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DIVINITA' GRECHE
E ROMANE
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I
DEI DELL'ANTICA GRECIA E DELL'ANTICA ROMA |
Venere - Afrodite, Dea dell'amore.
Divinità dell'amore e della bellezza, emersa, secondo una tradizione
antichissima, dalla spuma del mare. Ebbe santuari famosi a Cipro e Citera.
Simboleggiò per i Greci anche la fecondità (come già la dea "Istar" per i
babilonesi e la dea "Astarte" per i fenici) e, secondo una interpretazione più
tarda, l'amore sensuale. Afrodite è simbolo della bellezza muliebre. Presso i
Romani, Afrodite fu identificata con la dea Venere.
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Apollo: Dio della luce, della medicina e della poesia
Una tra le massime divinità della mitologia greca. Origine e prerogative
del dio sono tuttora ignoti e hanno dato adito a diverse interpretazioni. Da
divinità agreste e pastorale in età arcaica, attraverso i secoli la figura di
Apollo si fece sempre più complessa: portatore di malattie e impurità e, per
antitesi, salvatore e risanatore delle buone leggi; dotato di capacità
profetiche (oracolo di Delfi e altri meno noti, nei quali gli enigmatici
responsi venivano trasmessi attraverso la Pizia); ispiratore dei principi della
vita morale e anche politica del mondo ellenico; personificatore della bellezza
e della luce (da Euripide in poi identificato con il Sole), Apollo rappresentò
per i Greci, e poi per i Romani, il massimo ispiratore delle attività
intellettuali ed artistiche dell'uomo, alle quali presiedeva accompagnandolo con
la cetra il coro delle Muse.
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Marte, Dio della guerra, Ares per gli Antichi
Greci.
Nella mitologia greca, il dio della guerra; forse di origine tracia.
Identificato dai romani con Marte. Inviso agli altri dei, il suo culto, privo
delle implicazioni morali, sociali e teologiche proprie delle divinità più
importanti, non fu ne molto popolare ne esteso.
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Artemide, Diana per gli Antichi Romani; Dea della caccia e del parto.
Dea
greca della fecondità e della caccia. Identificata dai romani con Diana,
era la più popolare di tutte le divinità. Nella maggior parte dei casi è
rappresentata come dea della natura che danza, accompagnata da ninfe, nelle
montagne, nelle foreste e nelle paludi.
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Asclepio, Esculapio: Dio della medicina.
Dio greco della medicina, figlio di
Apollo e della ninfa Coronide; Venerato dai Romani col nome di Esculapio. Il
centauro Chirone gli insegnò l'arte del guarire. Zeus, temendo che egli potesse
rendere immortali gli uomini, lo uccise con un fulmine. Sua insegna, il bastone
con un serpente attorcigliato.
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Atena - Minerva: Dea delle arti, della guerra e della saggezza.
Divinità
greca, patrona di Atene a cui diede il nome, identificata dai Romani come
Minerva. Generata dalla testa di Zeus, dalla quale uscì munita di armi, è la dea
della guerra, in cui però ragione e ponderatezza prevalgono sull'eroismo. Il suo
culto fu legato anche ad attività pacifiche: l'agricoltura, le arti,
l'amministrazione della giustizia.
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Crono - Saturno: Per i greci, padre di Zeus. Nella mitologia romana, anche dio
dell’agricoltura.
Antichissima divinità greca (Saturno per i Romani) che, secondo miti orfici,
avrebbe regnato sull'umanità durante l'età dell'oro. Il più giovani dei Titani,
figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra), evirò il padre e si impadronì
del potere; sposato alla sorella Rea mangiò tutti i propri figli per tema di
essere spodestato, finché Rea, al posto dell'ultimo nato Zeus, gli diede da
mangiare una pietra. Zeus si vendicò atrocemente di Crono costringendolo a
vomitare i cinque figli mangiati e detronizzandolo.
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Eros - Cupido:
Dio dell’amore.
Nella mitologia greca il dio dell'amore, detto cupido dai Latini. Varie sono le
leggende sulla sua: secondo alcuni era figlio di Afrodite e Ares, secondo altre
della Notte e del Giorno; i miti più antichi ne parlano come di un dio della
terra o come forza generatrice nata dal caos. Veniva rappresentato come un
giovinetto alato, armato di arco e di frecce con le quali accendeva la passione
amorosa nel cuore degli uomini e degli dei. Nel periodo ellenistico è
rappresentato invece come un bimbetto paffuto che adoperava le sue armi d'amore
come maliziosi balocchi, creando guai e fraintendimenti. Il personaggio di Eros
scomparve praticamente durante il medioevo per riapparire con tutto il suo
corredo di metafore amorose nella lirica dell' Umanesimo.
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Demetra - Cerere: Dea delle messi
Divinità della mitologia greca, la dea della terra coltivata, del grano,
delle messi. Madre di Persefone, figlia di Crono e di Rea, dunque sorella di
Zeus; il centro del suo culto fu Eleusi, dove in suo onore si tenevano due volte
all'anno le feste eleusine. Gli attributi di Demetra (in comune con Persefone)
sono la spiga di grano e i fiori del narciso e del papavero. I Romani la
identificarono con Cerere.
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Dioniso - Bacco: Dio del vino, della fertilità e della sfrenatezza.
Nella mitologia greca, dio della vegetazione, in particolare del vino e
della vite, e della fecondazione. Fu identificato con Bacco e altre divinità
traciche. Secondo la leggenda più popolare Dioniso nacque a Tebe da Zeus e
Semele. Alla morte della madre fulminata da Giove, venne da questi salvato
ancora immaturo e cucito nella coscia del dio fino al termine della gestazione.
Dopo essere stato allevato dalle ninfe di Nisa, il giovane dio intraprese lunghi
viaggi per il mondo insegnando agli uomini la cultura della vite e diffondendo
il suo culto caratterizzato orge dionisiache. Da queste cerimonie scatenate e
licenziose ebbero origine il ditirambo e la poesia drammatica.
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Efesto - Vulcano: Fabbro degli dei e dio del fuoco e della lavorazione dei
metalli.
Nel mito greco, dio del fuoco, figlio di Zeus e di Era, sposo di Afrodite.
Artefice divino, gli era attribuita la fabbricazione di opere meravigliose,
quali le armi di Achille e il tridente di Posidone. Centri del suo culto furono
in Grecia l'isola di lemno e l'Attica e nella Magna Grecia la Campagna e la
Sicilia. I Romani lo identificarono con Vulcano.
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Era - Giunone: Protettrice del matrimonio- (greci) sorella e moglie di
Zeus, (romani) moglie di Giove Nella mitologia greca, la importante delle dee olimpiche, identificata a
Roma con Giunone. Sembra che originariamente fosse un'antica divinità
pre-ellenica, preposta al matrimonio e alla vita sessuale delle donne. Secondo
la teogonia tradizionalmente accettata, è figlia di Cronos e di Rea; al pari di
tutti i suoi fratelli e le sue sorelle (a eccezione del solo Zeus) fu divorata
da Cronos e restituita alla vita dall'astuzia di Metis e dalla forza di Zeus,
con il quale in seguito celebrò le nozze solenni. Dalla loro unine nacquero
quattro figli: Ares, Ilitia, Ebe ed Efesto. Era è connessa con il rituale del
matrimonio, a cui si riferiscono numerosi suoi titoli (Zigia, Gamelia ecc.) e
con la nascita e la crescita dei bambini. È rappresentata come gelosa, violenta
e vendicativa: perseguitò le amanti di Zeus e i figli nati da queste unioni;
privò della vista Tiresia, che le aveva dato un torto in una disputa con Zeus e,
dopo il giudizio di Paride, scatenò la propria ira contro i Troiani. Inoltre
partecipò alla lotta contro i Giganti e protesse l'impresa degli argonauti.
L'animale sacro a Era è il pavone; le sue piante sono l'elicrisio, il melograno
e il giglio
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Ermete - Mercurio: Dio della scienza; protettore dei viaggiatori, dei ladri
e dei vagabondi
Divinità greca, figlio di Zeus e di Maia, il cui culto primitivo sorse
probabilmente in Arcadia, dove Ermete fu venerato come dio della fertilità,
caratterizzato dal simbolo fallico. Secondo la leggenda posteriore fu protettore
di greggi, patrono dei messaggeri, viaggiatori, viandanti, mercanti e anche dei
ladri. Nell'Iliade ricorre soprattutto come messaggero degli dei. Identificato
col dio romano Mercurio
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Estia - Vesta: Dea del focolare domestico. Nell'antica mitologia greca, dea del focolare domestico. Appare nella
religione post-omerica come una delle 12 divinità dell'Olimpo. Figlia di Crono e
di Rea, ebbe da Zeus l'eterna verginità e l'onore di presiedere a tutti i
sacrifici. In alcune città la dea del focolare civico, il cui fuoco, simbolo
vitale della città, veniva custodito nel pritaneo. Identificata dai Romani con
la dea Vesta.
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Plutone - Ade - Dite: Dio degli inferi.
Nella mitologia greca, è il severo dio dell'oltretomba, fratello di Zeus e
Posidone. Con la moglie Persefone governa sulle forze degli inferi e sui morti.
Noto anche col nome di Plutone come dio benefico, dispensatore delle ricchezze
del sottosuolo. Il termine Ade indica anche il regno stesso dei morti.
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Gea - Tellus: Simbolo della terra e madre e moglie (Terra) di Urano (gr. Gaia o Ge) nella mitologia greca, divinità simboleggiante la terra.
Sposa di Urano, è madre dei Titani, dei Giganti, dei Ciclopi e delle Erinni.
Venerata anche come dea dell'oltretomba e, in Atene, come madre di Erittonio,
progenitore della stirpe attica. Rappresentata spesso a mezzo busto mentre esce
dal suolo. Corrisponde alla dea romana Tellure.
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Hipnos - Sonno: Dio del sonno
Somnus, dio del sonno, era figlio della Notte insieme a suo fratello
gemello Tanatos, dio della morte. Viveva in un luogo sconosciuto e deserto mai
raggiunto dai raggi solari. Egli possedeva una verga magica in grado di
addormentare. Era considerato benevolo ed ero attorniato dai Sogni. Addormentò
Giove in modo che Giunone potesse vendicarsi e far morire Eracle, ma al suo
risveglio il Signore degli Dei infuriato lo fece precipitare in mare. Si salvo
grazie all'intervento di sua madre. Suo figlio Morfeo era invece il dio dei
sogni, che si mostrava ai dormienti assumendo varie forme;il suo nome deriva
infatti dal termine greco morphe, che significa "figura".
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Posidone - Nettuno: Dio del mare.
Nella mitologia anche dio dei terremoti e dei
cavalli. Nella mitologia greca, divinità degli oceani e dell'acqua in genere.
Figlio di Crono e abitatore delle profondità marine, si spostava su di un carro
trainato da cavalli e con il tridente provocava sconvolgimenti tellurici e
tempeste marine. Accompagnato da un corteggio di Nereidi e di Tritoni, gli erano
sacri, oltre al cavallo, il toro e i delfini. A Roma fu identificato con
Nettuno.
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Rea - Opi: Sposa e sorella di Crono Nella mitologia greca, è la figlia di Urano e di Gea (Cielo e Terra) sposa
di suo fratello Crono. Partorito Zeus, lo nascose al padre finché non fu
divenuto abbastanza potente da sconfiggerlo. Associata alla fertilità, fu
venerata come benevola madre divina.
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Urano - Urano: Figlio e sposo di Gea e padre dei Titani
Nella mitologia greca, il dio che rappresenta il Cielo. Secondo la
teogonia di Esiodo, dal Caos primigenio emersero Urano e Gea, la Terra;
dalla loro unione ebbe origine il mondo, ma la continua attività
generatrice di Urano rendeva impossibile lo stabilirsi di un ordine fra le
cose; pertanto Gea convinse il figlio Crono (latino Saturno) a evitare il
padre per succedergli nel dominio del mondo.
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Zeus - Giove: Sovrano degli dei.
La principale divinità della mitologia greca, il cui nome e le funzioni
corrispondono al latino jupiter e al sanscrito Dyaus-pitar. Zeus appartiene, al
pari di tutti gli olimpici, alla seconda generazione divina; egli è figlio di
Cronos e di Rhea: è appunto dalla lotta e dalla vittoria contro il padre e i
titani che Zeus conquista il potere, instaurando così il kosmos, il "regno
dell'ordine e della giustizia". Zeus è sicuramente una divinità originaria, che
i Greci indo-europei portarono con sé in Grecia; è assai inverosimile che egli
fosse la divinità capo sin dagli inizi, ancora prima di trovare sistemazione nel
complesso pantheon omerico. In ogni modo Zeus è sempre stato il "padre" ovvero
la guida naturale degli dei e dell'umanità (il termine padre non esprime
necessariamente una relazione di ordine fisico), anche se talora viene superato
in importanza da divinità locali. Come divinità celeste, Zeus sviluppa due
principali sfere di attività, una fisica e un'altra morale; tutti i fenomeni
meteorologici sono di sua competenza: è lui che invia il tuono e il lampo, sua
arma tradizionale è la saetta; egli produce anche la pioggia, il vento, e,
conseguentemente, la bonaccia e il bel tempo, essendo bivalente, al pari di
tutti gli dei dell'antica Grecia. Il suo profilo morale è in gran parte il
risultato della sua natura celestiale, ma anche del suo essere a capo della
famiglia divina. Caratteristico degli dei celesti di molte popolazioni il
sovrintendere alla condotta dell'umanità, che essi possono osservare da una
posizione sopraelevata (spesso si attribuiscono loro poteri sovrannaturali di
vista e udito; Pausania testimonia un'antichissima immagine di Zeus con tre
occhi, ma tale simbolismo è alquanto raro, causa l'avversità dei Greci verso
l'innaturale e il mostruoso). In generale i Greci affermano che Zeus vede e
governa ogni cosa, tiene nota di tutto ciò che gli uomini compiono, oltre a
possedere innumerevoli spie che si aggirano per la terra e a lui riportano
notizia di ciò che vi succede. La più antica e caratteristica forma di vendetta
di Zeus è l'inviare un fulmine contro l'offensore o anche un'epidemia contro una
comunità colpevole (secondo la concezione comune che la malattia era causata da
particolari condizioni atmosferiche). Al tempo di Eschilio.
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