strumento dall'uso semplice e divertente per
tutti. 13 Tuttavia, se vogliamo che le nostre pagine Web
acquistino davvero professionalità la soluzione finale è data
da FrontPage, sempre del pacchetto Office 2000. Anche qui è possibile
scegliere delle "Creazioni" guidate attraverso le quali costruire il vostro
sito Web con un certo numero di pagine riguardanti magari il vostro lavoro e
l'attività didattica. In questo caso la pagina presenta già un tema con uno
sfondo, il tipo e la forma dei pulsanti della navigazione. Una
volta predisposti i testi e le immagini con i relativi link è
possibile avere un'anteprima della pubblicazione sul Web per avere un'idea
precisa di ciò che si vedrà in rete ed effettuare le correzioni di rito. La
possibilità di costruire facilmente una o più pagine Web, senza conoscere un
linguaggio specifico di programmazione, come l'HTML, è una notevole
opportunità per comunicare le nostre ricerche didattiche e per stimolare
i ragazzi a diventare soggetti attivi nel mondo che cambia.
15 2.
Tecnologie informatiche e cultura greca antica Anche se alla nostra mente
l'espressione 'tecnologie informatiche' evoca immagini di monitor, tastiere e
cavi ed appare quindi molto lontana dal mondo degli antichi Greci,
in realtà la cultura greca si era posta con chiarezza il problema del
rapporto fra i mezzi di comunicazione e i messaggi da essi veicolati. Sono
ben noti i passi di Tucidide e Platone1 che discutono l'argomento. Nonostante
le perplessità del filosofo, il passaggio dalla cultura orale a quella
scritta, collocabile in Grecia fra la fine del V e l'inizio del IV secolo, ha
costituito una vera e propria rivoluzione tecnologica. La scrittura si è
rivelata uno strumento essenziale non solo per la diffusione ma per
la stessa elaborazione della cultura occidentale: nella sua evoluzione dal
manoscritto alla stampa, essa ha consentito la trasmissione persino dei
messaggi di quei maestri che non ne avevano voluto far uso. I mezzi di
trasmissione della cultura di cui oggi disponiamo costituiscono indubbiamente
una nuova rivoluzione tecnologica. Esistono valide ragioni per ritenere
che quella cultura greca antica che si è travasata dal contenitore orale a
quello scritto, e che solo a questa condizione è potuta giungere fino a noi,
stia iniziando una nuova marcia di trasferimento dalla forma scritta a quella
elettronica, ipertestuale e di rete. Come in tutte le trasformazioni,
ivi compresa quella dalla trasmissione orale alla trasmissione scritta,
qualcosa andrà inevitabilmente perduto, come aveva 1 Thuc. 1.1.1; 1.22.4;
Plat. Phaedr. 274b ss.; Prot. 329a Se non si hanno i testi a portata di mente
o di mano e si vuole iniziare il viaggio in Internet, le parole di Tucidide e
Platone sono leggibili agli indirizzi: http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Thuc.+1.1.1 http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Thuc.+1.22.1 http://www.perseus.tufts.edu/cgibin/ ptext?lookup=Plat.+Phaedrus+274c http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Plat.+Prot.+329a Se
si stessero leggendo queste righe in formato Word sul proprio personal
collegato a Internet, sarebbe sufficiente un clic del mouse sulla citazione
dei testi per vedere apparire sul monitor il testo greco. 16 giustamente
visto Platone. Tuttavia la trasformazione non appare solo inevitabile, ha
anche i suoi vantaggi: anche questo Platone aveva compreso, dato che, pur con
le acute riserve mosse alla scrittura, scrisse. L'inevitabile affermazione
delle nuove forme di trasmissione del sapere naturalmente non implica che la
trasmissione scritta, che si materializza nella forma del libro stampato,
sia destinata a scomparire: probabilmente essa diverrà un sottoinsieme
delle forme di trasmissione della cultura, così come la trasmissione orale
che si manifesta ancor oggi in lezioni, interviste, conferenze, costituisce
un sottoinsieme della cultura scritta. Appare quindi necessario che anche gli
studiosi e gli appassionati dell'antichità greca si accostino senza
timori o pregiudizi ai nuovi strumenti di trasmissione della cultura, con
piena consapevolezza di due ordini di motivazioni. Il primo è che la
trasformazione delle tecniche di comunicazione è un fenomeno che si pone su
una linea di continuità con le problematiche della cultura greca antica; il
secondo è che, se ci si chiude alle tecnologie informatiche, si rischia di
assumere un ruolo marginale, paragonabile a quello che la
trasmissione tramite manoscritti può avere avuto dopo l'invenzione
della stampa. 17 3. Supporti nuovissimi per
testi antichissimi Nella sua storia millenaria, la trasmissione della
cultura greca antica si è avvalsa di molti supporti materiali: dalle
tavolette di argilla della lineare B, alla pietra delle iscrizioni, ai papiri
e alle pergamene delle biblioteche antiche, alle carte dei manoscritti
medievali e dei testi a stampa. Oggi essa dispone di due nuovi strumenti: i
depositi digitali di informazioni (testi, figure, anche suoni) registrate su
CD-ROM e nei computer server e le reti di telecomunicazioni, che consentono
l'accesso a tali informazioni. Questo testo è dedicato soprattutto al
secondo tipo, poiché Internet è una rete per la trasmissione a distanza
delle informazioni. Tuttavia, dal punto di vista dei contenuti, non esiste
grande differenza fra quelli veicolati dai CD-ROM e quelli presenti in rete.
In entrambi i casi si tratta infatti di banche dati che contengono testi e/o
repertori di informazioni. Accadrà pertanto che in questa rassegna,
dedicata essenzialmente ai siti Internet di qualche interesse per
lo studio del greco antico, si trovino anche accenni a materiali contenuti
su CD-ROM. Ciò è tanto più naturale in quanto l'interazione fra i contenuti
veicolati dai supporti ottici e quelli presenti in rete è frequente. La
base da cui prende le mosse lo studio scientifico ed ermeneutico
dell'antichità classica è costituita dalla disponibilità dei testi e dalla
raccolta delle informazioni. Da questo punto di vista esiste continuità fra
la tradizione di studi dell'Altertumswissenschaft, che produceva le grandi
collane di testi classici e le grandi enciclopedie o gli Handbücher e
i Dictionaries, e le nuove tecnologie dell'informazione. La novità di
queste ultime - e non è cosa da poco - consiste soprattutto nel fatto che le
monumentali collezioni di testi e le raccolte enciclopediche e manualistiche,
ingombranti e costose, possono venire compattate su pochi CD-ROM o rimanere
disponibili su server accessibili sempre e da qualsiasi località, e
di conseguenza possono essere consultate con una facilità, una completezza
ed una rapidità impossibili usando supporti cartacei. 18 Nell'ambito
del greco la raccolta più imponente di testi è il Thesaurus Linguae Graecae,
[http://www.tlg.uci.edu/] un repertorio che accorpa su un unico
CD-ROM i testi della letteratura greca da Omero al XV secolo in edizioni
critiche anche recenti, ma senza apparato. L'opera, che fa parte di
un vasto progetto curato dalla Università di Irvine in California,
è presentata su un sito ad essa dedicato, nel quale è possibile prendere
visione: degli autori e delle opere raccolti nel CD e delle edizioni critiche
utilizzate, dei prezzi della licenza d'uso, del codice utilizzato per la
trascrizione del greco. Nel sito è inoltre presente una ricca pagina
dimostrativa che consente la ricerca on line di occorrenze su un discreto
numero di testi. Se si è interessati all'acquisto dell'opera, che ha prezzi
variabili a seconda della natura dell'acquirente (singolo o istituzione), la
si può ordinare direttamente dal sito. Il CD del Thesaurus Linguae Graecae
contiene soltanto i testi greci, resi leggibili in forma elettronica secondo
una particolare codificazione di cui ci occuperemo più avanti. Per
poter accedere a questi testi, visualizzandoli sullo schermo o stampandoli
secondo l'alfabeto greco classico ed interrogandoli per trovare le occorrenze
richieste, sono necessari dei programmi di interrogazione. Ne esistono
diversi, elencati nel sito stesso del Thesaurus ed utilizzabili con diversi
sistemi operativi (MS-DOS, Windows, MacIntosh, Linux). In ambiente MS-DOS
e Windows sono diffusi ed utili Lector, Musaios e TLGWorkplace. Lector
[http://www.maierphil.de/ClasPhil/LECTOR.HTM] lavora in MS-DOS, o Windows ma
in finestra MS-DOS, ed ha perciò un aspetto più severo di quello
consentito alle applicazioni Windows; è un programma molto veloce e
potente, che 'parla' con il suo utente in latino per le operazioni normali ed
ha un aiuto in linea in latino, inglese, italiano e tedesco. È in grado di
leggere non solo i testi greci del Thesaurus ma anche quelli latini
del PHI2 ed è velocissimo nel ritrovare nel corpus di un singolo 2 PHI è
un acronimo per Packard Humanities Institute, un istituto americano che
finanzia ricerche e produzione di strumenti per le 19 autore una
determinata sequenza. Consente inoltre di prepararsi una lista di autori per
delimitare, in senso cronologico o di genere o in base a qualsiasi altro
criterio scelto dall'utente, il campo su cui condurre le ricerche.
Queste possono riguardare parole singole, gruppi di parole in sequenza o
in qualsiasi ordine all'interno di un contesto, parti di parola; ma possono
anche essere relative a fenomeni stilistici quali l'allitterazione o
l'accumulazione di lettere. È infine possibile creare concordanze di un
determinato autore, che presenteranno le occorrenze di tutte le parole da lui
usate e il contesto in cui esse compaiono. Lector è acquistabile dal
suo autore, Robert Maier, ordinandolo direttamente dal sito Internet che
lo presenta. Musaios [http://www.musaios.com/] lavora in Windows: ha,
soprattutto nell'ultima edizione 2001, caratteristiche simili a Lector, ma è
meno sofisticato nelle funzioni di ricerca e di esportazione dei
dati, mentre il suo aspetto è più conforme alle caratteristiche generali
delle applicazioni Windows. Fra i vantaggi che Musaios 2001 offre va
annoverato il fatto di poter visualizzare, mentre si legge un testo,
l'edizione critica utilizzata e di poter limitare le ricerche, utilizzando
elenchi presenti sul CD del Thesaurus, secondo criteri cronologici,
di genere, di provenienza geografica degli autori. Dal sito dell'autore,
Darl J. Dumont, è possibile scaricare discipline umanistiche. Il Thesaurus
Linguae Graecae è stato realizzato anche con il contributo di questo ente,
che ha curato anche alcuni CD-ROM contenenti testi letterari latini e
papiracei ed epigrafici greci; il CD-ROM marcato PHI #5.3 contiene tutti i
testi della letteratura latina dalle origini a tutto il II secolo d.C., oltre
a testi biblici (ebraico, greco dei Settanta, latino della
Vulgata, traduzioni inglesi, copto del Nuovo Testamento) e a due testi
di Milton. Il Packard Humanities Institute non ha una pagina Web, ma il
suo indirizzo è: Packard Humanities Institute (Latin, Greek Inscriptions,
Greek Papyri) 300 Second Street, Suite 201 Los Altos, California 94022
U.S.A. Phone (650) 948-0150 FAX (650) 948-4135 E-mail PHI@ccnet.com 20 gratuitamente una
versione non registrata del programma, per valutarne le potenzialità e
procedere successivamente alla registrazione. Aggiornato, sofisticato
nelle possibilità di ricerca e molto amichevole nel rapporto con l'utente
è l'ultima versione di un gruppo di programmi della ditta Silver
Mountain, [http://silvermnt.com/] che consente di leggere e consultare sia
il Thesaurus Linguae Graecae sia i CD-ROM del PHI: si tratta di tre
programmi, riuniti in un unico pacchetto, detto Workplace Pack, ognuno
dei quali dedicato alla consultazione di uno specifico CD-ROM:
il Thesaurus Linguae Graecae viene letto dal TLG Workplace, che è in grado
di utilizzare i diversi criteri di selezione e classificazione degli autori
presenti sul CD. Fra il software di ultima generazione dedicato
alla consultazione del Thesaurus Linguae Graecae appare interessante un
programma creato da Peter Heslin dell'Università di Durham, denominato
Diogenes, [http://www.durham.ac.uk/p.j.heslin/diog enes/index.html]
attualmente disponibile gratuitamente in versione di prova. La novità
consiste nel fatto che questo programma utilizza per la visualizzazione dei
testi e dei risultati delle ricerche un normale browser e può
quindi funzionare in ambiente Windows, Linux e, prossimamente, anche
MacIntosh. Le funzioni di ricerca appaiono abbastanza sofisticate e la
leggibilità dei testi è molto curata. Il programma è scritto in linguaggio
"Perl": per farlo funzionare occorre installare preventivamente sul proprio
computer questo linguaggio, una versione gratuita del quale è raggiungibile
dal sito stesso di Diogenes. Questi e gli altri programmi di consultazione
del Thesaurus oggi disponibili, per i quali si rimanda all'elenco presente
sul sito del Thesaurus e sulle altre rassegne di cui parleremo in seguito,
consentono di misurare i vantaggi delle tecnologie informatiche anche per lo
studio del greco antico. Essi rendono infatti possibile avere sempre a
portata di mano sulla scrivania o, disponendo di un computer portatile, in
qualsiasi luogo ci si trovi, una biblioteca di testi greci più completa delle
intere Teubner, Oxford, Les Belles Lettres, Loeb e consultabile
con 21 rapidità impressionante. Per un'impostazione culturale
e didattica che privilegi un approccio diretto ai testi si
tratta evidentemente di uno strumento che apre possibilità di esplorazioni
e verifiche prima riservate soltanto a centri altamente specializzati e che è
perciò in grado di avvicinare didattica e ricerca o di fondare una didattica
basata sulla ricerca.
23 4. La scrittura del greco Il primo
problema che si è dovuto affrontare e risolvere per utilizzare il computer
come strumento nello studio del greco antico è stato quello della
trascrizione dell'alfabeto: tastiere e schermi non erano stati certo
originariamente previsti per scrivere le opere di Omero o Tucidide. D'altra
parte i sistemi di videoscrittura del greco moderno non sono appropriati per
la trascrizione su schermo del greco antico. Tuttavia le grandi
potenzialità che fin dall'inizio le tecnologie informatiche lasciavano
intravedere per la filologia classica e la grande diffuzione del personal
computer anche in paesi che usano alfabeti diversi da quello latino, hanno
fatto sì che questo problema sia oggi risolvibile con relativa
facilità. Esistono infatti numerosi pacchetti di caratteri (il
termine inglese è font) che consentono non solo di leggere i testi
greci antichi presenti su CD-ROM o in rete, ma anche di scriverli
e stamparli con notevole facilità sul proprio personal. Un primo sistema
di trascrizione del greco antico è quello adottato dal progetto del Thesaurus
Linguae Graecae, noto come Beta Code. Molto semplice, esso è basato
sulle eguaglianze della tabella che segue. 24 TABELLA 1 LETTERE
Tasti SEGNI DIACRITICI Tasti alfa A, a iota sottoscritto | beta B, b
apostrofo ' gamma G, g maiuscolo * delta D, d trattino - epsilon E, e
virgola , zeta Z, z punto fermo . eta H, h punto in alto : theta Q, q
punto interrogativo ; iota I, i spirito dolce ) cappa K, k spirito aspro
( lambda L, l accento acuto / my M, m accento circonflesso = ny N, n
accento grave \ xi C, c dieresi + omicron O, o punto sottoscritto ? pi
P, p lettera mancante ! rho R, r sigma iniziale e medio S, s sigma
finale j tau T, t ypsilon U, u phi F, f chi X, x psi Y,
y omega W, w Le convenzioni di scrittura stabiliscono che i segni
diacritici siano disposti subito dopo la lettera cui si riferiscono. La
codifica usata dal Thesaurus Linguae Graecae non è in realtà sensibile
alla differenza fra maiuscole e minuscole e identifica le maiuscole
facendole precedere da *. Tuttavia i font che trasformano il Beta Code in
alfabeto greco, come SGreek e SPIonic hanno abolito questa caratteristica
e sono sensibili alla differenza fra maiuscole e minuscole. Il testo
greco viene traslitterato in caratteri latini ed è quindi scrivibile senza
difficoltà su qualsiasi tastiera, anche quando i simboli alfanumerici di cui
il sistema operativo dispone sono in numero limitato. Un testo greco può poi
essere letto nella traslitterazione in caratteri latini oppure essere
visualizzato, tramite oppurtuni font grafici, in veri e propri caratteri
greci. La fig. 1 mostra i primi sette versi dell'Iliade scritti,
con caratteri latini nella codifica in Beta Code. Se si selezionano
i versi scritti in Beta Code e si sostituiscono i caratteri latini con i
font di caratteri greci Sgreek [http://www.silvermnt.com/] e SPIonic
[ftp://rosetta.atla-certr.org/pub/fonts], entrambi scaricabili gratuitamente
dalla rete, si ottengono i risultati visualizzati in figura
1. 25 FIGURA 1 I programmi di lettura e consultazione del Thesaurus
Linguae Graecae ricordati precedentemente sono in grado di
effettuare automaticamente la conversione dal Beta Code
alla visualizzazione grafica dell'alfabeto antico. 26 FIGURA 2 Nella
figura 2 sono presentati gli stessi versi dell'Iliade, come appaiono quando
vengono esportati su un word processor tramite Musaios e Lector. L'aspetto
dello scritto in greco non è particolarmente elegante, ma l'eleganza va
migliorando con le versioni più recenti dei programmi di
consultazione. Per ottenere qualità di visualizzazione e di stampa
superiori esistono molti altri font grafici ma purtroppo non esiste
uno standard di corrispondenza fra gli uni e gli altri. 27 FIGURA
3 La figura 3 mostra i soliti sette versi iniziali dell'Iliade
scritti usando due font commerciali: Platone2 (attualmente, per quanto mi
risulta, non più disponibile) ed Hellenica, uno dei font del pacchetto Laser
Greek della Linguist's Software, [http://www.linguistsoftware.com/index.htm]
che è ditta produttrice di moltissimi font per la scrittura degli alfabeti
non latini e che, per il greco, mette a disposizione anche un
ragguardevole insieme di simboli metrici, di cui la figura 4
fornisce un'esemplificazione. 28 FIGURA 4 Mentre per la scrittura
delle lettere non ci sono grandi diversità fra font di questo tipo (tranne
per quel che riguarda alcune lettere, in particolare: chi, xi, sigma finale),
per ottenere i segni diacritici ogni font prevede un uso della tastiera
diverso da quello degli altri. Attualmente si sta mettendo a punto un
sistema di videoscrittura valido sia per i sistemi operativi
normalmente usati (Windows, MacIntosh, Linux) sia per la pubblicazione
di documenti sulla rete. Questo nuovo sistema, che probabilmente diverrà
uno standard, è denominato Unicode. Il sistema precedente (ASCII)3 poteva
usare soltanto 256 simboli, l'Unicode consente di scrivere 65536 caratteri:
questo permetterà di visualizzare sugli schermi e di stampare praticamente
tutti gli alfabeti conosciuti. I sistemi operativi più recenti, da Windows
2000 in poi, utilizzano già questo sistema. Un'introduzione chiara al tema
della rappresentazione dell'alfabeto greco antico su personal computer e
in rete si può trovare nel sito Ancient Greek on the Web,
[http://php.iupui. edu/~cplaneau/Copyright_Requirements/Greek_Site _NS.html]
curato da Christopher Planeaux della Purdue University di Indianapolis. 3
La sigla è un acronimo di American Standard Code for
Information Interchange. 29 Più articolata è l'esposizione di Patrick
Rourke intitolata Unicode Polytonic Greek for the Web
[http://www.ziplink.net/ ~ptrourke/fonts.htm]. Per quanto ancora in via di
costruzione, questo sito si rivela già molto utile. Contiene
un'introduzione all'Unicode e istruzioni per rendere funzionante questa
codifica in ambiente Windows (95, 98, ME) e Linux e per
configurare opportunamente Internet Explorer e Netscape. Un comodissimo
strumento di orientamento è Greek Fonts and Transliteration
[http://student.uq.edu.au/~s319349/greek.html], compilato da Andrew Collins e
collocato nel sito dell'Università australiana del Queensland: si tratta di
una pagina sui font per la scrittura del greco antico e la loro
visualizzazione in rete, di grande utilità soprattutto per i numerosi
collegamenti ad altri siti che trattano lo stesso argomento o che offrono
la possibilità di scaricare font.